Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Veterano
07/09/17, ore 18:42

Ciao, caro Ale!
Anche questo componimento ha fatto il suo centro. L'ultima poesia che ho pubblicato era proprio dedicata alla notte - certo, vista in un'ottica ben più diversa da quella tua. Se il mio componimento era dedicato al suo lamento, il tuo rende onore alla sua canzone, alla musicalità che si cela dietro alle note di una giornata sfinita, sotto al cielo scuro della tarda sera. 
E' presto detto il tributo che le rendi: scenari diversi e sensazioni diverse in base al luogo e al personaggio che prendi in considerazione: un po' la pioggia, che scandisce il suo suono sulle tegole delle case, la soffice e bianca neve che si posa delicata sulle strade, e un altro po' l'uomo, con le sue paure mortali che fioriscono nel buio, mentre gli si accappona la pelle, invasa dai ragni delle ombre: creature che, come ben afferma il tuo canto, sbiadiscono a contatto con le prime luci dell'alba. 
Bellissimo la strofa dedicata all'espansione silenziosa della notte, oltre quello strato di ombre che, alla fine, si disperde nella vastità immensa dell'universo stesso e si confonde con le sue cupe atmosfere, mentre la notte si copre delle sue stesse ombre come fossero delle calde coperte. 
Ma poi, con la stessa musicalità con cui inizia ogni giorno, la notte si tramuta in dì, lasciando spazio al sole, che schiarisce ogni cosa coi suoi raggi, ri-conferisce voce e vigore al mondo, nel frattempo che nuovi semi - quelli piantati dalle tenebre della notte stessa - germogliano giocondi. 
Un bel componimento, suggestivo e ricco di immagini senza dubbio pittoresche. Complimenti, come al solito, Ale!
Makil_

p.s. Ti segnalo un errore di distrazione in questo verso: "È la notte, che ci lascia soli / con i nostro sogni". 
 
(Recensione modificata il 07/09/2017 - 06:45 pm)

Recensore Master
07/09/17, ore 18:03

Ciao Ale!

Ho sempre adorato la notte. Sono ore magiche, silenziose, che possono essere fatali, possono portare sogni e desideri.

Hai descritto benissimo le varie atmoafere create dal buio.
Ho adorato il verso che narra quelle candide notti d'inverno, in cui anche la neve caduta pare riposarsi.

Una poesia soffice, leggera. Un sussurro tra le stelle.

Complimenti, davvero stupenda!

Buona serata,

-Bigin

Recensore Master
07/09/17, ore 17:15

Un quadro composto da varie immagini che raffigura la notte 🌌
Confesso di preferirla al giorno, non solo perché lo spuntare del dì coincide con una nuova giornata lavorativa (beh, anche per quello.....) ma soprattutto perché il calare delle ombre mi trasmette serenità, pace e tranquillità. E' vero ciò che dici: la notte ha i suoi molteplici aspetti, dai fantasmi 👻 agli ufo, a chi se la spassa nei locali e purtroppo non torna a casa, da chi si lascia travolgere dalla nostalgia e via dicendo.... Però guardare il cielo stellato è terribilmente affascinante, invita al sogno e all'immaginazione, a svuotare la mente e perdersi nell'infinito. E' suggestiva anche la nevicata notturna, per non parlare poi della pioggia! Non hai idea di quanto adori le serate di pioggia ☔ da passare sul divano!
Basta, altrimenti divago troppo 😋
Avrai comunque intuito che adoro la notte in tutte le sue sfaccettature e se scrivi qualcosa su tale argomento, non posso che entusiasmarmi.
👍👍👍
A presto!
🌛

Recensore Veterano
06/09/17, ore 10:07

Oh, era da un po' che non leggevo tue poesie, così ne ho pescata una a caso.
Mi è piaciuta, bella, ha della ballata o mi sbaglio?
Ha una buona musicalità, soprattutto all'inizio, mentre sul finale il ritmo cede un po' il passo al significato.
Davvero, me la vedrei bene musicata e cantata attorno a un fuoco!
Alla prossima!

