Recensioni per
Becoming (Butterfly Intro)
di OnlyHope

Questa storia ha ottenuto 344 recensioni.
Positive : 344
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/11/15, ore 15:22
Cap. 11:

Ma povera la nostra Sanae,
sempre conciato male anche se confesso che non ho mai capito che diavolo di punture gli facesse il

dotore per rimetterlo in sesto in quel modo... doveva essere roba buona e forse anche vietata,

chissà sorvoliamo ahhahah.
La sua preoccupazione scorre in ogni singola parola di questo capitolo, anche la barriera della loro

proverbiale compostezza per un secondo viene abbatuta in favore di un abbraccio.
Un abbraccio carico di bisogno da parte di entrambi.
Una scena molto tenera e allo stesso tempo sofferta, forse più da Sanae, anche se quando lui la

stringe a se ho come l'impressione che anche Tsubasa ne avesse un disperato bisogno, di lei e del

suo contatto.
Dop le dita che si sono sfiorate, dopo che ha capito, dopo che la partita è stata vinta e il Brasile

vicino.
Ho apprezzato il gesto del Capitano che le distende le gance per farla ridere, in un gesto così

'amichevole' ma, che per la loro cultura, anche così 'intimo'.
Ogni volta di tico Brava...
Ma che te lo dico a fare, lo sai già :-)
Sanae77

Recensore Junior
22/11/15, ore 15:29
Cap. 11:

Ciao E che dire bel capito lo anche questo. Carico di suspance, la corsa di Sanae verso l'infermeria per sincerarsi delle condizioni di Tsubasa. Ancora una volta di fronte a lui, Sanae cerca di reprimere le proprie ansie e io proprio sentimento per non farlo preoccupare, nonostante vorrebbe dirgli tutto quello che sente, però è molto bello il colpo di scena dell'abbraccio che viene contraccambiato da Tsubasa. Anche se poi a malincuore Sanae decide che si deve staccare dal quel momento magico e deve tornare lucida per quel momento.
Bellissimi capitolo e al prossimo 😘

Recensore Junior
22/11/15, ore 08:17
Cap. 11:

Ciao!
Ma che bello questo capitolo! Finalmente un contatto un po’ più significativo tra Sanae e Tsubasa. Credo che questo abbraccio, spontaneo e tanto atteso, chiuda in maniera adeguata una partita così sofferta come la finale del campionato delle medie. Dopo tanto impegno, dolore e ansia di non farcela ci voleva un momento di tranquillità e di intimità tra di loro, seppur fugace e sempre castissimo.
Ma partiamo per gradi. Stupenda l’immagine di Sanae che si precipita in infermeria, quasi inciampando sui suoi passi per la fretta, perché ha urgenza di vederlo, di sentirlo vicino e di assicurarsi che stia bene. Questa scena di lei che si alza dagli spalti e vola da lui è ricorrente nel manga e nell’anime, e hai reso benissimo i pensieri angosciati che la animano in quei momenti.
Dall’altra parte ritroviamo uno Tsubasa calmo e sereno, felice per la vittoria e che ha ormai già lasciato alle spalle tutto lo stress e il dolore fisico provati in partita. Tsubasa d’altronde è così: implacabile e determinato fino alla morte quando è sul campo, pacifico e gentile al di fuori di esso.
La tranquillità di Tsubasa e la necessità di sfogare un po’ dell’ansia provata permettono a Sanae di lasciarsi andare per una volta a ciò che vuole davvero, mettendo da parte i miliardi di ragionamenti che la tormentano ormai da anni, e di abbracciare con slancio colui che ama. E ancora una volta rimane stupita perché non si aspetta che Tsubasa ricambi l’abbraccio. Siamo ormai al tema ricorrente, già discusso negli altri capitoli, che lei non riesce a concepire il fatto che lui possa provare qualcosa nei suoi confronti. E probabilmente neanche questo abbraccio ricambiato è bastato per darle un po’ più di sicurezza o per farle intuire qualcosa. In questo secondo me è già più avanti Tsubasa: lui ormai ha dato un nome al proprio sentimento, come ci hai spiegato nello scorso capitolo, e di certo sa cosa prova lei non fosse altro per il tormento che gli danno i ragazzi della squadra con le solite battutine a tale proposito. Probabilmente, per permettere a lui di realizzare il suo sogno senza essere di intralcio, Sanae si è talmente frenata nei suoi sentimenti trattenendosi dal confessare il proprio amore o da mostrare un qualsiasi atteggiamento che possa far pensare a lui di essere innamorata, che non crede possibile che anche in Tsubasa possa albergare lo stesso tipo di sentimento, né riesce ad interpretare i seppur piccolissimi e timidi segnali che lui lascia qua e là.
Mi sembra di capire che tra poco dovremmo entrare nella parte della storia in cui tu ti sei slegata dal manga. Sono proprio curiosa di vedere che momenti ci proponi, ho davvero voglia di vedere Sanae e Tsubasa nel loro ambiente e come li conosciamo ma in situazioni che non esistono nella storia originale.
A venerdì!
Mari

