Recensioni per
L'unico domani
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 410 recensioni.
Positive : 410
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
02/10/16, ore 19:06

Continuo a lasciarmi trascinare sempre più volentieri dalla tua penna. Non conoscendo l'originale non so dove finisce il canon e inizia il tuo headcanon, ma francamente mi importa poco. C'è una coerenza narrativa che tiene tutto insieme alla perfezione. Inoltre si intravede, nella struttura del racconto, la tua attenta regia. Stai costruendo un intreccio molto interessante e avvincente. C'è tutto: azione, sentimento, passione e anche un pizzico di suspence. Che dire, un lavoro davvero pregevole. Complimenti!
S.

Recensore Master
02/10/16, ore 14:26

Beh, che cosa posso dire... E' davvero difficile, arrivati a questo punto, lasciare un commento sensato e che non rischi di rovinare tutto; io ci proverò, in qualche modo, ma se le parole non dovessero essere in grado di esprimere pienamente ciò che sento, sappi che mi sono emozionata profondamente nel leggere questa storia, a cominciare dal primo capitolo fino ad arrivare a questo splendido, commovente epilogo.
Faccio davvero fatica a trovare le parole, credimi: Sapevamo tutti come sarebbe andata a finire, perché non poteva andare diversamente, ma leggerlo ha fatto comunque male, anche perché fra le righe traspariva ogni tua emozione, la sofferenza nel dover scrivere di un momento così tragico e la tua innata capacità di dar vita alle sensazioni dei tuoi personaggi, rendendoli così vivi da far sembrare di stare assistendo ad uno spettacolo dal vivo.
La sofferenza di Yoko, la rassegnazione di fronte alla tenacia di Joe, il desiderio di quest'ultimo di farle capire che nonostante tutto, nonostante il suo amore per la boxe ed il suo quasi disprezzo per la vita, se non vissuta da campione, lei resterà per sempre nel suo cuore e l'amore che i due hanno provato non morirà mai, rimarrà sempre intatto e niente e nessuno potrà mai scalfirlo.
Pensavo che avresti trattato la morte di Joe in maniera più descrittiva, ma ho apprezzato molto di più la tua scelta di rendere tutto molto più velato ed evocativo, etereo se vogliamo; del resto, era proprio questo che Joe desiderava: ardere come una fiamma impetuosa e lasciare semplicemente la traccia della sua bianca cenere.
Mi è dispiaciuto leggere di Tange e della triste sorte che gli è capitata, ma mi ha spalancato il cuore di gioia leggere della piccola Keiko (pensa che era il nome che avevo scelto per la protagonista della mia long su Saint Seiya, prima di cambiare idea e farla diventare greca) e di Yoko, che fortunatamente è riuscita a risollevarsi e a crearsi una nuova vita, grazie anche a quello splendido uomo che è Henry.
Penso che sia molto bello che lei e Hiro si siano riavvicinati, ed è altrettanto triste e romantico pensare che Yoko abbia deciso - per il momento - di non legarsi a nessun altro, restando per sempre devota a Joe; in effetti, io stessa non potrei immaginare una sorte differente, per lei.
Sai, vorrei tanto vederla la tua Yoko: scommetto che ha lo stesso sguardo vispo e birichino del padre, sicuramente gli somiglia moltissimo, fisicamente e per carattere. Sarebbe stato splendido vederla sullo schermo, e devo dirti grazie per questa piccola perla, che ha senza dubbio migliorato una storia che, già in partenza, si prospettava essere assolutamente meravigliosa.
Sto svisionando, me ne rendo conto, è che al momento mi riesce così difficile arrivare ad una conclusione... Significa ammettere che è finito tutto, che da questo momento in poi non ci saranno più capitoli.
Ma poi mi consolo pensando che la storia di Joe non è affatto conclusa e che lui resterà per sempre nel nostro cuore, immortale come la sua tenacia e l'amore che tu stessa provi per lui, un amore così grande da portarti a scrivere una storia magnifica, come quella che hai appena concluso.

Grazie di cuore, per tutto quanto. I complimenti oramai sono superflui, ma l'affetto no... Quello ci tengo sempre a ribadirlo.

