Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
11/07/19, ore 09:42
Cap. 100:

Sei a quota 100! No, non te ne vai in pensione, hai comunque raggiunto un traguardo importante.
Leggendo la poesia mi sono saltate in mente un paio di cose che ora spero di spiegarti correttamente: innanzitutto il percorso nel bosco verso la radura mi sembra l'allegoria del percorso che stai facendo dentro di te. Se pensi ad un bosco automaticamente ti viene in mente l'intreccio dei rami, le foglie degli alberi che coprono la luce del sole, un luogo relativamente silenzioso e buio, in cui solo qualche raggio di sole illumina il sottobosco. Non ti fa venire in mente nulla? Anche se non ci conosciamo personalmente, credo di aver capito attraverso i tuoi scritti, che stai vivendo un periodo difficile in cui tutto ti sembra oscuro come il bosco. Poi come d'incanto appare una radura, piacevole, illuminata dal sole e magari con fiori e qualche insetto che ronza. A chi può riferirsi lo sai tu, ma trovarti lì ti fa stare bene, lo dici tu stesso. Cosa accadrà con l'arrivo dell'autunno? A me piace dire che i raggi solari così potenti e caldi dell'estate, scendono sulla Terra intrecciandosi fra loro e si vanno a posare ovunque, permettendo al loro calore di non andarsene, restando sotto forma dei colori sgargianti dell'autunno. Potrebbe accadere così, infatti (e qui c'è l'altra cosa che ho pensato) questo percorso di scrittura di cui parli nello spazio autore, è stato un percorso terapeutico come se ti fossi recato da uno psicologo. Sei riuscito a tirar fuori da te stesso (e tutto da solo) ciò che ti crea disagio. Certo, non è la soluzione definitiva (magari arriverà con la prossima raccolta!) ma hai tirato fuori tanti macigni dal tuo cuore ed è già una gran cosa. Che ora il tuo cuore è più leggero. E sei stato bravissimo. Non tutti ci riescono, per cui ti meriti doppi complimenti: non solo per la poesia e quelle precedenti, ma anche per il percorso dentro di te e il risultato ottenuto.
Never give up!

🌚

Recensore Master
09/07/19, ore 11:48

Ale, questa è una poesia BELLISSIMA! Mi ci sono rivista molto, lo devo ammettere, e tu sai che io e te abbiamo vissuto una storia molto simile.
Quando parli di "nessun gesto d'affetto", di "averlo deluso perché non sono come lui voleva", di "lui che voleva strapparmi il sorriso"... mi sembra di averli scritti io questi versi.
E mi viene il magone, cavolo. Perché penso a quanti momenti fantastici avrei potuto vivere con mio padre, noi che avevamo in comune tante cose, la musica in primis. E invece eravamo come sconosciuti, se ci trovavamo nella stessa stanza non ci rivolgevamo la parola.
Ho adorato i versi in cui usi i segni zodiacali come metafora, li ho trovati geniali!
E sai cosa ho amato? Quando nelle NdA hai scritto che ora la tua vita te la puoi scrivere da solo. Esatto, tu hai il POTERE di farlo! E come io non mi sono lasciata strappare il sorriso dal mio dinosauro, tu non fartelo strappare dal tuo! :3
Complimenti, questi versi mi hanno davvero toccato, hai fatto un ottimo lavoro!!! <3

Recensore Master
06/07/19, ore 17:03

Non capisco come ti si potrebbe giudicare, anche se hai espresso questo timore nelle note finali. Hai tutto il mio rispetto perché in realtà il tuo è stato un atto di estremo coraggio nel pubblicare questi versi così intimi e soprattutto dolorosi. Per la tua vicenda personale non desidero scrivere molto, ma solo per rispetto: non credo che esistano parole che ti possano efficacemente raggiungere a meno che queste non siano bisbigliate all'orecchio nel mezzo di un abbraccio. Perciò, anche se non ci conosciamo, vorrei ugualmente offrirti, nella verità del mio cuore, un abbraccio spirituale che prego ti raggiunga in qualche modo.

Recensore Master
06/07/19, ore 16:53

Questa poesia è chiaramente collegata alla successiva e io sto facendo un percorso controcorrente nel leggere a ritroso il che è curioso. Qui c'è tanto proponimento: si parla della cometa che è un'ampia metafora e che mi colpisce perché in qualche modo implica con l'oggetto dell'amore una grande distanza; si è abbagliati dalla luce, innamorati della realtà che vediamo... eppure non c'è ancora equilibrio, non si sta sullo stesso piano.

