Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94
Buongiorno carissimo! |
Ciao! |
Ciao Ale, eccomi di nuovo a leggere un'altra delle tue poesie! |
Ciao Ale, finalmente riesco a passare! So che sono molto indietro con questa raccolta e ti prego di perdonarmi, cercherò al più presto di mettermi in pari con le tue poesie! |
Ho anch'io dei ricordi d'infanzia legati all'orticello dietro casa e al mese di settembre. Si percepisce benissimo che questa cosa l'hai vissuta in prima persona perché le descrizioni sono vere, tangibili. Ed è proprio così: fa caldo a settembre (e se non si decide a far venire il freddo, io non arrivo a Natale), sembra estate piena, ma il tramonto arriva in fretta e con esso le tenebre della notte. Ecco, sono proprio questi attimi ad arricchire il nostro animo, quello capace di cogliere la suggestione di un tramonto e farne tesoro. Chi considera ciò una stupidaggine, non sa cosa si perde. Fai bene a tenere dentro di te tutto questo e, grazie alle tue notevoli capacità, a metterlo per scritto: riesci ad immortalare attimi che un occhio annoiati ed arido non vedrebbe mai. |
Ciao, Alessandro! Dopo un po' di pausa, sono tornata a leggere le tue poesie. Questa mi è piaciuta molto, io adoro il momento in cui l'estate lascia il passo all'autunno, trovo che sia uno dei periodi più belli, anche se quest'anno - ahimè - l'autunno si sta facendo attendere troppo...oggi a Reggio Calabria c'erano 29,5 gradi -.- comunque, ho apprezzato molto la parte del seminare e del raccogliere, però mi spiace leggere parole tristi come "c'è qualcosa che non va in me", mi piacerebbe vederti - leggerti - più positivo :) comunque, bellissima poesia, aspetto la prossima! |
Ciao! |
Un componimento che mi è piaciuto davvero tanto, bravo bravo! Mi fa piacere che tu abbia introdotto nuovamente la nota dell'autore ahah. Ah, i grilli, rieccoli, non ce me libereremo mai probabilmente. Ho gradito come tu sia riuscito a scrivere la poesia da un momento di vita vissuto, sul far della sera. Ho trovato il tutto molto dolce, seppur anche molto forte, che per un po' ti spezza. La strofa che comincia da "È che i semi li raccoglie chi ci sa fare" è vera, e nella sua crudeltà mi è riuscita a colpire. Nel complesso penso sia un componimento ben scritto, c'è solo un errore alla fine, nell'ultimo verso, un errore di battitura molto probabilmente -dei mitici anni Sessanta- e non "degli". Ho anche apprezzato questo fatto dell'album, dei brandelli di ricordi, di momenti fugaci che si imprimono nella memoria, nel bene o nel male -direi più nel male ahah, ma vabbè, mi porto più quelli con me, chissà come mai ahah-, un album che racconta e porta con sé parole e ricordi. Bravo, questo componimento rustico nel suo contenuto ma fine nella sua rappresentazione mi è piaciuto. Un abbraccio, Fervens_gelu_ |
Ciao! |
Bella questa, bella davvero e particolarmente evocativa. È la malinconica e nostalgica descrizione del momento della giornata che più mi piace, ovvero il tramonto. Credo sia naturale per le persone di animo sensibile (come te) cedere al fascino del sole calante. Spesso tale momento è associato alla morte, mi viene in mente "Alla sera" di Ugo Foscolo, dove la morte è vista come una cosa che pone fine alla sofferenza della vita e quindi non fa paura. Anche qui la notte che scende non spaventa affatto, anzi, è una compagna che magari può mettere alla prova con il suo velo. Invece restiamo in piedi, ognuno con i suoi crucci, con le sue tristezze, o con i suoi sogni che accompagnano le ore notturne. Molto bella la figura che proponi nella strofa finale: trovo la notte autunnale dannatamente suggestiva nella sua freddezza ed alone di mistero, includendo la nebbia che dell'autunno è una delle principali protagoniste. Questa poesia mi è piaciuta particolarmente perché presenta scorci e momenti all'apparenza tristi e malinconici, ma che a mio avviso sono i più suggestivi. Ottimo lavoro!!!! A presto! 🌚 |
Di quella pira,orrendo fuoco......Le tue risorse intellettuali si confermano adamantine e non voglio quindi sottrarti ai giudizi bellissimi degli altri recensori.Le tue rime cercano sempre la vita la competizione ma per non soccombere pero'. |
Ciao! Ma no, stavolta nessuna nota dell'autore, un po' mi dispiace ahah. È davvero un bel componimento. Si vede una maggiore ricerca interiore in questi componimenti. Quindi bravo. Questo fuoco estivo arde sempre di più, ma poi sembra spegnersi, proprio come un falò, o un tizzone ardente che si consuma in maniera incessante dopo aver sfrigolato per lungo tempo. Non sarà un fuoco momentaneo, ma comunque prima o poi smetterà di generare scintille. Si consuma bruciando sempre di più, bruciando sé stesso, e non più a causa di altri, o per cause esterne, ma perché sente la necessità di non esistere più e fondersi con il buio notturno che lo circonda, per lasciare posto ad un freddo dei sentimenti. Sembra ormai che ti sia lasciato qualcosa alle spalle e come un fuoco che si spegne, estivo, tu abbia spento anche quella fiammella che prima ti teneva vivo, seppur sofferente, per lasciare posto a niente altro che vuoto e ombre. Mi è piaciuto l'utilizzo del lessico, così come la scansione metrica, con tante piccole strofe. È una poesia molto introspettiva, che scava in profondità. Bravo! Un abbraccio, Fervens_gelu_ |
Caro Alessandro, eccomi qui a recensirti, finalmente, come meriti. Una poesia fulminante, che inizia armonica come una bella filastrocca - il focolare nelle tenebre, l'ho immaginato sull'orlo di un bosco parecchi secoli fa - e poi precipita nell'invettiva di un eroe solitario, che si riconosce in quel fuoco eppure se ne distanzia, rivendicando una categoria di eternità che ad esso, effimero per natura, non appartiene. E' forse una metafora dell'anima dei poeti, che continua a bruciare - anche se solo per ciò che lo merita. Alcuni nessi mi sono sembrati realmente 'fulminanti', mi sembra proprio l'aggettivo più adatto per descriverli. E 'frammento di Dio' reca in sé il nocciolo della vita umana e il suo senso, è una sorta di arché filosofico. Sempre un piacere leggere i tuoi rimasugli focosi. A presto :) |
Ciao carissimo! |
Ciao! |