Recensore Veterano
22/11/15, ore 01:10
Cap. 11:

"Abbiamo vinto... Dai sorridi": certo, è una parola!
"Abbiamo vinto...E così vai in Brasile!": avrei voluto proprio che Sanae gli dicesse questo, per vedere la sua reazione. Mi chiedo se Tsubasa abbia mai pensato che Sanae non desideri la sua partenza, se se ne renda conto. Forse no, è troppo presto, perché è da poco che lui ha preso coscienza dei suoi sentimenti e, probabilmente, anche di quelli della ragazza e non si è reso conto che il pensiero della sua partenza, è causa di tristezza per lei. Così, ancora una volta, Sanae deve nascondere i suoi pensieri e le sue emozioni sempre contrastanti: felicità per una vittoria desiderata anche da lei e dolore per quello che ne deriva. La partenza, ora, è certa ed inizia il conto alla rovescia. Questa ragazza è diventata talmente brava a nascondere la verità, che potrebbe intraprendere la carriera di attrice oltre che di cantante! Nonostante ciò, stavolta le parole vengono meno ed è troppa la paura di tradirsi che compie un gesto imprevedibile da parte sua: un abbraccio. Come le dita che si sono sfiorate durante la partita, anche questo è un gesto semplice. Che c'è di strano in due ragazzi che si conoscono da tanto, che si abbracciano felici per una bella vittoria? Come sempre, per noi, niente, per loro, invece, è un gesto importantissimo, carico di significati e non solo per la loro cultura tanto diversa dalla nostra. E Tsubasa non si ritrae o irrigidisce, come ci si potrebbe aspettare, ma lo ricambia, rendendolo ancora più intimo. Sanae si stupisce, ma non dà una spiegazione precisa al comportamento del ragazzo neanche questa volta. Si vede che sto Brasile che le penzola sulla testa come la spada di Damocle, le toglie lucidità!
Bravissima come sempre! Le pene d' amore della piccola Sanae, descritte da te così sapientemente, mi ispirano tanta tenerezza ed è una bellissima sensazione, credimi!
A venerdì, Maria.

Recensore Veterano
21/11/15, ore 12:48
Cap. 11:

Ciao OnlyHope,
come sempre, mi stupisce la delicatezza e la forza con cui sei capace di esprimere le sensazioni della piccola Sanae. La forza sentimentale della fanciulla trapela da ogni parola, un vigore deciso non da lei, ma dal suo stesso stesso amore. Un amore totale e totalizzante, capace di sommergere tutto il corpo e di lacerare.
"Mi sento morire"... Richiama alla mente "Storia di una capinera" di Giovanni Verga, con la frase tagliente "Si può morire d'amore, si può impazzire d'amore?"
In quella frase, c'è tutta la forza sentimentale contenuta in Sanae, lei vorrebbe gioire, lo vorrebbe per lui, ma non può parlare, il dolore insito nel pensiero di perdere l'oggetto vivente del suo amore è troppo grande.
Eppure, nonostante la narrazione in prima persona, nonostante l'angoscia e l'amore che emanano da Sanae, ella è in grado di esprimersi con una delicatezza verso Tsubasa che non ha eguali.
L'abbraccio tra loro... Un contatto fisico comune che tu hai reso straordinario. Percepivo le mani muoversi, sfiorare i tessuti, stringere con timido impeto. Le ho viste davanti agli occhi.
"C’è il calore dell’universo intero, sprigionato in questo abbraccio." Questa frase contiene la delicatezza di Sanae, un abbraccio liberatorio per entrambi. Eppure, si percepisce anche dolore in quel gesto così comune e così straordinario (per come lo hai descritto tu): il dolore fisico di Tsubasa è scomparso, avvolto dalle iniezioni di anti-dolorifici e dall'entusiasmo della vittoria. Ora, nel cuore della piccola Sanae, è il dolore per la separazione ad emergere. Il sogno (o l'incubo) è divenuto realtà. Vittoria. Titolo che nasconde dualismo, proprio come la forza e delicatezza che ho percepito in Sanae. Vittoria sportiva. Vittoria personale. Vittoria, che pero estromette la parte sentimentale. Vittoria che ha creato una doppiezza emotiva in Sanae, già un personaggio caratterizzato dal dualismo Anego-Sanae.
Vi sono due cose che mi colpiscono in questi monologhi in stile novella, ognuno dotato di vita propria: l’accuratezza stilistica che utilizzi, e il coinvolgimento emotivo che traspare ad ogni singolo sentimento che descrivi. Si sente amore tra i due giovani, ma anche amore dell’autore per questa coppia e per la storia che sta narrando. Cuore e stile. C’ è tutto.
Bravissima!
gratia
(Recensione modificata il 21/11/2015 - 01:04 pm)

