Recensioni per
All is complicated...
di purple eyes

Questa storia ha ottenuto 456 recensioni.
Positive : 455
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
30/06/14, ore 00:04

Sono un'amica terribile, vengo a leggere una cosa tanto importante per te con un giorno (?) di ritardo. Non mi andava proprio di leggerlo dal cellulare e ho aspettato per poterlo aprire al computer, e non me ne pento ora perchè è un capitolo che va assaporato con comodo (come lo yogurt per cui mi tormentavate tutti un anno fa... this is the niiiight). Non mi stupisco più per le tue capacità, in questo momento non so se essere contenta per Simon, rammaricata per Jes o preoccupata per Justin... o elettrizzata per Cait (eeeh l'è piaciuto *pervert face*)
Jes è stata sincera con Justin, non avrei mai pensato che arrivasse a dirgli che avrebbe voluto fare l'amore con lui. La sorella di Justin invece è il personaggio che tutti stiamo attendendo, non vedo l'ora che entri in gioco in modo più presente, anche se da una semplice telefonata sconvolge il nostro (TUO) Bibo.
Good. Sei una grande, sembre.

-Una mucculona a caso che si vergogna per il suo ritardo (mentale)

p.s.: stavo andando a dormire, ma all'ultimo ho pensato al messaggio che hai mandato quando hai aggiornato e ho acceso il computer. C'erano problemi di linea a casa, e sto cantro non si stava ricogliendo più. Ma ne è valsa la pena leggere la tua meraviglia quasi a mezzanotte, adesso sognerò Cait e Simon xD colpa yours!

Recensore Master
29/06/14, ore 17:06

Guarda, per ripicca stavo pensando di non recensire. Perché, giustamente!, tu ti alzi la mattina e decidi di aggiornare e non è che, anche se non mi funziona whatsapp, mi mandi un messaggio ovunque per avvisarmi, nooo, mai sia! E dire che abbiamo anche parlato al telefono, mi hai addirittura detto di non fare tardi quando sei stata tu a fare un quarto d'ora di ritardo,e non è che me lo dici, nooo! Ma dove? Ma quando? Però vabbè, il capitolo mi è piaciuto tanto quindi non posso non recensire (anche se cc'hai i capelli brutti gne gne gne) si, è decisamente uno dei miei preferiti. Le emozioni che provano i personaggi riesci a sentirle addosso come se le stessi provando tu stessa, sei sempre così brava in queste cose c.c ooh, avevo indovinato! Era davvero la sorella, o almeno si crede che lo sia. Sono una fottuta geniaccia (awww, 'geniaccio' come la tizia antipatica della polizia chiama Sherlok, si ok scusami se ogni tanto sparlo ma è che in questo periodo sto in fissa con Sherlok, è spettacolare cazzo *0*) dicevo? Ah giusto, la recensione al capitolo, stupida Jes, stupida! Ti giuro che quando si è chiusa in se stessa senza dire più una parola mi è partita la sfilza di epiteti, quella che ti esce quando guardi un film e il protagonista fa la cosa più stupida che possa fare, che poi leggere la tua storia è esattamente come guardare un film o un telefilm, è tutto così fottutamente reale! La tua copertina rossa sarà direttamente in vetrina, non tra gli scaffali di una libreria! E pooooiii, yeeeeeee, Simon e Caitlin hanno scopatoooo! Anche se devo ammetterlo, il mio piccolo Simon mi sapeva più di frocetto... ma tanto lo sappiamo tutti che alla fine Justin e Ryan finiranno insieme! Ah! Ho spoilerato praticamente tutto, scusa............
Amore mio, non posso che complimentarmi sempre e comunque perché tanto non sarà mai abbastanza! ♥♥♥

Nuovo recensore
29/06/14, ore 01:28

Ehy amore mio, eccomi qui... si può sembrare strano, ma è una storia veraaa, la leggenda su di noi è già, la verità... Ok dimentica tutto questo... Dunque ti starai chiedendo perché sto recensendo a quest'ora e bene si, ho trovato un pó di tempo libero e mi sono messa all'opera... contenta? Io spero proprio di si... Magari posso sembrarti una vip, dato che ti faccio capire, chissà quali impegni ho, ma davvero non ho mai tempo di accendere quel cavolo di computer e infatti recensisco sempre dal cellulare... Vabbé a parte questo... Due capitoli in un giorno, ci credi? Te lo aspettavi? Io credo proprio di no e forse magari quando domani ti sceglierai troverai queste recensioni lol, :D Vabbé a parte questo passiamo al capitolo che mi ha scioccata non poco, anzi sono completamente sconvolta... Perché Justin si sta comportando così e pii Chaz, cosa cazzo vuole che si mette in mezzo... Secondo me Justin è stato costretto da Tom, perché da come hai descritto il suo sguardo si sentiva in colpa e io credo proprio che sia successo qualcosa di grave per farlo arrivare a tanto, ma non riesco proprio a capire cosa... Però credo che abbia esagerato un pó a chiamarla puttana e sfigata dai! Alla fine minaccia o non minaccia, non avrebbe dovuto chiamarla così... Comunque l'ultima parte mi ha messo una curiosità assurda, tanto che sono tentata di leggere il prossimo capitolo, anche se non credo di farcela perché sto crollando dal sonno, anzi mi sto per addormentare sul telefono, però sono preoccupata per la mia piccola Jes (dico mia perché ormai sono affezzionata a lei)... Chissà cosa le sarà successo e spero che Justin la salvi e non la tratti mai più così, perché è bruttissimo vederli litigare... Spero tanto che facciano pace e chiariscano una volra per tutte... Ok, ora vadi forse a leggere l'11 capitolo o forse vado a dormire non so ho un sonno! Buonanotteeee e alla prossima recensione ♥

Recensore Veterano
28/06/14, ore 23:32

Okay, scusa se non posso soffermarmi molto su questo capitolo, ma sono stanchissima lol.
Comunque è bellissimo!
Mi piace ogni singola cosa e IO SAPEVO CHE FOSSE JAZZY!
Sei stata bravissima, e la reazione che ha avuto dopo che Jes disse di amare Justin, mi ha impressionata. Wow.
BRAVISSIMAAA ♥
A presto my Ciasten ♥
-Bibah e.e

Nuovo recensore
28/06/14, ore 16:11

Emh, ciao Mirea... Come stai? Lo so, non dire nulla.... Non mi faccio sentire da troppo tempo ormai e bhè faccio schifo, ma c'è una giustificazione a tutto questo... Sono partita per due settimane e bhè lì la conessione faceva leggermente schifo... La connessione? Ma che dico? Lì non c'era traccia di una cazzo di connessione, nemmeno una linea, neanche una piccolissima fottuta linea... Sai perchè? Perchè ero in montagna e bhè... non c'è bisogno che ti dica altro, ansi spero che tu abbia capito la situazione e che mi perdoni... Bhò, oggi sono entrata su efp fanfiction e ho visto cher hai aggiornato e mi è venuta una tristezza assurda quando ho letto 31 capitolo, mentre io sono ancora al nono :'( ti rendi conto che mi mancano... Quanti capitolo, prima di arrivare a te? VENTIDUE! Esatto! Hai capito benissimo! Venitude capitoli e mi devo dare da fare, ma scuola non sono mai stata brava e tu lo sai, perciò con me bisogna avere pazienza, vabbè tralasciando tutto voglio parlarti del meraviglioso capitolo che hai scritto... Jessi8ca è caduta dalle scale e si è slogata la caviglia, Jessica ha preso un brutto voto a scuola, Jessica si sente in colpa nei confronti di Ale, Justin ha lasciato Alex... Tutto questo te lo concedo ok, ma Jessica che si taglia? no, Mirea non farle questo... Stavo per piangere quando hai descritto tutto (alla perfezione come semopre) Sei bravissima, ma Jessica non farla tagliare più e ora visto che già ti ho rotto vadfo a leggere (forse) il decimo capitolo, baciiii <3 ti voglio bene come sempre

