Recensioni per
FRATELLI DI SANGUE [100 drabble themes]
di _camus_
Una tainia (o tenia, come il parassita, se vogliamo dirla a la latina anziché a la greca XD), ovvero il nastro che cinge il capo dei vincitori degli antichi giochi, degli eroi consacrati, insomma; ho sempre pensato che a questo alludesse, neanche troppo velatamente, la fascia di Aiolos – Santo tra i Santi, ed ancora più santo perché riconsacrato nel martirio alla perfezione inarrivabile che spetta solo ai cari estinti.
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Eccola qui, la drabble di cui mi avevi parlato quando mi ero imbattuta nella sua controparte, nel suo rovescio. Ti ho già detto che a me le simmetrie, le corrispondenze puntuali e speculari, piacciono tanto, vero? E mi piacciono ancor più quando serpeggiano da bravi fili rossi, conduttori, tra gli elementi di una raccolta squisitamente tematica ed altrettanto squisitamente antologica. |
Avevo letto questa drabble nel corso della mia precedente scorribanda dalle tue parti: è di una bellezza così pura, essenziale, che mi ero ripromessa di cercare parole adeguate per un commento sensato. Non sono molto brava a mantenere le promesse – o forse non ci sono parole adeguate, perché non c’è altro da aggiungere ed il tutto è di un nitore cristallino. La perfezione – quella che si può rasentare – in fondo non è che una forma di pienezza autoconclusiva. |
Carissima, |
Potrei dire tante cose – tutte buone, s’intende – sul contenuto di questa tua; ma su Aiolia ed il Caro Estinto per antonomasia sono stati versati fiumi d’inchiostro, dunque finirei soltanto per ripetermi. Vorrei, piuttosto, soffermarmi su un aspetto tecnico della struttura che hai imposto, sia perché riuscire a sfruttare a pieno tecnicismi di struttura su un cento parole è un’impresa tutt’altro che scontata, e dunque merita una nota d’elogio; sia perché si tratta di una scelta efficace e riuscitissima. Mi piace immensamente l’apertura quasi aforistica, che ha la nettezza e l’assolutezza di una massima; ed il fluire su un “tu”, che in prima istanza sembrerebbe impersonale, in un naturale sviluppo del tono epigrafico dell’inizio. Invece, i pensieri di Aiolia hanno un destinatario preciso, si rivolgono ad un tu specifico, come diventa evidente nel giro di un’altra riga. Hai così messo in atto un processo di condensazione – passami la metafora – dall’universale al particolare, il che veicola incredibilmente bene il peso, la portata cosmica, che quest’individuale ha per la voce narrante. È un’articolazione meravigliosamente fluida, un’acqua cheta; ed in questa sua pacatezza ha una forza d’impatto devastante. <3 |
Questa tua mi prende il cuore in pugno, e stringe. La delicatezza dei sentimenti – quelli sfumati, i mezzi toni, che sono però anche così nitidi, taglienti, qui – può essere altrettanto brutale delle più feroci atrocità. In fondo, c’è talvolta (spesso?, sempre?) una sottile efferatezza nella fratellanza: quell’efferatezza che ti fa intuire i desideri e le fragilità di tuo fratello, e segna una grossa X ,marchiata a fuoco, su dove affondare il pugnale; o che ti consente di lasciare tuo fratello, il tuo doppio ad annegare. Forse, è una forma di efferatezza quello che ti consente di guardare in faccia la realtà, di sapere esattamente a che punto dell’altrui scala di priorità sei collocato, lucidamente. È un’efferatezza, squisitamente fraterna, quella che ti costringe ancora ad aspettare, a sperare che sarà l’ultima volta, senza poterci credere – finché l’ultima volta infine arriva, ineluttabile, come la marea. È tutta una delicatissima efferatezza. |
Sorprenderebbe quasi che lo sviluppo di “Esteriorirà” sia centrato sull’anima, interiorità per eccellenza. In sé questa sarebbe già una nota di merito per te, ma ormai le note di merito possiamo prenderle per assodate, eh? <3 Però che sia Shun il protagonista di questa istantanea, in un riuscitissimo contrappunto con l’intermezzo di Ikki, la rende quasi una scelta obbligata, una necessità. |
A me le ombre piacciono. Sono suadenti, le ombre; e così tanto più interessanti del pieno sole. Perché ogni medaglia ha il suo risvolto, talvolta con un’ incisione, una data, un segreto sul retro, forse un perché – anche e soprattutto quelle appuntate in petto, gli onori degli eroi. Mi piacciono, mi piacciono le ombre. Mi piace l’efficienza di un lavoro ben fatto, mi piace il risvolto pragmatico dell’eroico moralismo con i suoi mille limiti e le sue restrizioni; mi piace quello che non si vede, che non esiste. |
Ciao cara! Eccomi infine con un ritardo imperdonabile, non succederà mai mai mai più ç_ç |
…sembra così fragile la Giustizia. (Niente, perdonami: oggi sono in fase di esegesi ad litteram o quasi…) Chissà che Aiolols non abbia quasi avuto ragione: chissà che la Giustizia, in fondo, non sia fragile, come tutti gli ideali, di cui bisogna prendersi cura e che bisogna servire; o, chissà, forse come gli dèi stessi – ché se gli dèi non fossero fragili, se non fossero a loro volta ideali o qualcosa di molto simile, non sarebbero dèi, e soprattutto non avrebbero bisogno di seguaci, o di uomini in armi a combattere le loro guerre o a salvar loro la vita quando sono in fasce. Allora, il buon senso, almeno a primo acchito, non può dare tutti i torti ad Occhietti Rossi: Athena sembra debole; la Giustizia sembra davvero una cosina così fragile. |
Un colpo di scena ormai scontato… E qui io sarei anche pronta a metterci un punto fermo, definitivo. Ché il ruolo narrativo di Ikki nelle mani del Cialtronissimo è racchiuso tutto qui, in una manciata di parole. Lo stesso colpo di scena sbalordisce solo la prima volta, ma alla seconda, alla terza, alla quarta, alla enne più uno, si riduce ad un espediente di trama che ci si aspetta e che inevitabilmente ci risulta a buon mercato. Se leggiamo (o guardiamo) Saint Seiya come quello che è – ovvero un discreto shōnen che, nonostante il formato un po’ ripetitivo, risulta comunque avvincente – l’eterno ritorno di Ikki (da araba fenice, del resto) a salvare la pellaccia a Shun, per poi tornarsene a farsi gli affaracci suoi, come ogni bello e dannato che si rispetti, fino alla prossima evenienza, non è molto più di tanto. |
Cara Camus, |
Cara Camus, |
Cara Camus, |
Ciao cara, eccomi qui per lo scambio! |