Recensore Junior
20/11/15, ore 19:55
Cap. 11:

Dolcezza, tenerezza, serenità sono le emozioni che, come sempre, mi rimangono leggendo questa storia. È come una ventata d'aria che mi ritempra, alla fine della settimana. E poi sappi che è proprio grazie a te e a "butterfly", che mi sono avvicinata a questo mondo, quindi, sono particolarmente legata a questa storia. Questo capitolo mi è piaciuto un sacco!!!! Sanae, poverina continua a vivere sentimenti contrastanti e non riesce a gioiere pienamente per la vittoria perché sa cosa significa per il suo futuro, anche se, alla fine del capitolo, fa emergere completamente la profondità del suo sentinento, affermando che, desidera vederlo felice e realizzato anche se questo, significa che lui andrà via.
E poi finalmente i sentimenti che emergono. Sanae supera ogni timidezza e abbraccia Tsubasa, e lui ricambia l'abbraccio, abbandonandosi completamente a lei e anche dopo questo momento così intimo il nostro" ormai non vedo più solo il pallone" cerca di avvicinarsi nuovamente a lei con il suo volto vicino al mento di Sanae. Penso che lei non riesca a leggere il significato dei gesti di Tsubasa ancora scossa da tutto ciò che è avvenuto nel pomeriggio!! Ti faccio i miei complimenti e come sempre aspetto con ansia venerdì prossimo.

Recensore Veterano
20/11/15, ore 19:41
Cap. 11:

Ciao, OnlyHope. Anche questo capitolo è molto toccante e pieno di emozioni. Finalmente, Sanae può precipitarsi da Tsubasa, per vedere come sta. La partita è finita, la Nankatsu ha vinto la finale, a pari merito con la Toho, dopo una partita tiratissima e piena di emozioni, eppure Sanae non riesce a gioire appieno di questo nuovo successo. La manager non può farlo, non può dimenticare che cosa significa questa vittoria per Tsubasa ma, soprattutto, per lei: Tsubasa, ora non ha più nessun ostacolo davanti a sé, andrà in Brasile. Questo, ovviamente, vuole dire che dovrà allontanarsi da Sanae. Sanae è ben consapevole del fatto che il suo amore non è abbastanza per trattenere Tsubasa e, per la prima volta, si rende anche conto che non sarebbe giusto. La ragazza non vuole rovinare il ricordo che Tsubasa avrà di lei, una volta partito; per questo, è ben determinata a mostrarsi forte davanti a lui.
Bellissima la parte in infermeria. Tsubasa e Sanae, finalmente da soli, lontani dai compagni e dall'allenatore, possono essere davvero sé stessi, lasciandosi andare a gesti, come un abbraccio, che in altre circostanze non avrebbero potuto permettersi. Il loro abbraccio è molto dolce e carico di significati. Sanae rimane spiazzata, non solo dal fatto che Tsubasa non si ritragga dal suo contatto, ma anche dalle emozioni che quel gesto intimo le provoca, tanto che dove staccarsi dal ragazzo, perchè sa che se non si scioglie da quell'abbraccio, finirà per crollare. Dall'altra parte, abbiamo uno Tsubasa ormai deciso e consapevole dei suoi sentimenti, naturale evoluzione del capitolo precedente; uno Tsubasa dolce, protettivo e molto più sciolto nei confronti di Sanae, rispetto a come lo avevamo visto nei capitoli precedenti. Sicuramente, fare chiarezza in sé stesso lo ha molto aiutato in questo. Davvero un bellissimo capitolo, molto emozionante.
Ciao, a venerdì.

