Amore mioooo <3
Ho riletto il capitolo circa du volte, per quanto mi è piaicuto, sono rimasta colpita per la tua bravura, migliori sempre di più e sei fantastica! <3
A quella strana telefonata non ci ho più fatto molto caso, sono sicura che sarà stata qualche ragazza della mia scuola che aveva il mio numero, per divertirsi a spaventarmi, perciò l’ho quasi dimenticata. Oggi è il primo giorno che vado a scuola dopo tutto quello che è successo con Alex.
Quel quasi mi inqueta parecchio, sei cattiva, quando fai così, però devi ammetterlo la Jessica che hai creato è un pò stupida, per caso somiglia a qualcuno o HAI preso spunto da QUALCUNO? No dai scherzo!
Sono appena arrivata a scuola ed il cortile è pieno di ragazzi che ridono, alcuni che parlano degli ultimi pettegolezzi, i bulli che fumano o che guardano minacciosamente i secchioni che leggono tranquilli un libro sotto un albero, le coppie che si baciano o scherzano facendo invidiare tutti i single (perfino me) e infine ci sono io seduta sulla mia solita panchina ad aspettare che la campanella suoni.
Sto per mettermi le cuffie, quando una mano leggera e delicata si posa sulla mia spalla, facendomi voltare all’istante. Rimango a bocca aperta di fronte al ragazzo che si presenta di fronte a me. Occhi azzurri color del mare, con qualche sfumatura verde prato, i capelli neri come la pece alzati in una leggera cresta, fisico leggermente muscoloso e molto molto alto.
Deglutisco rumorosamente boccheggiando come un’emerita cogliona. E’ davvero stupendo, ma niente a che vedere con Justin.
Cazzo! Devo smetterla di pensare sempre a lui.
Perchè quando hai descritto quel dio di ragazzo, io ho immaginato Gabriel Garko al suo posto? No, ma dico si facosì eh? Lo sai benissimo che io amo Gabriel Garko e tu mi rappresenti Simon con le stesse caratteristiche somatiche... Vabbè lasciamo perdere la cresta.
“Scusami se ti ho disturbato, ma sono nuovo e volevo sapere dove fosse la segreteria.” Mi dice accennando un sorriso dolce. Mi giro verso la porta d’ingresso per poi dargli le informazioni che gli servono.
“Prosegui sempre dritto per il corridoio e alla prima porta bianca gira a destra, di fronte c’è la segreteria.” Concludo facendogli i classici gesti con le mani per dare un’indicazione stradale. “Ah ho capito.” Annuisce prima di guardarmi negli occhi. “Comunque io sono Simon.” Allunga la mano verso la mia sorridendomi, facendomi vedere i suoi denti bianchi.
“Io sono Jessica, piacere.” Dico ricambiando il sorriso e stringendogli la mano. “Senti, ti va di accompagnarmi a fare un giro per la scuola? Non conosco bene il luogo e una guida mi sarebbe molto utile.” Si gratta la nuca imbarazzato e mi guarda ridacchiando. Penso qualche secondo sul da farsi, prima di annuire sorridendo e affiancarlo con passo leggermente affrettato rispetto al suo.
Si, in fondo fare la 'guida' della scuola a questo ragazzo, sarà meglio che starsene come un asociale a prendere il sole, seduta su una stupida panchina rovinata dal tempo ad ascoltare la mia Demi. No, niente è meglio di Demi Lovato... A parte Justin.
No, vabbè questa parte mi ha fatto mi ha fatto morire dal ridere! "Scusami se ti ho disturbato?" Ma dico hai sentito? Come fa a chiederle questo? E' ovvio che non l'ha disturbata, anche se stava ascoltando la Demi però come ha detto Jessica, Justin è meglio di Demi, nulla contro di lei, ma Justin è Justin, però quello che mi chiedo è che Simon non è Justin, perciò poteva preferire tranquillamente lei a lui... Non so se mi sono spiegata :)
Entriamo nella scuola notando già alcuni alunni che girano nei corridoi. Inizio a parlare come se stessi facendo una guida alla Tour Eiffel sentendomi una stupida. Indico gli armadietti, le aule, i laboratori e perfino i bagni, accompagnata dai commenti divertenti di Simon.
Infine mi dirigo alla mensa dove ci sono ragazzi che discutono o che fanno colazione al bar. “E con la mensa concludiamo il giro turistico.” Dico con fare saccente, facendolo ridere. “Bhè sei simpatica e ogni luogo che abbiamo visitato, l’hai descritto con tanto sarcasmo, perciò grazie.” Mi dice sorridendo.
