Recensioni per
Becoming (Butterfly Intro)
di OnlyHope

Questa storia ha ottenuto 344 recensioni.
Positive : 344
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/03/16, ore 16:09
Cap. 15:

Guarda condivido ed apprezzo la tua scelta. Non mi piace x nulla che per dare uno scossone all'adorabile tordo ci mettesse il babbeo con la clava.

Recensore Veterano
12/03/16, ore 15:59

No guarda non è la noia il sentimento dominante di questo cap..il problema son i fazzoletti non a portata di mano quando servono!

Recensore Veterano
12/03/16, ore 15:49
Cap. 12:

Ah..le mamme. Devo dire che la mamma di tsubasa mi ha sempre stupito sia per il rapporto con il marito che con il figlio. Senza dimenticare che fossi stata in lei avrei accoppato Roberto. ..

Recensore Veterano
12/03/16, ore 14:19
Cap. 10:

Ciao bellissimo capitolo. In effetti nell'anime ha più risalto questo momento di grande legame che c'è tra di loro...cariniiiii

Recensore Veterano
12/03/16, ore 14:12
Cap. 9:

Ciao hai ragione in questa ottica di sentimenti in perfetto dualismo conflittuale è normale che an Ch e sanae sia umana sentendo e a volte sperando che non ce la faccia anche se poi cede e sa benissimo che il capitano è il capitano

Recensore Veterano
12/03/16, ore 14:03
Cap. 8:

Uffi...altra perfetta descrizione di quanto tsubasa sia tordo e di quale amarezza si tinga il presente di questa sanae

Recensore Veterano
12/03/16, ore 13:55
Cap. 7:

Grazie mille è carinissimo questo cap. Anche se sinceramente speravo fosse più lungo.....

Recensore Veterano
12/03/16, ore 13:48

Ciao, ricordo benissimo la puntata di cui parli e anche se è realtà l'ho trovata molto cruda

Recensore Veterano
12/03/16, ore 13:35

Ciao, in questa descrizione hai colto anche l'aspetto riservato e la difficoltà che inizialmente sanae ha nell'instaurare l'amicizia con yukari. Penso anche xhe che essendo sanae un ex maschiaccio non le fosee così facile aprirsi.

Recensore Veterano
12/03/16, ore 13:27

Ciao, uffi però come sei...mi fai sorridere con cap 2 e poi sei così intesa nel dialogo di sanae che mi viene il maone...

Recensore Veterano
12/03/16, ore 13:21

Ciao, in effetti tra anime e manga mi sono sempre chiesta come fosse arrivato tsubasa a realizzare che sanae non era solo amica=calcio e stop. Hai descritto benissimo anche la spensieratezza di lei.

Recensore Veterano
12/03/16, ore 13:10

Ciao, ho iniziato a leggerla solo ora che è completa...ma conoscendo il tuo modo di scrivere (da butterfly e fly away) sicuramente la leggerò tutta si un FIATO:-)

