Recensioni per
A Night without a Day, a Day without a Night
di SusanTheGentle

Questa storia ha ottenuto 347 recensioni.
Positive : 346
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore

Ciao!!
Eccomi qui a recensire un altro merviglioso capitolo.
Partiamo ritrovando Shira e Susan, menomale che Sue non è sola e c'è Shira a tranquillizzarla e a stare con lei. Shira dice a Susan che Caspian è vivo, e le parla della maledizione. Bellissimo il fatto che Susan dica a Shira di portare al marito e agli amici i resti del fiore blu e il fiocchetto di Myra, come segno che lei è viva! E poi, la maledizione colpisce anche lei!
-E mentre Susan si alzava e si avvicinava al punto in cui la gabbia si affacciava su Narnia, il sole sorse.
La Regina Dolce sporse le braccia fuori dalle sbarre per aiutare Shira a spiccare il volo.
Un momento dopo fu scossa da un tremito e si accasciò a terra, una mano premuta sul cuore. Urlò, e il suo grido si trasformò nel richiamo acuto di un falco, le cui ali frullarono contro le sbarre della grande gabbia, mentre cercava di uscire e volare verso il cielo azzurro.
Azzurro, com’erano stati i suoi occhi.-
Passiamo a Caspian che sta cavalcando Destriero, in cerca di un modo per entrare a cair paravel e salvare la sua regina! Purtroppo, tutte le vie sono bloccate dai soldati di Calormen.
Lui vuole salvare sia Susan che i bambini, ma prima lei, per poi andare in sieme a salvare Myra e Rilian, anche se la parte oscura del Re pensa che per loro non ci sia ormai più nulla da fare.
Poi, hai descritto davvero benissimo la parte dove Tempestoso arriva, chiama Shira e gli altri, e insieme parlano, cercano di trovare un modo per tranquillizzarsi e sorreggersi a vicenda, decidono cosa fare e quando e Caspian vede il fiore e il fiocco, insomma tutto questo pezzo ti è venuto magnificamente!!
Mi è piaciuta soprattutto questa parte -“Sì, Sire: in un lupo, ieri notte, davanti agli occhi di tutti. La Regina era sconvolta quando ha assistito alla vostra trasformazione”. Caspian non fiatò. Incredibilmente, quella rivelazione non lo lasciò troppo sconvolto. Era come se già sapesse. Come se l’avesse sempre saputo, fin dal momento in cui aveva visto lo sguardo terrorizzato di Susan specchiarsi nel suo, la notte precedente. “Rabadash vuole tenervi divisi, vuole che viviate, ma senza che riusciate mai più a vedervi. Ha imprigionato la Regina, perché….bè, credo immaginiate il perché”. Il falchetto fece un verso di disgusto. “Attende il momento in cui la maledizione colpirà anche lei, sapendo che solo allora voi due non potrete davvero mai più rivedervi. Perché da oggi in poi, finché non troveremo una soluzione, voi vi trasformerete in un lupo, e lei in un falco, in ore alterne del giorno: quando l’uno sarà animale, l’altro sarà umano. E la Regina si è trasformata questa mattina stessa. Ho visto tutto, mentre volavo per venire a cercare voi Maestà, per consegnarvi il dono della vostra sposa. Rabadash le fa credere che siete morto, voi e i principini, e la povera Regina è completamente sopraffatta dal dolore. Mi ha chiesto di cercarvi e di farvi sapere che lei vi aspetta, e vi ama. Vi ama così tanto, Maestà!”-.
Nel Mondodisotto, ritroviamo la *sorriso forzato* carissima e tenerissima oltre che gentilissima.. stregaccia!
La Signora dalla veste verde cerca di persuadere i bambini, ingannarli per portarli dalla sua parte, è così? Povere creature, pensare di aver perso i genitori, di perdere il posto dove vivevano e dove avrebbero un giorno regnato, oltre che tutti i loro amici, deve essere una cosa tristissima, certo che Jadis è davvero perfida! Mullughuterum mi incuriosisce come personaggio, con l'espressione triste...! Scritta benissimo anche questa parte, non vedo l'ora di sapere cosa succede ai poveri cari bimbi!! La ninnananna-incantesimo poi è molto intrigante, muoio dalla voglia di scoprire cosa succederà!! ;-)
Ed ora, pianeta Terra, ma ancora per poco credo!
Vediamo una Jill molto cresciuta dai primi capitoli, ancora perseguitata dai bulli, che insieme a Eustace decide di mariare la scuola, per andare dove? A Narnia! Ma come faranno i Pevensie ora che il portale è chiuso??
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!!!!! ^_^
Ma dimmi, questo salto temporale di cui parli, sarà di molto?
Alla prossima!
Susan

Nuovo recensore

Ben trovata cara! Scusami tantissimo se non ho potuto recensire venerdì solo che è stata una settimana abbastanza impegnata per me e scusa anche perché questa recensione sarà più breve delle solite, non ho molto tempo per recensire per bene questo capitolo ma ho voluto comunque ritagliare un po’ di tempo per lasciarti comunque una recensione, dato il magnifico lavoro che fai con questa storia e le grandi emozioni che trasmetti, è il minimo che possa fare! Ti ringrazio per i complimenti che mi hai fatto nelle scorse recensioni riguardo alle mie riflessioni! Ti sembrerà sciocco ma rende davvero felice il fatto che dei pensieri personali possano essere apprezzati, fanno sentire realizzata e anche la sicurezza di essere riuscita a carpire esattamente la psicologia di persone ed eventi rendeanche un pizzico orgogliosi di se stessi quindi grazie mille :'D Sono felicemente sorpresa che tu abbia posato l'occhio sul modo in cui ho scritto Amore e Fede perchè riassume ciò che amo nelle Cronache Di Narnia: è un posto che racchiude tutta la bellezza e l'amore di cui è fatto un essere umano, tutto quell'amore che ha portato alla nascita della Grande Magia e di tutte e conseguenze che sono scaturite da essa. A Narnia tutti i lati bui, tutto cio di negativo che c'è nell'animo umano non esiste, esiste solo l'infinita bellezza che l'essere umano porta dentro di te, come una citazione che ho sentito molto spesso "L'essere umano è un finito che porta dentro l'infinito" (non ricordo di chi sia, ricordo solo di averla sentita citare molte volte).  Perciò io amo così tanto quel mondo, è assolutamente il posto in cui vorrei vivere perchè è un mondo che pur essendo pieno di pericoli, inside, lotte continue tra bene e male, mi sembra un mondo dove è più facile combattere perchè spesso sai chi è il tuo nemico o per lo meno te ne rendi conto; nella vita vera non sai chi possa essere e spesso non si saprà mai chi sia. Anche se esiste qualcosa che accomuna la Terra con Narnia ed è la presenza di qualcuno che sai che ti proteggerà per sempre e veglierà sempre su di te, solo che a Narnia è più facile incontrarlo xD Sono contenta che ti piaccia il nome che ho dato a quella piccola peste xD a volte però la chiamo "Selvaggia" perchè è uno spirito libero che mi fa impazzire quando vuole fare di testa sua (la maggior parte delle volte in pratica xD <3) <3







[  “Maesta, dovete sapere una cosa importante” “Vuoi dirmi della maledizione, vero? Lo so” disse Susan, estremamente calma. “Rabadash me ne ha parlato. Dice che tra poco anch’io saro colpita dal sortilegio. Ma se cosi fosse…oh, Shira, se sapessi di poter morire e raggiungere mio marito e i miei bambini…” Il petto della Regina fu scosso dai singhiozzi. ]









Ciò che mi ha sempre colpito dell'amore di Susan e Caspian e la loro "teatralità" (non in modo negativo ovviamente). Loro due sono così perdutamente innamorati l'uno dell'altra, come se fossero un unica persona, come se ferendo l'uno si ferisse l'altro in un senso molto stretto quasi letterale. Quando uno dei due soffre l'altro è come se lo percepisse, come se dentro di se capisse che nell'altro qualcosa non va bene, e non solo quando sono vicini ma quando sono lontani. Quando sono lontani loro sono più vulnerabili certo, dato che la loro forza è costituita dall'inisieme, ma è come se quando sono da soli potessero lo stesso immaginare i sentimenti, le emozioni, i pensieri dell'altra persona, come se sapessero in qualche modo di non essere mai soli. Perciò dico che è teatrale poichè ho sempre visto questo desisderio di morire se l'altra persona non ci fosse più come la prova più tangibile che il sentimento che si sta provando vada oltre l'amore, oltre anche la forma di amore più grande . Fare un gesto così estremo dimostra come il bene personale sia dipendente da un altra persona tanto che se qualcuno fa il bene di qualcun altro in realtà lo sta facendo a se stesso. Proprio come essere un anima in due corpi. Forse è questo il significato di "anima gemella" e ho sempre desiderato (coe ogni persona al mondo io suppongo) di poter trovare qualcosa di simile nella vita xD :')








[L’eclissi, il serpente, il rapimento di Susan, quello di Rilian e Myra: tutti questi eventi erano collegati tra loro in qualche modo. Caspian inspiro profondamente, cercando di non pensare di nuovo ai visetti spaventati dei suoi bambini. Non li stava abbandonando. Decidere di correre da Susan prima che da loro non voleva dire questo. Una parte della sua mente – la piu nascosta, la piu oscura, la piu pessimista– aveva scelto Susan perche temeva, e forse credeva, che per i piccoli potesse non esserci piu speranza. Caspian aveva tentato con tutte le sue forze di non far affiorare quel pensiero alla superfice, ma nella tensione di quel momento e con nessuno ad aiutarlo a tenere la mente occupata su altro, fu fin troppo facile permettergli di prendere il sopravvento. Era la sua paura piu grande. La paura dell’inevitabile, di scoprire che aveva perso anche loro. Con tutta probabilita, non sarebbe stato in grado di abbattere quel serpente gigantesco nemmeno se avesse avuto Rhasador con se, ma questa considerazione razionale non gli fu di alcun aiuto. Ironia della sorte, se dietro le sembianze di quel serpente si fosse celata realmente la Strega Bianca, ci sarebbe stata la possibilita che Rilian e Myra fossero ancora vivi. A Jadis piaceva giocare con le persone, soprattutto con i reali di Narnia. In quanto figli suoi e di Susan, di sicuro la Strega avrebbe odiato i gemelli quanto odiava lui e i Pevensie. Ma se il serpente fosse stato solo un serpente…o comunque un mostro qualunque e non lei…]
[L’eclissi, il serpente, il rapimento di Susan, quello di Rilian e Myra: tutti questi eventi erano collegati tra loro in qualche modo. Caspian inspiro profondamente, cercando di non pensare di nuovo ai visetti spaventati dei suoi bambini. Non li stava abbandonando. Decidere di correre da Susan prima che da loro non voleva dire questo. Una parte della sua mente – la piu nascosta, la piu oscura, la piu pessimista– aveva scelto Susan perche temeva, e forse credeva, che per i piccoli potesse non esserci piu speranza. Caspian aveva tentato con tutte le sue forze di non far affiorare quel pensiero alla superfice, ma nella tensione di quel momento e con nessuno ad aiutarlo a tenere la mente occupata su altro, fu fin troppo facile permettergli di prendere il sopravvento. Era la sua paura piu grande. La paura dell’inevitabile, di scoprire che aveva perso anche loro. Con tutta probabilita, non sarebbe stato in grado di abbattere quel serpente gigantesco nemmeno se avesse avuto Rhasador con se, ma questa considerazione razionale non gli fu di alcun aiuto. Ironia della sorte, se dietro le sembianze di quel serpente si fosse celata realmente la Strega Bianca, ci sarebbe stata la possibilita che Rilian e Myra fossero ancora vivi. A Jadis piaceva giocare con le persone, soprattutto con i reali di Narnia. In quanto figli suoi e di Susan, di sicuro la Strega avrebbe odiato i gemelli quanto odiava lui e i Pevensie. Ma se il serpente fosse stato solo un serpente…o comunque un mostro qualunque e non lei…]




 Come Caspian stesso ha detto, è davvero ironico che si auguri che i figli siano prigionieri della Strega BiancaxD il suo ragionamento però effettivamente non fa una piega: Jedis ha una mente malata, si diverte e trae gusto a confondere e soggiogare la mente dei propri nemici. Ciò che ha pensato Caspian fa capire quanto disperata sia la situazione, da volersi augurare che i figli siano nelle mani della sua peggior nemica. 








