Recensioni per
Becoming (Butterfly Intro)
di OnlyHope

Questa storia ha ottenuto 344 recensioni.
Positive : 344
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/12/15, ore 23:25
Cap. 16:

Ho letto e riletto, e mi sa che lo leggerò ancora e ancora.
Con fiato in gola, bocca secca e cuore nel petto proprio come lei.
Penso di aver respirato con lei e di aver trattenuto il respiro....
MIODDIOOOOO quanto sono teneri e impacciati allo stesso tempo anche se..... anche se in questo capitolo ho visto una leggera audacia da parte di tutti e due. BELLISSIMI.
Non si può chiedere di più... si cioè un bel bacio sì... ma sono certa che ce lo regalerai di qua alla fine.
Poteva avere una decina di fermate sta metropolitana?!?!??
Non so come altro dirti che è un capitolo SPETTACOLARE.
Mi sembrava di essere lì....
Anzi mi sembrava di essere lei oddio che bello bellissimo.
Grazie mille per questo regalo e pacchetto di emozioni completo.
Sanae77

Recensore Veterano
23/12/15, ore 21:26
Cap. 16:

Ciao OnlyHope, un altro bellissimo capitolo, quello che ci hai proposto oggi. Un capitolo molto sensoriale. Sensoriale, in questo caso, si riferisce sia ai sensi (come l'olfatto e il tatto, che la fanno da padroni, durante tutto il capitolo), sia alle sensazioni che, come sempre, si accavallano potenti e contrastanti in Sanae. Una piccola bugia, detta a fin di bene, un trucco innocente, ed ecco che una gita scolastica come le altre si trasforma in un momento potenzialmente fondamentale per la vita di Sanae. Sanae e Tsubasa si ritrovano da soli, in metropolitana, grazie a Yukari,che ormai, da amica sincera e affezionata, le prova veramente tutte per spingere il Capitano e la Manager l'uno  tra le braccia dell'altro (facendo credere al povero Tsubasa che Sanae si fosse persa e avesse bisogno di lui).
Ed eccoci così arrivare ai sensi e alle sensazioni di cui parlavo prima. I sensi di Sanae sono particolarmente ricettivi, a causa della vicinanza forzata (ma piacevole) con la persona amata. Il senso del tatto è un po' il filo conduttore di questo capitolo e diventa il tramite delle emozioni di Sanae. Quel
contatto così intimo con Tsubasa, che prima le cinge la vita e poi, una volta usciti dalla metro, la prende la mano, fa quasi perdere alla ragazza il senso della realtà, tanto che lei stessa dice di sentirsi come Alice nel Paese della Meraviglie. Purtroppo, proprio come la protagonista del bellissimo libro di Carrol, anche lei è destinata a risvegliarsi da un bel sogno (questo tema sembra riprendere idealmente quello dell'attimo perfetto, espresso da Tsubasa nel capitolo scorso). 
Il tempo che scorre veloce e sfugge dalle mani, sembra però accomunare Sanae anche al Bianconiglio (che nella favola continuava a ripetere "Sono in ritardo, sono in ritardo", guardando il suo orologio da taschino). Ma, mentre il tempo che corre via spinge il Bianconiglio a correre trafelato, nel disperato tentativo di raggiungerlo, su Sanae sembra avere l'effeto opposto, quello di paralizzarla. Sanae sa che il tempo sta, implacabilmente, portando lei e Tsubasa verso il loro destino. Un destino già scritto e deciso che allontanerà da lei il ragazzo che ama, qualunque cosa lei possa dire o fare. Così Sanae si sente già sconfitta in partenza da un cosa più grande di lei. Così la ragazza viene sopraffata, ancora una volta dalla paura. Paura di vedere cancellata anche l'ultima tenue speranza da un rifiuto di Tsubasa, motivato da ragioni che lei stessa ha ben presenti.  Nella sua constatazione del fatto che,probabilmente, la gente intorno a loro potrebbe considerarli una coppia, c'è tutto il desiderio di un amore spensierato, senza nubi all'orizzonte, come quello che vivono la maggioranza dei loro coetanei. Questo Tsubasa, così fisicamente vicino sembra, paradossalmente, irraggiungibile, tanto che Sanae stessa afferma come ormai sia abituata a dover sempre "inseguire" il ragazzo. Bellissimo il finale con quegli sguardi che si incrociano, e comunicano a distanza...
Bene, ora non mi resta che attendere curiosissima il regalo di Natale posticipato.
Ciao e tanti auguri di Buone Feste a te e alla tua famiglia

