Recensioni per
Tornare grande
di kiku77

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 303
Neutre o critiche: 50 (guarda)


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Recensore Master
24/01/21, ore 14:42

La scena dei guanti,è stata molto bella.Li prendo,non li prendo...poi li lascia sul futon,pensando che sia troppo infantile,portarseli dietro.Anche Kumiko li ha notati e,sono sempre più convinta che,sua nonna,sarà di grande aiuto al ragazzo.
Sul fatto che sia voluto rimanere solo,cosa dire,un po'dipende dal suo carattere(simile al mio)e un po',dal fatto che non ha alternative:i suoi genitori non ci sono mai,una famiglia sua non ce l'ha,gli amici della Nazionale e non,hanno altri impegni......non puoi far altro che fartene una ragione e,affrontare il tutto da solo.
Certo che,volere restare anonimo,e indossare la tuta della Nazionale,non mi è sembrata una grande idea......

Recensore Master
24/01/21, ore 00:07

Chissà cosa succederà nei prossimi capitoli. Secondo me Kumiko andrà ad assistere Genzo in ospedale oppure Ryo

Recensore Master
23/01/21, ore 23:40

Inizio con seguire il consiglio datomi dall’autrice in risposta alla mia precedente recensione.
Mi ha fatto giustamente notare che le citazioni meritano fonte e/o autore.
La frase da me citata per confortare Yukari era: “La lontananza spegne i fuochi piccoli e accende quelli grandi” citazione: una mia ex-collega che amava usare una sua versione di “La lontananza sai, è come il vento spegne i fuochi piccoli, ma accende quelli grandi” di Domenico Modugno nella canzone “La Lontananza” per spiegare il suo rapporto col marito quando trascorrevano mesi lontani per motivi di lavoro, e dare un tiro nei denti alle male lingue quando facevano certe allusioni.

Dopo l’integrazione alla precedente recensione procedo…
In Genzo si vede la contrapposizione fra cuore e testa. La sera/notte quando l’emotività tende a uscire vuole portarsi dietro i guanti. Al mattino si rifiuta di essere superstizioso. La vede come una cosa infantile ma in realtà non è così. Si proietta sempre qualcosa su un oggetto. Ci si affeziona, ti danno conforto, ti ricordano qualcuno. È sempre irrazionale ma funziona così ed avendo deciso di andare solo, avrebbe fatto bene a portarseli dietro.
Stesso oggetto, versione Kumiko. Le aprono il cuore. Le trasmettono ansie, paure e bisogno di rifugiarsi nel suo posto sicuro e chi vede? La nonna. Questo è un altro tassello che si può aggiungere agli altri per comporre la ragazza.
Quelli raccolti fino ad ora hanno dato un possibile quadro del prima, di come sono (forse) i rapporti fra Genzo e Kumiko nel momento in cui si rivedono… anche se dalla risposta dell’autrice devo forse ipotizzare di non averli interpretati correttamente (e in tal caso le reazioni di Kumiko mi appaiono misteriose allora, non le comprendo, capirò)

Devo dire che mi è piaciuta la confidenza fra l’autista e Genzo che si avverte in poche righe.

Chissà invece se in quei tre romanzi c’è una perla dell’editoria che Kumiko scoprirà o se serve solo a impegnare il suo tempo…

Alla prossima

Recensore Master
23/01/21, ore 20:45

Che meraviglia, e che ansia... non vedo l'ora di leggere il seguito.

Recensore Master
23/01/21, ore 13:21

C' è aria d' attesa in questo capitolo: nonostante i tentativi dei vari pg di non pensarci troppo distraendosi con altro, tutti aspettano di sapere come andrà l' intervento di Genzo e la preoccupazione è alta...
Kumiko però sembra in un' altra dimensione: la connessione con la nonna e quell' aurea mistica che l' ha sempre contraddistinta è forte, sente che c' è bisogno di lei.
Genzo pare scettico sui gesti scaramantici se ragiona razionalmente, ma allo stesso tempo però ci pensa, il suo subconscio ne sentirebbe la necessità...
Forse alla fine, potrebbe anche ricredersi, chissà...

