Recensioni per
La ballata dei petali caduti
di Nahash

Questa storia ha ottenuto 343 recensioni.
Positive : 338
Neutre o critiche: 5 (guarda)


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Recensore Junior
27/09/14, ore 00:30
Cap. 2:

Ciao!
Posso dirti che questo capitolo è splendido? La giusta mescolanza di orrore, nella prima parte, e di relativa serenità, nella seconda. È tutto perfettamente controbilanciato, tutto ha un suo posto e questo è importante. Non c'è quello che si definirebbe troppo in questa storia: è armoniosa in tutte le sue parti.
La sofferenza di Ludwig, poi! Che cosa spettacolare! Quell'uomo è fantastico, anche se lui non si ritiene tale. Ed è proprio il fatto che non si ritiene fantastico a renderlo ancora migliore: sappiamo a dove può portare la troppo alta stima di se stessi. È scritto qui, in questo stesso capitolo: gli uomini dell'SS e perfino i loro bambini (mi riferisco al bambino di sette anni a cui Lud fa da precettore) riescono ad essere tremendamente inumani per via di un orgoglio immotivato e di una stima di se stessi a dir poco vertiginosa.
Questo capitolo, poi, mi ricorda tanti dei film che ho visto riguardo la Shoah, come un essere (dis)umano possa essere totalmente crudele in situazioni come quella della notte dei cristalli, eppure apparire totalmente "normale" tra le sue mura domestiche, facendo uso di una buona rimozione di coscienza. Non sto parlando del caro Ludwig, naturalmente, ma dei suoi colleghi, come quello che ha ucciso a sangue freddo quel povero bambino innocente (e che poi è stato freddato irrimediabilmente dal suo superiore). Sono convinta che anche lui avesse una normale vita tra le mura domestiche e che magari fosse anche buono coi suoi figli, et cetera. Ecco, non andrà mai via dalla mente l'immagine di una lettura che feci: un uomo, nazista delle SS, che in un giorno aveva ucciso dieci ebrei, dieci persone, così, a sangue freddo, senza un briciolo di pietà, di umanità e di coscienza, ma, una volta tornato a casa, aveva preso a giocare col suo cane e ad accarezzarlo, accudire il proprio figlio. È qualcosa di assolutamente insensato e orribile. Non sentire il rimorso della coscienza fino a questo punto uccide l'essere umano che sei.
E Ludwig l'ha ben compreso. Lui cerca di essere sempre lo stesso, nonostante sia parte di una finzione purtroppo molto più grande di lui. Ecco, il fatto che scrivi che i nazisti vivevano in un modo d'orrore mascherato con lusso e magnificenza è assolutamente una verità schiacciante. Ludwig è costretto a fingere di appartenere a un mondo che ripudia, per la salvezza, per la famiglia, per quel figlio che, nonostante comunista, è la sua gioia. Ecco, di solito per un nazista avere un figlio comunista sarebbe stato il massimo della vergogna, ma per lui no: lui conosce a fondo il proprio figlio ed è fiero di lui per quello che è e non per quello che deve fingere di essere. In un certo senso, credo, non vuole che faccia la sua stessa fine, ovvero quella di dover fingere di essere qualcuno che non è. È un padre modello, meraviglioso.
Sua moglie, invece, Regan, è la persona più orribilmente problematica mai incontrata. Nel suo delirio ha trascinato in un vortice distruttivo perfino quel figlio che tanto morbosamente ama, e oltre a lui anche quel figlio che desidera essere amato, ma non può esserlo. È una cosa straziante, assolutamente.
L'angst di questa storia è qualcosa di meraviglioso, palpabile, vivo. Lo sento scorrere nelle vene insieme al sangue mentre leggo, e questo accade per merito della tua bravura! Scrivi egregiamente, dico davvero. È bello poter leggere storie così belle e scritte tanto bene! Ti ringrazio, dunque, per aver scritto questa storia, perché mi tocca nel profondo quando la leggo. I crucci di Ludwig sono il sublime.
E poi, come ti ho già scritto altrove, penso che Aleph avrà un ruolo particolare in questa storia. Non so, quasi me l'aspetto! 
E detto ciò, non posso che complimentarmi ancora con te e dirti che sicuramente ci sarà al prossimo capitolo tra i tuoi recensori, perché lo meriti: questa storia è incantevole e devastante insieme. Perfetta!
Alla prossima, tua

Sid.

