Ciaoo cara! No preoccuparti per il ritardo! Credimi il risultato vale l'attesa! ;) Leggere questo capitolo è stato come scorrere velocemente i miei occhi da destra a sinistra a una velocità superiore a quella del suono per quanto in ogni singola parola risuonava "va avanti,va avanti!"! Un capitolo E.C.C.E.Z.I.O.N.A.L.E! Mi è permesso dirlo anche se probabilmente suonerò ripetitivia fino alla nausa?! xD
In ogni tuo capitolo superi te stessa, in questo credo tu abbia ovviamente confermato ciò che io rintengo vero dal primo capitolo di Queen "L'incoronazione": SEI LA MIGLIOR SCRITTRICE DI CUI ABBIA MAI AVUTO L'OCCASIONE LEGGERE!
In particolare c'è una scena che davvero, non si può descrivere la velocità a cui il mio cuore batteva leggendo, se mi avessero cronometrato credo che il cronometro si sarebbe rotto xD xD
[Queste ferite sembrano non guarire Questo dolore e troppo reale C'e semplicemente troppo che il tempo non può cancellare ]
Non ho mai speso una parola per gli inserimenti (possiamo chiamarli poetici, anche perchè le canzoni di solito sono questo: "poesie innalzate al paradiso grazie alla musica" la musica è una mia grandissima passione quindi perdona la mia espressione un po' banale xD), devo dire la verità ho sempre trovato molto profonde quest'ultime ma per sbadatezza (fondamentalmente perchè mene sono dimenticata xD) non ci ho mai speso una parola a riguardo. Questo in particolare è una parte della canzone My Immortal degli Evanescense vero?! Credo rifletta in pieno i setimenti di Susan in quel momento, il desidero di sconfitta, che prende il sopravvento, il sentimento che comunque vada si è segnati per sempre.. (non smettere di inserirli perchè rendono il tutto molto poetico e avvolgono la storia con un velo di incanto e anche un po' appunto di profonda poesia)
[“Digory? Zia Polly?” fece Lucy sbalordita, sfoderando un gran sorriso. Erano proprio loro: il professor Digory Kirke, il proprietario della grande casa di campagna nella quale i Pevensie avevano passato l’estate del 1942, e nella quale avevano trovato l’armadio magico che li aveva condotti a Narnia per la prima volta. E accanto a lui, Polly Plummer, la migliore amica di Digory, che i ragazzi chiamavano affettuosamente zia, ma che in realta non aveva nessun legame di sangue con nessuno di loro. A Narnia erano conosciuti come Lord Digory e Lady Polly, primi visitatori umani della terra di Narnia. Per errore, quand'erano bambini, avevano liberato la Strega Bianca dal lungo sonno in cui giaceva. Erano stati i primi eroi di Narnia, della quale avevano visto la nascita insieme alla suddetta Strega, al vecchio zio Andrew Ketterly, al cavallo Fragolino e al cocchiere Frank. Quest’ultimo era divenuto il primo Re di Narnia assieme alla moglie Helen, la prima Regina. Ma questa e un’altra storia…
Il professore fece un sospiro. “Non lo so. E’ tempo che anche Peter, Edmund e Lucy, come Susan, decidano il loro futuro e scoprano cosa Narnia significa davvero per loro”. “Io e te non abbiamo avuto questa fortuna” disse la donna con una nota di malinconia. Digory le sorrise. “Forse no: forse non abbiamo potuto restare a Narnia, ma noi due abbiamo avuto la fortuna di trovare la persona per noi piu importante qui, sulla Terra. E ti giuro, mia cara, che non vorrei essere da nessun altra parte, ora” “Nemmeno io” Digory poso una mano su quella di Polly, e lei la strinse nelle sue.]
