Lui la guardò con insistenza, c'era qualcosa nel suo sguardo che le incuteva timore. Forse era la consapevolezza di non cososcere veramente bene l'uomo che stava imparando ad amare. Forse era anche lei, come tutti gli altri, legata al passato di quel bellissimo uomo. Un mistero era avvolto intorno a lui, alla sua vita. Così bello eppure così letale. Forse la paura che restava viva negli altri nonostante tutti questi anni stava proprio nella sua bellezza. Nella sua perfezione. Nella sua oscurità. Così bello eppure così pericoloso.

Forse è troppo presto per dirtelo o forse, ho solo paura.
Ma per me Charlie, tu sei il padre di Aaron.
Ti prego, torna da me. Spero che riuscirai a leggerlo nei miei occhi perchè ho ancora troppa paura per dirtelo.
I pensieri e le sensazioni di Claire nei confronti di Charlie tra la 3 e 4 stagione. Ship: Charlie / Claire
Gli ultimi due capitoli conclusivi sono dedicati a Fede_Wanderer.

Ho corso. Ho corso per paura di fermarmi ed accorgermi che niente andava per il verso giusto. Ho corso. Ho corso sperando che qualcuno venisse a fermarmi. Ho corso, per poter vedere Rin sorridermi di nuovo. Ho corso, perché camminando la vita si ferma.

-COOOSA!?-. Mi scoppiò quasi un timpano mentre vidi la faccia di Harry diventare bordò e avvicinarsi con fare minaccioso.
Arretrai di qualche passo.
-C.. Calmo!- provai a calmarlo ottenendo solo l'effetto contrario.
-Calmo? Ti aspetti che io ospiti Malfoy così di punto in bianco!?-
-Sono solo tre giorni!- piagnucolai.
-Bé la risposta è un NO categorico!-
-Anche se tu sei un mio caro amico devo ricordarti che sei in debito con me-
-Tu... tu mi stai ricattando?-
-Se lo vuoi chiamare così, si!- ammisi alla fine.
Quel bastardo di Blaise me l'avrebbe pagata prima o poi! Avrei potuto cacciarlo e mandarlo via ma in realtà avevo bisogno dei suoi soldi e non potevo dirgli di no per quanto non sopportassi Malfoy dai tempi della scuola.

L’abbraccio capita dopo un'intervista, nel camerino dove si stanno cambiando per un set fotografico.
Harry gironzola nudo, Niall mangia un po’ di patatine, Zayn cerca di dare la giusta forma ai suoi capelli e Liam si sente a casa, perché quella è la normalità.
Si sente così a suo agio da non accorgersi di un pericoloso Louis Tomlinson, in boxer, che da dietro lo fa girare per poi avvolgerlo in un abbraccio forte e deciso. Liam rimane imbambolato, un po' perché non se lo aspettava, un po' perché Louis è mezzo nudo e caldo e, forse, un po' anche perchè, al piccolo Payne, piace più del dovuto quell’abbraccio e quel soffio caldo che è il respiro del più grande sul su collo.
(Slash; rating rosso tanto per essere sicuri)

Ogni volta che si guardava nello specchio Chelsea si sentiva nauseata dall' immagine che lo specchio le rimandava. 
Era una diciassettenne bassa per la sua età, camminava tenendo lo sguardo basso e i pugni chiusi come se si dovesse difendere da qualcosa, aveva due grandi occhi di un verde scuro e capelli biondo cenere, ricci. Non era particolarmente bella né popolare, al contrario era una ragazza timida e insicura. L'unica amica che aveva era sua madre, afflitta da una malattia terminale. Suo padre le  aveva abbandonate appena aveva scoperto che la madre di Chelsea, Margaret,  era incinta. Chelsea non era un adolescente come le altre: aveva solo 17 anni eppure si sentiva come se tutto il peso del mondo le gravasse addosso. A volte desiderava solo di non essere mai nata e si rannicchiava in un angolo della sua stanza singhiozzando silenziosamente, tenendo la fronte appoggiata sulle sue ginocchia sperando che qualcuno la venisse a salvare, ma non veniva mai nessuno a salvarla. Era sola. Sola ad occuparsi della madre malata e sola nell'affrontare tutti i giorni le cattiverie dei suoi compagni di classe.

