Recensioni per
All is complicated...
di purple eyes

Questa storia ha ottenuto 456 recensioni.
Positive : 455
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
09/09/14, ore 14:26

Oh per le aralde di baldofrappino! Tu non... tu stai male! Te sei veramente una malata! Ma che... quanti film hai in testa? Aaaah ragazza mia tu sei pericolosa! MOLTO pericolosa... e io che continuo pure a leggere le tue storie... bah... non so chi è più malata delle due... sei assai sadica lo sai? Povera jessica... cioè la tua storia è peggio delle serie tv assurde che si vede mia madre... mbah... aiuto... dovrei smetterla di leggere... altrimenti mi vengono certe idee perverse... AHHHHHH

Nuovo recensore
09/09/14, ore 01:51
Cap. 32:

Amore mio! Ci sarà mai un momento in cui tu non mi sorpenderai? Erin ha scoperto che tipo di persona è quello stronzo, Alex è tornata, insomma vai piano, io non riesco a starti dietro, ma come fai a scrivere così bene? Sei un asso cazzo! ♥♥

Nuovo recensore
08/09/14, ore 20:40

Eccomi con il 31 capitolo! Quanto è bello dio mio, ma non mi sorprendo, questo è davvero uno dei capitoli più belli che tu abbia mai scritto, sei un capolavoro amica mia e ti stimo tanto! Il fatto è che hai abbinato benissimo le coppie e sinceramente non mi aspettavo che Simon e Cait andassero a letto, dato che Cait all'inizio non sembrava così attratta da lui, però tu sei sempre capace di sorprendere e ora vado a leggere il prossimo capitolo! Baciiiii tesoro! ♥

Nuovo recensore
08/09/14, ore 18:21
Cap. 30:

Oddio piccola Mirea, da quanto tempo nin leggevo la tua storia e non la recensivo! Sappi che mi sei mancata tanto e in questi giorni cercherò di finire tutti i capitoli che mi sono rimasti. Questo capitolo mi ha lasciata senza parole. Finalmente qualcosa tra Justin e Jessica, anche se ancora non hanno fatto nulla, ma adesso chi sarà la misteriosa ragazzina che li ha chiamati? Ho già qualche sospetto, ma vado a leggere somo curiosissima ♥

Recensore Junior
08/09/14, ore 15:24

►Sul viso della bambina, aleggiava un sorriso sincero e contento che raramente appariva sul volto degli adulti. Era contenta, perché aveva trascorso un’intera mattinata al centro commerciale con suo padre che le aveva comprato un mucchio di cose, ma non erano le cose materiali ad interessarla, era il fatto di aver trascorso un’intera giornata con l’uomo più importante della sua vita.

Era seduta sul sedile accanto al guidatore e guardava con adorazione le due scatoline rosse che aveva in mano. “Pensi che alla mamma e a Justin, piaceranno?” Chiese la bambina con uno sguardo insicuro rivolto al padre che era concentrato sulla guida. Aveva preso un bracciale con le perline bianche alla madre e una collana con un ciondolo a forma di pallone da basket al fratello, pensava di aver scelto bene, ma la sua solita insicurezza aveva avuto la meglio su di lei.

Il padre la guardò con la coda dell’occhio, non potendo distogliere lo sguardo dalla strada, ma le fece comunque un lieve sorriso, dopo di che parlò. “Ma certo tesoro, saranno contentissimi, soprattutto Justin vedrai. Inoltre ricorda che ciò che conta è il pensiero.” Le disse in tutta sincerità Jeremy, intenerito da quella semplice domanda.

Nonostante fosse un uomo dall’aspetto massiccio e il suo corpo fosse completamente ricoperto di tatuaggi, era un bonaccione che amava la sua famiglia e faceva di tutto per renderla felice. La piccola annuì contenta fidandosi ciecamente delle parole del padre, facendo scomparire tutta l’insicurezza che l’aveva colpita poco prima e ritornò a guardare quelle due scatoline, impaziente di scoprire la faccia dei suoi famigliari una volta che avrebbero visto i regali.

Era così concentrata sulle due scatoline che non si accorse dei piccoli sussurri del padre, che molto presto si trasformarono in vere e proprie imprecazioni. “Papà che succede?” Chiese la piccola, distogliendo lo sguardo da ciò che aveva in mano. “Porca puttana, l’auto non frena!” Urlò l’uomo, premendo continuamente il pedale del freno. La bambina trasalì e iniziò a piangere, cominciando a guardare ciò che aveva accanto a se.

Per tornare alla loro umile casa, l’uomo aveva deciso di percorrere una scorciatoia, il che significava dover attraversare un fitto bosco pieno di alberi. “Oh cristo santo” Gridò l’uomo disperato da ciò che stava per accadere e in quel momento si sentì un buono a nulla che non era neanche riuscito a salvare la sua bambina.

Si sentiva così confuso, non riusciva a capire come mai tutto ad un tratto quei freni avessero smesso di funzionare. Guardò un’ultima volta la bambina e le sussurrò qualcosa che la piccola non riuscì a capire. “Papà!” Urlò un’ultima volta, guardando il grande arbusto che le si presentava di fronte. Si sentì solo un forte botto e la piccola non vide più niente, non sentì più niente, forse era morta.►



Ti assicuro che questo è bastato a farmi piangere come una fontana. Non mi capacito della cattiveria di quell'uomo, di quello che è arrivato a fare per rovinare la vita e la famiglia di una povera donna e ora quella di un povero ragazzo.

La cattiveria e il dolore sono i sentimenti più forti in questo capitolo e ora non oso immaginare quando Jessica rimurginerà su queste cose.

Spero con tutto il mio cuore che Justin riesca ad arrivare a Tenerife e soprattutto che Caitlin e Christian si possano ricongiungere così come Justin e Jazmine.

Sono senza parole, davvero, ci sono troppi colpi di scena ed il mio povero cuoricino fra poco avrà un attacco cardiaco a causa di tutto questo.