Recensore Master
24/09/14, ore 15:34
Cap. 1:

Premetto che non sono un amante del genere storico europeo, soprattutto quelli ambientati nella Seconda Guerra Mondiale, però ho letto piacevolmente tutto il capitolo. Scrivi molto bene, anche se come stile lo trovo piuttosto ricco e per i miei gusti un po' pesante ( però è un mio gusto personale, molte persone lo apprezzano.) Ludwing mi ha colpita per la sua sensibilità musicale e per il suo profondo senso di disagio che prova stando in quella sala piena di tedeschi già drammaticamente fedeli agli ideali razzisti del Furer. Mi sembra un bel personaggio e, se è lui il protagonista ( o uno dei tanti, non ho idea di quanti siano gli attori principali della tua storia), sono curiosa di vedere come si evolverà. Ci sono un paio di frasi che mi hanno fatto storcere il naso; te le segnalo così, magari, avrai l'accortezza o di cambiarle o di spiegarmi come mai tu le abbia formulate così:
- Uomo d'etica: ora, non so se esista come modo di dire, ma credo che sia errato. Poi, ripeto, potrei sbagliarmi. Inoltre stona un po' nel periodo ( inseguito già dici che lui ha una sua morale, credo che in questo caso sia meglio tenere solo una delle due impressioni.)
- era come se fosse avvolto da un'inesorabile fortezza, colpevole dall’immunità complessiva che lo identificava in ogni cosa.
Ti giuro, non ho capito cosa volessi dire con questa frase. Inoltre colpevole, vuole il complemento di specificazione, non d'agente ( infatti si dice " Colpevole di" non "Colpevole da".) Inoltre, il periodo così girato, non...è brutto da dire, ma non ha senso. Penso d'aver arguito cosa volessi dire comunque, ma in generale penso che la struttura sia errata.
Bon, passo ai prossimi capitoli. Un bacione e attendo delucidazioni.
Hime

Recensore Veterano
24/09/14, ore 14:05
Cap. 12:

Ho finito il capitolo lasciandomi andare ad un sospiro, probabilmente perché ho avuto il fiato corto per tutto il tempo.
Avevamo parlato di questo capitolo ma ammetto di averlo preso sottogamba, non immaginavo potesse lasciarmi sensazioni così dure da digerire.
Forse dovrei gioire per come è andata, ma non ci riesco.
Sì, è vero, Regan si è beccata ciò che meritava da fin troppo tempo, ma i tumulti cmq restano e l'amarezza di ciò che è stato ormai esiste nei cuori di tutti.
Vado per gradi però, come al solito.
L'infinito di Leopardi ci casca a pennello, in qualche modo riassume ciò che c'è stato in questo capitolo. La siepe dietro il quale Salazar si è nascosto, privandosi della visuale del mondo. La siepe di Salazar è come un muro, è stato murato vivo per anni, è proprio questa la sensazione che ho di quel bambino (perché di questo si tratta), un'anima fragile sciupata dalla sua stessa madre, costretto dentro una tomba. Una lapide, per Salazar, è una trincea dietro il quale nascondersi quando c'è sua madre. Leggere lui che la chiama mamma, in quel momento mi stavo quasi per mettere a piangere. Mamma: che parola meravigliosa che è, eppure così stonata quando è presente in un contesto così impietoso e crudele.
Regan non ha scusanti (sai ciò che penso nei riguardi di chi soffre di certe follie, quindi non mi ripeterò), nonostante ciò non è rabbia che provo, certamente c'è disgusto in mezzo alle mille sensazioni che ho provato, ma ho sentito la stanchezza di Ludwing, di Salazar, l'ho vissuta con un peso enorme sul cuore.
Quando leggo lo faccio con tutto, con gli occhi, col cuore, con l'anima ma anche con il corpo stesso e ti posso assicurare che mi sento svuotata e provata, come se avessi vissuto io ciò che è accaduto.
La reazione di Ludwing è più che lecita, ma conoscendolo, nonostante si penta sicuramente di più del fatto di aver dato a Regan più possibilità di riprendersi e così più possibilità di rovinare Salazar, l'aver perso con così tanta veemenza la sua lucidità non è stata una cosa liberatoria, anzi.
Non si è sfogato l'ira con Regan né con il rimprovero a Silas, ma con il suo crollo finale... e credo non del tutto.
In questa tua storia ci sono più dolori, disagi e morte che altro, ma in mezzo a tutto ciò c'è un amore di padre infinito ed è palpabile, travolgente, e questo, nonostante in confronto numerico sia poco rispetto alle negatività, è ciò che regge questa storia: l'amore di Ludwing per i figli, l'amore di Silas per Salazar e viceversa, l'amore di Lothar per Silas e viceversa anche in questo caso; ecco, quello che voglio dire è che l'amore gioca un ruolo fondamentale nonostante tutto, se manca quello non c'è speranza per quelli come loro. Per fortuna c'è, ma in questi frangenti è così triste, anche la speranza diventa triste perché inevitabilmente siamo davanti ad una famiglia distrutta, sebbene l'elemento di disturbo primario sia stato messo da parte (in un cazzo di manicomio, e finalmente. È il posto giusto per lei).
Ho scritto un sacco e ancora non ho finito.
Mi è piaciuto moltissimo intravedere un Silas bambino, in un certo senso. Fino ad oggi è riuscito sempre ad atteggiarsi da adulto, anche se spesso i suoi "capricci" tradivano la sua giovane età, ma stavolta è stato un figlio silenzioso che si è beccato la ramanzina senza replicare, a parte un primo tentativo di scusarsi e di attaccare per proteggersi. Anche Silas, a parte ciò che ha fatto, ha visto la propria madre andare via, suo padre sbottare come non l'aveva mai visto e suo fratello ridotto ai minimi termini da una donna che avrebbe dovuto proteggerlo, certamente non deve essere stato semplice neanche per lui considerando che poco prima s'era pure fatto malmenare da un tenente della Gestapo.
Insomma, questo capitolo è pregno di emozioni e non ti nascondo che ho sentito una morsa allo stomaco dall'inizio alla fine.
Vorrei salvare Salazar da ciò che diventerà per colpa di sua madre, consolare Ludwing e proteggere Silas, ma non posso e sono costretta a sorbirmi i tuoi capitoli crudeli che so già mi faranno disperare per la mia impotenza.
Bellissimo capitolo davvero, mi ha dato fortissime emozioni e complimenti per l'introspezione. Hai descritto ogni cosa con dovizia e precisione, per questo mi sono emozionata tanto.
Ti lascio con una stretta al cuore e con una stima sincera nei tuoi confronti per questo splendido capitolo.
Un abbraccio.
Bloom

