Recensioni per
A Night without a Day, a Day without a Night
di SusanTheGentle

Questa storia ha ottenuto 347 recensioni.
Positive : 346
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano

DLF!!! Ciao <3
Purtroppo oggi non ti potrò lasciare una recensione fatta bene perché il tempo stringe… di giorno studio e di sera crollo. L’esame è lunedì e sinceramente non vedo l’ora che arrivi.
Quindi adesso mi ritaglio qualche minuto solo per te!
Un capitolo meraviglioso all’insega dell’introspezione! Soprattutto riguardante Susan. All’inizio sembrava trasparisse solo la Susan fragile e piena di ansie e paure che aveva quasi preso il sopravento nello scorso capitolo; ma poi, il suo orgoglio e onore di regina di Narnia sono tornati, o meglio cercano di tornare.
Quando Rabadash, l’indesiderabile, alza la lama su Caspian, ho seriamente temuto per un momento; ma poi sono rinsavita, realizzando che tu non faresti mai morire il nostro Caspian *_*
Di Sue ho particolarmente apprezzato questo pezzo:
-Volse nuovamente lo sguardo attorno a sé. Non c’erano volti amici, ma un pullulare di soldati in divise bianche e rosse, armati fino ai denti, molti dei quali si fermarono interessati a fissarla.
Susan alzò la testa e ricordò a sé stessa di non abbassarla mai. Com’era accaduto una volta sull’Occhio di Falco, passò in mezzo agli uomini senza battere ciglio, il passo sicuro. Le due guardie che l’avevano in custodia non furono costrette a sospingerla. Gli occhi fissi sulla scalinata principale, Susan iniziò a salire un gradino dopo l’altro, lasciandosi alle spalle gli apprezzamenti poco lusinghieri di quei barbari dai volti olivastri.-
Mai abbassare la testa, mai davvero. Susan è una regina e si mostra superiore a quei barbari.
Quando l’indesiderabile sta per fare quell’abominio mi è venuto sicuramente in mente il pezzo in cui lo sceriffo di Nottingham cerca di fare lo stesso a Lady Marion in “Robin Hood – Principe dei Ladri”. Ho ragione? Ah che bel film <3 con quel gran pezzo d’uomo di Kevin Costner *_*
Invece, dopo che viene “salvata” in quella maniera misteriosa e poi rinchiusa in gabbia mi è venuto in mente “Il Primo Cavaliere”, quando tengono Ginevra intrappolata.
Ma il fiore blu?! Noooo come può l’indesiderabile essere così crudele? Non ci voleva :(
Meno male che Shira consola un po’ Susan.
Il momento della trasformazione di Caspian mi è piaciuto tantissimo. Ho letteralmente adorato il modo in cui hai descritto le sue sensazioni. Però lui ancora non sa di essere un lupo per metà del tempo, o sbaglio?
Il povero CPA che cerca di farlo ragionare è perfetto, ma Caspian si sa, è testardo. E poi, ecco arrivare Destriero, come Golia con Navarre <3
Anche il pezzo ambientato sulla Terra è molto bello, soprattutto per quanto riguarda l’apparizione di Aslan! Finalmente hanno la conferma che Jill è la settima amica e così possono tornare a Narnia! Non vedo l’ora di scoprire la reazione di Jill quando le riveleranno tutto!
Parlando dei gemelli, Rilian è così tenero a voler proteggere Myra. Certo che il legame che c’è tra i gemelli è davvero particolare, ben al di là della biologia! È qualcosa di metafisico, impossibile da spiegare.
Poverini però, in balia di Jadis. Jadis l’ingannatrice. Come può dirgli che i genitori sono morti? Quella strega è davvero spietata. Ho paura di scoprire quello che gli farà :(
Quasi dimenticavo! Questo è senza dubbio il pezzo più bello:
-Il principe torreggiava sulla ragazza e sul lupo, osservandoli con odio sempre maggiore. Possibile che nemmeno adesso riuscisse a separarli?
Intuendo le intenzioni del nemico, Susan si sdraiò quasi completamente sopra il lupo, percependo la morbidezza del manto setoso, il tepore del suo corpo. Sotto i palmi delle mani sentiva il dorso che si alzava e abbassava ritmicamente.
Respirava. Era vivo.
Grazie a Dio, era vivo!
Svelta come un gatto, afferrò il suo arco e cercò d’incoccare la freccia, senza mai allontanarsi da Caspian. Doveva proteggerlo!
Purtroppo, Rabadash fu più svelto e le tolse l’arma di mano colpendola al braccio con cui la reggeva. Susan cercò di recuperarla, ma il principe del Sud l’afferrò e l’allontanò dal lupo, gettandola tra le braccia di due soldati che la tennero stretta e le legarono le mani dietro la schiena, portandole via anche il corno d’avorio.
Rabadash non degnò Caspian di uno sguardo, invece avanzò e posò un piede sopra l’arco di Susan, schiacciando con lo stivale e premendo con forza, spezzandolo.
La Regina Dolce provò come una fitta al cuore, un brivido le attraversò la schiena.
Il suo arco... Il suo fedele compagno di mille avventure e battaglie. Uno dei Doni, il cui potere latente dipendeva dalla fede. La sua fede.
Improvvisamente, udì le parole di Babbo Natale mentre glielo metteva tra le mani: “Fidati di questo arco, e difficilmente fallirà”
Fidati…
Fiducia.
Fede.
Fidati e difficilmente fallirà.
Difficilmente, significava che avrebbe fallito nel momento in cui avesse smesso di credere di potercela fare. I momenti in cui sbagliava mira non sempre avvenivano per sua disattenzione, ma perché dubitava di sé stessa.
Questo era il segreto. Questo era la chiave di tutto. La fede.
Stupida, pensò, disprezzando sé stessa. Sei una stupida all’ennesima potenza Susan Pevensie, e lo sarai sempre.
Capendo il suo sconvolgimento interiore, Rabadash represse un ghigno.
Che gran soddisfazione era per lui vederla così indifesa, così insicura di sé. Peccato non poter assistere anche alle reazioni di Caspian…
Il principe sorpassò il lupo e l’arco, e le si parò davanti.
Susan si ritrovò il volto di lui a un centimetro dal suo. Lui la fissava, quasi che volesse imprigionarla nel suo sguardo cupo, ma gli occhi azzurri della Regina Dolce erano già scattati di nuovo verso il lupo.
Rabadash le afferrò il viso in una mano e le fece voltare di nuovo la testa dalla sua parte.
“Guardami!” ringhiò.
La ragazza avvertì la presa delle guardie farsi più forte e il braccio ferito mandò una fitta acuta.
Rabadash imprecò tra i denti, mostrandoli come un predatore rabbioso per intimidire la preda.
Ma lei non aveva paura. Non di lui.-
Fantastica. Sei fantastica <3
Inutile dirti che fremo al pensiero di leggere il prossimo capitolo! Probabilmente penso che Caspian arriverà da Susan e la troverà già sotto forma di falco…
Ma che ci vogliamo fare? È la maledizione purtroppo e siamo solo all’inizio.
Sei sempre la migliore! Un bacione <3

Shadowfax

Recensore Master

Gemella mia, che capitolo!!
Ti sei superata!!! Per tutta la parte su Narnia sono stata con il fiato sospeso!!!
La scena di Susan è BELLISSIMA!!! Davvero avvincente e terribile, mi ha conquistata!!
Povero dolce Caspian... non era il caso che gli spiegassero bene la situazione?!
Invece, per quanto riguarda i Pevensie sulla Terra, ho adorato come Aslan si sia fatto vedere da ognuno di loro..il sogno di Peter era davvero vivido!!!
I bambini, invece.... poverini!!! Come devono stare all'idea che i genitori siano morti?!?!
Non posso aspettare una settimanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! :D
Sei sempre fantastica!!
Ti adoro,
Joy

Oh mio dio. Rabadash ma vuoi morire o no? -.- Meno male che c'era Aslan <3 <3
 Che spavento O___O per un attimo pensavo che Caspian fosse morto...ma poi mi son ricordata che hai detto che non ami uccidere i personaggi buoni quindi mi sono tranquilizzata <3 <3

Poveri Bimbi.... :'( mi sento male per loro... strega bianca... AVADA KEDAVRA!! ( SCUSA NON HO SAPUTO RESISTERE xdD)

Ci sentiamo al prossimo capitolo cara <3 Un bacione <3


 

Nuovo recensore
16/02/14, ore 21:54

Ciaoooo!!!
Scusa se recensisco così in ritardo, ma non ho potuto prima (anche se sono riuscita a leggere giovedì sera), sai tra le pagelle, il compleanno di una mia amica e molti altri impegni vari, ero piuttosto occupata. Ma ora mi dedico alla recensione!
"Eclissi". Il titolo dice già tutto. E con questo capitolo entriamo nel vivo della storia: si compie la maledizione. Oltretutto è stato un bel capitolo molto attivo.
Inizialmente ci troviamo a Cair Paravel e vediamo cosa ha combinato Lord Erton: riprende il "suo" posto di duca, fa rilasciare i suoi due amichetti, aumenta le tasse e mette in prigione Agoz, Revilian e Mavramorn. Insomma, sconvolge le cose. Molto bella anche la scena tra Erton e Rhoop.
Poi Lord Rhoop riesce a fuggire... Attraverso la fogna... Mah, mi ricorda qualcosa... Chissà!!
Purtroppo però a Rabadash viene l'idea di seguirlo. Intanto la signora dalla veste verde chiacchiera con tisroc e intuisce che ci sia un traditore fra loro: Shira.
Poi la mente contorta e malata di Rabadash ha la totalmente demente idea della gabbia. Come si fa?!?! È da ricover, veramente, anzi da manicomio!!
Poi ci ritroviamo dai nostri sovrani, dove vediamo che il cordiale di Lucy ha quasi totalmente guarito Destriero, e troviamo una piccola parentesi sull'infanzia del nostro bel Re. Successivamente Susan si sente in colpa perché crede che Aslan l'abbia punita, ma sappiamo bene che non è così! ;)
Poi Rhoop li raggiunge e loro scoprono che Cair Paravel è in mano a Rabadash.
Allora, su decisione di Caspian, Miriel e Pennalucida vanno alla Casa del Tesoro. Cornelia protesta, perchè non vuole venire dicendo di essere troppo vecchio, ma per fortuna che arriva il Re e lo porta con se. Poi, la battaglia!! Meravigliosa!! Ed infine, l'attesissima, maledizione!!
Capitolo bellissimo.
Alla prossima, baci!!
Sue
 