Recensore Master
06/07/19, ore 16:48
Cap. 100:

Questa poesia è particolare perché somiglia molto a una prosa e segna un percorso importante dove vengono fuori sentimenti e sensazioni contrastanti: c'è la paura e lo smarrimento iniziale, poi la gioia e il riposo, poi ancora il timore del futuro, perché si è consapevoli che tutto quanto può mutare e che, se lo spazio della radura è immenso, intricato e sconfinato, a ciò non è detto che corrisponda un tempo altrettanto lungo e vasto... anche se si avverte la speranza, al di là del dubbio finale, che questa esperienza possa rimanere impressa per molto tempo. La percezione del sé è qui molto particolare: il poeta si definisce più e più volte, smarrito, inutile, senza scopo...un cavaliere fuori dai canoni classici della cavalleria e qui si intravere però l'uomo moderno che si rapporta all'idea del partner in maniera più aperta, anche più abbandonata, sicuramente senza la presunzione di possedere o sottomettere. È una cosa di gran valore che apprezzo moltissimo nel testo.
Bravo!
(Recensione modificata il 06/07/2019 - 04:57 pm)

Nuovo recensore
06/07/19, ore 10:09

Esiste qualcosa dentro di noi che è sempre in perenne attesa. Forse è lo spirito che si ribella ad una vita ingiusta? O, forse, la morte che ci cammina a fianco, che ci parla attraverso la coscienza, e che a sua volta attende la nostra dipartita, e noi ne avvertiamo tutto il peso.
Quello che ci manca, tuttavia, è solo quello che abbiamo ma che non apprezziamo abbastanza, perché, se così fosse, ci sentiremmo pieni, colmi di gratitudine.
Il vuoto fa parte dell'essere umano:l'oblio del male di vivere, la dipendenza da una paura costante che non è altro che la vita stessa, di cui non conosciamo nulla, a parte la mancanza che ci divora dentro.

Ho molto apprezzato, questa poesia.

Ti lascio un caro saluto, Alessandro.

Recensore Master
05/07/19, ore 10:56

Il filo conduttore stavolta si ricopre di tristezza, perché c'è un passaggio in particolare che mi ha colpito, quello in merito "questa vita non mi appartiene... il dono deve tornare al mittente" - Per il resto tutto la poesia è uno sfogo, un inno alla libertà più profonda, all'amore per lo spirito, all'appartenenza alla Natura, al Creato, qualcosa di lontano dalla civiltà, dalla carne, dal materialismo.
Ho molto apprezzato questo componimento, seppur triste, ma carico di una fame di tutte le cose più pure, e allo stesso tempo uno sfogo.
Un bacio!
Karen.

Recensore Master
04/07/19, ore 21:13
Cap. 100:

Ciao!
Complimenti: 100 poesie, 1000 emozioni.
Le tue parole sono importanti per te e ti assicuro che lo sono anche per noi lettori.
Mi piacciono sempre molto le immagini che adoperi, come quella usata in questo componimento, ovvero un cavaliere che si è smarrito, un cavaliere innamorato.

Auguri ancora e a presto :)

-Bigin

Recensore Master
02/07/19, ore 09:53

Ti senti chiuso in una gabbia, non è così? In questi versi ho colto in maniera fortissima il desiderio di mollare tutto e tutti, di prendere per mano la tua vita e andare avanti con lei, magari inseguendo qualcosa o qualcuno che tu hai scelto di seguire.
"Da quando sono nato
hanno deciso quale sarebbe stato il mio posto,
ma io sono una creatura della Natura,
io appartengo al Creato, non all’Uomo."
Questo pezzo che ho ripreso dal testo poi parla da sé, non credo abbia bisogno di commenti o spiegazioni. È semplicemente sublime e carico di un enorme significato.
Credo non ci sia nulla di più sbagliato di imporre un cammino di vita a chi invece desidera altro. Certo, tutto va fatto con criterio, scelte azzardate potrebbero portare a problemi più grandi, ma ogni persona è unica e ha una testa per pensare e un cuore per amare. Lasciateceli usare per favore.
Dalle mie parti si dice: per forza non si fa nemmeno l'aceto. Significa che le cose imposte non riescono mai bene. Non c'è soddisfazione, felicità e successo: a che cosa giova dunque imporre le cose?
Bellissima anche la riflessione finale: la vita è un dono, nonostante a volte non ci piaccia, possiamo sempre cercare di migliorarla. Se la vita non c'è più, allora è proprio finita e non c'è più possibilità di mutarla in qualcosa di buono. Se anni fa avessi dato ascolto a quella pericolosa vocina interna, probabilmente ora non sarei qui a recensirti e mi sarei privata di tante, troppe cose.

Complimenti per come riesci a gettar fuori il tuo stato d'animo con eleganza, senza essere mai peso o volgare.

A presto!

🌚

Recensore Veterano
01/07/19, ore 23:15

Ciao, caro!

Una poesia molto scottante - come suggerisce il titolo: chiunque ha il suo inferno personale, dentro, che brucia e che divampa su tutto e sulle cose del mondo. L'ho letta come fosse una vera e propria denuncia all'ingiustizia del mondo, all'odio, alle difficoltà di tutti i giorni. Una lotta, spietata, che colpisce chi osa ribellarsi. Insomma, come tu dici... una lotta sconosciuta, perché tale è la vita. 
Bella davvero: mi hai colpito anche questa volta, Un abbraccio,

Makil_
(Recensione modificata il 01/07/2019 - 11:16 pm)

Recensore Master
28/06/19, ore 06:22

Buondì!
Il tuo impegno e il tuo amore si notano in ogni poesia. Anche in questi versi, infatti, la tua anima nobile cerca un sentimento puro, che vada oltre la banalità.
Ti auguro di riuscirci :)

A presto e complimenti!

