Recensioni per
You Say Goodbye, I Say Hello
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 249 recensioni.
Positive : 249
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/02/20, ore 16:54

ABBONAZZACOSAGUASCONA! (sempre discreta, io, lossò)

Questa non te l'aspettavi, eh?? Sono passati tipo sei (?) mesi dall’ultima volta che ho fatto una capatina da queste parti, ma è colpa tua e solo tua. Già, perché con Blackbird hai preso il mio cuore e l’hai ridotto a pezzettini tipo puzzle da 1000 pezzi di un quadro delle Ninfee di Monet – quindi puoi immaginare che faticaccia per ricomporlo e renderlo di nuovo funzionante, e parlo per esperienza diretta. Ed eccomi di nuovo qui, pronta a farmelo fracassare di nuovo… visto quanto te vojo bbene?

L’inizio del capitolo mi ha preso alla gola, senza alcuna delicatezza; mi ha soffocato coi pensieri di Tony, con quei brutti, brutti pensieri che nascono di loro volontà di fronte a qualcosa di così incomprensibile come la morte, il lutto, un funerale. Fanno da barriera, ripescano dall’inconscio concetti e riflessioni che fino a quel momento erano rimasti in sordina, in questo caso la coscienza di essere un figlio adottivo e non naturale. Sai, non ho mai apprezzato molto questa rivelazione nei fumetti: trovo che vada a minare tutta una serie di fondamenta su cui poggia la relazione di Howard e Tony, ma in questo contesto non l’ho trovata forzata. Si incastra bene col senso d’inadeguatezza di Tony e col suo atteggiamento verso il padre esplicato finora nel corso della storia. Credo che, se avessi scelto di renderlo davvero suo figlio, ci sarebbero state sfumature comportamentali diverse, e anche una diversa reazione alla morte di Howard. L’essere stato adottato crea distacco, un distacco al quale Tony vuole aggrapparsi con tutto se stesso perché non può permettersi di annullarlo e soffrire davvero la perdita di un padre. È così dannatamente da Tony, questa odiosa puntigliosità, questo ribadire lo stato effettivo delle cose tirando in ballo il DNA quasi potesse giustificare la sua finora non-reazione con mezzi scientifici,

Il fatto che non nomini una sola volta Maria come singola è straziante. È un silenzio rumoroso, colmo di sottintesi che probabilmente non coglie del tutto neanche Tony; è un’esclusione del dolore perché troppo radicale per essere concepito, troppo schiacciante per essere esternato. Un padre col quale aveva conflitti, discuteva, battibeccava costantemente, con cui aveva dei “conti in sospeso” di cui probabilmente solo lui teneva traccia… è istintivo usarlo come appiglio, rivolgere là i riflettori della propria sofferenza. Ma una madre che è sempre stata supporto, e amore, e parole gentili e incoraggiamenti… no, Tony non vuole abbracciare quel lutto, quel vuoto. Non può farlo, per il suo stesso bene. Per questo quel “colpo” che si aspetta non arriva, non lo scuote. È troppo presto.

Peter invece mi ha fatto un’infinita tenerezza nel suo tentare di instradare Tony in quel processo tortuoso e sofferto che è l’elaborazione di un lutto. Lo fa in buona fede, è vero; lo fa con cognizione di causa perché l’ha già affrontato due volte, soprattutto… ma sta anche qui, il problema. Peter ne è uscito, sebbene non del tutto. L’ha superato, ha ripreso a vivere. È libero. Tony ha davanti agli occhi una persona che ha portato a termine qualcosa che lui non è nemmeno in grado di iniziare: è uno scalino, è una distanza, è un senso d’inferiorità che Tony nella sua vita ha sentito nettamente solo con suo padre, e con dinamiche del tutto diverse. E nonostante questo divario ora palpabile, su un qualcosa riguardo alla quale non dovrebbe esserci una “graduatoria”, Tony ha bisogno di Peter. E questa per lui è una realizzazione drastica. Lui ha bisogno di cose, razionalmente, di sensazioni, di annullarsi. Per questo ciò che accade dopo con Peter fa male anche solo a leggerlo. È comprensibile, ma al contempo mette addosso un senso di frustrazione e disagio e delusione verso Tony, perché di fatto sta usando Peter, si sta sfogando su di lui senza alcun riguardo, in quel modo egocentrico che lo contraddistingueva e in cui adesso ricade.

