Dove l'aborto era illegale Renè aspettava un figlio da Harry, doveva essere una botta e via ma si è trasformato in un incubo.
Tutto ciò va contro milioni di sogni, che verranno infranti.
Lei lo amava, ma non poteva costringerlo a rinunciare alla sua carriera.

Zayn le mancava lo stesso seppur non si fosse mai soffermata ad osservarlo più del dovuto, a soppesare quanto umide diventavano le sue mani e calcolati i suoi gesti, di come lo cercasse in Louis e in tutti gli altri.

"«A volte vorrei essere quella fottuta altalena su cui sei seduta.» Holly fece una faccia confusa, e sperò solo che quel ragazzo non fosse pazzo.
«Perché?» chiese infine, con voce flebile.
«Perché almeno saprei che cazzo ti passa per la testa, Holly. Ogni giorno vieni qui, ti siedi su quella fottuta altalena, ti dondoli un po’, sorridi e torni a casa. Non mi noti mai. sono quindici fottutissimi anni, Holly, lo sai? Quindici fottutissimi anni che spero di essere notato da te.» e Holly abbassa la testa, imbarazzata, perché davvero non ricordava di aver mai visto quel ragazzo. Forse stava sognando, ma sentiva troppo freddo per essere in un sogno. Sentiva tutte le dita intorpidite.
«Non parli più? Strano. Quindici anni fa non facevi che chiamare il tuo paparino, fargli vedere quanto eri brava, e ancora sorridere. Quindici fottuti anni fa, ogni giorno costringevo la mia mamma a venire qui, per te. Ti salutato tutti i cazzo di giorni, ma mai una risposta o un segno. Mi ignoravi. E cazzo quanto non mi piaceva.»"
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1.632 words

Avvertimenti: Linguaggio ed esplicite scene lime - PWP -
Dalla storia: "Gli si erano avvicinate senza un perché, un po’ sboccate e per niente imbarazzate dal fatto che l’aria condizionata stesse mettendo in risalto i loro capezzoli pronunciati, attraverso le magliette a fascia. Avevano iniziato a parlargli in tono civettuolo e in maniera alquanto esplicita gli avevano fatto intendere quanto il suo corpo le eccitasse."

Una storia d’amore. Lui ama lei. Lei ama lui. Lui 21 anni. Lei 14. Tutto è perfetto fino a quel giorno. Un incidente rovina tutto. E ora? Ora dovranno fare tutto da capo. Sarà difficile ma loro ce la faranno. E lei piccola e fragile dimostrerà che l’amore dà la forza...
Questa non è la solita FF tutta rose e fiori, quindi se non vi piace il genere vi consiglio di non leggerla! Love you all!!

-So che sono in ritardo di un paio d’anni e che ti ho fatto soffrire tantissimo, ti chiedo scusa. Ma sai che io sono un perfetto idiota, che per capire le cose ci metto tempo e sono riuscito ad aprire gli occhi solo oggi e solo grazie all’aiuto di Liam. Quello che sto cercando di dirti, Evelyn, è che sono innamorato di te-

-Odio farti del male, piccola. Mi fai sentire cattivo. Ma a volte sembri così stupida, ti dico di non fare una cosa e tu la fai lo stesso. Allora a questo punto non dovrei farti capire che devi ascoltarmi?- passò ora ad accarezzare la mia guancia, sorridendomi. Mi afferrò per le ascelle, come si fa per prendere in braccio i bambini, e mi fece sedere sulle sue gambe. –Vieni qui, amore.-
Che a
***
-Dimmelo di nuovo. Dì che mi ami.- ordinò, poggiando di nuovo le sue labbra sulle mie.
-Ti amo, Ashton.- obbedii, ma lo sentivo davvero.
-Dimmi che sei mia e di nessun altro.- disse ancora e “sono tua” risposi.
-Prometti di non farlo più.- m’implorò.
-Te lo prometto, non lo farò più.- lo rassicurai.
-Non voglio più vederti con quel Harry, se lo ritrovo anche solo a guardarti ti posso giurare che non rispondo di me.- mi minacciò.
***
I contenuti potrebbero turbare i lettori. Se non ti piace il genere, ti consiglio di non leggere.
In caso contrario, benvenuto/a =)

«Styles,hei! Che vuoi?» azzardo sorridendo
«Voglio che tu sia mia,ancora una volta» dice guardandomi negli occhi
Qualcosa si muove nel basso ventre,lo voglio anche io,ma dargliela così vinta è troppo semplice,voglio che mi supplichi..
«Harry,lasciami stare,abbiamo una regola adesso,niente sesso.» affermo decisa. Quando voglio sono proprio autoritaria eh,Amy,mi stupisci sempre di più!
«Le regole sono fatte per essere infrante piccola» dice malizioso.
Dio quanto è sexy,lo scoperei anche adesso,ma il mio orgoglio è troppo forte,non lo farò,voglio mi preghi!
«Styles,mi metto ad urlare se non mi lasci» affermo.
«Urlerai dopo piccola,ma non per chiamare aiuto» dice guardandomi intensamente negli occhi e palpandomi un seno.
Cazzo quanto è sexy,cazzo.
«Voglio che mi supplichi,supplicami di farlo,Harry» dico giocando con i suoi capelli.