[  Il Centauro raddrizzo le spalle larghe. “Sono il generale dell’esercito di Vostra Maesta, non posso abbandonare ne voi ne il regno.” Caspian rimase in silenzio. “Non hai spina dorsale” gli diceva sempre suo zio. Forse aveva ragione. Si senti un ragazzino egocentrico, il quale crede che tutto il mondo giri intorno a lui e ai suoi problemi, e se ne vergogno. “Il vostro stato d’animo e piu che comprensibile, mio signore” riprese tempestoso, che parve capire cosa gli passava per la mente. “Anch’io vorrei correre a liberare mio figlio, tuttavia mi e impossibile. Cair Paravel e circondata e la sorveglianza e strettissima. Prego solo Aslan che sia ancora vivo” Il Liberatore abbasso lo sguardo a terra, stringendo le redini di Destriero in un gesto convulso. Tutti sapevano cosa era meglio fare. Tutti cercavano di non cedere alle emozioni. E lui che era il Re, che per primo avrebbe dovuto dare sostegno ai suoi sudditi e parole di conforto per la grave situazione in cui si trovavano, si lasciava invece consolare da loro. ]












Accade a Caspian, come è accaduto a Susan, che il suo difetto più grande, il suo punto debole gli annebbi la ragione e lo faccia precipitare dinuvo nel senso di inadeguatezza. Caspian forse a volte dimentica che pur essendo un abitante di una terra incantata, i suoi discendenti sono esseri umani, che è umano e come tale l'essere umano ha la naturale predisposizione al pensiero personale ed egoistico, e che nonostante gli sia forse uno dei 7 umani più meritevoli di lode per il suo carattere impeccabile per la sua bonta, per il coraggio, per l'umiltà, per la sua forza d'animo, per la sua magnianimità e pur essendo un Re, come qualsiasi essere (umano e non, come ha fatto notare Tempestoso) i quelle circostanze ha abbandonato la ragione e il cuore l'ha guidato verso la fonte del proprio amore. Il suo sbaglio è credere che il suo amore possa essere qualcosa di sbagliato, che lo "ostacoli" a volte nei suoi doveri di essere re. Ma non si può essere Re o Regine di Narnia, non si può meritare di esserlo se non si prova un amore incondizionato, perchè è la fonte della Grande Magia












[Caspian fissava il falchetto senza capire. Dove si fermavano i suoi ricordi? Al dolore…no, a qualche minuto dopo. Al viso di Susan, ai suoi occhi chiari spalancati dallo stupore mentre lo fissava piena d’angoscia. Perche? Cos’era successo? Shira si stacco dalla spalla del Centauro e si avvicino a Drinian. Caspian la vide attendere mentre il capitano estrava qualcosa dalla tasca del farsetto, poi la prese nel becco e gliela porto. Il Re tese il braccio e Shira vi si poso, mettendogli nell’altra mano il gambo piegato di un fiore dalla cui corolla pendevano un paio di petali blu, e al cui gambo era legato un nastro rosso chiaro. Il fiocco di Myra e il fiore di Susan. Susan. Myra. Rilian. La sua famiglia. Perche…perche il fiore era spezzato? Chi aveva fatto una cosa simile?Susan… dove sei, mio dolce amore? Le era accaduto qualcosa. Lo sentiva. Ne era piu sicuro che mai. 
 
 
 
 
Non sapeva se era dolore, o rabbia, o semplicemente il nulla, quel senso di vuoto dentro il petto dove un tempo il suo cuore aveva battuto. Per Susan. Solo per lei.
 
 
 
 
Adesso, per Rabadash erano guai. Guai seri. Anche se non era riuscito a far del male a Susan, aveva comunque osato toccare sua moglie. E se credva di riprovarci di nuovo, sfiorarla anche solo con un dito, se aveva anche solo pensato di farlo, di metterle le mani addosso, Caspian poteva dimenticare volentieri di essere chi era e trapassare da parte con la spada quel lurido bastardo. Era figlio di Caspian IX, il Misericordioso, aveva sempre voluto essere come lui, in tutto e per tutto, ma in quel momento penso che avrebbe voluto essere come suo zio. Dopotutto, nelle sue vene scorreva anche il sangue di Miraz, quindi, perche non poteva aver davvero ereditato qualcosa anche da lui? In quell’istante, lo desidero. Desidero non avere una coscienza e infischiarsene altamente della bonta di cuore, pensando solo ad impugnare la spada e mettere fine a tutto quella storia assurda. Se avesse ucciso Rabadash, tutto sarebbe finito. Se l’avesse ucciso, avrebbe riavuto Susan e i suoi bambini, e il castello, Narnia. La sua vita. Tutto sarebbe tornato alla normalita. L’unica cosa che gl’impediva di commettere quell’omicidio, era il pensiero di quel che avrebbe detto lei se avesse scoperto che suo marito aveva ucciso a sangue freddo un altro uomo, anche se si trattava di un nemico. Non l’avrebbe piu guardato con gli stessi occhi. Susan gli diceva sempre che la forza di un uomo non si misura dalla forza fisica, ma da quella del cuore. E lui aveva un cuore cosi grande da contenere tutto l’amore del mondo, per questo tutta Narnia lo amava, e lei cento volte di piu, ed era fiera di lui, dell’uomo che era, di averlo con se. Dolce Susan… Come avrebbe voluta averla li con lui, ora, a consigliarlo, a sostenerlo, a dirgli di non commettere quella pazzia, anche se era per lei. Se non afferro Rhasador tra le mani e non risalto sulla sella di Destriero, fu perche gli parve di udire la voce della sua Regina dirgli di fermarsi, perche se avesse ucciso in quel modo anche uno come Rabadash, se ne sarebbe pentito per tutta la vita. Ed era vero.
 
 
 
 
 
“Susan e la dentro, maledizione! Mia moglie, la madre dei miei figli, il mio amore, la mia vita! Voi sapete, capitano, cosa lei significa per me. Cosa sono disposto a fare per lei!” Si, Drinian lo sapeva. Aveva assistito personalmente ad ogni sorta di prova attraverso la quale l’amore del Liberatore e della Dolce era passato e aveva resistito. Sapeva cosa Caspian era capace di fare per Susan, quale tipo di amore univa quell’uomo e quella donna: un amore che non si piegava davanti a nulla e nessuno, nemmeno davanti alla Grande Magia. Un amore vivo, vero, tangibile, piu forte ogni giorno che passava. E piu tentavano di dividerli, piu loro erano uniti.]
 
[Caspian fissava il falchetto senza capire. Dove si fermavano i suoi ricordi? Al dolore…no, a qualche minuto dopo. Al viso di Susan, ai suoi occhi chiari spalancati dallo stupore mentre lo fissava piena d’angoscia. Perche? Cos’era successo? Shira si stacco dalla spalla del Centauro e si avvicino a Drinian. Caspian la vide attendere mentre il capitano estrava qualcosa dalla tasca del farsetto, poi la prese nel becco e gliela porto. Il Re tese il braccio e Shira vi si poso, mettendogli nell’altra mano il gambo piegato di un fiore dalla cui corolla pendevano un paio di petali blu, e al cui gambo era legato un nastro rosso chiaro. Il fiocco di Myra e il fiore di Susan. Susan. Myra. Rilian. La sua famiglia. Perche…perche il fiore era spezzato? Chi aveva fatto una cosa simile?Susan… dove sei, mio dolce amore? Le era accaduto qualcosa. Lo sentiva. Ne era piu sicuro che mai. 
 
 
 
 
Non sapeva se era dolore, o rabbia, o semplicemente il nulla, quel senso di vuoto dentro il petto dove un tempo il suo cuore aveva battuto. Per Susan. Solo per lei.
 
 
 
 
Adesso, per Rabadash erano guai. Guai seri. Anche se non era riuscito a far del male a Susan, aveva comunque osato toccare sua moglie. E se credva di riprovarci di nuovo, sfiorarla anche solo con un dito, se aveva anche solo pensato di farlo, di metterle le mani addosso, Caspian poteva dimenticare volentieri di essere chi era e trapassare da parte con la spada quel lurido bastardo. Era figlio di Caspian IX, il Misericordioso, aveva sempre voluto essere come lui, in tutto e per tutto, ma in quel momento penso che avrebbe voluto essere come suo zio. Dopotutto, nelle sue vene scorreva anche il sangue di Miraz, quindi, perche non poteva aver davvero ereditato qualcosa anche da lui? In quell’istante, lo desidero. Desidero non avere una coscienza e infischiarsene altamente della bonta di cuore, pensando solo ad impugnare la spada e mettere fine a tutto quella storia assurda. Se avesse ucciso Rabadash, tutto sarebbe finito. Se l’avesse ucciso, avrebbe riavuto Susan e i suoi bambini, e il castello, Narnia. La sua vita. Tutto sarebbe tornato alla normalita. L’unica cosa che gl’impediva di commettere quell’omicidio, era il pensiero di quel che avrebbe detto lei se avesse scoperto che suo marito aveva ucciso a sangue freddo un altro uomo, anche se si trattava di un nemico. Non l’avrebbe piu guardato con gli stessi occhi. Susan gli diceva sempre che la forza di un uomo non si misura dalla forza fisica, ma da quella del cuore. E lui aveva un cuore cosi grande da contenere tutto l’amore del mondo, per questo tutta Narnia lo amava, e lei cento volte di piu, ed era fiera di lui, dell’uomo che era, di averlo con se. Dolce Susan… Come avrebbe voluta averla li con lui, ora, a consigliarlo, a sostenerlo, a dirgli di non commettere quella pazzia, anche se era per lei. Se non afferro Rhasador tra le mani e non risalto sulla sella di Destriero, fu perche gli parve di udire la voce della sua Regina dirgli di fermarsi, perche se avesse ucciso in quel modo anche uno come Rabadash, se ne sarebbe pentito per tutta la vita. Ed era vero.
 
 
 
 
 
“Susan e la dentro, maledizione! Mia moglie, la madre dei miei figli, il mio amore, la mia vita! Voi sapete, capitano, cosa lei significa per me. Cosa sono disposto a fare per lei!” Si, Drinian lo sapeva. Aveva assistito personalmente ad ogni sorta di prova attraverso la quale l’amore del Liberatore e della Dolce era passato e aveva resistito. Sapeva cosa Caspian era capace di fare per Susan, quale tipo di amore univa quell’uomo e quella donna: un amore che non si piegava davanti a nulla e nessuno, nemmeno davanti alla Grande Magia. Un amore vivo, vero, tangibile, piu forte ogni giorno che passava. E piu tentavano di dividerli, piu loro erano uniti.]
 






















Oh,Oh adesso si che Rabdaash è nei guai seri! xDSembrerebbe troppo crudele desiderare di dissuadere Caspian nel suo intento di non ucciderlo per amore di Susan, e farglielo fare lo stesso (magari decapitandolo così sarebbe più difficile da far resuscitare) !?!?! In questa parte la reazione di Caspian mi è sembrata come quella di Susan quando Lord Erton ha avvelenato il Liberatore. L'unico modo per far perdere la pazienza ai due innamorati è proprio ferire uno dei due, il che mi riporta al discorso di prima dell'anima gemella. Il fatto che Caspian alla fine abbia constatato che facendo un atto così violento (cosa che io non avrei giudicato per niente perchè a quello lo voglio mortoxD) avrebbe non solo tradito la sua sposa ma soprattutto se stesso. Avrebbe tradito la sua personalità, cio che è, e in qualche modo ha cercato di giustificare questo con la scusa che nel suo sangue scorre anche il sangue di Miraz (quel rferimento l'ho trovato molto bello e molto azzeccato ;) ). Quello che intendevo quando ho parlato del vero rapporto di anima gemella era riferito a questo: Caspian sente quelli che sarebbero i pensieri di Susan, quasi immagina le sue emozioni nel caso in cui sarebbe arrivato ad un gesto così e stremo e quindi il suo amore e questo rapporto così stretto lo fermmano dal commettere una pazzia. Questo si che è VERO AMORE. <3 
Ho amato anche ciò che hai scritto sull'amore tra i due Supian ( "Aveva assistito personalmente ad ogni sorta di prova attraverso la quale l’amore del Liberatore e della Dolce era passato e aveva resistito. Sapeva cosa Caspian era capace di fare per Susan, quale tipo di amore univa quell’uomo e quella donna: un amore che non si piegava davanti a nulla e nessuno, nemmeno davanti alla Grande Magia. Un amore vivo, vero, tangibile, piu forte ogni giorno che passava. E piu tentavano di dividerli, piu loro erano uniti"), non potrei essere più d'accordo! <3 <3 *____*









[Per un nano secondo, Caspian penso che in qualunque animale Susan avesse dovuto trasformarsi, che non fosse un falco! Se erano tutti stizzosi e irritanti come Shira…]


Oggi Caspian è particolarmente in vena di ironia xD xD xD

Volevo solo aggiungere che la parte in cui i due principini salgono sulla carrozza di Jedis mi ricorda molto il piccolo Edumund la prima volta che incontrò la Strega Bianca. Con l'unica differenza che lui pi o meno sapevva che era malvagia, i poveri principini no :(




