Recensioni per
Sherlock Holmes e l’isola del tesoro
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 293 recensioni.
Positive : 293
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
26/05/19, ore 12:09

Ciao **
Non vedevo l'ora di proseguire, pertanto eccomi qua. Questo capitolo è davvero pazzesco, mi è piaciuto da morire. L'inizio è più tranquillo, con un'introspezione di John, grazie alla quale apprendiamo che questi ha abbandonato Londra, un po' per sfuggire alla pietà con cui la gente lo guardava, proprio per il suo essere zoppo e non essere - sempre a detta degli altri - un bravo medico. Mi piace anche il suo tormento interiore, non sa più se si aggrappa all'ideale di vita "perfetta" con moglie/figli/una vita tranquilla perché è quello che vuole o perché non ha di meglio a cui sperare. Poi ho amato il fatto che davanti la condanna a morte di Sherlock, John provi compassione, essendo lui un medico, ha visto la morte nelle più svariate forme e pensa che nessuno meriti una fine del genere. Ma la situazione presto si ribalta e Sherlock, grazie all'aiuto dei suoi uomini, riesce a scappare, ma non dopo aver un po' umiliato Moriarty. A proposito di quest'ultimo, amo come lo hai reso. E' il mio personaggio preferito ed è perfettamente IC.
Interessante come questi due uomini appaiano così diversi agli occhi di John: Sherlock è bello, lo affascina nonostante il suo essere un pirata, Moriarty invece lo inquieta parecchio, quasi lo terrorizza.
Finalmente c'è il primo e vero incontro fra John e Sherlock e mai, mai avrei immaginato che il primo avesse addirittura una mappa del tesoro da offrirgli, questo rende tutto molto più interessante.
Da quanto ho potuto capire, sono abbastanza certa che il prete sia Victor, mentre per il boia non saprei. Beh, lo scoprirò leggendo.
A presto :)

Nao

Recensore Master
23/05/19, ore 22:56
Cap. 1:

Ciao **
Sicuramente ti chiederai cosa diamine ci faccio qui. Beh, la risposta è semplice. Era da un po' di tempo che volevo iniziare a leggere questa storia (anzi, storie ad essere precise), quindi stasera ho colto l'occasione. E sono molto felice di averlo fatto. Di per sé le storie di pirati mi piacciono abbastanza, ma il pensiero che i protagonisti siano Sherlock&co mi fa adorare di più tutto questo. Mi è piaciuto davvero tanto il come sei riuscita a farmi entrare nell'atmosfera dell'epoca, di un luogo tanto lontano e affascinante. E che dire di John? Ha una vita monotona e a tratti "patetica" come lui stesso la definisce, non ama i pirati, eppure mi piace come in seguito si renda conto di essere già affascinato da Sherlock.
Sherlock il pirata bianco, che è conosciuto per fama e che ha provato ad uccidere Moriarty (che qui è un capitano, AMO tutto) e che sta venendo condannato a morte. Mi è piaciuto un sacco questo capitolo e pian piano andrò avanti, anche perché la mia curiosità è tanta, soprattutto verso il personaggio di Victor.
Quindi tantissimi complimenti, a presto ;)

Nao

Recensore Junior
16/05/19, ore 22:21
Cap. 26:

Buonasera, quando hai pubblicato “la sirena, il santo e l’idiota”, ho letto la fanfiction nonostante l’avvertimento che fosse collegata a quest’altra storia, ripromettendomi di dedicarmici non appena avessi avuto un attimo di tempo. Purtroppo ho disatteso la mia stessa promessa e posso dire con convinzione che l’ho fatto unicamente a mio svantaggio, perché questo racconto è sublime. Completamente fuori dagli schemi. Sicuramente il primo nel suo genere con questi personaggi per protagonisti.
Appena ho cominciato a leggere e ho trovato che è stata scritta dal punto di vista di John mi sono subito rallegrata. Non che non mi piaccia il pov di Sherlock, ma oramai sono convinta che per rendere veramente giustizia al suo stesso personaggio ci sia bisogno di guardarlo attraverso gli occhi di Watson, un poco come accade nei racconti originali dopotutto.
Devo dire, non avevo un ricordo molto vivido dell’altra storia, forse proprio perché non era contestualizzata nella mia mente, quello che credevo però di trovare era uno Watson già pirata. Magari un prologo nel quale si capiva come avesse incontrato l’altro pirata e si fossero uniti in qualche avventura. Invece non accade nulla di tutto questo, piuttosto ci viene introdotto John che congedato dall’esercito, dopo aver vissuto un periodo non troppo felice con sua sorella, si allontana anche da Londra e vive in maniera spartana ad Antigua. Prova persino disprezzo per pirati e simili, i quali per lui sono solo dei fuorilegge.
Col prologo, come anche in qualche altro capitolo, dato che non è solo tutta azione, sei riuscita a farmi visualizzare davvero la natura e l’isola. Quasi potevo sentire l’odore del mare e la consistenza delle corde delle reti sotto le dita o vedere quelle sfumature dei tramonti.
Alla fine introduci il personaggio del Pirata Bianco che John conosce solo attraverso delle leggende e quando finalmente arriva il momento dell’incontro concludi il capitolo con “Sherlock Holmes già pendeva dalla forca”. Inutile dire che questo non ha fatto altro che spingermi a leggere ancora!
Nel secondo capitolo ho avuto la conferma del fatto che i tuoi personaggi fossero IC. Per me significa dire che hai colto alla perfezione quei tratti caratteristici del loro modo di fare e del carattere e li hai riportati in questo universo senza snaturare la loro essenza. John che ha quella fiamma dentro, il suo spirito d’avventura, e Sherlock che in un istante gli fa una radiografia deducendo non solo tutta la sua storia, ma anche di potersi fidare.
E se inizialmente Lestrade che si fingeva boia mi aveva incuriosita maggiormente rispetto a quello vestito da monaco (probabilmente perché è uno dei personaggi che nel tempo ho imparato ad apprezzare attraverso il telefilm), mi sono invece perdutamente innamorata di questo tuo Victor Trevor. Io ho un rapporto particolare con la religione, ma non è questo il luogo né il momento di discuterne, ti basti sapere che credo in Dio e che ugualmente non mi sono sentita offesa in nessun modo da questo “prete”. Devo essere sincera, credo che sia il personaggio meglio concepito e caratterizzato dell’intero racconto, e “ruba” anche un po’ la scena ai sempiterni John e Sherlock, senza che io ne sia dispiaciuta. Basti pensare che, alla fine di tutto, mi ero convinta che a saltare dalla scogliera, compiendo l’estremo sacrificio, sarebbe stato proprio lui. Scopriamo che Victor altri non è che il cugino di Sherlock e che sono legati da un amore profondo senza implicazioni sessuali. Quando si baciano sulle labbra mi è venuto in mente il gesto che di tanto in tanto mi è capitato di vedere che compiono le madri con i figli ancora piccoli. Non c’è malizia, quanto invece un sentimento totalizzante, e quello sfiorarsi le labbra è una specie di sigillo o conferma di tutto quel bene. Ed è anche un po’ il modo di imporre la propria “proprietà” su quella persona. Quindi quando Victor “affida” Sherlock a John, dandogli in qualche modo la propria benedizione, in realtà lo sta inglobando in questa relazione. Così vediamo che il prete comincia a dare baci anche a Watson e questo di rimando ad un certo punto gli dà di sua spontanea volontà un bacio sulla guancia (l’effusione più spinta che si concede con Trevor).
Il fatto che io abbia letto un capitolo dopo l’altro, senza aspettare almeno una settimana tra la pubblicazione di ciascuno di essi, credo mi abbia dato una visione leggermente diversa da quella che potrebbero aver avuto le altre persone che hanno recensito all’epoca. In particolare l’infatuazione che John capisce di avere inizialmente nei confronti del Pirata Bianco, sono secondo me ha dei contorni un po’ fumosi. Premetto che le parti di introspezione sono il tuo cavallo di battaglia, sempre corrette nella forma, inserite al posto giusto, fin anche nel mezzo dei dialoghi, e mai noiose. Per farmi capire meglio banalizzerò dei concetti. Ho avuto la sensazione di leggere che John, almeno fino al capitolo 17, quando c’è stato il primo bacio, avesse sempre gli stessi pensieri (con qualche sfumatura diversa), ovvero che si fosse innamorato dell’idea di Sherlock attraverso dei racconti e che poi questo amore si fosse consolidato una volta che aveva avuto l’opportunità di conoscerlo dal vivo. Ma quale storia può averlo fatto innamorare? Perché sicuramente ne circolavano tante su tanti pirati. E John come ha realizzato che provare