Nuovo recensore
06/09/17, ore 01:54
Cap. 4:

Ciao Ale,
l'epifora della parola "nebbia", la ripetizione di "cuore" e il tema del dolore (quasi tortura? Es. dardo, bastone) mi hanno portato alla mente un'immagine particolare: la nebbia ammaliatrice e tossica che toglie visibilità e quindi contatto, affetto, speranza al cuore ferito.
Mente leggevo, nella mia mente la poesia prendeva consistenza ed è stato bellissimo.
Complimenti.

Recensore Master
04/09/17, ore 09:58
Cap. 4:

Buongiorno e buon inizio settimana
Oltre al cuore, mi sembra che la nebbia sia la co-protagonista della poesia. Naturalmente non si tratta della nebbia propriamente intesa come fenomeno meteorologico, mi pare più un qualcosa che vuole impedire al cuore di fare la sua vita, di percorrere il suo sentiero per raggiungere la meta. Sappiamo bene che la nebbia nasconde tutto (ci sono dei giorni qui in cui fatico a vedere la casa di fronte alla mia!) però prima o poi questa se ne va grazie alla potenza dei raggi del sole o del vento: perché qui resta? Ci si arrende? Perché si soccombe all'eterno oblio?
Perché quel raggio di sole forse fatica un po' di più a mostrare la sua potenza, perché alla fine arriva e spazza via tutto. Ed è così che dovrebbe essere! Il cuore è libero di battere senza doversi nascondere, magari il sole è il coraggio che spesso manca.... Ma se il sole non ci prova, non riuscirà mai a dissipare la nebbia.
Anche questa volta un ottimo lavoro e un ottimo spunto di riflessione.
Scusa per il ritardo e a presto

🌛

Recensore Junior
03/09/17, ore 18:52
Cap. 4:

Ciao :)
Dico subito che questa poesia mi è piaciuta molto (ha un ritmo bellissimo!) e mi ha fatto riflettere. Questa nebbia è qualcosa che imbriglia il cuore e lo rende incapace di esprimersi, lo mette a tacere. È una situazione dolorosa e che provoca sofferenza. Inoltre la nebbia preannuncia la morte, che annulla tutti i sogni, i desideri, le speranze e le passioni.
Perciò si può vivere appieno solo allontanando la nebbia e cercando di sfruttare al massimo tutte le occasioni che ci sono offerte e ogni secondo di vita che ci rimane. Per me, questo è un pensiero bellissimo, cercare di rendere degno ogni minuto che viviamo :)
Alla fine in questa poesia ci ho trovato un messaggio di positività, anche se tratta di temi alquanto cupi.
I miei versi preferiti sono questi: "Alla luce fioca di una Luna eterna, la mia essenza si dissolverà, e i miei sogni mai realizzati cancellerà." perché l'immagine dei sogni mai realizzati mi affascina un sacco.
Che dire di altro, complimenti e a presto! :D

Alessia Krum

Recensore Master
03/09/17, ore 15:04
Cap. 4:

Ale, finalmente sono riuscita a passare ^^
Come sempre, hai creato una bellissima poesia, dei versi molto toccanti, ma i miei preferiti sono:
"ma la nebbia, la nebbia è come un dardo
conficcato lì, lì nel mio cuore".
Davvero bellissimi, soprattutto l'accostamento di un dardo conficcato nel petto... e la nebbia che offusca tutto, un'immagine pazzesca.
Sei stato magnifico, complimenti davvero :3
A presto ♥

Recensore Veterano
01/09/17, ore 23:55
Cap. 4:

Ciao Ale!
La bellezza dei toni di questo argomento è disarmante. Il modo in cui hai deciso di rendere il tema nefasto della morte ha sicuramente avuto il suo effetto. Siamo soliti immaginare la morte con un corvo (povero cucciolo!) con un incappucciato munito di falce, con uno scuro colore nero che come un cancro avvolge ogni cosa, ma chi mai aveva pensato alla morte come dipinta di una neutralità grigia opaca? Il grigio - la nebbia -, qui evocato a dismisura attraverso l'uso di numerosissime parole chiave, non è né bianco né nero, e concede al lettore la possibilità di dare un connotato, una gradazione personale, all'ultimo stadio della vita. La morte - come diceva san Francesco d'Assisi nel suo Cantico delle Creature - non è che la sorella della Vita - di cui il cuore, qui, è la concretizzazione. Abbiamo, perciò, un conflitto tra Cuore e Nebbia, Vita e Morte, in cui i due validi oppositori ingaggiano un torneo - perciò i riferimenti alle armi e al cavalierato, molto apprezzati ^^ - e dal quale escono entrambe sconfitti e sfiancati. Ma alla fine, ovviamente, la Nebbia - stritolatrice ed oppressiva - ha la meglio, per ovvia forza del destino da cui nessuno vivente può sottrarsi. Non è forse anche la morte una tappa del cammino di crescita ed evoluzione dell'uomo e di tutte le creature? E poi, trovo molto speranzosa la chiusura del tuo componimento in cui è marcata una nuova felicità, con un protagonista che ha tra le mani un nuovo filo del destino, senza più nebbia ad avvilupparlo. Un altro richiamo al Cantico di San Francesco mi risulta palese: "guai a quelli che morrano ne le peccata mortali; beati quelli che [sora morte] trovarà ne le tue santissime voluntati". Il corpo si disintegra, d'accordo, ma l'anima, la memoria, l'alone del cuore - e perché no, anche della nostra nebbia - rimane in eterno. 
Che dire? Come al solito sei riuscito a mettere su una poesia di una bellezza enorme e di un valore inestimabile. Vivissimi complimentoni ad un poeta che porta sempre in alto il suo titolo senza mai smentirsi ;)
Makil_
(Recensione modificata il 01/09/2017 - 11:58 pm)

Recensore Veterano
01/09/17, ore 23:28
Cap. 4:

Posso dirti che avresti dovuto aspettare qualche mese prima di pubblicarla? Sono certo che, letta colla nebbia fuori dalla finestra che si avvicina e copre ogni cosa di gran lena, sarebbe stata certamente ancora più evocativa. Dove abito io, per esempio, ci sono giornate durante le quali il Sole è un miraggio e la nebbia accompagna tutto e tutti dall'alba al tramonto, soprattutto d'inverno.
In ogni caso, buona parte del testo mi ha fatto pensare al film 'Gorillas in the Mist' (1988): mi ha fatto sentire come quando Dian Fossey, la famosa zoologa statunitense, è riuscita a incontrare i gorilla che tanto poi amerà e proteggerà dalle tribù locali nel Ruanda tra gli Anni '60 e gli Anni '80, riuscendo anche ad avvicinarli come mai nessuno era riuscito a fare prima. Ti consiglio di vedere il film in questione, non soltanto per l'ottima prova di Sigourney Weaver nei panni della Fossey, ma soprattutto per come affronta anche gli aspetti più controversi la personalità della zoologa e quell'atteggiamento tendente all'ossessione verso i "suoi" gorilla e i controversi rapporti colle tribù locali. Inutile dire che il rimando al film e alla Fossey sta anche nella terza strofa: non ti dico per quale ragione, per quanto possa essere intuibile, perché te lo lascio scoprire attraverso il finale della pellicola.
In generale, un'altra ottima poesia di tema e tono drammatico, per quanto tratti un aspetto della vita - la morte - inevitabile e chissà quanto la si vorrebbe evitabile - le implicazioni pratiche e morali di questo "istituto", a differenza di quelli tanto complessi quanto inefficaci di cui trattano la dottrina e la giurisprudenza, sono molteplici -, che, come la maggior parte degli aspetti della vita umana, sono più drammatici di quanto si possa pensare. La nebbia avvolge e oscura, in una sorta di abbraccio mortale, forte e potente quanto le spire dell'anaconda attorno allo sfortunato capibara di turno nella foresta amazzonica, quanto il pensiero della Morte, penso soprattutto negli ultimi mesi di vita a seguito di una diagnosi nefasta. Immagino che, ad un certo punto, il soggetto senta come un rumore molto simile a passi lenti e inesorabili, di un bastone che batte regolare sul pavimento, di un respiro che si sente avvicinarsi sempre più, come di un brivido lungo la schiena.
Eppure, forse la si può interpretare ancora in un altro modo: per esempio, la nebbia potrebbe essere quel vedere tutto nero e come fonte di problemi e negatività varie a seguito della fine di una grande amicizia o di un amore profondo. Ma di questa possibilità sarai tu a parlarmi, che non posso dire tutto io, eh.
In conclusione, ancora un ottimo lavoro, sempre molto sentito e utile a riflettere su temi e/o argomenti molto importanti, e per questo ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e ci si vede presto. ;-) :-)