Sai Co’, questa è una delle scene che più mi ha colpita in questa storia, non tanto per quello che succede, ma per come hai scelto di scriverne, cioè senza giustificare Tony nemmeno ai suoi stessi occhi. Senza voler trovare romanticismo in qualcosa che, di fatto, è unicamente impulso e irrazionalità. È un passaggio crudo, in cui anche se Peter è consenziente ci si sente a disagio per lui, ci si dispiace perché diventa in quell’istante un mero mezzo per ottenere sollievo. E questo modo di fare di Tony lo trovo del tutto coerente; mi sembra quasi un’eco del suo futuro canonico, di quando avrà bisogno d’alcol e sesso e soldi e dissolutezza per annullarsi; il bisogno di qualcuno lo reprime sul nascere come meccanismo intrinseco d’autodifesa. Qui però non è ancora il Tony che forse non conosceremo mai: è un ragazzino spaurito, solo e allo sbando che cede alle proprie emozioni incapace di controllarle, alla ricerca disperata di un conforto che non trova in un amplesso vuoto ma nell’abbraccio di chi lo ama a prescindere, quasi a farlo ravvedere nel suo errore.

Mi sto concentrando tanto su Tony, qui, ma perché in questo capitolo parla lui, anzi, urla, si prende la scena ancor più del solito per poi rimpicciolire di fronte a Peter. Si fa minuscolo, perché inizialmente Peter qui si erge di nuovo a guida e supporto e gli permette di farlo e di urlare, gli fa capire che va bene, che è giusto così, che può lasciarsi andare. Che c’è lui, a stargli accanto, e che deve solo accettare di essere amato e di volerlo anche lui. Ma non ci si può aspettare coerenza e comprensione da qualcuno in un momento simile, tanto più se quel qualcuno è Tony Stark. Anzi, io in questo caso, nonostante le accuse che rivolge a Peter siano assolutamente insensate e incoerenti, ritengo che Tony a livello inconscio sia perfettamente razionale, lucido. Quello che fa è quasi premeditato, è un portare a compimento la profezia nefasta che si è autoinflitto per capitoli interi prendendo in mano le redini della situazione: fa terra bruciata attorno a sé. Ferisce chi gli sta attorno, si isola, respinge, dà fuoco alle polveri perché dentro di sé è convinto di non meritarsi nulla di ciò che ha. Né l’affetto dei genitori adottivi, né di Happy, né di Peter. È Tony. È così maledettamente Tony nei suoi ragionamenti contorti, sempre rivolti contro se stesso come se stesse giocando alla roulette russa; perché in fondo nella sua ottica autodistruttiva vince sia sparando a vuoto che con un proiettile in testa.

Peter, in tutto questo, è quella porta che sbatte. Lui, che nell’entrare l’aveva chiusa cercando di fare meno rumore possibile, delicato come sempre. Peter sbatte una porta e frantuma un mondo dietro di sé con quel semplice gesto fuori posto, e solo tu avresti potuto scriverlo con così poche parole, rendere la portata di quanto le parole di Tony l'abbiano ferito e adirato.

Co’, io ho perso il conto di quante parole, cose, cazzate t’ho detto, ma quando ti leggo finisce sempre così.
Mi impegnerò a riattaccare il mio cuoricino malmesso con lo scotch e a ripassare quanto prima, che ‘sta storia l’ho da finì, me dovesse costa' 'na varvola cardiaca <3 Nel frattempo, ti ricopro di pite greche gluten-free, mo’ che ho scoperto che esistono :’)

Un baciotto sdolcinato tanto per stemperare l'angst, e a prestissimo,

-Light/Cosa2/La tua Guascona Bonazza-

Recensore Master
08/02/20, ore 21:20

Sì, a me interessa sapere anche come ci sono arrivati, al punto in cui sono, quindi viva i flashbach! ^^
Hai definito l'animo di Tony "nero" in questo capitolo, ben prima di tutto quello che la morte dei genitori ha comportato e ci sta in pieno: questo Tony invidioso della propria posizione, forse geloso dell'attenzione che Peter potrebbe ricevere da suo padre, capace di essere sgarbato e cattivo in modo consapevole... mi ha un po' disorientata.
È un Tony pieno di rabbia e più oscuro di quello a cui sono abituata, l'adulto che convive coi suoi demoni e alla fine ci ha fatto pace.
Lo trovo interessante. Non propriamente simpatico... ma sono sicura che Peter ci ha visto del potenziale.
A presto. ^^