p.s. perdona la recensione scritta coi piedi ma ho scritto di filato senza badare alla forma. Spero si capisca.
Un bacio

Recensore Junior
19/09/14, ore 22:43
Cap. 1:

Ciao, mia cara!
Sono rimasta molto incuriosita dalla tua introduzione, devo dire, e poi la Germania nazista ha sempre un fascino particolare. Le storie ambientate in quel periodo sono alcune tra quelle che preferisco, sì.
Veniamo, dunque, alla tua, di storia: posso certamente affermare che l'introduzione con quell'aria della Tosca è splendida e molto suggestiva, un vero tocco "da maestro", potrei dire.
E poi lui, Ludwig, che fa il suo trionfante ingresso nella storia accompagnato da uno sfarzo e una vita che non gli appartengono: l'uomo tormentato e praticamente morto dentro, l'uomo che la Germania dell'epoca voleva, come tu stessa hai scritto ampiamente in questo prologo. Il suo animo tormentato è il fulco della narrazione e questo lo apprezzo tantissimo, perché esplica dettagliatamente una visione che poteva essere anche piuttosto comune all'epoca. Il non volere e il dovere, poi, sono due concetti che caratterizzano tutta la narrazione: la donna che chiede e il cortese rifiuto di Ludwig, ma poi la trappola del giuramento. Perché sì, Ludwig è in trappola, come qualunque altro tedesco a quell'epoca, come gli ebrei rinchiusi, come i soldati sul campo di battaglia. Perennemente intrappolato tra la vita che desidera condurre e quella che, invece, gli è stata imposta contro la sua volontà. Sopravvivenza, nient'altro che questo, dico bene?
Poi, questa "convinzione di far bene" mi sembra una riflessione centrale in tutto il prologo, ma credo che lo sarà, forse, in tutta la storia: questo convincimento interiore e questa psiche ammansita dall'idea di poter avere di meglio non prestando attenzione ai mezzi che si adoperano sono tutto il frutto della propaganda hitleriana e il peggio è che gli uomini si sono lasciati trascinare da questa convinzione. Si sono autoconvinti che quello avrebbe portato alla loro crescita, al loro miglioramento, a un cambiamento radicale del mondo in meglio. E poi, diciamocelo, se uno prospetta un piedistallo su cui poter rimanere per sempre, l'essere umano si sente fin troppo tentato per rifiutare. L'uomo è così, si lascia sovrastare dalle ideologie di grandezza per dimenticarsi della sua nullità.
Ed ecco che arriviamo alla conclusione di questa mia recensione sconclusionata! Devo assolutamente farti presente che io adoro l'inserimento di parole, frasi, espressioni in tedesco per rendere il tutto più realistico: trovo che ravvivino il testo! E tu sei stata molto brava a inserire queste piccole espressioni nei punti giusti. Non guastano, non appesantiscono e non sono né troppe né poche. Hai saputo dosare tutto e rimanere nel giusto.
Ebbene, non posso che complimentarmi con te per la tua bravura, sono rimasta molto positivamente colpita da questo prologo e ora non vedo l'ora di continuare a leggerti!
Spero che perdonerai i miei ritardi nella lettura/nelle recensioni, ma in questo periodo sarò molto impegnata e avrò poco tempo per tutto. Però ti assicuro che sarò qui a leggere la tua storia e a finirla con te!
Alla prossima e ancora i miei complimenti!