Recensore Veterano
23/12/15, ore 21:10
Cap. 16:

Ciao OnlyHope,
quale momento migliore poteva scegliere un'autrice che, come te, cura la coppia Tsubasa-Sanae per l’epifania di Tsubasa? Uno Shugako Ryoko, la gita scolastica, momento di libera uscita di adolescenti che si ritrovano da soli con i loro compagni, in una città che non è la loro, tra colori diversi, suoni diversi, sotto un cielo con una sfumatura speciale.
Forse mi ripeterò, visto che spesso mi ritrovo a dirtelo, ma questo capitolo è uno dei miei preferiti, è stato costruito con minuziosa cura, sia nelle descrizioni emotive, che in quelle dei singoli movimenti che i due ragazzi compiono.
L’ambientazione scelta, Kyoto, è poi evocativa, città imperiale, storica per antonomasia, ove troneggiano le atmosfere romantiche.
L’epifania joyciana di Tsubasa è talmente delicata da essere quasi impercettibile, è un’epifania sussurrata, che solo il lettore attento e che ben conosce la profondità di questa coppia può cogliere nel profondo.
La storia di Tsubasa e Sanae non è mai « urlata », non vi sono pochi episodi eclatanti, piuttosto è fatta di tanti, piccoli momenti di progressiva unione tra i due ragazzi.
Personalmente trovo questa epifania per Tsubasa, il suo preoccuparsi per la ragazza che ama, il suo realizzare tutto lo spazio che lei occupa nel suo cuore, una magnifica progressione sentimentale. Questo è il picco, l'attimo culminante sino ad ora, anche se immagino vi sara' un'ulteriore avvicinamento tra i due nel prosieguo.
Il capitano teme di aver perso Sanae per la città di Kyoto, ma ritengo che questa perdita sia anche una metafora della paura che il ragazzo sente dentro di se’, quella di perderla sentimentalmente con la sua prossima partenza per il Brasile.
Questa è un’epifania per Tsubasa, lui capisce che, come ha perso la ragazza per Kyoto, potrebbe perderla per sempre con la sua partenza, senza averle parlato, senza averle detto i sentimenti che prova dentro.
La mia perla di questo capitolo è la scena dei due ragazzi sulla metro. Una comune scena metropolitana e cittadina, due ragazzi su un vagone, diviene il palcoscenico per una rappresentazione fuori dal comune. Mentre nei precedenti capitoli ho vissuto molto la melodia di sottofondo che le tue parole emenavano, in questo il « visuale » prevale nettamente.
Le braccia che si muovono, i corpi vicini, spostati dai bruschi movimenti del treno, il profumo della pelle di Tsubasa che inonda i sensi di Sanae, come la sua altezza, il suo corpo che cambia mentre si avvia verso l’eta' adulta, monopolizza la vista della ragazza.
E poi le mani… Le mani unite, mani che trasmettono tutto, più di ogni altra parte del corpo. Calore, consistenza della pelle, forza nello stringere. Le loro mani intrecciate in maniera così spontanea e delicata mi hanno fatto provare un tuffo al cuore, riportando alla mente cosa significa per due adolescenti sfiorarsi le mani, e poi stringerle davvero. Non serve altro.
Ho potuto vedere ogni singolo movimento dei corpi di Tsubasa e Sanae… Le mani, gli occhi, i corpi vicini… Una scena toccante e magnifica nella sua semplicità.
Ci hai donato un magnifico capitolo, come regalo di Natale, pieno di sentimento e speranza.
Un abbraccio,
gratia
(Recensione modificata il 23/12/2015 - 09:58 pm)