Recensore Master
06/02/20, ore 20:29

Eccomi arrivata anche a questa storia.
Prima di tutto voglio dirti che il tuo Tony adolescente è molto credibile, quindi direi che hai fatto un'ottima analisi (come se già non lo sapessi dalle altre tue storie), e poi che, beh, le ragioni addotte da Peter per il cambio di scuola sono più che sensate.
Inoltre questo Peter che se ne va per problemi economici/difficoltà di inserimento/nostalgia di casa mi fa tenerezza. In parte lo capisco. Se a questo aggiungiamo un cuore spezzato, povero piccolo, anche io gli farei da guarda del corpo come Ned e M.J. (tra l'altro mi piace molto che tu li abbia inseriti).
Ma la voce narrante è Tony, ed è, come sempre, magnifico. Un giovane Tony ancora più incasinato, perché fresco di lutto e perché l'adolescenza è anche questo. Il suo tentativo di parlare, senza riuscirci, a fine capitolo, con la conseguente delusione di Peter, è davvero una scena ben riuscita.
Ho quasi immaginato il suo groppo in gola, la mente che all'improvviso si svuota dopo essere stata affollata fino a un istante prima, il fiato che esce dalla gola ma non si porta dietro nessun suono... e la speranza che l'altro capisca comunque.
E 'ovviamente' Peter non capisce. Non ha l'età (e forse nemmeno la volontà) per capire. Mi è davvero piaciuta. ^^
Alla prossima.

Recensore Veterano
03/02/20, ore 23:32
Cap. 4:

ciao cara, eccomi per lo scambio del giardino!!!
Purtroppo riesco a leggere solo di sera, perdonami.
Ora le cose iniziano a farsi interessanti!! Tony ha un vero interesse per Peter!!! (scusa la ripetizione) anche se ancora non ne è perfettamente consapevole.
Mi è piaciuta tantissimo la frase 'Tornò a casa con un peso nel cuore e uno nel cervello. Eppure, paradossalmente, si sentiva più leggero', seocndo me è stupenda e qui, in questo contesto ci sta divinamente.
Sento sempre il bisogno di mettere un braccio sulle spalle di Peter e dirgli che è una grande persona. Niente scappellotti a Tony, però, stavolta. Mi sembra già abbastanza confuso di suo senza bisogno del mio intervento:-) .
Ora sono curiosa di sapere cosa succederà. So che si saluteranno a scuola e voglio proprio sapere cosa dirà Steve, a questo punto.
Sono anche curiosa di sapere se Tony aiuterà Peter a infilarsi la tuta... arghhhhhh (niente faccina con sorrisetto, che ci stava da matti!!!)
Vabbè.
Niente, ci lasci ancora così qua ad aspettare che Tony capisca e che scopra Peter poco a poco.
(che poi, un pochino, mi sembra anche geloso, anche se immagino che non lo ammetterà mai :-) )
Ora Peter si è quasi messo a nudo e questo suo modo di fare scombussola Tony quanto la sua presenza e non riesce a capire perché lui abbia un'opinione così bassa di sé (e così alta di Tony), ma io Peter lo capisco benissimo... e... Tony, ti svelo un segreto: non devi fargli cambiare idea, non devi farlo sentire diverso, devi solo accettarlo e volergli bene così com'è. (anche quando ti farà arrabbiare, perché ti farà arrabbiare, IO LO SO :-) )

Un abbraccio, alla prossima.
Monica

ps. effettivamente usare il saldatore è una figata ;-)

Recensore Veterano
20/01/20, ore 23:27
Cap. 3:

ciao cara!! ECcomi qui per lo scambio del giardino (che poi è una bellissima scusa per leggere le tue starker! - si chiamano così, vero?)
allora, mannaggia questo Tony così... così Tony!!! Ah ah, no ci stava troppo per non scriverla. Mi piace questo Tony così scontroso, che sa di essere in torto ma non vuole fare altrimenti, mi piace quando è infastidito dalla presenza di PEter, mi fa sorridere e mi fa sperare come fanno i bambini sotto le coperte aspettando babbo natale. E io sono lì che li guardo, questi due, questo Tony a cui darei sempre degli sberleffi sulla nuca e abbraccerei il povero Peter. Povero, che poi lui è così: semplice e positivo. Timido ma (lo so, lo so, che l'ho già detto, ma io lo vedo sempre di più in ogni storia...) forte. Perché in verità è lui quello che comanda. Per forza, guarda come va in confusione Tony quando c'è il ragazzo nei paraggi!!! (o quando si parla di lui... ah ah ah)
Qui sembra che Tony sia disposto a stare accanto a Peter anche solo per aiutarlo per la sua tuta e Peter è felice e emozionato di aver fatto la cosa giusta prendendo appunti e disegnando qualcosa che può essere utile.
(l'ho vista, la sua espressione, giuro, quando l'hai definito 'non arrogante, ma solo contento di aver fatto una cosa valida, e ho pensato: "Eccoti qua, Peter!!")
Gli passerà questo nervosismo? Questa frustrazione che gli corrode lo stomaco? Vedremo, ma io penso che subentreranno ben altre emozioni e sentimenti.
Beh, non vedo l'ora.
Mi piace vedere questa crescita di turbamenti, si entra proprio nel vivo della storia e si sta lì, seduti a guardare questi due che fanno finta di non interessarsi e per cui verrebbe voglia di prenderli per le orecchie e sbattergli la testa una conto l'altra. Anche perché, a quanto pare, sarà Tony, come al solito, a rischiare di mandare a monte tutto.
Sono ormai totalmente coinvolta e quindi resto qui nella tua storia, cara, seduta lì vicino a Peter, a guardare cosa succede, ma questo, già lo sai. :-)

Un abbraccio,
Monica

Recensore Junior
16/01/20, ore 18:45
Cap. 4:

Il bello delle cose che scrivi è l'attenzione e la cura che riservi nell'introspezione, nel descrivere pensieri e stati d'animo, accompagnando il lettore nella mente dei personaggi. È davvero bello vedere come l'atteggiamento di Tony nei confronti di Peter cambi gradualmente man mano che gli sta vicino e lo conosce meglio. Ogni cosa che scopre di lui, della sua vita e del suo carattere, è un tassello del puzzle che ad ogni "pezzo" aggiunto diventa più dettagliato e definito, ed è come se Tony di volta in volta facesse un passetto indietro per contemplare l'immagine da lontano e nella sua interezza; diventa sempre più chiara anche per lui, portandolo a rivalutare Peter e facendo cambiare l'atteggiamento nei suoi confronti.
C'è una bella chimica tra loro due nella prima scena, quando stanno lavorando insieme al costume. Parlano in maniera diretta, senza tanti preconcetti e barriere a separarli. Ho trovato significativo il fatto che Tony gli voglia far usare la saldatrice, un po' per gioco e un po' per vedere effettivamente di che pasta è fatto. L'atmosfera è semplicemente rilassata, intrigante, bella.
Quando Tony chiama Peter per nome, invece che con il solito "Parker", ho esultato tra me e me, lo confesso! Un lapsus che la dice lunga e che è davvero emblematico su come la sua visione dell'altro ragazzo sia cambiata. Più si va avanti e più mi piace come stai gestendo la nascita del loro rapporto, senza fretta eccessiva e senza forzature. È naturale, credibile, ed assolutamente adorabile.
Appena ho letto il pezzo in cui Tony entra nella classe di Steve e Peter lo saluta in modo vago da lontano ho subodorato che quest'ultimo potesse avere un qualche motivo legato a mancanza di autostima / istinti autocommiserativi che gli sono propri. Da un lato vorrei abbracciarlo e dall'altro quasi dargli una sberla (affettuosa) perché davvero, non può demolirsi così ogni volta, addirittura arrivando a pensare che farsi vedere insieme a Tony, in atteggiamenti amichevoli, possa rovinargli la reputazione in qualche modo. SIGH
Non vedo l'ora di proseguire con la lettura!
Alla prossima~

Recensore Master
13/01/20, ore 07:20

Questo capitolo è perfetto.
Non so come altro definirlo Miryel.
C'è davvero tutto. L'irritazione continua di Tony, il suo essere troppo intelligente rispetto alla media e soprattutto il suo esserne fin troppo consapevole. In questo Tony diciassettenne io ritrovo tutto quello che è il nostro Iron man, quello che conosciamo dai film, ma in versione giovanile. È più intollerante e più stizzoso di quello adulto semplicemente perché, sebbene sia un genio e il più giovane membro dello S.H.I.E.L.D. è pur sempre un ragazzo. Ha ancora qualche insicurezza dell'adolescenza. Sente di dover dimostrare ancora qualcosa. Ha bisogno di qualche rassicurazione in più. Non ha la calma e la coscienza di sé che ha un adulto, e quindi è più nervoso e capace di sentimenti meschini come la gelosia appunto. Trova insopportabilmente naive Peter perché lui è pulito e aperto, e soprattutto più giovane. C'è in lui la classica supponenza degli adolescenti che credono che un anno o due facciano tutta la differenza del mondo.
Sei stata bravissima a dare questa impronta credimi, non è cosa da poco. Per me questo Tony che descrivi tu è perfetto, davvero, e se mai dovessero fare un film su lui giovane, dovrebbe essere esattamente così.

