Recensioni per
Tornare grande
di kiku77

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 303
Neutre o critiche: 50 (guarda)


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Recensore Master
07/04/21, ore 00:17

Kumi come hai detto tu ha già assorbito il colpo andrà via non ha niente che la trattiene lì . Secondo me Ryi lo dirà a Genzo lui farà qualcosa .

Recensore Master
06/04/21, ore 14:25

Mi dispiace davvero tanto per Kumi.Alla fine,è stata licenziata solo perchè non è laureata.Ha fatto bene a rifiutare i soldi,e a non volere l'aiuto di Genzo?Non lo so.
SI ai soldi perchè,se li è guadagnati onestamente.SI all'aiuto di Genzo perchè,è palese,che è vittima di un'ingiustizia perchè Kumi,è brava nel suo lavoro.Molto di più di tante sue colleghe laureate.
NO ai soldi perchè,non vuoi dare questa soddisfazione,a chi ti sta cacciando a pedate.NO ad un aiuto dall'esterno perchè,le raccomandazioni,non piacciono a nessuno di noi.L'orgoglio,è davvero una brutta bestia,e non sai mai,quel'è la decisione giusta.

Recensore Master
06/04/21, ore 14:05
Cap. 33:

"Una coppia,è fatta da tre entità:io,tu e,noi".Quello che ho sempre pensato anch'io.Una coppia,una famiglia,è un insieme di persone:non esistono più un uomo;una donna;bambini/e ma,appunto,un insieme di persone che devono aiutarsi,e sostenersi a vicenda.Dove ognuno deve essere un supporto,ed un sostegno per l'altro/a,e dev'essere disposto/a,anche a fare sacrifici e rinunce per il bene comune.Non esiste più il singolo individuo;non si può più pensare solo a se stessi/e ma,al bene dell'altro/a.Vivere e pensare in funzione sua.E non tutti/e,se la sentono di fare questo grande passo.Perchè,come giustamente ha detto Kumi,l'amore,non basta.
Kumi ha ragione:lei e Genzo,si sono fermati al "io,tu" perchè,in questo momento,uno dei due(Genzo),non se la sente,di passare al "noi".E quando questo succederà(io,sono convinta che sarà quando il ragazzo sarà completamente guarito)saranno pronti a diventare una coppia.

Recensore Master
06/04/21, ore 14:05

Eh si, era uno step che ci aspettavamo questo. Purtroppo Kumi non ha più motivo per restare a Tokyo ed è costretta a salutare gli amici che ormai erano diventati la sua famiglia. Non sarà facile cambiare registro, ma ce la farà, è una ragazza forte e in gamba. Nonostante il capitolo lasci l' amaro in bocca, sono positiva.

Recensore Master
06/04/21, ore 13:17

A kumiko non ne va bene una, prima con Genzo e ora col lavoro. Nonostante si sia impegnata e abbia dato il massimo non è riuscita a raggiungere il suo obbiettivo, ma la vita è questa. Non tutto è rosa e fiori e le "batoste" servono anche a questo, a far crescere e cambiare prospettive. Ammiro molto il modo maturo con cui Kumiko sta affrontando tutto, avrebbe potuto diperarsi e invece riesce a essere lucida. Ora bisogna vedere se succederà anche per lei un piccolo miracolo

Recensore Master
06/04/21, ore 12:58

Mi dispiace che per Kumi sia andata male anche sul fronte lavorativo...un vero peccato. Ma a volte tornare a casa può aiutare a ricominciare e a schiarirsi le idee.

Recensore Master
04/04/21, ore 00:21
Cap. 33:

Le buone abitudini e come mantenerle. Come ho detto poc’anzi nella recensione al capitolo precedente, anche qui abbiamo lo stesso identico stile: un meraviglioso storyboard, non un capitolo. Genzo si sdraia, dorme, si sveglia, beve ii tè, eccetera eccetera. Poi arriva Kumi e i due parlano dei massimi sistemi e si dicono cose che dovrebbero essere profonde e sgorgare dall’anima ma l’impressione è che stiano decidendo che pizza ordinare dal marocchino all’angolo.
E per rendere ancora più evidente questo approccio da letteratura sperimenrale, le emozioni dei due protagonisti che le spieghi nelle note finali fuori dal capitolo (se fosse un libro questa parte neanche ci sarebbe, quindi evidentemente ritieni sia marginale rispetto alla lista della spesa (come giustamente è stata definita da altri in precedenza).
Chissà cosa ne direbbe Murakami (che citi all’inizio) di questa glacialità che pervade tutto...