Recensore Veterano
23/12/15, ore 15:56
Cap. 16:

Ciao Only!!
Che capitolo bellissimo ci hai regalato!!
Tutte quelle emozioni in metropolitana, quella vicinanza forzata( a me piace pensare che non fosse solo forzata dal luogo....;-))....sono bellissime le emozioni di Sanae, sarebbe stato bello avere anche le emozioni di Tsu ma in fondo qualcosa ci regali di lui....quel comportamento inaspettato di stringerle la mano sul pullman...
ti confesso che ci avevo sperato nella dichiarazione di Sanae....cosi a sorpresa all'uscita di una stazione metro...ma capisco tutti i suoi dubbi e le sue perplessitá, peró come lei stessa si dice, a volte bisogna liberarle le emozioni....avverti proprio che devi farle uscire altrimenti ti senti scoppiare...
Comunque dai passi in avanti li hanno fatti, poco a poco ma qualcosa si sta mostrando!!!!!!
Eheheheheheh
Auguro di nuovo anche a te un sereno natale e un felice inizio anno!!
Ci sentiamo l'anno prox!!!
Bacioni
PS: E brava Yukari!!!!!!!!!!!

Recensore Veterano
23/12/15, ore 14:23
Cap. 16:

Con questo capitolo ci regali un nuovo momento che possiamo definire solo tuo, dato che lo hai inventato, ma, come sempre, quel che inventi ci delizia. La situazione si sposa bene con la vicenda, tra i tanti topos trattati nel corso della storia, mancava appunto quello della gita scolastica.
Sanae che cerca prodotti tipici mi ricorda situazioni già vissute, quando volevo portare a casa qualcosa a chi non aveva potuto condividere un'esperienza interessante cone me. Peccato che qui lo shopping turistico sembri più imposto che voluto.
Standig ovation per Yukari/fatina madrina che crea una nuova occasione per la sua migliore amica. Una carezzina sulla guancia a Tsubasa che si cala nei panni del maschio premuroso facendo anche arrossire Sanae che si sente lusingata da tanta attenzione.
La scena in metropolitana è fantastica, riesce a trasmettere romanticismo e una punta di sensualità. Quest'ultimo termine può sembrare un po' forte, ma anche se si tratta di due adolescenti l'attrazione c'è e Sanae l'avverte in maniera amplificata ora che, per via della vicinanza forzata (che non sembra dispiacere a nessuno dei due, sia chiaro), sente il contatto con il suo corpo e il suo odore. Il gesto di prendergli la mano è un grosso passo per lei, così spaventata da quello che potrebbe succedere da frenarsi in continuazione, ma è il via libera per un dolce avvicinamento.
Il legame tra le loro mani li porta in una dimensione magica che tu hai suggerito all'immaginario del lettore come il viaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie, uno spazio dove esistono solo loro e dal quale Sanae non vorrebbe mai uscire.
Anche io ho letto a malincuore il loro progressivo avvicinamento all'uscita della metro, quel momento in cui le loro mani si sono staccate è molto amaro. Questi momenti sono come delle piccole concessioni che loro sembrano farsi, degli spazi ritagliati per sognare liberamente e po tornare nella cruda realtà, quella in cui loro non sono nè amici nè fidanzati.
Sul pullman, il gesto furtivo di Tsubasa sembra in qualche modo infrangere questa barriera che loro stessi continuano ad autoimporsi ed auspico che possa essere un preludio al raggiungimento di una decisione importante, l'idea di compiere finalmente un passo che ponga fine a questo stallo deleterio per loro...e per noi lettori.