attrazione per un uomo non lo turba (ci sono solo un paio di accenni legati all’aspetto religioso di questa cosa se non erro)? In generale comunque sono certa che sia una cosa influenzata molto dalla rapidità nella mia lettura, come se Sherlock e John avessero interagito troppo poco per innamorarsi davvero, mentre se dovessi stilare una lista, i due hanno parecchie scene di spessore, a cominciare da quando John confessa all’altro di avere una mappa tatuata addosso, proseguendo con il pirata che impressiona l’uomo con una messinscena e dopo attraverso il modo che ha di rivolgersi all’equipaggio, ecc. Quindi non è una critica, quanto piuttosto una sensazione che ho avuto. Che forse inconsciamente volessi altri 26 capitoli? Anzi, togli il forse! Sono veramente contenta che stai scrivendo una nuova storia su di loro.
Con “viaggio al centro de la Norbury” mi hai riportato alla mente una specie di dizionario che avevo redatto anni fa, per riuscire a leggere con facilità, proprio le storie dei pirati e delle loro navi. Ogni descrizione della nave non è mai stata fine a se stessa (anche se per la mia personale passione avrei apprezzato ugualmente), c’era sempre dietro un racconto. Come quando Victor mostra la stiva a John con tutto il carico e gli spiega che loro commerciano quelle merci e da qui si comincia a capire che sono una banda di persone diverse dal normale. Con Sherlock a capo di tutto poi sarebbe stato praticamente impossibile pensare che affondassero navi e uccidessero persone, hai fatto un’ottima scelta a non farli macchiare di questi crimini. La scena ne “il dolore di Victor Trevor” nella quale un gruppo di loro colpiscono alle spalle i nemici solo stordendoli, agendo nel silenzio più totale, in una specie di danza come scrivi, è esplicativa di questo concetto; e il fatto che il capitano non debba dare istruzioni ai suoi sottoposti significa appunto che quello sia il loro tipico modo di fare.
L’equipaggio è fantastico, variegato, c’è persino il cane! Hai dato spessore ad ognuno dei componenti della ciurma, cosa non semplice, e ciascuno ha il suo modo di parlare e di atteggiarsi. Donovan ha il mio rispetto, una donna con gli attributi, e l’ho apprezzata nonostante quella nel telefilm mi susciti antipatia, indice di quanto tu sia stata brava. Un aspetto importante è il senso di appartenenza di Watson a queste persone e alla nave; sei riuscita ad instillare i primi dubbi fin dai primi capitoli, ed ogni tanto, procedendo, l’uomo si domandava se potesse mai sentirsi parte di questa grande famiglia. Forse questa la si può considerare una sotto trama per John che ogni volta si è sempre trovato solo o a sentirsi un estraneo e ora fa veramente parte di qualcosa. La conferma per lui arriva nell’epilogo, quando soffre talmente tanto la lontananza da quelle persone che in poco più di due settimane aveva cominciato ad amare alla follia, e che otto mesi di lontananza non sono stati capaci di fargleli dimenticare.
Per quanto riguarda il mistero, non era proprio un thriller da tenere col fiato sospeso. Molto probabilmente non era questo l’obiettivo della storia, né tantomeno il focus. Mi hai comunque incuriosita e mi è piaciuto come sei riuscita poi ad incastrare i pezzi alla perfezione; non è sempre facile riuscirci quando ci sono tanti personaggi e diversi fatti da concatenare, e lo è probabilmente ancora di meno quando si porta avanti la stesura di una storia tanto lunga man mano, rischiando di dimenticare qualche dettaglio. La questione della mappa tatuata sul petto di John è una trovata geniale. Ho letto nelle tue note che non ti sei ispirata a nulla in particolare, a me è comunque venuto in mente un film che adoro, “Waterworld”.
Moriarty è inquietante, davvero. Con la storia della povera Vivian Norbury potrei avere degli incubi la notte. È un cattivo che non descrivi a lungo, anche perché è visto attraverso John che effettivamente non lo conosce, eppure sei riuscita a creare una tensione sempre serpeggiante, e non avrei mai messo in dubbio la sua pericolosità per quanto appare spietato. Ho adorato la citazione al telefilmico “ti sono mancato?”.
Una menzione speciale per le due notti d’amore che hanno trascorso John e Sherlock pensando che potesse essere l’ultima volta per amarsi. Mi hai emozionato tantissimo. Un altro aspetto che ho amato enormemente, e che in generale non manca mai nelle tue ff, sono quei momenti nei quali John riesce a comprendere l’amato attraverso anche i più piccoli cenni, un mezzo sorriso, o un muscolo che si contrae e si irrigidisce, o ancora un tremolio delle mani. Insomma piccolissimi indizi che solo i suoi occhi attenti e che hanno imparato a conoscere la persona che ha di fronte riescono a cogliere, per distinguere il mare di emozioni che attraversa Sherlock Holmes che non è per niente un impassibile statua di marmo senza cuore!
Le cose più importanti che volevo dire le ho scritte, mi scuso se è un commento lungo ventimila leghe -per restare in tema- ma ho preferito riassumere tutti i temi per me importanti in un’unica recensione piuttosto che farne 26 più o meno brevi ripetendo una sfilza di “bello”, “bellissimo”, “stupendo”.
Grazie per quest’avventura, spero non ti stancherai mai di scriverne. Magari, mi permetto di suggerire, mi piacerebbe leggere un approfondimento sul rapporto tra Mycroft e Sherlock, che mi pare un punto possibilmente ancora aperto.

