Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94
Buongiorno, grazie per il nuovo capitolo, ed eccomi con la nuova recensione:) |
Ciao Alessandro! |
Maria ha fatto ciò che avrebbe dovuto fare il nostro Dottore molto tempo prima. Servire la comunità in cambio di un po' di cibo o altri beni di consumo utili. Per quanto non sia una vera dottoressa e cerchi solo goffamente di scimmiottare il dottore la situazione della colonna è così difficile che non ci sono dubbi sul fatto che riuscirà ad ottenere qualcosa. |
Ho letto questo prologo tutto d'un fiato e mi è davvero piaciuto molto. |
Wow... sai, devo ammetterlo - o meglio, devo dirtelo, insomma... mi sembra che dirtelo suoni meglio - io non sono un amante di drammi e tragedie. Beh, insomma, non è che proprio non mi piacciano, eh, anzi, se non mi piacessero non avrei nemmeno minimamente preso in considerazione la tua storia, però non mi piace scriverli u.u insomma, io sono una persona molto positivista, almeno dal punto di vista delle cose che scrivo - forse perché il male e il dramma sono talmente tanto radicati nella realtà che non mi va di parlarne anche nelle mie storie... - e poi dai, le cose tristi mi deprimono :'( comunque sia... io ADORO le storie sulla prima/seconda guerra mondiale: cioè, insomma, se non fossero avvenimenti realmente accaduti nella realtà della reale vita reale, anche se un po' di tempo fa, non ci crederei per nessuna ragione al mondo e penserei si tratti semplicemente di un fighissimo romanzo scritto da un qualcuno con un sacco di fantasia e ancora più tempo da spendere a scrivere. Insomma, questo per dire che sono solo al secondo capitolo, e già di questa storia mi sembra di non volerne più fare a meno: insomma, sembra tutto così... tristemente inevitabile. Io non sono bravo a spiegare cosa penso delle storie che leggo, e me ne vergogno parecchiamente -.- però non so come posso spiegarti: questa storia - oh, al momento, sono sicuro che è solo al momento - sembra davvero molto dolce... e allo stesso tempo parecchio triste. Insomma, in questo capitolo ad esempio riesco a cogliere un sacco di dolcezza e tenerezza, nel rapporto tra questi due amici che, nonostante le profondissime divergenze, continuano comunque ad essere inseparabili e a comportarsi come se nulla fosse... nonostante l'ombra oscura del destino, che prima o poi va a beccare tutti, sia sempre lì in agguato come un maledetto uccello rapace che attende solamente il momento più propizio per attaccare la sua preda. Insomma, questa tua storia riesce a rendere davvero molto bene quella sensazione e, sinceramente... mi sta piacendo da impazzire. Non sto lì a dirti quanto vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli e vedere come la storia si evolverà in peggio - anche perché tanto, non è che possa andare molto lontano da lì, c'è la guerra, il massacro degli armeni, chissà che altro peggio potrà mai capitare! - ora però, ho intenzione di prendere in analisi questo capitolo... oh, al diavolo la mia aria professionale: prendere in analisi? Sappiamo entrambi esattamente dove porterà tutto questo. Are tu ready? Molto bene, allora... cominciamo: Dunque, la storia si riapre sei anni dopo gli avvenimentosi avvenuti nel capiotlo precedente, sempre nello stesso paesino dimenticato dagli dei di prima, ma tutto sommato calmo e pacifico, che è Bitias. La protagonista, Anahid, che adesso ha appena diciassette anni ed è già diventata più gnocca di Farah di Prince of Persia, si trova a lavorare dietro al bancone del negozio della madre, ovvero un negozio di gioielli abbastanza antiquati probabilmente svaligiati da una qualche banca che tuttavia, qualche volta non si fa alcun problema a vendere anche alcuni capi d'abbigliamento di finissima fattura, probabilmente creati artificialmente. La ragazza, al momento però, è persa ad ascoltare i cicalecci di alcune signore che si trovano lì nel negozio che stanno parlando di un attuale problema realmente accaduto nella storia dell'umanità e che a trattare con così tanta leggerezza ed ironia mi fa sentire leggermente stronzo: lo sterminio degli armeni. Come detto prima, per i turchi gli armeni era considerati peggio delle zanzare che ti rompono i coglioni in estate, per cui in assenza attuale dei campi di concentramento, vengono tutti massacrati, sterminati, deportati o fatti marciare in una maratona senza ritorno all'interno del deserto. Come se non bastasse, inoltre, ci sta pure la