ciao!
qua ho avuto un casino di parti preferite xD
perché tu, menomale, scrivi benissimo!
cioè la prima parte è fenomenale, no?
"Blitzle. Nelle sue mani c’era una Poké Ball, e dentro la Poké Ball un Blitzle. Rachel sorrise, riuscendo ad imitare alla perfezione i clown che piangono, in quei quadri dal dubbio gusto artistico. Il trucco sciolto, il volto in lacrime, erano tutti elementi che non creavano la minima armonia con il sorriso da ebete che si era inchiodata in volto.
“Blitzle! Zorua, bravissimo! Blitzle!” mise via la sfera contenente il nuovo Pokémon e strinse tra le braccia il suo amico di sempre.
Fu dopo una dozzina di secondi, di moine e carezze che si accorse che il ragazzo ed il suo Lucario erano li, in attesa di qualcosa.
“Ehm... immagino che debba ringraziarti... ancora” arrossì Rachel.
“Non sei obbligata... ma si, credo che tu debba farlo”. Quel tipo le rubò un altro sorriso.
“Allora grazie. Non penso che senza di te sarebbe finita bene...”
“Non preoccuparti. Adoro aiutare le donzelle in difficoltà”
“Meno male che sono donna, allora...”
“Già. Altrimenti ti avrei lasciata morire...”. Altro sorriso. “Comunque sono Zack...”
Rachel guardò la mano del ragazzo avvicinarsi al centro di un immaginario segmento che c’era tra i due.
Per un momento rivalutò la situazione. Stava per essere ammazzata, se non ferita gravemente da un Pokémon selvatico. Nonostante non avesse nessuna voglia di fare nuove amicizie, a quel ragazzo, Zack, doveva la vita.
Intanto quello continuava a tenere tesa la mano in direzione della ragazza, i secondi passavano ed il silenzio diventava ancora più imbarazzante.
“Ehm... afferri la mano, la stringi e la scuoti” fece il ragazzo, con sarcasmo.
Lei si risvegliò dai suoi pensieri, e sorrise. E tre. Quel ragazzo aveva qualcosa di stranamente anomalo. Vuoi per la timidezza, vuoi per una chiusura caratteriale, Rachel non era tipo che si apriva con il primo che capitava. Ma l’aveva fatta sorridere per tre volte in meno di due minuti, e quello era già un gran risultato.
Gli strinse la mano.
“Wow... brava...” sfotté lui.
“Smettila...” lei cercò di fare una faccia seccata.
“Ora dovresti dirmi il tuo nome, poi dovremmo essere a posto”
“Mi chiamo Rachel. E sono incredibilmente di fretta. Mi devi scusare, ma ora devo scappare”
“Dove devi andare di così tanto urgente?! Stavamo facendo pratica su come conoscere una persona, e te ne vai sul più bello?!”
E quattro. Rachel sorrise ancora, ci stava prendendo gusto.
“Devo arrivare a Timea il prima possibile”
“Sei diretta in qualche punto in particolare di Timea?”
“Ehm... dai... miei... zii! Si, abitano li, e devo portargli...” cercò mentalmente nella sua borsa, ma non riuscì a trovare niente di abbastanza brillante quanto veritiero da non lasciare alcun dubbio sulla veridicità della menzogna. Alla fine si dovette accontentare. “...devo portargli una Poké Ball”
“Non le vendono, a Timea?”
“Senti... devo andare. Grazie ancora” e Rachel riprese il cammino.
“Di niente... ma... aspetta un minuto!” lui volle seguirla."
non sono adorabili? cioè è bellissimo come rendi bene le emozioni e le sensazioni dei personaggi, sono proprio riuscito ad immedesimarmi nell'albero a destra di rachel, quello che non hai nominato, magari ti sei confuso con il pino alla sua sinistra, ma non importa.
e poi c'è un'altra parte che mi è piaciuta molto, quando Ryan scopre che lei se ne è andata.
"Ryan aprì leggermente gli occhi, e l’ancora mancata di presa di coscienza impose al suo cervello di chiedersi, su una scala da uno, a dieci, quanto fosse normale che il lampadario oscillasse in quel modo.
Gallade lo spinse. Non era la prima volta che succedeva che il suo Pokémon disturbasse il suo sonno, quella mattina.
E, proprio come con quelle vecchie televisioni a cui bisognava dare una botta per farle funzionare, Gallade percosse ancora Ryan.
Funzionava.
Ryan si svegliò, il suo cervello partì al quarto colpo.
“Dannazione, Gallade, che vuoi?” il tempo di aprire gli occhi, e vide Gallade esibirsi nell’attacco Psichico, mentre cercava di rialzare una grande libreria, da cui dei libri erano caduti. Se Gallade non fosse stato li, la libreria sarebbe caduta addosso ad un dormiente Ryan, e probabilmente sarebbe rimasto a dormire per sempre.
“Cazzo! Si è rotta... oppure... terremoto! Rachel!”
Uscì dalla stanza dei genitori, in cui aveva dormito quella notte, e si avvicinò alla stanza della sorella. Grandi crepe si snodavano nel muro, la porta di quella stanza era quasi uscita dai suoi montanti.
“Gallade, Breccia!”
Gallade sfondò la porta. Pezzi di intonaco caddero sulle loro teste. Gallade e Ryan oltrepassarono l’ingresso in stanza, non curandosi del fatto che la terra stesse ancora tremando. Ryan contava sulla forza di Gallade, che avrebbe protetto entrambi.
“Rachel! Rachel, dove sei!” Ryan si guardò attorno, né Zorua né Rachel erano li.
“Forse si sono nascosti...” pensò, prese a guardare sotto al letto, sotto la scrivania, nell’armadio. Niente... Rachel non era li.
Poi la finestra aperta.
In inverno. Rachel era uscita dalla finestra.
Ryan si incamminò verso la finestra, mentre Gallade usava Psichico per evitare che qualcosa lo colpisse.
“Si... è probabile che sia saltata dalla finestra per salvarsi. Ma... dal secondo piano... si sarà fatta male” ragionava con una lucidità che sembrava non appartenergli. “Andiamo a vedere, Gallade”
Uscirono fuori, sotto la finestra. La siepe distrutta, ma non una macchia di sangue o un ciuffetto di peli.
“Come diamine ha fatto? Rachel! Rachel! Sei qui?!” urlava lui.
Gallade fermò il suo allenatore, e gli fece segno di no con il volto.
Gli occhi di Ryan cominciarono ad inumidirsi. Salì sopra ancora, da vero incosciente, e tornò nella stanza di Rachel. Gli armadi ed i cassetti erano aperti. Ok, il terremoto avrebbe tranquillamente potuto causare cose del genere. Ma...
Ryan guardò nei cassetti. Il primo era totalmente vuoto. Ed il secondo semivuoto.
“Do-dov’è la sua roba? Dov’è Rachel?!”
E poi collegò. Cassetti vuoti, finestra aperta, siepe ammaccata. Rachel era scappata.
“No! Cazzo!”"
te la mostro perché è bellissima e ei riuscito a rendere benissimo i personaggi <3
ci vediamo
Barks |