Recensore Veterano
11/03/16, ore 22:18

Ciao OnlyHope, eccoci arrivato ai saluti. Saluti tra Tsubasa e i suoi genitori, tra Tsubasa e Sanae e tra l'autrice e i suoi lettori. Anche a me, come lettrice e come amante del cinema, piace il lieto fine, ma questa volta, purtroppo non era proprio possibile. Tsubasa doveva partire, il suo sogno era troppo grande per essere realizzato in Giappone, paese non proprio all'avanguardia in campo calcistico ( almeno all'epoca in cui Takahashi ha iniziato a scrivere la sua opera, ora il Giappone ha fatto dei grandi passi avanti anche in questo sport, ma ci vorrà ancora del tempo prima che possa raggiungere i livelli d'eccellenza sognati dal Sensei). Magari avrebbe potuto partire alla fine del liceo, ma quel giorno sarebbe comunque arrivato. Moltre lettrici simpatizzano con Sanae e criticano Tsubasa, rinfacciandogli di avere lasciato Sanae ad aspettarlo in Giappone, mentre lui se ne stava in Brasile ad inseguire il suo sogno. Egoista? può essere. Superficiale nel non considerare tutti gli aspetti della sua scelta? Forse, ma si tratta della superficialità e dell'ingenuità di un bambino di dieci anni, capace di vedere solo il "bello" del suo sogno, dimenticandosi il "brutto". Per brutto intendo le cose che ha dovuto sacrificare: un'adolescenza normale, la vicinanza de suoi genitori, di Sanae e degli amici più cari. Io mi sono chiesta cosa sarebbe successo se, alla fine, Tsubasa fosse rimasto in Giappone per Sanae. Magari mi sbaglio, ma credo che il loro rapporto, alla lunga, ne avrebbe risentito; penso che, alla fine, sarebbe arrivato il momento in cui Tsubasa avrebbe rinfacciato a Sanae il fatto di avere rinunciato al suo sogno per lei. Poi, mi chiedo, sarebbe davvero stato giusto chiedere ad un ragazzo così giovane di rinunciare a ciò per cui si era impegnato tanto, ciò che sognava dall'infanzia? Io credo di no. Ma questa è solamente la mia opinione.
Ok, sto divagando, torniamo, per l'ultima volta, da Tsubasa. Uno Tsubasa che, come dicevo prima, è giunto al fatidico momento della partenza, un vero e prorio spartiacque per la sua carriera e la sua crescita come uomo. Splendido e toccante il suo saluto ai genitori, che ci mostra uno Tsubasa determinato a mostrarsi sereno e forte davanti ai signori Ozora, soprattutto per il fatto che la scelta di partire è stata unicamente sua; lui ha inseguito questo obiettivo con grande tenacia e ora non può permettersi di mostrare ripensamenti. C'è il tempo, però, per concedersi un breve viaggio nei ricordi, per un ultimo giro per la città, che non solo lo ha visto crescere, ma che gli ha anche regalato tanto. La gloria, seppure ancora limitata al calcio giovanile, l'amore di Sanae e gli amici più cari, quelli con i quali ha instaurato rapporti indissolubili, che vanno ben oltre il campo di calcio. Tra le tappe di questo giro turistico non poteva mancare la villa di Genzo, il suo primo vero grande rivale, il primo ostacolo da superare nella sua strada verso la gloria. Eccoci poi al belvedere che riunisce in sé i momenti più importanti della vita calcistica e personale del soccer prodigy. Al belvedere ha iniziato a costruire la sua amicizia con Ryo. Dal belvedere ha lanciato il pallone con il messagiio di sfida a Genzo. Sempre al belvedere ha trovato il coraggio di confessare i suoi sentimenti a Sanae. Ci sarebbe tempo per un'ultima tappa: la casa di Sanae. Ma Tsubasa non ce la fa, per i motivi che tu stessa ci hai descritto Per una volta, però, è stata Sanae a decidere per Tsubasa ed eccola lì, ad attenderlo alla fermata, per salutarlo e dargli il suo regalo. Non mi soffermerò ancora sui sentimenti e sulle motivazioni di Sanae, non avrei nulla da aggiungere rispetto al capitolo precedente. Quello che vorrei sottolineare, come già fatto da Gratia, è l'immenso amore che traspare da Sanae in questo capitolo. La sua forza, la sua comprensione, la sua capicità di perdonare e accettare Tsubasa per quello che è, riassumono la forza dei sentimenti di questa ragazza. Tsubasa, preso in contropiede, non riesce a controllare del tutto le sue emozione. Anche se prova a mostrarsi forte e sereno anche con lei, la sua difficoltà di parlare, di trovare le parole adatte sono il segnale che l'emozione è troppo forte, Infatti, quando Sanae non può più vederlo, non riesce a trattenere una lacrima alla quale, probabilmente, ne sono seguite altre. In chiusura, posso solo rinnovarti i complimenti per questa storia bella e delicata, per la capacità che hai di farci comprendere fino in fondo questi due magnifici personaggi. Infine, nonostante quello che hai scritto nei tuoi pensieri finali, spero di poter leggere presto altre tue storie. Nel frattempo mi consolerò pensando che Becoming è solo il primo capitolo di una trilogia e che il lieto fine è solo rimandato.
Ciao, a presto.

Recensore Master
11/03/16, ore 21:43

Mi sento come quando hai finito di vedere un bel film o hai letto un bel libro e sei contenta perché lo hai visto o letto, ma allo stesso tempo sei triste perché è finito...e vorresti cancellarlo dalla memoria per cominciare daccapo senza conoscerne la trama.... Ahimè, io ho già letto anche i sequel! Non so se sono può dispiaciuta del fatto che sia finita la tua storia o del fatto che non sai se scriverai ancora... Di sicuro mancherai a tutti noi! Mi hai fatto rivivere il primo amore adolescenziale, i primi turbamenti, le emozioni, gli imbarazzi, la scoperta...un viaggio nel passato credo per ognuna di noi. Alla fine dello scorso capitolo avrei ucciso Tsubasa per non averla avvertita prima della sua imminente partenza, ma in quest' ultimo me lo hai fatto perdonare con la sua dolcezza...Mi ha fatto una tenerezza infinita!! Siamo noi che dobbiamo ringraziarti per aver diviso con noi le tue storie, per averci raccontato quello che Yoichi Takahashi si è tenuto per sé, o forse essendo uomo non ha saputo raccontare, limitandosi ai fatti nudi e crudi. Le persone che sanno scrivere devono continuare a farlo perché il loro è un dono riservato a pochi eletti!!! E per noi è un privilegio leggere!! Mi aggrappero' a quel "mai dire mai"... Grazie
(Recensione modificata il 11/03/2016 - 09:45 pm)

