Londra, periodo imprecisato tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo.
Il Blanc Fauve, teatro molto noto, assume una giovane promettente - Miss Potter - per affiancare Mr. Piton, l'esigente cantante. Con la sua innocenza e la sua voce affascinante, la giovane Potter scombussola la vita di Piton quasi senza accorgersene, costringendolo a far luce su un passato misterioso e insinuandosi nei suoi pensieri...
[AU]

“Nessuno mi ha mai chiesto il permesso, per niente” sospirò lui, poggiandomi la testa sulla spalla. “Non mi hanno chiesto di entrare in Alba. Nessuno ha mai....”. Lacrime pesanti come incudini cominciarono a rigargli le guance, nonostante i suoi tentativi di pulirle con il braccio, nervosamente. “Se qualcuno voleva qualcosa da me, se lo prendeva. Che fosse una bomba... o il mio corpo”. Trasalii. Lo strinsi forte a me inebriandomi del profumo dei suoi capelli color grano. Lui mi abbracciò goffamente. “Ti amo, lo sai, no?” chiesi, prendendogli il volto tra le mani. Ero stupito dalle mie stesse parole, ma non me ne pentii, né allora, né adesso.

Matthew Queen non è né tra i migliori né tra i peggiori detective della sua zona, ma quando John Cain, il capo, gli affida un compito, decide di dare il meglio di sé e dimostrare che lui è il tipo su cui si può contare.
Il lavoro?
Scoprire se Soren Sivertsson, un suo stimato collega, è in combutta con due delle peggiori gang del quartiere ovest.
Non sempre le cose sono facili, ma basta farle a testa alta.
“Tira fuori le palle, Sivertsson! Bisogna vivere fino all’ultimo, qualunque sia l’esito!”
Partecipante al "Quello che non faresti mai: il Reverse Contest!" indetto sul gruppo Facebook "Io scrivo su EFP"

Una storia vissuta e conclusa. Una storia come tante: iniziata e finita. Una storia speciale come tante altre. L'amore è venuto da lontano, là dove stava quando non si conosceva. Resta la gioia che ha dato, resta il cambiamento nel triste presente.

La seconda della serie Nuvole Nere.
Spero che vi piaccia ^^
Qui è la vista che entra in gioco, dopo il gusto.

[Covert Affairs][Partecipante al "The One Hundred Prompt Project] Fu in quei corridoi che incontrai Annie Walker.
Era bella. Anzi, ho presupposto che fosse bella. Non potevo vederla.

Quando i sentimenti vengono a portata d'occhio

- Mi sa che dovrò cambiare di nuovo gli occhiali... - mormorò, crucciato e sconsolato, guardando con rassegnazione il pc sulla scrivania.
- Ti è calata ancora la vista? - domandò Midorikawa, rileggendo con attenzione il documento aperto sullo schermo, dalla propria postazione, situata vicino la parete destra rispetto a quella del proprio capo.
[HiroMido + apparizione di Nagumo]

Breve assurdita' creativa. Molto descrittiva.

La mia vita è concentrata su poche cose. Non sono una ragazza tutta da scoprire o cose simili, sono semplice: amo il rock, odio l'estate, suono la chitarra e per ora l'unica cosa che vorrei fare molto più spesso è viaggiare. Passo ore ed ore nella mia cameretta attaccata ad un computer per un semplice motivo, odio la tv. Da un anno a questa parte sono ingrassata, non di molto ma lo sono. Mi vedo brutta e bla bla bla. 'Robusta' è la mia targhetta, mentre quella di mia sorella è 'modella', infatti qui al liceo tutti amano lei e io sono solo la sua sorellina secchiona. I ragazzi si avvicinano a me solo per passargli i compiti o cose simili, tutti tranne il mio migliore amico di sempre Finn, tipico vicino di casa con cui ho passato tutta la mia infanzia eccetera eccetera. Posso solo dire che non potevo scegliere vicino di casa migliore! Questa è la mia vita da adolescente di 16 anni, questa sono io, Zoe.

Una breve e semplice poesia scritta di getto, lascio il giudizio a voi.

Tre piccoli testi, brevi e senza alcuna pretesa, dato che sono dei temi assegnati per casa. Però mi sembravano carini, e così ho deciso di postarli. Sono tre situazioni ordinarie, la prima scritta solo utilizzando la vista, il secondo utilizzando solo l'olfatto, e il terzo solamente l'udito.

Shu accarezza dolcemente il suo viso, conducendolo poi in avanti per farlo incontrare col proprio: un bacio soffice li unisce per diversi secondi, un ritrovarsi piacevole e caldo. Quando il vento scompiglia i capelli lunghi di Leo, Shu porta le dita al suo laccio e glieli scioglie, in modo tale che cadano liberamente sulle sue spalle – è il loro segnale convenuto, e Leo sorride con le guance arrossate: anche se diversi mesi li hanno separati e mezzo mondo li ha divisi, certe cose non sono cambiate.
[Storia partecipante alla 14° edizione del P0rnFest di LandeDiFandom]

Nella sua mente erano ancora impressi i gemiti di Harry, i suoi sospiri beati e le sue frasi smielate, un dolce ricordo che lo costrinse a baciare, voglioso di contatto, le mani del ragazzo dormiente di fianco a lui, solleticandogli i polpastrelli con la punta della lingua, chiudendo gli occhi al contatto con la sua pelle calda e tenue.
(larry, se non vi piace il genere, non entrate!)