Recensore Veterano
14/02/14, ore 20:13

Chiedo perdono per il ritardo mostruoso con cui recensisco, ma la scuola mi sta uccidendo...
Passiamo alla recensione vera e propria...
Mia cara, la tua storia è fenomenale!!
I personaggi sono in perfetta linea con il libro, e sei riuscita a farmi anche apprezzare Susan che, lo ammetto, non mi è mai andata tanto a genio... Sarà che Lewis non la dipinge tanto bene alla fine dei romanzi o chissà che altro, ma proprio non mi ispirava...
L'idea della maledizione è molto interessante, se non sbaglio ti sei ispirata al film LadyHowke, giusto? Non potevi scegliere meglio...
Che altro dire... Ogni capitolo è sempre più bello, e per quanto riguardala frequenza degli aggiornamenti...be, l'importante e che ci siano, non importa quando...:):)
Ancora complimenti!
Al prossimi capitolo!:)
Baci

Recensore Junior
14/02/14, ore 18:06

Che bella! Wow, ecco la maledizione da cui ha preso il nome la fanfiction. Davvero molto bella, ma.. assicura che Myra e Rilian stiano bene, eh? Anche Susan e Caspian! E ovviamente anche tutti gli altri, sono così tanti che faccio prima a dire: salva Narnia. Scrivi benissimo e non c'è una cosa che io non abbia capito. Davvero emozionante l'attacco, povero Cornelius..
Aspetto con ansia il prossimo capitolo, baci,
Leslie (:

Nuovo recensore
14/02/14, ore 14:36

Ehi! Eccoci con un nuovo capitolo! Prima di tutto mi vorrei scusare con te per non averti ancora dato notizie per la questione della ricerca di interviste e video-backstage, avevo intenzione di ricercare qualcosa su Ben Barnes purtroppo però questa settimana mi ha colto alla sorpresa, direi più che mi sono successe così tante cose devastanti che mi sono sentita come se fossi legata ai binari di un treno che sta per passare e travolgermi xD quindi sinceramente,non ho avuto neanche il tempo e la lucidità per pensarci, però voglio recensire ogni capitolo di questa storia perchè te lo meriti. Prometto che entro domenica avrai anche tutto il materiale che riuscirò a trovare e anche qualche cosina in più per farmi perdonare del ritardo ^.^. Allllloooora passiamo alla recensione:
La prima cosa che Lord Erton fece non appena fu reinvestito del suo titolo di Duca, fu ordinare che Lord Ravenlock e Lord Galvan venissero rilasciati immediatamente.
Cinque anni prima, i due erano stati arrestati, processati e condannati a scontare una pena a vita nel carcere di Beruna, per complicità nel tentato omicidio del Re e della Regina.
Quando i tre compagni si ritrovarono, Lord Erton constatò con gioia che Galvan e Ravenlock non gli serbavano rancore, ma erano pronti più che mai a servirlo come avevano fatto quasi per tutta la vita.
In secondo luogo, il Duca fece aumentare le tasse dell’ottanta per cento, sostenendo la necessità di tale scelta con la scusa di dover riparare i danni che i soldati avevano provocato al castello e alla città, durante l’assedio.
Come terza cosa, Erton rinchiuse in gattabuia i Lord di Telmar. Li voleva vivi, proprio come Rabadash voleva in vita i Sovrani: vivi e in grado di vedere il loro amato regno passare in mano a Calormen.
Per Agoz, Mavramorn e Revilian furono preparate tre buie celle. Per Lord Rhoop, invece, Erton aveva in mente un diverso trattamento: Lord Rhoop sarebbe finito sulla forca.
Con quale accusa? Non era importante, purché ci finisse.
Ma i piani del Duca non andarono esattamente nel modo sperato…
Durante l’assedio, Rhoop aveva giurato di uccidere Erton e si era presentato davanti a lui a spada tratta. Ma quest’ultimo aveva saputo persuaderlo a non farlo.
“Volete combattere contro un uomo disarmato?” il secondo aveva schernito il primo.
Non era onorevole uccidere qualcuno che non aveva avuto nemmeno la possibilità di difendersi. Perciò, Lord Rhoop – per il profondo amore e rispetto che nutriva nei confronti di Aslan, di Narnia, nonché di Re Caspian – aveva ritratto l’arma e si era limitato a colpire l’avversario in viso.
Lord Erton era caduto in ginocchio, ferito al viso. Il rivale l’aveva afferrato per il bavero del mantello e lo aveva costretto ad alzarsi di nuovo in piedi, l’aveva preso di spalle e gli aveva puntato la spada alla gola.
“Ordinate ai soldati di arrendersi” aveva intimato il Lord di Telmar.
Il Duca era scoppiato a ridere, al che Rhoop aveva rafforzato la pressione della lama sulla carne.
“Ormai Cair Paravel è nostra” disse Erton. “Siete voi che dovreste dire ai vostri compagni di gettare le armi”
Quanto era vero.
Lord Rhoop si era guardato attorno un momento: i calormeniani già esultavano per la vittoria, mentre i narniani non riuscivano a concepire la sconfitta.
“Ogni tanto bisogna pur perdere, caro il mio Rhoop” aveva detto il Duca, quando due soldati del sud avevano preso il Lord di Telmar e lo avevano privato della spada.
“State bene, Vostra Grazia?”
“Sì, sì, tutto bene” aveva risposto Erton sistemandosi il mantello, passando la mano sopra la manica in un gesto noncurante, per ripulirla dalla polvere che si era alzata durante lo scontro. “Portate questa feccia in prigione assieme ai suoi compari” aveva aggiunto poi, scoccando a Lord Rhoop un’occhiata divertita.
La sua soddisfazione di vederlo finalmente in catene era palese.
Ma Rhoop aveva spento quel sorriso odioso dal suo volto: aveva sputato ai piedi del Duca, coprendolo di insulti, continuando così finché le guardie non lo avevano condotto attraverso il cortile e poi giù, verso le prigioni.
Le segrete di Cair Paravel non venivano usate da anni, poiché Caspian X laggiù non aveva mai fatto rinchiudere nessuno. Le celle vennero riaperte per ospitare gli stessi sudditi di Caspian che si opposero ai calormeniani.
Una volta là dentro, c’era un unico modo con il quale Lord Rhoop avrebbe potuto venirne fuori: le fognature.
Disgustoso, ma era l’unica via. E per un uomo che era vissuto per dieci anni su un’isola deserta, fu un gioco da ragazzi.
Lord Rhoop s’infiò nel tombino di scolo della sua cella, sgusciò per metri e metri di tunnel sudici e puzzolenti, ma questa fatica fu ricompensata appieno quando si issò su per il condotto e vide la tenue, luce dell’alba, e quando respirò i freschi, ristoratori profumi delle foreste dopo una notte di pioggia.
Lord Erton lo prese come un affronto personale: il suo acerrimo rivale gliel’aveva fatta sotto al naso.
Anche Rabadash, Jadis e Tisroc non l’avevano presa bene. Avevano appena messo piede al castello e c’era già un fuggiasco, per di più uno degli uomini più vicini al Re e alla Regina.
“Lasciatelo andare” disse inaspettatamente Rabadash dopo aver ricevuto la notizia.
Gli altri si erano voltati ad osservarlo con curiosità (Lord Erton aveva gli occhi sgranati, a dire il vero).
Rabadash sorrise malevolo, e poi spiegò cosa gli frullava in testa. Con molta disinvoltura, si sedette sul trono di Caspian accavallando comodamente le gambe, appoggiando i gomiti ai braccioli.
“Il Liberatore e la Dolce ci sono sfuggiti per un pelo, e i principi con loro. Se non sono tornati è perché la Driade e quel Nano li avranno avvertiti dell’accaduto. Si saranno nascosti da qualche parte nelle foreste e di sicuro l’intenzione di Lord Rhoop è raggiungerli, non credete?”
“State dicendo che ci porterà da loro?” chiese Lord Erton.
“Esatto, Vostra Grazia. Rhoop non dev’essere lontano. Abbiamo uno scarto di poche ora, ma se ci sbrighiamo e troviamo le sue tracce, queste ci porteranno dritti dritti dai Sovrani e dai bambini”
Guard la Strega, la quale ricambiò la sua occhiata d’intesa.
Lord Erton girò per la stanza, le mani dietro la schiena, mugugnando pensieroso.
Tisroc si torse le mani, gridando alla sventura: “Questa storia finirà male. Presto il Leone arriverà, me lo sento”
“Non fate il melodrammatico, Imperatore” disse la Strega, che appoggiava l’idea di Rabadash.
“Date l’ordine” continuò, rivolta a Rabadash. “Prendete pure quanti uomini credete vi possano servire e d inseguite Lord Rhoop”
Il principe la osservò perplesso. “Signora, dovreste essere voi a dare quest’ordine. Siete voi la Regina, adesso”
Egli si alzò dal trono, facendo un mezzo inchino e un gesto eloquente con il braccio, come invitando la donna a sedere sul trono di Caspian.
Jadis osservò i cinque scanni dorati con il desiderio di prenderne subito possesso.
Ma doveva aspettare.
“Non ancora” lo corresse lei, distogliendo a fatica lo sguardo e voltando le spalle ai troni. “Prima di presentarmi al popolo e dichiararmi coma nuova e assoluta Sovrana di Narnia, c’è una cosa che devo fare. Per il momento, lascio tutto nelle vostre mani, signori”
Detto ciò, la Strega lasciò la sala del trono.
Il capitolo inizia nel migliore dei modi vedo xD i cattivi all'inizio di un capitolo fanno subito un certo effetto! Credo sia davvero legittimo che Erton si prenda le sue rivincite su Lord Rhoop provando comunque astio nei confronti da sempre, infondo si sa chi è nel torto ha sullo stomaco chi è nel giusto. Francamente Erton mi è sembrato abbastanza stupido, perchè rinchiudere in una semplice prigione qualcuno che comunque è stato naufrago su un isola piena di insidie ed è comunque riuscito a sopravvivere, bhe credo che non ci abbia riflettuto abbastanza e quindi diciamo (un po' fortunatamente un po' sfortunatamentexD) Rhoop è riuscito a scappare.
Immediatamente, Rabadash e Lord Erton si diedero da fare per iniziare le ricerche di Rhoop. Tisroc, invece, seguì Jadis fuori in giardino.
“Cosa dovete fare di così importante da rimandare la vostra intronizzazione, signora? Pensavo non aspettaste altro”
La Strega Bianca (che aveva ripreso l’aspetto della Signora dalla Veste Verde) si fermò e si voltò, facendo scintillare gli smeraldi che lo ornavano il vestito.
“Prima devo occuparmi dei miei piccoli principi” rispose con voce soave.
“Ah, giusto...” fece Tisroc annuendo con approvazione. “E ditemi, dove li terrete? Non qui a Cair Paravel”
“Certamente no. Devono scordarsi completamente della loro vita fino ad oggi. Ho già pensato a tutto, non preoccupatevi. Li tengo al sicuro”
Tisroc rilassò le spalle. “Bene. Non vorrei proprio che qualcosa in questo piano andasse storto. Sono anni che ci lavoriamo, e ho anche messo a vostra disposizione i miei migliori uomini”
Il primo tentativo di prendere Narnia era fallito miseramente ma questa volta, con quel piano ottimamente congeniato, ogni cosa sembrava andare finalmente per il verso giusto.
“Mi aspetto la perfezione, dal momento che siete stata voi ad assicurarmi che tutto sarebbe andato liscio”
Jadis accennò una risatina fasulla. “Avete così fiducia in me? Ne sono lusingata”
L’Imperatore fece uno sguardo cupo. “Mi fido di voi perché conosco il vostro potere”
“Oh, non vi deluderò, statene certo. Piuttosto, siete già in partenza per fare ritorno a Calormen?”.
“Non subito” rispose Tisroc, ricominciando a camianre. “Prima voglio vedere coi miei occhi questa famigerata maledizione di cui Rabadash continua a parlare. Sembra molto entusiasta”
La Strega Bianca si guardò un momento attorno. “Onorevole Tisroc, scusate se cambio così repentinamente discorso, ma vorrei mettervi in guardia da qualcosa”
L'imperatore assunse subito un atteggiamento vigile.
“Mentre venivano a Narnia” riprese lei, “ho notato che avete portato voi dei piccoli uccelli, dei falchi mi è sembrato”
“Ah, sì: sono falchetti viaggiatori, molto utili e veloci. Li utilizzo sempre nei miei spostamenti”
“Uhm...capisco” mormorò lei, posandosi una mano sotto al mento, pensosa. “Ho notato anche che sembrate molto affezionato a uno di questi uccelli in particolare”
Tisroc annuì con una certa soddisfazione. “Sì, a Shira. Lei è la mia preferita, non lo nego. Ma non ve la presterò, se è questo che state per chiedermi”
“No. Non intendevo chiedervelo” concluse Jadis con aria impensierita.
C’era un traditore in mezzo a loro.
Shira, la fedele compagna della Stella Azzurra.
La Strega e il falchetto si erano incrociate alla partenza da Calormen per giungere a Narnia.
In quanto nascondeva la sua reale identità con la magia, Shira non l’aveva riconosciuta. Ma Jadis aveva riconosciuto lei.
Forse l’Imperatore e il Duca avevano ragione, dopotutto: avevano appena invaso Narnia e già i narniani davano problemi.
Shira! No,speriamo che la malvagia stregaccia(xD) non riesca a scoprirla! Ormai è diventata l'ultima speranza per sapere le mosse del nemico!! E avolo Jadis ha ammesso di aver preso i due principini! Quella donna dovrebbe seriamente trovarsi un hobby che non sia "prendiamo quello che non è mio e facciamoci ammazzare anche mille volte per avere il potere"xD anche se è ovvio che tu la ami perchè è una tua "creatura"(nel senso che dato che è un personaggio di cui parli tu è come se fosse tuoxD) e in fondo da quel tocco piccante che serve a scuotere le vicende xD( E adesso un complimento a te che davvero curi la tua storia nei minimi particolari, facendo si che tutto si incastri alla perfezione, un libro è il puzzle più difficile da montare perchè i pezzi li modelli tu e davvero tanto di cappello per la bravura in cui tutto risulta scorrevole emozionante avvincente e davvero da ogni singolo particolare traspira la professionalità in quello che fai in questa storia e di quanto impegno questa necessiti! B-R-A-V-I-S-S-I-M-A!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)
Poche ore ancora, e poi, la maledizione si sarebbe attivata. Prima di sera, ci sarebbe stata un’eclissi di sole totale.
Una volta che il maleficio avesse finalmente fatto il suo dovere – adesso che Lord Erton era tornato ad essere Duca, la Strega Bianca aveva i bambini, e Tisroc dormiva sonno tranquilli sognando Myra come futura regina di Calormen e madre dei suoi nipoti– Rabadash avrebbe potuto finalmente concentrarsi solo su Susan…e ovviamente Caspian.
Il principe del Sud rifletteva sulla sorte del Liberatore dopo la maledizione: poteva ridurlo schiavo, umiliarlo, magari davanti alla sua Susan. Non sarebbe stato male…