Recensore Junior
28/06/14, ore 16:09

Aeeeee il nuovo capitolo naaaa ce belli cosi...be come hai detto tu il 30º anticipa molte cose e forse come temo Jes sarà rapita...ma non lo so, spero solo di no...per me è comunque un capitolo di pausa infatti non succede un granchè apparte la scopata di Cait e Simon ma mi piace un sacco perchè trasmette tante emozioni e poi è introspettivo infatti ti porta a immedesimarti in Justin e Jes... Jes che sembra quasi apatica ma piccata e Justin che invece ha un attaco di panico...anche il flashback è importante e perchè mi serve a ricordare la sofferenza di Justin e la sua infanzia mancata diciamo...e poi volevo ricordare questa frase "In fondo bastava poco per rendere felice un undicenne" che mi ha fatto pisciare perchè è uguale alla cit. "Mi diverto con poco, cazzo"...be voglio che aggiorni presto perchè voglio sapere come andrà a finire tra Cait e Simon: se si metteranno insieme... E poi sono ansiosa per quello che succederà a Jes e aspetto con impazienza la grande scopata tra jes e justin...ciaaa❤️❤️❤️
Ps. Piano se no il telefono non lo troviamo

Nuovo recensore
28/06/14, ore 15:54

Ciao amore mio! Hai aggiornato subito (stranamente) e bhè non hai idea di come sia felice, sopratttuo perchè nel capitolo precedente ci avevi lasciate nell'ansia con quel "Bibo"... Poi hai detto che questo capitolo a te piace (stranamente is back) e bhè ti capisco, perchè dopo aver lettop tutte quelle frasi che hai scritto ci sono rimasta anche io di sasso... Sapevo che scrivevi a meraviglia, ma con questo capitolo mi hai sorpreso davvero e non so più in che modo fartelo capire... In questo momento sto ascoltando all that matters (non so cosa c'entra)... Ogni volta che ti scrivo una recensione ascolto una canzone diversa, lol non so perchè, ma trattandosi di me, il perchè viene da se, visto che sai benissimo che sono strana, ma molto strana... Arrivate a questo punto dico che siamo perse già troppo in chiacchiere, perciò direi di iniziare a recensire e a dire quello che penso lol... Iniziamo da qui...



Il mio corpo trema, il cuore mi si ferma per un attimo, la fronte è imperlata di sudore e la mente confusa. Apro la bocca per dire qualcosa, ma le mie corde vocali non emettono il minimo suono; è come se fossero bloccate insieme al mio corpo paralizzato. Gli occhi sono spalancati, come se mi volessero uscire fuori dalle orbite, puntati in direzione di Jes, ma anche le pupille si sono immobilizzate.



“Justin, che succede?” Sul viso di Jes, aleggia un espressione preoccupata, spaventata dalla mia reazione, confusa da quello che sta succedendo, così si alza da terra per venire verso di me. Mi scuote le spalle per farmi risvegliare dal mio stato di trans, ma i miei occhi rimangono fissi nell’angolo in cui Jes era seduta.



“Justin, ti prego, mi stai preoccupando, dì qualcosa!” Esclama disperata, ma a quella supplica sento le gambe tremare ancora di più e la mano che era sospesa per mantenere il cellulare sull’orecchio, ricade lungo il fianco, mentre il telefono per terra, provocando un rumore sordo, che mi fa sussultare leggermente, ma a Jes sembra non importare.



“Lei… Solo lei mi chiamava così, non può essere…” Dico in un sussurro più a me stesso che a lei. “Lei chi Justin?” Mi domanda esasperata, stringendomi le braccia. Il respiro, mi si ferma e la testa inizia a farmi male. “M - mia sorella” Biascico, guardandola, mentre sento l’aria mancare in quella stanza che improvvisamente è diventata così piccola per due persone.



Sento l’ansia crescere in ogni parte del mio corpo e la mia mente è piena di punti interrogativi senza risposte. Mi sento male; è come se l’ansia schiacciasse il mio corpo. Non riesco a sostenermi in piedi, così ricado sulle ginocchia per terra, con la testa rivolta verso il basso e le mani premute con forza sul pavimento, come se volessi spingerlo giù. “Ho bisogno di aria” Riesco a dire, prima di accasciarmi a terra.



Ma come cavolo fai? Ormai questa domanda è uffiaciale. Devo fartela sempre lo sai... Hai descritto non solo le emozioni, ma anche i sintomi e l'hai fatto in modo sublime, io non avrei saputo descriverla in modo migliore, anzi io non avrei saputo descriverla affatto lol, dato le mie doti scarse nella scrittura...







Il ragazzino stava tornando a casa, felice di aver battuto la squadra di Chris nella partita di Basket. In fondo bastava poco per rendere felice un undicenne: la vittoria di una partita, le caramelle gommose, i giocattoli, i cartoni animati, a differenza degli adulti che invece erano molto più complicati e i soldi erano la loro unica felicità; avevano dimenticato tutto, soprattutto i valori della vita.



A Justin, i soldi non importavano e non gli sarebbero mai importati, importava solo ricevere affetto dalla sua famiglia ed era sicuro che la madre lo avrebbe riempito di baci, mentre il padre si sarebbe limitato a fargli i complimenti per la partita svolta, con delle leggere pacche sulla sua spalla, ma per Justin era più che sufficiente.



Arrivò davanti alla porta con un sorriso stampato sulle labbra che era difficile togliere. Aprì la porta di botto, pronto a correre tra le braccia della madre. Stava per dire qualcosa, ma le parole gli si bloccarono in gola e il corpo si paralizzò. La sua piccola casetta era piena di poliziotti e si sentivano le urla di una donna, che Justin riconobbe subito.



Il sorriso dalle sue labbra scomparve nel vedere la madre per terra, in un mare di lacrime, così si mise a piangere anche lui, anche se non ne conosceva la ragione. La donna corse dal figlio e se lo strinse forte, cominciando a sussurrare frasi che Justin non riusciva a capire.



“Mi sei rimasto solo tu, piccolo mio, non mi lasciare, non mi lasciare, non mi lasciare…” Continuava a sussurrare la donna. E fu lì che Justin ebbe un’illuminazione, facendo sgorgare nuove lacrime, che presto sostituirono quelle vecchie. “M-ma-mma dove so-sono Jazzy e papà?” Riuscì a domandare il bambino fra i singhiozzi.



La madre lo guardò con gli occhi strabuzzati, preoccupati dalla sua reazione, non appena avrebbe saputo la notizia. Non riusciva a parlare, era come se avesse un grande macigno nella gola che le impediva di parlare, così iniziò a piangere ancora di più e si strinse il figlio ancora più forte, ma Justin questa volta, non ricambiò l’abbraccio, anzi indietreggiò, allontanandosi dalla madre iniziando a scuotere la testa.



Aveva capito tutto.



“Tesoro, vieni qui.” Sussurrò la madre. Justin rimase spiaccicato con le spalle al muro, con il terrore negli occhi. Aveva paura di sapere la verità, aveva paura di scoprire se quello che aveva pensato fosse giusto. Ma l’uomo vestito di blu, fece svanire tutte le poche speranze del bambino.