Un abbraccione, e a presto. <3

Nuovo recensore
18/09/16, ore 09:51

Che sorpresa leggerti anche qui Lou !
Appena finita di vedere la 2° serie di Rocky Joe su Manga insieme ai miei figli, i quali si sono immediatamente innamorati di tutti i personaggi specie di Carlos Rivera e José Mendoza (non l'avevo mai vista, all'epoca vidi soltanto la 1° e mi piacque moltissimo anche se non amo affatto la boxe). Mi è piaciuta ancora di più della prima, lo scavo dei personaggi è stupefacente, la boxe qui è soltanto un accessorio esterno, è una specie di corda al quale si attaccano tutti i pensieri e le tensioni del protagonista e degli altri che ruotano intorno a lui.
Certo c'è l'ossessione della lotta e dello scontro a tutti i costi, il misurarsi con l'avversario...ma lo trovo un espediente per mettere a fuoco la complessità del personaggio principale e degli altri che non sono poi inferiori per statura a Jo Yabuki.
Ho apprezzato i frammenti scritti da te, davvero ben aderenti ai vari soggetti della storia.
Ovviamente no poteva mancare il riferimento al legame palpabile tra la indipendente e intraprendente Yoko e il giovane Joe, anche io ho notato la familiarità immediata e naturale tra i due nonostante la differenza di carattere e soprattutto di classe sociale tra i due.
E il frammento su Danpei, una specie di padre...
Che dire brava brava davvero!!! Purtroppo sul finale dobbiamo stendere un velo pietoso, che eroe sarebbe un pugile che non muore sul ring?
Peraltro Mendoza si riduce a un vecchietto bianco e sdentato, TERRIBILE!!!!
Un saluto
Yuki

Recensore Master
05/09/16, ore 12:36

A Joe, ma che cosa diavolo mi combini? Il suo vorrei-ma-non-posso viene giustamente punito a fine capitolo dal picchiatore Tiger. E sospetto che pure Yoko sarebbe salita volentieri sul ring a suonargliene di santa ragione. In questo capitolo ci descrivi un Joe vittima dei suoi fantasmi, sociali ed esperienziali. Non riesce a superare il trauma della morte di Tooru. Il senso di colpa è ancora troppo forte. Per questo non si concede di vivere. Sarà il piglio di Yoko a dargli una bella scossa? Speriamo!

Recensore Master
01/09/16, ore 10:33

Come avevo supposto io nel capitolo precedente Yoko è stata schiaffeggiata, metaforicamnete, s'intende, dalla verità che gli ha detto Jun, il quale, come già espresso ,non riesco a detestare nonostante il bacio rubato alla donna di Joe.
Molto bello il ritratto a trecensosessanta gradi che ci offri di Mendoza. E' un quadro che ci dipinge l'uomo oltre che il pugile ed è davvero coinvolgente e molto nitido. Mi piace come anche tu abbia posto l'accento sulla sua famiglia, sul suo ruolo di padre che egli vive con così tanto amore e dedizione. In un mondo cinico, in cui sono di moda i cattivi senza scrupoli, leggere cose così belle e così importanti è come un raggio di sole che scalda l'anima, la bruttezza resta tale anche se travestita da  quello che non sarà mai, ovvero cosa buona e giusta.
Sempre ottimamente descritti stati d'animo, situazioni e gli incontri, anche se solo di sfuggita come accade in questo segmento di questo primo ricordo.
 Ho molto apprezzato anche il secondo flash back che specifica entrando nel dettaglio, fatti accaduti tempo prima e che rimarcano il profondo legame che si è ormai instaurato tra Joe e Mendoza, oltre che raccontarci l'incontro di boxi in modo esaustivo anche se breve.
Da donna, premettmi la divagazione, ma ho molto apprezzato il gesto fine, accorto e cavalleresco di Joe, che si toglie la giacca per coprire la sua Yoko.
L'ultimo piccolo paragrafo è pura sofferenza per me.
Intanto ti ringrazio per le grandi emozioni che mi hai regalato fin qui con questa bellissima storia che hai cesellato finemente, ma ti ringrazio anche per questa boccata d'ossigeno che un po' ci da respiro, a pochi passi dalla somma tragedia che ben presto ci investirà tutti straziandoci, quindi ancora una volta ti chiedo scusa se tralascio volutamente questo aspetto della tua bellissima storia, ma
non ho il coraggio di pensare a ciò che ci aspetta e ad essere sincera sono molto angosciata dal doverlo presto leggere!
Ottime come sempre le tue "spigolature". Puntuali e precise sono state sempre un apporto essenziale per un'ignorantona come me in fatto di boxe.
Ti rinnovo i miei complimenti per questo racconto così pieno di passione e così coinvolgente che mi ha catapultata nel mondo del grande Joe che poco o niente conoscevo.
Ti chiedo scusa anche per il ritardo con cui ho letto e commentato, ma tu sai quanto sia
cambiata ed impegnata la mia vita adesso, ma credimi che fremevo e finalmente stamani ho trovato quella piccola finestrella di tempo che mi ha concesso di potermi gustare la tua bellissima fic.
Un abbraccio e a presto.
(Recensione modificata il 01/09/2016 - 10:47 am)