guerra, attualmente, il che è un altro problema, siccome ufficiali e ufficiosi chiedono la partecipazione in battaglia di qualsiasi tipo di giovane che sia in grado di reggere un fucile da nabbo e camperare dietro una trincea. Tuttavia, Ana è speranzosa da questo punto di vista, anche se lievemente turbata, ma questa situazione arriva al capolinea della sfiga non appena in negozio entra il suo migliore amico: Salih, anche lui fattosi cresciuto e abbastanza ammiccante per la giovane, che senza perdere un quarto di millisecondo non cerca di nascondere il rossore meglio che può. Il ragazzo va al bancone e comincia a chiacchierare un po' con l'amica, però ecco che viene fuori l'amara amarissima vera verità: Salih stesso si è arruolato per prendere parte agli armamenti, e lo dice come se stesse semplicemente avvertendo che sta per andare a prendere il pane. Chiaramente, questa cosa colpisce Ana come un ordigno nucleare sulla testa di un giapponese, e la ragazza comincia a chiedere se c'è un'altra soluzione. Salih gli ricorda però che questa è una storia a stampo storico sulla guerra mondiale, e che quindi il dramma non può che diventare ancora più peggiore, andando avanti con i capitoli, e quindi le tarpa subito le ali senza permesso di continuità. In quel preciso istante, però, entra la madre di Anahid, Sona, che purtroppo non è gnocca come quella di League of Legends, ma è comunque piuttosto tenera e disponibile. La donna viene a sapere dal novello guerrigliero che s'imbarcherà per la guerra e, presa piuttosto male, gli chiede almeno di fare attenzione sotto il fuoco nemico. Il ragazzo, dopo aver dato un amaro addio alla ragazza e alla madre, se ne va, e Ana reprime a stento l''impulso di volargli addosso, tirarselo in casa, chiudere il negozio e fare cose non proprio caste, nonostante la differenza che c'è tra i due... ok, d'accordo, forse non era proprio quello il pensiero, ma ho parafrasato un po'. Sona, a quel punto, decide di dire con la stessa leggerezza di un sottomarino U boot alla figlia che Salih, praticamente, ha le ore contate, e probabilmente verrà falciato a metà dalla prima linea di fuoco nemica come una sagoma con bersaglio al patibolo di tiro. Dopo averla lasciata sola, Ana scoppia in un pianto fragoroso, capibilissimo, e poi spera con tutta sestessa che non accada più nulla di male, nonostante sistano ancora 25 capitoli, e forse di più, ad attenderla prima della fine della storia. In altre parole: le disavventure di questi due amici stanno per cominciare davvero e questo era solo l'antipasto. Il capitolo mi è piaciuto molto, e come ti ho detto prima non vedo l'ora di passare e leggermi gli altri ^^ alla prossima, e ancora complimentissimi ^^ |
No... io sto male, guarda. |
Il viaggio di Salih, pur essendo più libero, non è per nulla più facile di quello della nostra Anahid. Una serie di lunghe interminabili camminate per i paesaggi rurali e spopolati della Turchia, di una Turchia che non conosce più il suo vero volto e che sta mutando ad una velocità rapidissima e nel modo più violento e brutale possibile, tra villaggi spopolati, persone cacciate via e fanatismo in crescita ovunque. |
Ciao :'( |
Ciao caro, Salih e il suo compagno di viaggio se la sono cavata bene, ma credo che nel caso Salih fosse stato solo probabilmente non ce l'avrebbe fatta, ma perché non parla mai? XD |
Ciao Alessandro! :) |
Buongiorno! |
Ciao Alessandro. |
Sinceramente? |
Ed eccoci di nuovo a Salih! Il nostro ragazzo, dopo un lungo viaggio che lo ha portato fino ad Ankara, si fa fregare come una pecorella da un gruppo di pastorelli che stavano per prenderlo e trascinarlo dalle autorità. Per tutto il tempo dell'inseguimento mi sono chiesto perché Salih non abbia tirato fuori una pistola, o il suo fucile d'ordinanza, sbraitando quattro stronzate a quei ragazzini o sparando un colpo in aria, in modo da mandarli tutti via in un batter d'occhio, ma probabilmente il ragazzo per certi versi è ancora davvero ingenuo. |
L'opportunismo dei Circassi è stato provvidenziale, vero? Meno male che Salih e il tedesco ora possono proseguire nella loro missione, anche se spero che non abbiano perso del tempo prezioso. E' stato terribile per loro subire la prigionia in quel posto schifoso, sporco e infetto e sopportare il comportamento insolente dei loro aguzzini. Ma adesso la cosa importante è arrivare alla meta e portare i carteggi all'ambasciata, anche perché per Anahid e i suoi resta poco tempo... |