Recensioni per
Il cuore del Drago Nero
di Callie_Stephanides

Questa storia ha ottenuto 278 recensioni.
Positive : 277
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
10/03/12, ore 17:40

Che bel regalo che mi hai fatto per il mio diciannovesimo compleanno, non mi sarei mai aspettata un aggiornamento proprio oggi *3*
Devo dire che non con altrettanta gioia ho appreso la notizia che hai finito la storia, e che fra poco anche noi lettori ci troveremo di fronte all'ultimo -inesorabile-capitolo.
Cerchiamo di non pensarci!
Questa descrizione della Faglia devo dire mi ha ricordato un po' l'entrata nell'Inferno dantesco, con il suo ambiente nudo e sinistro.
Leya inizia a capire ora più che mai che non potrà reprimere la morbidezza del suo sesso per sempre, che è giunto il momento di tornare donne, di tornare carne e voglia; credo che in cuor suo Vinus sappia perfettamente cosa significhi essere uomo (abbiamo già visto che si intratteneva con varie donne in passato), ma non sa cosa significhi trovare qualcuno come Leya, non una semplice donnetta da postribolo, ma una guerriera accecata dall'odio.
Il cozzo tra loro è inevitabile, si scontreranno prima o poi, e non è detto che finisca poi così male .
Ho trovato una frase in particolare molto significativa, anche estratta dal contesto di questa fiction : "L’ignoranza non è mai un lusso, ma un prezzo che si paga carissimo
Mai parole furono più giuste e più veritiere, specie in un paese ed in un momento come questo. Spero serva da monito per molti.
Ho esaurito le perle di saggezza cara, spero solo che la storia non finisca troppo presto. A presto, e grazie per l'inconscio regalo ^3^

Namaste

 "". 
 

Recensore Master
10/03/12, ore 15:48

*sbatte gli occhi meravigliata*

Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo: sia per la profondità data al paesaggio, parte integrante e viva delle vicende, sia per il lento e realistico avvicinarsi di Leya e Vinus.
La descrizione dei demoni poi, è vivida, reale, ben strutturata, quasi l'Inferno dantesco da quello che mi è parso di capire dalle parole di Vinus "Si chiamano così i demoni dei cerchi superiori della Faglia, le creature più vicine alla superficie e più primitive."
Non oso pensare che aspetto abbiano le creature più nascoste.
I complimenti sono dovuti!  :)
(Recensione modificata il 10/03/2012 - 03:49 pm)

Recensore Junior
10/03/12, ore 13:04

Ho appena finito di leggere il capitolo 24, e ho capito che devo darmi una mossa o avrò un mucchio di capitoli splendidi da recensire! Le grandi quantità mi avviliscono! :D

"Uccellagione", ipotizzo, sia il termine utilizzato per indicare la cattura di un fagiano bello consistente o un raro pennuto svolazzante dagli incredibili colori magnetici; a Vinus non è andata tanto bene, in questo caso.
Ha catturato la Make Magistra di Trier; l'impetuosa, folle, sconsiderata e odiosa nemica della rocca. Anche a volerla mangiare o a darla in pasto al suo liocorno, non ne ricaverebbe un pranzo sostanzioso.
Se la tiene perché ricorda il valore della riconoscenza, ma senza dubbio alcuno non ha piacere a trasportarla con sè. Vorrei ben vedere il contrario, insomma.

La povera -stupida- Leya, nel suo irresponsabile inseguimento, crolla in una buca. Ci rimette lo Shire e anche qualche anno di vita mentre scava con le mani, le unghie, la forza che ti da il terrore e sbuca sull'orlo di una trappola letale. Lo vede e trema perché conosce la fame brutale di Vinus e da sola è una povera femmina indifesa.
La sua corsa, per quanto intensa e mozzafiato le risulti, ha vita breve: prima finisce appesa come un coniglio e poi legata come un capretto.
Diciamo che non fa proprio una grande figura, la nostra Rocca, ma d'altra parte è stata la sola ad autoeleggersi scrittice del Destino mentre invece doveva avere ben chiari i suoi limiti e le sue incapacità; la follia ce l'aveva già rivelata come incapace di nulla se non distruggere, attualmente è la sua stupidità che invece ci dice quanto sia caduta in basso.