Recensore Veterano
31/08/16, ore 13:06

Cara Lou,
paragono questo capitolo ad un vero e proprio quadro narrativo, con caratteristiche anche visive, fatto di contrasti emotivi, luci ed ombre. Trovo molto bello il titolo da te scelto, "Purezza", perché richiama il candore dei sentimenti che si agitano nei cuori dei protagonisti, nonostante i toni cupi di due delle scene qui descritte. La scena iniziale e quella finale evocano due solitudini, legate a Joe. Due scene scure, due scene pregne di quel dolore che l'amore totale e totalizzante che solo un ragazzo eccezionale come Joe è capace di evocare in coloro che gli arrivano troppo vicino. Sai, sia Yoko che Tange mi sembrano delle falene, fatalmente attratte da Joe, che si avvicinano troppo alla sua luce intensa e ipnotica, rischiando di bruciarsi.
Il bacio che Jun ha dato a Yoko, l’assenza di una reazione immediata da parte della giovane, la sua fuga successiva e tutti i dilemmi ed i tormenti che abitano in lei mi hanno fatto provare un’intensa empatia. Questo momento narrativo ha reso Yoko fragile, vulnerabile, le ha tolto quella veste invisibile di perfezione che il lettore era abituato a vederle indosso. Ho apprezzato moltissimo questa scelta narrativa, perché il fiore di loto, bianco e perfetto, pare anche più vivo in questa fase. Ho trovato molto umana e delicatamente femminile la sua reazione, desidero davvero plaudirti per questo.
Sulla stessa linea, seppur con un amore di natura visceralmente differente, troviamo un Tange che non riesce ad esprimere se stesso con il “suo ragazzo”, che soffre, si tormenta, trascorre notti insonni per l’angoscia. Ancora una volta, la solitudine di un amore smisurato lo avvolge, come accade poco sopra con Yoko. Un amore che nessuno dei due è in grado di esprimere, che li rende fragili, tormentati, condannandoli al silenzio. Perché Joe non è un uomo che comunica il suo mondo interiore con le parole.
Nel mezzo di queste due scene scure fatte di contrasti interiori, troviamo immagini rasserenanti di Jose. Il quadretto idillico familiare del pugile spezza quella tensione che i tumultuosi sentimenti di Yoko hanno creato dentro al lettore. In Jose, il lettore vede tutto quello che Joe ancora non ha: la pace di una famiglia, il titolo mondiale, una vita normale con il corpo e la mente in salute. Un’aura di calma e pace circonda la storia della vita del campione, a differenza di Joe. Tutto ciò si riflette magnificamente nella scena pugilistica da te descritta, dove Jose dimostra non solo il suo talento nell’incontro con Gomez, ma anche quella serenità che ha accompagnato la sua vita e la sua scelta di divenire un pugile. Nessuna rabbia incontenibile nel corpo emana dal grande campione, ma solo talento e passione.
Ammetto che una piccola tristezza si sta facendo largo in me, all’idea che il percorso che mi hai fatto compiere insieme a Joe, Yoko e agli altri splendidi personaggi di Ashita no Joe sia quasi giunto al suo epilogo… Sei stata capace di mettere amore e passione in ogni singola parola di questo lavoro e di emozionare con talento, trasporto emotivo, ma anche con profondo rispetto per l’opera originale. Chapeau.
Un abbraccio,
gratia