Recensore Veterano
23/12/15, ore 11:47
Cap. 15:

Arrivano tempi difficili per Tsubasa: campionato vinto, tutti felici, lui non deve nemmeno prepararsi per gli esami e quindi ha tanto tanto tempo per pensare ad altro, a molto altro. Ovviamente si sente orgoglioso ed esaltato per quanto successo a Parigi, la vittoria in primis e l'incontro con Roberto a cui è riuscito a dimostrare tutta la sua bravura e il suo impegno verso lo sport.
Sono d'accordo con la scelta di non riproporre la dichiarazione di Kumi se non con le riflessioni a freddo del destinatario. Chiaramente, lui è dispiaciuto di averla fatta piangere, non è una cattiva persona, però era giusto essere onesti, anche per dimostrarle rispetto. Naturale che pensare a quel che è successo gli porti immediatamente alla memoria Sanae e il fatto che ancora non ha deciso a fare un qualsiasi passo con lei. Mi fa tenerezza la sua malcelata ansia di rivederla, mascherata, in modo ingenuo, dalla voglia di tornare a casa con gli amici.
Preso da certi pensieri, va in confusione anche solo vedendola sorridere, ma per fortuna ci pensa "giullare di corte" Ishizaki a toglierlo dall'imbarazzo parlando dell'argomento a lui più congeniale. E' proprio un tenero imbranato: del resto, anche lui lo dice, il calcio è la cosa che gli riesce meglio.
Ecco, però, che il suo caro amico getti il sasso nello stagno creando delle increspature che si allargheranno a dismisura: Tsubasa sente il nome di un compagno di scuola che non conosce e con cui Sanae ha passato del tempo. Mi ha divertito molto il passaggio sui suoi pensieri, sulla sua voglia di sapere inibita dalla remore a fare domande. Quel batti e ribatti di domande interiori mi ha fatto ripensare ad alcuni anime dove i personaggi devono mantenere una facciata, poi vedi comparire una loro riproduzione in piccolo che espone i reali pensieri e non ho potuto trattenere le risate. Sono riuscita a presentarmi bene la scena, Sanae lo specchio del relax e Tsubasa come un pesce che salta sulla padella. Detto tra noi, non credo che l'atteggiamento di Sanae sia poi così naturale, forse questa rivelazione data così col contagocce è un po' voluta per stuzzicare il "bello addormentato".
Negli scambi di battue mi sono tornate in mente perfettamente le vignette di Takahashi, specialmente quel “Che io sono innamorata di un altro…”, detto con una sincerità disarmante, lo sguardo fermo come a voler dire: "sì, gliel'ho detto", "sì, l'altro sei tu", "sì, non voglio più tenerlo per me". Tsubasa comprende benissimo e mai come in quel momento tutto gli appare chiaro e, forse, semplice: il tuo primo amore è lì, ti sta dando una conferma, basta una tua parola. Proprio in quel momento si presenta l'attimo perfetto per dichiararsi...peccato che arrivi Carlos. Ricordo di aver esclamato un sonoro "Nooooooo!" la prima volta che lessi il manga, ovviamente accompagnai l'esclamazione con una serie di espressioni irripetibili rivolte al caro Carlos, che con quel “Ma non è che ho interrotto qualcosa?” ebbe il potere di rendermi furiosa: no caro, non hai interrotto niente, solo una dichiarazione facile facile, ma perchè non hai beccato un tombino aperto per cascarci dentro e liberare il lettore della tua presenza molesta in queste vignette?
Tornando a noi, dopo il tentativo fallito, Tsubasa si sta mordendo anche i gomiti, perchè teme che un'occasione così non si ripresenterà. E ringraziamo ancora Carlos e il Taka per il suo sadismo. Onlyhope, salvaci tu.
(Recensione modificata il 23/12/2015 - 11:50 am)