Recensore Master
04/04/21, ore 00:17
Cap. 33:

Vedremo come evolverà la storia con hai detto tu Kumi sta sbocciando lui invece è molto perplesso. Buona Pasqua

Recensore Master
04/04/21, ore 00:02

Più che un capitolo, anche questo sembra un canovaccio per un film; una serie infinita di didascalie tra le quali però mancano le battute dei personaggi. Va benissimo se stai creando uno storyboard, na se stai raccontando una storia è decisamente freddo, quasi clinico o da verbale di polizia.
Da qui sappiamo quanti movimenti fanno Kumi e le sorelle e dove si trovano praticamente in ogni istante ma di quello che provano non abbiamo nulla. Dovrebbe esserci pathos ma invece la scena è algida come una grotta al polo nord.
Poi improvvisamente tutto si tinge di magia, infatti la nonn si ripiglia abbastanza per fare l’indovina e magicamente, in una notte buia e tempestosa vaticina l’arrivo di Genzo che, puntuale come un orologio arriva, per la gioia di tutti (la nonna di Kumi deve chiamarsi Sybilla Cooman...)
Comunque il cappellino c’è ancora, e questo, anche nel bel mezzo di eventi soprannaturali e magici, è qualcosa che dà stabilità all’universo.

Recensore Master
03/04/21, ore 10:26
Cap. 33:

Evviva! Direi che se Kumi non si è ripresa del tutto, poco ci manca. Ha dimostrato grande maturità nel suo discorso a Genzo, e per ora direi che le loro strade si separeranno. Spero che il nuovo vigore ritrovato da Kumi la aiuti a dare una svolta positiva alla sua vita.
Un pezzo estremamente ben scritto: essenziale ma centra direttamente il punto per quanto riguarda la relazione tra i due.
Buona Pasqua! ❤️

Recensore Master
03/04/21, ore 09:55
Cap. 33:

Bella riflessione sulla coppia e il suo sviluppo. È vero, una coppia si compone di tre entità ed è chiaro ad entrambi, adesso, che quello che hanno vissuto non era ancora un "noi", non erano ancora pronti per essere una coppia a tutti gli effetti. Ma sono fiduciosa che lo diventeranno perché il sentimento c' è ed è forte, devono solo trovare prima la loro strada come singoli individui.

Grazie per la dritta sulla Zanatta, molto interessante. Buona Pasqua! 🤗

Recensore Junior
02/04/21, ore 09:40

SOVRANNATURALE è il genere che hai tralasciato di inserire. So che non la vedo allo stesso modo, ma questo non è realismo magico: è SOVRANNATURALE. Potrebbe sembrare strano a molti, eppure sensitivi e mutamenti climatici mistici ricado nel genere SOVRANNATURALE. Da notare che ho ripetuto SOVRANNATURALE quattro volte perché la mia speranza è che il concetto passi e non rimanga nascosto in un angolino.
Andando al capitolo posso dire che anche qui non c'è una linea temporale: il tempo non si sa come passa, se in giorni o mesi, e il lettore deve desumere da sé come scorre perché alcune cose accadono. La prima parte, come ormai è consuetudine, è una lista della spesa delle cose da fare: piatta, noiosa e senza emozione. Kumi e le sue sorelle sono al capezzale della nonna, ne descrivi le azioni quotidiane ma non ci fai capire cosa provino a riguardo, probabilmente è ovvio che siano tristi eppure dircelo parlando di emozioni non sarebbe poi così male: ne gioverebbe la narrazione e anche la lunghezza dei capitoli. C'è questo passaggio che accenna ai suoi sentimenti “A mano a mano che la gente arrivava, lei si è sentita meglio, come se l’umore cupo delle sue viscere venisse ripulito dalle preghiere di quegli umili visitatori.”, ma anche qui non si capisce di che cosa tu parli.
Analizziamo Kumi, per come l'hai scritta fino ad ora. È una giovane ragazza bella e intraprendente che si trasferisce nella grande città per il suo futuro, quindi è un'ottimista; in questo preciso momento si trova in una situazione di stallo lavorativo, opterei per un'incerta; in ultimo il ragazzo con cui “stava” che l'ha fatta sentire inadeguata portandola a lasciarlo, userei delusa e triste. A questo punto dire semplicemente “umore cupo delle sue viscere” non è sufficiente, le sfaccettature sono tante e vanno evidenziate se si vuole che il personaggio sia credibile.
Altro personaggio piatto è Genzo. Dov'è il dramma e la disperazione di un grande atleta che rischia di perdere tutto? Dov'è la sua voglia di riscatto quando finalmente trova una speranza? Dov'è la sua tristezza quando la ragazza con cui “stava” lo lascia senza alcuna possibilità?
Come ho già detto in altre occasioni, questo non è toccare le corde dell'intimità ma un nascondersi dietro la mancanza di studio e lavoro: i personaggi devono essere “veri” se vuoi che siano veri, dare loro una collocazione spazio temporale li rende fisici ma non veri.
Visto che ritieni questa mia recensione una critica sterile, inutile e non costruttiva, prova a farti una domanda: tu lo guarderesti un film piatto, monocorde e inespressivo, senza provare indignazione per la totale assenza di empatia con i protagonisti?
Dimenticavo, potresti dire a Genzo che il berretto in casa è maleducazione? Grazie.

