Recensioni per
Tornare grande
di kiku77

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 303
Neutre o critiche: 50 (guarda)


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Recensore Master
15/04/21, ore 14:28

Questo,fino ad ora,è,per me,il capitolo più bello.Il mio preferito.
Genzo,non solo è tornato quello di prima.E' tornato più forte,di prima.Ma io lo sapevo.L'ho sempre saputo.L'ho capito quando,dopo l'operazione,il medico gli disse che le speranze di una completa guarigione,c'erano.Poche ma,c'erano.Ma che sarebbe dipeso tutto da lui:dalla sua volontà;dalla sua resistenza a sopportare il dolore,e i sacrifici.Ed io,sapevo che Genzo,queste qualità ce le aveva tutte,e che alla fine,ce l'avrebbe fatta.Lui,non è un numero 1 solo in campo.Lo è,soprattutto, fuori.Perchè,fin da bambino,ha fatto una scelta:la carriera.Ed è deciso a seguire questa strada fino in fondo.Anche a costo di mille rinunce e sacrifici.La conferma poi,l'ho avuta quando l'Amburgo,gli ha dato l'ultimatum:o ti riprendi dopo un tot periodo,o sei libero di andare da un'altra parte.
Io credo,alla sua fedeltà nei confronti dell'Amburgo.Genzo è una persona leale e genuina,un uomo d'onore.Se dice che non abbandonerà mai,la squadra alla quale deve tutto,sarà così per sempre.E credo anche che,davvero,non serbi rancore,o rabbia,nei confronti della Società.Nessuno lo ha obbligato a operarsi di nuovo,e lui stesso,ha dichiarato che,è stata una sua libera scelta,quella di non chiedere un secondo consulto,ad altri medici.S'è fidato.Ha pagato un prezzo salatissimo,è vero ma,come giustamente scrivi tu,è andata così.Non è colpa di nessuno.Tutti,possono sbagliare.Anche i medici.
è tornato.E non ce n'è per nessuno.Splendida,questa frase.
Molto divertente,il dialogo con Kaltz.A quanto pare,anche il tedesco,è alle prese con l'amore.Staremo a vedere.
In Giappone,quasi sicuramente,Genzo vedrà di nuovo Kumi.E,ora che s'è sistemato tutto,son proprio curiosa di vedere cosa accadrà tra loro due.

Recensore Master
13/04/21, ore 19:10

E così Genzo è tornato ad essere quello di un tempo, finalmente il lungo periodo nero sembra essere solo un brutto ricordo. Ed è arrivato anche il momento di tornare in Giappone, di rivedere gli amici e partecipare alla presentazione del book a cui un certo qualcuno ha collaborato... Chissà come reagiranno quando si rivedranno e se Genzo avrà le idee un pò più chiare a riguardo...

Recensore Junior
13/04/21, ore 17:16

La frase più significativa di tutto il capitolo è “sei una brava ragazza” ti prego definiamo e i contorni.
Il narratore mette molto del suo nelle parole e nei sentimenti dei suoi personaggi e a volte ho la percezione che addirittura coincidino. Quando denigri Kumi per il fatto che abbia solo un diploma generico e che non sia laureata, a discolpa porti poi un semplice e banale “sei una brava ragazza”. Kumi non ha altre qualità o competenze? Ah sì, un corso in editoria ma che non vale niente rispetto a una laurea. Anche perché chi mai farebbe un corso sull'editoria per lavorare in una casa editrice? È da folli.
E c'è il grande ritorno “Un biglietto da visita può aprire le porte del Paradiso… lo sapevi?”. Ma siamo seri? Nonostante sia stato spiegato che esiste un protocollo e tutta un'etichetta per i biglietti da visita, continuiamo su questa riga? Non ho parole.
Altra cosa che mi incuriosisce è questa frase di Kumi “La Daito naviga in pessime acque: hanno troppo personale e lo devono ridistribuire. E’ per questo che comprano le case editrici più piccole.”, scusa ma non comprendo da cosa avrebbe fatto questa deduzione degna di Sherlock Holmes. Per le informazioni che ha il lettore questa risulta essere una teoria campata per aria, ma che ne possiamo sapere se le cose non vengono mai affrontate ma solo sfiorate?
Trovo sempre più complicato comprendere questa storia, le parti scritte inizialmente si intrecciano male, a quelle che vanno ad aggiungersi nate per rispondere ai commenti. Fossi in te forse prenderei una e cercherei di trovare una via d'uscita sensata.
(Recensione modificata il 16/04/2021 - 01:32 pm)

Recensore Junior
13/04/21, ore 15:34
Cap. 33:

Mi sono persa. Nel capitolo prima, quando arriva Genzo, le persone sono andate tutte via e in questo la gente dorme nell'ingresso di casa Sugimoto? Ho improvviso bisogno di una planimetria perché a questo punto non mi spiego da dove sia entrato Genzo la sera prima.
Andando al capitolo mi verrebbe da dire che è insipido e che la causa è il fatto che non ci si può immedesimare con i protagonisti, ma l'ho detto così tante volte che mi sto annoiando a ripeterlo. Tu non comprendi quale sia il problema della tua scrittura e questo probabilmente perché salti la lettura delle recensioni non positive, tanto non sono costruttive. Resta il fatto che in questo capitolo, come negli altri, le emozioni restano escluse e a causa di questo i dialoghi sembrano vuoti. Può sembrare una banalità ma purtroppo è tutto apatico. Limitarsi a dire “lo guarda con tutta la sincerità che ci può essere nel viso di una ragazza” non esprime affatto la sensazione di sincerità, sono solo quindici parole messe in fila. Se vuoi che Kumi sia sincera, prima di tutto devi crede tu che lo sia.
“Kumi annuisce e adesso che si sono detti tutto, si sente un po’ più leggera.” davvero credi che si siano detti tutto? Io credo che tu non realizzi davvero cosa significhi la profondità dei pensieri delle persone perché la sterilità di questi personaggi è oltre misura.
Non serve a nulla dire di saper scrivere e vantarsi di chissà quali traguardi se poi di ignorano le basi e il lettore. Non esiste un lettore universale, come è stato già ribadito, ma resta il fatto che ogni singolo lettore cerca qualcosa in ciò che legge e sono le sensazioni e le emozioni. Imboccare il lettore verso la strada che noi vogliamo prenda è scorretto e offensivo per la sua intelligenza soprattutto quando si dice “il portiere sembra molto perplesso sul piano emotivo […] Kumi invece sta sbocciando” quando in realtà non ce n'è l'ombra in tutto il capitolo.

Recensore Master
13/04/21, ore 15:16

Bene, Genzo è tornato in formissima ma, si spera, con più umiltà e maturità rispetto al passato. Sembra che ci sia stato un salto temporale, il book fotografico sulla nazionale giapponese è uscito...e Kumi, dove sarà finita? Cosa avrà fatto nel frattempo?

Recensore Master
13/04/21, ore 13:29

Sono contenta per Genzo. Tornerà in Giappone sicuramente succederà qualcosa con Kumi almeno spero. Sicuramente scoprirà che è stata licenziata dato che ci sarà bisogno book fotografico e ninnci sarà

Recensore Master
13/04/21, ore 13:23

Professionalmente per Genzo sta andando alla grande,è tornato informa, forse anche più forte di prima, tutti lo vogliono e lo ammirano, possiamo affermare che la fenice è risorta dalle ceneri. Però a livello sentimentale è regredito, per lui esiste solo il calcio e credo non pensi molto a Kumiko. Ora bisognerà vedere se il book lo porterà a cercare l'autrice

Recensore Master
12/04/21, ore 15:06

“Pesa che spiomba” che in italiano? 🤔
“senza fiatare apparecchia di là.” Si, ti piace proprio questo meraviglioso “di la” (che questa volta significa “in sala”... ) Eh, quanti fantastici significati hanno queste due magiche paroline..... quattro letterine 😂
Ah, ma era il Signor Wakabayashi ad occuparsi del vino... Sai, a non mettere uno straccio di spiegazione capita che uno non capisca più neanche chi stia parlando... Eh, la scrittura sperimentale, che meravigliosa invenzione...
“Allora la signora Wakabayashi si fa vedere e alza il suo calice.” Perché, si era data al nascondino?
“Porta in tavola un’insalata gustosa, mentre si sente una pentola sul fuoco.” Mamma Wakabayashi ha problemi di tensione nervosa o è semplicemente scritta ad capocchiam questa frase? Ai posteri l’ardua sentenza...

“Ah… le prime grandi complicazioni della vita…” sussurra l’uomo, accontentando la moglie.
“Sta crescendo… sta diventando adulto.”

Scusa, ma quanti anni dovrebbe avere Genzo? No perché da come ne parlano i genitori sembra un ragazzino di 15 anni... Un po’ di confusione con le date?

“Non posso amare una ragazza, mamma. Dai, cerchiamo di essere obiettivi.”
Lei non dice nulla ma gli tiene gli occhi addosso.
“Sto cercando di tornare grande… non me la posso permettere una ragazza. E poi lei non è proprio il mio tipo…”
E di nuovo torna questa concezione da maschio predatore che usa le donne come giocattoli e poi, una volta sollazzato il regale augello (cit.) le butta via come scarti inutili. Ah, le tradizioni, quelle belle... (autocit.)