Recensore Master
14/05/19, ore 16:04

Ciao Koa, è difficile per me recensire questo capitolo, perché non so se darti le impressioni che ho avuto la prima volta in cui l'ho letto o se scrivere un commento col senno senno di poi.
Cercherò di fare entrambe le cose.
Prima di cominciare però sappi che non vedo l'ora di iniziare il sequel che stai pubblicando, però...però. Mi sono ripromessa di finire di recensire ogni capitolo di questa storia, che sto aspettando di terminare finché non mi sarò messa in paro con i commenti. Se non mi trovi a recensire lo spin off su Victor o il sequel è per questo. Faccio così perché mi conosco e so che non mi fermerei a recensire per la smania di continuare! XD
Bene! Fine della premessa. ^_^

Dunque. La prima parte del capitolo ci mostra John alle prese con suo primo risveglio su la Norbury, ancora spaesato e timoroso.
Sappiamo che Sherlock gli ha chiesto di raggiungerlo in cabina appena sveglio e il dottore non se lo deve far ripetere.
Ovviamente la scena emblematica di questo capitolo è il dialogo, "origliato" da John, tra Sherlock e Victor.
Allora, la prima volta che ho letto ho pensato subito che il legame tra i due fosse davvero fortissimo, quasi simbiotico.
Non ho supposto che fosse un amore romantico, sinceramente, ma un sentimento platonico e radicato in anni e anni di amicizia e convivenza.
Andare avanti con la lettura mi ha dimostrato di non essermi allontanata troppo dalla verità. Victor fa SEMPRE il tifo per John, dal primo momento, non desidera altro che il suo amato pirata bianco sia felice con l'uomo che ama, donandogli tutto se stesso.
Certo, conoscendo il passato di entrambi è molto più facile capire la natura del loro rapporto, suppongo che sospettare un coinvolgimento romantico dopo questa scena sia normale, visto che lo pensa anche John stesso e che noi vediamo la scena attraverso i suoi occhi e le sue impressioni.
Diciamo che i modi di Victor sono parecchio fraintendibili. Sarà la Johnlocker che è in me a non averci voluto credere dall'inizio? ;)
Il bacio, beh, non l'ho trovato indice di attrazione fisica, bensì la manifestazione di un affetto profondo e totalizzante, in linea con i comportamenti ambigui del prete.
Un legame che mi ha davvero conquistata, così forte, sincero e altruistico, come difficilmente accade nella vita reale.
Nella serie siamo abituati a considerare John la prima ed unica persona con cui Sherlock instaura un legame profondo, mentre qui il dottore trova una situazione ben diversa e mi ha intrigato molto questa scelta.
Se nella serie ci fosse stato Victor questi due avrebbero combinato subito qualcosa, ne sono certa.
Anch'io voglio un padre Trevor tutto per me! Sarà pure un donnaiolo, e quindi un pessimo uomo di chiesa, eppure come guida spirituale è super efficace, molto più di un prete "vero"! *__*
Hai creato un personaggio meravigliosamente tridimensionale e convincente, di cui sono innamoratissima, come almeno altre cento lettrici, sicuramente, eppure amo ancora di più il suo rapporto con Sherlock, lo trovo di una profondità commovente.
Complimenti, come sempre.
Baci
MissAdler

Recensore Master
10/05/19, ore 11:20

Ciao Koa!
Torno a recensire finalmente!
In realtà nel frattempo sono andata ancora avanti con la lettura...mi mancano solo due capitoli e non voglio che finisca! T___T
Spero di poter leggere presto un'altra pirate!lock scritta da te, magari quella che avevi abbozzato e a cui avevo dato una letta, perché so che tutto questo mi mancherà moltissimo!