Recensore Veterano
23/12/15, ore 11:11

La vittoria a Parigi è un altro passo importante della storia che non poteva assolutamente mancare. Siamo stati abituati a vedere il punto di vista di Tsubasa, portati ad essere contenti per lui e il suo ricongiungimento con il suo primo allentore, il suo idolo. Tu ci sveli l'altra parte della situazione, quella poco piacevole del vissuto di Sanae.
Ragionando a posteriori, si potrebbe vedere questa "entrata trionfale" di Roberto come l'ennesima pagliacciata: prima hai illuso un bambino delle elementari, lo hai lasciato indietro senza una minima spiegazione e ora sembra che si diverta a salire sul carro del vincitore con tanto di gloria sulle reti internazionali. Credo che tutto questo sia sufficiente a scatenare in Sanae una miriade di sentimenti negativi. La gioia e i festeggiamenti per la fresca vittoria degli amici, l'orgoglio nazionale per aver portato il nome del Giappone così in alto sono totalmente annullate da quell'abbraccio ed è significativo che tu spieghi che l'abbraccio di un'altra ragazza sarebbe stato meno doloroso, ci sarebbe più opportunità di battersi alla pari, ma contro la passione di una vita è una lotta impari e lei si sente totalmente annientata: l'ago della bilancia si è allonanato totalmente da lei.
L'atmosfera festosa di casa Ozora diventa claustrofobica, la isola completamente ed è normale che lei senta l'esigenza di andarsene, per sfogarsi lontana dagli sguardi, ma credo anche per non rovinare la gioia dei suoi amici.
Ritrovarsi a piangere talmente tanto da farsi mancare il fiato, la disperazione, l'idea di non avere soluzione sono tutti concetti espressi benissimo nel momento di solitudine di Sanae. Per fortuna può contare su un'ottima amica che accorre a salvarla dai propri tristi pensieri e le offre, se non una soluzione, almeno una spalla su cui piangere. Yukari è molto dolce in questo momento, dice solo poche parole e compie solo un gesto, ma tutto è talmente intenso e ricco di significato che Sanae riesce almeno a calmarsi.
Termino scrivendo: alzi la mano chi non ha mai detto "l'amore fa schifo" durante l'adolescenza. E' vero, l'amore può fare schifo quando le cose non vanno come vorremmo, ma alla fine è quello che ci fa vivere, che ci fa arrabbiare e che ci fa sognare.

Recensore Veterano
22/12/15, ore 10:39

La rabbia di Sanae è così viva che esce quasi dallo schermo, ero adirittura pronta a schivare il cazzotto che mi aspettavo da un momento all'altro. Battutacce a parte, all'inizio il titolo del capitolo non è molto chiaro, sembra un accenno anche al caro Roberto Hongo. Finchè non ho avuto il piacere di confronarmi con te, non avevo mai riflettuto su quanto realmente quel uomo si sia comportato male, non solo con Tsubasa, ma con l'intera famiglia Ozora: trattato come un ospite di riguardo, mandato dal signor Koudai dal miglior chirurgo oculista e praticamente venerato da quel povero bambino. In effetti è stato un po' in disgraziato per come si è comportato. Le riflessioni di Sanae sono più che giustificate e lo è anche il suo avercela col mondo, ogni tanto ci vuole o si rischia di impazzire dal dispiacere.
Kumi è la figura chiave in questo capitolo, come lo è stata in questa parte della storia canon. Immagino Sanae che già arrabbiata di suo si vede davanti casa la "fangirl" che si apposta per dirle chissà quale baggianata. Invece, questa volta, la ragazzina le sbatte in faccia, con la solita cortesia tipica giapponese (il dialogo è perfetto, Kumi in quanto kohai si pone in posizione inferiore e il suo registro verbale lo esprime totalmente) sia chiaro, la sua vigliaccheria.
Sanae ha capito in cuor suo che Tsubasa non la rifiuterebbe, ma ha paura che non siano in grado di gestire una storia a distanza, soprattutto teme che lei non sia all'altezza di una situazione tanto complicata e ha sempre usato lo scudo del timore di non piacere per non essere sincera con lui.
Confesso che l'atteggiamento di Kumi e la sua decisione mi hanno fatto sempre pensare ai kamikaze: sa benissimo che non servirà a niente, ma sa anche che si pentirà in futuro per non averci nemmeno provato. E' un comportamento che, volendo, può essere accostato al codice Bushido (da qui il paragone con i Kamikaze). Lei si comporta in modo leale ed è pronta ad accettare la sconfitta con onore. Credo che tutto questo sia stato uno schiaffo morale per Sanae che non ha mai avuto una gran considerazione per questa ragazzina, e in questo frangente deve essersi sentita in qualche modo inferiore a lei.