La mia vita senza futuro, il capriccio di un imprevedibile guerriero.
Vinus probabilmente è destinato ad essere un eroe, un Dio Drago e lo strumento di un'espiazione; involontariamente e senza alcun tipo di slancio, inizia a raccogliere tutti i frammenti di un cuore ridotto in schegge.
E magari la follia verrà inghiottita dal ghiaccio e lì resterà in eterno.
Che il viaggio cominci!
(Recensione modificata il 10/03/2012 - 07:14 pm)

Recensore Master
10/03/12, ore 11:51

Oh.
Leya alla riscossa.
Somma felicità. E' rinata la mia stima per lei. Da addesso in poi potrei adorarla. Anche solo per il fatto che si è realmente messa a parlare con Niclos.
Scena memorabile.
Ho riso come mai prima, in questa storia.
Vinus sembra averraggiunto l'equilibrio personale. Sa chi è e cosa deve fare. Sembra aver raggiunto una dimensione tutta sua.
Preparerò i fazzoletti già da adesso per la fine.
Ne serviranno parecchi.
A presto
Baci

Chiara

Recensore Master
05/03/12, ore 18:52
Cap. 23:

Io esigo una spia luminosa che mi avverta dei tuoi aggiornamenti, perchè con le millemila cose che devo preparare per la maturità accendo il pc una volta ogni morte di papa e EFP (molto spesso) è l'ultimo dei luoghi in cui controllo; mandami un piccione viaggiatore di tanto in tanto, così so quando impiegare bene il mio tempo al di fuori del greco e del latino xD
Ovviamente sono felicissima che Vinus e Leya stiano passando tutto questo tempo assieme, sperando che figlino presto..sì lo so, faccio il passo più lungo della gamba.
Poi, da brava schizzinosa vegetariana, ho provato davvero ribrezzo per la scena in cui Vinus quarta la viverna per mangiarsela...Leya certo non è una dama in quanto a buone maniere, ma Vinus fa proprio il grezzone con lei, insomma, davanti ad una donna un po' di decoro! ù__ù
Non aspetto altro che le zozzerie fra i due piccioncini, quindi ora svanisco nella nebbia da cui sono giunta, facendoti come sempre i complimenti ^^

Namaste

Recensore Veterano
05/03/12, ore 18:36
Cap. 23:

Questo è stato un capitolo veramente stupendo.
La descrizione iniziale che esprime alla perfezione la durezza e le fatiche del viaggio, oltre a quanto poco adatta sia Leya, e la bellissima analisi dei due personaggi.
Leya che finalmente inizia a capire la sua piccolezza e a dover fronteggiare il prezzo delle proprie azioni, complice anche la tagliente, ma appropriata lingua di Vinus, che dimostra di non cercare la mera vendetta, a dispetto della profonda rabbia.
Bello anche il dialogo (ma più monologo) finale, in cui si mostra pienamente quali siano le cause della tragedia, e come sia stato il razzismo insito alla "civiltà" a portarne (o meramente anticiparne? Non sarebbe comunque una valida scusante) il crollo.
Unico appunto, ma solo a un personaggio: "Il figlio di Freil"? Vinus, quello è un uomo che ti ha salvato la vita, puoi anche scomodarti a chiamarlo per nome.
Fine appunti nominali.

Recensore Master
04/03/12, ore 20:06
Cap. 23:

Ciao Magistra, Leya ha perso le parole ma piano piano sta' riacquistando un cuore. Per Venus sara' ardua l'impresa di penetrare quel cuore perche' ora Leya e' piu' bestia della cavalcatura di Venus, che tra l'altro mi sembra proprio un bell'esemplare di mostro da compagnia, uno di quelli che piacciono tanto ad Hagrid(ma questa e' un'altra storia).
Mi e' piaciuta molto la scena in cui mangiano, ho immaginato Venus che leccava la lama del coltello insanguinata e che lacerava coi denti la carne di viverna...molto erotico!!! Sara' che mi son messa a dieta...haime!!!
Un caro saluto
Laura.

Recensore Master
04/03/12, ore 17:32
Cap. 23:

Se continui ad aggiornare a questo ritmo farai di me una lettrice molto, molto contenta!! ^^
Leya è veramente, veramente, irritante.
Le è talmente difficile rinunciare alla pelle che si è scelta, da non capire nemmeno quando Vinus le porge un barlume di dialogo civile.
Ma da questo capitolo emerge, a furor di popolo, Niktos!
Bestiolina carina e pucciosa, il perfetto animale da compagnia!
Quasi quasi, al posto del mio gatto...non sarebbe mica male!
Scherzi a parte, come sempre complimentoni!
Attendo trepidante i prossimi sviluppi! :-D

Recensore Master
04/03/12, ore 15:18
Cap. 23:

Sarcasmo a go-go di Vinus. Mi piace. :D
Inoltre, il discendente dei varani, sembra essere l'uomo delle caverne che si ritrova, tra capo e collo, un sacco di patate, di cui non sa che farsene.
In più a Leya, senza burattini da comandare, non resta molto. Lei è tutta teoria e poca pratica.
La cavalcatura di Vinus diventarà la sua compagnia per l'ora del tè? Secondo me Leya e quell'essere sono molto compatibili. XD
In quattro e quattr'otto si ritroveranno ad organizzare mini tornei di Briscola, per far passare il tampo, quando l'uomo non sarà disponibile.
Prendiamo con ironia, la situazione, perchè deve cambiare parecchio, ancora, per fare si che quei due finiscano insieme.
Attendo, attendo, con la bava all bocca il momento.
Baci