Mentre rifletteva su questo, improvvisamente una nuova idea balenò nella sua mente contorta: e se fosse stato Caspian, stavolta, a veder soffrire Susan?
Aveva promesso di rinchiuderla in gabbia…
Uscì all’aperto e camminò per un pò sotto i portici, riflettendo, lo sguardo basso. Poi alzò la testa e strizzò gli occhi al riverbero del sole, osservando la torre più alta del castello.
Inizialmente aveva pensato di portare Susan con sé a Calormen, ma ripensandoci ora, sarebbe stato davvero interessante vederla rinchiusa nel suo stesso castello.
Rabadash raggiunse suo padre (il quale aveva appena congedato la Strega) e gli espose la sua nuova idea
“Una gabbia?” chiese sorpso l’Imperatore. “E’ una strana richiesta, ma d’accordo. Farò venire i migliori fabbri di Calormen e…”
“No, padre, non posso aspettare tanto”
Tisroc osservò il figlio con un misto di meraviglia e fierezza. ”Sei molto determinato. E va bene, ho capito: radunerò tutti i fabbri di Narnia”
E così fece.
Una decina di uomini di varie età venne condotta dalle guardie al cospetto di Rabadash.
Tisroc rimase in disparte a guardare, divertito. Era ansioso di conoscere le vere intenzioni del principe, anche se poteva immaginarle.
“Una gabbia di cinque metri per dieci? E’ davvero una richiesta molto strana” rincarò il più anziano dei fabbri, quello con più esperienza, ripetendo quasi le stesse parole dell'Imperatore.
Gli occhi di Rabadash dardeggiarono. “Non ho chiesto cosa ne pensate, ma se è possibile costruirla in poco tempo”
“Noi…noi lavoriamo solo per Re Caspian” balbettò il fabbro, chinando il capo per non essere costretto a ricambiare quello sguardo terrifiante.
Il principe si avvicinò all’uomo e gli assestò un calcio in viso. “Ora lavorate per me! Inizite subito! Dev’essere pronta al massimo entro domattina!”
“Ma è impossibile!” disse un altro.
Rabadash estrasse la spada e la puntò alla gola di quello che aveva parlato. “Chiunque si rifiuterà, vedrà la sua testa appesa nella piazza di Cair Paravel. Da oggi le cose cambieranno. Dimenticatevi di Caspian X, perché sono io che do gli ordini, adesso!”
Se la Strega non era ancora pronta a rivelarsi, ci avrebbe pensato lui a mettere in riga quella gente.
Tisroc si fece avanti. “Calma, figlio, calma. Purtroppo è vero, è impossibile fare ciò che chiedi in così breve tempo, ma posso suggerire un aiutino?”
L’Imperatore fece chiamare un paio dei suoi stregoni che si era portato dal Deserto. Essi lavorarono incessantemente per quasi tutto il giorno assieme ai fabbri narniani, riuscendo a portare a termine l’operazione entro il tempo stabilito.
Rabadash dispose che la gabbia fosse sistemata sulla torre più alta del castello, dalla quale si vedeva chiaramente tutto il regno di Narnia. In quel modo, la sua Susan avrebbe sempre avuto lo sguardo rivolto alla sua terra, pensando che laggiù c’era Caspian, vivo, ma senza che lei potesse raggiungerlo.
Rabadash fece anche attuare dei cambiamenti nella struttura della torre per fare in modo che la grossa gabbia s’incastrasse perfettamente.
“Non vuoi proprio lasciartela scappare, eh, figliolo?” ridacchiò Tisroc quando vide il lavoro finito.
“Potete giurarci, padre”
Niente comodità per lei, stavolta. Susan doveva capire chi era che comandava, e che presto avrebbe dovuto per forza di cosa chinare il capo davanti a lui, le piacesse o meno.
Con quel metodo avrebbe sondato la sua resistenza. Una specie di esperimento per verificare quanto fosse riuscita a tollerare quelle sbarre.
Susan era narniana, amava la libertà e gli spazi aperti, ne aveva bisogno come tutti i narniani. Non avrebbe resistito a lungo. La sua iniziale e supponibile opposizione a lui, avrebbe prima ceduto il posto alla debolezza fisica ed emotiva, e queste l’avrebbero portata inevitabilmente a desistere. Stavolta per davvero.
Nessuno l’avrebbe toccata. Nessuno l’avrebbe sfiorata, neppure con lo sguardo. Susan era sua, solo e soltanto sua.
L’avrebbe tenuta lassù per sempre. Di giorno ammirando il bellissimo falco che era destinata a divenire, e di notte compiacendosi delle grazie della splendida donna che era divenuta.
L’aveva conosciuta quand’era appena una fanciulla e già il suo copro si era infiammato per lei. Era sempre stata splendida, ma si diceva che il divenire donna avesse accresciuto ancor più la sua bellezza.
L’aveva constatato ammirando il magnifico ritratto che era appeso nel salotto delle stanze reali. Era stato dipinto dai migliori artisti del regno, ma l’originale dal quale poi era stato tratto quel quadro era opera dello stesso Caspian.
Caspian. Sempre Caspian.
Non lui.
Il pensiero di Susan tra le braccia del Liberatore gli provocò un’ondata di gelosia senza confini.
Rabadash desiderava che fossero le sue.
La sua mente era occupata solo dal pensiero di lei, delle sue labbra, della sua pelle morbida, del suo copro sinuoso e della sua voce che pronunciava il suo nome…
L’avrebbe avuta quella notte stessa, quando il Liberatore si sarebbe finalmente tolto di mezzo. Non avrebbe più aspettato.
Rabdash ha seriamente bisogno di uno psicologo, e di uno davvero bravo! xD La malvagità e lo scompiglio interiore di quest'uomo sono talmente intricati e profondi che ora come ora non mi sento di condannarlo, alla fine mi fa quasi pena, la colpa di tutto quello che Rabadash è e di quello che ha fatto non è propriamente la sua, ma dell'educazione che ha avuto, se è vero che i figli sono il ritratto (più o meno accurato) dei genitori il principe del Sud non ne è certo l'eccezione. Sta di fatto certo che la sua ossessione per Susan credo dipenda dalla mancanza di amore vero e incondizionato che nel raggiungimento della maturità è sfociato nel disperato bisogno di amore, così disperato da diventare psicotico e sfociare nell'ossessione. Di certo non è un caso che si sia invaghito di Susan,così pura dolce e gentile, è esattamente il suo opposto e per la sfortuna della nostra amata Regina Dolce è diventata oggetto dei suoi desideri più oscuri. Direi che anche lui è un personaggio di cui si può lavorare molto introspettivamente.
Era appena sorta l’alba quando Caspian scese dai piani alti della Torre dei Gufi e raggiunse l’atrio, dove avevano portato Destriero.
Il cavallo era sdraiato su un fianco, la zampa ferita fasciata. Gli avevano tolto la sella e le briglie.
Sentendo il giovane avvicinarsi, nitrì sommessamente.
“Buongiorno, amico mio” disse il Re chinandosi accanto all’animale, iniziando a togliergli la benda con molta cautela.
La ferita di Destriero dava segni di miglioramento. La carne viva non era più esposta e si stava rapidamente rimarginando.
Caspian provò a fargliela muovere un poco ma il cavallo protestò con un nuovo nitrito, sfilando la zampa dalle mani del giovane.
“Buono, bello” lo calmò il Re, accarezzandolo gentilmente sul muso. “Il cordiale di Lucy ha annullato il veleno. Te la caverai.”
Il cavallo sospirò, quasi avesse capito.
Anzi, aveva capito.
Destriero non era un animale parlante, ma non era nemmeno come gli altri animali muti. C’era qualcosa che lo rendeva speciale.
Il Liberatore aveva avuto questa sensazione sin dal primo momento che si erano incontrati.
Una calda mattina d’estate, un sonnacchioso Caspian scendeva alle scuderie del palazzo di Telmar mano nella mano con suo padre. Il principe si era lamentato un poco per il fatto di essere stato svegliato così presto, sbadigliando e stropicciandosi gli occhi. Ma quegli stessi occhi neri si erano ben aperti quando si erano specchiati in quelli altrettanto scuri del puledro dal manto d’ebano che lo osservava con curiosità da dietro il box della stalla.
“E’ tuo” gli aveva detto suo padre, mentre sul viso del piccolo principe si disegnava un sorriso smagliante. “Buon compleanno, figliolo”
Da quel momento, erano sempre stati insieme.
Dopo la morte dei suoi genitori, Caspian era piombato nella più cupa solitudine. Gli zii gli impedivano di giocare con i ragazzi del paese, non lo facevano allontanare dal castello nemmeno per una passeggiata se assieme a lui non c’erano almeno dieci servitori.
Ma Caspian e Destriero uscivano di nascosto. Al principe non importava se poi lo zio Miraz lo puniva.
L’unica cosa che non era cambiata, dopo la tragedia che aveva sconvolto la sua vita, era la presenza di Destriero.
Sì, forse era ‘solo un cavallo’, forse era il compagno di giochi più inusuale che si potesse pensare, ma per Caspian era molto di più. Era suo amico. Uno dei più cari e fedeli che avesse mai avuto. C’era un legame profondo tra loro, erano cresciuti insieme ed entrambi sapevano che sarebbero rimasti insieme ancora a lungo. Per tutta la vita. L’uno non avrebbe mai abbandonato l’altro.
Uomo e animale si guardarono negli occhi: non potevano comunicare a parole, ma lo facevano col cuore.
“Guarisci in fretta” disse Caspian, dandogli una leggera pacca sul dorso. “Ho bisogno di te”
Il rapporto tra Caspian e Destriero (che tanto per la curiosità nel film de "il Principe Caspian" la razza è Frisone, proviene dall'Olanda anche se credo che trovandosi a Narnia, pur essendo comunque non parlante e di proprieta di umani, forse la razza cambia, vabbe era giusto per dare una precisazione che forse ti potrà servire per il prequel, se no vabbe mi scuso se hai perso tempo ha leggere questa nota noiosa xDxD) è davvero toccante, probabilmente sono da parte dato che facendo equitazione ho questo rapporto con il mio "destriero"xD; in ogni caso tutto tuo merito che anche in pochi capoversi hai preso un momento per descriverlo e dare spazio a questo che magari potrebbe essere superfluo ma che davvero fa la sua parte nel tono della storia, meravigliosamente aggiungerei. Io ti ringrazio per questo perchè mi ha portato alla mente un ricordo felice in questo periodaccio, grazie :')
“Come sta?”
La voce di Susan arrivò alle sue spalle.
Il giovane si voltò e vide la sua figura stagliata contro l’entrata della stanza. I lunghi capelli scuri erano sciolti e facevano contrasto con il viso pallido.
“Sta meglio, per fortuna” le rispose.
In mano, lei portava una ciotola di terracotta che conteneva uno strano unguento dall’odore pungente. Quando si avvicinò e si sedette accanto a lui e a Destriero, Caspian la osservò attento, notando che Susan aveva gli occhi ancora arrossati e cerchiati da profonde ombre di stanchezza.
Lei non aveva chiuso occhio per tutta la notte, proprio come lui. Erano rimasti stretti nel buio, l’uno sapendo che l’altro era ancora sveglio. Nonostante questo avevano passato tutto il tempo in silenzio, come svuotati, incapaci di esprimere un dolore tanto grande.
Ogni tanto, Caspian aveva cercato di scorgere il suo viso attraverso l’oscurità, e quando i suoi occhi si erano abituati l’aveva osservata a lungo, e lei lo stesso.
Non era mai riuscita ad addormentarsi e lui nemmeno.
La Regina allungò una mano e con gentilezza si mise ad accarezzare il manto lucente di Destriero.
“Sei stato molto coraggioso”
Il cavallo nitrì di nuovo, come per ringraziare.
“E tu come stai?” le chiese Caspian, tirandole indietro i capelli dal viso, trattenendoli per un momento nelle proprie mani e poi sistemandoglieli dietro la schiena.
Lei sospirò. “Come te”
Susan gli fece una carezza sul viso e sul capo. Lui cercava di essere forte per entrambi, celando il suo dolore, ma nel profondo dei suoi occhi scuri era evidente la sconfinata desolazione che gli attanagliava il cuore.
Susan poggiò il capo sulla sua spalla e lui subito la strinse in un abbraccio. Lei nascose il viso nel suo petto, chiudendo gli occhi.
“Sei riuscita a dormire un po’, almeno stamani?” chiese Caspian.
“No” rispose lei semplicemente.
Era silenziosa. Troppo.
Non era più abituato a vederla così. Da molti anni non la vedeva più piangere. L’ultima volta era stato quando si era ripreso dall’avvelenamento, ormai cinque anni prima.
Susan era molto cambiata da allora. Era divenuta la ragazza spensierata e serena che lei stessa diceva di essere stata tanto tempo prima. Per Caspian, il suo sorriso era paragonabile al bisogno che la terra ha per l’acqua. Non poteva vederla così.
“Devi mangiare qualcosa” le disse, scostandola da sé.
“Non ne ho voglia”
“Susan, devi restare in forze” la rimproverò leggermente.
Lei non rispose. Si spostò un poco più in là, afferrando la ciotola con l’unguento preparato da Miriel quella stessa mattina, immergendovi un pezzo di stoffa finché non ne fu zuppo. Lo pose con cautela sulla ferita di Destriero, iniziando poi a fasciargli la zampa con bende pulite.
Caspian la osservò in silenzio per tutto il tempo, cercando qualcosa che potesse farla stare meglio, che potesse farla reagire. Ma anche lui stava soffreddo immensamente e capiva come lei si sentiva.