Sid.

Recensore Master
19/08/14, ore 15:53
Cap. 11:

Ciao, Nahasha :3
La tua storia mi ha incuriosito dalla trama e mi sono subito fiondata a leggerla. In pochi giorni sono arrivata al capitolo dieci. Hai uno stile scorrevole che si mischia all'atmosfera pesante, spaventosa in cui vivono i personaggi: la cosa che ho apprezzato è che non solo mi hai fatto vivere durante il periodo nazista, ma mi hai fatto respirare quel che ai tempi si respirava, mi hai fatto avere paura di quel che prima si aveva paura. Mi hai fatto vivere la Germania nazista con descrizioni, semplici azioni, dinamiche familiari. Scrivi davvero bene ed il mio personaggio preferito in assoluto è Silas, irriverente eppure ancora un po' bambino, passionale, maturo e immaturo al tempo stesso, così fortemente incline a seguire i suoi sentimenti senza freno.
Ho trovato dei refusi che possono tranquillamente essere tolti con un'attenta revisione. L'unico appunto che mi sento di farti è su Ludwig, che è un personaggio interessante, ma in certe circostanze non sempre verosimile nel suo atteggiamento nei confronti degli ebrei. Ludwig è una brava persona, anche se il suo matrimonio non va bene, è un buon padre, un essere umano che riconosce un altro essere umano, ma secondo me sarebbe stato più naturale se si fosse mostrato più diffidente. Magari puoi far succedere quelle cose in seguito a qualche altro avvenimento importante, puoi inserire un espediente di trama ecco. Questa naturalmente è solo la mia opinione che ti do perché la storia è già molto bella quindi non puoi che migliorarla :)
Al prossimo capitolo,
Ania :3

Recensore Veterano
18/08/14, ore 21:56
Cap. 11:

T_T L'happy ending T_T
Sono felice! Anche se mi puzza da morireeeee.
Come sempre, Silas si caccia nei guai e dato che già non gli bastava essere bisessuale, non gli bastava avere la capa calda e la lingua biforcuta, s'è messo ad appendere manifesti T_T
Stavolta i manifesti non c'entrano, ma la lista di malefatte di Silas nei confronti del Reich sta veramente diventando lunga e per quanto Ludwing potrà salvarlo???
Bellissimo capitolo, stupendo l'interrogatorio, ottimi i dialoghi.
Sono rimasta davvero colpita dalla tua capacità di accrescere la tensione sottilmente, senza grandi colpi di scena.
Cioè, aspè, il colpo di scena c'è stato, oserei dire, dalle prime 20 righe: quando ho visto che li prendevano... oddio T_T
Ma poi l'interrogatorio è stato freddo, doloroso fisicamente, ma mi è piaciuto vedere la tensione di Silas trasformarsi in rabbia, in fierezza e ho amato (e ci mancherebbe) i pensieri di sto biondino da strapazzo *lo offende perché è preoccupata*.
Vogliamo parlare di Lothar adesso???
SUBLIME!
Lothar è fottutamente il mio eroe.
Ho amato il suo autocontrollo e la sua freddezza.
I due cominciano a guardare in faccia la realtà...
Si amano profondamente, ed io lo so.
Ok! Li shippo U_U e quando leggo cose come: "Salverei sempre la vita a vostro figlio, mi è molto caro".
Potrei annegare nei battiti di cuore. Purtroppo, però i battiti di cuore me li fanno venire per l'ansia. Amo Ludwing per la fermezza, per l'onestà, per il suo encomiabile senso di giustizia e mi dispiace per il tenente del cazzo, ma dovrà grattarsi il di dietro per ancora molto tempo U_U
Anche se ho un bruttissimo, orribile, terrificante presentimento.
Ammetto, ce l'ho dall'inizio della storia visti i soggetti -.-
Cinque anni di pene mi stai facendo passare.
Come sempre bravissima e capitolo davvero eccezionale...
Forse è quello che mi piace di più.
No, aspé, anche quello dove Ludwing mette a posto Regan...
Ok! Mi piacciono tutti ma in questo c'è la componente ship a sangue che me lo rende più bello *_*
Sono una bimbaminkia, che ci posso fare.
Brava, brava, brava.
Aspetto il prossimo.
Bloom.

