‘Saper cogliere la bonne affaire, scegliere su chi fare affidamento, fare la giusta offerta e calcolare con precisione l’equo guadagno, è sempre stato per il sottoscritto come respirare.
Non sono stato cresciuto così: io sono così.
Quei poveri diavoli dei miei genitori lo hanno capito fin dal mio primo vagito, apertosi nella caotica, sporca e corrotta Birmingham -seppure disprezzo questo ultimo aggettivo mi trovo costretto a farne utilizzo, in quanto tu, che stai ascoltando le mie parole, non sei ancora pronto a comprendere pienamente l’idea che ho riguardo la corruzione e alla definizione di bien et mal-.
Ma abbiamo tempo, moltissimo tempo a nostra disposizione perché tu riesca a comprendere e sono certo che sia disposto ad ascoltare in silenzio.’
Dove si trova il confine fra giusto e sbagliato? Come si giudicano il bene e il male?
Esiste realmente la Giustizia, oppure non è che un concetto astratto, usato all’occasione da chi detiene il potere?
Louis Murray non vi darà una risposta: vi darà la “sua” risposta e se sarete pazienti, sarà così magnanimo da trascinarvi con lui nel suo Paradiso in Terra. Ma fate attenzione: per voi, potrebbe essere l’Inferno.

[Partecipa alla mini-sfida interna fra amiche di penna “Scrivi una Red”]
Matilda pensa che ci sia qualcosa di… sbagliato, in loro. Qualcosa di sbagliato, che li rende incredibilmente simili. Forse è la comune incomprensione dell’animo umano, la difficoltà a rendersi chiari. Forse quel senso di inadeguatezza al mondo e alla vita stessa, che li ha condotti a trovarsi in quel punto lì, in quel momento lì, a scambiarsi lo sguardo più lungo e intenso della loro vita. Forse la tristezza che li caratterizza e che, tante volte, li fa barcollare.
E all’improvviso le salgono le lacrime, ma si impone di ricacciarle giù, perché tutto è tranquillo ora e la tempesta che verrà è lei, a volerla.

Possibile mai che la tua bellezza suadente
Di occhi d’ambra, décolleté generoso
Di ricci indomiti di rame lucente
Non meritassero più un sol gesto amoroso?
[Beth Cassel / Tormund Veleno dei Giganti]

Sibilo un ansito e mi concedo di socchiudere le palpebre un po’, giusto il tempo di agganciare il ricordo di noi, che non m’importa se il mio aguzzino vuole debellare l’aria dalla mia scomoda presenza.
[Storia partecipante al contest "Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition!) indetto da Rosmary sul forum di EFP]

Raccolta di bricioline che tratterà d'amicizia e amore. Il mio personale calendario dell'avvento. Buona lettura
1-Tracotanza [Astoria/Draco]
2-Regalo di Natale [Sorpresa!]
3-Un caldo Natale [Charlie, il gufo e la Signora Catalina]
4-Prugne Dirigibili [Luna Lovegood]
5-Doppia coppia [Gred, Forge e una carovana di Weasley]
6-Per i suoi larghi occhi chiari [Sirius Black]
7-Bûche de Noël [Olympe Maxime/Hagríd]
8-L'Albero [Hermione/Lee]
9-Mandragola [Neville/Hannah]
10-Il primo regalo [Harry/Ron]
11-Questione di priorità [Gazza, mrs Purr e madama Rosmerta]
12-Desiderio [Dobby/Silente]
13-Rudolph [Remus/Tonks]
14-Vischio [Ron e fratelli vari]
15-Pacchetto all'ectoplasma [Pix/Minerva]
16-Dimmi dimmi di si! [James/Lily]
17-101 modi per far infuriare una strega [Ron/Hermione]
18-Lettere compromettenti [Filius/Pomona]
19-Api frizzole [Severus Piton]
20-Spettacoli natalizi [Sirius Black/Guest star!]
21-L'inopportuno [Guest star!/Guest star!]
22-Natale scoppiettante [George/Guest star!]

[STORIA INTERATTIVA - SOSPESA]
Cosa accadrebbe se, per un piccolissimo errore, George Weasley (maestro indiscusso della finissima arte del combinare guai) costringesse se stesso ed un gruppetto variegato di studenti a rimanere chiusi nella stanza delle Necessità?
E se i ragazzi non fossero in grado di uscire da lì per un bel po'?
Questa è la storia di quei personaggi che tutti (o quasi) ignorano, degli "ultimi" che diventeranno i primi grazie a qualche pastrocchio non voluto, alla magia che certe volte fa più danni che altro e alla Stanza delle Necessità, a cui ogni studente di Hogwarts può affidarsi!