Scusami, scusami, scusami per lo schifo di recensione :'( sono davvero anche per il disastroso ritarrdo e di aver commentato solo la prima parte della recensione solo che come ho detto sono stata talmente impegnata che forse solo per giovedì pomeriggio mi potrò un po' liberare e sono stata fortunata a trovare questo lasso di tempo per poter recensire e mi scuso in anticipo per il fatto che recensirò tardi se tu dovessi pubblicare prima di giovedi un capitolo di Night&Day o di a Frangement of you :( anche perchè quelli almeno vorrei avere più tempo di recesirli bene dato che questo lascia un po' a desiderare come recensione ^___^

Davvero tanti complimenti ancora! Il capitolo era fantastico dall'inizio alla fine, dalla prima parola all'ultima come solo tu sai fare!! Grazie di cuore di ogni capitolo che posti, è sempre un piacere immenso leggerli
Alla prossima
Bacioni <3


 
(Recensione modificata il 03/03/2014 - 05:07 pm)

Recensore Veterano

Ciao my dear little friend!!
Scusa il ritardo!! Anche se questi giorni ero in vacanza, non ho quasi avuto un attimo di tempo libero: fai questo in casa, vai al cinema, vai di qua e vai di là, salute tizio e caio.. e la frittata è fatta! Zero tempo libero praticamente!
Già la lettura del capitolo è stata molto frammentaria, e anche adesso ho poco tempo perché “Saving Mr. Banks” mi aspetta al cinema ;)
Ma farò del mio meglio per lasciarti una recensione degna del nome <3
Allora, beh è un capitolo veramente molto ricco: abbiamo Susan che si trasforma in Lady Hawke (*_*), Caspian che scopre della maledizione e della sua nuova vita a metà, i bimbi che cadono nel tranello della signora dalla veste verde e un nuovo viaggio a Narnia… quante cose! Ma sei stata bravissima a descrivere tutto! Hai dato a tutti il giusto spazio e il giusto tempo, e ne è venuto fuori un capitolo bellissimo!
Ah, adesso che mi viene in mente, non preoccuparti se ci metti un po’ a produrre un nuovo capitolo.. insomma, dai tempo al tempo; la perfezione richiede tempo e poi, noi lettori affezionati, non ti abbandoneremmo mai! Neanche se dovessimo aspettare fino al Giudizio Universale! Scusa, ma questa è una citazione di Andrew Marvell… sono ancora fresca di esame e il mio cervello continua ad orbitare attorno ai poeti inglesi rinascimentali xP
However, partiamo da Susan. Adesso anche lei inizierà a capire che cosa comporta la maledizione:
-E mentre Susan si alzava e si avvicinava al punto in cui la gabbia si affacciava su Narnia, il sole sorse.
La Regina Dolce sporse le braccia fuori dalle sbarre per aiutare Shira a spiccare il volo.
Un momento dopo fu scossa da un tremito e si accasciò a terra, una mano premuta sul cuore. Urlò, e il suo grido si trasformò nel richiamo acuto di un falco, le cui ali frullarono contro le sbarre della grande gabbia, mentre cercava di uscire e volare verso il cielo azzurro.
Azzurro, com’erano stati i suoi occhi.-
Bellissima l’ultima frase *_*
Comunque, mi ha commosso il fatto che abbia incaricato Shira di andare da Caspian e portargli il fiocchetto di Myra e i resti della rosa blu…
È un gesto bellissimo, disperato sotto un certo punto di vista, ma comunque bellissimo <3
Caspian invece deve essere preda di una furia tremenda… ha dei pensieri terribili, in cui vorrebbe essere come suo zio Miraz… il cattivo zio Miraz. Miraz, così malvagio e disumano, ma la vendetta è una brutta bestia e quindi da una parte i pensieri di Caspian possono essere comprensibili.
Sono contenta però che sia quasi riuscito a mantenere la calma, nonostante possa comprenderne la difficoltà… prima si vede portare via i figli, poi il regno e poi la moglie. E infine, si vede portare via anche metà della vita.
Insomma, una situazione non proprio rose e fiori. Dovrebbe chiedere consiglio a Etienne Navarre, non trovi? xD
Sono contenta però, anche se brevemente, che si sia ritrovato anche con Drinian, il dottor Cornelius e gli altri.
Questa citazione mi è piaciuta molto però:
-Susan gli diceva sempre che la forza di un uomo non si misura dalla forza fisica, ma da quella del cuore. E lui aveva un cuore così grande da contenere tutto l’amore del mondo, per questo tutta Narnia lo amava, e lei cento volte di più, ed era fiera di lui, dell’uomo che era, di averlo con sé.-
Hercules della Disney giusto? Zeus dice quasi la stessa cosa a Ercole ;) Beccata, CPA! Non puoi mantenere certe cose segrete con una cinefila incallita XP
E anche questo pezzo è bellissimo:
-“Susan è là dentro, maledizione! Mia moglie, la madre dei miei figli, il mio amore, la mia vita! Voi sapete, capitano, cosa lei significa per me. Cosa sono disposto a fare per lei!”
Sì, Drinian lo sapeva. Aveva assistito personalmente ad ogni sorta di prova attraverso la quale l’amore del Liberatore e della Dolce era passato e aveva resistito. Sapeva cosa Caspian era capace di fare per Susan, quale tipo di amore univa quell’uomo e quella donna: un amore che non si piegava davanti a nulla e nessuno, nemmeno davanti alla Grande Magia. Un amore vivo, vero, tangibile, più forte ogni giorno che passava. E più tentavano di dividerli, più loro erano uniti.-
Non potevi scrivere cosa più vera *_*
E insomma Caspian decide di partire alla carica. Meno male che non è stato troppo impulsivo altrimenti avrebbe significato sconfitta totale. Meno male che i suoi amici sanno come prenderlo ;)
Leggere la parte dedicata ai gemelli è stata una grandissima stretta al cuore… dopo essere stati brutalmente separati dai genitori, devono anche sorbirsi tutte queste menzogne? La crudeltà della strega è decisamente illimitata. Sa essere così persuasiva e scommetto che non deve essere nemmeno troppo difficile portare due bimbi piccoli dalla sua parte…
-Poi, Jadis riprese a recitare l’incantesimo, e alla sua voce se e unirono tante e tante altre. Tutte cantavano quella litania rilassante, mentre la carrozza proseguiva tra le strade labirintiche del sottosuolo, scendendo giù, sempre più giù, nei meandri del mondo, portando Rilian e Myra lontani dalla luce, lontani da casa.-
Purtroppo è solo l’inizio :(
E poi, Eustace e Jill! Sto iniziando ad adorarli come coppia <3 nonostante Eustace cerca di fare il distaccato si vede che tiene tantissimo a lei! E lei, allo stesso modo, tiene tanto a lui. È davvero una bellissima amicizia! E beh, in futuro, qualcosa di più :D
E insomma, prima scappano da scuola e poi, come per magia, anzi per magia, si ritrovano a Narnia! Peccato che quelli da cui stavano scappando non erano i bulli ma erano Peter, Edmund e Lucy xD
E il portale? Puf! Sparito! E adesso?
Ma Aslan avrà sicuramente mille risorse e presto sono sicura che saranno tutti a Narnia! Oppure no?
Ora tesoro devo andare!
Comunque, chiudo dicendoti che è stato un bellissimo capitolo e che non vedo l’ora di leggere quello che viene dopo. Ormai la maledizione sta prendendo piede…
E poi sono troppo curiosa perchè ci sarà il salto temporale! Ma passerà molto tempo?! Ne possono succedere davvero tante di cose, anche in pochissimo tempo!
Comunque con te, è sempre tutto una sorpresa! Ed è anche questo il bello! Saper stupire e intrigare il lettore! Bravissima la mia CPA!!
E in più, ho voglia di rivedere anche i vecchi personaggi, soprattutto Shanna ed Emeth. E poi non vedo l'ora di conoscere meglio i personaggi nuovi!
Non ti sarò mai grata abbastanza per aver pensato ad una storia che è il misto tra Narnia e LadyHawke <3
Perdona questa mia recensione affrettata! Comunque mi rifarò sicuramente!
Sei fantastica e sei unica CPA! Non lo dimenticare mai ;)
A prestissimo :)
Un bacione e un abbraccio!

Shadowfax
(Recensione modificata il 01/03/2014 - 08:32 pm)
(Recensione modificata il 01/03/2014 - 08:39 pm)

Recensore Veterano

ciaooo
capitolo ovviamente stupendo. ora che Susan sa che Caspian è vivo deve essere parecchio felice. adesso che quei due sono a Narnia che combineranno? e poi, cosa più importante, come faranno Edmund, Peter e Lucy a trovare un altro modo per tornare a Narnia?
un bacione e alla prossima ( complimenti per il capitoloo <3)
ciauxx
Piumetta

Recensore Veterano

Eccomi ^^ Scusa il ritardo <3 <3

Allora poveri bimbi =(((( La Strega Bianca deve morire. Al più opresto insieme al signor-sono-padrone-di-tutt-ma-soprattutto-di-Susan. ( Rabadash XD)

Voglio i Pevensie a Narnia. Adesso XD ahahhahaha

Jill&Eustace *_____* bellini li adoro <3 <3

Alla prossima cara <3 Un bacio <3

Eccomi, cara!
Adesso con calma lascio tutte le recensioni necessarie (perché non posso più rimandare dopo questi bellissimi capitoli).
Allora, allora...la maledizione è cominciata. E' vero, il tono di questa nuova storia è decisamente più cupo di quello di Queen,
ma questo non mi dispiace, devo dire.
Devo farti i complimenti! La parte introspettiva dedicata a Susan mi è piaciuta tanto
(è vero, adesso dovrai dividere lei e Caspian...anche nella narrazione T_T)
Hai descritto egregiamente i suoi pensieri, i suoi sentimenti e come si sente per questa difficile situazione.
E' vero, stavolta siamo riusciti a vedere quasi tutti! Capisco che sia difficile gestire tutti questi personaggi...ahahah
Adesso sono veramente tanti e non si può dedicare spazio sufficiente a tutti...ma ti sai gestire molto bene devo dire ;)
E poveri Rilian e Myra! ç_______ç
Insomma questo capitolo mi ha fatto impazzire dalla prima all'ultima riga e il merito è tutto della tua bravura nel rendere
(anche) le situazioni tragiche. Eheh!
Rinnovo i complimenti e ti annuncio che passerò molto volentieri dalla tua fanfiction, appena avrò tempo ^^
Al prossimo capitolo! :D

Recensore Veterano

Che bel capitolo!
Ci sono tutti,!(non considero Rabadash, mi sta troppo qui...)
Mura e Rilian fanno tenerezza, cosí piccoli, ma così coraggiosi... Se quella brutta balorda fa loro qualcosa giuro la appendo da qualche parte!
Sono troppo contenta di aver rivisto i Pevensie, Eustace e Jill! Per quanto mi piacciano le parti di Caspian e Susan, loro sono e saranno i miei preferiti per sempre!
Bravissima come sempre! Non ti smentisci mai!
Alla prossima recensione,
Baci😘

Recensore Junior

Eccomi qui :)
Oh! Adesso come faranno Edmund, Peter e Lucy ad arrivare a Narnia?
Ahhrfjishhtuir!!! Strega Bianca del cavolo! Come ti permetti di fare una cosa del genere? Proprio Caspian e Susan, no, no, no, loro non sono morti! Myra, Rilian, dovete resistere. Quando si rivredrà la famigliola? Quando Susan e Caspian riabbracceranno i loro poveri figli?

Un momento dopo fu scossa da un tremito e si accasciò a terra, una mano premuta sul cuore. Urlò,  e il suo grido si trasformò nel richiamo acuto di un falco, le cui ali frullarono contro le sbarre della grande gabbia, mentre cercava di uscire e volare verso il cielo azzurro.
Azzurro, com’erano stati i suoi occhi.

Hai descritto davvero bene la scena in cui Susan si trasforma.

Non li stava abbandonando. Decidere di correre da Susan prima che da loro non voleva dire questo. Una parte della sua mente – la più nascosta, la più oscura, la più pessimista– aveva scelto Susan perché temeva, e forse credeva, che per i piccoli potesse non esserci più speranza.

Ironia della sorte, se dietro le sembianze di quel serpente si fosse celata realmente la Strega Bianca, ci sarebbe stata la possibilità che Rilian e Myra fossero ancora vivi. A Jadis piaceva giocare con le persone, soprattutto con i reali di Narnia.