Mi piace anche vedere Peter descritto da fuori, dagli occhi di qualcuno che non sia la tua visione personale. O meglio, sei sempre tu, ma utilizzi questo filtro degli occhi del giovane Tony Stark e quindi tutto risulta trasformato. Anche in questo sei stata brava. So che le cose cambieranno negli altri capitoli, ma per ora Peter sembra davvero un piccoletto insicuro e poco interessante, mentre sappiamo quanto di più c'è in lui, e quanto di più ci vedrà poi Tony, fino a diventare quello splendore che è, quella sorte di stella pura e lucente, fatta di bontà e semplicità e amore (ho un debole terribile per lui, lo sai).

Insomma, mia cara, un'altra perla. Questa storia mi piace sempre di più!

Recensore Master
07/01/20, ore 11:08

Ciao, arrivo come la befana a portar via le feste, direi, oggi che si ricomincia a lavorare.
Ti dirò, dopo la badilata che mi aspettavo, onestamente, l’ahappy ending è una piacevolissima ventata di aria fresca.
Ci voleva. Davvero tanto tanto tanto.
Giustamente, come hai fatto notare tu, è un cerchio che si è chiuso, perfettamente.
Adorabile e credibile la crescita di Stark, a cui, con tutta la giustificazione che si vuol dare per il lutto, anche uno scappellotto ci stava intero.
Fortunatamente Tony ha deciso di darsi da fare, prendendosi il suo tempo. Però, alla fin fine, che male c’è? Sì, sono la stessa persona che l’avrebbe preso a sberle.
Però, devo ammettere che così ha potuto sbollire, interrogarsi sui suoi errori, ammetterli non solo nella intima oscurità della sua vita ma all’esterno. Cosa insomma perfetta e traguardo massimo, direi, per una persona un po’ egocentrica. Insomma, cosa altro chiedergli di più?
Ammetto che, li per li, ci sono cascata. Peter convinto su quel no, col peso della scelta che sembrava aver fatto, di una vita ripiegata, senza scelte ottimali, ma che andava comunque avanti…
Insomma, bello anche il fatto che Peter si sia rimboccato le maniche e guadagnato la stima di gente che, sicuramente, gli avrebbe offerto un lavoro sottostimato rispetto alle sue reali capacità, ma che aveva comunque saputo cogliere la sua unicità e potenziale, seppur coniugandole con quel poco che avrebbero potuto offrire. Chissà che Peter non avrebbe potuto anche diventare un ottimo self-made man. Poi, però, sarebbe stato ancora Peter?
Invece, ci sta tutto il gesto di Tony, di pagare quella benedetta retta. Di sicuro l’avrebbe fatto prima, se fosse stato messo al corrente in anticipo del reale problema di Peter (di cui era pure la causa, tra l’altro… ma tant’è). Si sino ritrovati, sono andati avanti, inizieranno nuove avventure e nuove scintille… Insomma, perfetto. Chiudo questa tua long con gli occhi a cuore. Alla prossima cara :)

Recensore Veterano
06/01/20, ore 00:36

Ciao cara, eccomi qui per lo scambio del giardino!!!
Ah ah, volevi tenerci sulle spine vero? (beh, con me ci sei riuscita! Ah ah ah) ok, bando alle ciance.
Questo capitolo (io sono lenta, ci sono arrivata dopo che era quando si conoscono, un ricordo o, appunto come hai scritto tu, un flashback) pieno pieno di emozioni: Quelle di Tony, che mi piacciono tantissimo, le classiche insicurezze del 'figlio di papà' che deve far vedere di meritarsi l'affetto del padre (io l'ho vista così, perlomeno, sai che non li conosco veramente, praticamente conosco solo i tuoi personaggi) e che 'gioca' sul fatto di essere il più giovane, ma sta crescendo con i grandi e quindi si sente un po' superiore anche lui. Le altre emozioni sono tutte mie: di quando volevo accarezzare la testa di Tony o di quando avrei voluto dargli uno scapellotto dicendogli: 'Comportati bene, cavolo!' - ah ah ah (dannate faccine che non riesco a mettere...)
E Peter... Che come al solito mi sembra così maturo, forse anche più di Tony.
Sono ancora curiosa di scoprire come sono nate le cose fra di loro e cosa è successo per far sì che Peter voglia andarsene dalla scuola.
Sono ansiosa di scoprire quando Tony si arrendera' (ho la tastiera americana che non ha gli accenti, scusami...) ai suoi pensieri e sentimenti, perché se c'è una cosa che mi piace è quando lui cede e ammette quello che prova, quindi sto aspettando questo momento