“Bhè non posso dire che tu sia antipatico, ma non sono stata l’unica che ha fatto commenti poco carini sulla scuola Mrs. Simpatia.” Concludo facendo le virgolette al nomignolo che gli ho appena affibbiato. Lui di tutta risposta ride ancora di più. “Sai credo che noi due diventeremo grandi amici Jessica.” Gli sorrido mordendomi l’interno guancia.
“Lo credo, anche io, ma chiamami Jes.” Mi ci voleva proprio un amico in questo periodo di solitudine. La sua presenza qui a scuola mi ha rallegrato la giornata. Finalmente una cosa bella dopo tanto tempo. Inoltre Simon sembra un bravo ragazzo e sono sicura che di lui mi potrò fidare.
“Va bene, quanti anni hai?” Domanda cambiando argomento. “Diciassette, quasi diciotto.” Sussurro mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Oh quindi abbiamo la stessa età.” Si strofina le mani per il freddo, mettendosele successivamente in tasca. “Così sembra.” Faccio spallucce e mi dirigo verso il bar, seguita sempre da Simon.
Iniziamo a parlare del più o del meno come se fossimo amici da un’intera vita e devo dire che mi trovo bene con lui. E’ un ragazzo simpatico e divertente, oltre ad essere estremamente carino.
Continuo a ridere come una matta alle battute di Simon dimenticandomi per un attimo di tutti i problemi, quando ad un tratto sento uno sguardo puntato addosso. Mi giro dalla parte opposta alla mia sentendomi osservata e smetto subito di ridere notando gli occhi di Justin che mi scrutano severi.
Merda!
Minchia! E ora? Ora lo ammazza! Ora lo ammazza! Ora lo ammazza! Ora lo ammazza! Ne sono sicura! *Si prepara una scodella di pop-corn per vedere il match*
La sua mascella perfetta è contratta e posso vedere la vena del suo collo più grossa, i muscoli sono tesi e il suo petto che va su e giù mi fa intendere che il suo respiro è irregolare. Deglutisco ignorando Justin e riporto tutta la mia attenzione su Simon che sicuramente si è accorto della tensione di pochi secondi fa, dato che ha smesso di ridere anche lui.
“Chi è quello?” Mi domanda estremamente serio. “Quello chi?” Domando a mia volta facendo finta di non capire. “Dai Jes! Hai capito benissimo di chi parlo! Il biondino alle tue spalle, ricoperto di tatuaggi.” Ridacchio nervosa prima di battere scherzosamente una mano sul tavolo. “Aaaaah quello… Si chiama Justin.” Rispondo alzando le spalle con non-chalance lasciando che un sorriso nervoso passi per le mie labbra.
“Bhè? E’ il tuo ragazzo?” Impreco mentalmente per la domanda che mi è stata appena posta, prima di portare i miei occhi su Simon che mi guarda in attesa di una risposta.. E adesso?
Justin non è il mio ragazzo, però in un certo senso lo è stato. Oh ma dai? In quale senso è stato il mio ragazzo? Non c’è stato nulla di ufficiale! Niente di niente, perciò lui non è niente per me! Come no!
“Oh no, lui il mio ragazzo, è solo un conoscente!” Rido nervosamente prima di girarmi verso Justin che continua a guardare Simon come se volesse ucciderlo.
Smettila, porca puttana!
Ahahahah, immagino gli sguardi di di fuoco di Justin che sta lanciando a quel Sim... So che si chiama Simon, ma io lo chiamo Sim okay? Okay <3
“Bhè da come ti guardava, non si direbbe, sembra che voglia uccidermi, ma forse mi sbaglio!” Oh no, non ti sbagli Simon, se avesse una pistola qui, credo che lo farebbe. “Si certo sicuramente ti sbagli, lui è buono come il pane, non farebbe del male ad una mosca.” Mi giro per prendere una bottiglietta d’acqua dallo zaino, per poi iniziare a sorseggiarla, dato che sto iniziando ad agitarmi.
“Da come lo stai descrivendo sembra un bravo ragazzo, mi piacerebbe tanto conoscerlo.” Spalanco la bocca dimenticandomi di avere il collo della bottiglia adagiato in quest'ultima e comincio a tossire rumorosamente, soffocandomi con quel liquido trasparente attirando l’attenzione di qualche ragazzo, forse anche quella di Justin.
La mia vista si appanna a causa delle lacrime che escono dallo sforzo di tossire e vedo con la coda dell’occhio Simon che si avvicina per darmi pacche sulla spalla. “Stai bene?” Mi domanda una volta avermi vista più calma. Faccio un sospiro profondo prima di rispondere.
“Oh, si credo… Sarà meglio che vada un attimo in bagno.” Gli faccio un leggero sorriso, prima di alzarmi dalla sedia. “Ci vediamo dopo Jes.” Urla la voce di Simon per farsi sentire. Non rispondo e continuo a camminare dirigendomi immediatamente in bagno.
Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso! Mireaaaa! Ahahaha tu mi vuoi morta vero? Anche io stavo sorseggiando un buon succo di frutta, quando ho letto la parte in cui Jessica sputava l'acqua sono morta dal ridere che stavo per sputare anche io il mio succo! :D
Lo sguardo tagliente di Justin mi ha colpita nel profondo. Sembrava arrabbiato e sono rare le volte che l’ho visto così. Questa dovrebbe essere la seconda. La prima è stata sicuramente quando eravamo in macchina e io gli avevo detto delle cose orribili. Brividi attraversano le mie braccia a quel ricordo e sono sicura che non siano per l’acqua fredda.
Ricordo che quel giorno ero spaventata, proprio come lo sono adesso. Lui oggi sembrava così arrabbiato con me, anche se io, credo di non aver fatto nulla di male. Ma forse la sua non era rabbia. Nonostante la lontananza avevo visto che i suoi occhi erano di un verde petrolio, quasi neri, ma c’era una scintilla nuova che non avevo mai visto prima.
Era gelosia quella che ha provato vedendomi con Simon?
Mi sorprende il fatto che dopo tanto tempo, io ancora non lo conosca così bene. Ogni giorno mostra un lato nuovo di se che mai avrei pensato potesse avere. E poi il fatto che Simon volesse conoscere Justin è stata la cosa che mi ha fatto spaventare di più e ancora una volta non ne capisco la ragione.
Eeeeh cara Jessica, Justin è un ragazzo con più facce, non perchè sia flaso o altro, ma perchè ha molte personalità... E comunque ripsondo io alla domanda di Jessica! E' OVVIO CHE E' GELOSO! Perchè quella ragazza è sempre così insicura eh? Mi somiglia a qualcuno: TE!
Apro gli occhi portando lo sguardo sul rubinetto e lo chiudo, scuotendo le mani per far andare via l’acqua. Alzo gli occhi sullo specchio e lì lancio un urlo, mettendomi subito dopo le mani sul cuore dallo spavento. “Ma sei impazzito? Che ci fai qui?” Sbraito cercando di far tornare i battiti del mio cuore regolari.
Alle mie spalle appare Justin poggiato sul muro con le braccia incrociate e un piede poggiato alla fredda mattonella del marmo. Sembra un gangster e si, fa paura. “Chi era quello?” Mi dice assumendo un’espressione che non lascia trasparire emozioni, ignorando completamente la mia domanda.
Non rispondo continuando a guardare il suo volto. Lui sbuffa e si avvicina velocemente a me, portando il suo viso a pochi centimetri dal mio. “Chi. Era. Quello.” Scandisce ogni parola digrignando i denti dal nervoso. Maledetto il giorno in cui il preside ha deciso di fare i lavandini in comune sia per ragazzi e ragazze. Non nego che in questo momento io abbia paura di Justin, ma cerco con disinvoltura di mostrargli la faccia più tranquilla che so fare.
“Nessuno di importante.” Alzo le spalle facendogli un sorriso falso. Mi giro, per prendere la carta per asciugarmi le mani, quando mi sento strattonare per il braccio e il freddo marmo delle piastrelle sbattere contro le mie spalle. Apro la bocca per la sorpresa e per il dolore, mentre Justin continua a stringermi il braccio. “Mi stai facendo male Justin!” Strizzo gli occhi per cercare di non piangere, mordendomi il labbro.
Ho paura di lui.
Posso dirti che ho fatto un baqlzo di cinque metri, quando Justin è apparso dietro di lei? No, perchè non ci credderesti e neanche io, il mio balzo non supera il metro, infatti in educazio fisica non sono una scheggia èurtroppo, ma a te non interessa, perciò ti dico che Justin mi ha fatta cagare stto anche a me e si anche io paura di lui ;)
Apro gli occhi notando la sua mascella più rilassata e i suoi occhi sono ritornati di un giallo ocra molto scuro. Mi lascia il braccio, poggiando i palmi delle mani al muro, di fianco la mia testa. “Scusami.” Sussurra chiudendo gli occhi.
Posa la mano sinistra sul braccio che mi ha appena stretto e alza la manica della mia maglietta fino all’avambraccio, cominciando a massaggiare sul punto rosso. Poso lo sguardo sul punto in cui sta massaggiando e poi sui suoi occhi che in questo momento sono impegnati con il mio braccio destro.
Sento gli occhi pizzicare, ma voglio evitare di piangere davanti a lui. Ho promesso che avrei smesso di piangere per lui, perciò devo riuscire a trattenermi. “E’ un amico che ho appena conosciuto.” Sussurro dopo minuti interminabili, attirando l’attenzione dei suoi occhi nei miei.