Fantastico anche quando Caspian cerca di andare a salvare prima la Regina. Come arriveranno al Mondodisotto? Ho voglia di sapere, sapere, sapere <3
Bravissima di nuovo,alla prossima,
Leslie

Recensore Master

Gemella mia!!
Tu sì che mi fai iniziare bene il venerdì: un nuovo capitolo!!
Volevo dirti innanzitutto di non preoccuparti: purtroppo non è sempre facile aggiornare con precisione e puntualità (ehm...ehm...ne so qualcosa!) e anche se so che tu ci tieni moltissimo, comunque l'appuntamento settimanale è arrivato, quindi non essere troppo dura con te stessa!!
Poi: un capitolo stupendo, ma tanto con te è una sicurezza!!!!
La scena di Susan è tanto triste, quella di Caspian invece è passionale e così forte!! Hai reso benissimo l'inquietudine e l'impossibilità, da parte del re, di stare con le mani in mano, seppure di fronte a una situazione impossibile... Ho trovato molto toccante il passaggio in cui Caspian si giustifica con se stesso perchè sta andando da Susan e non dai bambini :')
E i bambini!!! Scena assolutamente realistica tesoro... la Strega Bianca è proprio una belva!!!
E adesso che Eustace e Jill sono a Narnia... gli altri tre Pevensie?!?!
Sono impaziente di leggere ancora!!!
Un mega in bocca al lupo per il lavoro... ma ci sentiamo prima!!! <3
Ti adoro,
Joy

Ps: Evviva!! Prima!! Non tanto per il "primato"... ma perchè non voglio farti sentire trascurata quando ritardo: questo è un appuntamento che non mancherei mai!!!! <3
(Recensione modificata il 28/02/2014 - 12:05 pm)

ciaooo
capitolo bellissimo, mi sto stancando di dire come sempre ma è così. inizialmente ho pensato che Rabadash ce la potesse fare con Susan ma poi ho detto ''no, dai. non può essere ...'' e infatti per ora sembro aver ragione. un bacione e al prossimo capitolo,
ciauxxx
Piumetta

Ciao ciao ciao ciao! Eccomi qui! Ci sono, molto raffreddata, ma ci sono!
capitolo bellissimo!!
incomincia con la maledizione che si compie e Shira che prontamente vola via. Poi quel pollo arrostito di rabadash rompe l'arco di Susan. Non è possibile!! Come si fa adesso senza l'arco?!?! :(
E Susan si accorge che si è spezzato per l'instabilità della sua fede.
Miriel finalmente fa un incantesimo e la foresta risplende di fuoco.
Il pollo arrostito, dopo aver portato via Susan, le fa addirittura credere che Caspian sia morto!! Grr!!
Poi, finalmente, interviene Aslan :-):-)
Così il la porta sulla torre e.. No questo è troppo, domani mattina invece di andare a scuola vado ad uccidere Rabadash, non può spezzare il fiore!!
Ed ecco che vediamo il risveglio del bel (e sottolineo bel) re, ancora lupo ma che pesto torna umano e ad accoglierlo c'è il nostro C.P.A.!! Poi il re, venuto a conoscenza di parte della situazione decide di correre dalla regina. :-)
E ora passiamo al pianeta Terra!
Il sogno di Peter -C’erano sempre le fiamme, il sole nero e il suono degli stivali dei soldati che marciavano, ma queste immagini e questi rumori svanirono presto, cedendo il posto alla tranquillità di un prato immerso nell’oscurità. La luce della luna piena bagnava le acque di un piccolo laghetto. Ogni tanto, una nuvola passeggera copriva il satellite facendo piombare il paesaggio nell’oscurità.
Poteva essere Prato Ballerino. Riconosceva la caratteristica delle foglie degli alberi- e di giorno anche dei fiori- che parevano davvero ballare al più leggero alito di vento.
Peter avanzò ancora nella piccola radura e d’un tratto si bloccò. Al di là del laghetto, un’ombra usciva dagli alberi.
“Chi è là?” chiese il Re Supremo, non riuscendo a scorgere il nuovo ospite (o l’ospite era lui?).
Poi, la nuvola si scansò dalla luna e l’ombra prese colore e forma. Guardò Peter con un sorriso, per nulla stupito di vederlo e aspettando che lo riconoscesse.
Il ragazzo invece era a dir poco sbalordito.
“Aslan!”
Erano uno di fronte all’altro adesso, potevano raggiungersi facendo solo pochi semplici passi, e invece rimasero fermi dove si trovavano.
“Ben trovato, figlio mio”
Peter e il Leone si sorrisero e infine si decisero ad avvicinarsi l’uno all’altro.
Quando si fermò davanti a Felino, il giovane corrugò la fronte. “Sono a Narnia?”
“Sì e no” rispose Aslan, ripiegando le zampe posteriori per sedersi sull’erba. Anche così era più alto di Peter.
“Sto sognando, vero?”
Gli occhi azzurri dell’umano si immersero in quelli dorati della creatura.
“C’è un sottile confine tra sogni e realtà, Figlio di Adamo, un limite che alcuni percepiscono e superano, altri no”
Come sempre, Aslan parlava per enigmi, ma Peter in qualche modo capì cosa cercava di dirgli. Lo intese nel momento in cui si rese conto che attorno a loro non v’erano traccia dei tipici suoni del bosco. Niente insetti, uccelli o animali, solo il lievissimo scrosciare del laghetto e il respiro di Aslan. Quel luogo non era Prato Ballerino, lo sembrava soltanto.
“Vieni, Peter, devo mostrarti una cosa” disse poi Aslan, alzandosi di nuovo e invitandolo a seguirlo lungo il sentiero tra gli alberi.
Benché il ragazzo avesse fretta di scoprire cosa succedeva e perché era lì, comprese non c’era nessuna urgenza. Molto probabilmente il tempo non scorreva laggiù dove si trovava. Lo capì quando uscirono da Prato Ballerino, dove il resto del bosco veniva attraversato da una strada lastricata di piastrelle colorate che saliva verso un montagnola la cui cima era coperta dalle nuvole.
Peter lo riconobbe subito: era il monte sacro del Grande Leone, dove si trovava la Tavola di Aslan.
“Saliamo” disse quest’ultimo, camminando fianco a fianco con il Re Supremo.
“Allora è vero?” disse Peter. “Sta accadendo davvero quello che ho visto nel mio songo, è così? Per questo sei venuto da me”
“E’ già accaduto” rispose il Leone con voce grave.
“Già accaduto?” fece il ragazzo, nella sua voce una preoccupazione immensa. “Aslan, ti prego, parla!”
Aslan tirò un lungo sospiro che sfociò in un brontolio. “Le immagini parleranno da sole”
Quando furono sulla cima del monte, Peter credette di venire condotto alla Tavola, ma non fu così. Il Leone lo portò sulla vetta più estrema e insieme volsero lo sguardo verso il basso.
Un sogno? No, quello era un incubo!
“Era vero” mormorò il Re Supremo, osservando sgomento il paesaggio sotto di sé.
Non si chiese perché vedesse Cair Paravel mentre si trovava sul monte di un isola dall’altra parte di Narnia, tutto quello che voleva sapere era perché soldati in divise bianche e rosse gremivano la reggia di Narnia, il ponte distrutto, la città era sotto assedio, la bandiera di Calormen sulla torre più alta.
Cercò l’incendio, ma ricordò che quel che aveva visto era già accaduto, come aveva detto Aslan.
Ma allora…
“Da quanto Calormen è a Narnia?” chiese Peter, voltandosi verso il Leone.
Egli guardava il ragazzo con aria molto seria. “Da un po’, caro figlio. Da un po’. Per questo dovete partire subito: il Re e la Regina di Narnia hanno bisogno del vostro immediato aiuto. Non c’è tempo da perdere, e tu sai come funziona il tempo a Narnia”
“Scorre veloce” rispose prontamente il giovane.
Aslan annuì.
“Cosa devo fare?”
“Avverti immediatamente Edmund e Lucy. Prendete Eustace con voi e la sua amica Jill Pole”. Aslan alzò una zampa e la posò sulla spalla destra di Peter. “Sono molto fiero di te. Hai portato a termine la tua missione, Peter il Magnifico, Flagello dei lupi, Re Supremo di Narnia. Grazie a te, abbiamo una speranza in più”
Fu come se qualcosa di caldo gli scendesse nella gola, liberando il nodo che l'aveva costretta per tanto tempo senza che se ne rendesse conto. Un benessere che si propagò per tutto il copro, inondando i polmoni e aiutandoli a immagazzinare più aria, riempiendo il cuore.
Peter provò una commozione improvvisa e sentì che il peso di quella responsabilità scivolare via, lontano. L’aveva accettata senza lamentarsi in alcun modo ma, in fondo in fondo, non aspettava altro che svincolarvisi. Per poter tornare a Narnia, da Susan, da Miriel.
“Ben fatto, Peter” concluse Aslan.
Quindi, il vento si alzò. Non piano piano, ma all’improvviso. Da quasi immobile, l’aria si scatenò in tutta la sua potenza e la voce di Aslan risuonò più forte nella notte.
“Ora và, è tempo di partire”
“Come arriveremo a Narnia, questa volta?”
“Tu e i tuoi fratelli vi dovrete incontrare con Eustace e Jill, solo allora il portale si aprirà”- e il segno degli altri due -Il primo a rispondere fu Edmund. “Stavo andando a bere un caffè con degli amici, quando ho visto come un lampo di luce attraversare la strada e ho capito che era Lui. Sono tornato indietro di corsa”
“Non sei più passato in redazione?”
“No, perché?” chiese il Giusto, mentre si raddrizzava.
“Ti ho telefonato là per avvertirti. Oh bè, non importa”
“E io” disse Lucy, le guance accese per l’emozione e per la corsa, “ho visto Aslan riflesso nel vetro della finestra della mia classe. Ho finto di star male per essere mandata in infermeria. Da lì non è stato poi tanto difficile sgattaiolare fuori dalla scuola”- Aslan si fa sentire, eh!
Si va a Cambridge!!!
E spostandoci nel mondo disotto troviamo la signora dalla veste verde insieme ai bambini.
-Fu allora che lo sconosciuto si voltò. Era una donna, avvolta in un elegante mantello verde scuro, l’ampio cappuccio alzato e due guati di velluto nero ornati da gemme preziose sui polsi. I suoi occhi azzurro ghiaccio osservarono con curiosità i due bambini.
“Che ci fanno due scriccioli come voi in un posto come questo?” chiese con voce soave.
Immediatamente, Rilian e Myra provarono un brivido, subito dopo sostituito da un senso di sollievo. La voce della donna aveva un tono pungente, ma sembrava gentile.
Fratello e sorella non si mossero, rimanendo là a fissarla sbalorditi. Non tanto perché si stavano chiedendo che ci facesse una donna così ben vestita chilometri e chilometri sottoterra, ma soprattutto come avesse fatto a sconfiggere quel serpente enorme in così poco tempo e con tanta facilità.
“Piccina, non piangere” disse la donna rivolta a Myra, chinandosi accanto ai bambini, posando da parte l’asta d’oro e la spada.
“Voglio mamma. E papà” singhiozzò la principessa. “Voglio andare a casa!”
“Oh, poveri cari”
La donna abbassò il cappuccio, sorridendo, liberando una cacata di capelli biondi che le scendevano sulle spalle e sulla schiena, toccando quasi terra. Rilian rimase a fissarla a bocca aperta. Donna più bella (eccetto sua madre, ovviamente) non aveva mai veduto.
“Chi sei?” non poté fare a meno di chiedere.
La signora, che stava cercando di alzare il viso di Myra posandole una mano sotto il mento, si voltò verso di lui e fece un altro sorriso, scoprendo denti bianchissimi e perfetti.
“Sono la Regina del Mondodisotto”
“Una regina?” esclamarono ammirati i gemelli.
Myra smise immediatamente di piangere e rialzò la testa, tirando su col naso.
La signora rise. “Non è educato far così per una damigella”
La bimba arrossì di vergogna.
“Come hai fatto?” chiese Rilian. “Cioè, come avete fatto, a sconfiggere il serpente?” si corresse subito, rivolgendosi a lei come gli era stato insegnato quando si aveva a che fare a persone di alto rango.
La donna sorrideva sempre, ma stavolta non rispose. “Da dove venite, piccini?”
“Da lassù” rispose Myra indicando il soffitto. “Da Narnia”
“Ah, Narnia. Non ci sono mai stata”
“Mai?!” chiesero in coro i gemelli.
“Purtroppo no. Raggiungere il Mondodisopra è assai difficoltoso”-.
Devo dire che questa scena ti è venuta proprio bene!!
Alla prossima!!
Ciaooooo :D
Susan ;)

Ecco, ci sono. Ho letto ed è magnifico! Poveri Myra e Rilian, però!