Recensore Veterano
22/12/15, ore 10:17
Cap. 12:

Quando si hanno le ali, si sa, le gabbie non sono proprio i posti più piacevoli in cui stare e Tsubasa ora è come l'uccellino che non può volare libero a causa del suo piede. Almeno sa fare autocritica e si rende conto che una gran parte della responsabilità è solo sua, ma per fortuna che ci pensano i suoi amici a toglierlo dalla noia con questa visita che è diventata una festa per la vittoria. Mamma Natsuko è proprio brava e paziente.
Ishizaki è veramente comico in questo capitolo, lo scherzetto di far pensare a Tsubasa che sia arrivata Sanae per vedere la sua reazione è proprio simpatico e, in qualche modo, utile per portare il suo capitano ad essere più sincero con i suoi sentimenti. Favoloso lo scontro tra lui e Yukari, per non parlare di Sanae che coglie la palla al balzo per virare l'attenzione dei presenti su di loro, in modo da dare un po' di respiro a uno Tsubasa messo bene sotto torchio dal dispettoso compagno di squadra: in un modo o nell'altro lo salva sempre dalle situazioni più complicate.
Il momento comico viene improvvisamente interrotto dalla frase di Shingo che accenna, in maniera molto infelice, alla partenza per il Brasile e questo basta per far calare un velo di tristezza su tutti, perché ognuno a modo proprio ha tutti i motivi per sentirsi così, Tsubasa compreso. Sarebbe facile pensare che essendo una sua libera scelta, lui non ne soffra pe niente, ma sarebbe un errore, perché lui lo fa semplicemente per il suo futuro di calciatore e più si avvicina il tempo di partire, più inizia a prendere coscienza di quello che lascerà dietro di sè.
Commovente e maturo il confronto con la madre: un momento in cui Tsubasa prende coscienza di quanto la sua partenza potrà farle male, dato che già sopporta la solitudine per la mancanza del padre. Natsuko non può che rispondere rassicurando il figlio, perché da madre non può esimersi dall'essere triste, ma sa anche che non può impedire al figlio di realizzarsi, perché non lo renderebbe felice. Ritengo molto materni anche i suoi poco velati consigli: come ogni madre, capisce bene suo figlio, proprio come se gli stesse leggendo nella mente, e si è resa conto che lui sta contenendo i propri sentimenti. Probabilmente, è ben cosciente che sarà difficile per entrambi, vive un amore a distanza sulla propria pelle ogni giorni, ma sa anche che se il figlio se ne andrà senza dire una parola potrebbe pentirsene per il resto della sua vita.
Tsubasa finge di non capire, ma lei stessa sa che ha compreso benissimo, ma come chi nasconde la polvere sotto il tappeto lui dirotta i suoi pensieri sul torneo a Parigi, perché, per sua stessa ammissione, non ha ancora idea di come gestire i suoi sentimenti.

Nuovo recensore
22/12/15, ore 01:28

Eccomi...con sommo ritardo ma da adesso giorno per giorno mi gongolo con i tuoi cap. *_* e mi metto in pari.
“Sono così un libro aperto?”...SI che lo sei caro mio!
È stato bellissimo sentire Tsuby pronuncira questa frase e altrettanto fantastica la risposta della nostra Sanae “Oh per quanto riguarda il calcio sei di un’ovvietà davvero imbarazzante!” “Per quanto riguarda altre cose invece…”
Grande ragazza, hai dato voce a quello che tutte noi tsubasiane avremmo risposto al nostro capitano dopo una domanda come quella.
Complimenti per come riesci a rendere lo stato d'animo di Tsuby che, pur essendo proiettato su se stesso e il suo obiettivo, ha questi attimi di smarrimento dati da un 'non sa bene cosa' che lo fanno incartare come neanche una finale del campionato mondiale riesce a farlo ...diciamo che oltre che per Sanae anche Tsuby,in questo momento, per se stesso non è un libro molto aperto per ciò che esula dal calcio ;-)
Ci vediamo al prossimo capitolo ❤
(Recensione modificata il 22/12/2015 - 01:39 am)
(Recensione modificata il 22/12/2015 - 01:52 am)