p.s. perdonami per i vaneggiamenti vari e per aver scritto coi piedi! Non correggo che mi annoio XD

Recensore Veterano
14/08/14, ore 00:11
Cap. 3:

Anche questo capitolo si è letto tutto d'un fiato. Nonostante Ludwig si dimostri molto distaccato nei confronti di ciò che lo circonda, in perfetto accordo con i suoi pari nazisti, pur nascondendo il suo vero tormento per salvare le apparenze, riesci a far trapelare il suo attaccamento verso qualcosa che non è in grado di condividere. E questo mi piace. La trama è abbastanza veritiera, non ho notato alcun particolare che non sia attendibile con le informazioni riguardo allo stile di vita della gente in questo periodo. La seconda guerra mondiale è un'ambientazione abusata, certo, eppure tu riesci a distaccarti dalla massa, presentandosi un romanzo delineato alla perfezione in tutto e per tutto. C'è il perfetto equilibrio tra azione ed introspezione, tra pensieri e dialoghi, e la lettura non è affatto appesantita dalle numerose descrizioni presenti. Aleph devo ancora inquadrarlo, sinceramente, forse perché la mia attenzione è stata completamente calamitata su Ludwig. Per il momento mi è indifferente, poi credo la situazione cambierà. La madre è stata un po' stupida a fidarsi subito di Ludwig, nonostante lui non stesse cercando di prenderli in giro. Ma la gente è disperata e la disperazione ti fa essere imprudente. Cosa succederà ora che Aleph avrà il visto? Mi auguro che non ci vada in mezzo Ludwig e che non vengano scoperti entrambi.
Regan mi sta antipatica, pur capendo le sue condizioni. Silas è il mio preferito insieme a Ludwig.
Detto questo, prometto che continuerò a leggere perché la lettura è entusiasmante.

Recensore Veterano
13/08/14, ore 23:51
Cap. 2:

Eccomi qui! Perdonami se arrivo solo ora, ma in questi giorni, per via della partenza imminente, ho potuto solo leggere e non recensire. Perciò, inizio subito: ho notato un paio di refusi, qua e là; un esempio è un "soprattutto" senza una "T" in mezzo, ma niente di grave, sono cose che capitano. Purtroppo, quelli di battitura sono gli errori che maggiormente ci sfuggono. Tuttavia, oltre a questi, non ho trovato quelli grammaticali. La lettura procede senza intoppi, assumendo un ritmo incalzante che ti lascia senza respiro ad ogni parola, ad ogni frase, ad ogni battuta. Ti aspetti sempre che qualcosa vada storto, e, anche se non vorresti continuare perché senti di venirne sopraffatto, è impossibile smettere: la portata delle emozioni che questa storia ti suscita è troppo potente per poter essere contrastata. La trama potrebbe ricordare lievemente "Schindler's list", eppure se ne distacca del tutto. È ancora presto per dire che cosa ne penso davvero dei personaggi, perché non credo che in pochi capitoli, in poche situazioni, possano essere inquadrati. È dal modo in cui le loro azioni, i loro pensieri si concatenano gli uni agli altri a fare la differenza, a contare e a definirlo in tutto e per tutto. Ludwig è il mio preferito, però. E anche Silas mi piace. Li trovo davvero ben delineati.
Detto questo, passo a recensire l'ultimo capitolo.

