Recensioni per
Goodnight Sweetheart
di Tetide
Che belli Jean Jacques e Martha! Sono l'immagine della vita che rinasce dalle macerie della guerra! Lui le è accanto da amico, la sostiene e sprona a combattere senza cercare di auto-dotruggersi, le fa capire che nel suo futuro ci può essere ancora una luce, che accanto a lei forse, un giorno, troverà qualcuno disposto ad amarle ed a farla ancora amare. Lei lo percepisce, per un attimo si lascia andare a quella dolce sensazione, anche se subito la reprime come un qualcosa che il suo cuore in lutto non può ancora permettersi di vivere. Ma si avverte che hai riservato una chance per questa coppia ed il loro valore simbolico per tutta questa storia ora appare in una luce più chiara, complimenti! |
Che stridore nel cuore quel "Buon anno" pronunciato a fine capitolo... E' la vita che va avanti anche nella guerra, anche tra le lacrime nel vuoto deflagrante delle assenze che già si fanno sentire dolorosamente tra i nostri protagonisti, E' fuori luogo festeggiare, non c'è nulla da festeggiare, almeno non ancora e tutto quello sforzo di costruire un'atmosfera di "normale" festa, si colora e si appesantisce ancora di più di struggente malinconia, nella cellula partigiana come nel ricevimento allo Cheval Rouge... |
Il pianto dopo il dolore acuto e la rabbia. E' difficile per tutti metabolizzare la morte. Per tutte le persone che piangono Charlotte ed Aramis e con loro tutte le vittime innocenti di questa maledetta guerra. Ma la parte più difficile sarà convivere con quel vuoto e trovare la forza di riprendere a guardare avanti. Oscar si è stretta forte alla sua "roccia", in quel "grazie" e nella sua risposta rassicurante c'è ormai una certezza che non si perderanno mai più. Luois e Rosalie si promettono una speranza, anche loro si abbracciano disperatamente per sopravvivere e trovare la forza. Perchè,come dice Antoinette ad Axel, la guerra distrugge tutto ma non può razionare i sogni. |
Cara Tetide, scusami per questo intervallo nelle recensioni (la storia, lo sai, l'ho già letta tutta d'un fiato a Natale) ma ho avuto dei problemini all'occhio e mi sto imponendo di centellinare le mie notturne al portatile. |
Un altro capitolo in cui si tocca con mano la disperazione. La rendi tangible, concreta, quasi visibile nei gesti nervosi, nei sussulti, nell'abbandono, nel rifiuto silente e ostinato di riaprire gli occhi. Quello di Charlotte e quello di Jeudi. Singolare che la disperazione ce la fa toccare con gli occhi delle donne martiri della guerra. Sono vive eppure morte, qualcosa dentro si è definitivamente spezzato per entrambe. Charlotte ha perso la sua innocenza e si rifiuta disperatamente di tornare a vivere appoggiandosi come una naufraga ad Aramis, l'unico che sembra ancora riuscire ad entrare in contatto con lei, Jeudi ha perso la sua fanciullezza, i ricordi di un passato di risate e complicità che la guerra le ha strappato con violenza e teme che presto questo vuoto sarà destinato a farsi ancora più profondo perchè anche Leon è lì fuori a rischiare la vita come Lundi. Entrambe scoppiano e cedono. Charlotte tenta più volte di annientarsi trattenuta per i capelli da chi la ama. Jeudi cede a quel senso di vuoto ed alla sua debolezza ma per fortuna si ritrova accanto Gerard che la protegge e la rispetta (grand'uomo!). Per Jeudi vedo una speranza per la povera Charlotte invece l'abisso sembra molto più profondo. A volte il dolore trascina in basso come un'ancora troppo pesante da sollevare... |
Lo sapevo! Me lo aspettavo questo capitolo, era nell'aria dopo quella maledetta trappola per liberarsi di Aramis! Mi chiedo davvero come possa essere stata così ingenua fin dall'inizio Charlotte, E' stato forse il suo desiderio di diventare libera ed indipendente come le sorelle, una fretta di crescere che la divorava con ansia e che forse non le ha fatto capire con chi aveva a che fare. Cara Tetide, hai descritto un capitolo di una spietata intensità. E' il dolore della guerra e della brutalità che gridano gli occhi spenti di quel giovane fiore che ha perso la sua innocenza. L'immagine stessa della guerra che distrugge e annienta anche quando non toglie la vita. Perchè in quei casi, quando la sorte ti toglie anche