Tuttavia, non gli piaceva quando si mostrava così fredda e distante. Non sapeva cosa fare.
Lei non lo faceva per egoismo, era semplicemente il suo modo di resistere al dolore. Però, in quel modo, Susan non faceva che peggiorare le cose.
“Non è così che aiuterai i nostri figli” le disse lui con tono fermo.
Le mani di lei tremarono. Si fermò e la sua voce fu un singhiozzo represso.
“Non ce la faccio” disse, guardandolo con occhi pieni di angoscia.
“Bè, invece devi. Devi reagire” ribaté lui con calma ma con femrezza. La prese di nuovo tra le braccia e questa volta la sua stretta fu più forte. All’improvviso, Susan si coprì il viso con le mani. “Rivoglio i miei bambini!” gridò, cercando con tutta sé stessa di non farsi sopraffare dalle lacrime.
Ma lei sapeva di non essere forte. Non era mai stata forte.
Caspian la sopravvalutava. Tutti la sopravvalutavano.
“Perché se le sono presa con loro?! Hanno solo sei anni, cosa possono fare di male?!” gridò ancora, irrompendo infine in un pianto straziante.
Caspian avrebbe voluto rimproverarla, dirle che non doveva lasciarsi andare così, ma non ne ebbe la forza.
“Mi dispiace” mormorò il giovane per quella che forse era la millesima volta.
Susan posò le mani sulle sue spalle e lo allontanò da sé. “Sono io che devo chiederti scusa. E tu devi odiarmi per averti tolto i tuoi figli”
Il Re di Narnia rimase sbalordito da quelle parole, e nella sua voce si accese una punta di rimprovero.
“Che diavolo stai dicendo?”
La Dolce prese un gran respiro per soffocare un nuovo singhiozzo.
“Spesso, in passato, ho creduto di dover scontare una pena per i torti che ho fatto”.
Alzò gli occhi su di lui. Occhi pieni di lacrime e di rimorso.
“Quando mi chiedesti di sposarti, io subito ti risposi di sì, perché era quello che desideravo più di ogni altra cosa nella vita. Volevo stare con te a dispetto di tutto e di tutti. Nonostante le mie mille paure e i mille dubbi lo feci, cercando di ignorare gli conseguenze che quel ‘sì’ avrebbe comportato.”
Susan, le mani in grembo, strinse i pungi e abbassò lo sguardo. “Ma per un’ azione c’è sempre una reazione. Un torto subito è la risposta di un torto inflitto. Io feci un grave torto ad Aslan e ora mi si sta ritorcendo contro”
Si arrestò solo un momento. Le labbra le tremarono quando ricominciò a parlare, la voce stentata.
“Pensavo che il nostro amore, il tuo amore, potesse cancellare le mie colpe, e che Aslan alla fine mi avrebbe perdonato. Ma non è così”
Caspian la teneva stretta, sentendo il corpo di lei sussultare, scosso dal dolore.
“Fui egoista. Pensai solo a me stessa, a quello che volevo io. Ho osato troppo. Ho voluto troppo. E Aslan mi ha punita”
Per un momento rimasero in silenzio, lui troppo attonito da quelle parole per poter formulare un pensiero.
“E’ questo che credi?” le chiese Caspian in un soffio. “Credi davvero che Aslan ti stia punendo?”
“Sì, lo credo” singhiozzò la Regina.
“No, tesoro, non è così” le disse lui con voce dolce. “Aslan non ti ha punita, amore mio, ti ha benedetta”
La ragazza alzò il capo, lanciandogli uno sguardo confuso.
“Ti ha dato una seconda possibilità” continuò lui. “Ti ha perdonata nel momento in cui hai rimesso piede a Narnia quando non saresti dovuta tornare. Non te l’avrebbe mai permesso, altrimenti. Io so che è così e anche tu ci devi credere”
Lei fece un mezzo sorriso sardonico. “La mia fede non è mai stata incrollabile”
“E con questo che vorresti dire?”. Il tono del Re si fece improvvisamente più aspro.
Lei non rispose.
Il giovane contrasse la mascella, spazientito, afferrandole la testa fra le mani e guardandola intensamente. “Testa dura, rifletti un momento: conosci Aslan, lo conosci da molto prima di me. Pensi sul serio che sarebbe capace di questo? Ti avrebbe donato due figli e ti avrebbe annunciato con gioia il loro arrivo, scomodandosi lui stesso per annunciartelo ancor prima che tu stessa lo scoprissi, per poi strapparteli dalle braccia?! Quale padre amorevole sarebbe se davvero le cose stessero così?!”
“E se le cose stessero così?!” controbatté la Regina.
Caspian continuò a guardara, allibito. “Di chi stai parlando, Susan? Di Aslan o di Tash? Quale dio sadico e pazzo potrebbe fare una cosa simile?”
Lei cercò di riflettere sulle parole di lui. “Allora chi me li ha portati via?” domandò con voce debole.
Caspian non aveva mai smesso di fissarla negli occhi. Affondando in quel mare nero, Susan cercò di trovare quel qualcosa di fondamentale che in quel momento le veniva a mancare: la speranza.
Quando lui le rispose, il suo tono era tornato quello gentile di sempre. “Ti giuro che scoprirò come sono andate le cose, e ti prometto che ritroverò Rilian e Myra. Ma tu devi avere fiducia: in Aslan e in me”
“Ho fiducia in te, Caspian”. La Regina Dolce chiuse gli occhi e si abbandonò contro il corpo caldo e rassicurante di lui.
“Non sei l’unica a darsi la colpa di quello che è accaduto” mormorò lui contro la sua fronte.
“Amore mio, ti prego, perdonami!”
Anche suo marito stava soffrendo, eppure lei aveva ancora una volta pensato solo a sé stessa.
“So quello che provi, Susan, e so che ora parli così perché sei sconvolta. Appena riuscirai a ragionare con mente più lucida, ti renderai conto di quante sciocchezze hai detto”
La scostò a sé e lei si passò una mano sul viso, un poco offesa.
Ma lui aveva ragione, in fondo.
Susan, eccola lì la ragazzina che lascia Narnia a malincuore dopo averi visto il lampione per l'ultima (ma non ultima)volta, che perde la speranza in tutto, che si rassegna all'evenienza che tutto prima o poi finisce e che il per sempre sia così duro da guadagnare; la ragazza matura ma così introversa che tornando a una Narnia devastata da Telmar inizia a credere che Alsan abbia abbandonato la sua terra e che non sia degna in un modo o in un altro perchè è la sorellina minore ad averlo visto e non lei; la ragazza innamorata che dopo aver donato se stessa al suo principe deve lasciarlo, che decide di "tradirlo" per assecondare Aslan presa dal senso di colpa di non averci creduto prima e che cade nella mancanza di fiducia una volta sulla Terra e che si sente in colpa sia di aver abbandonato Caspian e sia di aver perso la fede nel Leone; che si abbandona all'autocommiserazione poichè troppo fragile dentro e sorretta da mura solide che la circondano in paradosso con la fragilità del suo essere e schiacciata dal senso di colpa che in realtà ha vita solo nei suoi pensieri e dalla tristezza. Lei ancora una volta si scaglia contro se stessa perchè crede ancora una volta di essere la causa di qualcosa di cui lei non ha colpa, e nonostante tutto inizia a vacillare, la sua fede inizia a vacillare, per quanto Aslan le abbia dato a sufficienza prove di quanto è grande la sua misericordia e il suo amore per Susan, lei la mette in discussione. Ovviamente è la sua insicurezza che parla per lei è una dura prova da affrontare, persino più dura dell'essere strappato dal suo amato Caspian perchè i suo figli, generati da quell'amore che lei ha difeso con le unghie e che con Caspian hanno dovuto lottare perchè potesse essere accettato, sono la prova che le battaglie sono finite che lei ha vinto, che LORO hanno vinto. Per lei deve essere stato come la consapevolezza improvvisa che la sua fortezza era costruita da mura di carta e che c'era dinuovo, come se tutta la felicità e il senso di sollievo che l'ha percorsa in quegli anni fosse irrimediabilmente destinata a finire e lei si fosse illusa che non era cosi. Discorso abbastanza analogo per Caspian.
Senza dire una parola, Rabadash si scagliò contro il Liberatore con una furia impressionante. I due uomini furono presto impegnati in un agguerrito duello che sembrava svolgersi, almeno per ora, in parità.
“Caspian!” lo chiamò Susan, voltandosi a intervalli regolari verso di lui e verso i guerrieri del sud.
“Scappa!” le gridò il Re.
“No! Non posso lasciarti!”
Susan non sapeva che fare. Continuava a tenere a bada i soldati, mentre Tare e Clipse aiutavano Cornelius a salire a cavallo. Briscola e Miriel combattevano per copriro loro ritirata. Lord Rhoop, invece, era nella mischia.
“Non lasciateli scappare!” ordinò Rabadash, non appena vide le due ancelle e il vecchio partire al galoppo verso la foresta.
Pennalucida scese in picchiata su un paio di soldati e cercò di accecarli con gli artigli. Lo stesso il cervo, caricando con le grandi corna.
Susan osservava suo marito combattere. Era fantastico. La stava difendendo da Rabadash che ad ogni più piccola occasione cercava di raggiungerla. Ma Caspian non gli dava tregua.
Il Re diede un calcio nello stomaco all’avversario e quello si piegò in due, ma solo per un attimo.
D’un tratto, il braccio del Liberatore prese a sanguinare, colpito dalla scimitarra dle principe.
“Caspian!”
“Ho detto vai, Susan!” gridò lui al di sopra del caos di voci e suoni metallici.
“Sei distratto!” disse Rabadash, afferrando il rivale e sbattendolo contro un albero. Lo tenne fermo ed iniziò a colpirlo allo stomaco.
I pugni del principe costrinsero il Liberatore a terra.
Con un movimento rapido, Rabadash gli tolse Rhasador di mano e gliela puntò alla gola.
“Tutto questo mi ricorda qualcosa” sogghignò. “Rammentate anche voi, Maestà?”
Il sibilo di una freccia arrivò alle sue orecchie in tempo perché riuscisse a scansarla. “Questa l’ho già vista, mia adorata”
Susan l’arco teso, tremava di terrore.
Rabadash era vivo. Come? perché era ancora vivio?
“Fermatevi tutti quanti!” gridò il principe del Sud, mostrando a tutti i presenti che il Re di Narnia era inginocchiato davanti a lui.
Sì, adesso vedevano, prima fra tutti Susan.
La Dolce e il Liberatore si scambiarono appena uno sguardo: lui di rimprovero, lei di terrore.
“Dovevi scappare” fece lui in un sibilo furioso.
“No” riaffermò lei con decisione.
“Silenzio!” tuonò Rabadash. Rabadash rafforzò la pressione della lama sulla gola del Re, e Caspian rimase immobile. “Abbassate le armi, narniani”
Susan, Miriel, Briscola e Lord Rhoop eseguirono. Pennalucida e il cervo arretrarono, emettendo entrambi un verso acuto, forse di paura.
Rabadash si volse verso Lord Rhoop. “Vi ringrazio immensamente per averci avvertiti del vostro arrivo”
Il Lord di Telmar, immobilizzato da tre soldati, gli rivolse uno sguardo interrogativo.
Rabadash rise. “Abbiamo seguito le vostre tracce, milord, e vi abbiamo visto recarvi alla Torre dei Gufi. Un ottimo nascondiglio, tra l’altro. Avevamo in programma di farvi visita laggiù, sapete? Ma quando i miei uomini mi hanno riferito la vostra ubicazione, tutti voi eravate già di ritorno al castello. Però, davvero, vi ringrazio: senza il vostro intervento e la vostra immensa stupidità, non avremmo potuto organizzare questa calorosa accoglienza”
Anche i soldati sghignazzarono.
“Siete un vile! Cosa volete da Narnia?” fece Rhoop.
“Nulla, eccetto la sua Regina”
Rabadash lanciò appena uno sguardo a Caspian, e poi a Susan.
Lei lo osservava con occhi pieni di odio e di spavento. Al principe non dispiacque per una volta che avesse paura di lui.
“Non mi avrete mai” disse la Regina.
“Vedremo”
In quel momento, con gran sorpresa di tutti, un numeroso gruppo di animali uscì dal bosco e si abbatté sui soldati di Calormen.
Orsi, tigri, leopardi, aquile e cinghiali erano tra i più pericolosi. Ma c’erano anche bestiole più piccole, e una montagna di api e vespe che provocarono non pochi danni agli umani.
“Si chiama effetto sorpresa!” esclamò una voce vicino a Caspian.
Il Re vide un massa di pelo bianco e nero saltare addosso a Rabadash, mordendo e griffando il viso, le mani, le braccia.
In aiuto del tasso giunse un orso, che rotolò a terra con il principe.
Caspian recuperò Rhasador e poi afferrò Tartufello e lo trascinò lontano
“Ha funzionato, eh, Sire?” il tasso gli fece l’occhiolino. “Merito di Pennalucida e del cervo che hanno lanciato un segnale. Quelli di Calormen non lo hanno capito”
C’era una gran confusione. I soldati di Calormen tentavano di liberarsi degli animali, altri sopraggiungevano e si lanciavano in aiuto dei compagni, altri ancora all’inseguimento dei fuggiaschi.
In mezzo al trambusto, dopo che si fu liberato dell’orso che ora giaceva a tera ferito, solo Rabadash rimase immobile a fissare il cielo, mentre la luce del sole iniziava a scemare.
Ma non era il tramonto.
“Lasciateli andare” rispose con tutta calma al soldato che gli annunciò che il Re e la Regna e i loro amici stavano fuggendo. “Non importa. Tra poco si renderanno conto da soli che è tutto inutile”