Recensore Master
23/01/21, ore 12:40

Bentrovata!
Anche qui un capitolo doppio: vediamo in parallelo da una parte Genzo con i suoi tormenti e le sue preoccupazioni, dall’altra Kumi che vede aprirsi buone possibilità lavorative, ma che non può fare a meno di essere angosciata per Wakabayashi.
Purtroppo nel 2020 ho frequentato spesso gli ospedali, e l’angoscia di Genzo prima dell’operazione è davvero realistica. Voglio poi interpretare la scena dei guanti come un punto di raccordo tra i due personaggi, che si soffermano entrambi ad osservare questo oggetto così simbolico.
Riprendo la tua risposta alla mia recensione precedente per dirti che fai bene a tenerti lontana dalle situazioni tossiche: è impossibile instaurare un dialogo quando l’aggressività è decisa a prescindere e ha intento demolitivo; meglio ignorare tutto ciò che crea ansia e disagio, specialmente in un periodo brutto e faticoso come questo. Aggiungo solo che non è possibile recensire in nome di un fantomatico “lettore universale” che parla a nome di tutti. Ognuno percepisce la storia in maniera personale, e ognuno può parlare solo per sé. Alla prossima!

Recensore Junior
21/01/21, ore 23:16
Cap. 12:

Capitolo di transizione che serve a poco o a niente.
I concetti che dovrebbero passare, sono statici e senza emozione, il lettore non è coinvolto da quelli, sono gli stati d'animo, perché non sono esternati in maniera interessante. Dire “Kumi è altrove” non rende l'idea di cosa vuoi dire e anche il “dramma” di Genzo è inesistente perché non viene minimamente espresso. È triste? Oppure è arrabbiato? Quali sono i suoi sentimenti?
Essere essenziali è molto difficile e non riesce a tutti, soprattutto se si vuole dare un taglio introspettivo a qualcosa. E comunque non comprendo, quando si parla di introspezione, se intendiamo la stessa cosa perché nel mio caso il suo significato è “tecnica narrativa con la quale l’autore sottopone sé stesso (in opere autobiografiche) o i suoi personaggi a una sottile e approfondita analisi psicologica, così da rappresentare, più che gli eventi, gli stati d’animo che li accompagnano” (non è farina del mio sacco, ma di quello Treccani se questo vale qualcosa) mentre, soprattutto in questo capitolo, sembra di leggere una lista di eventi intervallata da dialoghi atoni.
I personaggi sono trattati alla stregua di miseri fogli di carta e invece dovrebbero dare dei sentimenti e delle sensazioni a chi legge molto forti, visto gli avvenimenti. Il lettore di norma dovrebbe sviluppare un senso di empatia, ma qui è davvero impossibile perché ci troviamo di fronte all'apatia.
Trovo sia difficile dare un senso positivo a questo scritto.

Recensore Veterano
21/01/21, ore 19:15
Cap. 12:

Ciao Kiku!!
Questa volta il clima è un pò più "disteso" anche se piuttosto malinconico. Visto che conosco bene Il Piccolo Principe e il passaggio che hai  citato, leggendo il capitolo ho pensato che un pò alla volta la famiglia Ishizaki-Nishimoto sembra proprio stia addomesticando Genzo e quest'ultimo in fondo, forse inconsapevolmente, lo apprezza. Credo non sia solo una questione pratica se ha chiesto di poter tornare a casa di Ryo anche dopo l'operazione. Ho come la sensazione respiri un pò aria di famiglia e di casa. Sarà che sono mamma ma mi stupiscono molto i suoi genitori che, a ridosso di un intervento così importante, partono. Immagino che anche a loro Genzo avrà detto di non voler nessuno, ma ecco io avrei fatto in modo di restare nei paraggi lo stesso....ma magari poi tornano in tempo, quindi questa considerazione si può cancellare.
La scelta di non voler nessuno vicino è coerente con Genzo o di sicuro con questo tuo Genzo!:-) Quando ha esaminato con lo sguardo con Kumiko mi ha fatto sorridere perchè ho pensato che in fondo, nonostante il dolore, non perde le sue abitudini!:-)
Yukari mi piace in questo ruolo piuttosto saggio e sicuro, sarà che molte altre volte l'abbiamo letta più in crisi, e insicura e spero si mantenga tale.
Kumiko è altrove forse perchè questa vicenda l'ha colpita molto e, collegandomi alla conversazione avuta in taxi con l'amica, si sente chiamata in causa, perchè potrebbe fare qualcosa.....non credo infatti sia altrove perchè improvvisamente si è infatuata di lui, mi sembra un pò strano....
Ma non possiamo che stare a vedere. Io, comunque, ho la sensazione che alla fine Kumiko qualcosa farò prima o appena dopo l'operazione!
a sabato!

