Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
08/11/19, ore 10:21
Cap. 114:

Alessandro caro,sembri una antologia quando scrivi.Conoscevo Comacchio per le anguille,ma tu sei entrato nella sua storia come se bevessi un bicchiere d'acqua.Visto tanto spreco d'energia mi scuserai ma devo chiederti,se vuoi rispondermi,se hai un lavoro e di che tipo.Bravissimo.
Pasra 8/11/2019

Recensore Master
07/11/19, ore 22:21
Cap. 114:

Buonasera!
Talvolta un luogo può essere davvero d'ispirazione e riesce ad essere comprensivo del proprio stato d'animo.
L'immagine dei campi, del castello in rovina e dei borghi desolati fa emergere un senso di abbandono e frustrazione, che però può essere rimediato.

Complimenti Alessandro, sempre bello leggerti.

-Bigin

Recensore Master
22/10/19, ore 14:58
Cap. 109:

Letta anche questa poesia.
Sì, concordo con la tua conclusione, infatti te l'ho sempre detto che noto un grande filone conduttore a fare da tramite a tutte le tue poesie.
È una poesia molto cupa, a parte i termini forte ("Avevo creduto che la tua pugnalata sarebbe stata la più dolce di sempre, invece è stata da criminale" --bellissimo), proprio il dolore che si evince è toccante.
Bravissimo come sempre <3
Un bacio,
Karen.

Recensore Junior
18/10/19, ore 15:52
Cap. 113:

Ciao carissimo!
Una poesia meravigliosa, splendidi versi di una malinconia e di un dolore struggenti. Rime di altri tempi che si mescolano con particolari moderni (tipo quando citi i "social" network).
Ti auguro di scrivere anche (e soprattutto) quando sei felice e che tu possa esserlo sempre!
Alla prossima,
Nadine

Recensore Master
15/10/19, ore 16:58
Cap. 113:

Questa poesia ha termini favolosi, a partire dal titolo, Sabbia di vetro, ma anche le parole che hai delineato durante il primo paragrafo, spettro di quel che sognavo, garze sterili, valanga di vetro in frantumi... Un'altra poesia triste, e un'altra poesia in cui emerge un altro amore che non sembra essersi mai consumato, ma quantomeno alla fine è giusto alla conclusione che l'altra persona non merita nulla del poeta.
Poesia molto bella, e poi è normale, il dolore interiore dà sempre ispirazione per scrivere. Sentirci fragili ci rende poeti.
Complimenti!
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
14/10/19, ore 22:20
Cap. 113:

Buonasera
Il dolore interiore ti fa scrivere poesie dici? Credo sia normale, in modo particolare quando si ha un animo sensibile e profondo. Gli sconvolgimenti della vita, piccoli o grandi che siano, toccano più tali persone che quelli capaci di farsi solo sfiorare dagli eventi.
C'è conflittualità in te, non è così? C'è la desolazione di ciò che è stato, la rabbia magari, poi la consapevolezza di dover raccogliere i cocci e la volontà di lasciarsi il passato alle spalle. Ma. Ma ecco che apri una piccola porta, come se qualcosa dentro di te non abbia abbandonato del tutto la speranza e vorresti un ritorno che al contempo ti spaventa. È logico e comprensibile e ci vuole del tempo per raccogliere tutti i pezzi di vetro sparsi ovunque. Ma esattamente come un vaso andato in frantumi, una volta raccolto tutto non si corre più il rischio di ferirsi.
Quindi esprimi pure ciò che hai dentro, a te fa bene per un motivo, a noi per un altro che ci regali sempre versi eccellenti da leggere.

Buonanotte!

🌚

Recensore Master
12/10/19, ore 13:15
Cap. 113:

Buongiorno.
Ho apprezzato molto questi versi.
Dalle tue parole emerge la forza di continuare a restare nella burrasca, sotto il vento, la pioggia, ad aspettare. E questa forza non è altro che l'Amore.
Ti auguro che il tempo faccia il suo lavoro.

Intanto complimenti!

-Bigin

Recensore Master
11/10/19, ore 19:31

Recensione premio

Ed eccomi qui! Ho deciso di leggere la tua ultima poesia pubblicata perché mi sembra giusto attingere un po' da tutti i periodi, dal momento che questa raccolta è un "viaggio", come ami definirla tu.
Mi piacciono un sacco i tuoi giochi di parole, le assonanze che inserisci, che ti caratterizzano e forgiano il tuo stile. Questi piccoli stratagemmi conferiscono musicalità e scorrevolezza alle tue poesie, oltre che affascinare e colpire sempre il lettore, quindi complimenti!
Un'altra cosa che apprezzo molto dei tuoi scritti sono le immagini che riesci a evocare e di cui ti servi per rendere delle idee, concretizzarle e farle arrivare al lettore. Non è una cosa così scontata e che tutti sono in grado di fare, ci vuole la giusta creatività!
In particolare, questo componimento è intriso di disperazione, un disperato grido d'aiuto... questi forti sentimenti sono giunti forti e chiari!
Complimenti ancora e alla prossima! :)

Recensore Master
11/10/19, ore 19:21

Recensione premio

Ciao Ale! Ancora avevo due recensioni premio da farti e, siccome ti avevo accennato che avrei voluto riprendere a leggere le tue poesie, ho deciso di utilizzarle in questa raccolta! Spero che questa mia scelta ti soddisfi ;)
Una poesia delicata, che cela una malinconia non violenta, ma che si insinua nell'anima del lettore con calma. Eppure lascia uno spiraglio di speranza, con quel "seguirò la via della seta" ripetuto in vari punti della poesia. Mi piac moltissimo quest'atmosfera quasi "orientaleggiante", costruita intorno al tatuaggio sul braccio, ma rafforzata anche dalla menzione di bracciali e accessori.
Sono dei versi proprio nel tuo stile, molto introspettivi. Gioco di luci e ombre riuscitissimo, a mio avviso ;)
Vado a lasciarti la terza e ultima recensione premio!!!

