Bellissimo capitolo! Molto emozionante e l'arrivo dei piccoli è stato bellissimo! Molto commovente anche l'arrivo dei genitori di Susan a Narnia. Il momento che mi ha fatto muovere è stato quando i Pevensie hanno dovuto ritornare a Narnia:Restarono pensierosi qualche minuto. Dal piano inferiore si udivano attutiti il tintinnare delle stoviglie e la voce di Robert Pevensie che discorreva con la moglie.
Il silenzio della stanza era interrotto solo dal ticchettio dell’orologio sul comodino di Lucy.
Quel ticchettio d’un tratto scomparve.
I tre fratelli non se ne accorsero subito. Dopotutto, nessuno ascolta il ticchettio di un orologio con particolare attenzione. Ci sono suoni, immagini, movimenti attorno a noi, dei quali quasi non ci rendiamo conto.
Ma fu il non udire più quel suono che fece scattare qualcosa nella mente dei tre ragazzi.
Contemporaneamente, si voltarono verso il comodino, fissando le lancette dell’orologio.
Erano ferme sulle dieci.
Lucy si alzò dal letto e lo prese in mano, picchiettando con l’unghia del dito indice sul vetro che copriva il quadrante.
“Si è fermato. Che strano…” mormorò.
Ma non si era fermato. Non nel modo più comune in cui un orologio si ferma.
Lucy riappoggiò la sveglia sul comodino, accanto alla cartolina di Susan. Lo sguardo le cadde proprio sul paesaggio di Narnia, che cambiava man mano che laggiù le stagioni passavano. Ora era verde e rigoglioso.
Fu allora che gridò.
Peter e Edmund scattarono in piedi e le corsero accanto.
“Lucy, cosa c’è?!”
La ragazzina afferrò la cartolina. “Guardate!”
Ormai avrebbero dovuto esserci abituati, ma tutte le volte era quasi impossibile crederci: le foglie degli alberi attorno al castello iniziarono ad ondeggiare, udirono il cinguettio degli uccelli, lo scrosciare delle onde del mare che lambivano allegramente la spiaggia sulla quale camminava qualcuno. D’dapprima fu un puntino dorato, poi divenne più grande, sempre più grande.
Un profumo dolce e intenso invase la stanza. Si strinsero di più l’uno all’altro per vedere meglio, ma la figura era scomparsa prima che potessero capire di chi o cosa si trattasse.
“Dov’è andato?” chiese subito Edmund.
“Sono qui” gli rispose una voce alle sue spalle. Profonda, bellissima.
Lucy fu la prima a voltarsi, sfoderando un sorriso raggiante quando lo vide. Sembrava ancora più grosso dentro quella stanza.
“Aslan!” esclamò, e così i fratelli, correndo da lui.
Il Leone li accolse con un grande abbraccio come solo lui sapeva fare, e poi osservò i loro volti straniti, felici, ansiosi.
“Cosa ci fai qui? Narnia è forse in pericolo? Susan e Caspian stanno bene?” chiese in fretta Peter, inquieto.
Aslan scosse la grossa testa ornata dalla sfavillante criniera. “No, figliolo, non temere, stanno tutti benissimo. Sono solo venuto a prendervi. E’ ora”
“Oh!” gridò Lucy, le guance che le si tingevano di emozione.
Erano trascorse poche settimane da quando erano tornati da Narnia, ma il tempo laggiù trascorreva in modo diverso, per cui poteva benissimo essere che fosse già arrivato quel momento che tanto attendevano.
Aslan rise, facendo vibrare l’aria attorno a sé. Poi ruggì.
*__* credo sia uno dei momenti epici di un capitolo! Ogni volta che vedo Le cronache di Narnia e rileggo la parte della tua Queen dove i Pevensie ritornano a Narnia è sempre un emozione!!!