Dire che sono sulle spine per il prossimo capitolo è dire poco, spero davvero che aggiornerai presto, tesoro mio.

Sono senza parole e direi che non c'è bisogno di altri complimenti, io non resto mai senza parole e credo ormai tu lo sappia.

Questa storia merita tutti i lettori di efp e non solo, merita che la gente si iscriva per leggerla.

Ne sono profondamente innamorata, quindi ti prego, fa che nessuno dei "buoni" muoia, ti scongiuro. Non essere come Suzanne Collins e salva la vita a qualche povero cristo, grazie.

Detto questo, grazie per la nota autrice, sei davvero un tesoro e non dovevi.

Ti voglio bene e mi dispiace se non ci siamo riuscite a vedere, ma ci sarà un'altra volta, me lo sento.



Marg

Recensore Junior
06/09/14, ore 14:38

Ehm allora, non so con quale faccia presentarmi...sto facendo troppo ritardo con queste recensioni e adesso che inizia la scuola prevedo che faró ancora piu ritardo. Mi dispi tanto tanto. Già il 38º capitolo, sembrava ieri quando hai scritto il 30º. Comunque è inutile ripeterti sempre le stesse cose, sembro un pappagallo poi, lo sai quello che penso della tua storia e del tuo talento. Mi piace la piega che sta prendendo questa storia e sono curiosa della reazione che avrà justin quando ritroverà la sorella e Jes. Minimo ucciderà Tom. Ma quannu mori? Sarà un omicidio mai visto prima, Justin userà tutta la violenza che ha in corpo soprattutto perchè è in crisi di astinenza, è na vita ca non lu faci, purieddu lu picciriddu. Bene bene bene, questo capitolo l'ho letto a mezzanotte dopo un film traumatizzante, e tutto l'episodio del maltrattamento di Tom, il sangue, le bende mi facevano venire in mente i poveri cristi del film. Dico un'altra cosa...ma Jes non poteva tacere anzicchè gridare "mi fai schifo", perchè doveva parlare, poi si lamenta pure del viso sfigurato, ma dimmi tu ci lu giudizio la cumpagna. Mi piace che jazmine si sia fidata di Jes, mi sta veramente simpatica, brava piccina zoccula, madoo è bruttissimo essere costretti a prostituirsi. Perchè costringere le persone a prostituirsi quando ci sono quelle che lo fanno di loro spontanea volontà (quelle che si vestono tutte sexy). Il flashback è stato molto emozionante e commovente e finalmente si ho chiarito tanti dubbi che prima avevo. E poi che belli jazmine e Christian insieme. Voglio vedere com'è Christian, comunque credo che sia bello. Aee nella storia tua tutti belli sono, metti pure qualche cesso no, l'importante è che sia simpatico e bravo. Vabbè vado a dormire cia cia❤️❤️❤️
P.S. Ma l'aereo di Justin é caduto? Secondo me si sarebbero sbrugati prima a nuoto

Nuovo recensore
05/09/14, ore 15:02

questo capitolo mi piace anche più del precedente !
sinceramente non mi aspettavo che Tom fosse diventato così per amore.
poi non capisco proprio perché se la debba prendere anche con Jes, lei non gli ha fatto niente o sbaglio?
mi ha commosso la storia della sorella di Justin (lo sapevo che era sua sorella ahah !!)
concludo dicendo che è veramente fantastico e non vedo l'ora del 39 *----*

Nuovo recensore
05/09/14, ore 13:52
Cap. 37:

letto tutto d'un fiato.
è bellissimo !
per me è la sorella di Justin. ne sono sicura come è vero che mi chiamo Anna u.u
ho un po' paura di quello che Justin può fare con quella pistola. spero che non spari (o almeno non uccida) nessuno.
detto questo voglio ridire che il capitolo mi è piaciuto moltissimo e ora leggerò il prossimo <3

Nuovo recensore
02/09/14, ore 21:38

Wow è bellissima non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo♥

Recensore Junior
02/09/14, ore 18:46

Mi-se-riac-cia!
Ho avuto paura e ho un sacco di parole da dirti che è meglio dire di persona per motivi di rispetto all'italiano e alla buona educazione D: me la sono fatta addosso, giuro. Ho pensato "mo la violenta, mo la violenta, mo la violenta" avevo la saietta! Io ti uccido prima o poi, sul serio (cacomu). Per fortuna le ha SOLO fatto un taglio in faccia (crepa, Tom, crepa! affogati col caffé di prima mattina, che ti vada di traverso la pasta, vedi tu, basta che muori) e per fortuna c'era Jazmine lì ad aiutarla. E' leiiiiiiiii! Yeeeeee! ^_^ L'abbiamo trovata *applausi per Mirea* e che ci viene a dire? Che Christian è il suo ragazzo. Molto bene :D tutti hanno il ragazzo... e noi? che ci facciamo ancora qui? Partiamo subito per Los Angeles! *-* Dai, bando alle cazzate, il pezzo dei ricordi di Jazmine è un capolavoro ed è il tassello mancante... adesso sappiamo quasi tutto della storia, salvo ennesimi colpi di scena in stile Mirea-Malvagia! well, spero che tu possa aggiornare presto e far ricomparire anche gli altri personaggi che sicuramente saranno indaffarati nel preparare il salvataggio (Alex e Ryan? dove sono? eh? eh?) anche perchè non vedo l'ora che i due fratelli si ricongiungano.
Un bacio, genio!
- Tino tuo cugino :3

Nuovo recensore
02/09/14, ore 17:54

Ehy ciaoooo tesorooo!

Ho appena finito di leggere il 38esimo ache se come smepre tu me lo avevi fatto leggere il anteprima e quindi già lo sapevo uhuhuh no! Anche il titolo del capitolo fa capire tante cose, ma come al solito io non avevo capit un cazzo prima che lo leggessi! Ma bando alle cazzate (?) passiamo al capitolo...






“Mi fai schifo” Ripeto senza paura, ma stavolta più forte in modo che possa arrivare ben chiaro alle sue orecchie. Ad un tratto la sua mano si stringe a pugno contro i miei capelli, tirandoli e questa volta urlo dal dolore, facendo uscire altre lacrime di sfogo, di rabbia e anche di forza.