Si precipitarono tra gli alberi, saltarono su selle di cavalli già in corsa. Gli animali li seguivano, schierati ai due lati e dietro come un muro protettivo.
Briscola apriva il gruppo guidando i compagni in un luogo nascosto del bosco. Non potevano tornare alla Torre dei Gufi.
Le ombre si allungavano sul terreno, ma era troppo presto per essere il crepuscolo.
“Dove sono Cornelius e le ragazze?” chiese Miriel al leopardo che correva accanto al suo cavallo.
“Dovrebbero essere al sicuro. Vi porteremo da loro”
D’un tratto, il cinguettio degli uccelli cessò ma nessuno se ne avvide, erano tutti troppo impegnati nella fuga.
“Fermi!” esclamò ancora il leopardo, e l’intero gruppo obbedì.
Come ipnotizzati, tutti rivolsero l’attenzione al cielo, il quale stava diventando lentamente più scuro man mano che un’ombra iniziava a muoversi davanti al sole.
“La notte sta calando” disse un cinghiale, grugnendo con il naso all’insù.
“No, non è ancora la notte” disse Miriel. “E’ un’eclissi”
Ogni cosa era ferma.
Sia i narniani nel bosco che i calormeniani erano immobili a guardarla. Ma nessuno poteva resistere a lungo senza rischiare di riportare gravi danni alla vista. Ben presto furono costretti a distogliere lo sguardo. L’unica in grado di continuare ad osservare il sole era Miriel.
L’eclissi fu visibile in tutta Narnia, e in una normale circostanza sarebbe stato oggetto di sorrisi ed emozione per via della sua rarità.
Ma non quel giorno.
La luna continua a muoversi davanti al sole fino a che rimase solo un piccolo spicchio di luce.
“E’ una notte fittizia” disse il cervo.
“No” borbottò nervosamente Briscola. “E’ il giorno senza la notte. O la notte senza il giorno. Così la chiamiamo noi nani, e non ci piace”
E alla fine, il sole vene completamente oscurato. La sua corona brillava danzando in tutte le direzioni: raggi di luce che filtravano dall’ombra del disco della luna che lo nascondeva. Sottili bande ondulate chiare e scure, apparvero sulla superficie piana del suolo.
In groppa ad Aurora, dietro Caspian, Susan gli stringeva la camicia in vita. Aveva una bruttissima sensazione. Avvertì come un tremore provenire dal corpo di lui e spostò le mani più in alto, sul suo petto, sentendolo il cuore del Re battere improvvisamente più forte, irregolare. Lei stessa avvertì come una strana fitta all’altezza del suo.
Caspian, davanti a lei, staccò una mano dalle redini e la posò su quella di lei.
“Stai bene?” le chiese. Ma non si riferiva alla lotta.
“Sì” mentì lei, No, non stava bene, sentiva caldo e il respiro si fece affannoso.
Poi, Caspian gemette, piegandosi sul collo della giumenta.
Susan cercò di fare qualcosa ma non poté, perché in quel momento una nuova fitta le trapassò il petto come se le avessero piantato la lama di un coltello nel costato.
Ma il dolore com’era venuto passò. Caspian, invece era a terra, una mano stretta sul cuore, il respiro pericolosamente accelerato, gli occhi semichiusi.
“Maestà!” gridarono tutti, accorrendo dal Re.
Ad un tratto, gli animali iniziarono ad emettere ognuno il proprio verso, spaventati. Sentivano che il male era sceso tra loro. Si strinsero attorno al Re, ma non servì a proteggerlo.
“Caspian, rispondimi! Ti prego, rispondimi!” Susan lo chiamò più e più volte, ma lui non reagì.
Ti prego, non lasciarmi anche tu! Pensò disperata, senza sapere cosa fare, senza sapere cosa stesse succedendo.
“Il cordiale di Lucy, presto!” incitò la Regina e immediatamente Briscola glielo passò.
“Non servirà! E’ la maledizione!” disse una voce dall’alto, appartenente ad un falchetto dal piumaggio bianco e nero, il quale planò nel grembo della Regina.
“Shira!” esclamarono la Dolce e Miriel in coro.
Il falchetto osservò il Re e scosse la testina. “Non è più possibile tornare indietro. Ormai è fatta, la maledizione l’ha colpito. E tra poco, sarà il vostro turno, mia signora”
Susan, gli occhi spalancati e fissi su Caspian, ebbe come la sensazione che tutto vorticasse. Era ben ferma seduta sulla terra immobile, ma le parve di trovarsi ancora sul Veliero dell’Alba durante la tempesta e attorno a lei la nave oscillava, facendole perdere la stabilità.
Poi, l’ombra della luna iniziò a scostarsi dal sole. La corona scomparve, le ombre sul terreno anche, pochi secondi e apparve una piccola falce di sole. Riapparve la luce. L’eclissi solare totale era finita.
Ora era davvero il tramonto.
Caspian, per metà cosciente di ciò che accadeva attorno a lui, sembrò calmarsi, tornare a respirare regolarmente.
Il Re udì il battito del proprio cuore pulsare nel suo petto, sotto la mano, nella gola, nelle orecchie. I suoni erano sommersi da quel rintocco profondo.
Forse urlò. Non riuscì a capire se fosse stato lui o qualcun altro. Poi, il petto gli si spaccò in due e l’ultima cosa che udì fu Susan gridare il suo nome.
Quando infine riaprì gli occhi, vide il mondo attraverso occhi che sapeva non essere i suoi. Non per davvero.
E lei era là. Susan lo guadava, le mani tese a lui come per abbracciarlo…
Susan.
Udì la propria voce nella testa, ma non avvertì il suono uscire dalle labbra.
Provò ad alzarsi, ma tutto quello che ottenne fu di ricadere pesantemente sul suolo. Si sentiva così stanco da non riuscire a tenere gli occhi aperti.
E lei continuava a guardarlo…
Sì, Susan lo guardava. E lo fece fino a che le palpebre del lupo non si chiusero.
Un incubo. Susan e Caspian si ritrovano ad affrontare un fantasma dal passato che continua a perseguitarli. Molto azzeccati i rimandi a Queen, poichè è li che l'incubo per Susan e Caspian è iniziato. Ovviamente Susan ha subito, o meglio stava subendo un vero e proprio stupro da parte di Rabadash con tutte le conseguenze che nella sua personalità l'hanno portata a vivere con la paura di quest’ uomo che le avrebbe fatto di tutto per renderla sua. Caspian, sempre stato solo ha dovuto crescere anche lui (paradossalmente) come ha dovuto vivere Rabadash, con una pessima istruzione (ma in antitesi con quello che ho affermato prima) lui per un motivo credo derivato dal fatto che almeno nei primi anni del'infanzia ha avuto l'amore dei suoi che è germogliato anche con la freddezza del clima di Telmar ai tempi di Miraz che l'ha protetto dalle cattive influenze. Caspian ha trovato la pace e l'amore quando ha incontrato Susan, ed è stato destino, da allora ha capito che non sarebbe stato più solo abbandonato a se stesso e Susan, come Caspian per lei, è diventata la sua fortezza, la sua colonna portante, la sua forza e non la sua debolezza come affermava ai tempi del Veliero Drinian ma la sua forza. Anche lui ha dovuto faticare per far si che il suo "cordiale" personale non fosse strappato da lui ancora una volta. Quando Rabadash è apparso nella sua vita è stato per lui come se la sua unica fonte di vita gli venisse strappata per diventare proprietà di qualcuno che appunto voleva ingabbiarla facendola morire per mancanza di aria, facendo inevitabilmente morire anche lui perchè Susan è il suo ossigeno. E' come rivivere un incubo per lui.
Poi c'è la maledizione, davvero descritta nei migliori dei modi! E' stata come se mi fossi immaginata la scena attimo per attimo ed è stata emozionante nella sua oscura bellezza xD Elettrizzante davvero elettrizzante!!
Sono d'accordo con te sul fatto che Edmund, Susan e Caspian (e per i cattivi ci aggiungerei anche RabadashxD) siano quelli con il carattere più interessante ed è il motivo per cui sono i miei personaggi preferiti!! Hanno così tanto da raccontare! Per me sono i personaggi più lodevoli di merito poichè avendo o per natura, o per esperienze passate o per entrambe un lato "oscuro"(che poi così tanto oscuro non è, direi più un animo tumultuoso) affrontano spesso una battaglia contro se stessi e alla fine ne risultano vincitori (parlo dei buoni ovviamente xD) e le battaglie contro il proprio io più nascosto sono le più dure perchè non c'è nemico più insidioso che se stessi a volte.
Beh direi che anche per oggi io ho dato la mia opinione :)). Non posso non concludere la mia recensione con un grandissimo GRAZIE per tutto quello che ci regali con il tuo talento e la tua passione !! Grazie davvero! Un talento davvero grande e prezioso!!
Alla prossima (ti darò notizie su quel lavoro molto presto! ;))
Bacioni <3