Ho letteralmente PIANTO quando sono nati i due piccoli gemellini reali (XD) e soprattutto sono diventata una cascata quando sono accorsi i Pevensie con i loro genitori davvero le parole che hai utilizzato mi hanno fatto così entrare nella situazione di Susan che ho sentito sulla mia pelle quello che ha provato! Per non parlare di Caspian!! E' stato così dolce,emozionante che mi chiedo come si possa non amarlo,davvero come si fa?!?! E' normale che Susan se ne sia innamorata, se esistesse uno così realmente me ne innamorerei subito anche io (è stato un po' il mio sogno proibito quando ero più giovane e sono sicura che tante mi capirebbero *__*) ma meglio lasciarlo a Susan d'altronde sono perfetti insieme e non esiste coppia più perfetta! :Il Re di Narnia avanzò nella grande stanza illuminata dai raggi di sole pomeridiano, sedendo sul letto accanto a lei.
“Sue…” mormorò il Re. “Gemelli”
“Che sorpresa, vero?” sorrise lei, appoggiandosi alla sua spalla. “Non sono la cosa più bella che tu abbia mai visto?”
Il giovane la baciò sulla fronte. “Sono…meravigliosi”
Susan alzò il viso e lo baciò sulle labbra. Poi tese un poco le braccia verso di lui. “Vuoi prenderla?” chiese, alludendo alla bambina.
“Myra” sorrise Caspian.
“Sì, Myra. E Rilian” disse lei, lasciando che lui prendesse la piccola.
D’un tratto, la principessina si agitò tra le braccia del Re, ed egli si allarmò.
“Che cosa ho fatto?”
“Nulla, non preoccuparti” lo rassicurò la Dolce.
Caspian la cullò appena e baciò la piccola fronte. Subito, al tocco di suo padre, Myra si calmò e si addormentò.
Il Re osservò ancora i due bambini. I suoi figli.
“Grazie, Susan.” mormorò, poggiando la guancia sulla fronte di lei. “Grazie, amore mio. Tu oggi mi hai dato la gioia più grande. La gioia di essere padre”
“E sarai un ottimo padre, ne sono sicura”
La Dolce lo guardò negli occhi, e si rese conto che in essi splendeva una nuova luce: dopo tanti anni di solitudine e sofferenze, terribili prove e difficoltà, la felicità più pura albergava finalmente nel cuore del Liberatore.
D’un tratto, la porta si spalancò.
Caspian e Susan si volsero verso di essa, chiedendosi chi mai potesse entrare senza bussare.
Dopo un attimo, ecco la risposta.
Sulla soglia apparve una ragazzina di quattordici anni, una fascia blu tra i capelli rossicci, gli occhi azzurri brillanti, un sorriso enorme stampato sul grazioso viso.
“Lucy!!!” esclamarono Susan e Caspian.
Lucy gridò di gioia, fiondandosi ad abbracciarli.
“Piano, Lu” l’ammonì una voce maschile.
“Dov’è il frugoletto? Voglio essere il primo a vederlo!” disse un’altra.
“Peter!!!” esclamò ancora Susan, emozionatissima.
“Ed!!” le fece eco Caspian con un gran sorriso.
A turno, i Pevensie abbracciarono e baciarono la sorella. Il Magnifico porse la mano al Liberatore, il Giusto invece lo strinse in un forte abbraccio.
“Ma sono due! Due gemelli!” commentò quest’ultimo, alquanto stupito. “Accidenti, questa proprio non me l’aspettavo”
“Neanche noi” ammise Susan.
“Oh, sono così dolci!” fece Lucy, con una gran voglia di prenderli in braccio. “Posso?”
“Certo” le disse la sorella, porgendole il piccolo Rilian.
“Rilian è un bel nome” disse Peter, “ma credevo che se aveste avuto un maschio lo avreste chiamato Caspian”
Il Liberatore scosse il capo. “No. Questo è il primo giorno di una nuova era”
Le chiacchiere avevano svegliato i due neonati, e ora Lucy e Edmund litigavano da bravi zii contendendosi il loro affetto.