*Dal capitolo 10*
-Che stai facendo?-
-Hai freddo … ti riscaldo- disse lui innocentemente
- Harry,per favore,lasciami. È troppo strano- mi ribellai
-Strano?!-
-Sì,insomma … è una cosa da … da … fidanzati- feci una smorfia disgustata con la bocca
-può anche essere una cosa da amici- mi sorrise
-tu sei strano,lo sai?- lo guardai con convinzione mentre intanto mi accoccolavo sempre di più sotto la sua stretta potente
-credo che tu me lo abbia già fatto notare- mi sfiorò il naso con un dito
Sorrisi con gli occhi.
- Harry … credo di avere un problema- dissi d’un tratto
Lui distolse lo sguardo dallo schermo e lo posò su di me,preoccupato.
- cos’hai? Non ti senti bene?- mi toccò la fronte per sentire se fossi calda
-no,no … sto bene … solo che …. – cominciai a farfugliare
-solo che?-
-credo che mi sto affezionando … -
Lui mi guardò confuso –a cosa?-
-a te-

"Mi piace questo posto, il rumore delle onde mi rilassa. Dovremmo venirci più spesso."
"Sì, hai ragione. Ti prometto che la prossima settimana ci torneremo."
"E come convincerai tua sorella a riportarci qui? Finché non avremo la patente non possiamo fare quel che vogliamo."
"Se questo posto ti fa stare bene, un modo per venirci lo troveremo. Sarò disposto anche a portarti sulle mie spalle."
"Davvero?"
"Sì."
"Allora da oggi questo sarà il nostro posto speciale, va bene?"
***
«Perché sei qui?» gli domandò di nuovo.
«Perché ti amo.» non credeva di averlo detto davvero ma appena vide il volto della ragazza, aveva capito che quelle parole non le aveva solo pensate.
Lei perse qualche battito poi si ricompose e rispose acidamente. «Questa l'ho già sentita.»
«E sarò disposto a dirtelo all'infinito perché è la verità.» Diana si mise a ridere, voleva mascherare ciò che quelle parole avevano creato in lei.
«Non posso crederti. Non voglio soffrire più per colpa tua.»

“Zayn ti prego, rispondi.”
“Zayn!” lo richiamai insistendo.
Aprì un occhio: “Zayn, Zayn! Ci sei?”
Mi guardò confuso: “Zayn?”
“Si, Zayn.”
“Ma chi è Zayn?”
Come chi è Zayn?
“Tu, tu sei Zayn, minchione!”
“Io sono Zayn minchione?”
“No, tu sei Zayn, Zayn Malik.”
Mi guardava come un opossum che aveva appena perso la mamma nel deserto.
“Non-non ti ricordi?”
“No.”
...Porca puttana.

Il castano impallidì e bloccò i suoi movimenti mentre notava il biondo da fuori la pista che lo richiamava e le sussurrò “Vai da Niall, ora vi raggiungo.” e lei eseguì subito dopo.
Dopo averla vista muoversi lentamente tra tutti quei corpi verso il biondo e sparire si girò verso il moro che aveva un sorriso sensuale sulle labbra.
Si avvicinò all'altro prendendolo per i fianchi ed attirandolo maggiormente a lui, Liam, sorpreso, inspirò moltissima aria “Cosa fai Zayn?” e l'altro sorrise ancora di più portando le sue mani sui glutei del compagno.
“Ballo.” annunciò muovendo i fianchi in avanti e poi verso destra, facendo toccare le loro parti più intime poi disse “E voglio entrare dentro di te.” e lo baciò sotto all'orecchio, succhiando leggermente la pelle sudata dell'altro.
Liam non riuscì a non farsi uscire un sospiro di sollievo.
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Ziam Mayne con accenni Larry; 5'653 parole.

23 Giugno 1936
“Non mi va di uscire con te” solleva impercettibilmente le spalle con ovvietà.

"Non mi conosci nemmeno" le faccio osservare, leggermente irritato.

So che le ho fatto perdere la pazienza, perché finalmente distoglie lo sguardo dallo schermo del cinema e si volta verso di me, mentre la sua bocca si apre ed io mi preparo ad essere ricoperto di insulti.

Ma qualcosa la blocca. I suoi occhi incontrano, per la prima volta, i miei. Vedo il suo sguardo indugiare qualche istante sulla mia bocca, per poi tornare a fissarsi nelle mie iridi verdi.
[...]
23 Giugno 1937
“Non voglio partire” mormora sulla mia pelle.
[...]
23 Giugno 1939
“Andrà tutto bene” singhiozza lei stringendomi a se, come se in questo modo potesse impedirmi di andarmene.

Andrà tutto bene.
[...]

23 Giugno 1940
Sto urlando.

Sto urlando, ma non riesco a sentire la mia voce.

Non riesco a sentire niente, a dir la verità.
Nemmeno il dolore alla gamba per il proiettile che mi ha colpito qualche minuto fa.
Mi sento come se avessi la testa sott’acqua.

Eppure continuo ad urlare il suo nome.

Un ricordo, tutta una vita appesa ad un ricordo.
Chi era Harry?
Chi era il ragazzo che si celava dietro i Ray Ban neri che odiavo?
Dove ci eravamo incontrati?
Forse era destino che ci innamorassimo?
Perchè voleva sapere a tutti i costi chi fossi?
“ Harry, cosa ci fai qui?”
“Non riesco a ricordarmi di te”