“Non pensavo sarei arrivato a questo punto, ma l’hai voluto tu” Mi tira un calcio sul fianco, facendomi stendere per terra, mentre lui si mette a cavalcioni sul mio corpo. “Lasciami stare bastardo!” Urlo con tutta la voce che ho in corpo, sperando che qualcuno mi venga a salvare, ma so benissimo che mai nessuno lo farà. Justin è lontano e non sa nemmeno dove mi trovo.

In questo momento sono sola e non posso fidarmi di nessuno, solo di me stessa. Ritorno con lo sguardo su Tom che mi ha bloccato entrambi i polsi con la sua grande mano e il suo peso su di me, mi toglie abbastanza aria, facendomi respirare irregolarmente



“Avrei voluto risparmiare questo bel faccino” Sussurra, carezzandomi la guancia con l’altra mano libera, mentre io rabbrividisco dal disgusto, cercando di togliere la sua mano dal mio viso. La sua mano si sposta nella tasca dei suoi pantaloni e il mio cuore inizia a battere più velocemente, appena vedo un piccolo coltellino tascabile.



Sorride malizioso, mentre io inizio a tremare e a dimenarmi e proprio in quel momento inizio ad avere paura come non ho mai avuto in vita mia. Ripenso immediatamente alla telefonata con Justin e potrebbe essere stata anche l’ultima in cui io abbia sentito la sua voce preoccupata. Lo sentivo urlare e pregare affinché lui smettesse di mettere le sue luride mani sul mio corpo.



Ho paura di non rivedere più mia madre, Alex, Cait, Simon e Justin. Più la lama si avvicina al mio viso e più sento i battiti del mio cuore diminuire rapidamente. I miei occhi sono pieni di lacrime e le mie mani sono ancora tenute ferme da lui, così da impedirmi di muovermi. “Ti prego” Supplico e poi la sento.



Sento la lama lacerarmi la pelle e un dolore atroce mi fa scalciare e piangere ancora di più, ma lui rimane immobile con la lama premuta sul mio viso, continuando il suo percorso sul collo. Continuo a gridare implorandolo di fermarsi, mentre un liquido caldo scorre sulla mia pelle tagliata.



Un senso di nausea mi invade alla vista del mio sangue che attraversa la mia camicetta bianca. Inizia a girarmi la testa e sento il respiro mancare a causa del suo corpo premuto sul mio. “Justin!” Urlo, prima di perdere i sensi.



Oddiooo Mireaa! Ma cosa sei diventata? Così violenta no ti avevo mai vista, o meglio mai sentita! Cristo santo, le taglato la faccia, ma dove sono in un fottuto film horror^ Aiuto, no Mirea questo non si fa, non va bene, non lo accetto, non te lo permetto!





“Aspetta” Sussurro e non sono sicura che abbia sentito, ma il suo fermarsi annienta i miei pensieri. Si gira verso di me e mi guarda con un sopracciglio inarcato aspettando che parli. “M-mi puoi aiutare?” Balbetto, prima che dalle sue labbra fuoriesca un sorriso sincero. Lo stesso di Justin. Annuisce, prima di frugare in un cassetto, per prendere delle nuove garze e del disinfettante.



La osservo in tutti i suoi movimenti e senza accorgermene sorrido, dimenticando momentaneamente ciò che è successo pochi minuti fa. Mi rendo conto che questa ragazza non mi farà mai del male. Lei è solo una delle tante vittime che come me, si trova qui per sbaglio, per colpa di un uomo malato che ha in mente chissà quale progetto. Non c’entra niente con tutto questo e voglio aiutarla, voglio aiutarla ad uscire da qui. Ci usciremo insieme.



“Quanti anni hai?” Domando guardandola dolcemente, mentre lei si avvicina a me, per disinfettarmi la ferita. “Quindici” Dice con un enorme sorriso, come se non le fosse successo mai nulla nella vita e fosse sempre radiosa, così spontanea e sorridente, proprio come lo è Justin. Più parlo con lei e più mi rendo conto che quel che ho constatato prima è vero.



Continua a medicarmi la ferita e non sento alcun dolore, è così delicata e decisa. Io le osservo i suoi occhi concentrati, i suoi capelli color grano e i lineamenti del viso. “Fatto” Annuncia soddisfatta, mentre io aggrotto la fronte incredula. “Di già?” Domando, carezzandomi la guancia per constatare se ciò che ha detto è vero e ora c’è di nuovo la garza. Annuisce sorridente, mentre si siede dall’altro lato del letto. Nella stanza cala un lungo silenzio, in cui i miei pensieri prendono il sopravvento su tutto ciò che mi circonda.



La voglia di scoprire la verità sulla ragazzina al mio fianco è immensa, ma sono sicura che lei non mi dirà mai nulla di tutto ciò, ma non sembra ci siano bisogno di conferme. E’ lei Jazmine, devo solo scoprire perché si trova nelle grinfie di Tom, dato che Justin mi aveva detto che aveva avuto un incidente. “Non mi dirai mai la verità, vero?” Domando al vento continuando a guardare di fronte a me. Noto con la coda dell’occhio che la ragazzina si gira dalla mia parte.



“La verità? Che intendi?” Mi giro dalla sua parte, notando un sorriso radioso sul suo viso. Perché sorride in quel modo? “Andiamo! Io so chi sei! Io conosco tuo fratello!” La incalzo continuando a guardarla, mentre il sorriso scompare immediatamente dalle sue labbra. Si alza dal letto, guardando il muro davanti a se. “I-io non ho fratelli” Ribatte insicura, prima di dirigersi verso la porta.



“Aspetta, non andartene!” Dico cercando di fermarla, ma lei continua a camminare ignorandomi. Mi alzo dal letto, ignorando il dolore e comincio a correre nella sua direzione. “Aspetta Jazmine!” La prendo per un polso, facendola voltare nella mia direzione e rimango pietrificata alla vista del suo viso in lacrime. I suoi occhi sono completamente umidi così come le sue guance e non posso far altro che provare dispiacere per lei.