“Mi dispiace signora, il signor Bieber è deceduto, non abbiamo trovato il corpo della bambina, ma è impossibile riuscire a sopravvivere ad un incidente del genere” E fu lì che tutto quello che Justin aveva immaginato si avverò e tutto intorno a lui divenne nero e grigio. I colori che non dovrebbero regnare neanche lontanamente la mente di un bambino.



Il bambino corse fuori da quella casa che era stata luogo di brutte notizie fino a qualche minuto fa. Correva, con gli occhi rossi e gonfi, piene di lacrime salate che sgorgavano prepotentemente sul suo fragile viso. Aveva perso il padre e anche la sua adorata sorellina…



La sua vita perfetta si era trasformata in pochi minuti in un incubo dal quale avrebbe voluto svegliarsi al più presto… Si chiedeva come avrebbe fatto ad andare avanti adesso e che cosa sarebbe successo dopo, ma non riusciva a darsi delle risposte… Ma una cosa gli frullava in testa, perché non avevano trovato il corpo di Jazzy?








Oddio e questo flashback? Tu non mi vedi, ma io sono in un mare di lacrime... Lui ha un attacco di panico e la invita a sedersi sulle sue gambe, gli racconta tutta la storia di sua sorella... Ma come cavolo fai? Is back... E' stupenda questa parte, è la parte che ho preferito di più in assoluto... I pensieri che hai scritto dall'inizio alla fine, io non so più come fartelo capire...



Il ragazzino stava tornando a casa, felice di aver battuto la squadra di Chris nella partita di Basket. In fondo bastava poco per rendere felice un undicenne: la vittoria di una partita, le caramelle gommose, i giocattoli, i cartoni animati, a differenza degli adulti che invece erano molto più complicati e i soldi erano la loro unica felicità; avevano dimenticato tutto, soprattutto i valori della vita.



A Justin, i soldi non importavano e non gli sarebbero mai importati, importava solo ricevere affetto dalla sua famiglia ed era sicuro che la madre lo avrebbe riempito di baci, mentre il padre si sarebbe limitato a fargli i complimenti per la partita svolta, con delle leggere pacche sulla sua spalla, ma per Justin era più che sufficiente.



Arrivò davanti alla porta con un sorriso stampato sulle labbra che era difficile togliere. Aprì la porta di botto, pronto a correre tra le braccia della madre. Stava per dire qualcosa, ma le parole gli si bloccarono in gola e il corpo si paralizzò. La sua piccola casetta era piena di poliziotti e si sentivano le urla di una donna, che Justin riconobbe subito.



Il sorriso dalle sue labbra scomparve nel vedere la madre per terra, in un mare di lacrime, così si mise a piangere anche lui, anche se non ne conosceva la ragione. La donna corse dal figlio e se lo strinse forte, cominciando a sussurrare frasi che Justin non riusciva a capire.



“Mi sei rimasto solo tu, piccolo mio, non mi lasciare, non mi lasciare, non mi lasciare…” Continuava a sussurrare la donna. E fu lì che Justin ebbe un’illuminazione, facendo sgorgare nuove lacrime, che presto sostituirono quelle vecchie. “M-ma-mma dove so-sono Jazzy e papà?” Riuscì a domandare il bambino fra i singhiozzi.



La madre lo guardò con gli occhi strabuzzati, preoccupati dalla sua reazione, non appena avrebbe saputo la notizia. Non riusciva a parlare, era come se avesse un grande macigno nella gola che le impediva di parlare, così iniziò a piangere ancora di più e si strinse il figlio ancora più forte, ma Justin questa volta, non ricambiò l’abbraccio, anzi indietreggiò, allontanandosi dalla madre iniziando a scuotere la testa.



Aveva capito tutto.



“Tesoro, vieni qui.” Sussurrò la madre. Justin rimase spiaccicato con le spalle al muro, con il terrore negli occhi. Aveva paura di sapere la verità, aveva paura di scoprire se quello che aveva pensato fosse giusto. Ma l’uomo vestito di blu, fece svanire tutte le poche speranze del bambino.



“Mi dispiace signora, il signor Bieber è deceduto, non abbiamo trovato il corpo della bambina, ma è impossibile riuscire a sopravvivere ad un incidente del genere” E fu lì che tutto quello che Justin aveva immaginato si avverò e tutto intorno a lui divenne nero e grigio. I colori che non dovrebbero regnare neanche lontanamente la mente di un bambino.



Il bambino corse fuori da quella casa che era stata luogo di brutte notizie fino a qualche minuto fa. Correva, con gli occhi rossi e gonfi, piene di lacrime salate che sgorgavano prepotentemente sul suo fragile viso. Aveva perso il padre e anche la sua adorata sorellina…



La sua vita perfetta si era trasformata in pochi minuti in un incubo dal quale avrebbe voluto svegliarsi al più presto… Si chiedeva come avrebbe fatto ad andare avanti adesso e che cosa sarebbe successo dopo, ma non riusciva a darsi delle risposte… Ma una cosa gli frullava in testa, perché non avevano trovato il corpo di Jazzy?






Alzo il viso dal petto di Justin, per guardarlo negli occhi e vedere come sta, ma niente, sul suo viso non c'è nessuna emozione, nessuna lacrima, nessuna smorfia di sofferenza, mentre io ho dovuto stringere gli occhi per tutto il tempo per evitare di piangere.



Tutto questo mi sorprende… Chiunque avrebbe pianto o almeno avrebbe mostrato un segno di sofferenza dopo aver raccontato una storia del genere, mentre lui rimane impassibile, con lo sguardo perso nel vuoto. Sta trattenendo tutto il dolore e questo è un male.



Il dolore deve fuoriuscire, insieme alle lacrime; solo così si sarebbe stati meglio. “Il corpo di mia sorella, non è stato più trovato e io ormai ho perso le speranze che lei sia viva” Alzo gli occhi al cielo per la sua convinzione assurda e per la sua testardaggine, ma lo lascio continuare per evitare di litigare, ricordando il giorno in cui mi opposi alla sua affermazione.



“La persona che ha risposto al telefono mi ha chiamato Bibo e solo lei mi chiamava così” Aggrotto la fronte, trovando questa situazione stana e capisco l’improvviso attacco di panico. “Da piccola voleva chiamarmi per cognome, ma non riusciva a dirlo, così invece di Bieber dalla sua bocca usciva, Bibo” Sorride amaramente, come se tutti quei ricordi facessero male e in effetti è proprio così.



Ascolto tutto con attenzione, notando i suoi occhi tristi e la nostalgia nella sua voce, mentre si apre con me. Ad un tratto ritorna immediatamente serio, mi guarda negli occhi e per la prima volta dopo tutto il racconto noto i suoi, lucidi.



“Jes” Sussurra il mio nome in un singhiozzo, prima che le lacrime sgorghino dal suo viso. Si appoggia sul mio petto, cingendomi con le sue braccia tatuate la vita, mentre io gli accarezzo i capelli.





Non riusciva a continuare aveva gli occhi pieni di lacrime, così d’istinto lo abbracciai e lo strinsi a me, lui si appoggiò al mio petto e mi circondò la vita con le braccia. Singhiozzava e tanto, sembrava un bambino, piansi anche io, vederlo così, mi faceva male. Gli accarezzai i capelli e poi gli presi il viso tra le mani. “Dovrei essere io a consolarti e invece sei tu che consoli me.” Sorrisi debolmente, mentre lui mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio asciugandomi una lacrima con il pollice.