Forse non si aspettava che io glielo avrei detto e in un certo senso neanche io pensavo che potessero uscire quelle parole dalla mia bocca. Smette di massaggiarmi il braccio e poggia le mani ai lati del mio viso sul muro. “Scusami se ti ho fatto del male.” Mi sorride dolcemente iniziando a lasciare diversi baci sul mio viso, evitando costantemente le mie labbra.
Awwww, le ha chiesto scusaaaa! Non è dolcissimo? Però cavolo, le ha fatto male! Justin che CAZZO fai? Spero che si limti a lasciarle baci solo sul viso, ma so che non sei una pervertita e che quindi non lo faresti mai! Certo come no! Se tu non sei una pervertita, io sono Maria l'addolorata e non lo sono! Disse leone cane fifone! Che bello, da quanto tempo non vedo quel cartoneeeee! Okay! Che centra ora leone cane fifone?
Il suo petto è completamente compresso con il mio, siamo completamente attaccati come se fossimo due pezzi di puzzle che si completano. Chiudo gli occhi a quel contatto e mi lascio andare alle sue labbra esperte che piano piano iniziano ad esplorare il mio viso. Tutto questo è di nuovo sbagliato, nonostante non mi stia baciando sulle labbra.
Mi sento ancora una volta un’egoista, ma non ho proprio la forza di spingerlo via da me. Mi sento bene, rilassata come se mi avesse fatto dimenticare tutto quello successo con Alex. Ed è questo l’effetto che lui mi fa, riesce a farmi dimenticare di tutti i problemi, meglio delle battute di Simon ed è per questo che nessuno potrà mai sostituirlo.
La sua scia di baci continua imperterrita sul mio viso ormai bollente. Sono sicura che il mio viso è diventato color porpora in questo momento, ma non me ne preoccupo più di tanto. Le sue labbra scorrono leggere dalla fronte, al naso, alla mascella e raramente sul collo.
Sta evitando le mie labbra e di questo gliene sono estremamente grata, non so se sarei riuscita a fermarmi. Le sue labbra si staccano dal mio viso e il suo naso percorre tutta la mia mascella, fino ad arrivare all’incavo del collo. Dopo averne delineato il contorno, punta i suoi occhi, fissi nei miei e quel contatto mi fa tremare le gambe e accelerare i battiti del mio cuore.
Il mio respiro inizia a diventare irregolare e comincio a sentire caldo. Avvicina la sue labbra alle mie, ma senza toccarle, sfiorandole leggermente, facendomi penare come non mai. I miei occhi si spostano continuamente dai suoi occhi alle sue labbra a forma di cuore.
In quel momento tutto quello che volevo era poter sentire dopo tanto tempo le sue labbra sulle mie, ma sapevo anche che, se lo avessi fatto, avrei sbagliato e mi sarei sentita in colpa. Mi sposta i capelli dall’orecchio destro e avvicina le labbra a quest’ultimo soffiando leggermente. “Tu sei solo mia Jessica, nessuno può toccarti tranne me.
Perchè è idiota? Ha la possibilità di baciarla appasionatamente in un bagno (che romantico) e lui si limita a lasciarle baci sul viso? Chi se ne fotte? Mandate a fanulo le conseguenze e fate l'amore in un bagno! Tanto chi vi vede? Quelli che entrano, ma vebbè dettagli...
"Sei mia.” Quella frase esce dalle sue labbra con tanta sensualità che la paura di accasciarmi a terra è tanta. Il mio stomaco è pieno di vibrazioni che salgono fino al mio cuore e i brividi sono presenti in ogni parte del mio piccolo corpo.
Inoltre è la prima volta che mi chiama Jessica, mi ha sempre chiamato Jes, sin dal primo giorno che ci siamo conosciuti, nonostante io lo rimproverassi dicendo che non era mio amico e che non aveva il diritto di chiamarmi con il mio soprannome.
Chiudo gli occhi per la millesima volta, riprendendomi da tutte le emozioni che sto provando e li riapro subito dopo notando che Justin si è allontanato da me. Toglie le mani dal mio viso, mi guarda un’ultima volta, prima di sparire dietro la porta del corridoio, lasciandomi esterrefatta spiaccicata su quel muro.
Hai capito Jessica Avril Silverstone? (l'ho indovinato il nome vero?) Tu sei sua! Tu sei di Justin! Ma ora speigami un'altra cosa: perchè justin, l'ha lasciata spiaccicata sul muro di quel bagno? WTF? Bhà, Giustino è strano e anche quella che scrive...
COMUNQUE... Un'altra storia? Quale storia? Non me ne avevi parlato, non ti perdonerò mai per questo lo sai eh' tra noi è finita per sempre, addio!
Ahahaha scherzo, ti amo tanto!
Baciii e continua presto se no ti ammazzo!
-Caterina <3
P.s lo so che sono bipolare, ma che vuoi farci? |