Asdfghjkllkhagdkdgjlajhshaka *----* sto sclerando , o mio dio !!!!! Japril <3 <3 <3
Okay , ora mi calmo... :)
Inizio dicendo che questo capitolo e perfetto , lo amo con tutto il cuore .. E il mio preferito e appena ho letto il titolo ho iniziato a dare di matto :')
La parte in cui Becky incoraggia April ad andare all'appuntamento e stupenda , perché non le rivela niente , ma le dice che non se ne pentirà *-* e ti ringrazio molto per questo perché non hai fatto rovinare l'incontro tra i Japril :)
Poi ... La parte in cui April arriva all'appuntamento è Perfetta!! "Mi avviai incerta verso l'università e il tragitto pareva più lungo del solito, una parola: infinito. Gettai un'occhiata alle mie spalle assicurandomi di essere sola e non seguita, tutto il quartiere era spento. La luce proveniente da ogni appartamento si faceva sempre più cupa e quasi spenta, ero ormai vicina all'università. Il forte vento portava una corrente di freddo che mi scompigliava i capelli. Maledizione.
L'irrequietezza con cui affrontavo quella situazione era alle stelle e la pressione saliva in gola. Le vene sulla mia pelle erano ben evidenti e marcate, il sangue caldo dentro il mio corpo mi teneva in vita e i respiri erano sempre più vivi e accesi. Arrivata nei pressi dell'università mi misi in un punto centrale dove avevo una visione ampliata, 360 gradi. Solo il rumore del potente vento disturbava quel luogo e di conseguenza il movimento delle foglie sugli alberi e nei cespugli. L'adrenalina era moderata e i crampi alla pancia erano lievi, ogni emozione che provavo, la pancia ne risentiva e scaricava attimi di crampi e panico. Era ormai passata mezzanotte da cinque minuti e mi sembrava di essere in quel posto per niente, nessuno si stava facendo vivo e la presenza più umana, ero io. Tremavo, non dal freddo, ma dalla paura. Incrociai le braccia per provare a riscaldare l'esterno del mio corpo ma fu tutto inutile. Guardavo su determinati punti, punti plausibili dove qualcuno potesse arrivare o uscire fuori ma continuavano ad essere punti fermi e vuoti. L'odore dell'aria era sempre lo stesso e c'era la tentazione di tornare da Becky e Nick ma i miei piedi erano fermi sul suolo. Erano come incollati al terreno e muoverli era uno sforzo troppo grande per una ragazza piccola come me. Respirai cercando di smuovere quell'agitazione troppo frenetica e sorpresa, mi calmai smettendo di battere i denti. Le foglie degli alberi altalenavano sinuosamente fino a sembrare una danza e lo stesso faceva l'erba sotto di me. Le basse foglioline a ritmi più veloci, improvvisavano una strana danza.
Vidi in lontananza una forma scura avvicinarsi verso la mia direzione, sembrava quasi umana. Più si avvicinava più il battito del mio cuore accellerava. Più mi veniva contro e più mi facevo indietro senza rendermene conto. Era solo, vestito di scuro, incapucciato e con le mani in tasca. Non riuscivo, nemmeno con la più grande immaginazione, a percepire chi fosse quel ragazzo ma aveva un'aria davvero troppo familiare. Il modo di camminare, soprattutto, mi ricordava qualcuno che in quel momento sembrava frutto della mia immaginazione. Arrestai i passi non appena anche lui fu più vicino a me. Si fermò bruscamente con il capo abbassato tenendo il cappuccio come se non volesse farsi vedere. L'adrenalina era alle stelle ma era come se l'agitazione fosse svanita in un solo secondo. Non avevo più paura, ero solamente curiosa. Non c'era terrore nel mio sguardo ma confusione. Respiravo normalmente non dalla bocca, dal naso. Ero calma, più calma di cinque minuti fa. Il mio corpo era rilassato e i pochi muscoli che avevo, erano distesi. Il cellulare dentro la tasca incominciò a vibrare distraendomi dalla figura umana davanti a me, lo estratti dalla tasca e notai che Becky mi stava chiamando. Ero intenta a rispondere ma non lo feci, un piccolo movimento del ragazzo davanti a me mi fece distrarre e istintivamente chiusi la chiamata. Il fisico si confondeva fra i vestiti ma ad occhio nudo potevo essere quasi sicura che si trattasse di Jake. Ma che motivo aveva di vedermi in questa occasione? Rimasi in silenzio aspettando che questa persona facesse la prima mossa e così fu. Quasi timidamente tirò fuori entrambe le mani dalle tasche e nel braccio sinistro potevo intravedere l'inizio di un tatuaggio che partiva dal polso. Respirai sperando che continuasse la sua rivelazione fino a togliermi questa assurda curiosità. Portò le mani sulla testa, all'inizio del cappuccio ed esitando qualche secondo se lo tolse dalla nuca ed alzò lo sguardo fissandomi con le lacrime agli occhi.
Mi portai una mano alla bocca, ero stupefatta, sorpresa, meravigliata dalla figura che avevo davanti a me. La pressione interna del mio corpo si era accentuata ancora di più. Stavano incominciando ad assalirmi certe emozioni mai sentite prima, la sensazione di voler cadere a terra e piangere si stava facendo sentire. Quel ragazzo, quello che tanto avevo amato un anno fa l'avevo visto morire davanti ai miei stessi occhi e ora, lo stesso ragazzo era vivo davanti a me." Ho pianto *--* finalmente dopo tanto loro si rincontrano e descrivi tutto così bene che mi hai fatto commuovere anche perché aspettavo questo momento da quando justin e "morto" ....
Scusa se è tutto un gran casino e non si capisce molto solo che sono troppo contenta per mettere insieme un discorso sensato. Il tuo capitolo e perfetto e non sapevo come recensirlo :)
Much love <3 <3 <3 |