Recensore Master
30/08/16, ore 19:01

Ogni tuo capitolo è una sorpresa. Stavolta ti concentri sulla figura di Yoko e, grazie a lei, restituisci un affresco dettagliato e credibile della tradizione giapponese dell'alta società, che ancora sopravvive negli anni 70, periodo in cui si situa la vicenda da te narrata. Da autrice noto subito l'accuratezza della tua ricerca filologica e plaudo alla bravura nel trasformare le nozioni di partenza in elementi narrativi vivi. La figura della nonna è spietata, ma molto realistica, perché nell'alta società vige una regola che vale in Giappone come nel resto del mondo: salvare le apparenze prima di tutto. Noblesse oblige, insomma. E in questo caso è necessario che Yoko si sposi, perché a venticinque anni è già vecchia, e molli le attività sconvenienti in cui si sta cimentando. Forse ci voleva questa sberla per farle comprendere quanto ormai sia invaghita di Joe. La relazione impossibile fra "randagio" dei bassi fondi e principessina cresciuta nella bambagia sarà pure un topos letterario abusato, ma tu lo stai trattando in maniera coinvolgente e molto personale. Mi piace in particolare il modo in cui rendi palpabile la tensione sessuale fra i due protagonisti. Non c'è (solo) sentimento fra i due. No, quella roba lì lasciamola ai romanzi di appendice. Qui impera una sana voglia di tromb... ehm, fare all'amore. Il che rende tutto molto, molto verosimile. Brava!

Recensore Junior
30/08/16, ore 13:49

Riesci ad essere obiettiva quando scrivi, ho notato questa cosa di te. In teoria dovresti odiare Mendoza, invece ne hai fatto un bellissimo ritratto, in modo "professionale" se mi passi il termine, ma di sicuro hai capito cosa intendo.
Mi è piaciuto vedere Yoko e Joe insieme a vedere un incontro di boxe: si amano e amano condividere una passione comune cioè quella del pugilato. Sono tutti e due intenditori per forza di cose, e così seguono l'incontro di Josè in modo attento e consapevole. E' bellissima questa cosa di due innamorati che sanno stare insieme anche fuori dal letto, come due amici. 
Intanto si avvicina il momeno clou e ho quasi paura di leggere il prossimo capitolo, cavolo.
diletta

Recensore Junior
30/08/16, ore 12:17

Va bene, ho capito.. devo comprare una scatola di kleenex. La storia sta per finire ed è tutto così triste...
Il campione Mendoza è il più forte anche perché è una persona serena, con una bella famiglia, una vita ricca di affetto e quindi sa essere pure amichevole con Joe al punto da regalargli i buglietti di un suo incontro.
Ma perché le cose non possono andare in un altro modo? e questo lo dico pure per la vita reale, accidenti..
E Dampei poverino... :(

Recensore Veterano
30/08/16, ore 12:03

Mi piace questa cosa che hai fatto con Mendoza: rispetti il personaggio sostanzialmente positivo e ci parli un po' di lui, della sua vita, della sua famiglia e di quello che pensa di Joe. Non sono nemici ma solo avversari sul ring, e quindi possono rispettarsi a vicenda con autentico spirito sportivo. La boxe è uno sport, mica una faida.
Tange mi fa tanta pena...meglio non pensarci.
La storia sta finendo, accidenti 😞

Recensore Master
29/08/16, ore 19:37

AAAH! Cos'hai scritto!!!
Ok, calma!
E' vero, quello che hai scritto! Assolutamente vero!
Tutti vedono che Joe sta male, tutti, tutti.
Ma Danpei no?
Esatto, Danpei no!
Lo so, è così. Chi ti è vicino nega. Non vuole crederci, vuole scacciare l'idea, crede che non pensandoci la cosa sparisca!
E' assurdo, ma è vero! Quando si dice che la realtà supera la fantasia.