“So che hai paura, ma devi dirmi la verità, io non lo dirò a nessuno, rimarrà un segreto” Le faccio un debole sorriso carezzandole la guancia, mentre lei mi guarda indecisa sul da farsi, prima di annuire insicura. “Vieni” le dico prendendole la mano e trascinandola sul letto con me. “Devi fidarti di me, devi raccontarmi tutto quanto dall’inizio, senza paura, ok?” Le sorrido cercando di rassicurarla, ma lei rimane impassibile, guardandomi negli occhi. "Va bene” Sospira, prima di iniziare a parlare e facendo uno strano sguardo che mi fa intendere tutta la sua sofferenza e confusione.







Oddiooo! Jazmine sta per raccontare a Jessica la verità, sclero troppo! Povera! Quando lei piange mi si spezza il cuore, sono convinta che voglia aiutarla e Jessica deve fidarsi di le, ciao!



Sul viso della bambina, aleggiava un sorriso sincero e contento che raramente appariva sul volto degli adulti. Era contenta, perché aveva trascorso un’intera mattinata al centro commerciale con suo padre che le aveva comprato un mucchio di cose, ma non erano le cose materiali ad interessarla, era il fatto di aver trascorso un’intera giornata con l’uomo più importante della sua vita.



Era seduta sul sedile accanto al guidatore e guardava con adorazione le due scatoline rosse che aveva in mano. “Pensi che alla mamma e a Justin, piaceranno?” Chiese la bambina con uno sguardo insicuro rivolto al padre che era concentrato sulla guida. Aveva preso un bracciale con le perline bianche alla madre e una collana con un ciondolo a forma di pallone da basket al fratello, pensava di aver scelto bene, ma la sua solita insicurezza aveva avuto la meglio su di lei.



Il padre la guardò con la coda dell’occhio, non potendo distogliere lo sguardo dalla strada, ma le fece comunque un lieve sorriso, dopo di che parlò. “Ma certo tesoro, saranno contentissimi, soprattutto Justin vedrai. Inoltre ricorda che ciò che conta è il pensiero.” Le disse in tutta sincerità Jeremy, intenerito da quella semplice domanda.



Nonostante fosse un uomo dall’aspetto massiccio e il suo corpo fosse completamente ricoperto di tatuaggi, era un bonaccione che amava la sua famiglia e faceva di tutto per renderla felice. La piccola annuì contenta fidandosi ciecamente delle parole del padre, facendo scomparire tutta l’insicurezza che l’aveva colpita poco prima e ritornò a guardare quelle due scatoline, impaziente di scoprire la faccia dei suoi famigliari una volta che avrebbero visto i regali.



Era così concentrata sulle due scatoline che non si accorse dei piccoli sussurri del padre, che molto presto si trasformarono in vere e proprie imprecazioni. “Papà che succede?” Chiese la piccola, distogliendo lo sguardo da ciò che aveva in mano. “Porca puttana, l’auto non frena!” Urlò l’uomo, premendo continuamente il pedale del freno. La bambina trasalì e iniziò a piangere, cominciando a guardare ciò che aveva accanto a se.



Per tornare alla loro umile casa, l’uomo aveva deciso di percorrere una scorciatoia, il che significava dover attraversare un fitto bosco pieno di alberi. “Oh cristo santo” Gridò l’uomo disperato da ciò che stava per accadere e in quel momento si sentì un buono a nulla che non era neanche riuscito a salvare la sua bambina.



Si sentiva così confuso, non riusciva a capire come mai tutto ad un tratto quei freni avessero smesso di funzionare. Guardò un’ultima volta la bambina e le sussurrò qualcosa che la piccola non riuscì a capire. “Papà!” Urlò un’ultima volta, guardando il grande arbusto che le si presentava di fronte. Si sentì solo un forte botto e la piccola non vide più niente, non sentì più niente, forse era morta.






Mirea basta! No! Ma cosa sei diventat! Troppa violenza in un solo capitolo, ma quante ne fai passare a queste povere persone, sei la dea della sofferenza sei cattiva!





“Mio padre è morto Jes… O meglio lo ha ucciso lui.”

“Lui chi?” Aggrotto la fronte non capendo, guardandola confusa, ma terribilmente spaventata da ciò che ha detto. “Tom” Un brivido di terrore scorre lungo la mia spina dorsale e la mia bocca si sgrana più per la shock, che per la paura. Le mie domande aumentano di continuo, man mano che i secondi passano e ho paura che la testa mi stia per scoppiare, ma lei inizia di nuovo a parlare rispondendo alle mie domande inespresse.



“Ha manomesso lui i freni dell’auto di mio padre. Voleva fargliela pagare per avergli portato via l’amore della sua vita… Mia madre” Sento l’aria mancare, non avrei mai creduto che Tom fosse in grado di provare dei sentimenti come l’amore, perciò rimango ancora più sorpresa e la mia curiosità cresce a dismisura.



“Ma… Voleva farla pagare anche a mia madre per aver scelto mio padre al posto suo, perciò una volta eliminato mio padre, ha cercato di portarle via i due suoi figli e come vedi c’è riuscito” Ascolto con attenzione tutte le parole di Jazmine e rimango sempre più incredula di fronte alla crudeltà di quell’uomo e alla sofferenza di questa ragazzina.



“Voleva uccidere anche me e Justin e con me ci stava quasi riuscendo come vedi, ma... io sono riuscita a sopravvivere a quel terribile incidente… Quel giorno controllò l’auto per constatare che mio padre fosse davvero morto e purtroppo è stato così, ma io no… Io ero ancora viva e ha riflettuto su cosa fare con me, così dopo un po’ di esitazione, ha deciso di portarmi con sè e quando avrei compiuto 16 anni avrei fatto la prostituta.” Sospira inumidendosi le labbra, prendendo un pausa e la voglia di interromperla e sfogare tutto ciò che penso è così tanta, ma stringo i pugni trattenendomi dall’imprecare contro quell’uomo che ha sconvolto una famiglia felice come la loro.