“Se vi libero starete buona?” le chiese.
Si fissarono un momento soltanto: lei non rispose; lui strinse gli occhi in due fessure.
“Mi farete perdere la pazienza, prima o dopo, ma sul serio” disse l’uomo, e poi le slegò i polsi.
Allora, Susan prese a colpirlo con una raffica di schiaffi, pugni e calci, inveendo contro di lui con parole che mai si sarebbe sognata di pronunciare in vita sua.
Rabadash accusò e parò, con un’espressione compiaciuta sul volto. “Siete adorabile anche quando siete furiosa”

Sai, ho preso in considerazione l'idea di andare a fare pratica con le armi da guerra, così mi presento davanti a Rabadash, che sarà impreparato, e.. mortooo! Ahah, no è impossibile, lasciamo fare a Susan e Caspian..

La donna abbassò il cappuccio, sorridendo, liberando una cacata di capelli biondi che le scendevano sulle spalle e sulla schiena, toccando quasi terra. Rilian rimase a fissarla a bocca aperta. Donna più bella (eccetto sua madre, ovviamente) non aveva mai veduto.

E' ovvio che Susan è la più bella di tutte ahah ;D
Comunque complimenti complimenti complimenti, ci vediamo al prossimo capitolo, continua così!
Leslie <3

Eccomi qua! Purtroppo la scuola mi impedisce di leggere subito i capitoli, ma anche se in ritardo non posso non lasciarti una recensione:)
Cara mia, tu sei fantastica! Questo capitolo è semplicemente wow! Bellissima la parte di Susan, e sono stata molto contenta di leggere il paragrafo sui Pevensie( ogni volta c'è leggi il nome Edmund vado in un brodo di giuggiole)! E il finale... Non può farmi una cosa del genere! Ma poveri piccoli! Ti viene voglia di prendere la Grande S (leggi Strega Bianca, intendi cosa significa S...) e strozzarla... Che rabbia!
Le parti introspettive sono venute molto bene:) non devi preoccuparti, ti sei mostrata brava come al solito.
Ancora i miei complimenti! Alla prossima recensione:)

Allloraaaaa! Nuovo capitolo!! Devo dire questo è stato attesissimo, tutti i tuoi capitoli sono sempremolto attesi ma questo in particolar modo devo dire poichè dopo la chiusura epica dello scorso capitolo " E lei continuava a guardarlo... Si, Susan lo guardava. E lo fece fino a che le palpebre del lupo non si chiusero", Beh dopo un finale del genere che ti ferma il cuore e ti fa perdere i battiti l'unica cosa che ne caturisce e la voglia di leggere il seguito! Prima di iniziare la recensione però vorrei ringraziarti per avermi aggiunta ai ringraziamenti per chi ti aveva inserito nelle categorie dei preferiti, di chi aveva recensito lo scorso capitolo e di chi aveva recensito "a Frangment of you" e oltretutto volevo scusarmi per non averti ringraziato prima di questo dato che mi sono accorta che anche precedentemente lo hai fatto. Ovviamente sapevo che alla fine dei tuoi capitoli inserisci i ringraziamenti per chi ti avesse aggiunto la tuaa storia trai preferiti e chi avesse commentato il capitolo precedente, seppur rientrando in queste categorie non mi sarei mai aspettata di essere aggiunta perchè, non so credevo che fosse improbabile leggere ilmio nome di EPF tra quelle liste (tra i primi che hai ringraziato tra l'altro), questa volta non so il motivo per cui ho guardato ma di certo è stata una piacevolissima sorpresa. Meno male che mi sono accorta relativamente presto di questa cosa se no sarebbe passato ancora tanto tempo prima che me ne accorgessi e ti ringraziassi di questo!! Scusa ancora la mia mancanza, sono un bel po' sbadata a volte xD Senza dilungarmi troppo vedo alla recensione anche perchè hai ragione ci sono un bel po' di cose da analizzare in questo capitolo!!



[Svelta come un gatto, afferrò il suo arco e cercò d’incoccare la freccia, senza mai allontanarsi da Caspian. Doveva proteggerlo!
Purtroppo, Rabadash fu più svelto e le tolse l’arma di mano colpendola al braccio con cui la reggeva. Susan cercò di recuperarla, ma il principe del Sud l’afferrò e l’allontanò dal lupo, gettandola tra le braccia di due soldati che la tennero stretta e le legarono le mani dietro la schiena, portandole via anche il corno d’avorio.
Rabadash non degnò Caspian di uno sguardo, invece avanzò e posò un piede sopra l’arco di Susan, schiacciando con lo stivale e premendo con forza, spezzandolo.
La Regina Dolce provò come una fitta al cuore, un brivido le attraversò la schiena.
Il suo arco... Il suo fedele compagno di mille avventure e battaglie. Uno dei Doni, il cui potere latente dipendeva dalla fede. La sua fede.
Improvvisamente, udì le parole di Babbo Natale mentre glielo metteva tra le mani: “Fidati di questo arco, e difficilmente fallirà”
Fidati…
Fiducia.
Fede.
Fidati e difficilmente fallirà.
Difficilmente, significava che avrebbe fallito nel momento in cui avesse smesso di credere di potercela fare. I momenti in cui sbagliava mira non sempre avvenivano per sua disattenzione, ma perché dubitava di sé stessa.
Questo era il segreto. Questo era la chiave di tutto. La fede.
Stupida, pensò, disprezzando sé stessa. Sei una stupida all’ennesima potenza Susan Pevensie, e lo sarai sempre.
Capendo il suo sconvolgimento interiore, Rabadash represse un ghigno.
Che gran soddisfazione era per lui vederla così indifesa, così insicura di sé. Peccato non poter assistere anche alle reazioni di Caspian…
Il principe sorpassò il lupo e l’arco, e le si parò davanti.
Susan si ritrovò il volto di lui a un centimetro dal suo. Lui la fissava, quasi che volesse imprigionarla nel suo sguardo cupo, ma gli occhi azzurri della Regina Dolce erano già scattati di nuovo verso il lupo.
Rabadash le afferrò il viso in una mano e le fece voltare di nuovo la testa dalla sua parte.
“Guardami!” ringhiò.
La ragazza avvertì la presa delle guardie farsi più forte e il braccio ferito mandò una fitta acuta.
Rabadash imprecò tra i denti, mostrandoli come un predatore rabbioso per intimidire la preda.
Ma lei non aveva paura. Non di lui.
 
Rabadash si avvicinava al lupo, la scimitara alzata, la cui lama ricurva brillò sinistramente al riverbero del fuoco. Il muro di fiamme si alzò e i due ne vennero avvolti proprio mentre il principe menava un deciso il fendente verso il lupo.
“NO!!! Caspian!!!” urlò la Regina, tentando con tutte le sue forze di liberarsi e tornare verso il bosco.
Non poteva essere accaduto veramente! Caspian doveva essere riuscito a spostarsi in tempo, o qualcuno era accorso in suo aiuto. Forse entrambe le cose.
Sì, era così. Non doveva e non poteva essere altrimenti.]





Devo dire che questa prima parte, e nel complesso tutto il capitolo è stato un insieme di alti e bassi vertiginosi, lo definirei  "Il capitolo dalle Emozioni Forti" in particolare per quanto riguarda Susan e quasi a specchio noi che lo leggiamo, poichè essendoci affezonati alla protagonista negli anni recepiamo molto intensamente le sue emozioni (o almeno a me capita molto spesso quando mi affeziono tanto a un personaggio, vabbe forse sono io un po' pazza xD). Quando Rabadash schiaccia rompendo l'arco di Susan La Dolce Regina del Sole del Sud ho sentito il cuore perdere un battito fermandosi e ripartire a battere all'impazzata, come una discesa alla massima velocità di una corsa sulle montagne russe, dopo che arrivi alla cima della cresta . L'arco di Susan è uno dei tre Doni dati ai Pevensie nella primissima battaglia contro La Stregha Bianca, insieme alle Sette Spade è il simbolo della giustizia, è il simbolo dell'amore di Aslan verso la sua amata Narnia,il simbolo che ogni pensiero del Leone,pur non potendo essere sempre presente, è rivolto a quella terra incantata con tutti i suoi abitanti che dimorano sempre nel suo cuore, al cui bene sono finalizzate le sue azioni e che sono il frutto di tutta la magia che circonda Narnia data dal puro amore che Aslan prova per loro.E' la dimostrazione che i suoi Sovrani contnueranno sempre a difendere la loro Terra e seppur abbiano dovuto lasciarla, il loro cuore avrà sempre e solo casa nella bellissima Cair Paravel,nelle parole di ogni singola creatura narniana, di ogni albero, roccia, filo d'erba che costituisce la Terra creata dall' Imperatore d'Oltremare e da suo Figlio. E' il simbolo della continua sconfitta della perfida Strega Bianca nell' eterna battaglia che contrappone Narnia, i Suoi Sovrani, e Aslan con Jedis, la battaglia eterna tra Il Bene e il Male in cui la purezza d'animo, il coraggio, il sacrficio, la sconfitta del dolore,la consapevolezza delle proprie capacità,l'abbattimento delle inisurezze e l'aquisizione della coscienza di chi si è,  L'AMORE e LA FEDE come una freccia scagliata nel petto della sofferenza, della violenza, dell'egoismo, della sete di potere, del voler calpestare tutto, dell'odio nero e puro come l'oblio infinito, trapassa con un raggio di sole l'impenetrabile muro di nebbia e lo dissolve. Quell'arco ha passato 1000 anni e molti più ha accopagnato Susan nelle due sue vite a Narnia (la prima come Regina nell' Età dell' Oro e la seconda come Regina al fianco di Caspian che si spera non finisca mai xD :') ) è la prova che la "fede", appunto, di Susan la porta ad essere una guerriera,ad essere cio che è davvero, a mostrare che nella sua introversa natura giace una persona forte, dolce, combattiva, degna di guidare un esercito nelle battaglie, che ha tutte le qualità che una regante dovrebbe avere,a mostrare che l'amore e la sua dolcezza d'animo la rendono forte e imbattibile, una fortezza dentro e fuori, a darle un posto a cui appartenere davvero, ad essere ciò che è sempre stata destinata ad essere: una Regina che merita l'amore del suo Re e dei suoi futuri eredi al trono e che guiderà la sua Patria ad una grande era. Distruggendo il suo compagno di ogni battaglia (interiore e reale) è stato come disttruggere l'armatura ad un cavaliere, l'ha lasciata esposta, smarrita, l'arco simboleggiava ciò che lei era, una guerriera, una regina, ed il luogo a cui avrebbe sempre appartenuto. 




[“Siete sconvolta” osservò Tara. “Mio Dio, Maestà, che cos’avete?”
“Va tutto bene. Andrà tutto bene” mentì sfacciatamente Susan.
Non poté agire diversamente. Non avrebbe mai ammesso la sconfitta. Mai. Così come non l’avrebbe mai fatto Caspian.
Lui è vivo. E’ vivo e sta bene. E io non devo più deluderlo. Non posso assolutamente deluderlo! Avrà bisogno di me quando ci ritroveremo e io dovrò essere forte. Alza la testa Susan Pevensie: sei una Regina di Narnia!
La voce di Aslan risuonò nella sua mente: “Quando si è Re o Regina di Narnia, si è sempre Re o Regina”
Aslan…
Perdonami.
]    





(allora come credo avrai potuto notare ho un po' cambiato il modo di recensire, questa volta ho voluto sottolineare le frasi da cui si andrà a svolgere il discorso riguardo a quello specifico spezzone) Susan, devo dire con grande sorpresa e una punta di orgoglio da parte mia xD, raccoglie tutto il suo contegno che comunque una regina deve dare e dimostrando di essere una grande donna, ricorda a se stessa che Aslan più di mille anni fa l'ha incoronata Regina di Narnia per tutte le sue qualità e capacità, e che lo sarà per sempre e non può lasciarsi andare in questo modo. L' ultima volta in cui lo ha fatto ha persono il suo arco ed e stata trappata via dall'unico amore della sua vita perchè si era lasciata abbatttere al dolore e non puo deludere dinuvo ne Caspian ne Aslan e ora per il bene dei suoi preziosi figli, della sua unica fonte di vita che è Caspian, della sua amata Narnia, per non perdere quello per cui ha lottato più arduamente nella sua vita e per non perdere cio a cui ha aspirato tutta la vita: un luogo, una persona a cui appartenere, che potesse chiamare Casa.