Recensore Master
31/03/21, ore 00:10

Lo sapevo che sarebbe andato secondo me le ascolta è andato perché è innamorato di lei.

Recensore Junior
30/03/21, ore 19:55
Cap. 31:

Ancora un capitolo che inizia con una noiosa parte “descrittiva”. Continui a raccontare le cose come se fossero la lista della spesa, se è Genzo che pensa o narra dacci il suo punto di vista, non qualcosa di esterno che faccia pensare “l'autrice sta facendo l'elenco delle cose da fare”.
Dire
“Gli manca il corpo morbido della sua ragazza.
Gli manca il sapore della sua bocca e della sua pelle profumatissima.”
è meno d'impatto rispetto a dire
“Gli manca sentire con le mani la morbidezza delle forme piene di Kumi.
Gli manca poter appoggiare le labbra sulla sua bocca carnosa e assaporarla, inspirare profondamente il profumo sulla sua pelle calda.”
non è diverso da quello che hai scritto tu, ma è più sensoriale perché il lettore riesce a vedere le azioni che portano Genzo a sentire la mancanza.
Il secondo pezzo invece è l'ennesimo riscatto di maturità che vuoi dare a Ryo nei confronti di Genzo. E di nuovo ritroviamo la mancanza di sentimenti, alla domanda “E… Kumi?” non è accompagnato nessuno stato d'animo che possa fare intendere al lettore del vero interesse nei confronti della ragazza, che però si percepisce chiaramente nel riferimento alla “terra nera”.
Vorrei solo fare un ultimo riferimento alla tua similitudine “la vita di ognuno alla fine è come un’isola. E ci tocchiamo solo quando si alza il vento”, le isole non sono fatte per toccarsi ma per mantenere distanza (movimenti tettonici esclusi ovviamente) quindi se proprio senti il bisogno di fare poesia cerca almeno di non andare fuori tema.
Oh dimenticavo, spero non ti sia offesa per la mia licenza di riscrittura del tuo passaggio.

Recensore Junior
30/03/21, ore 19:12

Domanda indispensabile per la comprensione della storia: questo capitolo è consequenziale al precedente? Se è così non si capisce affatto, la linea temporale sembra non essere un tuo problema.
Ma partiamo dalla prima frase “Raccoglie le sue cose e le infila in un sacco.” va bene che lo odi ma almeno dagli una valigia, pover'uomo.
Ryo fa di nuovo il professore dell'amore e delle donne “le donne non sono mica come noi! A loro puoi tranquillamente spezzare il cuore. Puoi letteralmente pensare di averle fatte a fettine”. Perché deve sempre passare il messaggio della donna che può farsi fare di tutto “dall'uomo che non deve chiedere mai”? Il problema vero delle tue protagoniste, sei tu che le continui a trattare come inette senza mai un riscatto e se lo hanno sono parole del tipo “quando meno te lo aspetti, te le ritrovi davanti ancora più forti e ancora più belle”.
Parliamo poi di Yukari, che torna da una riunione dove possiamo immaginare abbia ucciso qualche collega visto che nel capitolo precedente era uscita arrabbiata, ma di questo non ne siamo sicuri a causa della linea temporale assente. Come sempre i passaggi emotivi che hanno portato al cambio di umore dei tuoi personaggi a noi lettori non sono dati sapere, per te la sola parte importante è evidenziare la maturità di Ryo con Yukari che dice “Penso che siamo pronti per aver un bambino” il resto non conta.
Inutile dire che anche questo capitolo è di una noia incredibile, il lettore non si sente coinvolto dalla storia e legge solo per la curiosità del “vediamo dove andrà a parare”. Sarebbe molto meglio se ci fosse più impegno nella definizione dei personaggi e nel dare al lettore la possibilità di “vedere e sentire”.