Oddioooo! Mi ricordo questa parte...Era il capitolo 5 se non sbaglio, quando lui gli racconta tutta la sua storia di sua madre e di tutto il resto... E' successa esattamente la stessa cosa, adoro quel capitolo adoro tutta questa parte.. E poi quando lui stanco di trattenere le lacrime, piange, mi si spezza il cuore...





I ricordi fanno male e non posso fare a meno di piangere anche io, ricordandomi del giorno al ristorante, quando mi parlò di sua madre e scoppiammo a piangere insieme. Non vuole staccarsi da me; la sua presa è così forte che mi sembra di soffocare, ma non mi importa di questo, non gli chiederò mai di staccarsi dal mio corpo, anche se mi dovesse uccidere con la sua presa forte.



Rimaniamo così per un tempo a me indefinito, finchè lui non si scosta dal mio petto e mi guarda negli occhi, facendomi perdere nel suo oceano ambrato. Apre appena la bocca e poi la richiude subito. Sembra che stia per dire qualcosa, ma c’è qualcosa di strano, come se fosse insicuro se parlare o meno.



“Mi ami?” Domanda cogliendomi di sorpresa facendomi unire le sopracciglia.

“Justin, n-“                                                                   

“Jes, per favore, rispondimi” E in quel momento capisco che la domanda, ha un senso chiaro e preciso. Lui, ha bisogno di conforto, ha bisogno che io gli dica che ci sono, che non lo abbandonerò come hanno fatto tutti, che gli starò sempre vicina e che cercherò di aiutarlo in qualche modo a capire qualcosa di questa storia.



“Justin” Inizio prendendogli la mano che aveva poggiato sulla mia vita. “Io, ti prometto che ti aiuterò a capire qualcosa in più di tutta questa storia, ma adesso devi riprenderti, non puoi abbatterti per una stupida chiamata che potrebbe anche essere una stupida idiota che vuole solo spaventarci… Devi ess-“                                                              

“Non, mi hai risposto” Sussurra dispiaciuto. Aggrotto la fronte non capendo all’inizio, ma subito capisco che si sta riferendo alla domanda di prima. Alzo il capo guardando la sua faccia da cucciolo smarrito. I capelli color grano scompigliati, gli occhi lucidi e la barbetta leggermente accennata sotto il mento.



Sorrido tra me e me, prima di tornare seria e guardarlo negli occhi. “Non credo, che ‘ti amo’ siano le parole adatte per descrivere quello che provo per te. Quante volte qualcuno ha detto queste due paroline, buttate al vento, senza nessun significato? Quante volte qualcuno ha detto ‘ti amo’ e poi ha lasciato la persona amata? Il ‘ti amo’ è per sempre Justin ed è quello che vorrei dirti in questo momento, ma ho paura che sia troppo poco per esprimermi. Ho bisogno di trovare altre parole per dirti quello che provo, ma credo che per adesso dovrai accontentarti della comune frase che usano tutti. Ti amo Justin. Tantissimo.”



Sospiro, prima di alzarmi dalle sue gambe, ma lui mi trattiene dal polso alzandosi anch’esso dalla sedia. “E’ incredibile quanta sincerità c’è in te. Non ti sei mai aperta con me, in questo modo perché lo stai facendo adesso?” Mi domanda con il timore negli occhi. “Perché ho paura” Rispondo esprimendo esattamente quello penso.



“Sento che sta per succedermi qualcosa di brutto, qualcosa di traumatico e ho paura di non rivederti più, per questo io… ieri avrei preferito fare l’amore con te” Sussurro con non so quale coraggio, mentre lui mi guarda con la bocca aperta e gli occhi socchiusi. “Perché stai dicendo questo?” Mi accarezza la guancia, fino al collo, passando le mani tra i miei capelli.



“Perché pensi che ti dovrebbe succedere qualcosa di brutto? Perché sei tesa e cerchi di trattenere le lacrime quando sei con me? Pensi che non me ne sia accorto umh?” Urla l’ultima frase faccia a faccia, ma nonostante tutto io rimango impassibile e abbasso lo sguardo trattenendo le lacrime, che in questo momento hanno già fatto il loro traguardo sulla cornea.



“Guardami porca puttana!” Urla ancora alzandomi il viso con due dita, verso il suo, facendomi incontrare i suoi occhi, che nonostante la voce rabbiosa, trasmettono dolcezza ed è qui che la mia barriera protettiva scompare e le lacrime cadono giù, senza che io me ne accorga, ma purtroppo continuo a rimanere impassibile, guardando il vuoto dei suoi occhi.



“Piccola per favore, piangi, sfogati, urla, ma per favore non rimanere ferma come una statua” Il suo tono è più dolce, disperato, ma io continuo a piangere ad occhi aperti, non emettendo il minimo singhiozzo, non lasciando trasparire nessuna smorfia di dolore interno. Sospira passandosi, una mano tra i capelli, prima di prendermi in braccio a mò di sposa, per portarmi a letto. Mi copre per bene con il lenzuolo, per poi darmi un bacio in fronte.



“Ti amo tantissimo anche io, piccola mia” Sussurra al mio orecchio, facendomi tremare le gambe e soffrire il cuore. Prende la canotta da terra per infilarsela e si siede sul letto per allacciarsi, le scarpe, mentre io lo fisso impassibile, ripensando alle parole che mi ha detto all’orecchio.



“Sto andando via” Mormora, finendo di mettersi la camicia. Vorrei dirgli di restare con me, di stringermi e di farmi sentire solo come lui sa fare, ma non riesco a parlare. Lui di tutta risposta sospira, rassegnato dal mio silenzio, così lo vedo scomparire dalla porta della mia camera, sentendo la porta dell’uscio sbattere.



Perché non riesco più a sfogarmi?



Perché dal mio viso escono solo lacrime, senza che io senta niente?



E’ come se la mia testa comandasse alle mie lacrime di uscire, comprendendo la sofferenza del mio cuore, ma una cosa è strana le lacrime dovrebbero uscire perché le comanda un cuore soffrente e non una testa meccanica, incapace di capire. Sto soffrendo e anche tanto, ma non lo do a vedere. E’ come se fossi morta dentro.



Oh mio dioo! Questa parte! L'ultima frase! E' un aforisma perfetto, che sembra la citazione di un poeta... Io la adoro... e quando lei non riesce più a piangere perchè ha fatto quella promessa a se stessa e quando Justin le urla contro dicendo che deve farlo, ho pianto io, ti giuro....







Non sono mai stato tanto confuso in vita mia. Non riesco più a capirla, non capisco più cosa sta succedendo alla mia vita. Quella chiamata e il comportamento di Jes, mi hanno scombussolato parecchio e mi hanno distrutto dentro. Nessuno conosceva il soprannome che mi aveva affibbiato mia sorella, a parte i miei genitori, Caitlin, Ryan e Chris.



Come è potuto succedere? E se Caitlin mi avesse fatto un brutto scherzo? No, è impossibile, non mi farebbe mai una cosa del genere, non scherzerebbe mai su mia sorella. Sento la testa scoppiare… E se mia sorella fosse viva e mi stesse cercando? Perché avrebbe dovuto aspettare sette anni per farlo? Perché i poliziotti non hanno trovato il suo corpo nell’auto?





Il mio telefono interrompe ogni mio tentativo di risposta. E’ Caitlin. “Che vuoi?” Rispondo brusco. Sono ancora arrabbiato con lei, non ho dimenticato la sua trappola. “Ju-stin, dove sei?”Aggrotto la fronte per il suo tono di voce spento, come se le fosse successo qualcosa, così accantono la rabbia da parte per un momento.



