Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 594 recensioni.
Positive : 593
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
07/06/17, ore 11:46

Ciao caro Alessandro...beh un pestaggio quasi aspettato, situazione che come ci hai detto erano all'ordine del giorno, che fa sì che il matrimonio venga rimandato...chissà cosa accadrà della famiglia...vado al prossimo capitolo...grazie per farmi/ci conoscere la storia di quel periodo storico, scusa la ripetizione di parole...bravissimo

Recensore Master
06/06/17, ore 13:00

Ciao!

Eccoci arrivati ad un punto di svolta nella storia: Gli armeni stanno per essere deportati e la comunità è posta di fronte ad una scelta tra la fuga e la deportazione. Il tutto è raccontato magistralmente all'interno del dramma di Anahid, che non è più interessata alle cose del mondo, dovendo occuparsi del padre rimasto infermo - infermo sì, ma comunque in grado di litigare con padre Michele - e nel frattempo mostri benissimo le ipocrisie e le paure della società che la ha completamente abbandonata. Perché la prima vittima smette di essere importante quando tutti gli altri pensano di essere le prossime.

Bello il personaggio di Padre Michele e molto malinconici i genitori di Mehmet, contraltare della malvagità del figlio.

Recensore Veterano
06/06/17, ore 10:12
Cap. 23:

Ciao caro, povera Ana, mi dispiace moltissimo per gli armeni deportati, costretti a camminare senza cibo e acqua per giorni interminabili....
Pensavo che si sarebbero fermati almeno per poco ad Aleppo, invece la marcia continua.
Una domanda, ma perché al padre di Ana non piace Maria? Io al contrario sono entusiasta della sua presenza, penso che un'amica è quello che serve ad Anahíd, anche se le shippo insieme, non credo si metteranno mai insieme..
Un bacio by Candy!

Recensore Junior
03/06/17, ore 21:54
Cap. 23:

No, davvero... la missione di Salih è di preminente importanza, DEVE riuscire assolutamente a portare la lettera all'ambasciatore! Ho capito cosa vogliono fare i militari con gli Armeni, vogliono spingerli nel deserto per farceli morire! ma come si può essere così crudeli, sono dei mostri!
Anahid non può morire così, non lo permetterai, vero?
Ci sto troppo male, faccio fatica a sopportare scene simili...

Recensore Master
03/06/17, ore 14:17
Cap. 10:

Un bel capitolo in cui ti cimenti per la prima volta in una vera azione militare. Salih si dimostra un vero eroe, diventando il vero e proprio rovescio di quel codardo e violento del fratello Mehmet. Rischia la vita per salvare un ufficiale sconosciuto quando nessun'altro lo avrebbe fatto e questo gesto gli porterà sicuramente grandi giovamenti. Immagino che presto il nostro protagonista si troverà al fianco del tedesco, forse come attendente, e vedrà la guerra da un posto più privilegiato, anche se sempre pericoloso.

La scena d'azione è stata descritta bene, con passaggi molto rapidi che rendevano l'idea, anche se è ovvio che il focus della tua storia non siano le battaglie e gli scontri sanguinosi della prima guerra mondiale!

A prestissimo
Morgengabe

Recensore Master
31/05/17, ore 20:18
Cap. 23:

Eccomi, carissimo. Scusami del ritardo, ma in questi giorni non ho avuto un attimo di tranquillità per poterti leggere con la dovuta calma ed attenzione.
Anche perché una storia di questo calibro va letta con l'intelligenza del cuore.
Io continuo a starci male... non ce la faccio più a vedere tutta questa sofferenza... 
Già solo il quadro di quel povero bambino stravolto, dallo sguardo triste, mi ha fatto stringere il cuore. La crudeltà dei Turchi deportatori è un grido di maledizione che arriva al cielo e che chiede una punizione eterna.
Io da cristiana non riesco a concepire una disumanità simile verso i nostri fratelli.
Non riesco neppure a leggere con fredda disinvoltura di Anahid che ricorda il passato, o come hai scritto tu mirabilmente: "​Ormai si ritrovava calza, assetata ed affamata, sola con i suoi ricordi piacevoli di un passato recente, eppure già così lontano, che fungevano ormai solo da nutrimento per la mente, deconcentrandola dal continuo pensiero dei bisogni più materiali ed elementari per la sopravvivenza del suo misero corpo umano, che le stavano venendo negati pian piano."
Queste parole sono di una bellezza assoluta, di una tristezza senza limiti. Mi sono entrate dentro, mi hanno evocato ogni possibile ricordo bello e sereno di questa sventurata ed innocente ragazza.
Adesso ci sarà il deserto... tremo al pensiero di ciò che accadrà...
 

