Per JK lo sfogo non era nulla di cui preoccuparsi. Protetto sotto a spesse mura in metallo, le misure di sicurezza della sua ricca casa creavano un secondo mondo sicuro e impenetrabile. Tutto ciò che accadeva fuori accadeva fuori e basta, a lui non interessava. Le persone potevano scannarsi a vicenda, compiere azioni ignobili e passarla anche liscia, finché Jungkook era rinchiuso in casa cose come quelle erano ignorate.
Ma quando sua madre fu uccisa, proprio in casa sua, sotto quelle mura che credeva sicure, allora il piccolo Jungkook iniziò a rendersi conto di quanto ciò che può accadere fuori possa irrompere nella sua tranquillità. Quando si accorse che non esiste posto sicuro, che starsene tranquillo è impossibile, iniziò a interessarsi.
Durante lo sfogo miliardi di innocenti venivano assassinati e gli artefici rimanevano impuniti. Il governo aveva deciso così, un giorno all'anno, per dodici ore, le persone avrebbero potuto fare tutto ciò che volevano. Bastavano dodici ore per tranciare vite su vite.
Ma JK deciderà di sfruttare proprio lo sfogo per ottenere vendetta.