-Bigin

Recensore Master
27/06/19, ore 16:31

Buongiorno, carissimo!
Allora, che dire? Ne abbiamo già parlato, e ora che hai postato la poesia in linea pubblica parliamone apertamente. Penso che sia una poesia bellissima perché hai riversato una parte di te molto fragile, questo album, raccolta, come preferisci, sembra effettivamente un percorso, e in terapia il percorso dei pazienti spesso arriva al punto di riconoscere che, nella maggior parte dei casi, l'infelicità o almeno le insicurezze da adulti derivano da una mancata felicità in ambito infantile e soprattutto famigliare. Il fatto che tu sia riuscito a pubblicare la poesia e non censurarti fa onore del tuo coraggio e della tua crescita ed è meraviglioso, del resto si sa che la scrittura è una delle forme più intime e belle di terapia.
Tutto normale, quello che hai scritto: in psicologia è altrettanto noto che padre felice, madre felice, uguale figlio felice; la nostra felicità specie nella fase dello sviluppo deriva dalla felicità dei genitori, se è mancata non è strano che in età adulta ci siano traumi e insoddisfazione.
Insomma, questa poesia è un capolavoro di psicologia e io l'ho apprezzata da morire perché come dicevo ti sei denudato in queste righe in nome dell'arte, della poesia, di qualcosa che comunque possa emozionare le persone.
Io ti posso solo consigliare di continuare a raccontare la tua storia, continuare a dare amore e possibilità agli altri perché persone buone o in situazioni difficili esistono, e pensa che non hai colpe per il difficile rapporto con tuo padre. In fondo, in un certo senso anche lui non ha colpa, anche lui avrà sicuramente avuto una sua storia difficile alle spalle, qualcosa che ha passato che gli ha fatto male, quindi se riesci cerca di vederlo come una vittima e te stesso come un eroe <3
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
27/06/19, ore 11:54

Ciao Ale! Lo so, non passo sempre da queste parti, ma oggi avevo voglia di leggere una poesia e ho pensato subito a te ^^
Stavo pensando una cosa: a te dispiace se leggo questa raccolta in ordine sparso? Penso che non riuscirò mai a recuperare tutte le poesie, ma di tanto in tanto potrei passare a leggerne qualcuna, lasciandomi attirare dai titoli. Per te è un problema?
Ho amato davvero questi versi, li ho trovati dolci e puri, pieni di una vitalità che nei tuoi versi non avevo ancora trovato! Mi piace il concetto del "dipingere ciò che si ha dentro" e la figura di questo artista che ci descrivi: le sue mani sono in grado di modellare non solo l'arte, ma la vita stessa.
Ho amato anche i versi in cui dici "sono giovane, perchè mi dovrei accontentare?" *-*
Una poesia davvero bella, che mi ha strappato un sorriso e scaldato il cuore, complimenti :3
Tornerò presto da queste parti, promesso!!! <3

Recensore Junior
26/06/19, ore 23:33

Salve alessandroago_94,
ho letto la tua poesia: bellissima, non ci sono parole e mi si è stretto il cuore nell'apprendere che questa è la tua storia, il tuo reale rapporto con tuo padre. Quanto sarebbe bello se lui potesse leggerla... Ci hai pensato?
Ti sono vicina,
Nadine

Recensore Veterano
23/06/19, ore 23:17
Cap. 17:

Ciao, ale!
Ricordo con piacere quanto mi piacesse leggere la sera le poesie contenute in questa tua raccolta. Certo, leggerle tutte, ora che sei più di novanta, sarà un'impresa... ma ciò non toglie che le seguirò. Tra l'altro, le raccolte così hanno un fascino tutto loro: posso saltare e tornare sui componimenti in base all'interesse del momento.

Questa che ho letto è una vera e propria preghiera contro l'ingiustizia e il male che nel mondo si accalcano ad esistere, ineluttabili. E' vero, il male è pressante, esiste e colpisce tutti inavvertitamente e, cosa più distruttiva, inequivocabilmente. Ma anche al male c'è rimedio: l'amore, per esempio, è la forza che sorregge nelle avversità e grazie al quale chi ne è colmo può sperare in futuro diverso.
Mi viene in mente una frase di Manzoni, pronunciata da Lucia nell'epilogo dei Promessi Sposi: "Io non sono andata a cercare i guai: son loro che sono venuti a cercar me". E cosa può l'uomo di fronte al guaio? Cosa se non il coraggio dato dall'amore?

Bel componimento, sentito e scritto col cuore... si sente. Un caloroso abbraccio,

Makil_
(Recensione modificata il 23/06/2019 - 11:18 pm)