E' stato davvero fantastico che tu abbia avuto la possibilità di aggiungere anche di questi due personaggio, tra il tumulto ,che a questo punto della storia, credo farà un po' da padrone. E' sempre un emozione unica leggere di avvenimenti precedenti alla storia attuale di Narnia, riferimenti alla sua formazione e a quando i piccoli Pevensie scoprirono il posto in cui (come giustamente Digory ha affermato) il loro destino sarà desinato a compirsi, e di conseguenza la loro vita. Questi spezzoni di salti temporali sono inseriti con una maestria che meriterebbe una standing ovation!! ;) *_* Inoltre non fanno mai si che storia si possa perdere e fanno si che il lettore abbia un punto di riferimento per attuare uno schema temporali degli eventi che rende il tutto più chiaro.
L'ultima parte ha lasciato certartemente un retrogusto amaro perchè in ogni caso ogni volta che un personaggio importante è costretto per destino a lasciare Narnia, resta sempre un vuoto, ma la realizzazione che ha trovato la propria "Narnia" nel luogo dove si trova adesso è confortante e rassicurante; in particolar modo in questo caso dove il romanticismo di certo non guasta mai! ;)
[Quella notte, la pioggia torno a cadere su Narnia in grosse e fitte gocce. I tuoni sembravano voler spaccare il cielo. Il lupo scrollo il pelo bagnato, cercando di rilevare i consueti odori della foresta dei quali la tempesta cancellava le tracce. Si muoveva con passi decisi, eleganti, attutiti dalla folta erba. Fiutava le tracce di un profumo famigliare, rassicurante, pungente e dolce al tempo stesso. Arrivo in una radura, dove lo aspettavano un assortito gruppo di creature: erano numerose, ma non abbastanza da far fronte a un esercito. C’erano molti animali delle piu svariate razze, ma erano diversi da lui: essi parlavano, proprio come facevano l’ometto basso con la barba rossa, quello con la barba bianca, la ragazza dai capelli rossi (non era umana, anche se lo sembrava, non aveva lo stesso odore degli altri), l’uomo dalla pelle abbronzata e quello con i capelli lunghi.Il lupo si fermo un momento a guardarli: poteva fidarsi di loro, e loro si fidavano di lui.
Il lupo si volse. Caspian…si, era quello il suo nome. Lo ricordava pronunciato da una voce gentile e tranquilla, una voce che amava…]
Ho trovato un vero colpo da maestro descrivere il salvataggio della Dolce descritto dal punto di vita di Caspian, Caspian lupo! Davvero ti sei immedesimata benissimo nei suoi occhi e hai avuto la maestria di descrivere il punto di vita di un animale! Se credevo che tu fossi molto talentuosa adesso sono convinta che tu lo sia in modo assoluto! Non dev essere stato facile anche perchè hai descritto eccezionalemnte anche gli altri aspetti che caratterizzano l'essere un animale(non dimenticando la sua temporanea amnesia del suo essere Caspian il Re, lasciando modo che questa non sia assoluta per poter dal punto di vista animale e dell'istinto che Caspian si rendesse conto almeno in parte di quello che dveva fare): le descrizioni olfattive, uditive, sensoriali (perchè non bisogna dimenticare che l'istinto è una parte fondamentale della vita di qualsiasi essere animalesco, compreso l'uomo anche se nel tempo si è atrofizzato). Non è facile e ci sei riuscita eccellentemente! 100 e lode sarebbe davvero troppo poco, dovrebbero inventare un altro sistema per giudicare un lavoro solo per dare a te il voto più alto!! ;) Questa è stata davvero una delle cose che più mi ha colpito! Di certo il fatto che anche da lupo il suo amore per Susan e la certezza che sia vero danno ancora una volta la conferma di quanto sia forte e impenetrable il loro sentimento