“Che ti succede? Dove sei Caitlin?” Entro in macchina per poi mettere le chiavi nel nottolino e iniziare a partire. “Sono nella Walk of fame, credo” Sgrano gli occhi per la via che mi ha appena indicato. “Che cazzo ci fai lì?” Sbraito, mantenendo il cellulare con l’orecchio, mentre mi dirigo verso quella via.



Sento un sospiro dall’altra parte della cornetta e poi il classico ‘tu-tu’ che indica la fine della chiamata. Metto il telefono in tasca, per poi aumentare la velocità. Dopo circa venti minuti sono già lì, nella via più frequentata di Los Angeles, anche se non c’è nessuno, dato che sono le 4:30 del mattino.



Cazzo!



Tom, mi ucciderà…



Vago con lo sguardo da una parte all’altra cercando di intravederla, finchè non vedo una ragazza stretta in una felpa enorme che ovviamente non è sua.



Caitlin.



Premo il clacson, per farla accorgere della mia presenza e lei sussulta spaventata, finchè non mi vede e tira un sospiro di sollievo. Apre lo sportello ed entra in macchina con la testa bassa. Per tutto il tragitto non parliamo; lei continua a tenere la testa bassa e io a guidare tranquillo.



Mi fermo ‘sotto casa sua’ e la guardo, mentre lei fa lo stesso. I suoi occhi sono rossi, cerchiati dalla matita nera sbavata. Ha pianto. Deglutisco, prima che lei si butti a capofitto tra le mie braccia. “Che ti è successo Caitlin?” Domando con la preoccupazione nella voce.



Ho paura che le sia successo qualcosa di brutto e mi fa male vederla così fragile, soprattutto lei, visto che è sempre una ragazza forte e sicura di se. “S-sono a-andata a letto con Simon” Balbetta spaventata. “Cosa?” Urlo spalancando la bocca, prima di scendere dalla macchina.



“Io quello lo ammazzo!” Urlo, iniziando ad incamminarmi per non so dove. “Fermati!” Urla Caitlin, prendendomi dal polso. Quando cazzo è scesa dalla macchina? “Eravamo entrambi ubriachi Justin! Non capivamo un cazzo!” Apro la bocca per parlare, richiudendola subito dopo, non sapendo che dire.



“Ma siete matti? Ti ha fatto male? Avete usato le precauzioni? Avet-“                                                          

“Justin, stai calmo! Innanzitutto prendo la pillola e poi non è stata la mia prima volta. Non sono più vergine da quando avevo quindici anni” La mia mascella, sembra che stia per arrivare a terra, da quanto è spalancata. Che fine ha fatto la mia Caitlin?



“E poi dalle poche cose che ricordo, sono stata benissimo, mi è piaciuto” Sorride sognante. “Perché piangevi allora?” Domando confuso. “Bhà, non lo so” Emette una risatina isterica, che mi irrita. “Mi avete stancato! Smettetela di confondermi cazzo!” Urlo, sbattendo un pugno sulla macchina, non tanto forte, facendo sobbalzare Caitlin sul posto.



“Scusa, per tutto quello che ho fatto Justin” Mormora dispiaciuta, prima di abbracciarmi. Sospiro, prima di ricambiare l’abbraccio. Non ho mai resistito ai suoi occhi dolci da cerbiatta, l’ho sempre perdonata dopo qualche marachella. “Come è andata con Jes?” Domanda, facendo ritornare il nodo in gola che avevo represso qualche minuto fa.



Fermi tutti! Cait e Simon sono andati a letto insieme? Che cazzo significa? Cioè si, l'ho capito, ma ok, sono leggermente sconvolta, comunque non potrei mai considerare Cait, una puttana dato che la adoro sia nella realtà e sia nella rua storia... Vabbè detto questo, complimenti sistah! Io vado e alla prossima <3

-Cate <3


 

Recensore Junior
25/06/14, ore 00:51
Cap. 30:

Ehi tesoro come va?
Scusami per l'enorme ritardo ma eccomi qui.
La parte iniziale è l'amore, Justin è così dolce con lei cavolo.
Cavolo mentre Justin gli dice che lei è la sua Wendy, è qualcosa di inspiegabile ed io sono rimasta allibita da tutta questa dolcezza per non parlare del bacio che si sono dati.

“Non sei neanche lontanamente una puttana… Ero geloso e arrabbiato e ho detto cose terribili che non pensavo. Tu sei mia e nessun altro deve toccarti. Sei la mia ragazza.”

Okey sembro esagerata ma in questo pezzo mi sono venuti i brividi perché le sue parole sono così vere.:)
La parte finale mi ha lasciato tanta ansia, quindi devi aggiornare presto lol
Baci xx avvisami❤️

Nuovo recensore
24/06/14, ore 01:33
Cap. 30:

ormai sono diventata dipendente dalla tua ff.ahahah
comunque mi piace molto e ti dico,come sempre che mi piace come scrivi.
aggiorna presto.xx
alex,jdbsavedus

Nuovo recensore
23/06/14, ore 23:25
Cap. 30:

bellissimo! non so perchè continui a dire che i tuoi capitoli non ti piacciono pff.
veramente, la mia parte preferita è stata dove Justin le chiedeva scusa. poi per me la ragazza che lo chiama Bibo è una sua vecchia amica come Caitlin ma si vedrà se è come penso io o no ahah.
continua così e avvisami quando aggiorni :)

Recensore Junior
23/06/14, ore 19:24
Cap. 30:

Ed eccomi con una nuova recensione per il trentesimo capitolo. *inizia a sperare che finisca il più tardi possibile*
QUESTO CAPITOLO È BELLISSIMO.
Davvero, mi è piaciuto tantissimo e ho amato Justin, quando ha resistito per non approfittarsi della povera Jes. È stato troppo jsbshbs
E Jes che si ricordava quasi tutto? Oh mamma. Davvero, non me l'aspettavo.
Voglio scoprire chi sia stato a chiamare Jes!
SBRIGATI AD AGGIORNARE.
Bene, ora mi dileguo. A presto bella ♥

Recensore Junior
23/06/14, ore 16:26
Cap. 30:

Un libro. Scrivi un cazzo di libro. Sono seria come non mai, sembrava un capitolo di un romanzo scritto da una professionista e non di una fanfic scritta da una ragazza giovane e alle prime armi. Talento naturale, e tu neanche te ne accorgi <3 Il pezzo forte è Jes che scambia Justin per Peter Pan, e lui la chiama Wendy :3 ricordami che ti devo far leggere una cosa in proposito... mi emoziono SEMBRE quando accennano a quella storia nelle ff! Ah, a proposito di emozioni, avresti fatto sciogliere persino il prof. tu-sai-chi (eiiii) con quest'ultimo aggiornamento. Voglio assolutamente sapere come continua la telefonata, perchè è chiaro che si sono riconosciuti a vicenda e quindi succederà qualcosa (facci morire nell'attesa, eh!) La "mezza-cosa" è stata gradita anche da me u.u ah, fossero tutti come il tuo Justin. Chaz non ci avrebbe pensato due volte, giusto? hehehe. Voglio notizie anche degli altri "ragazi", sopratutto di Cait... mi manca già il suo modo di fare :D
Sei il solito mito, i capitoli sono sempre più belli e questo è uno dei più splendidi, scorrevoli ed emozionanti in assoluto. Sei una grande, non ti sottovalutare mai più e non cancellare mai più i capitoli perchè "non mi convincono"... a noi recensori convincono eccome, mi pare!
Ci sentiamo privatamente, e se ci vediamo ti picchio pure perchè mi devi avvisare con anticipo quando pubblichi capitoli-bomba <3 sei il mio tesssoro! Con affetto e simpatia, mando a fanculo la bella amica mia
- Martina (mena?)