[“Abituatevi a quest’idea: vostro marito e i vostri figli sono morti, la foresta è bruciata con dentro i vostri amici. Non avete più nessuno. Vi rimango soltanto io”
Susan vacillò di fronte a quelle parole. Iniziò a respirare più forte, il cuore batteva impazzato gridando il suo silenzioso dolore. Immagini di lei e Caspian le attraversarono la mente come lampi impazziti: il loro incontro nella foresta, i loro primi istanti alla Casa di Aslan, i gesti impacciati, il suo timido corteggiamento, il primo litigio, il primo bacio, la loro prima volta, lui che le posava il fiore blu tra i capelli; e l’addio e il ricongiungimento, le numerose battaglie nel viaggio verso la Fine del Mondo, i litigi e le promesse, il matrimonio sull’Isola delle Rose, il momento di gioia nel sapere che aspettavano un figlio; e ancora, i giorni spensierati durante il viaggio di ritorno sul Veliero dell’Alba, la loro prima notte a Narnia, la nascita di Rilian e Myra; lei e Caspian che tenevano le loro manine mentre tentavano di farli camminare, i primi passi dei bambini, le prime parole, le loro vocette stentate e poi più sicure che chiamavano mamma e papà; crescerli insieme a lui, insegnar loro a leggere e scrivere, a star dritti in sella al primo pony; e i giochi, le corse, i castelli di sabbia, i bagni estivi nell’Oceano, le giornate piene di serenità, interi pomeriggi a chiacchierare seduti all’ombra dei grandi alberi del giardino, dove lei e Myra s’intrecciavano i capelli a vicenda, e Caspian e Rilian facevano la lotta sul prato.
 
 
“La maledizione presto colpirà anche voi. Sì, la stessa maledizione che ha colpito il vostro Caspian!”
“E mi ucciderete dopo? Come avete fatto con lui?” chiese lei, quasi con speranza. “Perché se sarà così, se poi lo raggiungerò, allora potrete farmi tutto quello che vorrete”
Lui l’afferrò per le spalle, scuotendola con forza. “No, voi non morirete! Voi siete mia, mia!”
“Lasciatemi! Lasciatemi in pace!”
“Quando vi avrò avuta: solo allora vi lascerò in pace”
Susan fece un salto all’indietro, andando a sbattere contro il tavolino, sgomenta. Rabadash la raggiunse in pochi secondi. La ragazza scaraventò a terra le sedie e il tavolino assieme a ciò che vi poggiava sopra, per bloccargli la strada, per non farlo avvicinare. Lui rise. Lei gridò di furia e spavento. Infine, la Regina si ritrovò a terra sul tappeto con il peso dell’uomo che la schiacciava.
Provò un moto di disgusto incontenibile, si sentiva male.
“Susan, amore mio, non fate così”
Quale abisso c’era nel modo in cui quelle due parole venivano pronunciate dalla calda e tranquilla voce di Caspian, e dalla gelida e aspra voce di Rabadash.
Egli le afferrò i polsi. “Avrei voluto comportarmi da gentiluomo, e invece voi mi costringete a comportarmi come un mascalzone”
Lei si dimenò e lui rise ancora più forte.
“Non facevate la preziosa con lui, vero?” insinuò Rabadash con un tono assolutamente indecente.
Per tutta risposta, lei gli sputò in faccia. E l’uomo la colpì.
“Non vale la pena di trattarvi come una signora, perché non lo siete!”
Susan si ritrovò con gli abiti strappati prima che potesse rendersene conto. Gridò ancora e lui le posò una mano sulla bocca per zittirla. Le sentì il suo odore e le lacrime inondarono i suoi occhi celesti, spalancati dal terrore.
Rabadash si chinò su di lei, cercando di levarle la sottoveste, premendo il proprio corpo contro quello della Regina.
In quel mentre, il viso di Caspian apparve nella mente di Susan. Lui, che l’aveva sempre amata così teneramente, con ardore, rispetto, passione, gentilezza e devozione in eguale misura. Caspian, che le dava un bacio dolcissimo e le faceva un sorriso e una carezza ancor più dolce prima di farla sua ogni volta.
Ed ora sentiva quelle mani rudi toccarla ovunque, quel respiro lussurioso che le dava il voltastomaco, quella bocca sconosciuta che si posava dove solo Caspian poteva.
Perché solo a lui si era concessa.
Perché lei era sua.
“Oh, mio Dio, aiutami! Aslan!”
Si ritrovò a gridare quel nome nella mente, disperata come mai in tutta la vita.
Poteva scoraggiarsi mille e mille volte, ma alla fine avrebbe trovato il modo di risollevarsi e correggere i propri errori; per quante cose potessero succederle e le fossero successe, avrebbe trovato la maniera di superarle.
Ma non questo.
Se davvero le fosse successo quel che temeva sarebbe accaduto di lì a pochi attimi, allora sarebbe stato preferibile la morte. Non avrebbe mai più potuto guardare Caspian negli occhi – se mai avesse potuto farlo. Già non si sentiva più degna di lui solo per il fatto di essere stata toccata in quel modo da un uomo che non era suo marito.
“Caspian…Aslan!”
In quel preciso istante, la finestra del balcone si spalancò e un vento impetuoso invase la stanza, facendo danzare le lunghe tende bianche come fantasmi nella notte.
Susan, ormai pronta al peggio, quando udì l’urlo rabbioso di Rabadash aprì gli occhi che aveva serrato per non vedere. Il principe del Sud sembrava sentirsi improvvisamente male: inginocchiato a terra, per metà ancora sopra di lei, si teneva la testa tra le mani.
Che cosa era successo?, si chiese la ragazza. Perché si era fermato? Il vento…Il vento era un segno che Aslan avesse realmente risposto alla sua richiesta di aiuto? Aveva impedito a Rabadash di violarla?
“Maledetto…Leone” lo udì imprecare.]



Wow, questa parte è stata davvero forte (vabbe si l'ho detto anche per il pezzo precendente, ma tutto questto capitolo è FORTE nel vero senso della parola sul piano emotivo xD ), credo che a qualsiasi donna darebbe un impatto notevole emotivamente e si sentirebbe vicina a Susan in una situazione del genere. Rabadash è stato oltre modo crudele sta volta, crudele come lo è stato in Queen quando voleva uccidere sotto lo sguardo di Susan, Caspian giustiziandolo sul ponte della nave. Susan credo si sia sentita le gambe tremare e mancare il respiro, come alcune voltehe si ha un forte trauma emotivo (a volte, ho letto, soprattutto quando si perde una persona particolarmente cara come un famigliare molto stretto,o un marito)si tende a negare l'accaduto per ingannare la propria ragione e i propri sentimenti, mentendo a se stessi che un dato evento non sia accaduto. Queto e ciò che (fortunatamente direi :') ) fa Susan, perchè dopo tutte le battaglie, tutte le sofferenze non può credere che la storia debba davvero finire così, sa che se davvero così fosse niente ruscirebbe a farla riempire di vita ancora. A rendere la situazione emotiva della Dolce ancora più drammatica è anche l'abuso di Rabadash a Susan. Lei, gia dopo la saputa della morte di Caspian preferirebbe morire (<<chiese lei, quasi con speranza.>>), ma il principe del Sud le tronca subito la speranza prendendola con violenza e facendole subire un vero e proprio stupro. Pochi minuti dopo la saputa della morte di suo marito viene toccata con crudeltà e violenza dall'assissino della persona che rappresentava il suo ossigeno, lei si sente violata ovviamente, e sente in ogni tocco violento e senza tatto di Rabadash la nostalgia del tocco dolce, cadido, pieno di amore e di rispetto di Caspian (<<In quel mentre, il viso di Caspian apparve nella mente di Susan. Lui, che l’aveva sempre amata così teneramente, con ardore, rispetto, passione, gentilezza e devozione in eguale misura. Caspian, che le dava un bacio dolcissimo e le faceva un sorriso e una carezza ancor più dolce prima di farla sua ogni volta.>> <<quella bocca sconosciuta che si posava dove solo Caspian poteva.>>). Le viene strappata la dignità di moglie, di regina e soprattutto di donna; con il gesto di Rabadash di strapparle il vestito le strappa anche tutto cio che lei è lasciandola spoglia senza difese, senza amore, senza neanche un sentimento positivo ma solo con un grande dolore che si propaga ad ogni tocco di lui. Lei, come donna, vorrebbe morire e sarebbe disposta a farlo se davvero Rabadash le avesse strappato anche l'ultima cosa che le era rimasta di suo marito (<<Se davvero le fosse successo quel che temeva sarebbe accaduto di lì a pochi attimi, allora sarebbe stato preferibile la morte. Non avrebbe mai più potuto guardare Caspian negli occhi – se mai avesse potuto farlo. Già non si sentiva più degna di lui solo per il fatto di essere stata toccata in quel modo da un uomo che non era suo marito. >>), fortunatamente Aslan, ancora una volta le dimostra che la ama incondizionatamente e la salva da quella fine. 



[E quando lui la lasciò andare, il fiore blu cadde dalla sua chioma bruna finendo a terra, appena al di fuori della gabbia.
Entrambi lo fissarono per un istante, il principe con sguardo cupo.
Rabadash non sapeva cosa significava per lei, ma dicerto doveva essere molto importante. La Dolce lo aveva sempre portato da che ricordava.
La Regina si chinò svelta e allungò una mano per prenderlo, ma Rabadash lo afferrò per primo.
“Oh, no, per favore!” implorò lei, stendendo il braccio tra le sbarre. “No! No!” gridò accora, quando il principe serrò il pungo e poi gettò il fiore spezzato all’interno della gabba.
Susan rimase immobile per qualche secondo, sconvolta. Si abbassò di nuovo, lentamente, prendendo con delicatezza tra le mani tremanti il gambo piegato, i petali spezzati.
Il simbolo del suo amore distrutto. Il suo amore se n’era andato.
“Il vostro Leone non m’impedirà di avervi! Non ci riuscirà!” gridò infine Rabadash, gli occhi iniettati di sangue, e poi la lasciò sola.
“Vi odio! Vi odio! Siete un maledetto schifoso!” gridò ancora Susan, ma lui si era ormai richiuso la porta della torre alle spalle.
Il vento che soffiava sulla Grande Torre portava con sé raffiche gelide e grosse gocce di pioggia che si infransero sul viso della giovane donna. Ella strinse il fiore al petto, mentre sedeva pesantemente a terra. I nervi le cedettero.
Avrebbe voluto che Caspian potesse essere lì a proteggerla dal freddo con le sue calde e forti braccia, e il suo amore.
Ma lui non c’era.
Lui era…
Scosse la testa, presa dal panico, portandosi le mani ai lati di essa e serrando gli occhi, prendendosi i capelli tra le dita e iniziando a singhiozzare irrefrenabilmente.
“No…” mormorò, “No. No. NO!” gridò di nuovo, affondando il volto tra le braccia.
Si sentiva distrutta. Avrebbe voluto strapparsi il cuore e non provare più alcun sentimento.
Poco prima aveva invocato il nome di Aslan e sembrava davvero che Egli fosse accorso in suo aiuto. Un barlume di speranza, poi di nuovo l’abisso.
Perché? Aslan, ti prego, dimmi perché?!
“Maestà! Mia Regina!”
Una voce amica.
Susan alzò la testa e scrutò tra le ombre della notte, fattesi più cupe per via del nuovo temporale estivo in arrivo.
“Shira!” esclamò la ragazza, mentre il falchetto s’insinuava con fatica tra le sbarre.
Quando si posò a terra, Susan s’inginocchio e la prese tra le braccia. Sentiva che doveva aggrapparsi a qualcosa, anche a un animaletto tanto piccolo, il cui calore le ridiede il contatto con la realtà.
Si sentiva frastornata, come se si trovasse da qualche parte e stesse solo facendo da spettatrice.
Quella non era più la sua vita.]