Ho annusato la stoffa fragile. Ha l’odore della caccia.
Vedo il terreno morbido e gli animali che corrono via da me. Alzo gli occhi e mi scontro con le fronde che lasciano spazio al bagliore di quella mia nemica, che mi ordina di attaccare. Non ho mai saputo dirle di no.
Non ci sono mai riuscito, con te.

[STORIA IN FASE DI REVISIONE]
Matilda è controversa, fredda e pragmatica. Il colore dei suoi occhi riflette quello del gemello ma nonostante l’aspetto, che rivela lo stampo della sua famiglia, la ragazza si sente distante anni luce da questa, trovando conforto solo nelle mura di Hogwarts. E proprio all’interno della scuola Matilda conoscerà l’amicizia e l’amore, per cui lotterà fino alla fine, dimostrando che non sempre la mela cade vicino l’albero.
[Dal capitolo 9]
-Mio padre mi ucciderà-
-Per cosa? Non hai fatto nulla, non ancora almeno-
Barcollò pericolosamente verso di lui, attirata da quelle dita impossibili da gestire
-Anche il solo fatto che mi piaccia un traditore del proprio sangue è un grande affronto-
Le labbra di George si incresparono in un ghigno divertito, e poi cominciò a mordicchiarsi il labbro inferiore, gesto tanto eloquente e sfacciato, quanto irresistibile
-Quindi stai dicendo che ti piaccio-
-Mi sembrava lo avessi ammesso anche tu, signor Weasley-
-Oh…ma io sono stato decisamente più generico-
La mano di George passò dietro la schiena di Matilda
-E allora che ci fai ad un centimetro dalla mia bocca?- sussurrò leziosa lei
-Lo trovo un ottimo posto, dove tenere la mia-

Se fossi sotto processo dinanzi la più feroce costituzione del Wizengamot per cattive e poco ortodosse intenzioni.
Se minacciassero di togliermi la bacchetta e di relegarmi ad Azkaban per il resto della mia vita.
Se mi obbligassero con il Veritaserum a confessare le mie più oscure passioni e tutti i miei atroci peccati.
Beh, se accadesse tutto questo, sarei costretta a parlare di quel giorno in cui la mia casa vinse la prima partita di campionato, ed il mio capitano decise di festeggiare come si deve la nobile casa di Salazar Serpeverde e la nostra schiacciante vittoria su Tassorosso.

Perché lo fate?
Perché bisogna Resistere, contro ogni tipo di ingiustizia, contro l’oppressione dei deboli, contro chi cerca di soffocare la lotta per la parità.
Perché bisogna Resistere, sempre.

E poi è tutto un ricordare le cose meglio di com'erano davvero
di quando avevamo qualche anno di meno.
Senza di te, ho perso un po' di ilarità.

Tempi bui corrono ad ostacolare le vivide menti dei fan di Harry Potter, specialmente le menti delle delicate creature che amano sbizzarrirsi con l’assemblaggio delle coppie più variopinte che mente babbana potesse mai escogitare. Fra l’idiozia ed il grottesco, vi verranno servite le versioni più bizzarre delle coppie più amate che si celano nelle povere mura di Hogwarts.
"Nessuno è così grande che non si possa ridere di lui!" - C. Kluckhohn

Vivere insieme tutta la vita, morire che non mi sarai bastata

Sei mai stato nel deserto?
Una volta, si.
Io non sono mai stata, ma ho sempre avuto un pensiero fisso, rimuginando sul caldo incessante, pensando all’arida sabbia che si infila nei vestiti e in bocca e ancora più dentro. Al sole così chiaro da non sembrare vero e all’arsura che tutto questo deve scatenare.
Continua
E quindi in questo paesaggio che ricorda in ogni forma la morte quale sarebbe il sapore che più di ogni altro mi solleverebbe da ogni male, cosa mi darebbe ristoro e mi strapperebbe dall’effetto devastante di un luogo così aspro e invincibile.
Quale sarebbe?
Arance. Capisci cosa si proverebbe a stare lì senza via di scampo e d’improvviso, come un miracolo, mordere un’arancia succosa dal sapore divino? Gli incisivi che attaccano gli spicchi e poi lacerandoli ne gustano la linfa paradisiaca che poi corre giù, lungo la gola, a concedere tutto il ristoro e la pace del mondo. Quel sapore che solo in quel contesto, in quell’istante vicino alla fine di ogni cosa assume le sembianze della salvezza, catarsi del corpo tutto, acropoli della vita.
Deve esistere, questo sapore
Il tuo sapore, per me, è come arance nel deserto.