Recensore Veterano
23/06/14, ore 15:51
Cap. 30:

Oh mamma, sono così fottutamente dolci! Oddio li amo troppo, stop.
Comunque, per la chiamata, ho già una mezza idea di chi possa essere e.e
Sono troppo contenta che tu sia riuscita ad entrare nelle popolari! Sei una grande Ciasten :')
È stato un capitolo davvero bellissimo, poi con il pov di Justin... LO ADORO ANCORA DI PIÙ.
Non lo so... Mi piace leggere ció che pensa, entrare nella sua mente in qualche modo.
Mi piace troppo.
Bravissima my Ciasten❤️
A presto❤️
-Bibah
(Recensione modificata il 23/06/2014 - 03:51 pm)

Nuovo recensore
23/06/14, ore 15:24
Cap. 30:

Ehyla Mirea! <3 Oggi sono un pò giù, tu sai per cosa e bhè appena ho letto il capitolo sono rinvenuta solo grazi a te, per questo non so come ringraziarti, perchè sei fantastica quando scrivi e anche quando mi da i tuoi consigli un pò da mamma. Ho adorato questo capitolo dalla prima parola che hai scritto, fino all'ultimo punto che hai messo. Mi sono sempre chiesta come fai a immedesimarti così tanto nei messagi ma non ci sono mai riuscita e creo che mai ci riuscirò... Sei bravissima davvero, io non ho oiù parole per esprimerlo e questa storia è davvero fanatstica, come il capitolo che ho appena letto... Sono rimasta colpuita da alcune cose che hai scritto, quasi da tutte...







Continua a sorridermi maliziosa, aspettando che io faccia qualcosa. Nei suoi occhi riesco a intravedere la scintilla dell’eccitazione farsi spazio nel suo corpo. Ad un tratto mi prende le mani poggiandomele sui suoi fianchi, guidandole verso l’alto, ma io mi fermo, prima che possa pentirmene.



“No, piccola, ti prego… Non mi fare questo.” Le dico esasperato, mentre sul suo viso compare un sorriso soddisfatto. So che si diverte a vedermi così disperato e nonostante l’eccitazione che sto provando in questo momento, non farò mai una cosa del genere, non me ne approfitterei mai di una ragazza ubriaca, soprattutto se quella ragazza è la ragazza che amo.



Noto il sorriso scomparire dal suo viso e inarco un sopracciglio non capendo le sue intenzioni. Infila una mano nel decolté del vestito e mi porge la chiave che ha ripescato. “Ecco, tieni.” Dice estremamente seria, facendomi inarcare la fronte incredulo.



Ha davvero ceduto?



Forse ha capito che non le avrei mai messo le mani addosso, nelle sue condizioni. Oh, ma che diavolo sto dicendo? Non so, neanche se si ricorda il suo nome, dato quanto ha bevuto. Sfilo velocemente le chiavi dalla sua mano, prima che cambi idea e con le mani tremanti, la porto sulla serratura, mentre lei scivola, verso la porta, sedendosi sul ciglio, portando le ginocchia al petto.



Sospiro prima di aprire con fatica la porta, per poi inginocchiarmi alla sua altezza. “Ehy che c’è?” Le domando dolcemente, passando i polpastrelli sulla sua guancia morbida. Mi guarda con i suoi occhioni azzurri come diamanti che sarebbero capaci di incastonarti per sempre. I suoi occhi… Il mio più grande punto debole.



“Adesso te ne vai, vero?” Domanda con voce innocente, incrinata come se stesse per piangere. Gli ubriachi di solito tendono ad essere molto sensibili e coraggiosi e lei sta alternando le due emozioni, sinceramente non so quale preferire tra le due. Le sorrido dolcemente, prima di scuotere la testa e lasciarle un bacio sul naso.



Mi fa tanta tenerezza in questo momento e non riesco a rifiutare la sua offerta, non riuscirei mai a lasciarla da sola in queste condizioni, ma cosa farò con Tom? Cosa farò se dovesse scoprire che sono con lei? Guardo per terra, mordendomi l’interno della guancia, prima di incontrare i suoi meravigliosi occhi e da lì che tutte le mie intenzioni di lasciarla da sola svaniscono.



“No, piccola non me ne vado, resto con te, contenta?” Gli occhi le si illuminano, facendo intravedere una sfumatura di verde smeraldo che non avevo mai notato prima. “Davvero?” Domanda incredula e riesco a percepire la speranza nella sua voce sottile.



"Certo.” Le dico facendole l’occhiolino. Mi sorride felice, prima di abbracciarmi, posando la testa sul mio petto, ricambio l’abbraccio allacciando nuovamente, un braccio sotto le sue ginocchia e uno sotto la vita. Entro dentro la casa completamente buia, chiudendo la porta con un calcio e cammino a tentoni, nella speranza di non inciampare in qualche scalino, ma purtroppo la fortuna non è dalla mia parte e inciampo proprio sulle scale, senza però cadere.



Ma come fai? Lei sembra un povera bambina che supplica, ferita da tutti ormai che l'hanno abbandonata, l'hanno lasciata sola e in effetti lei è sola, c'è solo Justin con lei.. E quando lui acconsente e gli occhi gli si illuminano è stato un momento davvero emozionante. Sono così dolci insieme  Justin la ama sul serio, anche se Jes, sbronza non mi piace molto, ma sono comunque dolci.







E’ così sexy e la mia voglia di baciarla sta crescendo a dismisura, non so per quanto tempo resisterò. Sobbalzo quando sento la cerniera del suo vestito abbassarsi e in un attimo mi alzo dalla sedia. “I-io e-esco.” Balbetto, sentendomi di troppo in quel momento così intimo.



“No, Justin rimani ti prego, ho paura di rimanere sola.” Mi guarda supplicante, fermandomi da ciò che sto per fare. Mi mordo il labbro indeciso, mentre lei mi guarda nella speranza che non me ne vada. Faccio roteare gli occhi, prima di sedermi nuovamente sulla sedia. La sua espressione è più tranquilla, così ritorna a fare quello che stava facendo.



Deglutisco a fatica, quando fa cascare il suo vestito dalle spalle portandolo fino al bacino. Le spalle sono scoperte, lasciandomi intravedere il suo reggiseno nero di pizzo. Sento il fiato mancare, quando il vestito scivola completamente giù dalle sue gambe, lasciandola completamente in intimo e con i tacchi alti.



Mentirei se dicessi che sto facendo finta di non vedere, ma non riesco a distogliere gli occhi dal suo corpo, né tanto meno a coprirmi il viso con le mani. Si abbassa per togliersi le scarpe, lasciandomi la completa visuale del suo sedere coperto da delle mutandine di pizzo, anch’esse nere.



In quella stanza comincio a sentire completamente caldo e mi sento come se fossi in uno strip tese, dove sono seduto a godermi lo spettacolo. I tacchi sono stati tolti e lei è tornata alla sua altezza naturale. Questa è la prima volta che la vedo in intimo e non posso fare a meno di contemplare il suo corpo perfetto.



Ha una corporatura così piccola in confronto alla mia e tutto questo non fa che incrementare la mia voglia di proteggerla e tenerla tra le mie braccia per tutta la vita. “Ho caldo.” Dice sventolandosi la mano e venendo verso di me, con un sorrisetto malizioso sul volto.