Ps: in realtà la recensione l'ho scritta e inviata ieri ma il computer ha fatto un po' di casini perciò solo oggi mi ha fatto la grazie di funzionare xD
(Recensione modificata il 14/02/2014 - 02:45 pm)

Recensore Master
13/02/14, ore 22:39

Tesoro, che bellissimo capitolo!! Davvero avvincente ed intenso!!!!
Mi piace molto come hai descritto gli stati d'animo dei vari personaggi, nel bene e nel male!
Certo... rabadash mi dà sempre i brividi e la Strega Bianca (con i suoi progetti sui bambini) non è da meno! Quasi quasi il padre di Rabadash mi sta più simpatico.... ma la trovata della gabbia?! Orribile... :(
Ma non è una critica tesoro, anzi! E' davvero realistica! Hai reso la follia di questo personaggio perfettamente!!
Se devo essere sincera, solo Susan mi ha dato un po' da pensare per il suo vittimismo.... Insomma, Aslan l'ha perdonata e protetta, non può non saperlo!!! Ma forse è solo l'ansia, la paura....
Ho amato Caspian in ogni singolo passaggio: la sua forza, bontà e generosità me lo fanno adorare!!!!
Bravissima, come sempre!!!
Bacioni,
La tua gemellina Joy
(Recensione modificata il 14/02/2014 - 10:29 am)

Recensore Veterano
13/02/14, ore 21:03

Tesoro mio!!! My Dear Little Friend!!
Non preoccuparti assolutamente se pubblichi con incostanza! Lo so che sei sempre impegnatissima ;) non fartene assolutamente una colpa! I lettori fedeli non ti abbandonano solo perché non pubblichi in un determinato giorno! Tu non hai mai mancato un appuntamento e porti avanti le tue storie con grandissima costanza. E poi beh, che ci vuoi fare? La perfezione richiede tempo, tesoro mio. Tempo e pazienza ;) quindi tranquilla <3
Finalmente il capitolo è giunto! È sì, perché questo è IL CAPITOLO, il capitolo da cui tutto ha inizio. Devo confessarti che l’ho letto con una certa ansia e curiosità. Ansia perché dopo gli avvenimenti dello scorso capitolo è una delle poche cose che riesco a provare. Curiosità beh perché volevo vedere come avresti descritto il momento in cui la maledizione li colpisce effettivamente. Infatti, anche in LadyHawke non si vede come loro vengono colpiti dalla maledizione del vescovo, ma si intuisce semplicemente tramite i racconti *_*
E lasciatelo dire… l’hai descritto davvero bene!
Ma andiamo per gradi ;)
È bello che i Lords di Narnia continuino a difendere Cair Paravel nonostante tutto. Tuttavia credo che si possa fare veramente poco.. uno perché sono contro dei malvagi che li hanno presi alla sprovvista e due perché si trovano al fresco.. porca miseria! Ma poi che razza di prigioni ci sono a Narnia se riescono a contenere quasi tutta la popolazione?! Una specie di città sotterranea.
Lord Rhoop è stato semplicemente fantastico e oltremodo coraggioso. Peccato però che il nemico ha gli occhi anche nel c**o… lo tenevano effettivamente sotto strettissima sorveglianza -.- ciò non toglie però che è stato coraggiosissimo!
Comunque questi cattivi mi fanno venire sempre di più la pelle d’oca… una curiosità però: finora soltanto Rabadash sa che dietro la maschera della signora dalla veste verde si cela la strega bianca? Tisroc e Erton non lo sanno ancora giusto? Comunque ho paura per quello che potrebbe fare ai gemelli…
E l’indesiderabile numero uno?! Mamma mia ma che razza di mente contorta, perversa, malata, deviata e malefica si ritrova? Mi fa venire i brividi -.-
-Rabadash dispose che la gabbia fosse sistemata sulla torre più alta del castello, dalla quale si vedeva chiaramente tutto il regno di Narnia. In quel modo, la sua Susan avrebbe sempre avuto lo sguardo rivolto alla sua terra, pensando che laggiù c’era Caspian, vivo, ma senza che lei potesse raggiungerlo.
Rabadash fece anche attuare dei cambiamenti nella struttura della torre per fare in modo che la grossa gabbia s’incastrasse perfettamente.
[…]Con quel metodo avrebbe sondato la sua resistenza. Una specie di esperimento per verificare quanto fosse riuscita a tollerare quelle sbarre.
Susan era narniana, amava la libertà e gli spazi aperti, ne aveva bisogno come tutti i narniani. Non avrebbe resistito a lungo. La sua iniziale e supponibile opposizione a lui, avrebbe prima ceduto il posto alla debolezza fisica ed emotiva, e queste l’avrebbero portata inevitabilmente a desistere. Stavolta per davvero.
Nessuno l’avrebbe toccata. Nessuno l’avrebbe sfiorata, neppure con lo sguardo. Susan era sua, solo e soltanto sua.
L’avrebbe tenuta lassù per sempre. Di giorno ammirando il bellissimo falco che era destinata a divenire, e di notte compiacendosi delle grazie della splendida donna che era divenuta.
L’aveva conosciuta quand’era appena una fanciulla e già il suo copro si era infiammato per lei. Era sempre stata splendida, ma si diceva che il divenire donna avesse accresciuto ancor più la sua bellezza.
L’aveva constatato ammirando il magnifico ritratto che era appeso nel salotto delle stanze reali. Era stato dipinto dai migliori artisti del regno, ma l’originale dal quale poi era stato tratto quel quadro era opera dello stesso Caspian.
Caspian. Sempre Caspian.
Non lui.
Il pensiero di Susan tra le braccia del Liberatore gli provocò un’ondata di gelosia senza confini.
Rabadash desiderava che fossero le sue.
La sua mente era occupata solo dal pensiero di lei, delle sue labbra, della sua pelle morbida, del suo copro sinuoso e della sua voce che pronunciava il suo nome…
L’avrebbe avuta quella notte stessa, quando il Liberatore si sarebbe finalmente tolto di mezzo. Non avrebbe più aspettato.-
Questo pezzo, per quanto sia incentrato su pensieri così malefici, è di una bellezza particolare. Non so spiegarti bene, hai sempre avuto un talento considerevole per quanto riguarda l’introspezione dei personaggi, ma in queste parole traspaiono benissimo la perversione e la crudeltà di questo personaggio.
E poi, ho come l’impressione che la reclusione in una gabbia non sarà l’unico supplizio che vorrà infliggere a Susan. Devo prepararmi al peggio?
Il pezzo dedicato a Caspian e a Destriero invece è di una dolcezza infinita *_* ho sempre pensato che cavallo e cavaliere instaurassero tra loro un rapporto unico e speciale. Del resto lo si vede benissimo nel Signore degli Anelli <3
Invece vedere Susan in quelle condizioni mi ha provocato una stretta al cuore. Cioè, è triste percepire anche la disperazione di Caspian; ma lui riesce a tenersela dentro. Non so come faccia, ma effettivamente si costringe a farlo per essere forte per entrambi.
Lui si che è un vero uomo *_* <3
Per quanto riguarda Sue, quello che dice a Caspian è struggente e anche sconvolgente; tuttavia credo che in certi momenti sia normale avere pensieri tanto negativi, perché penso che sia impossibile vedere “the silver lining of the cloud”.. per fortuna, però, che Caspian la fa un po’ rinsavire e la conforta, come solo lui sa fare.
Anche l’arrivo di lord Rhoop forse ha contribuito a ridarle la carica. Tra parentesi, molto bella la scena del bacio tra lei e Caspian. Il loro ultimo bacio, sigh :(
Alla fine tornano a Cair Paravel, ma non credo che abbiano avuto una gran bella accoglienza… comunque sono contenta che i loro amici si siano salvati; però temo per il dottor Cornelius, per varie ragioni, come ben sai.
Sapevo comunque che Caspian non l’avrebbe mai abbandonato: in fin dei conti, è come un padre per lui.
Tutto però è stato rovinato dall’arrivo dell’indesiderabile. Come al solito. Sue non sarebbe mai scappata: lei non abbandonerebbe mai suo marito e nemmeno il suo popolo!
Aiuto però: -In mezzo al trambusto, dopo che si fu liberato dell’orso che ora giaceva a terra ferito, solo Rabadash rimase immobile a fissare il cielo, mentre la luce del sole iniziava a scemare.
Ma non era il tramonto.
“Lasciateli andare” rispose con tutta calma al soldato che gli annunciò che il Re e la Regna e i loro amici stavano fuggendo. “Non importa. Tra poco si renderanno conto da soli che è tutto inutile”- O.o I’m breathless!!
E alla fine, il momento tanto atteso e tanto temuto nel contempo è arrivato. L’eclissi. Ai tempi di Shakespeare, ma forse anche prima, si diceva che le eclissi fossero portatrici di sventura; lui ne fa addirittura menzione in “King Lear”, che secondo la mia professoressa “it’s a tragedy of absolute despair”.
E anche qui beh, la disperazione assoluta è alle porte.
Comunque, mi è piaciuto veramente tanto come hai reso il momento in cui la maledizione si impadronisce di loro. È davvero perfetto!
-Poi, l’ombra della luna iniziò a scostarsi dal sole. La corona scomparve, le ombre sul terreno anche, pochi secondi e apparve una piccola falce di sole. Riapparve la luce. L’eclissi solare totale era finita.
Ora era davvero il tramonto.
Caspian, per metà cosciente di ciò che accadeva attorno a lui, sembrò calmarsi, tornare a respirare regolarmente.
Il Re udì il battito del proprio cuore pulsare nel suo petto, sotto la mano, nella gola, nelle orecchie. I suoni erano sommersi da quel rintocco profondo.
Forse urlò. Non riuscì a capire se fosse stato lui o qualcun altro. Poi, il petto gli si spaccò in due e l’ultima cosa che udì fu Susan gridare il suo nome.
Quando infine riaprì gli occhi, vide il mondo attraverso occhi che sapeva non essere i suoi. Non per davvero.
E lei era là. Susan lo guadava, le mani tese a lui come per abbracciarlo…
Susan.
Udì la propria voce nella testa, ma non avvertì il suono uscire dalle labbra.
Provò ad alzarsi, ma tutto quello che ottenne fu di ricadere pesantemente sul suolo. Si sentiva così stanco da non riuscire a tenere gli occhi aperti.
E lei continuava a guardarlo…
Sì, Susan lo guardava. E lo fece fino a che le palpebre del lupo non si chiusero.-
È fantastico, DLF. La maniera con cui hai scelto di chiudere il capitolo è davvero unica! E ora ci siamo davvero: una notte senza il giorno e un giorno senza la notte. Ora saranno, perdona la citazione cinefila ma in questo caso è d’obbligo: “Sempre insieme, eternamente divisi. Finché il sole sorgerà e tramonterà. Finché ci saranno il giorno e la notte.”.
Quasi non ci credo che finalmente siamo qui!
Tesoro, probabilmente ora inizia la parte più difficile; mi raccomando però: tieni duro! Io so che sei una grande, ma qualsiasi cosa ti serva, non esitare a chiedere! Hai tutto il mio supporto e io faccio il tifo per te!
Ultima citazione cinefila, stavolta da Star Wars: che la forza sia con te!
Ti adoro, DLF!! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! La mia curiosità è alle stelle!!!!
Baci e abbracci.. a presto! <3