Oh, grazie! Infatti mi stavo chiedendo, prima di sai cosa, come fosse possibile che Danpei non vedesse... ora che ci sono stata in mezzo, scopro il perché!

Devo dire che andando avanti nella lettura mi stavo innervosendo non poco e minacciavo di entrare nella storia e schiaffeggiare Danpei, ma alla fine, proprio alla fine ho compreso.

No, no! Lui non è colpevole! Lui è esperto, capisce a che punto è Joe, quindi sa che non c'è nulla da fare, quindi nega.
Si sta difendendo, vigliaccamente, umanamente difendendo.

Anche se non credo ce la farà. Non sappiamo nulla di Danpei dopo di questo, ma non credo lui sia riuscito ad andare avanti.
Negare è peggio, può sembrare una soluzione, ma poi si rimane intrappolati nell'illusione che tutto andava bene e diventa impossibile accettare la fine...

No, no, meglio Yoko.
Forse è anche l'età, lei è giovane e forse è anche la cultura.

Per il resto, bellissima la parte descrittiva di Mendoza. Mi stavo beatamente cullando con le tue parole, hai dipinto un quadro bellissimo.
Che poi è continuato con il combattimento.
Un grande, veramente, Mendoza, merita di guardare tutto dall'alto, ma se ci pensi...

No, te lo dico privatamente, me lo segno così non me lo dimentico. Niente spoiler.

Ma no! Davvero?? Solo uno, ancora??

Speravo che ce ne fossero almeno due...

Ok, lo so, non ce la fai... aspetto di vedere.
Andrai avanti dopo ' quel ' punto?
Vorrei vedere che ne sarà degli altri personaggi.
Puoi spingerti fino a quello?
Il manga è stato un po' sbrigativo, ma forse era giusto così, che tutto finisse così, chissà...
(Recensione modificata il 29/08/2016 - 07:52 pm)

Recensore Master
28/08/16, ore 17:27

Ebbene sì, ci avviciniamo sempre di più al momento cruciale.
Capisco quanto ti faccia soffrire, lo comprendo perfettamente: Manca davvero poco, sono gli ultimi minuti, quelli che precedono la fine di tutto, quell'ultima manciata di secondi prima che la fiamma ardente si spenga per sempre.
Lo hanno sentito tutti: Yoko, Danpei... Persino lo stesso Joe, il quale - impavido - va incontro al proprio destino senza alcuna preoccupazione, senza remore o rimpianti, semplicemente con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per raggiungere i suoi sogni.
Vorrei articolare una recensione più lunga e complessa, soffermandomi su tutti gli aspetti del capitolo e su ciò che hai raccontato, a partire da una povera Yoko sempre più confusa e spaventata ed uno splendido ritratto dell'avversario di Joe, Medoza, un pugile non solo di grande talento, ma dotato di un cuore nobile e gentile, rispettoso dei suoi avversari fuori e dentro il ring... Vorrei soffermarmi su tanti piccoli aspetti, ma non ci riesco.
Riesco solo a pensare a quel momento e a quanto accadrà a breve, certa del fatto che non sarò in grado di trattenere le lacrime.
Non posso che abbracciarti forte ed offrirti, come sempre, tutto il mio supporto.

I complimenti, a questo punto, sono decisamente superflui.

Un bacione, tesoro.

Recensore Master
25/08/16, ore 12:32

No, aspetta. Cioè, ferma tutto! Cooooome? Te lo giuro, mi hai sorpreso. Che fra Yoko e Joe ci fosse del tenero e che prima o poi avrebbero fatto scintille me lo aspettavo. Ma che succedesse così presto proprio no. E fosse solo questo l'avvenimento clou del capitolo! Oltre a questo si ordiscono trame alle spalle di Joe (a proposito, molto ben studiata la congiura e la sua modalità di realizzazione!) e, per non farci mancare nulla, incontriamo anche un misterioso testimone in chiusura di capitolo che promette di movimentare ulteriormente la scena. Caspita, stai mettendo insieme degli ingredienti esplosivi per il tuo intreccio. Come si fa a non proseguire con la lettura? Peccato che ora debba staccare. Ma sono certa che la tua storia mi frullerà in testa per tutta la durata della mia pausa pranzo.
A presto!!
S.