Avrai notato che questa volta non ho parlato di storyboard o di caratterizzazioni inesistenti...Sai, alla terza? quarta? boh... recensione sempre uguale (perché la questione rimane sempre la stessa), stava diventando noioso fare sempre le stesse osservazioni - che peraltro rimangono lettera morta... -.
Noto però che questa volta hai accorpato due “capitoli”, ed è interessante notare che, pur non avendo una grande evoluzione nella costruzione della psicologia dei personaggi, la seconda parte sembra leggermente più curata, come se una delle due parti fosse stata aggiunta al volo per creare questo capitolo. Non ci fossero state tutte quelle perle che ho evidenziato all’inizio, l’italiano e la comprensione ne avrebbero giovato di sicuro.
Tralascio ogni commento sulla onnipresente (e tendenzialmente inutile) citazione ad inizio capitolo...

Recensore Master
12/04/21, ore 13:06

Il rapporto di Ryo,Yukari e Kumiko è bellissimo, si sostengono a vicenda e si vogliono un gran bene. Il momento dei saluti è sempre il più brutto, sanno che cambieranno le dinamiche, non saranno più la "famiglia" che si ritrova alla sera e bisticciano per quale film vedere. Kumiko ha trovato il coraggio di farsi da parte, di poter far crescere isuoi due amici. Lei è concreta, non ha bisogno el principe azzurro ma “Io preferisco i ragazzi che si ricordano cosa mi piace e cosa non mi piace. Non me ne faccio nulla del principe azzurro.”
Invece Genzo e i uoi genitori si stanno riscoprendo e a modo loro cercano di aiutarlo e sostenendo. Il portiere mi sembra abbastanza confuso,speriamo riesca a fare chiarezza cn se stesso

Recensore Master
11/04/21, ore 14:04

Ho l'impressione che Ryo,abbia un po' paura,a diventare padre.
Sono d'accordo con Ryo.Non tutti gli amici sono uguali,e si comportano allo stesso modo:c'è chi sente la necessità di farsi sentire tutti i giorni,e chi invece,non ne sente il bisogno.Che fa passare molto tempo,prima di farsi vivo.Ma questo,non vuol dire ti voglia meno bene.
Kumi e Ryo,non me la raccontano giusta.Non è che,sotto sotto,si amano?
La complicità e,l'intesa,che c'è tra i genitori di Genzo,è molto bella.Non a caso,sapevano già che,in una coppia,ci sono tre entità:io;tu e,noi.
Genzo ha confermato quello che sostenevo nelle precedenti recensioni:stà attraversando un periodo in cui,non può assolutamente permettersi,nè di avere una relazione,nè tantomeno,una mezza relazione perchè,in questo momento,tornare quello di prima,ha la priorità su tutto.O forse,più semplicemente,non ama veramente Kumi.Le vuole moto bene sì ma,come amica e,niente più.

Recensore Master
11/04/21, ore 00:08

Bello questo capitolo il significato dell'amicizia. La coalizione che c'è tra loro anche se non si vedono.

Recensore Master
10/04/21, ore 13:11

Capitolo bello pieno. Mi è piaciuta molto la complicità che si è creata tra Ryo e Kumi, dietro al loro scherzare c' è in realtà una grande malinconia. Gli addii non sono mai facili, del resto.

Anche Genzo non pare passarsela meglio: la malinconia attanaglia anche lui...
Vedere i suoi genitori interagire come coppia, come un tutt' uno, lo ha affascinato e allo stesso tempo ha lasciato un vuoto in lui, vuoto e nostalgia confermati soprattutto da quella scritta sulle mattonelle...
E in ultimo le sagge parole della mamma: "dagli sbagli si impara". Forse adesso lo sta iniziando a capire anche lui...
Può darsi che mi sbagli, ma ho come la sensazione che la sua incapacità
nel riuscire a definire il suo rapporto con Kumi sia una sorta di auto difesa, cioè, "se non gli do un nome è più facile accettarne la fine"...
Chissà...
(Recensione modificata il 10/04/2021 - 01:22 pm)

Recensore Master
10/04/21, ore 10:40

Mi è piaciuto molto il dialogo tra Ishizaki e Kumi in stazione...alla fine, tra mille reticenze, i due si sono resi conto di volersi bene e di essere davvero amici, di non essere solo un’appendice derivata dall’amicizia con Yukari.
Sono rimasta male per le parole di Wakabayashi senior...insomma, se le cose al lavoro sono andate male per Kumi, la colpa è anche sua che, da grand’uomo quale si sente, ha abbandonato al suo destino la piccola casa editrice.
Per quanto riguarda Genzo, direi che non ha ancora risolto niente e non si è nemmeno chiarito le idee. A questo punto sembra che si sia creata una situazione di stallo. Spero che il prossimo capitolo approfondisca le vicende di Kumi a Nankatsu perché sono curiosa di vedere come reagirà a questo cambiamento.
Aggiungo che sì, è stato un capitolo più lungo del solito, ma il tuo stile è talmente piacevole e scorrevole che le pagine non sembrano mai troppe. Hai il dono dell’essenzialità, del dire cose profonde in poche parole, ed è per questo che ti apprezzo e ti seguo da tanti anni. Ho abbandonato tantissime altre fanfiction perché troppo prolisse, troppo centrate su particolari secondari che rendevano pesante la lettura. Le tue, invece, andrei avanti a leggerle all’infinito (tra parentesi, sto rileggendo Senzacuore che continuo ad adorare!).
(Recensione modificata il 10/04/2021 - 10:52 am)