Shadowfax

Recensore Veterano
13/02/14, ore 15:17

ciaooo
è da un po' che non recensisco ma la cosa non è volontaria, credimi. è che ho davvero tante cose da fare e organizzarmi non mi risulta affatto facile. ora passiamo ai capitoli che non ho recensito: mi sono piaciuti tutti, ovviamente, ma questo è il mio preferito. non saprei dire perché, però mi è piaciuto di più. ah ... la maledizione, chissà come andrà a finire? spero bene.
un bacione e complimenti per il capitolo/ i capitoli
recensirò il più presto possibile al prossimo e ai seguenti
ciauxxx
Piumetta

Recensore Veterano
12/02/14, ore 20:53

L'ho già detto che odio profondamente Rabadash? SE si lo ridico di nuovo -.-

Odiodo odioso odioso e anche quell Lord Eaton li... povero Caspian :'(

IN questi gironi ho avuto un sospetto: non ucciderai ma uno dei protagonisti vero? E con protagonisti intendo I Pevensie, Miriel, Shanna, Emeth, caspian E Susan ecc? Veroooo????

:Bacioni cara <3 <3 e alla prossima <3

Recensore Veterano
12/02/14, ore 15:42

Eccomi qua finalmente! 
Allora, ci tengo subito a dirti che questo capitolo mi è piaciuto davvero taaanto *W*
Ma andiamo con ordine:
per quanto riguarda i nostri amici sulla Terra, posso solo ripetere per l'ennesima volta che Eustace e Jill sono troppo carini!
E sono molto contenta che lei si trovi bene anche con gli altri (ma era ovvio, ahahah).
E poi ecco il momento dei cattivi! Sono ancora indecisa se odiare di più Rabadash o Jadis...mi fanno venire i brividi entrambi
e sono già in ansia per quello che aspetterà Caspian e Susan çWç
Myra e Rilian sono teneri, ma si cacciano sempre nei guai *sospira*
Che carini quando bisticciano ( “Non sono una fifona!” - “Tutte le femmine lo sono” - “La mamma no!” - “La mamma è la mamma!” ) <3
Oh mio dio! L'ultima parte è un colpo di scena dietro l'altro! A un certo punto il mio unico neurone sano è fuggito.
Non è giusto, quando le cose sembrano andare per il meglio, c'è sempre qualcuno che vuole mettersi di mezzo.
Ma li vogliamo lasciare in pace questi poveri figlioli? xD
Allo stesso tempo però sono molto felice di poter intraprendere una nuova avventura con tutti loro...e con te! 
A prestissimo! :D

Nuovo recensore
11/02/14, ore 18:15

Ciaooooooo
scusami per l'immenso ritardo, scusa scusa scusa!
Sono stata impegnatissima ultimamente, ed ora che ho tempo di leggere e recensire lo faccio subito.
Bellissimo il rapporto che si instaura tra Jill e Peter e le sensazioni che l'uno e l'altra provano reciprocamente.
-E quando i suoi occhi s’incontrarono con quelli di Jill, entrambi provarono ancora quelle strane sensazioni: lui era sempre più convinto che potesse esserci qualcosa di davvero speciale in quella ragazza; a lei parve di nuovo di scorgere quella luce di regalità che solo lo sguardo di un Re può avere, e che le ispirava rispetto e forse un po’ di soggezione.-
Bellissima anche la parte in cui lei pensa a Narnia e dice di averla sognata!!
-“Scrubb?”
“Sì?”
“Sai, credo di aver sognato Narnia”-
La scena della maledizione mi ha fatto venire i brividi, sei stata bravisima!! L'eclissi solare poi, l'hai descritta in maniera meravigliosa!! Conscendo anche l'importanza che poi questo fenomeno avrà nella storia!
E poi il terribile attoacco a Cair Paravel, e la fuga verso l'Antica Casa del Tesoro, ed infine la fuga di Miriel e Briscola, mentre gli altri scelgono di attendere di sotto.
E alla fine, accade ciò che abbiamo temuto! Il rapimento dei bambini!! Da parte di quel terribile serpente!! E Caspian, essendo disarmato, non ha potuto fare nulla. Poi si recano nella torre fra i pianti di lei e i sensi di colpa di lui, anche se lei sa che non è stata colpa del Re.
-Prigionieri di questo dolore, Susan e Caspian rimasero stretti nell’oscurità, mentre la pioggia iniziava a cadere dal cielo e il temporale infuriava fuori della Torre.
Tutti gli anni di felicità sembravano essere scomparsi, come se li avessero solo immaginati. Un frammento di tempo passato loro davanti troppo in fretta.
Tutto era successo in un secondo: avevano trovato la felicità e l’avevano perduta.-
Capitolo meraviglioso anche questo!! Complimenti!!
Alla prossima (cercherò in tutti i modi di essere puntuale),
la tua omonima Susan.

 

Nuovo recensore
10/02/14, ore 17:27

Ma ma ma ma tu cosi mi fai morire. i miei piccoli Rilian e Myra,i mean no. Perchèè? çç
Aiuto. E Rabadash e Lord Erton? Dio che odio HAHAHAH
Susan,la mia dolce e piccola Susan. Mi uccide vederla cosi çç

Recensore Master
10/02/14, ore 10:25

Gemella!!
Sono qui, con il capo cosparso di cenere per questo ritardo tremendo!
Scusa!!!
Ma la scorsa settimana è stato un casino al lavoro (lo so che non ne abbiamo ancora parlato nel dettaglio, ma abbi fede che ora rispondo anche alla mail!!), questo weekend speravo di trovare cinque minuti di fila e invece niente... così eccomi qua, a leggere di nascosto al lavoro!!!
Ma finalmente ho divorato il capitolo, e ribadisco divorato!!!!
Mi è piaciuta molto la scena di Jill e Peter (eheheh... lui però è fidanzato con Miriel!) e le sensazioni di lei quando gli stringe la mano e poi quando sente di appartenere a qualcosa di più grande.
La scena della Strega Bianca è a dir poco inquietante: sei stata bravissima!!!
E il mio povero Caspian, che vede strapparsi via i bambini?!?!
Lo so che anche Narnia è sotto scacco e questo è tremendo, ma la scena di Caspian e Susan era a dir poco toccante e ha calamitato tutta la mia attenzione!!!! *.*
Temo che la maledizione sia prossima e povera me.... non sono pronta!!
Non voglio che Caspian sia separato da Susan con il senso di colpa per i figli che gli pesa sul cuore!!!
Aiuto, oggi non combinerò nulla!!!!
Bravissima come sempre!
Ti adoro,
Joy