Chiara



 


Recensore Junior
02/03/12, ore 13:49

questa storia è MERAVIGLIOSAAAAA!!!!!! sn veramente affascinata dalla bellezza di questo fantasy!!!l'ho letto in 3 gg e non vedo l'ora di scoprire cm finisce!!!!complimenti è magnifica!!!!

Recensore Junior
01/03/12, ore 01:16
Cap. 21:

E' forse uno dei capitoli più toccanti che tu abbia scritto, in questa storia.
Se riavvolgiamo il tempo e torniamo al momento in cui i grani della clessidra di Loki sono terminati, là troviamo un nuovo inizio e non una fine, come avevo sempre pensato.
Il fantasma di un amante morto diviene il tarlo corroviso e ingordo di un cuore brutalizzato ma che vive ancora; un nome -una memoria- che cela l'importante e inconsistente porta per una vita. Per un nuovo futuro.
Loki doveva morire perchè Leya trovasse Vinus. Ed è stato proprio Loki, in maniera indiretta, incalcolata e contorta, a spingere la Rocca Sbreccata verso il principe di un mondo fatto di macerie.
Vinus non ha reso Leya un mostro, ha bensì impedito che ella morisse sfiorita e consumata da un dolore senza limiti, trasformandosi in un nuovo, odiato e temuto, obiettivo da cancellare. Uno scopo.
E questo che spinge la nostra pazza narratrice -ironica e crudele verso sè stessa- a intraprendere un viaggio senza alcuna preparazione. Sfida il Nord e il destino, Leya, ma solo perché è una folle e non una coraggiosa. Sconsiderata e pessima perdente non accetta le sconfitte. E' per questo che alla fine, l'amore la trova e ridà vita ad un cuore creduto morto.
Il cuore è ciò che ritrovo spessissimo nelle tue storie ed è ciò che più mi ha catturato del tuo stile contorto ed evocativo: esprimi i sentimenti di un animo con la meticolosità di un ritrattista, a volte con movimenti lievi e delicati, accarezzando le emozioni come piccoli fiori fragili, altre volte con gesti brutali e secchi, elargendo altre verità, dolorose ed inaspettate, con la potenza di un pugno nello stomaco. Acceleri e deceleri con tempistiche perfette che si incastrano a meraviglia nel magone e non vanno più via per giorni.
L'hai fatto con Vinus, in questo capitolo, con il suo ritorno in una patria perduta, nella memoria di un popolo sterminato.

Non ricordavo più.
Quanta emozione può regalarti, una frase, quando nasconde così tanti sentimenti? Non avevo mai posto un limite ma non mi sarei neanche aspettata che tre parole potessero attraversarmi il corpo con la violenza improvvisa di un secchio di acqua gelida, spiazzandomi completamente.
Riuscivo a vederlo, il tuo principe perduto, mentre respirava l'aria di casa, ritrovando dettagli mai dimenticati ma sepolti in un angolo remoto della mente, di un'altra vita, e tornava a sentire ciò che era stato suo solosuo. A partire da una gargolla inquietante ad un futuro da re.
Da ottimo soldato, e da uomo pieno di ombre, è naturale immaginarlo mentre cela le sue emozioni, indecifrabile e fermo, fisso ed eretto.
S'inginocchia sulla sua terra e compie una promessa sancita dalla pelle di una città morta. Nessuno avrà il suo cuore se non il Drago.
E forse sapeva di mentire, o forse no, perchè la Rocca di sangue e neve aveva conquistato, in modo singolare e sorprendente, una parte di lui, assediandolo.

E poi gli crolla, letteralmente, tra le pieghe della sua storia.
caddi nella sua vita e lì rimasi, finché durarono i suoi giorni da uomo.
Non saprei spiegarti in nessun modo l'incredibile, inarrestabile e incontrollabile moto di tristezza ed emozione che mi hai regalato con questa frase. Davvero.
Un amore brillante e consumatore come la fiamma di un sole troppo forte e l'inesorabile ed irrisoria durata delle cose che non sono fatte per gli uomini mortali. I miracoli incredibili, d'altra parte, sono solo attimi e non futuri interi.
Leya non sa che quel suo pellegrinaggio disperato e furioso avrà un termine completamente diverso da ciò che pensava. Non sapeva di rimanere intrappolata, ammaliata e catturata fra le spire di un amore impossibile. Non immaginava di ricominciare a vivere, libera e piena come donna.
Arriva a Venusya in un'alba da morti perché la città dei Dracomanni è solo un cimitero e mentre tra le rovine e polvere, il suo Shire incontra la morte, lei ritrova lui. Ed un regno morto diventa il luogo di un nuovo inizio e di un viaggio. Un viaggio mozzafiato ed un amore indimenticabile.