Recensore Veterano
11/08/14, ore 16:03
Cap. 1:

Eccomi qui! Ti avevo detto che avrei letto e recensito lunedì (ovvero oggi), perciò provverederò ad occupare il pomeriggio dedicandomi alla tua storia. Sono molto contenta di aver cominciato a leggerla, perché sembra ben scritta, già da questo prologo. Di solito evito le storie ambientate in questo periodo, pur essendo uno dei miei preferiti. Trovo che sia raro trovarne di realmente attendibili, dove c'è dietro una profonda ricerca da parte dell'autore. Ed anche se è ancora presto per dare un giudizio effettivo, oltre che a verificare quanta realtà e verità ci sia sotto, credo di essere "capitata" su quella giusta. Inizio dall'ambientazione: ho visto parecchi film sull'argomento, e ho anche cominciato a leggere "Se questo è un uomo" di Primo Levi che devo senz'altro finire; di solito si concentrano tutti sui campi di concentramento, come se fossero quelli gli unici posti dove hanno avuto luogo le più grandi atrocità di questo mondo. Ed è indubbio che sia così. Però è bello leggere qualcosa che sia "visto" attraverso gli occhi di un tedesco. Non si può fare di tutta l'erba un fascio; ecco perché sono contenta di incontrare, una volta tanto, un nazista che lo sia solo di nome e non anche di fatto. Forse diamo per scontato che non sia così, eppure devono esserci stati dei tedeschi che non credevano affatto in ciò che Hitler e la maggioranza propugnavano erroneamente. E torniamo all'ambientazione: nonostante le poche descrizioni, si capisce dagli aggettivi e dall'atteggiamento degli interlocutori dove il protagonista si trovi. In lui ho percepito qualcosa che mi ha colpita, fin dalle prime pagine. E' come se lui si sentisse un pesce fuor d'acqua, un pesciolino in mezzo agli squali, a dirla tutta. Non vorrebbe fare altro se non scappare da lì, scappare da ciò che rappresenta ed essere ciò che davvero è. Per quanto riguarda lo stile, mi è piaciuto molto. Non ho trovato errori di sintassi né di grammatica o punteggiatura. Anche l'impaginazione fa la sua figura, sebbene a me non piacciano tanto i margini larghi - più che altro perché mi impediscono di leggere dal telefono.
Passo al prossimo capitolo, in modo da darti un giudizio maggiormente esaustivo.

Recensore Master
10/08/14, ore 00:04
Cap. 10:

Ciao, cara!
Giungo con terribile ritardo anche qui, chiedo venia.
Sai che adoro Lothar, perciò non posso che dirti finalmente! Ho adorato il focus on su lui e Silas, devo ammettere che è stato molto più calzante del previsto e ha fatto in modo che potessi apprezzarsi ancora di più come coppia dalle idee divergenti e i caratteri in contrasto – ho già detto di avere un debole per Lothar?
Bando alle ciance: non trovo parecchie parole per descrivere ciò che vorrei, ma posso dirti con esattezza quello che penso, sebbene in maniera meno euforica del previsto – e non a causa della tua storia, anzi!
I dialoghi tra Silas e Lothar sono formidabili, quasi la punta di diamante di questa storia aggiungerei. Non sono i protagonisti, ma hanno davvero rilievo e il loro fascino è palese in ogni riga per diversi fattori: la lotta per la libertà, contro un regime oppressivo, gl’ideali che hanno e la sfacciataggine adolescenziale sono resi benissimo. La loro interazione è fantastica, molte battute di Lothar sono davvero calzanti e credo che tu abbia creato molto più di un personaggio – una persona vera e propria, ecco come mi appare Lothar, e per certi versi lo comprendo anche.
La storia inizia a sciogliersi un po’, ad affrontare temi più vasti che discendono nella macrostoria e non nella microstoria. Penso di adorare questi sprazzi, perché la trama si fa sempre più intrigante e mi rende curiosa di saperne di più, di leggere ancora e ancora.
Credo che questi due creeranno una vera accoppiata vincente in futuro, su qualunque fronte andranno a parare, perché assieme sono una forza della natura e l’uno completa l’altro. Se Silas vacilla, Lothar gli è subito dietro per sostenerlo anche se non se ne accorge, sembra un’ombra onnipresente; se Lothar cede all’istinto, Silas rinsavisce. Adorabili.
Alla prossima,
xoxo

Recensore Veterano
07/08/14, ore 17:09
Cap. 7:

Eccomi con l'ultimo giro!
Dunque, è stato un capitolo abbastanza pieno. Non posso dire di averlo apprezzato più degli altri, poiché lo slash non rientra nei miei gusti e quindi la lettura non è stata facilmente, ma era giusto arrivare fino in fondo e darti un parere completo :) l'atmosfera che crei con gli intrecci tra i personaggi è decisamente il punto forte della tua storia; la germania nazista è al contempo uno sfondo trascurabile (presa come sei dalle storie di Ludwig, Silas e gli altri) e qualcosa che davvero non puoi ignorare. Inutile dire quanto sia stuzzicante l'idea del proibito, di questa vena ribelle di Silas e Friedrich - dello stesso affermare con prepotenza la propria identità sessuale in un clima così riflessivo. Ludwig è accorto, sofferente nella sua finzione, ma sicuramente Silas sarà il fattore più dinamitardo di questa storia, dato che è sempre meno gestibile e più irruento. Regan è un personaggio davvero inquietante e al contempo determinante per le dinamiche della famiglia; Salazar avrà un'evoluzione psicologica da non sottovalutare dopo tutto questo - ammesso che la scuola assottigli le sbarre della sua prigione invisibile.
Credo di aver detto tutto, ti mando un gran saluto! Alla prossima :)

Recensore Veterano
06/08/14, ore 15:47
Cap. 6:

Arieccome xD
Dunque. Ciò che mi piace di questo aggiornamento è che rendi sempre più chiaro il fatto che tutti i personaggi, t u t t i, abbiano un loro lato oscuro - a partire da Ludwig per finire con Salazar. La figura di questo bambino è di forte impatto per il lettore, non la rendi scontata, anzi: è imprevedibile. Le frecciate sferzanti che sgorgano dalla bocca dei tuoi personaggi sono una forte provocazione ad un sistema fondato sull'oblio dell'arbitrio, il che mi piace non poco. Stai facendo evolvere la situazione con Aleph secondo dinamiche giuste, non troppo veloci: ci gustiamo il fiorire di questo legame poco a poco ad ogni capitolo, è davvero una bella cosa.
Stilisticamente hai uno stile abbastanza scorrevole e punti molto sulla caratterizzazione. Devo però farti notare un paio di errori: "nessun altro" l'hai scritto con l'apostrofo che non ci voleva; al contrario, hai scritto "un urna" quando invece avresti dovuto metterci l'apostrofo xD E niente, so che sono sviste, ma siccome ho notato anche ripetizioni molto vicine (cosa che ti ho segnalato anche in passato, credo), ti consiglio di rileggere una volta in più prima di pubblicare, perché sono sicura che sono distrazioni che potresti evitare davvero facilmente :)
Entro domani proseguirò con la lettura. A presto,

Fox

Recensore Veterano
05/08/14, ore 15:49
Cap. 5:

Eccomi qua. I tuoi capitoli sono sempre pieni, densi d'introspezione e dramma, soprattutto se abbracciano le dinamiche interne alla famiglia. Hai reso molto bene l'intreccio sempre più complesso tra marito e moglie, la personalità di Ludwig così ambivalente, coriacea (o di latta, per usare una metafora da te stessa adottata) e piena di sentimenti e passione quando si tratta delle persone che ama. L'evoluzione che sta prendendo la storia è sempre più curiosa - per quanto io non sia molto appassionata di slash - ed è inutile dire che l'idea di un'attrazione tra ariano ed ebreo non può che incrementare la curiosità di un lettore, che ne deduce le ovvie difficoltà. L'unica cosa che mi ha lasciato un po' perplessa sono i dialoghi, in alcuni punti. Il genere è storico, è la Germania degli anni più bui... molte volte la scelta di parole che fai nel far parlare i tuoi personaggi mi sembra un po' inverosimile - non so come ben spiegarlo; è come sentir parlare gente dei giorni nostri, insomma. Okay che siamo in ambito familiare e confidenziale, però a pelle sento qualcosa che stride. Non vuol essere una critica o un'esortazione a modificare la cosa: la storia è tua e ci fai quello che vuoi, ma volevo comunicarti questa mia impressione, sperando di non esserti risultata troppo imprecisa .-. ad ogni modo, proseguo. A presto :)

Recensore Veterano
28/07/14, ore 22:08
Cap. 8:

Oh cavoli, dopo questo capitolo e la sua intensità devo davvero riprendere fiato perchè sono davvero sconvolta, la scena finale è stata straziante, ma andiamo con ordine.

