Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94
Poesia agro-dolce, dai, ahah, di fondo avverto ancora una certa malinconia ma almeno vengono poste le domande che ogni persona si pone nei momenti flebili di speranza. Per un attimo avevo letto: si può essere felici? ma penso che a livello di concetto non cambi molto, anche se la fenice è molto bella in senso figurativo. |
La fenice: questa volta hai scelto il leggendario uccello che rinasce dalle sue ceneri. Trovo questa cosa estremamente suggestiva e penso anche che l'essere o non essere fenice debba partire dal nostro interno. Pure tu riporti questo aspetto perché solo noi possiamo decidere se rialzare la testa dopo una battuta di arresto. Non sempre è possibile, non sempre è facile, la vita a volte ci mette di fronte ad ostacoli apparentemente insormontabili, che proviamo a superare comunque, ma possiamo uscirne feriti. Ed ecco che se troviamo la forza di rialzare la testa, possiamo risorgere dalle ceneri come una fenice, volare alto, molto in alto e magari guardare da lassù chi ci ha deriso o fatti sentire dei perdenti. |
Ciao! |
ciao caro, un saluto .. sei una felice fenice? che risorge dalle sue ceneri in magnifica, nuova guisa.. battute a parte, sempre più bravo, sintetico e profondo. Rectius, le tue poesie sono sempre state splendide, meravigliosi versi sciolti che mostrano le stagioni, una età, qui si coglie il passaggio, la primavera dello spirito.. e una mano nel baratro sostiene.. a la prochaine JQ |
La primavera è, da tempo immemore, associata alla rinascita di ogni cosa. E in effetti è così perché la natura si risveglia dopo il sonno invernale, così come gli animali dal letargo. Anticamente le campagne militari riprendevano in primavera, ponendo fine alla pausa dei mesi freddi. |
Nuooooo ma perché il Principe continua ad essere in pausa? Ormai sono curiosa di capire come va a finire xD. |
Ave AA, che bei versi sciolti, come da prassi, oramai sei diventato liquido, maturo, nelle tue poesie, dalle prime si percepisce la maturità, i sentimenti, il crescendo .. Mai banale, sempre poliedrico .. si diventa adulti imparando la solitudine, a prescindere dall'età, e la primavera batte alle finestre.. magnifica poesia, forse una delle più belle. Bravo, so che lo sai, ma scusa se mi ripeto .. non ce volere JQ |
Ciao! |
Interessante, interessante. |
Oddio, mi vengono le lacrime agli occhi, finalmenteee una poesia positiva, AHAH, una poesia in cui si parla di potersi migliorare, che l'amore fa bene, adesso mi sento orgogliosa di averti visto fare un passo verso i sentimenti gioiosi e positivi. |
Io sono claustrofobica a tal punto che se devo prendere l'ascensore da sola, preferisco fare 10 e più rampe di scale a piedi. Ma non si tratta di questo fastidio qui, bensì di quello strano senso che attanaglia le persone alle prese con una cotta. E' vero: ci sentiamo l'adrenalina scorrere come un fiume in piena e siamo costretti a tenerla a freno per vari motivi. Ti viene da scalare il mondo e da prendere a morsi la vita, eppure qualcosa ti blocca. E' buffo, vero? |
Carissimo Alessandro, innanzi tutto una buona giornata. Spero che da te ci sia il sole, esattamente come c’è qui. Sole e luce, e fiori della rinascita di primavera e canti degli uccelli. Quella spinta alla rinascita che si rinnova ogni anno. La tua poesia parla, con parole semplici, di starti d’animo comuni a tutti, e forse proprio questa è la funzione della poesia: rendere universale ciò che ognuno vive come se fosse una propria esclusiva disgrazia, e quindi fare sentire l’umanità meno sola. Mi riferisco a quel “barcollare continuo tra la luce e il buio”, al sentirsi dentro “un cuore di paglia e cartone”, quindi fragile. Sarebbe facile dire che è meglio avere un cuore di paglia che un cuore di ferro. Di fatto, con un cuore di ferro si riuscirebbe a vivere più riparati, ma certamente nulla della grande poesia sarebbe mai stata scritta: penso al Leopardi, e perdonami il paragone ma in questi giorni sto leggendo proprio un libro che parla del Leopardi, di più, parla della vita. Di come sia importante trasformare “un destino in destinazione”, anche se quel destino, al momento (o forse da sempre) si mostra in forma di giorni che scorrono lenti, lentissimi, come la polvere in una clessidra. Sono “fiumi dai letti insabbiati”. In questo fiume dal letto insabbiato, come vedi, s’inserisce il mistero. Sono giorni che uno cerca di campare alla meglio, in attesa della domenica, della botta di vita che in realtà è ricerca di un senso. Nel libro che sto leggendo, Leopardi è definito come un “predatore di felicità”: lui che ha avuto una vita che nessuno di noi vorrebbe vivere – genitori freddi e indifferenti, scarsi contatti umani, scherno e nessuno ma proprio nessun amore corrisposto – è riuscito ugualmente a mantenere intatto lo stupore, la ricerca inesausta di una felicità impossibile. Ha trovato il suo rapimento, la poesia, e ci si è buttato a pesce. Non so quanti lettori entusiasti abbia avuto in vita: so però che ha ricevuto molte critiche (pure!). |
Si può essere diversi |
Ciao! |
Ciao AA, si dice dei figli degli altri, ma anche fratelli e cugini!! Battute a parte, ognuno è quello che è, deteriori paragoni sviliscono e .. ognuno ha il suo ritmo e la sua strada. Io avevo un sogno e alla fine l'ho realizzato, e ora sono io il metro di paragone! Bravo come sempre |