I miei occhi cadono sul suo seno perfetto e deglutisco quando sento in me la voglia di saltarle addosso che cresce sempre più, soprattutto quando lei si avvicina al mio viso. “Peter Pan.” Mormora, con occhi sognanti. “Cosa?” Domando aggrottando la fronte, non riuscendo a nascondere un sorriso divertito.



“Sei Peter Pan, vero?” Richiede, questa volta con voce dolce, come quello di un bambina che ha appena visto Topolino a Disneyland. La mia piccola sta delirando. Ridacchio per la sua domanda, cercando di distrarmi dal suo corpo.



“Certo e tu sei la mia Wendy.” Decido di assecondarla facendole l’occhiolino, cosa che la fa ridere di gusto. “Portami all’isola che non c’è.” Dice aprendo le braccia per poi barcollare, ma per fortuna mi alzo in tempo prendendola per la vita. Ci ritroviamo a pochi millimetri di distanza. I nasi si toccano, il respiro è diventato uno solo e le labbra si sfiorano.



Neanche il tempo di battere le ciglia che mi ritrovo le labbra di Jes sulle mie. E’ un bacio dolce e pieno di amore, come quelli che si danno due fidanzatini dell’asilo, un semplice bacio a stampo. “Sei così bello Peter.” Sussurra carezzandomi la guancia con la sua mano morbida.



Chiudo gli occhi lasciandomi andare a quel momento così intenso. In questo momento non mi importa di come mi ha chiamato, di quello che ha fatto o di quello che stiamo per fare, in questo momento mi importa solo di lei e basta. E’ come se stessimo facendo un gioco e io voglio godermelo con lei, finchè tutto questo non finirà.



“Anche tu Wendy.” Soffio sulle sue labbra, facendole scappare un risolino che viene sommesso dalle mie labbra impazienti di essere premute sulle sue. Le cingo la schiena con le braccia, baciandola con tutto l’amore che ho, racchiudendo il tutto con un bacio che di casto ha ben poco.





Oh mio diooo! Io adoro Peter Pan e hai tutto il mio appoggio per il fatto che lui assomigli a Justine  poi lei quando si spoglia davanti a lui e trattiene la voglia di saltarle addosso? E' tutto così bello quel momento.. Questa credo che sia stata la mia parte preferita, anche se di parti preferite ce ne sono state molte, ma questa era speciale, tenera ed estremamente dolce. Ti adoro Mirea continua così <3



Chiedo l’accesso con la mia lingua che mi concede immediatamente impaziente di farmi sua e in un attimo ci ritroviamo a lottare per la dominanza. Un turbine di emozioni si impossessa del mio corpo e sento la voglia di farla mia crescere in ogni piccola parte di me.



La spingo sul letto, mettendomi su di lei, alzandomi con i gomiti per non pesarle e comincio a baciarle il collo, mentre lei infila le mani tra i miei capelli chiudendo gli occhi e godendosi il momento. E’ ancora in intimo e credo di non potermi trattenere ancora lungo.



Porto una mia mano sulla sua gamba nuda e comincio ad accarezzarla su e giù, arrivando fino al sedere che strizzo, facendole scappare un gemito. Porta le sue mani sulla mia camicia già sbottonata e me la fa scivolare via dalle spalle, guardandomi negli occhi, mentre io osservo tutti i suoi movimenti, con il respiro affannato.



Rimango con una canottiera bianca e lei ammira il mio corpo, portando le mani tremanti sul mio petto. Inizia fare su e giù, dal collo fino al torace, finchè non arriva al mio bacino e di conseguenza ai bordi della mia canotta.



Che sto facendo?



Alza i bordi della canottiera portandomela fin sopra la testa.



Che sto facendo?



Alzo le braccia per permetterle di sfilarmela e in un attimo quell’indumento finisce a terra.



Che sto facendo?



Mi perlustra tutto l’addome e si sporge con il capo per baciarmi il tatuaggio al centro del petto. Gemo silenziosamente, alzando gli occhi al cielo, finchè lei non porta le mani al bottone dei miei jeans.



Che sto facendo?



Ed è lì che mi fermo dal fare qualsiasi cosa, togliendomi dal suo corpo e alzandomi dal letto. “No.” Mormoro mettendomi le mani sulla testa. “Non posso farlo.” Dico più a me stesso che a lei, scuotendo la testa, mentre lei mi guarda con gli occhi lucidi e le gote rosse dall’eccitazione.







Qui si capisce che Justin, ama Jes per davvero e mi ha fatto commuore quando lui si ferma dal fare qualsiasi cosa, adoro questa parte come adoro tutto il capitolo.





E’ seduta al bordo del letto, con le ginocchia al petto e la testa posata su di esse, le spalle si muovono, segno che sta singhiozzando. Socchiudo la bocca e mi precipito da lei, sedendomi sul letto. “Perché stai piangendo?” Domando dolcemente, carezzandole le spalle e i capelli.



“Perché tu non mi vuoi.” Biascica tra i singhiozzi. “Cosa? Piccola che stai dicendo?” Domando incredulo, le faccio alzare la testa dalle ginocchia, per guardarmi negli occhi. “Hai detto che sembro una puttana, per questo non mi vuoi.” Dice tirando su col naso.



La guardo dispiaciuto sentendo un macigno fracassarmi il petto. Mi sento dilaniato dentro, come qualcosa che si insinua furtivamente, nel profondo di me. Sento la rabbia crescere verso me stesso, perciò stringo i pugni. Mai avevo detto una cosa tanto brutta ad un ragazza e mi sento una merda per questo, soprattutto per averla detta a lei, che è tutto per me.



L’ho fatta stare male e tutto questo avrei potuto benissimo evitarlo se solo avessi messo a tacere la mia lingua biforcuta. I sensi di colpa mi divorano fino a scavarmi dentro e sento i demoni interiori espandersi in tutto il corpo. Non mi sono mai sentito così in tutta la mia vita.



Le ho stravolto l’esistenza, ma non credo in bene. “Non sei neanche lontanamente una puttana… Ero geloso e arrabbiato e ho detto cose terribili che non pensavo. Tu sei mia e nessun altro deve toccarti. Sei la mia ragazza.” Dico sussurrando l’ultima frase, sperando che lei non mi senta, ma a giudicare dal suo sguardo e dai suoi occhi credo che mi abbia sentito benissimo.



“Lo sono sempre stata.” Sorride dolcemente, facendomi accelerare i battiti cardiaci e la pulsazione delle vene. In questo momento non sembra ubriaca, ma sono costretto a ricredermi quando sento i suoi lamenti. “Justin, mi scoppia la testa.” Bofonchia, poggiandosi su una mia spalla.



“Lo so piccola.” Dico avvolgendo un braccio intorno alle sue spalle, per poi alzarmi dal letto. La osservo dall’alto un’ultima volta in quel completino intimo così sexy, per poi prendere la maglietta che avevo preso prima e infilargliela come se fosse la mia bambola.



Faccio il giro dall’altra parte del letto e tiro via le coperte per farla stendere, mentre lei osserva tutti i miei movimenti. “Vieni qui.” Batto la mano sul letto per indicarle il posto dove sdraiarsi, mentre lei si morde il labbro, ma dopo qualche secondo mi raggiunge e si stende sul letto.



Le rimbocco le coperte e le do un bacio sulla fronte, come farebbe un padre con una figlia, prima di incamminarmi verso lo specchio. “Dove stai andando?” Mi dice con voce debole. “Tranquilla, torno subito, non posso dormire con i jeans.” Le faccio l’occhiolino e lei arrossisce violentemente.