Recensore Veterano
11/03/16, ore 18:28

Ciao OnlyHope,
e siamo giunti al gran finale... Ci proponi un pezzo sinfonico, con Tsubasa che si apre al lettore e a Sanae.
Hai costruito una magnifica chiusura introspettiva, corale nella prima parte (con i suoi genitori), sussurrata in quella centrale, con un crescendo narrativo che diviene infine un duetto quando entra in scena Sanae, nella parte conclusiva che corona il capitolo.
I genitori di Tsubasa hanno dimostrato forza e generosità, per tutto il percorso personale e calcistico del ragazzo. La scena di loro due vicini che lo salutano è cosi delicata ma al tempo stesso a toni emotivi forti da permettere al lettore di penetrare discretamente in questo finale, da osservatori interni.
La parte centrale poi, con questa uscita in solitaria nel mare dei ricordi di Tsubasa a Nankatsu, ci permette di vedere questo momento di crisi (intesa nell’accezione etimologica) attraverso i suoi occhi. Commovente il profondo legame che il ragazzo ha stabilito con questa sua città adottiva, che è stata generosa nella sua vita, donandogli il successo nel calcio, gli amici, l’amore…
Il belvedere è forse il luogo davvero topico per Tsubasa, con il pallone scagliato da bambino nel giardino di Villa Wakabayashi, e soprattutto con la dichiarazione che il giovane ha fatto alla sua amata, sugellando non solo il legame con lei, ma anche con la città di Nankatsu.
Infine, Sanae. Il duetto. Il dialogo. La ragazza compare davanti al giovane quando ormai lui non pensava (e forse non sperava) più di poterla incontrare di nuovo prima della partenza.
Non vi è rancore negli occhi della ragazza, questa è forse la frase che più mi ha colpito e commosso, perché tutto in lei trapela amore: disinteressato, completo, sincero… Non vi è rancore neppure dopo la notte insonne, dopo il segreto celato per giorni dal ragazzo. Non vi è rancore perché Sanae ama, ma anche perché credo lei abbia percepito che il taglio netto che Tsubasa voleva dare era per lei… Non era solo paura, non era solo inesperienza sentimentale, ma anche desiderio di non vederla soffrire.
Io credo che per un ragazzo così giovane e con un sogno troppo grande, questo gesto sia espressione di amore.
Non si volta, Tsubasa. Non può, perché Sanae si è dimostrata forte, tanto forte, troppo forte. Deve realizzare quel sogno per cui ha lasciato tutto e tutti, soprattutto lei, e non può far percepire alcuna indecisione, come ha anche fatto con i suoi genitori.
La lacrima che scende sul viso, dice tutto, non servono altre parole. Scende lenta, perché non vi è fretta, il tempo si congelerà finché Tsubasa non tornerà da campione in Giappone. Dalla sua terra, da Sanae.
Davvero splendida questa immagine di chiusura della lacrima, pare vederla scendere, pare poterla toccare… Ma quella lacrima è solo per noi lettori, Sanae non la vedrà, ed è giusto che sia così. Lacrima che altro non è che il climax di questo crescendo di tensione emotiva che hai creato negli ultimi capitoli, davvero toccante e coinvolgente.
Ti ringrazio per gli stati d’animo complessi e umani che sei riuscita ad evocare in ognuno di questi monologhi, dialoghi, soliloqui, con uno stile narrativo preciso, attento ed appassionato e ricco di stupende metafore.
Hai trasmesso non solo amore tra i due giovani innamorati, ma anche amore che tu stessa, cara autrice, provi per questi due splendidi e complessi personaggi. E lo hai fatto rispettando il difficile compito di mantenere sempre Tsubasa e Sanae IC, un “task” che richiede più dedizione, energie, passione a mio parere.
Per me è stato un piacere immenso poter leggere questi pezzi narrativi in anteprima, poterli vivere, sentire, approfondire. Grazie… Davvero.
gratia