“In tutti questi anni che sono stata con lui, mi ha insegnato cosa piace ad un uomo e cosa non piace. Mi ha insegnato ad essere una puttana!” Sputa quella parola come se fosse veleno e in effetti lo è anche per me e il ribrezzo per lui cresce a dismisura.



“Con Justin è stato diverso… Mia madre ha dovuto farlo e io la capisco perfettamente. Dopo che è partito con Tom, io sono rimasta in Canada con Tyson” Trasalisco al suo nome, ricordando improvvisamente i calci all’addome e i lividi che mi ha procurato. Ora si spiega tutto, capisco il perché della rabbia di Tom, nei confronti della famiglia di Justin, ma non capisco perché ora ce l’ha con me.



“In tutti questi anni Tom mi ha picchiata, mi ha minacciata nel caso avessi provato a scappare, mi ha detto che avrebbe fatto del male a mia madre, a mio fratello e anche a… Christian” Mormora l’ultimo nome e dalle sue gote iniziano ad uscire lacrime di rabbia, mentre io stento a chiederle chi è quel ragazzo che ha nominato, di cui mi sembra di aver già sentito il nome.



“Christian è il ragazzo che ti ha rapita” Afferma rispondendo alla mia domanda inespressa, mentre un brivido percorre la mia colonna vertebrale. “Ed è anche il mio ragazzo.”



E poi questo ti mette KO! Christian e Jazmine stanno insieme? Mi senti urlareee? Cavolo hai una mente coì contorta... Eppure non ti facevo così, sembri dole dolce ma non lo sei affatto... Tutta la storia di Justin si è svelata dopo 38 capitoli e brava Mirea! Bravissima, ma non ti perdono per avermi fatto soffrire così tanto, perciò ciao! Addio forevah!

Baciii

-Cate <3

P.S tI VOGLIO BENE IDIOTA! Miraccomando aggiorna presto!

Nuovo recensore
02/09/14, ore 17:42
Cap. 37:

Amore mio bellissimooo!

Eccomi qui finalmente! Dopo giorni di agonia, perchè purtropo a causa del computer rotto non ho potutto recensire ben due capitoli ti rendi conto? Piango in aramaico... Però adesso mi devo dar da fare e sappi che li recensrò tutti e due... Già dal titolo ho capito che questo non sarebbe stto un capitolo come tutti gli altri e in effetti mi ha fatto un certo effetto leggerlo...






Quegli occhi ambrati che ho già visto troppo volte, che hanno incrociato le mie iridi azzurre, che mi hanno fatto innamorare sono lì davanti a me, ma questa volta non appartengono a Justin. Una ragazza dalla corporatura minuta, con i capelli color grano sosta davanti a me in attesa di una risposta da parte mia che non arriva. Indossa un pantaloncino stracciato, una canotta verde militare e ai piedi un paio di anfibi neri.



I suoi occhi mi scrutano continuamente, facendomi venire la pelle d’oca. Questa ragazza mi sembra di conoscerla, anche se sono sicura di non averla mai vista in vita mia. Tutta questa situazione è assurda, i suoi occhi fissi su di me mi inquietano. E’ come se ci fossero gli occhi di Justin a guardarmi, ma al posto del suo corpo, c’è quello di una ragazzina che avrà all’incirca quattordici - quindici anni.



Il mio corpo trema, appena lei si siede sul letto di fianco a me e cerca di avvicinarsi, ma io mi scosto, rotolando dall’altra parte. “Calmati non voglio farti del male” La sua voce è così tranquilla, così calma, fredda, ma soprattutto così familiare. Quando l’ho sentita parlare la prima volta avevo già avuto qualche sospetto, ma poi ho lasciato perdere, pensando di essermi sbagliata, così i suoi occhi color caramello mi hanno distratta.



Tutto questo ha un nonché di sovrannaturale e il mio corpo non smette di tremare e di essere scosso da milioni di brividi. Come faccio ad avere paura di una ragazzina dal viso angelico e dagli occhi tristi? Il mio corpo continua a rimanere fermo e sembra essere infastidita dalla situazione e lo capisco subito dal suo sbuffo.



“Guardami” Esclama alzandosi dal letto e facendo segno con le mani sul suo corpo. “Non sono armata, sono solo una che ti vuole aiutare” Aggiunge, penetrandomi di nuovo con i suoi occhi caramello. Deve smetterla di guardarmi. Non capisce che non ho paura di lei perché potrebbe essere armata o altro, tutto quello che mi fa paura sono la sua voce e il suo viso dai lineamenti così familiari. E’ una ragazza bellissima, un angelo che potrebbe trasformarsi in un diavolo da un momento all’altro.



“Chi sei?” Farfuglio esponendo la domanda che mi è ruotata in testa sin da quando l’ho vista, mentre il suo viso sembra rilassarsi al suono della mia voce che finalmente le sta parlando. “Non so se sia una buona idea dirtelo in questo momento” Annuncia scuotendo la testa, facendo aumentare la confusione nella mia testa.



“Perché? Se vuoi veramente aiutarmi dimmi dove sono e chi diavolo sei!” Urlo alzandomi di scatto dal letto, ma ricado subito dopo a causa di tutte le botte che ho preso. Il dolore allo stomaco è stato surclassato dai miei pensieri, ma non ho dimenticato che sono stata picchiata. “Hai bisogno di aiuto” Mi viene incontro la ragazzina misteriosa che cerca di aiutarmi.



“Voglio prima sapere chi sei” Ribatto ancora una volta fulminandola con lo sguardo, prima che si avvicini al mio corpo. Sospira prima di sedersi sul letto e guardarmi rassegnata. “Non penso sia il momento più adatto per dirtelo. Posso però dirti dove sei” Dice abozzando un sorriso, mentre io annuisco insicura. La voglia di sapere chi è mi sta logorando il cervello, ma anche la voglia di sapere dove sono e che cosa è successo non smette di ronzarmi in testa.



