Recensioni per
FRATELLI DI SANGUE [100 drabble themes]
di _camus_
Io sono un’amante delle strutture fisse e degli schemi da sviluppare, sia che si tratti di restrizioni formali che ci si autoimpone, sia che siano modelli già pronti come la tabellona dei cento drabble. Credo che ci sia un’infinita libertà di espressione, all’interno di quei confini, con un prorompere di creatività ed uno stimolo alla riflessione focalizzata. Gli schemi, le restrizioni, le strutture aiutano a mettere a fuoco l’oggetto con cui decidiamo di riempirle; ma sono anche un’arma a doppio taglio, ché non tutti i contenuti sono adatti ad una certa struttura, oppure, qualche volta, siamo noi a spostare la lente di ingrandimento sul dettaglio sbagliato, inessenziale. Credo che tu abbia gestito questo “Inizio” magistralmente. Saga e Kanon sono due personaggi intricati, con un rapporto ancora più intricato, vuoi per le circostanze, vuoi per i rispettivi temperamenti, vuoi pure per le rotelle innegabilmente fuori posto del buon Saga. Insomma, sono difficili da mettere a fuoco – all’inizio, alla fine ed a qualunque punto nel mezzo. Ma questa tua genesi, questo inizio che sembra essere in una certa misura non cronologico ma del concetto, e dunque fuori del tempo, mette a fuoco qualcosa di essenziale, mantenendo la delicatezza dell’indefinito. È l’inizio di un presentimento, che no, Kanon non è annegato, ma rimane vivo e inevitabile? È l’inizio di una condanna, di un senso di colpa, di una presa di responsabilità? È l’inizio di una mancanza? È l’inizio del precipitare della salute mentale di Saga? Forse non ha importanza, ché, sai, ho l’impressione che sia l’inizio di tutte queste cose. Di certo, c’è una contezza innegabile – in Saga, come nel testo – ché questi due sono fratelli, nel sangue, nelle ossa, nel cosmo, in tutto quello in cui si possa essere fratelli; è una contezza lucida e viscerale. |
La tentazione di iniziare con una serie di versi indistinti è stata quasi irrefrenabile. Quasi, perché prima del bicchierino di vinello col pranzo della domenica ho ancora un senso (minimo) della dignità che mi impedisce di indulgere in vocali a caso – rigorosamente in maiuscoletto, ça va sans dire, seguite da acca magna cum copia, ed ovviamente con profusione di scuoricinamenti d’uopo. Perché io sono qui sospesa tra il brodo di giuggiole (in cui l’esistenza di questa tua raccolta mi ha fatto tuffare a capofitto) e la domanda, pressante e drammatica: come è possibile che non mi sia imbattuta prima in questa storia? Come?! Beh, meglio tardi che mai, no? |
Ciao cara, eccomi per lo scambio! |
Ciao, eccomi qui per lo cambio <3 |
Ciaoooo! Eccomi qui in super ritardo, vergognosa Y_Y |
Ed eccomi qui per lo scambio a catena del Giardino. |
Ciao cara, eccomi per lo scambio, in ritardo come sempre Y_Y |
Ciao cara, eccomi di nuovo qui! |
Eccomi qui per lo scambio, cara! |
Intensa questa drabble, nella quale trovo Ikki e Shun perfettamente IC. Ikki è, forse, anzi no, lo è sicuramente il più amato tra i cinque Santi di Bronzo. E purtroppo Shun è il più sottovalutato, almeno da una parte del fandom che, a mio avviso, ha capito poco o per niente il personaggio. Shun ha un animo gentile e non vorrebbe combattere, la violenza è in contrasto con la sua indole pacifica e questo non ha nulla a che vedere con una presunta debolezza o con l'aspetto delicato, purtroppo - spesso e volentieri - frainteso. Ikki lo sa benissimo e questa consapevolezza è ben espressa nelle brevi righe della drabble. |
Eh vabbé, ma nemmeno a far così però! |
Ciao, eccomi qui per lo scambio. Scusa per il grande ritardo ma con il lavoro sono oberata in questo periodo. |
Eccomi per lo scambio cara <3 |
Ciao! Eccomi per lo scambio, cara! |
Ciao cara! Eccomi qui per lo scambio! |