Come ti avevo già accennato nella precedente recensione, sono stata felicissima di ritrovare Bill, Mike, Archie ed Angelo. Quest'ultimo poi, a mio avviso, è caratterizzato benissimo, forse il più "piratesco" di tutti.
Mi sembra di scoprire la Norbury e la ciurma del pirata bianco insieme a John, osservando ogni cosa con i suoi occhi increduli e curiosi.
Certo, io avrei parlato meno al suo posto!
Il titolo del capitolo è più che azzeccato, direi.
Quello di cui ci rendiamo conto, a questo punto, è che tutte le convinzioni di John sul pirata e sulla sua ciurma, erano totalmente errate.
Insomma, non è "un manipolo squinternato di canagliume vario" (cit. XD) e andando avanti con la lettura questo contrasto emergerà ancora meglio.
Mi piace il modo in cui Sherlock interagisce con i suoi uomini, adottando una vasta gamma di atteggiamenti sempre diversi e curiosi che John non riesce a spiegarsi. Ovviamente Sherlock è sempre un eccentrico enigma, in qualunque universo, perciò ho trovato tutto perfettamente IC.
Ho apprezzato anche la scena tra Watson e Victor, in cui quest'ultimo si ritrova a rispondere alle domande lecite, quanto inopportune dell'altro. È sempre rassicurante trovare la più completa confusione nella testa di John, quando si tratta di Sherlock e del suo mondo, non potevi descrivere meglio di così il suo "noncapirciassolutamenteniente" e il suo aprire bocca totalmente fuori luogo rischiando di mettersi nei guai.
D'altronde gli voglio bene anche per questo.
Un altro bellissimo capitolo, è superfluo ripeterlo ma non posso farne a meno.
Poi ti dirò qual è il mio preferito ;)
A presto!
S.

Recensore Master
07/05/19, ore 14:58
Cap. 1:

Ciao, Koa.
Ho deciso di passare da qui su consiglio di una nostra comune amica, e per quanto riguarda questo prologo non posso affatto dirmi pentito. Prima di tutto per la grande quantità di dettagli che hai impiegato nel delineare l'atmosfera storica, che è una cosa che apprezzo sempre molto (tra l'altro ci sono anche stato ad Antigua, anche se è passato talmente tanto tempo che non ne ricordo nulla. In ogni caso, hai fatto un ottimo lavoro sia per quanto riguarda il clima che per le ripetute descrizioni delle strade, mai ridondanti ma che aggiungono sempre particolari nuovi).
Per quanto riguarda l'IC, beh, secondo me John è perfetto, è coerente con l'AU scelta ma il modo in cui lo delinei ricorda molto l'aspetto canon, soprattutto per la gestualità trasmessa dalle descrizioni; anche la fama e il fascino di Sherlock vengono confermati, e sicuramente mi aspetto un personaggio molto diverso da quello descritto dalle leggende... ma si sa, qualche fondo di verità c'è sempre. Mi chiedo quale espediente abbia inventato per sfuggire alla forca.
Davvero complimenti, mi hai convinto e continuerò di certo la lettura!
A presto,
mystery_koopa

Recensore Master
03/05/19, ore 12:57

Eccomi di nuovo, andrò un po' a rilento ma recensirò tutti i capitoli, I promise! ;)
Finalmente, insieme a John, vediamo la Norbury per la prima volta.
E da qui inizia la mia parte preferita, la vera avventura!
Non che i capitoli precedenti fossero noiosi, anzi, li ho trovati perfetti per introdurre i personaggi e creare il contrasto netto tra la vita di John PRIMA di conoscere Sherlock e quella DOPO essersi imbarcato con la ciurma del pirata bianco.
Esattamente come nella serie percepiamo l'inizio di quella che sarà la vera vita di Watson, il suo rapporto con Holmes, il ritrovato senso di una vita altrimenti vuota e solitaria.
Qui percorriamo con entrambi il tragitto per giungere al galeone, le strade buie e silenziose di Antigua, affianchiamo un John agitato (eccitato?) sottobraccio ad uno Sherlock travestito e adrenalinico. Ci immergiamo nei pensieri del primo e torniamo indietro nel tempo, a Sholto, l'altro uomo straordinario nel passato dell'ex soldato, che sono contenta tu abbia citato, ad Harrieth, costretta a scegliere tra un marito noioso e una vita in convento. Non la invidio di certo, essere donna a quellepoca non era per niente semplice, è andata molto meglio a Donovan! Ma lo vedremo più avanti.
Capiamo che spesso John si è ritrovato a far buon viso a cattivo gioco e che mentire non è una cosa che ama fare.
Lo vediamo mentre continua ad osservare il pirata, affascinato e quasi in adorazione, anche mentre Sherlock fa cose totalmente innocue, come arrotolarsi i calzoni al ginocchio in riva al mare o liberare i ricci dalla bandana.
Non che non comprenda John, eh! Sia chiaro. Io sarei già svenuta al primo sguardo! XD
Già Sherlock è quello che è, in veste di pirata bianco, poi, ammetto di trovarlo irresistibile.
Mi è piaciuto che tu abbia introdotto anche Bill, fa sempre piacere ritrovare personaggi della serie originale, anche se secondari, così come sono stata contenta di veder comparire Stamford affacciato alla nave.
Sherlock che si arrampica a mani nude ovviamente è qualcosa di straordinario, con quella pelle di porcellana su cui riflette la luce della luna.
E niente, John, non hai scampo, l'hai già capito no? Beh, lo capirai presto! ;)
Come sempre, ti rinnovo i miei complimenti!
Baci
S.