Recensore Master
20/01/21, ore 18:13
Cap. 12:

Recensione cumulativa de “La lucertola dorata” e “Altrove"

La distanza spegne i fuochi piccoli e accende quelli grande (cit.)
Che altro dire a Yukari!

Si avverte un particolare legame fra le ragazze e Genzo. Non so se sia una specie di immedesimazione, una particolare sensibilità, una spiccata empatia (o la condivisione del bagno che ancora non ci ha dato soddisfazione 😂) oppure un forte legame di amicizia.
Quindi o è prematura la cosa, ma perché sono molto sensibili, oppure il pezzo rivela che il loro rapporto non sia stato solo occasionale, durante le visite di Genzo in Giappone. Più Yukari di Kumiko. Ovvero qui mi sembra che pur essendoci una certa simpatia lei gli è meno vicina. Probabilmente ha avuto meno occasioni di frequentarlo di Yukari.
Questo per quanto riguarda la visione della partita che poi trova un riscontro a casa nel pezzo successivo, nel loro modo di rapportarsi direttamente con Genzo.

Per Kumiko però c’è altro. Ha forse avuto un colpo di fulmine che si era rifiutata di vedere all’inizio? Non è che invece provava già qualcosa per Genzo, una qualche cotta o infatuazione adolescenziale che poi è rinata e sfociata in altro, per quel poco tempo passato in casa? Averlo visto senza protezioni, nella sua fragilità, senza veli l’ha colpita così tanto? Che la ricerca delle foto abbia in qualche modo avuto un ruolo?
Visto il poco tempo fra loro, mi ritrovo a pensare che Kumi possa avere una spiccata sensibilità, al di sopra della media. Quindi si ritorna al viaggio in auto verso lo stadio. Yukari (a memoria) le dice che si preoccupata tanto per Genzo finirà con l’innamorarsene e non è il caso. È un indizio sulla sensibilità di Kumiko, o una sindrome della crocerossina, o è facile all’infatuazione, o vede sempre il buono delle persone e si lancia senza rete… al momento non si può escludere nulla. Nemmeno una gelosia di Yukari, non necessariamente verso Genzo (anche) ma pure verso Kumiko. Infondo non vuole che lasci la sua casa, è affetto, voglia di aiutarla, altro… non vuole restare sola con Ryo 😂😂😂😂
Ok adesso col tetris degli indizi (che forse nemmeno lo sono) mi sto incastrando, andiamo avanti…

Ryo è Ryo, nulla da dire.

Il pessimismo di Genzo è proprio palese, visto che preannuncia al lettore quello che poi non c’è (meno male). Quando si tuffa porta a pensare “adesso si rompe”, ma non solo è andata bene, ha fatto un figurone.
Scopriamo pure che gli attaccanti Australiani sono di livello… e Genzo in conferenza stampa si è messo un cartello luminoso “se tirate forte non ce la faccio” ma sti uomini proprio da fustigare, ha avuto più C. che giudizio 😂

Genzo non vuole pesare su nessuno. Non partecipa nemmeno alla festa, a parte il fatto che sta male e il giorno dopo deve entrare in ospedale, forse anche per non pesare sull’umore degli altri.
Il discorso sull’ospedale mostra un ragazzo abituato a non appoggiarsi a nessuno. Amplifica quindi il significato della richiesta di ospitalità.
Proprio perché in ospedale il tempo non passa mai, dovrebbe desiderare almeno le visite degli amici.
Non vuole pesare, non vuole dipendere da qualcuno, non vuole farsi vedere a quel modo, non sapendo lui stesso come andrà, ma immaginando il peggio. Questa almeno la mia impressione.

Concludo dicendo che le volpi sono sagge!

Recensore Master
20/01/21, ore 08:09
Cap. 12:

Genzo vuole affrontare tutto da solo. Come hai detto tu Kumi è altrove secondo me è preoccupata per Genzo si vede come tutti del resto

Recensore Veterano
19/01/21, ore 20:05
Cap. 12:

Io trovo che questo capitolo riveli più di quanto invece vi sia scritto
Tra le righe scorgo una preoccupazione di Kumi che va al di là della semplice amicizia con Genzo..
E Genzo quando dice che starà solo, invece vuole dire tutt’altro...
Insomma capitolo leggero non direi
Amo quando Genzo si chiude in se’ stesso... sembra quello che faccio io nelle occasioni davvero importanti
Sai che mi ritrovo sempre nelle tue storie..
A presto

Recensore Master
19/01/21, ore 14:13
Cap. 12:

Capitolo d'attesa,questo.La quiete,prima della tempesta:l'operazione di Genzo.
Yukari,è davvero la più saggia e matura del gruppo.E sono d'accordo con lei:è giusto stare vicino a Genzo ma,con discrezione e,senza esagerare.Se il ragazzo preferisce stare da solo,ad affrontare questo periodo così terribile,è giusto rispettare il suo volere.