Entrato nel salotto li vidi tutti, il mio sguardo si posò su di lui,oggi era ancora più bello del solito, indossava una polo rosa con dei jeans chiari,i capelli erano ingellinati, mi leccai le labbra ma mi sforzai di spostare lo sguardo su dei pasticcini serviti su un vassoio appoggiato sul tavolino davanti al divano, altrimenti sarei sembrato uno psicopatico, mi accomodai accanto a Liam salutandolo con un sorriso.

Persone normali in una città stupenda, Londra;
un sogno che diventa realtà;
amore e amicizia sono la cosa che conta di più in questa storia.

quel ragazzo che tanto odiavo,almeno come pensavo, improvvisamente mi pare come il ragazzo che tanto amo, quel ragazzo che mi rubò il cuore.

“ Si Lou tu sei la persona che ho aspettato per tutta una vita "

[Coppia: Mirco]
Marco e Mika. Il loro amore raccontato pezzo per pezzo.
Una raccolta che riguarda i momenti più importanti della loro storia. Filo conduttore: i sensi che, al contrario di ciò che si pensa, sono più di cinque.
«Perché noi eravamo questo. Vivevamo di piccoli istanti e brevi momenti che parevano senza senso, tanto erano piccoli e apparentemente senza importanza. Eppure per noi ce l'avevano, un senso. Noi eravamo in quello sguardo d'intesa, in quella parola detta sottovoce ed eravamo in quell'aroma di caffè. Eravamo nel dolore più intenso, nel profumo più forte e nella caduta che ci ha colti di sorpresa. Eravamo nelle notti statiche, il gelo nelle mani e il calore sulle guance. Eravamo noi in ogni cosa, eravamo vita. Eravamo amore.
E questo non ha mai avuto senso per nessuno. Per nessuno tranne che per noi.»

{Nico di Angelo, Leo Valdez } {What If ? } { NO SPOILER }
Siamo un anno dopo la guerra contro Gea.
E un altra guerra attende i nostri eroi.
Altro sangue semidivino verrà sparso.
Ma in questa song non vi racconterò di questa battaglia.
Vi narrerò di due ragazzi, e di come la morte li ha separati.
Spero che vi piaccia.
Uno stra mega abbraccio ciliegioso (?)
Met

[Thadastian]
Sebastian si era trasferito alla Dalton da qualche mese e nessuno ancora aveva nesso in dubbio il suo carattere da bello e dannato, mantenendo la reputazione che aveva sempre avuto ovunque. Almeno così credeva.
Thad Harwood poteva essere timido e insicuro ma quando si trattava del suo futuro diventava testardo, peggio di un mulo, e nessuno poteva ostacolarlo, nemmeno Sebastian Smythe.

Magnus e Alec. Alec e Magnus.
-dal testo-
[...]Infine ritornò a guardare Magnus.
Era in piedi nella penombra, tuttavia Alec non aveva problemi a vederlo.
E lo Stregone lo stava guardando a sua volta, meravigliato. I loro sguardi si incatenarono. I suoi occhi erano ancora più luminosi e belli di come li ricordava. Ne distingueva ogni pagliuzza oro e verde attorno alle pupille da gatto dilatate.
La pelle del viso poi era priva di imperfezioni o di segni del tempo, di quel colore ambrato che amava tanto.
Rimase fermo, il vento che gli scompigliava i capelli ma che non gli procurava nemmeno un brivido di freddo. Non sapeva quanto tempo fosse rimasto così. Potevano essere passati secondi, minuti, decine di minuti.
Poi mosse qualche passo verso Magnus. Quando lo raggiunse, gli gettò le braccia al collo, e scoppiò a piangere.

"Con te, mi sento a casa."
3091 words||yoonmin