Mi tolgo i jeans, rimanendo in boxer e raccolgo la camicia e la canotta da terra, per poi poggiare gli indumenti sulla sedia. Il letto è piuttosto piccolo, dato che è ad una piazza e mi chiedo come faremo a starci tutte e due. Faccio spallucce, prima di mettermi sotto le coperte di fronte a lei cingendole la vita con un braccio.



Le accarezzo i capelli e le bacio continuamente il capo nella speranza che si addormenti, ma passiamo più di un’ora così e ormai perdo le speranze, ma nonostante tutto non smetto con le mie carezze.

 



Oddioooo! Mi corrego è questa la mia parte preferita, cavolo, quando lei piange e lui si sente così male, mi fa venire voglia di piangere e anche voglia di ucciderlo, perchè alla fine lei sta così male per colpa sua...



Ho quasi paura di parlarle, non voglio ritornare su quell’argomento, ma io devo chiederle scusa e devo approfittarne ora, visto che non sembra arrabbiata, ma sono sicura che lo è. “Jes?” Domando con un pizzico di timore nella voce. Mi guarda di nuovo con quell’espressione agghiacciante, aspettando che parli.



Faccio un respiro profondo e distolgo lo sguardo, portandolo su un vecchio scatolone color giallo ocra. “I-io… Volevo chiederti scusa per ieri.” La mia espressione è terribilmente seria, ma il mio corpo freme dalla voglia di abbracciarla. “Per quale delle tante cose?” Mi domanda con un sorriso amaro sulle labbra, come se ormai fosse rassegnata e tutto questo non fa che incrementare i miei sensi di colpa.



 “Per tutto… Per averti incontrato quel giorno, per aver fatto il cascamorto con te, per averti fatto innamorare di me, per averti baciata, per averti portato via la tua migliore amica, per essere stato così egoista da pensare solo al mio bene, per aver fatto lo stronzo con te nei bagni, per non esserti stato vicino quando ne hai avuto bisogno, per averti dato della puttana, per averti fatto versare delle lacrime inutili e per averti rovinato la vita.”



Mi metto una mano sul volto, sentendo i sensi di colpa crescere dentro di me, ma allo stesso tempo affievolirsi, dato che è la prima volta che le chiedo scusa in questo modo. “Non mi hai rovinato la vita.” Mi dice prendendo la mano dal mio volto e intrecciandola con la sua.



Sento il cuore accelerare i battiti e un calore sulle guance al vedere il suo debole sorriso. Rimaniamo alcuni minuti in silenzio, forse a pensare a tutto quello che abbiamo passato in così poco tempo, quando lei interrompe il silenzio.



“Grazie per non esserti approfittato di me ieri, grazie per tutto quello che hai fatto per me.” Aggrotto la fronte, sentendo il terreno mancare da sotto i piedi. “Tu, ricordi tutto?” Sgrano gli occhi incredulo. “Abbastanza.” Sussurra. Deglutisco a fatica, non sapendo che dire, facendo ritornare di nuovo il silenzio, interrotto solo dal canto dei grilli e di un gufo.



Quindi lei, ricorda quello che è successo, ricorda che ci siamo baciati, ricorda che stavamo per farlo e ricorda che io l’ho vista mezza nuda. “Justin?” Scuoto la testa, riprendendomi e puntando i miei occhi nei suoi. “Dimmi.”

                                                               

“Devi cantare Overboard con me.” La sua non è una domanda, ma un’affermazione, quasi un ordine. Alzo gli occhi al cielo, sorprendendomi sempre di più di quanto questa ragazza mi mostri ogni giorno un lato nuovo. Vuole cantare con me… La canzone che abbiamo scritto.



No! Non posso farlo!



Sto per rispondere, ma la suoneria del suo cellulare interrompe ogni mio tentativo di rimediare, facendomi aggrottare la fronte, dato l’orario. Noto Jes, avere la mia stessa reazione. Prende il telefono, guardando lo schermo e sbuffa prima di passarsi una mano tra i capelli.



Quando si scusa è dolcissimo, ma si condanna troppo per i miei gusti, in fondo anche Jes è un pò colpevole, non ha fatto tutto lui... Ma che diavolo sto dicendo? L'unico colpevole qui è Tom e anche un pò Alex!



Chi cavolo chiamerebbe in piena notte, se non per un’urgenza? Il silenzio regna dall’altra parte della cornetta e inizio ad innervosirmi. “Pronto? Non mi piacciono questi scherzi, chiunque tu sia rispondi!” Inizio ad alterarmi facendo avanti e indietro per la stanza, mentre Jes inarca un sopracciglio e socchiude la bocca.



“Jessica? Chi sei tu?” Domanda una voce tenue e delicata, ancora non sviluppata. Deve essere una ragazza molto giovane. Brividi mi percorrono la schiena nuda e deglutisco a fatica. La sua voce è così inquietante. “Cosa vuoi da Jessica?” Rispondo nervoso.



“Chi sei?” Continua a chiedermi con quel tono calmo, sorprendendomi. “Sono Justin Bieber! Tu chi cazzo sei?” Continuo incazzato. Silenzio dall’altra parte della cornetta. Un silenzio interminabile solo questo. “Pronto?” Ripeto per l’ennesima volta.



Questa volta si sente un singhiozzo molto rumoroso e sento tirare su col naso. Socchiudo gli occhi e sto per chiudere la chiamata, quando quella voce, si decide a parlare. “Bibo.” Ed è lì che sento le ginocchia tremare, come se stessero per cedermi.



Io termino questa recensione dicendo che questa è la parte che ha messo suspance sembra che la storia stia entrando di più nel vivo con questo capitolo.... Bibo lo chiama solo Jazmin e vhè spero che Justin scopra tutto e che recuperi in fretta sua sorella <3

Baciiiii amore

Cate <3



 

Recensore Junior
23/06/14, ore 14:53
Cap. 30:

Mireeee giuro che appena ti vedo ti ammazzooo...sta chianguuu ctm...veramnete non sto scherzandoo...ma comu ti venii...io no sacciu...lmt...mi hai fatto venire prima il diabete e poi l'infartu...mi vuoi morta?...no basta miree sei cambiata cazzo...allora la prima partee mi so pisciataa un casino con Justin lu paddoni che non gliela voleva mettere😏 e pensare che stavano facendo mezzi preliminari in mezzo alla strada davanti alla porta di casa (ti immagini ca staunu li vecchi pitteculi, l'amici di nonnata) e poi quando Justin inciampa sempre mi so ricordata di tuo nonno ca vai sempri catennu...e comunque la mezza scopata mi è piaciuta tanto mireee😍 (chisà la scopata interaa), peccato che era mezza 😔 ma chi si accontenta gode...erano proprio dolci e anche quando Justin le tocca il culo erano dolci cazzoo...sono sempre dolcii perchè sono innamorati veramente...in realtà mi stava venendo l'istinto omicidaa perchè la mezza scopata è finita proprio sul momento più bello (l'apparizione di Jerry)...poi dopo l'eccitazione mi sono preoccupata per il sogno di Justin e poi mi hai fatto venì di nuovo il diabete...e l'ultima partee poi sono stata con le lacrime ctm...finalmente justin scopre che una persona per lui importantissima vive ancoraa...non vedo l'ora che aggiorni perchè sono curiosaa...come finirà la chiamata? E che reazione avrà Justin? Aggiorna questa settimana saa...ciaaa❤️❤️❤️