[ Anche se ogni notte Rabadash tentava di giacere con lei, non ci riusciva. Il suo corpo non reagiva alla smania che aveva di lei. C’era davvero qualcosa, anzi qualcuno, che glielo impediva. Anche Susan ne era consapevole, e se la prima notte aveva gridato di orrore e vergogna, nelle successive aveva serrato gli occhi e sopportato. Era questione di pochi minuti, nei quali Rabadash le si avventava contro; ma ecco che non appena tentava di spingersi oltre le prime impudiche carezze, subito si sentiva male e doveva lasciarla andare. Nel concreto, non accadeva nulla, ma lei si sentiva sporca. L’aveva violata nell’animo. In quei momenti avrebbe desiderato morire. Non avrebbe mi piu avuto la forza di guardare Caspian negli occhi, ma allo stesso tempo avrebbe voluto essere tra le sue braccia, unica cura possibile per riuscire a dimenticare quel che aveva rischiato di subire. Quel che la preoccupava di piu, era che Rabadash, nonostante fosse conscio di non poterla toccare, continuasse quel rituale per tutte le notti. Finche fosse rimasta lassu, tutto questo non avrebbe mai avuto fine. Susan sperava che si stancasse presto di lei, che la rinchiudesse in una cella nei sotterranei del castello dimenticandosi di lei, oppure che l’avesse lasciata li a morire. ]
E' a questa parte che secondo me si riferisce la citazione degli Evanescense, credo sia questo che Susan non potrà mai cancellare, il sapere che in ogni caso,e che comunque ogni giustificazione non potrà mai coprire quello che gli è successo.. Il grande peccato di cui è stata vittima e che non potrà mai coprire pur non essendone responsabile, ma solo, infatti, vittima. Tutto il tempo che potrà passare, anche il salavtaggio di Caspian e la sconfitta della maledizione non potranno mai cancellare quello che è stato. Non credo che lei si congiungerà ancora (o almeno non molto presto anche dopo la fine della maledizione intendo) con Caspian in modo "carnale" ma anche spirituale dopo questo. Rabadash la segnata e non si può tornare indietro, per quanto non riesca ad andare oltre al limite massimo perchè Aslan non potrebbe mai permetterlo, Susan si sente "sporca", qualsiasi donna che ci tenga alla propria dignità si sentirebbe così, senza la nostra dignità (parlo in generale, ovviamente escludo dal discorso l'amore) noi siamo vuote, ci strappano ciò che siamo, la nostra rispettbilità che in un mondo come il nostro (dall'antica grecia fino ad oggi) è l'unica cosa che ci permette di vivere camminando a testa alta. E' una ferita talemente profonda che sarà difficile da curare, lei avrà bisogno di farsi forza, dovrà trovare in se stessa tutta la forza di cui è mai stata capace e anche di più, non dovrà mai avere tentennamenti perchè la potrebbero portare a cadere e dopo ciò arebbe davvero impossibile rialzarsi, avrà bisogno di tutto l'amore, la comprensione di cui Caspian è capace che dovrà starle vicino più che mai, ed avrà bisogno della sua fede in Aslan, avra bisogno della presenza di Aslan delle sue parole per poter andare avanti e riacquistare ciò che Rabadash le ha strappato.