"Che senso ha la tua rivolta se non ha voce?" ecco, questa penso sia proprio la frase perno di tutta quanta la storia perchè non è solo la rivolta in senso politico: è la rivolta dei sentimenti di Lothar che non hanno voce, è la rivolta silenziosa che si svolge continuamente dentro Ludwig, diviso fra il suo ruolo e ciò che vorrebbe essere; è la rivolta ormai perduta di Salazar che non potendo più sopportare la realtà si chiude in un mondo che è solo suo e questa forse è la parte più dolorosa di tutta la storia perchè quello che sta vivendo non è giusto, è solo un bambino e non dovrebbe essere invischiato in situazioni del genere.
Ludiwg è un grand uomo, mi piace davvero tantissimo come personaggio perchè non è solo buono ma anche intelligente e in ogni situazione riesce a pensare a ciò che è giusto fare cercando di non mettere in pericolo se stesso e gli altri. L'ho amato con Franz e poi con Lothar, il suo cuore è buono, capisce i ragazzi e cerca in ogni modo di aiutarli - un po' come ha fatto con Aleph ( mi sta mancando in questi capitoli - è generoso e protettivo. Ragiona con la sua testa e non si lascia trascinare dal pensiero comune, hai veramente creato un ottimo personaggio.


Come mi avevi detto la questione di Salazar è davvero terribile, come anche Silas che è costretto a sentire sua madre rivolgergli quelle parole, vorrei tanto che potessero avere un'adolescenza normale, vorrei che Regan stesse bene e continuo a essere davvero impaziente di sapere qualcosa in più su di lei.

Lo stile di questo capitllo è qualcosa di assolutamente eccelso, penso che sia il migliore di tutti quelli che ho letto, è così forte, ti prende e non ti lascia andare sino alle ultime parole, è intenso e fa male, quasi ti desse un pugno e questo per il tuo meraviglioso modo di scrivere.

Bravissima mia cara Alexiel, davvero bravissima!
Un abbraccio

Recensore Veterano
28/07/14, ore 21:35
Cap. 7:

Un capitolo composto di momenti.
Sì lo so che detta così questa frase sembra non avere senso ma nella mia testa tutto questo è stato un insieme di momenti che si è intrecciato l'uno all'altro in una trama sempre più complessa con l'introduzione anche di nuovi personaggi.

Ecco esattamente dai nuovi personaggi voglio partire: mi sono perdutamente innamorata di Frederich e Franz, sono veramente meravigliosi e la loro storia d'amore tormentata è qualcosa di sublime che tu hai descritto in un modo magistrale spezzandomi il cuore, spero che per loro in futuro continuerà ad esserci tranquillità ma ho come il presentimento che non sarà così. E' stata così realistica la reazione di Frederich, il suo usare Silas per ottenere una reazione da Franz. I tuoi personaggi sono umani in tutto e per tutto e forse è per questo che li amo così tanto e mi fanno provare tante emozioni.
Regan ormai è irrecuperabile, Ludwig dovrebbe davvero metterla in un qualche posto dove si possano prendere cura di lei perchè così è solamente un danno per i suoi figli, anche se ti dirò che vorrei sapere qualcosa di più su di lei, vorrei poter conoscere la Regan di prima, quella di cui Ludiwig si era innamorato chissà se magari ci sarà un qualche flashback a riguardo.
Silas come al solito finisce per cacciarsi in un qualche guaio, non so perchè ma ho l'impressione che questa Agnes Richter non sia esattamente un personaggio positivo e anzi causerà non pochi problemi.
Grande assente di questo capitolo è Lotha ( maledetto Frederich, tu mi piaci ma questa proprio non te la perdono!) spero di rivederlo nel prossimo capitolo.

Lo stile è come sempre eccelso, il modo in cui descrivi Ludwig e i suoi pensieri, le parole che usi per caratterizzare Silas e gli altri sono sempre meravigliose e azzeccate, adoro il tuo modo di scrivere così introspettivo e mai superficiale, sempre attento ad ogni particolare.

L'ambietnazione è sempre descritta in modo magistrale, il modo in cui ti sei attenuta alla storia è davvero egregio e ti devo fare i complimenti per la dedizione e la cura che metti in questa storia perchè è davvero lampante e la rende ancora più bella!

Alla prossima, un abbraccio