Ps. Ho ascoltato la canzone nella playlist...No, le ho ascoltate TUTTE in effetti. E niente, Sono entrata in fissa con i pirati, è ufficiale. Come quando guardavo Black Sails, o forse stavolta è peggio! XD
(Recensione modificata il 03/05/2019 - 01:02 pm)

Recensore Master
02/05/19, ore 17:41

Ciao di nuovo, Koa!
Vado avanti a recensire questa storia ma ti confesso che sono già arrivata a leggere il capitolo 19.
Non ho saputo resistere, uno tira l'altro, porca miseria, sono andata avanti fino alle 2 di notte l'altro ieri e mi sono fermata all'arrivo sull'isola solo per finire di recensire Committed.
Ora, già che sono riuscita a fermarmi, ne approfitto per lasciare qualche riga ai capitoli già letti, ovviamente rileggendoli, non che la cosa mi dispiaccia! ;)

Quella che ci troviamo davanti, in questa parte, è una situazione abbastanza statica, in cui l'attesa e l'introspezione sono intervallate da un bellissimo gioco di sguardi tra Sherlock e John.
In effetti è più il pirata bianco a fissare lo sconosciuto senza farsi troppi problemi, mentre questi si sente stranamente a suo agio sotto quei meravigliosi occhi indagatori.

Mi piace come sempre tantissimo il tuo modo di gestire la voce interiore di John, la sua smania di partire e al contempo la paura dell'ignoto, la consapevolezza di non vedere più quell'isola che è stata la sua casa per diversi anni.
E hai descritto così bene queste sensazioni che è venuta l'ansia pure a me, come se dovessi essere io a partire.
Sono contenta che tu abbia dedicato qualche parola anche a Greg, è tale e quale a quello della serie, non c'è che dire, l'hai perfettamente colto.
È un po' la presenza "umana" che riesce a capire il turbamento di John e ad empatizzare con lui, esattamente come spesso accade nell'originale bbc.
Il modo in cui si punzecchia con Greg è sempre fantastico, già lo sai.

Non aggiungo altro, la partenza è vicina, corro al prossimo!
Baci
S.

Recensore Master
25/04/19, ore 14:52

Ciao Koa!
Se ti dico che stanotte ho sognato di prendere il mare sotto il comando del pirata bianco mi prendi per matta?? XD
Ebbene, è la verità!
Mi capita spesso di appassionarmi talmente tanto a certe storie da prendere parte ad esse mentre dormo ed è davvero bellissimo.
Quindi eccomi qui a proseguire la lettura.

Il modo in cui John racconta a Sherlock la vicenda di Joe l'ho trovato più interessante del racconto stesso.
Il suo modo di parlare, le infinite pause, i gesti, sono importantissimi a mio avviso, così come l'introspezione che fa da intermezzo a quelle poche parole uscite dalla sua bocca.
Il fatto che si fidi di Sherlock senza conoscerlo, eppure sentendo con lui una qualche connessione, l'ho trovato estremamente IC.
Proprio come nella serie, John non esita a dare fiducia a uno Sherlock appena conosciuto, seguondolo ovunque sull'onda di un'attrazione inspiegabile.

La storia di Joe ha ovviamente diversi buchi di trama, cancellati dai ricordi del medico ma che non dubito verranno spiegati nel corso della storia.

E dunque l'avventura ha inizio, "the game is on" e Sherlock saltella impazzito da una parte all'altra della stanza con l'hype a mille, nemmeno fosse un caso da 10...anzi, forse è anche meglio! XD

Mi ha fatto sorridere anche Il battibecco finale tra Victor e Greg, adoro questi due e non vedo l'ora di conoscerli meglio!

Ora, sono ripetitiva se ti faccio di nuovo i complimenti?
Beh, correrò il rischio! Che questa storia sia fantastica già lo sai, ma aggiungo che io, almeno per ora, non sarei davvero in grado di scrivere una cosa del genere, quindi tanto di cappello. Sei stata bravissima!
Ci leggiamo al prossimo capitolo!
Baci
MissAdler
(Recensione modificata il 25/04/2019 - 02:53 pm)

Recensore Master
24/04/19, ore 11:50

Buongiorno!
Non preoccuparti per il ritardo nella risposta, io spesso e volentieri lascio passare un sacco di tempo...sono pessima!
Finalmente stamattina sono riuscita a proseguire la lettura e ne sono davvero felice! Ammetto che la tentazione di chiudermi in camera e fare una specie di maratona di tutti i capitoli è fortissima. Peccato che gli impegni siano sempre troppi e mi costringano proseguire un po' per volta.