Recensore Veterano
22/08/16, ore 01:19

Cara Lou,
ci proponi un capitolo dolceamaro, caratterizzato da un’intima doppiezza. Un vero e proprio apice narrativo “negativo”, nel senso che i protagonisti, Joe e Yoko, sono inondati da un fato con cui è difficile pugnare.
Dolce, come l'amore profondo che Yoko prova per il suo uomo.
Dolce, come l'amore paterno di Nakamura per il figliolo, come il tormento che l’uomo ha cercato per settimane di contenere dentro di se’, nel silenzio di uno smisurato amore filiale.
Dolce, come il sentimento che Jun prova per Yoko, un bianco fiore di loto perfetto e apparentemente irraggiungibile.
Amaro, come il male neurologico che affligge Joe e come la sua tenace negazione.
Amaro, come la disperazione che una donna come Yoko, che ama visceralmente il suo uomo, prova dentro di se' nel vedere Joe peggiorare, giorno dopo giorno. La diagnosi neurologica del luminare è terribile per la giovane donna innamorata, che soffre ancora di più nel vedere che l’uomo che ama non ha intenzione di ammettere il problema di salute che lo affligge. A poche settimane dal match con Mendoza, che sarà uno stress fisico immane per il giovane, le preoccupazioni di Yoko sono più che fondate.
Ma forse il momento più amaro e intimamente doppio di tutta questa drammatica fase narrativa è quel bacio che Jun riesce a rubare al suo fiore di loto irraggiungibile. Nessuno può giudicare quel bacio rubato, perché Yoko ha messo tutta se stessa in un rapporto d’amore imperfetto e sublime. Ma anche Yoko è un essere umano, ed il suo momento di fragilità è immenso. Ho trovato quel bacio di una dolcezza infinita, pur nella tragicità del momento. Mi piace definirlo “un bacio strappato al dolore”, o un petalo di quel fiore, colto da Jun.
Questo capitolo è un fiume emotivo per il lettore che vi entra e che ne rimane travolto suo malgrado, un momento decadente e appassionato, che coinvolge tutti i protagonisti. La capacità di descrivere momenti così tragici con una narrazione composta e orgogliosa ma colma di umanità è un grande pregio.
Complimenti vivissimi, cara. Menzione speciale per il banner, che trovo splendido!
gratia

Recensore Master
21/08/16, ore 04:37

Rovina. E' questa la parola che mi evoca questo capitolo. Tutto sta andando in rovina.
Nonostante tu abbia spiegato che tutto questo accada un poco per volta, nel giro forse di settimane, il lettore ha la sensazione di essere travolto tutto in una volta da questi terribili accadimenti che non è in grado di comprendere e accettare. A me ha dato l'orribile sensazione che sia tutto fuori controllo.
Se volevi ottenere questo risultato, quindi sappi che ci sei riuscita perfettamente.
E io che ci speravo, che ci avevo ardentemente sperato che le cose potessero cambiare... invece...
Con Walker hai voluto non solo eliminare Arimau, ma anche dare un inizio preciso alla malattia di Joe. Infatti a me non è sembrato molto chiaro nella storia originale, da dove venisse questa cosa, forse perché trascurato, forse per non far ricadere la colpa su un personaggio specifico, come invece hai fatto tu con Walker.
E Joe che sa e non vuole fare niente...
Questa volta no, non lo attribuisco alla sua testardaggine. Penso che sia qualcos'altro. Penso che sia perché lui è un guerriero e sa fin dove può spingersi e stavolta sente che non può andare oltre.
Lui ha capito, lo sa. Non ha bisogno di conferme.
Lo sanno tutti, lo vedono.
E mentre il padre si ferma con lui, perché non c'è nulla da fare, altri vanno biecamente avanti, come il giornalista.
E Yoko persa in tutto questo mare di disperazione sembra decidere di voler andare avanti anche lei...
Che altro può fare? Ne so qualcosa.

Manca solo Mendoza e poi sapremo.
Io cambierei tutto, ma rispetto la tua decisione. Finisci questa storia come ti senti.