Dato che i sentimenti di Susan credo di averli ampiamente (fino alla noia analizzati xD anche se spero che proprio alla noia di no :/ ^ ^), vorrei solo dire che la distruione del fiore blu ha segnato la fine dei momenti dolorosi e strazianti di Susan per questo capitolo. Il simbolo della loro prima notte d'amore, il simbolo della loro congiunzione in matrimonio e della generazione dei loro figli (anche oerchè credo che i due piccoli principini siano stati concepiti la notte di nozze)come raggiungimento della vittoria del loro idilliaco amore contro tutto, forse il simbolo più intimo del loro amore, distrutto inevitabilmente. Credo che Susan mentre Rabadash distruggeva il suo fiore abbia sentito l'ultimo pezzo del suo cuore spezzarsi, l'ultima speranza distrutta e proprio nel momento in cui aveva bisogno maggiormente del suo amore, di Caspian è la mancanza di questo a distruggerla sia internamente sia esternamente. Ti prego dimmi che alla fine Aslan restituirà a lei sia il suo arco intatto sia il fiore come ha restituito a Ripicip la sua coda! :'( 





[Un nitrito e un rumore di zoccoli interruppe l'alterco, attirando la loro attenzione.
Caspian e Briscola si volsero e videro Destriero risalire il sentiero. Il cavallo trottava verso il suo padrone in un incedere elegante e soddisfatto, come volesse mostrare con orgoglio la sua completa guarigione e la sua di nuovo totale disponibilità al Re.
Caspian liberò un sorriso, reperimento la rabbia e la frustrazione per lasciare spazio alla gioia di rivedere il suo fedele amico in piena salute, pronto ad aiutarlo. Tutti sembravano volergli impedire di salvare la sua famiglia, ma Destriero sarebbe stato con lui.
Non appena fu vicino al ragazzo, il cavallo lo colpì amichevolmente con il muso. “Siamo come sempre noi due, vero?” mormorò il Re, la fronte posata cntro quella di Destriero, occhi negli occhi.
Lo stallone rispose con un basso nitrito d’assenso e uno scalpitare di zoccoli.
Senza indugio, ignorando altre proteste da parte di Briscola, Caspian mise il piede nella staffa e si issò sulla sella con un agile movimento. Calciò con decisione sul fianco del cavallo e lo sollecitò a partire a galoppo.
“Maestà, aspettate!” gridò Briscola, in un ultimo e quasi disperato tentativo di non fargli commettere una sciocchezza. “Anche se tornerete di nuovo al castello, non vi troverete la Regina! Non la riconoscerete! Non è se stessa in questo momento!”
Che l’avesse udito o no, non ci fu nulla da fare. Il Re era già lontano.]
[Un nitrito e un rumore di zoccoli interruppe l'alterco, attirando la loro attenzione.
Caspian e Briscola si volsero e videro Destriero risalire il sentiero. Il cavallo trottava verso il suo padrone in un incedere elegante e soddisfatto, come volesse mostrare con orgoglio la sua completa guarigione e la sua di nuovo totale disponibilità al Re.
Caspian liberò un sorriso, reperimento la rabbia e la frustrazione per lasciare spazio alla gioia di rivedere il suo fedele amico in piena salute, pronto ad aiutarlo. Tutti sembravano volergli impedire di salvare la sua famiglia, ma Destriero sarebbe stato con lui.
Non appena fu vicino al ragazzo, il cavallo lo colpì amichevolmente con il muso. “Siamo come sempre noi due, vero?” mormorò il Re, la fronte posata cntro quella di Destriero, occhi negli occhi.
Lo stallone rispose con un basso nitrito d’assenso e uno scalpitare di zoccoli.
Senza indugio, ignorando altre proteste da parte di Briscola, Caspian mise il piede nella staffa e si issò sulla sella con un agile movimento. Calciò con decisione sul fianco del cavallo e lo sollecitò a partire a galoppo.
“Maestà, aspettate!” gridò Briscola, in un ultimo e quasi disperato tentativo di non fargli commettere una sciocchezza. “Anche se tornerete di nuovo al castello, non vi troverete la Regina! Non la riconoscerete! Non è se stessa in questo momento!”
Che l’avesse udito o no, non ci fu nulla da fare. Il Re era già lontano.]
[Un nitrito e un rumore di zoccoli interruppe l'alterco, attirando la loro attenzione.
Caspian e Briscola si volsero e videro Destriero risalire il sentiero. Il cavallo trottava verso il suo padrone in un incedere elegante e soddisfatto, come volesse mostrare con orgoglio la sua completa guarigione e la sua di nuovo totale disponibilità al Re.
Caspian liberò un sorriso, reperimento la rabbia e la frustrazione per lasciare spazio alla gioia di rivedere il suo fedele amico in piena salute, pronto ad aiutarlo. Tutti sembravano volergli impedire di salvare la sua famiglia, ma Destriero sarebbe stato con lui.
Non appena fu vicino al ragazzo, il cavallo lo colpì amichevolmente con il muso. “Siamo come sempre noi due, vero?” mormorò il Re, la fronte posata cntro quella di Destriero, occhi negli occhi.
Lo stallone rispose con un basso nitrito d’assenso e uno scalpitare di zoccoli.
Senza indugio, ignorando altre proteste da parte di Briscola, Caspian mise il piede nella staffa e si issò sulla sella con un agile movimento. Calciò con decisione sul fianco del cavallo e lo sollecitò a partire a galoppo.
“Maestà, aspettate!” gridò Briscola, in un ultimo e quasi disperato tentativo di non fargli commettere una sciocchezza. “Anche se tornerete di nuovo al castello, non vi troverete la Regina! Non la riconoscerete! Non è se stessa in questo momento!”
Che l’avesse udito o no, non ci fu nulla da fare. Il Re era già lontano.]
[Un nitrito e un rumore di zoccoli interruppe l'alterco, attirando la loro attenzione.
Caspian e Briscola si volsero e videro Destriero risalire il sentiero. Il cavallo trottava verso il suo padrone in un incedere elegante e soddisfatto, come volesse mostrare con orgoglio la sua completa guarigione e la sua di nuovo totale disponibilità al Re.
Caspian liberò un sorriso, reperimento la rabbia e la frustrazione per lasciare spazio alla gioia di rivedere il suo fedele amico in piena salute, pronto ad aiutarlo. Tutti sembravano volergli impedire di salvare la sua famiglia, ma Destriero sarebbe stato con lui.
Non appena fu vicino al ragazzo, il cavallo lo colpì amichevolmente con il muso. “Siamo come sempre noi due, vero?” mormorò il Re, la fronte posata cntro quella di Destriero, occhi negli occhi.
Lo stallone rispose con un basso nitrito d’assenso e uno scalpitare di zoccoli.
Senza indugio, ignorando altre proteste da parte di Briscola, Caspian mise il piede nella staffa e si issò sulla sella con un agile movimento. Calciò con decisione sul fianco del cavallo e lo sollecitò a partire a galoppo.
“Maestà, aspettate!” gridò Briscola, in un ultimo e quasi disperato tentativo di non fargli commettere una sciocchezza. “Anche se tornerete di nuovo al castello, non vi troverete la Regina! Non la riconoscerete! Non è se stessa in questo momento!”
Che l’avesse udito o no, non ci fu nulla da fare. Il Re era già lontano.]





Caspian "beatemente" ignaro di tutto quello che stava succedendo a Susan parte al galoppo con Destriero a salvare il suo prezioso raggio di luce, il suo amato pesciolino :'), (non vorrei essere nei panni di Rabadash quando Caspian scoprirà ciò che ha fatto al fiore e a Susan xD xD). Destiero ancora una volta si rivela l'unico che accopagna fedelmente Caspian e lo capisce maggiormente, accompagnandolo in tutte le sue avventure. E' proprio vero a volte gli animali ti capiscono meglio di qualisiasi essere umano e come disse Madame de Steal "Più conosco gli uomini più amo gli animali", credo che ci siano cose in cui l'uomo ha limite e che solo un anima pura da qualsiasi cosa (più unica che rara da trovare in un essere umano), come quella di un animale può arrivare, e davvero a volte solo lo sguardo così puro di uno di questi può toccarti il cuore. A volte quando ero piccola immaginavo che il mio cavallo potesse parlarmi con il primo cavallo di Edmund e ancora adesso credo che meglio di lei nessuno possa capirmi davvero (per rispondere alla domanda che mi pare mi facesti una recensioni fa, il mio cavallo è una giumenta Olandese dal manto grigio (bianco in realtà ma si dice così xD), una peperina che si chiama Charlotte che mi fa impazzire a volte xD ma che amo con tutto il cuore perchè la mia migliore amica).




[Ma era qualche tempo che la sua concentrazione veniva disturbata da un pensiero costante derivante da un sogno, lo stesso da tante notti.
Ogni volta che lo faceva, passava la nottata praticamente insonne, continuando a rigirarsi nel letto in uno stato di dormiveglia continuo.
Talvolta, nemmeno lui capiva con esattezza se stesse dormendo o no, tanto era reale quello che vedeva: Narnia avvolta nelle fiamme, il sole coperto da un’ombra di sventura, un esercito in marcia verso Cair Paravel.
L’ordine di questi eventi cambiava di volta in volta, e Peter non era in grado di capire quale fosse avvenuto prima e quale dopo.
In passato, Lucy e Susan avevano fatto sogni che poi si erano avverati, e allora perché non anche lui? Dopotutto, era il Re Supremo e gli era stata affidata un’importantissima missione, la quale credeva di aver ormai portato a termine: aveva trovato la settima Amica di Narnia, e l’aveva trovata nella persona di Jill Pole.
Ormai non c’erano dubbi.
Dopo il giorno di Natale non l’avevano più incontrata, ma la ragazza e Lucy avevano mantenuto la promessa di scriversi, e lo facevano anche piuttosto spesso.
A ben vedere, quei sogni riguardanti Narnia erano cominciati proprio dopo le vacanze natalizie. Dopo aver conosciuto Jill.
Una coincidenza? Qualcosa gli diceva di no.
Che Aslan li stesse avvertendo di un pericolo imminente?
Non aveva mai incontrato Aslan nei suoi sogni, pensava che quel privilegio fosse concesso a Lucy e a lei soltanto, per il semplice fatto che – checché Lu ne dicesse – lei era la preferita del Grande Leone.
In realtà, Peter non era l’unico ad aver sognato Narnia. Anche a Edmund e Lucy era successo spesso; magari anche a Eustace, chissà.
Era più che normale: tutti volevano tornarci, perché a tutti mancava casa propria, anche Helen e Robert ne avevano nostalgia.
Era passato tanto di quel tempo…
Durante il sogno, la preoccupazione e i pensieri di Peter erano ovviamente rivolti a Susan, Caspian, i suoi nipoti, gli amici più cari... e a Miriel, il suo bellissimo fiore.
Le aveva promesso di sposarla presto, ma non si vedevano da…quanto tempo era trascorso a Narnia?
Se laggiù stava accadendo qualcosa e Miriel e gli altri fossero stati in pericolo, lui doveva esserci, per starle vicino e proteggerla, per aiutarli tutti.
C’era una sola cosa che riusciva a calmarlo: una specie di litania che gli aveva insegnato il professor Kirke.
“Narnia, Narnia, Narnia. Ama. Pensa. Parla”
Peter si ripeteva spesso quelle parole, ad alta voce o nella mente. Era il comando che Alan aveva dato alla terra prima di crearla. E la terra aveva obbedito. Glielo aveva raccontato il professore: lui aveva assistito alla nascita di Narnia.
Poi, una sera, il sogno cambiò.
Di solito, Peter si trovava a fare da spettatore. Quella volta, invece, lo visse in prima persona.
C’erano sempre le fiamme, il sole nero e il suono degli stivali dei soldati che marciavano, ma queste immagini e questi rumori svanirono presto, cedendo il posto alla tranquillità di un prato immerso nell’oscurità. La luce della luna piena bagnava le acque di un piccolo laghetto. Ogni tanto, una nuvola passeggera copriva il satellite facendo piombare il paesaggio nell’oscurità.
Poteva essere Prato Ballerino. Riconosceva la caratteristica delle foglie degli alberi- e di giorno anche dei fiori- che parevano davvero ballare al più leggero alito di vento.
Peter avanzò ancora nella piccola radura e d’un tratto si bloccò. Al di là del laghetto, un’ombra usciva dagli alberi.
“Chi è là?” chiese il Re Supremo, non riuscendo a scorgere il nuovo ospite (o l’ospite era lui?).
Poi, la nuvola si scansò dalla luna e l’ombra prese colore e forma. Guardò Peter con un sorriso, per nulla stupito di vederlo e aspettando che lo riconoscesse.
Il ragazzo invece era a dir poco sbalordito.
“Aslan!”
Erano uno di fronte all’altro adesso, potevano raggiungersi facendo solo pochi semplici passi, e invece rimasero fermi dove si trovavano.
“Ben trovato, figlio mio”
Peter e il Leone si sorrisero e infine si decisero ad avvicinarsi l’uno all’altro.
Quando si fermò davanti a Felino, il giovane corrugò la fronte. “Sono a Narnia?”
“Sì e no” rispose Aslan, ripiegando le zampe posteriori per sedersi sull’erba. Anche così era più alto di Peter.
“Sto sognando, vero?”
Gli occhi azzurri dell’umano si immersero in quelli dorati della creatura.
“C’è un sottile confine tra sogni e realtà, Figlio di Adamo, un limite che alcuni percepiscono e superano, altri no”
Come sempre, Aslan parlava per enigmi, ma Peter in qualche modo capì cosa cercava di dirgli. Lo intese nel momento in cui si rese conto che attorno a loro non v’erano traccia dei tipici suoni del bosco. Niente insetti, uccelli o animali, solo il lievissimo scrosciare del laghetto e il respiro di Aslan. Quel luogo non era Prato Ballerino, lo sembrava soltanto.
“Vieni, Peter, devo mostrarti una cosa” disse poi Aslan, alzandosi di nuovo e invitandolo a seguirlo lungo il sentiero tra gli alberi.
Benché il ragazzo avesse fretta di scoprire cosa succedeva e perché era lì, comprese non c’era nessuna urgenza. Molto probabilmente il tempo non scorreva laggiù dove si trovava. Lo capì quando uscirono da Prato Ballerino, dove il resto del bosco veniva attraversato da una strada lastricata di piastrelle colorate che saliva verso un montagnola la cui cima era coperta dalle nuvole.
Peter lo riconobbe subito: era il monte sacro del Grande Leone, dove si trovava la Tavola di Aslan.
“Saliamo” disse quest’ultimo, camminando fianco a fianco con il Re Supremo.
“Allora è vero?” disse Peter. “Sta accadendo davvero quello che ho visto nel mio songo, è così? Per questo sei venuto da me”
“E’ già accaduto” rispose il Leone con voce grave.
“Già accaduto?” fece il ragazzo, nella sua voce una preoccupazione immensa. “Aslan, ti prego, parla!”
Aslan tirò un lungo sospiro che sfociò in un brontolio. “Le immagini parleranno da sole”
Quando furono sulla cima del monte, Peter credette di venire condotto alla Tavola, ma non fu così. Il Leone lo portò sulla vetta più estrema e insieme volsero lo sguardo verso il basso.
Un sogno? No, quello era un incubo!
“Era vero” mormorò il Re Supremo, osservando sgomento il paesaggio sotto di sé.
Non si chiese perché vedesse Cair Paravel mentre si trovava sul monte di un isola dall’altra parte di Narnia, tutto quello che voleva sapere era perché soldati in divise bianche e rosse gremivano la reggia di Narnia, il ponte distrutto, la città era sotto assedio, la bandiera di Calormen sulla torre più alta.
Cercò l’incendio, ma ricordò che quel che aveva visto era già accaduto, come aveva detto Aslan.
Ma allora…
“Da quanto Calormen è a Narnia?” chiese Peter, voltandosi verso il Leone.
Egli guardava il ragazzo con aria molto seria. “Da un po’, caro figlio. Da un po’. Per questo dovete partire subito: il Re e la Regina di Narnia hanno bisogno del vostro immediato aiuto. Non c’è tempo da perdere, e tu sai come funziona il tempo a Narnia”
“Scorre veloce” rispose prontamente il giovane.
Aslan annuì.
“Cosa devo fare?”
“Avverti immediatamente Edmund e Lucy. Prendete Eustace con voi e la sua amica Jill Pole”. Aslan alzò una zampa e la posò sulla spalla destra di Peter. “Sono molto fiero di te. Hai portato a termine la tua missione, Peter il Magnifico, Flagello dei lupi, Re Supremo di Narnia. Grazie a te, abbiamo una speranza in più”
Fu come se qualcosa di caldo gli scendesse nella gola, liberando il nodo che l'aveva costretta per tanto tempo senza che se ne rendesse conto. Un benessere che si proagò per tutto il copro, inondando i polmoni e aiutandoli a immagazzinare più aria, riempiendo il cuore.
Peter provò una commozione improvvisa e sentì che il peso di quella responsabilità scivolare via, lontano. L’aveva accettata senza lamentarsi in alcun modo ma, in fondo in fondo, non aspettava altro che svincolarvisi. Per poter tornare a Narnia, da Susan, da Miriel.
Ben fatto, Peter” concluse Aslan.
Quindi, il vento si alzò. Non piano piano, ma all’improvviso. Da quasi immobile, l’aria si scatenò in tutta la sua potenza e la voce di Aslan risuonò più forte nella notte.
“Ora và, è tempo di partire”
“Come arriveremo a Narnia, questa volta?”
“Tu e i tuoi fratelli vi dovrete incontrare con Eustace e Jill, solo allora il portale si aprirà”
Peter annuì, la bionda frangia scomposta dalle raffiche di vento. Voltò le spalle ad Aslan e corse indietro verso Prato Ballerino
E mentre correva si svegliò.]