Alla prossima!!!
Monica

Ps. Però un po', giusto un po', perché mi piacciono anche da adolescenti, mi manca quando Peter lo chiama 'Signor Stark'... (immagina la faccina con la goccina, va che qui non posso aggiungere niente, mannaggia...)

Recensore Master
05/01/20, ore 15:21

BUUUUUU :(
Ce'è sempre tutto questo angst nelle loro storie. So che è dovuto, necessario, proprio perchè sono una coppia che è divisa da migliaia di differenze... però allo stesso tempo mi dispiace ogni volta di leggerli distanti, incapaci di venirsi incontro.
In realtà poi è sempre Tony quello che crea problemi. E' troppo arrogante, orgoglioso, altezzoso. E' una persona che sebbene affascinante è troppo pieno di se per non far soffrire gli altri col suo atteggiamento. Che poi abbia un cuore d'oro è indubbio, il problema è scendere a patti col suo ego.

Come dicevo la volta precedente, il punto di vista di Tony forse mi è più congeniale, soprattutto perchè ha un atteggiamento generalmente più duro e più adulto che trovo più facile da comprendere. Peter è, invece, sempre meraviglioso: un puro di cuore. Non so come altro dirlo, ma lo intendo nel senso più bello del termine: è un ragazzo pieno di cose meravigliose, uno che cammina col suo cuore sempre tra le mani. Generoso, spontaneo, fantastico. Uno che, appunto, illumina il mondo con i suoi sorrisi. Credo che per chi lo ama sia quasi ultraterreno: troppo aperto, troppo speciale. E la cosa migliore che ha è proprio la sua umiltà, il suo credere di valere meno degli altri. E' uno di quelli che ti guarderà sempre stupito se anche gli dirai mille volte che è adorabile o meraviglioso... ed è esattamente il suo stupore a renderlo così affascinante.
Tony è ombroso, orgoglioso, pieno di difetti. Eppure, capace di amare. Eppure, innamorato di qualcuno che è il suo contrario, ed è capace di smussare i suoi infiniti angoli.

Che dire... sei sempre brava e mi emozioni sempre <3

Recensore Veterano
26/12/19, ore 15:22

ciao cara, eccomi qui per lo scambio!
Se c'è una cosa che ho imparato a leggere le tue storie, sono la timidezza di Peter, l'incapacità di Tony di esternare i suoi sentimenti e il tuo amore per l'angst, quindi non mi meraviglio più. ah ah ah
Allora iniziamo: ho scelto apposta questa Young!AU perchè è il mio momento teen e mi piace leggere di scuola e college, ma tu non sai quando mi manca il tuo 'signor Stark'... comunque, mi piace che il capitolo sia dal punto di vista di Tony. Questi pensieri (angstiosi - si può dire?) sono favolosi. Si riesce a entrare nella sua testa (per quanto mi vanti di conoscerlo già da un po' - ah ah) e i suoi sentimenti sono comprensibili, chiari e assolutamente reali. Sarà che io lo vedo proprio così, ma me lo immagino benissimo, quando lo scrivi tu.
Peter, il 'piccolo' Peter (che rimane sempre il mio preferito <3 ) così timido e forte, convinto di prendere una decisione così importante come cambiare scuola, e il fatto che tutti e due sanno perché senza volerlo dire ad alta voce, è tenero e malinconico al tempo stesso.
Non vedo l'ora di scoprire cosa è successo e come sono arrivati a questo punto, cosa ha spinto Peter a non sopportare più di stare nella stessa scuola di Tony e se mai Tony riuscirà a dire qualcosa che riguarda i suoi sentimenti per Peter.
Mi piace questa ambientazione, sai? e mi piace anche il tuo Tony 'giovane', che ho letto nelle note che hai studiato per cercare di restare il più possibile IC, beh, trovo che sia una cosa bellissima e so che l'impegno che ci vuole per scrivere le fanfiction, quindi hai tutta la mia stima!
Al prossimo capitolo!