Recensore Master
19/01/21, ore 11:11
Cap. 12:

Come hai detto tu, il momento è delicatissimo. Genzo si appresta ad affrontare l'incognita di un intervento nel quale lui stesso pare non riporre molta fiducia...
Mi piace molto questa tua Yukari saggia, posata e matura. Non si lascia prendere dallo sconforto o dall' impulsività, rischiando in quel caso di dire cose fuori luogo o di troppo. Ryo è un amico sincero e credo che Genzo lo apprezzi molto.
Invece Kumiko vede il suo mondo completamente ribaltato dalla situazione del portiere, ne è molto coinvolta emotivamente... Siamo passati dalla ragazza spensierata, determinata e intraprendente dei primi capitoli, ad una giovane svuotata di ogni energia e completamente incredula ed interdetta...

Vedremo come andrà l' intervento e se Kumi troverà il coraggio di rivolgersi alla nonna...

Recensore Master
19/01/21, ore 10:16
Cap. 12:

Diciamo che questo è un capitolo di “pausa” rispetto a quello precedente, emotivamente devastante. Ci fermiamo un attimo e aspettiamo gli eventi successivi. Yukari nel frattempo sembra essere il personaggio che riesce a mantenere in equilibrio gli altri, anche se bisogna vedere quanto questo equilibrio durerà.
Come dici tu, leggere dev’essere un piacere, non uno sforzo, e io ti rinnovo i miei complimenti, perché non sei mai né banale né pesante, e lo dimostra il fatto che le tue recensioni si moltiplichino. Se anche chi disprezza le tue storie si sente in dovere di commentarle, vuol dire che ormai hai una posizione consolidata come autrice. Ad maiora semper! :)
(Recensione modificata il 19/01/2021 - 10:48 am)

Recensore Junior
18/01/21, ore 23:44

Trovo questo capitolo mancante. Non c'è il pathos che serve per rendere l'addio un vero addio, sembra un elenco di constatazioni messe lì tanto per fare mucchio. Usare il trucco del “punto e a capo” per allungare la questione poi lo trovo inutile e quasi da scuola elementare: dei periodi più lunghi e più interiori sarebbero stati meglio. Purtroppo manca l'introspezione e Genzo sembra quasi monocorde nelle sue considerazioni. Se a livello di struttura del personaggio questo è il suo personale “momento nero”, direi che non è riuscito. Dov'è il dramma? Non si sente l'empatia che dovrebbe esserci con il personaggio, anzi si ha una sorta di distacco da esso.
Io non capirò la grammatica e magari sarò anche un po' ignorante, ma c'è un passaggio che proprio mi risulta strano da comprendere:
“Il numero 10 dell’Australia calcia la sua punizione: il pallone vola e traccia una traiettoria che è oggettivamente imparabile.
Un tiro così non lo para nessuno.
Ma vola anche Genzo.
Con l’eleganza del gatto che salta su un muretto perché ha visto una lucertola dorata dal sole.
Con la velocità di chi gioca, ma prima di giocare usa l’istinto.
E l’istinto diventa un pensiero.
Un pensiero così puro che anche lui con il suo corpo tratteggia una linea che sembra un arcobaleno.
Il pallone finisce fra le sue braccia.”
Perché tutti quei punti? Le virgole avrebbero reso più fluido il discorso senza quelle pause lunghe che non servono e non aiutano nemmeno ad accentuare le metafore a mio parere.
Ultimo appunto, ma più che altro una curiosità relativa ad una frase di questo capitolo che è un tratto comune di tutte le tue storie, Genzo non vive con il berretto in testa. Nel manga lo indossa solo quando va ad allenarsi, quando si allena e quando gioca, non vive con il berretto.
“Lui sorride, cercando di nascondersi dentro al suo berretto.
L’unico amico inanimato che gli rimane.”, credo che queste frasi siano il momento più basso raggiunto finora.