Girò l’angolo cominciando a battere i denti, e gettò l’occhio alle vetrine spente dei negozi e alle finestre con le inferriate. Non c’era nulla che potesse servire da rifugio, e rallentò un po’ il passo per lo sconforto.
Accanto alla porta sbarrata di una lavanderia ce n’era una a vetri da cui proveniva una fioca luce. Il ragazzo gettò l’occhio tra le griglie della finestra adiacente, parzialmente oscurata da una tenda colorata: all’interno, incongruo, c’era quel che, più che una sala di bar, sembrava un salotto scalcagnato, pieno di roba. Sul tavolino di fronte al divano era accesa una piccola abat-jour, ma non si muoveva niente e non si udiva nessun rumore.
Il ragazzo restò lì per qualche minuto, tremando dalla testa ai piedi e respirandosi nei palmi delle mani intirizzite. Poi, con lo sguardo ancora fisso e senza nemmeno saper bene perché, né nutrendo la minima speranza, allungò il braccio e spinse leggermente la porta.
Ed era aperta.
Autore:
suni | Pubblicata: 01/11/10 | 01/11/10 Rating: Arancione | Genere: Generale, Introspettivo | Capitoli: | In corso
Note: Nessuna | Avvertimenti:
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