Recensore Master
09/04/21, ore 22:33

Gli ultimi capitoli, in un modo o nell’altro si sono rilevati di assestamento, fra ciò che è accaduto e il futuro che si andrà a costruire.
Kumi si sta dimostrando una persona che vuole le cose subito e che le vengano pure facili. Lo so, sto sintetizzando un Mondo interiore molto grande, ma alla fine arriva a questo. Forse per le delusioni, forse per le sue insicurezze, forse perché si sente in trappola a causa delle sue stesse azioni.
Col lavoro aveva tirato fuori la grinta, aveva fatto buona impressione al padre di Genzo, alla casa editrice quelli “nuovi” la volevano conoscere e poi si è annullata. Ha fatto il minimo sindacale abbassando la testa. È vero non è laureata ma sapendo che comunque era a rischio avrebbe almeno dovuto provare a mostrare ciò che valeva, far sentire la sua voce e metterci la passione iniziale. Invece ha lasciato che tutto scorresse. Forse in ogni modo sarebbe stata mandata via, ma questo non lo può sapere, da come stanno le cose si è auto fatta mandare via.
Riguardo i soldi rifiutati non concordo, non si è trattato di orgoglio, non le stavano dando un “regalino”. Loro guadagneranno su un lavoro che lei ha impostato, le spettavano.
Il suo voler lasciare Tokyo anche mostra una resa-rassegnazione. Non paga un affitto, gli amici le hanno già detto in passato di poter restare, se avesse davvero avuto orgoglio e fame di realizzarsi, di fare ciò che ama, avrebbe dovuto proporre agli amici di farla restare ancora un paio di mesi ripagandoli occupandosi della casa, delle varie faccende, delle commissioni. In modo da poter andare in giro a fare colloqui e cercare altro. Anche non nel suo campo intanto. Invece no, se ne va.
Nella relazione con Genzo ha fatto lo stesso, tutto subito, dando per scontato che anche per lui dovesse per forza essere la stessa cosa. Quando ha capito, ha avuto l’umiltà e la correttezza di ammetterlo, ma ha avuto bisogno di dire che forse hanno sbagliato tutti e due, e lui ha precisato che forse non aveva sbagliato nessuno.
Nel pezzo precedente pareva sul punto di rifiorire e invece sta affondando. Si è arresa.
Ora può solo risalire o avviarsi all’autodistruzione.
Sono però più curiosa di vedere che combinerà Genzo… anche se devo sgridarlo per il suo calo di stile nel tenersi addosso il cappellino al capezzale della nonna, Genzo non si fa, non è educato.
Alla prossima

Recensore Master
07/04/21, ore 10:51

“le fa cenno di seguirla di la”; è proprio un modo di dire che ti piace tantissimo (l’hai usato innumerevoli volte), ma costa poi così tanto mettere per iscritto DOVE un personaggio vada? In questo caso non era meglio dire “seguirla in sala riunioni”? (oltre ad essere corretto e dare un’indicazione precisa è anche più gradevole alla lettura, e sicuramente meno sciatto... ma poii non è più scrittura sperimentale...
Ancora meglio, SHOW DON’T TELL, due battute in croce “mi segua” e magari una risposta e avresti dato un po’ di vita a questa scena e con il minimo sforzo.
Ah, giusto per essere pedante, il suo capo è maschio, quindi SEGUIRLO(maschile) è la forma corretta; piccoli particolari che dicono con che cura stendi i tuoi scritti...
Tralascio il fatto che c’è di nuovo lo storyboard, ma nonostante almeno ci sia un po’ di dialogo (ci risparmi almeno la descrizione clinica del licenziamento), poi tutto precipita nuovamente nel benedetto storyboard (non basta un conciso “maledetto orgoglio” in corsivetto e l’impersonalissimo “non gliene va bene una” a dare l’idea del disagio e della rabbia ed amarezza che prova (non sempre “less is better” è appropriato).
Il rientro a casa almeno ci riserva un po’ di dialogo. Non c’è grande introspezione e spunta di nuovo l’elemento magico, ma almeno ci hai provato.