[ “Che cosa farebbe il vostro Caspian se vi vedesse ora?” chiese con un ghigno. “La sua dolce Susan che si dimena tra le braccia di un altro uomo” “Vi ammazzera, ecco che cosa fara!” rispose Susan, le testa voltata dalla parte opposta, nauseata. Rabadash rise. “Io non credo. Penso invece che non vorra piu vedere” “Probabilmente e vero. Probabilmente mi disprezzera, ma questo non cambiera le cose, perche io lo amero ancora” Il principe le prese il volto con una mano e glielo fece voltare verso il suo. Negli occhi di lei scorse qualcosa che lo turbo. Era speranza quella che vedeva? “Anche se il vostro Re dovesse essere ancora vivo...” “Se dovesse essere vivo?” lo canzono Susan, riuscendo a scostarsi un poco da lui. Come al solito, Rabadash stava perdendo le forze. “Non vi eravate vantato di averlo ucciso voi stesso?” “Se vi dicessi di no?” “Se vi dicessi che lo sapevo?” Rabadash strinse gli occhi in due fessure. “Non sfidatemi, donna!” “E voi non fate il gradasso, principe. Non siete riuscito ad uccidere un lupo inerme, e non riuscite neppure a soddisfare i vostri piaceri. Dov’e il grande uomo di cui tutti parlano e che avete sempre sostenuto di essere?” Un grido di furore si scateno dalla gola del principe, che colpi la ragazza in pieno viso, facendole sanguinare il labbro inferiore. Susan aveva davvero osato troppo. ]
Beh di certo, riprendendo cio che ha affermato Caspian riguardo i detti umani, uno assolutamente azzeccato per Susan riguardo a Rabadash sarebbe "oltre il danno, la beffa!". Susan con quella frase ha devvero osato troppo ha rischiato che per un attimo di follia Rabadash la uccidesse (cosa che forze, se Caspian non l'avesse salvata sarebbe stata la sua unica possibilità di avere pace), ma il cuore di una donna quando arriva al massimo del dolore non ha piu nulla da perdere. Susan mi ha davvero stupito, per amore di Caspian e di Aslan non si è lasciata abbandonare e sopraffare dal dolore ma la speranza l'ha fatta andare avanti e le ha permesso (dopo tutto quello che Rabasadh le ha fatto) di restare a testa alta dofronte a lui e ha avere la lingua tagliente al punto giusto da far si che il principe del Sud non si illudesse neanche per un momento che lei avesse vacillamenti! Sono davvero fiera di Lei, ha fatto molta strada, è cresciuta , Narnia e Caspian l'hanno resa più forte!
[Un tuono squarcio il cielo e fece tremare l’intera Torre. La porta si spalanco con un tonfo e il lupo salto alla gola di Rabadash prima che lui o Susan ebbero il tempo di capire cio che stava succedendo. “Caspian!” strillo lei, incredula, felice, terrorizzata. Rabadash riusci ad allontanare il lupo, rotolando a terra insieme ad esso. Si premette una mano sulla gola, la scosto e osservo le proprie dita macchiate di sangue. Non era grave. Il lupo era atterrato sulle quattro zampe, i denti scoperti, il pelo nero ritto sulla schiena, la testa abbassata e l’aria minacciosa. Un cupo ringhio saliva dalle profondita della sua gola. Rabadash sfodero la scimitarra. “Non vi fermate proprio davanti a nulla, vedo, Vostra Maesta” “Non toccarlo! Non avvicinarti a lui!” rantolo Susan, una mano premuta sulla gola. Quando Rabadash l’aveva lasciata andare, si era accasciata lungo la parete della gabbia, ma ora era di nuovo in piedi, pronta ad aiutare Caspian. Fece per uscire dalla porta rimasta aperta, ma il principe la richiuse in tutta fretta. “NO! Caspian! Caspian!” Rabadash fece un ghigno, roteando la spada tra le mani, avanzando lentamente verso il lupo con l’aria di chi ha a disposizione tutto il tempo che vuole. L’animale non si mosse di un millimetro. Non aveva paura dell’uomo. Susan osservava la scena senza sapere cosa fare: come aiutare Caspian? Con che cosa? Il principe attacco per primo, ma il lupo scanso il suo primo colpo