Recensore Master
31/08/17, ore 22:08
Cap. 4:

Buonasera, Alessandro!

Questa poesia mi è piaciuta molto; è davvero intensa e come sempre capace di far riflettere su una questione particolare della vita: la morte.
La morte è come un viaggio, un passaggio necessario.
È quella nebbia dissolta, quella che ha fatto palpitare il cuore una vita intera e al momento dell'itinerario ci si trova a riflettere sulla brevità dell'esistenza.

Complimenti, davvero. Sei sempre bravissimo.

Buona notte

-Bigin

Recensore Veterano
30/08/17, ore 01:37

Bella, molto bella anche quest'altra poesia. Le immagini che le tue parole sono riuscite ad evocare sono davvero confortanti e mistiche - escluso il finale, ovvio - sature del calore dell'Estate, dell'aridità dei campi, del profumo del tepore estivo e di un clima quanto mai arido. E ho trovato molto interessante una particolare specularità nella prima e l'ultima strofa: la poesia si apre con un bambino che fu - un ricordo, in pratica, di un adulto - per poi sfociare nella vivida realtà, laddove, pare, non vi è alcun calore, alcun conforto nei campi di grano, ma serpeggia il malcontento, e il tutto è disintegrato da un rombo di tuono che annuncia un temporale. Perciò, la pioggia scaccia via ogni ricordo di calore e si appresta ad eclissare il bambino che fu per rispedirlo alla sua età reale - nel luogo in cui i bugiardi non sono tollerati e in cui si sa che la morte arriva sempre - lontana dai ricordi e dalle memorie legate a passati eventi vivi nel cuore. 
Davvero molto bella anche questa, perciò complimenti vivissimi. Ovviamente, lo sai, hai uno stile che mi piace tantissimo... il modo in cui componi e accozzi tra loro i versi - dando sensi e significati propri ad ogni parola - è sicuramente un importante segno della tua bravura. Insomma, nient'altro da dire... una buona notte e alla prossima ;)
Makil_

p.s. Le poesie che leggerò nella raccolta - così come quelle che ho appena letto - hanno un filo conduttore comune o sono semplicemente scollegate le una dalle altre sia per tema che per idee e immagini?
 
(Recensione modificata il 30/08/2017 - 01:38 am)