“Non strapazzateli troppo, sono appena venuti al mondo” li rimproverò Peter, mentre teneva tra le braccia Rilian.
Ma i fratelli minori bisticciavano senza sosta.
“Tu li hai già tenuti entrambi, Lu, non è giusto! Fammi vedere Myra”
La Valorosa, con fare protettivo, tenne fuori dalla portata del Giusto la bambina. “No! Tu la faresti senza dubbio cadere”
“Ti ho preso in braccio un sacco di volte quand’eri piccola, e non ti ho mai fatto cadere!”
“Tu non hai mai preso in braccio Lucy, Ed” ribatté Susan. “Eri troppo piccolo per farlo, quand’è nata”
Il Giusto borbottò qualcosa, ma infine l’ebbe vinta e riuscì a stringere entrambi i gemelli.
“Avete già visto Miriel e Emeth?” chiese Susan a Peter e Lucy.
Lei arrossi un poco. “Veramente no.”
“Ci sarà tempo” aggiunse Peter con sicurezza. “Mentre venivamo qui, Aslan ci ha promesso che resteremo per un po’ ”
“Davvero?” esclamò Susan al settimo cielo.
Avere accanto a sé i suoi fratelli in un momento per lei così importante, era quanto di più bello potesse sperare. Se solo avessero potuto esserci anche i suoi genitori…
“Ma dov’è Aslan? E Eustace?” chiese Caspian un po’ deluso. “Pensavo ci sarebbero stati anche loro”
Peter, Edmund e Lucy si scambiarono un’occhiata complice.
“Arriveranno presto. Con altri ospiti” disse il Re Supremo, trattenendo un sorriso.
Proprio in quel momento, la porta si aprì di nuovo ed entrò Eustace. E sebbene Susan fu felicissima di rivederlo, le lacrime che versò non furono per lui.
Quando dietro al cugino apparvero i suoi genitori, la Dolce soffocò un grido e si coprì la bocca con le mani. Poi allungò le braccia e la madre corse da lei, tenendola stretta, mentre la ragazza singhiozzava a più non posso.
“La mia Susy. La mia bambina”
“Mamma! Oh, mamma, sei qui! Sei a Narnia!”
Robert Pevensie si unì all’abbraccio, accarezzando i capelli della figlia.
“Già una madre”.
“Papà…io non posso crederci!”
Si abbracciarono ancora, poi Helen si voltò e sorrise al bel giovane uomo in piedi accanto agli altri ragazzi.
“Tu devi essere Caspian”
“Ho sentito moltissimo parlare di voi” disse il Liberatore, con una gran voglia di conosce i signori Pevensie. Si presentò loro, provando un certo imbarazzo, soprattutto quando dovette stringere la mano a Robert.
"Susan li guardò tutto, con il cuore che scoppiava. Tutta la sua famiglia era riunita lì, davanti a lei: mamma e papà, i suoi fratelli, suo cugino, suo marito, i suoi figli. " (questa parte tra le virgole in particolare mi ha commosso particolarmente)!!! *__*
Bravissima come sempre, non vedo l'ora che metti il prossimo capitolo! Lo aspetto con ansia! Ottimo lavoro eccellente.. e complimenti ancora per la storia è davvero una delle mie preferite (tra tutte le trame dei Libri che lo letto perchè considero davvero la tua Queen e naturalmente Night&Day come dei libri per quanto sono scritti bene e per quanto la storia sia avvincente). Si, sono una lettrice molto attenta ma lo sono solo con le storie che mi appassionano davvero e sono abbastanza esigente con queste per questo considero Queen e Night&Day dei veri capolavori!! E' fantastico che tu voglia pubblicarlo in inglese su quel sito, mi destreggio abbastanza con l'inglese quindi sarà fantastico poterla rileggere in una lingua che adoro!! Un bacione Susan! <3 (Recensione modificata il 26/12/2013 - 07:08 pm) |