“Sei stata rapita” Dice in un sospiro, mentre io le faccio uno sguardo ovvio, incitandola a continuare. “Ti hanno dato un sonnifero per farti addormentare dopo averti stordita con il cloroformio e ti hanno portata a Tenerife” Sussulto sentendo il nome della città che mi ha nominato Alex. Sono in Spagna, dall’altra parte del mondo con delle persone che mi vogliono fare del male. Avevo ragione a pensare che qua ci fosse il fuso orario.



Le mie speranze iniziano a svanire e delle lacrime mi si formano agli angoli degli occhi.

Tenerife.

La città rimbomba nella mia mente come un eco sotto la voce della ragazzina misteriosa che non smette di fissarmi preoccupata, quando ad un tratto tutti i fili si ricollegano al mio cervello. “Sei tu la ragazzina che mi chiamava sempre al telefono?” Domando con gli occhi sbarrati.



Tutto questo sembra un film dell’orrore, un incubo dal quale non uscirò mai. La mia testa gira dalla troppa confusione, vogliosa di sapere e di capirci qualcosa. “Si” Afferma incontrando i miei occhi, mentre il mio cuore smette di battere per qualche secondo. Ecco perché la sua voce mi era così familiare. “Tu hai chiamato Justin in quel modo, quindi lo conosci, io…”                                                                                                                



“Non conosco nessun Justin” Biascica, come se non fosse sicura delle sue parole, mentre io socchiudo la bocca in cerca di risposte. “Conosci sua sorella?” Chiedo un’altra volta, guardando il viso di quella ragazzina, che mi fa accelerare i battiti del cuore e ad un tratto capisco tutto. “Sei tu Jazmine?” Mi metto le mani davanti alla bocca, mentre lei mi guarda con occhi lucidi come se volesse dire qualcosa, ma dalla sua bocca non esce nulla.



Non può essere vero.



Lei non può trovarsi qui, non può essere lei, ma la sua somiglianza con Justin è una cosa impressionante. Continua a non rispondermi guardandomi con uno sguardo di supplica; non vuole che le faccia più domande, ma io devo sapere, non smetterò di farle domande fino a quando non mi avrà detto tutta la verità.



“Ti prego rispondimi, puoi fidarti di me” Avvicino la mia mano alla sua per rassicurarla. Lei la guarda deglutendo per qualche secondo, sta per aprire bocca quando ad un tratto Tom fa di nuovo irruzione nella stanza facendo tremare il mio corpo.



“Kayla, ti ho proibito di vederla, esci immediatamente fuori di qui” La ragazzina sussulta alla voce minacciosa dell’uomo e non può fare a meno di annuire sconsolata, facendo aumentare la confusione nella mia testa. Kayla? No, deve esserci un errore. La sorella di Justin, si chiama Jazmine, ma se il nome Kayla fosse tutta una copertura di Tom? Ci sono troppe coincidenze.



Quella ragazzina sembra avere l’età di Jazmine, la somiglianza con Justin, per non parlare di quella chiamata in cui lei lo chiama ‘Bibo’. Potrei anche sbagliarmi e magari mi sto illudendo come sempre, ma questa volta la realtà sembra essere più forte della speranza. Devo vederci chiaro.



Ma è ovvio che quella ragazzina è Jazmine... Più chiaro di così si muore, è Jazmine enon Kayla questo è sicuro... Come dice Jessica è solo una copertura di quel'odiso di Tom...







“Moccioso” Di nuovo la sua voce roca e divertita arriva fastidiosa al mio orecchio come lo stridulo delle unghie su una lavagna. “Tom… Dove sei?” Chiedo disperato passandomi una mano tra i capelli, mentre Cait si è già alzata dalla sedia con uno sguardo preoccupato che non le avevo mai visto. “Vuoi parlare con lei?” Ridacchia divertito, facendomi stringere i pugni dalla rabbia e aumentare la preoccupazione di sentirla parlare.



“Si” Supplico deglutendo, mandando giù quel nodo in gola che non vuole saperne di andarsene. “Dolcezza, parla” Il mio cuore inizia a battere più veloce e in questo momento non sono più tanto sicuro di voler sentire la sua voce sofferente, ci starei troppo male. “Justin” Il mio nome sussurrato da lei, esce dalla sua bocca come una supplica, come se mi stesse supplicando di salvarla e non posso fare a meno di avere un colpo al cuore.



“Amore mio” Sussurro facendo un leggero sorriso, come se mi vedesse e potessi tranquillizzarla solo con quello. Dei singhiozzi si fanno spazio dall’altra cornetta e subito il sorriso scompare dalle mie labbra, facendomi contrarre la mascella. “Verrò a prenderti piccola, te lo prometto” I singhiozzi si fanno più forti, mentre il mio cuore soffre ancora di più e stringo gli occhi come se volessi evitare di volerla sentir piangere perché mi sento distrutto e impotente.



Lei è chissà dove in pericolo, mentre io sono qui in una casa – al sicuro - con il cuore a pezzi. “Justin sono a Te-“ La sua voce viene interrotta da un’altra più grossa. Quella di Tom. “Sta zitta troia!” L’eco di un rumore sordo, ma potente, si fa spazio nel mio orecchio, seguito dall’urlo di Jes, che mi fa salire il sangue al cervello. “Cosa le stai facendo Tom?” Urlo disperato, mentre Cait inizia a piangere coprendosi la bocca con le mani.



La mia preoccupazione aumenta, mentre continuo ad urlare contro Tom sentendomi un incapace buono a nulla. Non posso fare niente per aiutarla, le sta mettendo le mani addosso e io sono qui attraverso uno stupido telefono a supplicarlo. “La tua puttana parla troppo” Digrigno i denti al nome che le ha dato, ma non ribatto, sarebbe peggio, così cerco di supplicarlo e di calmarlo.