In questa parte vorrei sottolineare solo il fatto che credo che per la prima volta, dalla prima volta in cui Peter incontrò Alsan, Peter si senta davvero speciale per Aslan. Come tutti gli altri Sovrani affermano anche Peter crede che sia Lucy la preferita del Leone (<<Non aveva mai incontrato Aslan nei suoi sogni, pensava che quel privilegio fosse concesso a Lucy e a lei soltanto, per il semplice fatto che – checché Lu ne dicesse – lei era la preferita del Grande Leone.>>) ma man mano Alsan dimostra che il suo amore è proprio come quello di un genitore verso i propri figli: non può amare tutti nello stesso modo, li ama in modo diverso ma tutti allo stesso modo. Peter ha avuto la dimostrazione che Aslan è fiero di lui ed è questo quello a cui tutti i 5   
Sovrani aspirano, successivamente col tempo si renderanno conto che l'amore di Aslan è indissolubile e incondizionato. Questo <<Peter il Magnifico, Flagello dei lupi, Re Supremo di Narnia>> è stata un affermazione davvero commovente soprattutto quando lo chiama "Falggello dei lupi" credo tu abbia capito perchè mi ha toccato ;)





[“Non penso sia una buona idea” disse Peter. “Papà di sicuro insisterà per venire, senza contare l’angoscia in cui faremmo piombare mamma quando saprà che Susan è in pericolo”
Lucy si portò le mani alla bocca pensando a Susan, Caspian, Rilian, Myra, Miriel…Emeth.]


Emeth, mi manca tantissimo, e anche le altre coppie mi mancano da morire!



[Cosa avrebbe pagato, Rilian, per essere coraggioso e abile nel combattimento come lo era stato suo padre poco prima, accorrendo a salvarli senza nemmeno una spada. Se fosse stato più grande solo di un paio d’anni, avrebbe smesso subito di piangere e avrebbe protetto sua sorella combattendo contro il serpente.
 
Ci fu un bagliore verde e la caverna (o in qualsiasi luogo si trovassero) s’illuminò. Una lunga asta appuntita di colore oro trapassava il muso della bestia dall’alto verso il basso. Il serpente dimenava a più non posso la grande testa piatta, cercando di levarsela.
Entrò nel loro campo visivo una nuova figura: una persona (non seppero subito dire se uomo o donna), che estrasse una lunga spada e si mise a combattere contro di lui. In pochi minuti l’aveva annientato.
Una volta che il mostro si fu accasciato a terra e dopo essersi assicurato che non si muovesse più, il nuovo venuto recuperò l’asta dorata dal suo muso.
Il serpente ebbe un ultimo spasimo e il principe e la principessa strillarono ancora.
Fu allora che lo sconosciuto si voltò. Era una donna, avvolta in un elegante mantello verde scuro, l’ampio cappuccio alzato e due guati di velluto nero ornati da gemme preziose sui polsi. I suoi occhi azzurro ghiaccio osservarono con curiosità i due bambini.
“Che ci fanno due scriccioli come voi in un posto come questo?” chiese con voce soave.
Immediatamente, Rilian e Myra provarono un brivido, subito dopo sostituito da un senso di sollievo. La voce della donna aveva un tono pungente, ma sembrava gentile.
Fratello e sorella non si mossero, rimanendo là a fissarla sbalorditi. Non tanto perché si stavano chiedendo che ci facesse una donna così ben vestita chilometri e chilometri sottoterra, ma soprattutto come avesse fatto a sconfiggere quel serpente enorme in così poco tempo e con tanta facilità.
“Piccina, non piangere” disse la donna rivolta a Myra, chinandosi accanto ai bambini, posando da parte l’asta d’oro e la spada.
“Voglio mamma. E papà” singhiozzò la principessa. “Voglio andare a casa!”
“Oh, poveri cari”
La donna abbassò il cappuccio, sorridendo, liberando una cacata di capelli biondi che le scendevano sulle spalle e sulla schiena, toccando quasi terra. Rilian rimase a fissarla a bocca aperta. Donna più bella (eccetto sua madre, ovviamente) non aveva mai veduto.
“Chi sei?” non poté fare a meno di chiedere.
 
 
Rilian e Myra la guardarono fisso negli occhi e così fece lei.
“Il vostro papà e la vostra mamma non ci sono più. Il serpente li ha uccisi”]





Rilian somiglia secondo me per certi versi un po' ad un piccolo Edmund che cerca di eguagliare Peter, adesso Rilian affascinato dal valoroso padre (e chi non lo sarebbe?!?!?!??! xD) vorrebbe eguagliarlo ovviamente ma sono sicura che col tempo diventerà un bravissimo guerriero come lo sono i suoi genitori e i suoi zii. Sicuramente una cosa non si può dire di Jedis, ed è che sia una stupida. E' molto calcolatrice ed ha un intelligenza malvagia ma sempre di intelligenza si parla, davvero notevole. E' stato un colpo di genio acquistarsi la fiducia dei bambini uccidendo il mostro. Di certo deve aver cambiato sembianze perchè allo stato naturale brutta come è nessuno si sarebbe desso affascinato in positivo a quella donna (vabbe poi donna è forse troppoxD). Rilian vedi di mettere la testa apposto che non è chi credi che sia!! 




Dopo questo capitolo direi che ho sbagliato completamente a giudicare Rabadash! Dopo quello che ha fatto alla nostra Susan (o che stava per fare,per fortuna) si merita di essere sposato con Jadis v.v Devo dire di essere contenta di averlo giudicato male così non devo provare pena per lui e posso condannarlo alla più infelice delle vite! Dopo quello che sta facendo e che continuerà a fare ai nostri Supian è il minimo. Sono troppo cattiva?!?! xD
Fai bene ad introdurre tratti di vite passate dei personaggi, rendi bene il racconto e risulta tutto più coinvolgente
Non preoccuparti, la tua Susan è tutt'altro che una lagna!!!! E' semplicemente un essere umano, è un eroina che per vincere le sue battaglie quotidiane deve vincere contro le sue debolezze, i suoi punti deboli ogni giorno, è un personaggio con una grande forza perchè nonostante tutto effettivamente nessuno mai l'ha tenuta per le braccia reggendola in piedi ogni giorno, anzi lei si è alzata da sola combattendo contro i suoi demoni interiori e per quando l'amore per Caspian, per Aslan, Per Narnia l'abbiano aiutata molto quando Caspian le ha mentito sulla storia del matrimonio con la figlia di Ramandu, quando era convinta che non avrebbe più rivisto Narnia, lei si è ricordata chi è e di cio che è in grado di fare ed ha camminato da sola con vacillamenti certo ma è ancora più valorosoa e degna di merito per questo! Ci stanno certo momenti non ti preoccupare, Susan non è affatto un lagna! Tu sei stata bravissima a inquadrarla, a fare un ritratto psicologico, introspettivo, davvero la tua Susan insieme agli altri personaggi siano i tuoi capolavori più riusciti, hai un grandissimo talento! Telo dico tutte le volte perchè è vero! Non ci sono parole per descrivere come tutti i tuoi personaggi, storie siano così accurate che da ogni parola traspare la tua passione e le tue grandi capacità di scrittrice!
Fai come sempre un bellissimo lavoro tutte le volte e ti ammiro molto per questo! Grazie ancora una volta del tuo impegno e di questa bellissima storia che mi fa emozionare e viaggiare con la fantasia tutte le volte!!
Bacioni <3

Ps. scusami se ti invio la recensione con due giorni di ritardo solo che Epf mel'ha fatta cancellare e l'ho dovuta rifare, spero che non mi sia uscita tanto male la recensione avendola dovuta rifare ^__^, spero che il nuovo metodo di recensione dia modo a te di leggere i miei commenti più facilemente, se devo cambiarlo dinuvo dimmelo :D
(Recensione modificata il 21/02/2014 - 04:45 pm)

Recensore Veterano
20/02/14, ore 18:45

Salve! Come va? 
Alla fine arrivo anch'io ;)
Premetto che ho letto questo capitolo trattenendo il fiato dalla prima all'ultima riga.
Si, ti confesso che aspettavo il momento della maledizione (perché ero troppo in ansia ahahha) e devo dire che...è tragico ç____ç
Non sapevo più dove sbattere la testa! 
Siamo entrati nel vivo della storia finalmente, anche se qualcosa mi dice che da qui avanti sarà sempre peggio! AIUTO D:
Comunque, carissima, devo farti i miei complimenti: anche se sei indaffarata (quanto ti capisco! Come vedi è sempre più difficile 
per me passare a leggere...ma io non mollo ahahah), si vede che tieni tantissimo a questa bellissima storia e ti impegni 
tanto per portarla avanti! 
Specialmente l'ultima parte è scritta benissimo, ci hai messo proprio l'anima eh? Come sempre d'altronde ;)
Forse sono io che sono particolarmente colpita dalla gravità della situazione e realizzo solo ora di quanto sei brava <3
Quindi rinnovo i complimenti e alla prossima! 
(Ah, ovviamente anche il resto del capitolo va bene, è impeccabile... mi sembra stupido specificarlo ahahah.)