Monica

Recensore Master
23/12/19, ore 18:14

Era un po’ che la nube nera aleggiava in aria: è scrosciata giù la tempesta.
Purtroppo il crack è arrivato alla fine, ed è arrivato col botto.
Si tratta di due grandi, due ragazzi troppo intelligenti e dalle straordinarie capacità, ma sempre di ragazzi si tratta. Per quanto possano essere forti le esperienze che li hanno segnati, c’è una rassegnazione che nasce dall’esperienza, dalla conoscenza di sé, dal tempo.
Loro, purtroppo, questo tempo non l’hanno avuto.
Altrimenti sono sicura che Peter l’avrebbe capito di dover concedere almeno una possibilità, per ricucire il rapporto, perché il suo Tony, oltre ad essere figo da morire e grandissimo ingegnere, su certe cose è un emerito idiota ed il lutto, in questo caso, certo non lo aiuta.
Credo, anzi, sia un normalissimo sistema di difesa: ho bisogno di dare la colpa a qualcuno per non darla a me stesso (anche se poi lui mai avrebbe potuto avere la colpa di aver causato la fine prematura dei genitori adottivi). E’ il bisogno insito nell’uomo di dare a tutto e tutti un senso. Purtroppo, certi aspetti della vita (e della morte), semplicemente non ce l’hanno. Se vuoi, puoi chiamarla fede, insondabile, come ti pare… la mente umana non può concepirli, solo accettarli, e per una mente scientifica può rivelarsi a volte una scalata insormontabile. Tony ne è, appunto, la prova lampante.
Quel discorso funebre per cui Fury avrebbe potuto concludere in un modo più infelice è stato solo la miccia accesa. Probabilmente, Tony ne avrebbe trovata pure un’altra. La cercava ossessivamente, anche se in maniera inconscia, credo.
E arriviamo alla fine, quella dura, che fa male, una bella botta tra capo e collo.
Accidenti all’orgoglio ed a tutte le sue forme, soprattutto se ce l’hanno questi due testoni. Guarda che casini!
Bravissima, alla prossima :)

Recensore Master
19/12/19, ore 09:17
Cap. 9:

Carissima, buongiorno… che legnata stamattina. Ci hai fatto passare dalle stelle di una quasi convivenza alle stalle di una morte così improvvisa e crudele.
La prima parte è di una dolcezza sfuggente, un vero rapporto di coppia che si consolida e mette radici profonde e salde. Scende a fondo nell’anima, più che nel fisico, tanto che si è trattato di una quasi convivenza, praticamente. Tra l’altro, apprezzata e desiderata da entrambi. Insomma, un idillio, con la ricerca di quella solitudine complice, all’inizio perfetto di una relazione, che rimpicciolisce sì il tuo mondo ma lo rende anche più completo, quasi perfetto. Quasi, appunto, perché i demoni di Tony sono sempre la, a ricordargli che ha un carattere impossibile e che, presto o tardi, potrebbero emergere per presentargli il conto, salato parecchio, tra l’altro. Tuttavia, finché la vita procede luminosa ed in equilibrio, quei demoni restano seppelliti nel fondo e non riescono minimamente ad emergere.
Fino, a che, imprevedibile, arriva il colpo. E si presenta come una telefonata inopportuna che strappa dai pochi e preziosi minuti di sonno dopo l’amore. Sei stata davvero brava, qui, a creare una sensazione di confusione, per certi versi di straniamento. Ci lasci intendere che ciò che può essere fino a che c’è ancora un briciolo di speranza. Speranza che inevitabilmente si spegne, allo sguardo evasivo di Peter. Peter sa e per il momento non dice. Ha intuito per i suoi sensi più affinati e tace.
Tony vede solo la meschinità in questo atteggiamento, un sentimento di protezione inutile che non può certo salvaguardarlo dalla durezza di una realtà inevitabile. I suoi sono già morti. La storia non può tornare certo indietro. I suoi demoni escono leggeri e veloci, quasi dal lenzuolo sollevato dove sono stati posizionati a riposare i suoi genitori. Tony vuole restare solo. Si preannuncia subito una solitudine imposta, dura, che stona. Un sentimento che si teme farà emergere per davvero il lato peggiore di Tony. Vista la botta del capitolo 1, beh, non è che io abbia molte speranze sui prossimi capitoli ma starò a vedere. Alla prossima cara :)

Recensore Master
09/12/19, ore 08:53
Cap. 8:

Carissima buongiorno. Che bella lettura mattutina.
Riesci a scendere in profondità nella psiche di questi due ragazzi, caratterizzandoli perfettamente nella loro opposta diversità, senza risultare mai mai banale.
Dolcissime le incertezze iniziali(che poi si riconnettano e si sciolgano perfettamente nella parte finale è un’altra cosa. Ovvio che fa parte della capacità di un autore anche quello, ma tra inizio e fine capitolo c’è un mondo :) Per cui cercherò di procedere con ordine, per quanto io sia caotica in tutto, recensioni comprese).
Ho adorato il pezzo in cui Peter è riuscito ad inserirsi nella routine della famiglia di Tony e ad alterarne in meglio l’equilibrio. Insomma, il nostro Siderman è quasi riuscito a rendere vivibile il rapporto tra Stark junior e senior. Siamo quasi ai livelli di miracolo, direi, visto l’atmosfera tesa che c’è sempre tra i due. Addirittura, Tony riesce ad esprimere trasporto verso la madre, a provare quella passione di stare in famiglia che gli era sempre mancata. Capisce che nessuna famiglia è perfetta, tanto meno la sua, però fa pace con questo fatto. Davvero. E’ un miracolo, visto il tipo :)
Succede spesso anche nella realtà, magari, quando il proprio figlio si lega a quella che si reputa essere una persona in grado di arricchirlo, soprattutto nei fatti. Cosa che stark senior ha giustamente notato.
E’ struggente pure il fatto che Tony noti e cerchi, in qualche modo, di alleviare la malinconia che coglie Peter al ricordo di suo zio, di quella famiglia che gli è stata strappata troppo presto, dove, forse, litigi ed equilibri precari non sono mai stati all’ordine del giorno.
E’ la parte migliore della gente, Peter, in ogni caso, persino nelle sue paranoie assurde su un atto che dovrebbe essere del tutto naturale, come esprimere fisicamente l’amore tra due amanti. Intelligente poi Tony, che riesce a mettersi in gioco, così tanto da accettare e cogliere i timori dell’altro.
Insomma… si è capito, sì, che il capitolo mi è piaciuto?
Nel frattempo, mi ritiro in un angolino. Aspetto la tegola, nei capitoli seguenti.

Recensore Junior
06/12/19, ore 20:58
Cap. 3:

Posso dire che se non adoravo già prima Nick Fury ora grazie a te lo ADORO con tutte le maiuscole? XD
Niente, non ce la posso fare, è sassy in un modo perfetto e crepo dal ridere a ogni cosa che dice, anche se appare magari per tre righe. Ottimo lavoro. lol
Mi piace un sacco il modo in cui gestisci le dinamiche tra Tony e suo padre, rendendole reali, concrete e per nulla piatte e stereotipate. Dietro l'atteggiamento di Tony, quella convinzione di non poter essere mai abbastanza agli occhi del padre, ci sono tante cose e tante interpretazioni. Di fatto Howard stima il figlio, o non gli avrebbe detto che solo lui può aiutarlo per ideare la nuova tuta di Spider-Man. E come anche Tony riconosce, in quell'ammissione c'è dell'orgoglio per lui e le sue capacità. Inoltre dal loro dialogo si capisce quanto il padre capisca Tony e riesca a leggerlo quasi come un libro aperto. Dopotutto non è uno stupido - Tony da qualcuno doveva aver preso - e lo dimostra chiaramente nel modo al contempo autorevole e paterno in cui si approccia al figlio, senza risparmiarsi di mettergli di fronte la realtà delle cose per come è. Forse Tony un po' è risentito anche di questo e dentro di sé è consapevole di essere lui quello con più problemi di tutti in relazione a quella situazione. Deve ancora fare il passo successivo, ossia quello di comprenderne il perché.
Peter è un pulcino adorabile come sempre. Pur sapendo che Tony non lo ha proprio in simpatia non si fa scoraggiare e anzi, sprizza entusiasmo da tutti i pori all'idea di quella collaborazione. Il modo in cui presenta le sue idee, temendo un giudizio negativo, e la reazione felice quando vengono accolte e ritenute un buon punto di partenza mi hanno fatta sciogliere!
Meno male che Tony non lo tratta a pesci in faccia almeno questa volta. Devo dire, inoltre, che mi aspettavo delle regole più irragionevoli da parte sua. Invece ci sta che voglia lavorare come dice lui, ha senso. u_u
Sono convinta che ne vedremo delle belle con questi due a stretto contatto~
Come al solito è un vero piacere leggere quello che scrivi. Alla prossima!