e quelli successivi. Rabadash era un combattente eccellente, ma il lupo lo superava in rapidita e agilita e non fu facile per il principe stragli dietro. Sfrecciava come il vento, e quando Rabadash allungo il braccio per provare un affondo, i denti affondarono nella carne. Nuovamente travolto da una rabbia incontenibile, Rabadash calo la lama sull’animale. Il lupo lascio andare l’avversario non appena capi le sue intenzioni, ma questa volta non fu abbastanza rapido e la spada lo colpi di striscio. Susan grido quando vide il sangue e udi un guaito di dolore. “Maesta!” chiamo un’altra voce dall’alto. La Regina Dolce, gli occhi fissi su Caspian, distolse lo sguardo da lui solo un momento. “Shira!” Rabadash si volto di scatto, incredulo. “Shira?” “Si, proprio io!”. Incurante che lui l’avesse vista, il falchetto si insinuo nella gabbia, volando tra le braccia della Regina. “Shira, devi cercare di prendere le chiavi, devo uscire di qui! Devo aiutare Caspian!” disse Susan in tono concitato, spostando di nuovo gli occhi sul lupo che si stava rialzando. “Non fara nulla del genere!” tuono Rabadash. Dimentico per un momento del suo duello, il principe del Sud si precipito verso le il falchetto e la Regina, riaprendo la porta della gabbia con un calcio poderoso, la scimitarra alzata sopra la testa in un gesto inequivocabile. “Sporca traditrice!” “Shira, scappa!” Susan la lascio andare e il falchetto si alzo in volo. Carico di rabbia, Rabadash si abbatte sulla ragazza. La Regina cerco di scappare, ma lui l’afferro per un braccio e la risospinse indietro. Il lupo si rimise i piedi, incurante della ferita ripotata. Salto dentro la gabbia e si paro davanti alla ragazza prima che l’altro uomo potesse toccarla di nuovo. Non doveva nemmeno sfiorarla! Susan si strinse a lui, posando le mani sul suo pelo fradicio di pioggia, percependo la ferita ancora fresca, il tremito del suo corpo mentre ringhiava in direzione di Rabadash. “Non gli farete del male!” “Dovrei commuovermi, adesso?” sbotto il principe, osservandoli. Inutile. Era inutile. Erano sempre uniti, pur sapendo che non avrebbero mai piu potuto stare insieme. Non si sarebbero lasciati mai. Rabadash sposto lo sguardo alle spalle degli altri due. La pioggia aveva cessato di cadere, i tuoni risuonavano ancora in lontananza, ma ormai il temporale era finito, e il cielo si tingeva di lilla: l’alba era prossima.
“Arrendersi sarebbe molto saggio da parte vostra” Susan cerco di trattenere il lupo, ma questo balzo saettando nell’aria in una macchia indistinta, allungando il corpo, tendendo i muscoli. Rabadash alzo la scimitarra, pronto a infilzare la lama nell’addome dell’animale. Ma Susan schizzo in piedi ed usci dala gabbia. Non penso a che aveva riacquistato la liberta, penso soltanto a lanciarsi verso Rabadash e ad afferrargli il braccio destro impedendogli di trafiggere il lupo. Il principe e la ragazza si spinsero senza avvedersene fin sull’orlo della Grande Torre. In quel mentre, un’ombra passo sopra le loro teste: era un grosso uccello e reggeva tra le zampe un oggetto lungo e scintillante. “Uh-uh! Sire, prendete!” Caspian alzo il braccio e afferro Rhasador al volo. Susan senti il cuore accelerare i battiti mentre si voltava, ancora aggrappata la braccio del principe del sud. Caspian! Era la, davanti a lei, in carne ed ossa, Rhasador puntata contro il nemico. Rabadash afferro saldamente la Regina, sospingendola verso l’orlo della Torre. Lei si teneva ancora in equilibrio solo perche era aggrappata al suo nemico. Se l’avesse lasciata sarebbe precipitata nel vuoto. “Susan!” grido Caspian, “Lasciala andare, animale schifoso!” Rabadash si senti ribollire il sangue nelle vene. “Come desiderate!” Cio che avvenne dopo si svolse per tutti come una scena al rallentatore, ma