Continuo a pensare che John e Sherlock siano straordinariamente IC e colgo l'occasione per spiegare ciò che intendo.
Per me OOC è quando non riconosco un determinato personaggio.
Ne ho lette di FF in cui mi sono ritrovata a pensare "questo non è Sherlock", ed è qualcosa che va al di là dell'interpretazione personale, qualcosa che secondo me dipende molto dalle scelte e dall'abilità dell'autore.
Come hai detto anche tu, bisogna valutare caso per caso e ora l'ho capito anch'io, per fortuna.
Così ho l'occasione di scoprire storie bellissime come questa.

Victor prete è fantastico, hai delineato un personaggio di cui sono già innamorata (e solitamente non amo trovarlo nelle FF, dato che nella serie è una figura pressoché forzata e ridicola, almeno per me), qui tu gli conferisci spessore, carattere, una storia personale, una caratterizzazione a tutto tondo che di per sé sarebbe sufficiente a costruire una storia solo su di lui.
Direi che è un ottimo lavoro.
Il boia Lestrade non l'avevo sospettato e ancora devo conoscerlo bene, quindi aspetterò per commentarlo.

La descrizione dell'abitazione di John è molto bel fatta, come tutte quelle finora presenti nella storia. In ogni momento dipingi perfettamente la scenografia, con grande attenzione per i dettagli, trasportandomi completamente nella storia.

Ah, al di là dello sproloquio deduttivo di Sherlock, delle battutine di Victor e della sua piccola schermaglia con il boia, non mi è certo sfuggito quel "verginello", come penso non sia sfuggito nemmeno a John ;)
Esattamente come non gli è stato indifferente quel lieve rossore sugli zigomi del pirata mentre si toglieva i vestiti.
Sherly, non sei così impenetrabile a quanto pare XD

La mappa sul suo corpo...geniale!
Non avrei saputo fare di meglio.
A questo punto John dovrà imbarcarsi in ogni caso, non che gli dispiaccia eh, ma non mi aspettavo proprio che la mappa fosse LUI.

Bellissima svolta! Sono sempre più stregata da questa ambientazione e dai personaggi che vi hai inserito con tanta cura e abilità.
Complimenti!
(Recensione modificata il 24/04/2019 - 11:51 am)

Recensore Master
23/04/19, ore 19:30

E niente, non ho resistito e sono andata avanti.
Se non mi interrompono, stasera proseguo anche col prossimo.
Cavolo, non mi rendevo conto di cosa mi stavo perdendo, scartando certe storie solamente perché AU.
Che poi, il motivo per cui non amo il genere è che spesso e volentieri i personaggi diventano troppo OOC, cosa che qui non ho percepito affatto.
Anzi! I tuoi Sherlock e John sono perfetti, meravigliosamente IC.
Su Sherlock non sono sicura, per ora non si capisce pienamente, ma John è lui al 100%, non ci piove.
Il modo di ragionare, di parlare, di muoversi perfino, il fatto che sia così affascinato da Sherlock, dal pericolo, dall'avventura, sono aspetti che gli appartengono senza ombra di dubbio.
La rivelazione sulla mappa davvero non me l'aspettavo, forse sono io che stasera, dopo una giornata di lavoro, sono un po' rallentata eh, sta di fatto che non l'avevo previsto ed è stato un bel colpo di scena.
Tornando alla caratterizzazione dei personaggi, mi è piaciuto molto che tu abbia ricalcato sulla voce baritonale di Sherlock, penso contribuisca a renderlo ancora più misterioso, affascinante e indecifrabile.
Mi sento un po' John anch'io.
Come si fa a non desiderare di seguire quel pirata così raffinato ed elegante? Così diverso da quei lestofanti che spesso è volentieri si è ritrovato davanti.
Sono ancora più curiosa di continuare la lettura e di scoprire l'identità dei due pirati travestiti.
Uno dei due sarà Victor?
Mi sta piacendo tutto tantissimo, davvero.
A presto!
S.

Recensore Master
23/04/19, ore 12:32
Cap. 1:

Ciao Koa!
Come avevo preannunciato, eccomi qui ad iniziare questa nuova avventura.
Ho così tanti arretrati tuoi da recuperare che non so da dove iniziare, per adesso questa mi ispira tantissimo, perciò mi farò assorbire più che volentieri, rimandando le altre a quando avrò terminato.
Amo le storie sui pirati e il motivo per cui non avevo ancora letto questa è che, come ben sai, non amo particolarmente gli AU.
È anche vero che dopo aver letto tante storie Johnlock, l'esigenza di addentrarmi in universi differenti e più avventurosi si fa sentire.
Perciò non è affatto strano se già con questo prologo mi hai conquistata!