“Non farle del male” Stringo gli occhi per il nervoso, mentre Cait viene più vicino a me. I singhiozzi continuano a sentirsi indisturbati e i battiti del mio cuore sembrano diminuire rapidamente. “Per favore Tom! Dimmi dove cazzo sei!” Lo scongiuro, mentre un’altra risata mi arriva nelle orecchie. “Trovami ragazzino” Sogghigna, prima che io senta il classico ‘tu-tu’.







Ho adorato questa parte, anche se è terribilemnte triste, però il modo in cui lui la chiama amore mio è così dolce che stavo per scoppiare a pangere e poi Tom che diavolo sta facendo a Jessica? Sappi che io mi preoccupo e non poco...







Passano i minuti e io mi sento sempre più inutile. Cait sta cercando di scoprire qualcosa da circa un’ora e io sono qui a disperarmi e a pensare un modo per trovarla. “Justin!” Urla la voce di Cait interrompendomi dai miei pensieri. “Ho trovato le coordinate della chiamata.” Mi alzo di scatto dalla sedia andandole in contro con la faccia sul computer, dove lampeggia la scritta della città più pericolosa al mondo.



“Tenerife” Sussurro più a me stesso che a lei con il cuore in gola. Scuoto la testa e esco di casa correndo, ignorando le urla di Cait e di Ryan che mi intimano di fermarmi. Comincio a correre finchè non arrivo a quella vecchia casa dalle pareti giallo ocra, che non vedevo da tempo ormai. La casa dove ho vissuto con Tom.



Estraggo le chiavi dalla tasca del giubbotto nero di pelle che indosso e le infilo con foga nella serratura, avendo fretta di entrare. Spalanco la porta, non preoccupandomi di chiuderla e mi dirigo nella stanza di Tom. Inizio a frugare negli armadi e sotto il materasso del letto, per poi passare ai cassetti. Li apro uno alla volta, finchè non arrivo all’ultimo dove c’è una scatola nera.



La prendo, per poi aprirla lentamente, trovandoci dentro ciò che cercavo: la pistola. La rigiro nelle mani deglutendo, rendendomi conto di quello che voglio fare. Solo una volta ho preso in mano quella pistola. Lui mi ha costretto a farlo per i soldi della droga che doveva recapitare a Toronto.



Mi mandò a minacciare quel povero ragazzo che tremava davanti ai miei piedi con un’espressione di terrore sul volto. Non dimenticherò mai quel ragazzo così terrorizzato per colpa mia. Mi diede i soldi tremando e poi scappò via. Quando vidi mia madre le raccontai tutto e mi fece giurare davanti a lei che non avrei mai più usato questa pistola.



Chiudo gli occhi ricordando gli occhi scioccati di mia madre, prima di prendere il telefono e comporre il numero di Ryan. “Justin!” Esclama rispondendo dopo il secondo squillo. “Ma dove sei fini…”  

“Prepara i biglietti, partiamo per Tenerife!” Lo interrompo con un tono incredibilmente serio. “Woah, woah, amico stai calmo non essere precipitoso, sei solo agitato”                                                                   



“Ti ho detto di prendere quei fottuti biglietti aerei, se non vuoi venire con me, non me ne frega un cazzo, partirò da solo” urlo con rabbia, mentre sento un respiro affannato dall’altra parte. “Ricordati che non ti lascerò mai da solo. Sono il tuo migliore amico e verrò con te.” Abbozzo un sorriso riconoscente anche se lui non può vedermi.



“Vengo anche io” Dice la voce di Simon che arriva come un sussurro attraverso la cornetta come se fosse lontano. Sorrido ancora una volta sentendo finalmente di potermi fidare di lui. “Bene, preparo i biglietti e le valige” Annuisco anche se lui non può vedermi e chiudo la chiamata.



Ripongo il cellulare nella tasca del pantalone, prima di emettere un lungo sospiro frustato. Guardo la pistola, controllando che dentro ci siano i proiettili. “Perdonami mamma, ma è arrivata l’ora di rompere quella promessa per salvare la ragazza che amo”.





Per non parlare poi di quest parte che io ho adorato più di tutte... Justin che fa una promessa alla madre e la infrange per poter salvare la ragazza che ama... E' tutto così romantico e io sono senza speranze..

Ciao!

Vado a legere il capitolo 38 lol

-Cate <3

Ps Vedere Justin con una pistola i mano è così eccitante... *Modalità perversa made on*


 

Recensore Junior
25/08/14, ore 15:26
Cap. 37:

Ho appena finito di rileggere tutto! 

Già, ho riletto 37 capitoli in una notte e mi sono tenuta gli ultimi 7 da leggere ora.

Come hai detto anche tu, l'inizio può sembrare banale, ma poi le cose cambiano completamente.



Ora do un piccolo consiglio a quelle persone che si sono dedicate ai primi capitoli e poi si sono stufate. 

Sapete? Questa storia è come un romanzo e come tale, fino al decimo capitolo non ti prende pienamente, ma appena passata quella soglia non ne puoi più fare a meno e diventa la tua droga.



Hai un modo di scrivere infallibile, anche se, come me, tendi a fare troppe domande retoriche -o meglio, tendevi, ora stiamo migliorando entrambe. E' una cosa che a non tutti può piacere, anzi, ci sono persone che odiano profondamente le domande retoriche, ma sono così belle che non capisco il perchè. C'è un perchè, poi!?



Il fatto che Justin e Jessica cantino Overboard insieme, mi ha fatta stare ritta a sedere mentre leggevo, ero tutta un fremito, avevo i brividi giuro; può essere che quella canzone sia la mia canzone preferita in assoluto, quella di cui presto porterò alcune parole scritte permanenti sulla mia stessa pelle. Impresse così, per sempre. 

Per quanto riguarda la canzone, non posso non conferirti un'infinità di punti, non solo è la mia canzone preferita, ma si addice completamente alla storia.



Il personaggio che più ho, ovviamente, odiato, è quello di Tom. E' una persona subdola e maligna, si vede che tutto quello che desidera fare è del male a Justessica. Sì, ho inventato il nome per la coppia. Spero solo che una pallottola gli finisca nel cervello, o che marcisca in galera, se lo merita completamente.