Recensore Master
21/12/15, ore 23:15
Cap. 15:

A parte il fatto che avrei voluto un cecchino appostato su un terrazzo per abbattere lo scocciatore.
Ho iniziato a sentire il cuore nelle orecchie, ho detto... ODIIOOOOOO ora glielo dice glielo dice.
E poi?????
E poi?????
.....
Arriva quello lì!??!
Ohhh ma io lo gambizzo.

Eccerto che hai interrotto qualcosa porca di quella zozza! Volevo entrare io nella storia e dire STOP fermi tutti!
Una volta che sto poro cristo decide di dirle qualcosa me lo interrompete!?!?
M alo avrei preso per mano e condotto io da Sanae ovviamente avrei avuto un mitra in mano per tenere a distanza debita chiunque, incitandolo a proseguire tranquillamente il suo discorso.
Ma povero Ozora una volta che decide e prende l'iniziativa, ovviamente mosso da quella sana punta di gelosia.... insomma ci stava tutta la faccenda.
Stavo per saltellare come una scema e poi la mazzata tra capo e collo... NON si fa
NO
NO
Attendo fiduciosa il seguito.
Sanae77

Recensore Junior
21/12/15, ore 12:44
Cap. 15:

Dopo la vittoria del torneo, una volta rientrati in patria l è Tsubasa a fare un resoconto degli avvenimenti che gli sono accaduti, dalla gioia del mese prima della vittoria del torneo di Parigi, dall'incontro con Taro all'incontro con il suo vecchio Maestro Roberto e alla realizzazione che finalmente riuscita ad andare in Brasile, questa volta non è un sogno, cero dovrà aspettare la fine della scuola.
poi però ad un certo punto il suo pensiero vanno ai fatti accaduti in quel giorno, la dichiarazione d'amore inaspettata della 3 manager della squadra e il suo rifiuto, perché adesso è consapevole che è innamorato visto che avrebbe volto che la dichiarazione fosse stata da parte di Sanae, pensa alla sua vita sentimentale, visto che sul piano professionale è riuscito ad affermarsi, anche se ancora è molto in subbuglio sotto l'aspetto sentimentale visto che ha la consapevolezza che vorrebbe rivelare i suoi sentimenti, ma dall'altro preferisce ancora accantonare i suoi sentimenti.
Però dopo Tsubasa raggiunge i compagni e c'è anche Sanae con loro, che poi scopre che è stata fuori con un ragazzo c'è questo scatena il lui un po di gelosia, che però deve reprimere e che però farà in maniera di scoprire, il sì avviene perché ad un cero punto i ragazzi della squaglia lasciando da soli Tsubasa e Sanae che iniziano a parlare del fatto accaduto a Sanae, che gli rivela che lei è innamorato di un altro, quanto fa sì che scatena la razione di Tsubasa che lo spinge a dichiararsi, peccato che però venga interrotto dal suo insegnate di portoghese, interrompendo questo fatidico momento...
Complimenti e come sempre al prossimo capitolo 😘

Recensore Veterano
21/12/15, ore 12:30
Cap. 11:

Questo capitolo mi ha veramente commossa, pieno di sentimento, descritto con delicatezza e non in modo smielato. Sanae corre da lui, dimenticando preoccupazione e senso del dovere, lo fa come un'adolescente innamorata che ha solo in testa quanto voglia stare con lui.
Sulle prime, entrambi sono impacciati, forse da parte di Tsubasa c'è un po' di timidezza per il gesto compiuto prima in campo, mentre da parte di Sanae c'è la lotta feroce contro la propria voglia di piangere e i sentimenti che vorrebbero uscire fuori con la stessa potenza di un'esplosione vulcanica. Le parole non servono, il gesto che lei "si permette" di fare è abbastanza eloquente come lo è la reazione di Tsubasa che risponde totalmente all'abbraccio come a dirle "sono qui, sto bene, lo sento anch'io quello che senti". Ovviamente, l'idea del "poi" è il freno che si sono posti e che gli impedisce di parlare finalmente.
L'ultima parte è deliziosa: Tsubasa come un bambino che cerca di farsi perdonare dalla mamma per averla fatta preoccupare e Sanae, da brava ragazza innamorata, non riesce a tenergli il broncio più di tanto.
Peccato che arrivi la squadra, perchè questi due hanno bisogno di un po' di tempo tutto per loro da sfruttare per parlarsi una buona volta, ma non di calcio, sia chiaro.

Recensore Veterano
21/12/15, ore 12:13
Cap. 10:

Credo che questo sia stato il momento in cui Tsubasa appare al lettore come nudo: totalmente indifeso e reale. Siamo sempre stati abituati a vederlo come il giocatore più forte che riesce a mettere in ridicolo anche le squadre più forti, l'atleta che fa praticamente la partita da solo. Con la tua analisi profonda degli eventi ci fai comprendere che non è affatto così, che quella è solo la facciata. La sua voglia di vincere, non per il suo sogno di andare in Brasile, è tutta rivolta alla squadra, ai suoi dieci amici, quelli che gli sanno essere vicini come Ishizaki in questo momento così difficile. Proprio questo personaggio mi ha sempre ispirato emozioni contrastanti: da un lato lo prenderei a mazzate quando rovina l'atmosfera o fa battute taglienti, dall'altro mi riempie il cuore di tenerezza, specialmente quando dimostra tutta la sua lealtà verso gli amici come in questa situazione.
Finalmente, complice anche questo momento in cui le barriere sono totalmente crollate, Tsubasa esterna i suoi sentimenti per Sanae e lo fa in modo molto delicato e privato (non credo che tutto lo stadio abbia visto lo sfioramento tra le loro dita). Mi commuove il suo desiderio di farle capire quanto sia importante per lui, fosse solo per farla smettere di piangere. E' giusto che lui voglia vincere anche per lei, perchè, come i suoi compagni di classe, lei c'è stata sempre, prima come tifosa, poi come insostituibile manager del club di calcio. Infine, è molto romantico che la presenza della ragazza sia come una potente medicina per lui, sicuramente sarà meglio deli farmaci antidolorifici.

Recensore Veterano
20/12/15, ore 19:50
Cap. 9:

Credo che non ci sia cosa peggiore per una ragazza innamorata vedere la persona che ti sta a cuore su un letto di ospedale. Riesci pienamente a trasmettere quell'angoscia che, in questo caso, si intreccia con l'egoistico desiderio di Sanae che Tsubasa non vinca per non andare in Brasile. I suoi pensieri sono molto chiari, ritiene che si assurdo ridursi così per quello che è "solo uno sport", però io credo che siano dettati soprattutto dalla sua paura di vederlo andare via: lei sa che Tsubasa ama il calcio e che per la sua passione, ma anche per la squadra (non a caso lei stessa dice che lui è il Capitano fino in fondo), farebbe qualsiasi cosa, anche compromettere la sua salute.
Le lacrime di Sanae sono molto tristi, immaginare una ragazzina delle medie al capezzale del suo primo amore fa tanto male, specialmente quando parla dei contatti "rubati", purtroppo non ha che quelli.
Mi piace molto che hai fatto intervenire la signora Natsuko, penso che Tsubasa abbia ereditato la determinazione proprio da lei, e il fatto che gli permetta di giocare rimarca ancora una volta quanto sia generosa nei confronti di questo figlio che ha deciso di partire e lasciarla da sola. L'entusiasmo di Tsubasa cozza totalmente con l'inquietudine di Sanae, ma credo che lei, come sempre, si rassegnerà a deciderà di fare ciò che è meglio per lui.