Quello che mi è piaciuto maggiormente in questa prima parte è la tua abilità descrittiva.
ll modo in cui ci presenti Antigua, il mare cristallino, le casupole diroccate, i sapori, gli odori, la varietà di persone che la popola.
Fa tanto Nassau di Black Sails, me la sono figurata molto simile, in effetti.

Per quanto riguarda i personaggi, per adesso ci mostri solo Watson, accennando a Sherlock in modo indiretto, attraverso le dicerie su di lui e i pensieri di John.
Tanto basta per incuriosirmi oltre ogni dire, così come accade all'ex soldato, che molla tutto e si precipita ad assistere all'impiccaggione del pirata.
John è perfetto, caratterizzato nel modo migliore per riportarci agli inizi, a quando viveva giorno per giorno, senza uno scopo e senza sentirsi davvero vivo.
Penso però che questa condizione cambierà molto presto, proprio a causa del temuto e affascinante pirata bianco.

La scelta delle parole, la costruzione sintattica e i cenni storici e geografici mi fanno dedurre quanto impegno tu ci abbia messo, per ora posso dire che hai fatto davvero un gran lavoro e che leggerò con molto piacere il seguito!

A prestissimo!
MissAdler

Recensore Veterano
24/02/19, ore 15:12
Cap. 26:

Eccomi! Ho divorato ogni capitolo, e anche se mi aspettavo che John avrebbe seguito Sherlock sono rimasta decisamente sorpresa quando a buttarsi è stato John: sono rimasta qualche secondo con gli occhi incollati alla frase, chiedendomi se avevo letto bene. Ed è stato dolcissimo *.* All'inizio dell'epilogo pensavo che avessero abbandonato John, però un'altra parte della mia mente mi diceva che non era assolutamente possibile che lo avessero abbandonato dopo tutto quello che avevano passato insieme, e infatti ho letto il capitolo a tempo record per scoprire per quale motivo John non si trovasse su La Norbury. Nel complesso la storia mi è piaciuta davvero tanto, sia per come hai sviluppato la trama sia per come hai incastrato i personaggi nella storia. E ovviamente ho adorato l'happy ending, anche se dopo svariate peripezie.
A presto
Vedra

Recensore Veterano
23/02/19, ore 12:45

Eccomi! Le ipotesi cui mi sono lasciata andare nella scorsa recensione erano ovviamente tutte sbagliate, e l'ho capito già dal capitolo dopo, ma volevo vedere come si sarebbe evoluta la situazione prima di lasciarti una nuova recensione. Ho apprezzato molto la tua capacità di descrivere la nave: le tue parole hanno donato alla storia un meraviglioso tocco di antichità e una vaga sensazione di libertà che secondo me è connaturata a tutto quello che riguarda il mare. Nonostante la scena della consumazione del loro amore sia velata l'ho trovata veramente ben fatta, e ugualmente evocativa ed erotica: sei riuscita a rendere bene l'atmosfera anche senza scendere nei dettagli. E Sherlock è così delicato e incerto: è bellissimo *.*
A presto
Vedra

Recensore Veterano
22/02/19, ore 23:15

Ho letto tutto d'un fiato questi primi otto capitoli, ed ero talmente curiosa che non mi sono riuscita a fermare nemmeno per lasciarti un commento, ma qui l'ho dovuto fare, perché questo capitolo è davvero bellissimo. Inizialmente credevo che sarebbe filato tutto abbastanza liscio tra John e Sherlock, un po' ci speravo, ma adesso è chiaro che John deve combattere. In pochissime storie Sherlock è davvero insieme a un'altra persona: di solito si tratta sempre e solo di far venire alla luce i sentimenti di John, ma qui invece lo vediamo impegnato (più o meno) con qualcun altro. È incredibilmente intrigante, anche perché una nave non è una città, ma assomiglia più a un condominio in cui tutti ovviamente sanno tutto di tutti ed è facilissimo venire a conoscenza delle cose e delle situazioni "per sbaglio". È abbastanza chiaro che Victor provi dei sentimenti molto più forti per Sherlock di quanto Sherlock non li provi per lui, ma questo non cambia che sembrano avere una relazione abbastanza stabile, anche se molto più fisica che sentimentale. E niente, sono troppo curiosa di vedere come John si metterà in mezzo a questi due.
A presto
Vedra