Recensore Veterano
20/11/15, ore 15:32
Cap. 11:

Ciao Only!!!!!
Sono d'accordo con Guiky...forse il piu bel capitolo finora perchè è qui che si legge l'amore di Tsubasa!!!
In quell'abbraccio deciso e fermo, non quegli abbracci molli che non sanno di nulla...e poi il suo viso nell'incavo del suo collo( una posizione per me intima!Si può abbracciare una persona ma mantenere la testa dritta!!!)una posizione che mi sa di abbandono contro il corpo di lei...e poi ho notato la voglia di contatto di Tsubasa anche in un altro gesto: le mani sulle guance di lei!!!
Sanae purtroppo è sempre lì, lacerata da questo grande amore e dalla consapevolezza che tra poco le sfuggirá di mano...
A venerdi...aspetto la.svoltaaaaa!!
Bacioni

Recensore Master
20/11/15, ore 14:38
Cap. 11:

Ma ciao! Oddio quanto sono belli!
Devo essere onesta, all'inizio mentre lei corre per le scale io ho pensato: adesso si ferma... rallenta... non va più perché sommersa dal dolore che la vittoria le provoca come donna (lui parte) non come manager (la squadra ha vinto!).
Però è arrivata all'infermeria.
Il momento forse più bello è quando il medico se ne va e lei voltandosi incrocia lo sguardo di Tsubasa: giuro, lì il mio cuore ha perso un battito, bellissimo. Assolutamente perfetto!
Lui che cerca di essere 'normale' lei che non ce la fa.
Poi l'impensabile: lo abbraccia! Giuro non l'avrei mai detto e lui contraccambia! la stringe e infine... il viso nell'incavo del collo, il sussurro a lei, oddio questo capitolo è stato talmente carico di emozioni! Bravissima!
Infine cerca di farla sorridere, cerca di buttare tutto sul buon umore e sull'allegria ed è vero: vedere la persona che ami felice per aver raggiunto un obiettivo è la cosa più bella del mondo: confermo!
Che dirti: questo capitolo è in assoluto il più emozionante finora, almeno per me, qui si capisce tutto l'amore di Sanae, che già conosciamo bene, e si inizia a vedersi l'amore di Tsubasa, non solo decantato nei suoi pensieri, come in campo, ma proprio espresso, con quell'abbraccio ha voluto dire molto di più alla sua manager.
Stupendo davvero stupendo!
Non vedo l'ora sia venerdì! Un bacio grandissimo!
Guiky80

Recensore Junior
20/11/15, ore 07:09
Cap. 10:

Ciao!
Alla fine sono riuscita a recensire appena in tempo prima dell’uscita del nuovo capitolo! 
Eccolo qui il nostro Tsubasa, determinato fino alla fine a realizzare il suo sogno, incapace di abbandonare i compagni soprattutto nei momenti più difficili da vero Capitano quale è, con un’abnegazione ed un senso del dovere fuori dal comune per i nostri schemi ed invece così “giapponesi”.
Tsubasa è abituato a dare il meglio di sé in tutto, ed è proprio questo che ha fatto innamorare di lui Sanae. Lei stessa rimane folgorata la prima volta che lo vede giocare dichiarando poi che ama sostenere chi si impegna al massimo in ciò che fa.
La scena che riporti è forse il primo vero passo avanti che fanno nella loro storia, il primo scambio di sguardi senza imbarazzi che mette a nudo i sentimenti che provano l’uno per l’altra, il primo contatto fisico cercato e indugiato tra i due. Tant’è che nessuno, nemmeno il pestifero Ryo, prova a rovinare questo momento particolare con le battutine tanto temute da Tsubasa.
Come sempre, hai reso benissimo i sentimenti di chi parla. Il dolore fisico di Tsubasa in campo è quasi palpabile. La frustrazione per l’infortunio, la paura di essere sostituito, il desiderio di mascherare la sofferenza. L’immagine della mano stretta a pugno sul terreno con i fili d’erba rimasti impigliati è secondo me bellissima.
L’incontro con Sanae fa ammettere a Tsubasa di aver cercato di nascondere dentro di sé questi sentimenti. Dare un nome secondo me vuol dire non solo che ha realizzato cosa prova per lei, penso in fondo che già se ne rendesse conto bene anche da prima e non volesse semplicemente ammetterlo per paura che fosse un sentimento scomodo, in conflitto con il suo sogno e causa di dispiaceri per entrambi. Io credo che forse, oltre a dare il nome al sentimento – cioè ammettere che la ama – Tsubasa in questo momento stia intimamente decidendo che sarà lei il suo futuro e che non tornerà indietro sui suoi passi malgrado la partenza per il Brasile. Tsubasa non è uno che fa le cose con leggerezza, il fatto che abbia preso coscienza di ciò che prova vuol dire che è pronto a lottare per questo amore, a tenere duro e ad impegnarsi con tutto se stesso per realizzarlo proprio come fa sul campo. Proprio per questo è così bello il Capitano.
Ancora brava, e ci aggiorniamo più tardi per il nuovo capitolo.
Ciao
Mari

Recensore Master
16/11/15, ore 09:37
Cap. 10:

Ma ciao! Ovviamente Tsubasa sta giocando, ma il suo fisico cede di continuo. Da piccola quando ho visto questa puntata (dell'anime intendo) ho quasi pianto, poverino dicevo...
Poi da più grande pensavo "Voglio farlo passare per una vittima... che noia!"
Solo dopo ho capito (sono un po' lenta) che in realtà era un modo molto sottile per dire che Hyuga non era più forte di lui, perché alla fine hanno pareggiato, ma se Tsubasa fosse stato in piena forma fisica allora sarebbe stato per diverso.
E lui, il Capitano, me lo immagino proprio così, disperato perché vuole vincere, e non intende arrendersi, disposto a rinunciare anche al Brasile pur di portare la Nankatsu al titolo nazionale.
Bellissimo il momento in cui ricorda tutti i suoi compagni e li elenca ed è anche per loro che lui deve vincere, deve farcela a restare in piedi fino alla fine! Davvero bello!
Toccante il momento con Ryo, alla fine il suo primo e vero amico, che nemmeno in quel momento lo lascia solo.
"L’unica per cui provo certe emozioni, che mi ha fatto innamorare…"
che bella questa frase... assolutamente perfetta!
Ed è corretto, secondo me, che lui se ne sia accorto proprio mentre indossa la divisa della Nankatsu sporca e logora, la stessa divisa che lei ha pulito per anni, e giusto così.
"Sorrido alla ragazza che amo" OCCHI CHE SFAVILLANO!!!
Che bello il Capitano in questo capitolo, anche se non parla... Bellissimo!
Bravissima Only! Non vedo l'ora di leggere il seguito! è bellissimo rivivere il manga e l'anime che tanto mi piacciono, attraverso le tue storie che seguono il corso originale degli eventi, senza stravolgerli, è davvero stupendo!
Un bacio grande!
Guiky80

Recensore Veterano
15/11/15, ore 13:03
Cap. 10:

Ciao OnlyHope,
soliloquio cadenzato, ritmato, posso quasi sentire le note di un pianoforte che suonano il dolore fisico dei giovane capitano.
Molte sono le caratteristiche del tuo stile narrativo che amo. Il primo, come ti ho già detto, è quello di rendere un evento ordinario, come l'innamoramento tra adolescenti, un racconto fuori dal comune. Questa è una qualità stilistica davvero unica, e ciò che più mi colpisce è l’assoluta naturalezza con cui vi riesci. Niente drammatici colpi di scena, niente eventi imprevisti o improvvisi. Semplicemente, segui con profonda sensibilità eventi noti al lettore. Quello presentato in questo capitolo è forse il momento che più di ogni altro è entrato nel cuore dell’appassionato di Captain Tsubasa, con quella spalla e caviglia fasciate, con il volto del ragazzo contratto in espressioni di dolore celate ai suoi compagni dietro sorrisi forzati.
Sei anche riuscita a farmi apprezzare la prima persona, che di solito non preferisco. In generale, preferisco l'uso della prima persona nei racconti, non nei romanzi. In effetti, questo tuo componimento mi da la sensazione quasi di una raccolta di novelle, di soliloqui. Ognuno dei pezzi che hai scritto può essere benissimo letto separatamente dagli altri, è dotato di vita propria e ha contorni definiti. Rileggendoli uno ad uno, la mia memoria ha evocato “Picture of an Exhibition”, del maestro Mussorgsky, composizione pianoforte che è divenuta un must per molti pianisti. Una vera e propria “suite” per pianoforte, ove i pezzi, pur essendo dotati di vita propria, vanno suonati in sequenza, proprio perché legati da un filo conduttore. A mio parere, non vi è migliore definizione per questo tuo lavoro, una suite di soliloqui legati dal filo conduttore dell’amore di due adolescenti.
Un’altra qualità che apprezzo del tuo stile è la scelta dei titoli, così accurata, da cui traspare uno sfumato e delicato simbolismo che lega magistralmente con la semplicità della storia che racconti.
Dare un nome significa creare un'entità nuova, in questo caso l'entità è il sentimento che, sinora, è stato in potenza nel cuore del giovane capitano. Finalmente, dalle ceneri del dolore, come una meravigliosa araba fenice, si è concretizzato con parole esplicite il sentimento d’amore che Tsubasa prova dentro di sé. Bellissima la scelta di questo momento doloroso ed intenso per esprimerlo così chiaramente, a se stesso ed al lettore.
Infine, ammiro il rispetto delicato del giapponesismo dei personaggi, con quei tocchi nipponici sia lessicali, che sentimentali.
Ho trovato questo soliloquio un pezzo molto profondo, per cui provare rispetto. Credo che ciò che tu più volessi esprimere e comunicare al lettore fosse proprio il rispetto per un dolore composto, che il giovane capitano sente nelle ossa, nei muscoli, nel sangue. Hai descritto benissimo il tormento fisico di Tsubasa, quasi lo provassi tu stessa, ogni singola parola emana dolore.
Toccante e squisitamente vera è anche la descrizione del motivo per cui il giovane capitano decide di continuare a giocare, prolungando la propria sofferenza: non è il Brasile, non è il suo sogno, ma sono i suoi compagni, la sua squadra. Tsubasa è un capitano vero, che al momento della tempesta non scende sotto coperta, ma rimane sul ponte, in prima fila insieme ai suoi marinai ed ai suoi ufficiali. Hai descritto in modo sensibile e verosimile uno dei momenti forse più travagliati e anche discussi del manga: decidere di proseguire una partita delle scuole medie, mettendo a rischio la futura carriera. Ognuno di noi si chiedeva perché, molti di noi hanno deplorato questo comportamento di Tsubasa. Ebbene, con questo soliloquio lo hai fatto parlare, ho sentito la sua voce che, per la prima volta, mi ha spiegato il motivo di tanto accanimento. Lo hai fatto con una sensibilità ed una profondità uniche, per cui non posso fare altro che farti un mini-inchino.
Chapeau, mademoiselle!
gratia

Recensore Veterano
15/11/15, ore 01:11
Cap. 10:

Ciao OnlyHope.
Ecco i pensieri di Tsubasa, finalmente...molto lucidi nonostante la sofferenza fisica e l' antidolorifico (menomale che non deve fare l' antidoping!).
Tsubasa dà una risposta alle domande che tutti ci siamo sempre fatti, anche nel capitolo scorso: vale la pena di farsi male e compromettere una promettente carriera, per vincere una sola partita, fosse anche la finale del campionato? Per me, no. Ma io sono adulta e disincantata, lui è solo un ragazzo dai sani principi e con tanti ideali. Infatti, non è per arrivare in Brasile con le credenziali giuste che vuole vincere, ma perché questa è l' ultima partita che giocherà con la sua squadra, con quei ragazzi con cui ha diviso i sogni, la fatica degli allenamenti e la gioia delle vittorie negli ultimi tre anni. È più un regalo per loro che per lui. Però, la fatica è troppa ed il corpo non obbedisce. Non basta la volontà, la tenacia, la vergogna di non riuscire a rialzarsi e la paura di essere giustamente sostituito, solo con l' aiuto di Ryo riesce a raggiungere il bordocampo per cercare un attimo di riposo e supplicare il dottore di alleviare la sua sofferenza. Tutto passa, però, quando incrocia lo sguardo di Sanae, ancora una volta in pena per lui e nonostante tutto pronta ad appoggiarlo. È questo che fa, porgendogli la fascia, anche se in cuor suo vorrebbe dirgli, forse, di lasciar perdere. Tsubasa ammette con se stesso quali sono i suoi sentimenti e, al bando la timidezza per una volta, trattiene le dita della ragazza, come per prendere da lei l' energia di cui ha bisogno. Un gesto così semplice, niente di che, ma fatto da lui davanti a tutti, sembra così intimo ed esclusivo.
Per la prima volta, mi sembra un passo avanti a Sanae, perché nell' ammettere i suoi sentimenti, dà l' impressione di sapere anche di essere ricambiato, infatti, si chiede se lei sappia quanto sia importante per lui, non se lui lo sia per lei.
Davvero bello questo capitolo, quando descrivi tu i sentimenti di Tsubasa riesci sempre a rendermelo credibile.
Un bacio, Maria.

Recensore Junior
13/11/15, ore 21:33
Cap. 10:

Ciao OnlyHope,
e che dire di questo capitolo, è davvero bellissimo vedere che nel momento del dolore fisico provocato dai precedenti infortuni subiti, mentre Tsubasa è allo stremo delle forze quando sta per uscire dal campo vede Sanae, e per un momento è come se il resto è come se si fosse eclissato e lui finalmente si accorge che per lui Sanae è più di una semplice amica e riesce finalmente a DARE UN NOME al sentimento che prova per lei e che quello che prova per lei é Amore.
Grazie di cuore Onlyhope

Recensore Veterano
13/11/15, ore 21:18
Cap. 10:

Ciao OnlyHope, questo capitolo, come gli altri del resto, è molto bello e intenso. In questo capitolo, la figura di Tsubasa emerge in tutta la sua essenza. Nei suoi pensieri, vediamo non solo la sua forza, la sua determinazione e la sua voglia di vincere, ma anche il forte sentimento di amicizia che lo lega ai suoi compagni di squadra. Anche io, come te, penso che Tsubasa non abbia giocato la finale solo per se stesso, ma anche per i suoi amici. Tu sei stata molto brava a mettere in luce questo aspetto di Tsubasa, questa sua volontà di non deludere e di non tradire la squadra di cui è capitano, arrivando ad anteporre le esigenze dei compagni alle proprie e mettendo a rischio la sua salute.
Speravo che avresti preso in considerazione questo episodio, perchè è uno dei miei preferiti e perchè rappresenta una vera e propria svolta nel rapporto tra lui e Sanae. Ho ancora davanti agli occhi la scena che ci descrivi: Sanae che sbuca dal sottopassaggio e Tsubasa che si dirige verso di lei, come ipnotizzato, quasi che il resto non esistesse. Emblematici, in questo frangente, gli sguardi stupiti dei compagni di squadra, che assistono in rispettoso silenzio alla scena, consapevoli anche loro, per la prima volta, dell'importanza del legame tra i due ragazzi. In questa occasione, probabilmente, Tsubasa prende definitivamente coscienza dei suoi sentimenti per Sanae, dell'importanza che la ragazza ha per lui, non solo in ambito calcistico,ma nella vita di tutti i giorni.
Il dolore fisico, paradossalmente, lo rende lucido. I suoi pensieri su Sanae, poi, sono molto toccanti e profondi, come la consapevolezza che la sta facendo soffrire e che la cosa lo addolora molto, come il fatto che lei gli infonde la forza necessaria per continuare a lottare. Nonostante il dolore, nonostante la sofferenza, lui sa che se Sanae sarà al suo fianco, potrà farcela. Ora Tsubasa non vuole più fuggire, non vuole più evitare di analizzare quello che prova, tanto che non si preoccupa nemmeno di quello che penseranno gli amici di lui dopo che, per mesi, aveva fatto di tutto per negare l'evidenza. Il capitano riesce anche a sconfiggere la timidezza e a cercare un contatto fisico con la ragazza che ama. Davvero bello questo ritratto di Tsubasa. Bravissima.
Ciao, alla prossima