Se penso a te mi viene in mente solo la parola: sublime. E mi batte forte il cuore. Sei totalmente al di là di ogni possibile categoria narrativa conosciuta, perché ne crei una nuova! Un forte bacio!:')

(Recensione modificata il 01/03/2012 - 01:24 am)

Recensore Master
28/02/12, ore 14:16

Hai postato in frettissima l'aggiornamento, mi hai colta impreparata.
Leya non ha imparato proprio niente xD Non si danno le spalle ad un nemico, nemmeno se si sa di non avere scampo: sembra quasi che Leya abbia perduto quell'aura di maestosità che la circondava prima.
Ad ogni modo il mio rispetto per lei è sempre molto alto: una donna, specie in un 'periodo' (diciamo che questa epoca in cui è ambientata la storia è pseudo-medievale, come quelle di Tolkien dopotutto) come quello che tratti, non avrebbe mai avuto nè il fegato nè la follia necessaria per cimentarsi in un'impresa del genere.
Ma Leya è forte, e ce la farà; sono certa che, pur con l'odio nel cuore, crescerà molto a livello interiore. Il rapporto con Vinus la migliorerà o la peggiorerà? Aspettiamo i prossimi capitoli per dirlo.
Devo dire che nonostante il mio amore per i liocorni ho provato molto dispiacere per lo Shire sbranato di Leya...povero cucciolino xD
Allora, come sempre, attendo i prossimi capitoli, cara ^^

Namaste

Recensore Master
28/02/12, ore 12:24

Che dire? Stupenda! *__* Sto ancora saltellando sulla sedia come una matta!
Ma vediamo di produrre un commento degno di nota!
Leya appare, infine, per quello che è sempre stata: più belva del mostro che pensava di dover combattere.
Possiede una determinazione nutrita solo dalla vendetta, dal ricordo di un passato che, per definizione, non può più tornare.
Incolpa Vinus senza conoscere le leggi fondamentali della guerra: sul campo, non importa più chi si è.
Tutti sono soldati e tutti asserviti ad una puttana dalla falce affilata.
Loki è un pretesto, un primo amore che ormai nutre solo un essere che non ha la forza di essere bestia, ma nemmeno donna.
Vinus, è magnifico.
Non nell'estetica o nei colori, ma nei gesti, in una volontà percossa, ma mai veramente domata.
E' un predatore d'indole, non un cane rabbioso come Leya.
Come sempre, rinnovo i miei complimenti!
Non vedo l'ora di leggere il seguito! <3

Recensore Veterano
27/02/12, ore 18:11

SPOILER (gloria e dramma di questo stile, suppongo).
In fondo, sono sollevato: temevo toccasse a Rael sacrificare la sua umanità, è bello vedere detto chiaro e tondo che non sarà così (rischia sempre la vita, ma senza suspence che storia è?)
Rendo nuovamente ufficiale: sto odiando Leya. Non è niente più di uno (stupido) animale, ormai. Doveva aver capito che c'erano delle trappole in giro.
Pur di non perdere il suo orgoglio (perché davvero detestabile è che ormai la spinge questo ancor più della vendetta) arriva all'autolesionismo. Ma Vinus ne da dei giudizi molto chiari con cui concordo in pieno. E mostra sempre nuove scintille di umanità.
Capitolo troppo breve, però: era meglio (autolesionismo da lettore) se ci tenevi un po' più sulle spine e aggiungevi dettagli.
Adesso i due dovranno... per prima cosa sopportarsi, direi.
Poi, bisogna risolvere le incognite del destino di Rael e della guerra (cosa che, spero, terrà occupati molti capitoli).
Alla prossima, quindi.

Recensore Master
27/02/12, ore 14:09

Ciao Magistra, per adesso Leya si e' dovuta arrendere al suo nemico giurato ma sono sicura che con questa convivenza forzata ne vedremo delle belle , Leya non mi sembra il tipo che si arrende facilmente e sopratutto non ha ancora capito che tutta la passione distruttiva che la anima la sta' portando allo sfacelo. Forse deve solo conoscere meglio il suo nemico per capire che tanto male non e'...chi disprezza, compra!!!
Venus mi sembra gia' parecchio incuriosito dalla donna uccello, sono curiosa di vedere come fara' a sedurla.
Un caro saluto e a presto
Laura.