la speranza di un dolce futuro, dei figlie che Charlotte non potrà più avere dal suo Aramis la vera condanna è davvero continuare a vivere giorno dopo giorno. E Aramis... ho immaginato (anche perchè tu l'hai descritto egregiamente) la rabbia e la frustrazione per non essere riuscito a proteggere neanche la donna che ama. Un fallimento che si unisce ad un altro più antico e che l'hai iniziato a consumare dal di dentro silenziosamente. Oscar e Rosalie accanto a loro vivonon nuovamente l'impotenza . Ma in questo caso non avrebbero potuto fare più di tanto, Charlotte non le ha messe al corrente fino in fondo del pericolo che stava correndo, ha continuato fino all'ultimo a minimizzare per non allarmarle. Meno male che per Oscar ci sono sempre le spalle tenere e forti di Andrè ad accoglierla. |
Il momento della dolorosa comuncazione del conte e di Leon alla povera Jeudi! Se la prende anche con lui alla fine, se la prende con tutto questo stramaledetto destino che le ha rubato il fratello con cui cui ha diviso la vita, le sembra di crollare, di non potere più andare avanti. Ci fai toccare con mano tutta la sua disperazione ed il suo senso di svuotamento, cara Tetide, sembra che anche gli affetti più cari nulla possano in questo momento contro questo sordo dolore che fa invaso la sua anima. Sei stata davvero efficace in questa parte, mi sembrava di vedere la scena davanti agli occhi (ma con te e questa storia, lo sai, non è una novità per me). |
E qui ci è scappato il primo pianto, Tetiduccia! |
La vita. Nonostante la guerra e contro la guerra.Questo capitolo, cara Tetide, sintetizza molto bene il desiderio più che umano, descritto saggiamente dal gigante buono Porthos di non arrendersi all'illusione di potere ancora... vivere! Così, in questo clima sempre più teso, D’Agout e Nanny sono una splendida testimonianza del potere dell'amore che dà il coraggio di non arrendersi al dolore e di osare contrapporgli la speranza.. l'età è solo un piccolo ed insignificate dettaglio anagrafico (ma che forte questa nonna di Andrè però, buon sangue non mente!). |
Ancora una volta hai mischiato efficacemente in questo capitolo vicende personali e descrizioni storiche inceccepibili di più ampio respiro del clima del "regime" nazista. Il quadretto delle collaborazioniste ha in sè una forza dirompente in quello squallore di valori che è anche apoteosi di opportunismo e per Matilda un rospo necessario e velenoso da ingoiare. Lo stesso regime che inneggia con inquietante orgoglio davanti a Martha è spaventosamente maschilista e lei se ne sente una pedina tutto sommato di poco conto anche se non può fare a meno di servirlo per sfogare la sua frustrazione malata. |
Cara Tetiduccia mia, come ti ho scritto, in queste vacanze non ho potuto connettermi con il portatile con calma per scriverti le mie recensioni ma mi sono letta la tua storia tutta d'un fiato senza riuscire a fermarmi! Ti lascio alla fine le mie impressioni sulla valanga di meravigliose e dolorose emozioni che mi hai lasciata perchè voglio continuare ad esprimerti le sensazioni che ho provato capitolo per capitolo. |
Che tristezza, povera Jeudi, un matrimonio di facciata per salvarsi la vita ma lei si sente come se stesse tradendo il suo amore. E' Leon a cui dovrebbe dire lo voglio, è accanto a lui che dovrebbe essere, a combattere e rischiare la vita come fa lui ogni giorno. Quanto dolore le costa quella recita e le lacrime non ce la fanno ad essere trattenute in petto. Tavernier è davvero un grand'uomo e fa di tutto per proteggerla e farle capire che non ha altra scelta, anche per il bene di Leon ma questa parte lascia davvero l'amaro in bocca. |
Cara Tetide, ho una difficoltà pazzesca a trovare una connessione decente per il portatile durante queste feste ma non ho abbandonato la tua avvincente storia! |
Un altro capitolo intensissimo! Non te l'ho commentato subito perchè mi sono persa a guardare video (praticamente mi hai fatto "vedere" la scena dell'esibizione di Rosalie, Axel e Diane dal vivo in quel pezzo di Glenn Miller, sai che adoro quel tipo di suggestioni!) e mi sono appassionata a guardare i vestiti d'epoca in quella chicca di sito che hai scovato. |
E quell'abbraccio divenne tutto il loro mondo. |