Recensore Veterano
30/08/17, ore 01:18

Bene... molto bene... mi hai commosso, devo ammetterlo. Questa poesia mi è arrivata dritta al cuore. Sarà perché, leggendola, mi è balzata in mente la persona a cui dedicherei simili versi, o forse perché mi sono immedesimato molto nella situazione, nell'impossibilità di farsi vedere per quel che si è dinanzi agli occhi della persona da cui si bramano attenzioni, a mio parere il componimento è stato semplicemente magistrale. 
Quando leggo una poesia, penso sempre e solo ad una massima: è iconico quanto, solo con l'utilizzo dell parole, ognuno di noi possa avvicinarsi tanto a qualcun altro, fino a toccare la patina più sensibile del suo ego. E' sicuramente qualcosa di innato... certo non tutti ci riescono, e, perciò, chi ha questa capacità è buono che lo sappia e che la coltivi giorno dopo giorno. 
Il significato di questo componimento sfiora ciò che di più profondo l'uomo possa desiderare: la compagnia di un suo simile, magari uno col quale nutre una certa affinità. Purtroppo, molto spesso, certe situazioni non sono sempre così semplici, e l'attrazione può rivelarsi più o meno gradevole da sopportare. Ecco, nonostante i buoni propositi, nonostante la voglia di "essere con lei", spesso non basta sapere in cuor nostro che ogni piccolo dettaglio di quella persona ci soddisfa. Per quanto ci basterebbe averla accanto, riuscire a strapparle un soffice sorrisino, vederle luccicare gli occhi, sentire il calore della sua pelle, spesso, molto spesso, dobbiamo rassegnarci all'idea che l'amore - quello serio -, per quanto bello sia, non è un gioco da ragazzi. Ognuno sarebbe il Re della Regina che agogna, o viceversa, ma è bene sapere che, ahimè, ogni tanto tra i due partiti nobili si instaura un rapporto diverso: lo definirai di vassallaggio, giusto per restare in tema... e questo è dannoso e, a volte, senza alcun fine. In casi del genere, perciò, sarebbe meglio peccare di fellonia, piuttosto che annullarsi per qualcuno!!
Che altro dire? Ho adorato ogni verso di questa poesia, e non lo dico tanto per dire. Dal momento che hai toccato una vena scoperta del mio cuore, io aggiungerò questa raccolta alle preferite e l'assegnerò (se mi dai il permesso di farlo) alle mie proposte per la sezione "poesie". 
Un caloroso abbraccio e un grande, immenso grazie per averci regalato questi versi!
Makil_
(Recensione modificata il 30/08/2017 - 03:04 am)

Recensore Veterano
30/08/17, ore 01:03
Cap. 1:

E io che mi ero lasciato scappare la tua vena poetica! Ok, avevo intuito che fossi abbastanza attivo nella sezione, ma non avevo visto nulla che riuscisse a confermarmi il tutto. Be', sono andato a scovarti, alla fine, e quindi eccomi qui. 
Ho trovato alquanto particolare questo componimento. Innanzitutto mi ha trasmesso una tristezza e un'angoscia assurde, tanto che se non fosse stato per i suoi "respiro" mi sarei dimenticato di prendere fiato e sarei morto anch'io xD
No, scherzi a parte, è davvero una bellissima poesia. Questi "respiro" inseriti a guisa di anelli di una catena, come a voler saldare a poco a poco le strofe l'una dietro l'altra mi hanno dato una sensazione di desolazione. E' come se il protagonista stia vivendo nell'affanno più totale e ricordi a sé stesso di non smettere di respirare... lo fa fino all'ultimo verso, ma alla fine non riesce a sopravvivere comunque. Tre, due, uno... e poi è silenzio. Il sistema si spegne, la morte cerebrale sopraggiunge, e il tutto a causa di uno sforzo tremendo e dannatamente corrosivo: quello di rammentare un amore passato e trascorso, percepibile ancora nelle stanze, nel rumore dei tacchi, ma distante ed inesistente. Ed il respiro, il saper respirare, è l'unica soluzione al malessere del protagonista: e lo credo anche ovvio... è quella l'unica azione in grado di mantenerlo appigliato alla sua vita.
Be', questo è quello che io ho letto tra le righe: dopotutto, la poesia è interpretazione personale - come un veggente che passa lo sguardo sulla sfera, ma con le parole - perciò non voglio buttare scuse qui nel caso in cui avessi detto una stupidaggine dietro l'altra. Insomma, sono sicuro che tu - più di ogni altro - mi capirai e saprai cosa significa tutto ciò ;)
Un abbraccio e vivissimi complimenti,
Makil_

Recensore Master
28/08/17, ore 18:03

Ciao Ale :)
Direi che hai fatto benissimo a seguire la tua ispirazione...
Sei riuscito a creare in me un'immagine, nella mia mente si è dipinta proprio l'immagine dei campi di grano... sei stato davvero bellissimo a descrivere un certo idillio iniziale, che poi in un attimo, verso la fine, è svanito ed è stato spazzato via dalla morte.
Ecco, la morte non si può dimenticare, che essa sia di un essere umano o di un animale, di una coltura o di un sentimento.
Sei stato fenomenale!!!!
Anche questa è stata una bellissima lettura, come sempre riesci a riservare delle bellissime sorprese a noi lettori, soprattutto alla sottoscritta :3
Quindi, grazie e tanti complimenti, alla prossima ♥