Recensore Master
07/10/19, ore 09:55

Scrivere di getto è altro che terapeutico! E' un vero toccasana per l'animo! Riesci a gettare fuori tutto quello che in un determinato istante ti passa per la testa e per il cuore, pensieri e sensazioni che altrimenti se ne sarebbero rimasti lì, da qualche parte dentro di te pronti ad esplodere da un momento all'altro con effetti imprevedibili. Alcuni anni fa, per vari motivi, sono stata seguita da uno psicologo che mi aveva chiesto di annotare quotidianamente il mio giudizio sulla giornata appena trascorsa e di scrivere qualunque cosa desiderassi scrivere. Io non so se è stato questo o le varie sedute, ma pian piano ho iniziato a risalire dal fondo. Mi ssembra di avertelo già detto in passato, ma tutte le poesie di questa raccolta ti hanno fatto bene: hai esternato in rime momenti altalenanti della tua vita e non hai permesso a certe sensazioni negative di stazionare nel tuo cuore, appassirlo e contaminarlo. Probabilmente di strada da fare ce n'è ancora tanta, io questo non posso dirlo, però già riuscire a liberarsi dei momenti "no" esternandoli è un buon punto di inizio.
Vorrei soffermarmi un attimo su un punto ben preciso della poesia: si impara di più arrivando ultimi. Dicono tutti così. Dicono che la sconfitta dovrebbe darti lo spunto per impegnarti di più e migliorare: ma è davvero così? Dipende dal carattere secondo me: considerando me stessa, associo la sconfitta ad un mio fallimento personale e piuttosto che rialzarmi e riprovare, preferisco gettare la spunga, tanto so già che mi aspetta un altro fallimento e una nuova delusione. C'è che è più forte, si rialza, raccoglie la sfida e riparte; dipende dal carattere delle persone, dal livello di autostima e da chi hai attorno. Già, perché se c'è chi crede in te, ce la puoi fare; se ti considerano un perdente, allora crolli giorno dopo giorno.
In passato ti ho scritto spesso di non mollare, io ho mollato e sto continuando a mollare perché non sono poi così forte da resistere sempre ai colpi della vita. Tu, se puoi, cerca di essere più forte di me, continua a scrivere e a fare tutto ciò che ti fa stare bene perché la vita va avanti e indietro non si torna. Quel che è stato, è stato.
Ti faccio i miei più grandi auguri per il futuro e complimenti per la poesia.
A presto!

: )

Recensore Master
05/10/19, ore 15:59

Rime terapeutiche.
Esattamente la base della poesia, della letteratura e ogni arte. È terapeutico.
Anche se trovo fin troppo drammatico il passaggio "no, è solo il preambolo della mia rovina", più che altro perché non riesco a dargli un senso. D'altro canto concordo con l'ultima riga, per stare bene ci si deve svegliare, non si può stare tutto il giorno e tutta la vita a fissare le pieghe della propria vita, sennò si vive da spettatori anziché protagonisti, ci si limita ad esistere, non a vivere. Purtroppo è una sfida con cui ogni sognatore deve fare i conti.
Bravissimo e poetico come sempre.
Un bacio,
Karen.

Recensore Junior
05/10/19, ore 13:22
Cap. 111:

Ciao!
Hai scritto nella nota dell'autore che magari non è una poesia “bella”. Io, invece, l'ho trovata davvero bella, tra storia, descrizioni di paesaggi e le tue emozioni. Una poesia che colpisce!

Recensore Junior
05/10/19, ore 13:14

Ciao alessandroago_94!
Come sempre, hai scritto versi meravigliosi e, da queste righe, si avverte perfettamente uno stato d'animo malinconico, a tratti disperato, vero.
"... Se non metto a posto la testa e non imparo ad amarmi da me, allora non ci sarà più alcun giorno lieto ..." Hai detto bene perché amarsi è la cura, il punto di partenza per rendere la propria vita più bella e accorgersi di chi ci ama (o potrebbe amarci) veramente.
Complimenti per le tue poesie!
A presto,
Nadine

Recensore Master
05/10/19, ore 07:03

Buongiorno!
La scrittura ha questo potere di cura che anche io apprezzo tanto. Le tue rime non sono terapeutiche solo per te, ma ti assicuro lo sono anche per noi lettori.
Hai perfettamente ragione, bisogna ripartire dalle ferite, da quel castello.

Complimenti Alessandro,
versi bellissimi.

-Bigin

Recensore Veterano
01/10/19, ore 19:18
Cap. 110:

Ciao, Alessandro! Rieccomi qui, tra i tuoi scritti. Ho adorato questa poesia, penso che, tra tutte, sia quella che più ho apprezzato, forse perché hai descritto un'esperienza che, in linea generale, abbiamo passato un po' tutti: un amore finito, silenzioso, che vogliamo lasciarci alle spalle, ma di cui conserverò sempre il ricordo e, anche se sembra che quella fiammella resterà sempre viva dentro di noi, con il tempo, senza neanche rendercene conto, andrà spegnendosi. Tuttavia, finché ciò non accadrà, viviamo in un limbo di passato e futuro, con il cuore a pezzi e confuso. Non so se abbia azzeccato, ma questa è l'interpretazione che ho dato alle tue parole, in base al mio vissuto. Ti mando un enorme abbraccio.
P. S. Purtroppo non ho ancora avuto modo di fare la piadina :P appena la farò ti manderò la foto :)