in realta non duro che pochi secondi. Il principe lascio andare la Regina, ed ella cadde nel vuoto con un grido di puro terrore. “SUSAN!!!” Caspian si precipito verso la balaustra afferrandola la volo per una mano. Rabadash tento di colpire il Re di Narnia alle spalle, ma Pennalucida scese in picchiata su di lui, facendolo rovinare sulle tegole del tetto piu in basso. Rotolo ancora piu giu, finche non colpi una merlatura e senti il braccio spezzarsi. La vista gli si annebbio per via del dolore molto forte, ma pote ugualmente vedere la scena a pochi metri da lui. Rabadash era stato piu fortunato di Susan. Lei penzolava con i piedi nel vuoto. “Dai il segnale, Pennalucida! Abbiamo bisogno d’aiuto!” grido Caspian. “Si, Maesta!” La mano di Susan scivolava nella sua. “Tieniti! “Caspian, lasciami andare!” Il giovane sgrano gli occhi, incredulo. “Sei impazzita?!” “Fidati, ti prego! Lasciami, o cadrai anche tu!” “NO!” Lui non riusciva piu a tenerla. La trasformazione lo lasciava ancora troppo debole, la ferita alla spalla sanguinava dolorosa, intorpidendogli il braccio. “Non posso lasciarti! Non voglio piu lasciarti, Susan!” “Caspian…”. Gli occhi della Regina Dolce si riempirono di lacrime e presto non fu piu in grado di vedere il volto di lui.“No...No!!!” grido Caspian, quando infine perse la presa. Susan strillo e cadde verso il nulla. Era stato un attimo. Per pochi istanti appena si erano rivisti, si erano toccati. Quel che aveva detto Rabadash non era vero, lei l’aveva sempre saputo: c’era ancora una possibilita per loro di stare insieme, e l’avrebbero trovata. E poi il sole sorse, il cielo s’illumino e i suoi raggi si stesero su Narnia, sul castello, e uno splendido falco apparve davanti agli occhi di Caspian, libandosi nell’aria salutando il nuovo giorno.]
Non posso non inserila tutta questa parte! Era questa a cui mi riferivo quando ho detto che il cronometro si sarebbe rotto a contare i secondi che mi ci volevano per leggere tutto questo pezzo! Dire che mi è sembrato come stare su un ottovolante dire niente! Più andavo avanti più l'emozione e l'attesa era forte mi sono trovata davanti a un crescendo di emozioni che andando avanti cresceva in modo proprozionale alla mia curiosità di sapere come sarebbe andata a finire! Uno dei tanti talenti che deve avere uno scrittore è non far mai annoiare il lettore per nessuna ragione, deve sempre tenerlo in sospeso! (sono d'accordo con te, se tutto filasse liscio ci si annoierebbe)E credimi tu mi hai fatto sentire come se fossi sul filo di un rasoio!! Wow è ufficlialmente una delle mie scene d'azione preferite di sempre! L'avro riletta lameno 40 volte perchè è stata epica!!!!
Grazie per i tuoi complimenti, non ha idea di quanto mi facciano piacere! Devo confessarti che amo molto di più il tuo Caspian che quello descritto da Lewis (come il resto dei personaggi, ti prego Lewis non mene volere ma quello che è giusto è giusto v.v), Non sai mai che aspettarti dai tuoi personaggi e questo è un asso nella manica che rende qualsiasi cosa che scrivi un emozioni unica e irripetibile!! Nn mi sono mai piaciuti i personaggi troppo perfetti, troppo puri, credo che avere un lato oscuro anche nei nostri eroi renda più facile l'immedesimazione, sono ancora più da ammirare perchè ci insegnano che in ognuno di noi c'è un lato oscuro, una bestia, un demone ma che alla fine è nostra la scelta se farci sopraffare perchè è più facile sottomettersi che combattere, oppure decidere che non è quella la persona che vogliamo essere e ogni giorno combattere perchè quella parte non ci comandi mai.
Complimentissii! Fantastica, perfetta! Lavoro immensamente eccellente! Alla prossima cara!
Bacioni <3
(Recensione modificata il 09/03/2014 - 11:13 am) (Recensione modificata il 09/03/2014 - 11:15 am) |