Leggere e poter amare di nuovo vecchi personaggi come Caitlin Beadles, Christian Beadles e Ryan Butler mi ha fatta impazzire; sono una Beadles Babe, quindi immagina i salti che ho fatto quando ho letto di loro.



Sono solo felice che Christian sia ancora vivo, ma non so quale sarà l'evolversi della storia; è tutto così complicato che non posso immaginare altro e l'unica cosa che purtroppo posso fare è aspettare il prossimo capitolo.



Per quanto riguarda la relazione fra Tom ed Erin, mi ha immediatamente spezzato il cuore, soprattutto quando alla cena, Justin, rivela così tanto di Tom a Jessica, ed è proprio lì che questa storia mi ha colpita, che aveva qualcosa di davvero diverso rispetto a tutte le altre. 



Mirea, non c'è assolutamente nulla di banale nella tua storia, ricordatelo sempre.



Il capitolo in cui, finalmente, Jessica e Justin fanno l'amore, è in assoluto il  trionfo dell'amore impossibile, così tanto amore da ricordare l'amore fra Romeo e Giulietta in quelle poche pagine in cui finalmente si concedono l'uno all'altra. Ma come nella tragedia di Shakespeare, succede qualcosa il giorno seguente, Romeo parte per Mantova, mentre nella tua storia, Jessica viene rapita e nascosta a Tenerife.



Spero solo che ci sia un lieto fine, ma sono più che fiduciosa che ci sarà.



Complimenti, questa storia merita davvero.



Margaretavon
 

Nuovo recensore
21/08/14, ore 03:15
Cap. 37:

wow è bellissima!!!! non vedo l'ora di leggere il seguito!!! dimmi quando l'hai messo!!!

Recensore Master
20/08/14, ore 16:38
Cap. 37:

Devo smetterla di chiudere fuori tutte le storie pregne di sentimenti intensi, non che non ne legga, ma mi fa sempre molto strano. Questa è la prima recensione che ti scrivo dal pc, e dubito fortemente che sarà molto diversa dalle altre, però voglio impegnarmi e fartene una come si deve u.u che poi ho queste unghie lunghe che mi cliccano anche il tasto sopra a quello che mi serve quindi è un bordello, e le maiuscole non vanno da sola ma ce le devo mettere per forza anche se mi cago il cazzo. Che poi che significa l'espressione Cago il cazzo, scusa? ok, sto delirando, fortuna che avevo detto di voler fare una recensione come si deve...
Ricomincio.
Reeeeeaaaa, ciaooo <3 stavo giusto prenotando due biglietti aereo per Tenerife, ti va di venire con me? Ma quanto sono sdolcinati Jes e Jus insieme (i nomi giusto giusto uguali dovevi dargli eh?) ''amore mio'' ''oh, piccola'' ''oh,salvami mio prode cavaliere in sella al tuo destriero dalla bianca criniera'' ''oh, mia principessa'' ci manca solo che iniziano a dirsi ''oh, moon of my life'' ''oh, my sun and stars'' (riferimenti a Game of Thrones puramente voluti, sono quasi a metà della seconda stagione e il mio personaggio preferito è già morto) vabbè, presuppongo che tutto questo non t'importi quindi passo avanti. Credo che questa sia la mia recensione più lunga. O almeno lo sarà quando finirò. MUAHAHAHAHA
Oh, poverini tutti loro che soffrono c.c chi perchè viene picchiata e chi perchè non ha idea di cosa fare. Ma, esattamente come il buon vecchio Argent (non Gerard, parlo di quello strafigo di Chris), non c'è nulla che non si possa risolvere con una bella pistola calibro.. ehm.. no inutile, non ricorderò mai quelle due lezioni impartitemi da Teen Wolf e dagli Argent sulle pistole. Però trovo che sia un'ottima sostituta al cavallo, le promesse vanno infrante certe volte, purchè si faccia in bene però. E credo che questo sia il caso, secondo me Jus non sta infrangendo una promessa, voglio dire, non sta usando una cazzo di pistola per terrorizzare un ragazzino pe' du' mazzette, no, sta andando da Tom. E' come se prendendo quella pistola in mano stesse prendendo anche le redini della sua vita e di tutta la sua forza per andare a distruggere tutto ciò che lo distrugge. Sta andando ad affrontare ogni sua paura e ogni suo mostro, prendendo anche coscienza di se stesso. Credo che quelle ultime frasi non siano affatto banali o scontate, anzi, tutto il contrario. Credo che siano il fulcro, la colonna portante di tutto. Mamma mia, mi sento così profonda. Guarda, la smetto all'istante.
E la ragazzina dagli anfibi neri, là, quella che sta con Jes all'inizio, mi sta un po' sul cazzo, ma d'altra parte chi non mi ci sta? Comunque, non lo so, mi lascia perplessa, e inutile sperare che non sia la sorellina perduta, vero? E poi un'altra cosa, l'ultima, te lo giuro, quando Justin ha parlato di suo padre, dio. Lì mi è sembrato di vedere tutto il suo desiderio di averne uno, uno di quelli con cui cresci, uno di quelli che crescono insieme a te e imparano insieme a te, e uno di quelli da ammirare per la sua forza, uno di quelli che si chiudono in cantina la sera e ne escono la mattina dopo con un modellino di quell'auto che ti piace tanto e te la regalano perchè l'hanno fatta solo per te, uno di quelli che ti portano al lago a perscare, o che ti insegnano a costruire una casa sull'albero. Ho visto tutto il suo desiderio di avere una vita normale, con un padre al posto di Tom. Mi è piaciuto davvero tanto questo capitolo, uno dei miei preferiti i assoluto!
Complimenti ammmore mioo <3 <3 <3

No, ok, ho dovuto modificare la recensione perchè erano 666 parole ed era una cosa inquitante. Ora mi sento meglio.
(Recensione modificata il 20/08/2014 - 04:39 pm)