Non era la fine. Il suo mondo sarebbe cambiato, ma quel profumo l'avrebbe accompagnata per mano.
Non erano più i suoi passi, ma i loro.

Un'anima che non ha più niente da dire né soprattutto alcuna voglia di ascoltare mette fine alla sua vita. Purtroppo, il mondo dall'altra parte non è quello che si era aspettato.

Senti il rumore calmo che avanza.
Ti sposti, cercando di capire cosa ti stia uccidendo. "Rumore calmo.." ti senti sussurrare all'orecchio.
Cerchi di avanzare - qualche passo in più - per arrivare fino a quella persona sfuocata. Chi è? Riesci a riconoscerne i tratti.. ?
Ti stropicci gli occhi azzurro candido, con leggerezza.
Ormai non riesci neanche più a vedere cosa c'è nel mondo.
La delusione ti ha attraversato così profondamente da averti lasciato un tratto indelebile inciso sulla tua personalità.

Mic gioca nella squadra di basket del liceo, è un gigante buono e ha già chiari i progetti per il suo futuro. Karol invece è esuberante e impertinente, e sembra voler restare bambino per sempre.
Dopo un primo incontro tra i corridoio scolastici e un'imbarazzante conversazione, le loro strade si incrociano nuovamente in palestra. Karol durante gli allenamenti si ritrova sui gradoni a studiare, e Mic è attratto dal suo strano modo di essere e dalle motivazioni che lo spingono a rimanere lì. Nemmeno il fratello di Karol, Klem, che gioca nella sua stessa squadra, lo aiuta a decifrarlo. Passo dopo passo, i due ragazzi diventano amici, si danno reciproca fiducia e decidono di camminare lungo la stessa via.
Ha così inizio un percorso alla ricerca di quel sentimento così complicato che è l'amore. Quando sorgono i primi batticuori, gli imbarazzi, le incertezze, le passioni. Quando non si sa quale scelta sia la migliore. Quando si deve decidere tra l'amare o il rinunciare. Possono avere fiducia soltanto in ciò che li circonda: nel boato di un petto scalpitante, nel sospiro di un fiato irregolare, nel frastuono di una mente confusa.
Perché in fondo si sa.
In amore... il rumore è complice.

Un ragazzo che si trova a parlare parlare e parlare, lo leggete così, uno che parla e parla. E parla continuamente, potrebbe sembrare davvero uno che delle cose non ne sa niente.
E' un po' il mio stile, è un po' quello che scrivo.

Dopo settimane di assenza, Bellatrix torna a casa solo per trovare il marito Rodolphus a letto con la sua amante, Violetta Bulstrode. Il rumore di quei baci appassionati la perseguiterà anche quando, in cerca di conforto, si smaterializza a Villa Riddle da Voldemort. Ma il Signore Oscuro sarà in grado di darle ciò che cerca?

Ho sentito spesso parlare del fantomatico "rumore di fondo dell'universo". Stronzate, ho sempre pensato. Stronzate poetiche, ma pur sempre stronzate.
[Infinity War // Tony&Peter // Introspettivo // Angst // PoV Tony]

Le persone sono tutte uguali.
Vivono una vita frenetica le cui giornate sono un susseguirsi di attimi identici, dando per scontato che, dopo l’oggi, verrà sicuramente un nuovo giorno dove potranno rimediare a ciò che hanno lasciato in sospeso.
Anch’io ero così, del tutto inconsapevole che la mia serena monotonia sarebbe stata distrutta da una piccola distrazione, dall’irrazionale paura del buio e dal brusco scatto di un paio di vecchie forbici.

Lavanda. Fiori secchi, come carta velina.
I fiori che mia figlia ha raccolto per il mio ultimo compleanno.
C'è anche mia figlia, nell'esercito di morti che camminano: i capelli biondi sporchi di sangue, guance paffute distorte, occhi azzurri resi vacui dal rigor mortis. La mia bambina ha sei anni, caccia i vivi per nutrirsi. Una volta cacciava fiori per sua madre.

Un flusso di pensieri attraversa il cuore e l'anima di Inuyasha, alla ricerca di quelli che sono i propri obiettivi e sentimenti.
D'altronde, per un mezzo demone da sempre abituato a vivere da solo, non è di certo facile abituarsi ad avere una ragazza disposta a tutto al proprio fianco.
Dal testo:"Perché nulla era mai stato come Kagome, perfino Kikyo - per quanto fosse stata forse la parte più importante della tua vita - non aveva potuto ricoprire un ruolo simile.
Kagome era il tuo braccio destro, al pari di Tessaiga, presente in ogni battaglia. In ogni momento di calma, stesi sull’erba a dormire con i capelli scompigliati dal vento."

"-Sei reale... Meno male, credevo di essere impazzito.- Mormorò stancamente Luc, alché Alexis si sedette sul letto [...]
-Sei ancora debole, Luc... Chiudi gli occhi e dormi. Quando ti sarai rimesso avremo tutto il tempo per parlare.- "O almeno spero", aggiunse mentalmente."
Questa storia narra le vicende di Luc, un ragazzo del tutto normale e del suo Angelo Custode, Alexis. Per una serie di (s)fortunati eventi, Luc comincia a vedere queste magnifiche creature che sono invisibili a tutto il genere umano e pian piano la storia si svolgerà risolvendo misteri e facendo battere forte i cuor dei due protagonisti.
Spero che questa mia prima opera sia di vostro gradimento!

una poesia che ho pensato durante un mio momento di solitudine.
Parla delle cose che prima facevamo parte di una noia ordinaria tranquilla che ci piaceva, poi arriva qualcosa a dare qualcosa di speciale a quella cosa oramai a noi comune, per poi scomparire, ritornando a quella vecchia, familiare, ma da noi ora odiata noia ordinaria.

"Sono il bambino dall’infanzia tradita, che ha imparato troppo presto a sorridere e a comportarsi come un adulto. Chi sono veramente, ora che sono cresciuto?
Due lacrime mi solcano il viso, di matita o d’acqua, non importa, il pubblico non se ne accorgerà. Chi sono veramente, ora che devo divertire gli altri, anche se sono io il primo a soffrire?"
[Noah's Ark Circus centric]

Dopo la rissa,Taiga è nella neve, perduta. Ryuji, in un turbinio di pensieri confusi, la salva. Ma cosa pensa tutto il tempo? Una breve fanfiction della puntata più drammatica di Toradora vista dagli occhi di Ryuji.