Recensore Junior
31/05/17, ore 14:29
Cap. 23:

Buongiorno ed eccomi per una nuova recensione!
anche questo capitolo pieno di tristezza ed amarezza per quanto sta succedendo alla nostra Anahìd. e a tutti gli altri, ovviamente.
Discorso ben diverso riguardo ai gendarmi e tutta quella gente che, pur vedendo qualcosa, non fa nulla, assolutamente nulla per cambiare la situazione. e sembra proprio che la situazione possa ancora peggiorare.
Insomma... bello come capitolo, per come è scritto e per come è impostata la narrazione dei fatti. Quindi alla prossima :)
ciao

S

Recensore Master
31/05/17, ore 12:17

Che dolore straziante: il funerale dei tuoi cari, portati via da un atto di brutale violenza e non dalla natura o dall'accidente. Anahid lo vive da sola, anche se circondata da persona che si stringono intorno a lei. Manca il suo caro amico Salih, l'unico che forse avrebbe potuto dare gioia al suo cuore e manca suo padre, così sconvolto che dubito che riuscirà mai a riprendersi. E troppo poco valgono per Anahid le parole dei genitori di Mehmet, considerati solo alla stregua di coloro che hanno dato i natali al mostro che ha sterminato la sua famiglia. E come darle torto?

Dolore, sofferenza, solitudine.
La scena di una ragazza immobile di fronte ad una tomba, tutto molto poetico, molto forte.

Vorrei sottolineare una tua affermazione:

“Se tu rifiuti la loro vicinanza, entrambi capiranno ed accetteranno la tua scelta, ma Mehmet e gli individui della sua categoria intenderanno solo che provi tanto odio. Ed è proprio quello che loro stessi vogliono trovare, l’odio, poiché ogni giorno fanno di tutto pur di seminarlo nel cuore delle persone."

Questa frase è molto importante, e benché non mi piaccia parlare di attualità è anche molto attuale. Questo è quello che fanno tutti i fanatici, da quelli dell'Isis agli inquisitori del nostro medioevo. Vogliono distruggere i legami e seminare odio. Perché nell'odio essi sono più forti. E tu lo rendi benissimo, con grande maestria.

A presto
Morgengabe

Recensore Master
31/05/17, ore 12:10

Che momenti davvero terribili.
Perché il massacro è rapido, violento e vorace, ma dopo lascia un vuoto. Ed è questo vuoto quello che si riflette nel nostro Dottore, ormai completamente svuotato, come se fosse morto anche lui insieme a moglie e figlio. Anahid invece è una ragazza dalla tempra morale straordinaria, talmente tanto viva da riuscire a sostenere il padre, ancora spezzato e poi da tenere testa con dignità ai "soccorsi" giunti dal resto della città. Tutto impallidisce di fronte ad Anahid: il buon padre Michele, il preoccupato sindaco del villaggio e gli altri personaggi sono solo macchie sfumate di fronte a lei, vera protagonista della prima parte del racconto.

Nella seconda parte ci racconti, finalmente direi, di Salih. Ancora in corso di addestramento stringe i rapporti con un vecchio addestratore che sembra molto saggio e che vede molto lontano. A metà tra un Sufi e un cecchino impartisce alcune lezioni di vita molto serie al ragazzo, ma sono sicuro che Salih non riuscirà a non fare domande al momento sbagliato, essendo nella sua natura.

Un capitolo meraviglioso, in cui lo "stacco" dopo il brutale momento viene gestito benissimo. Complimenti davvero. Continuo subito al prossimo.
Morgengabe

Recensore Master
30/05/17, ore 10:30

Ciao caro Alessandro... Che scena davvero toccante...come è possibile un'atrocità del genere? Hai descritto tutto a alla perfezione, mi sono proprio immedesimata nella narrazione...povera famiglia, i lavori di tanti anni, buttati al vento per colpa di questo soldato poco di buono...al prossimo
Bravissimo

Recensore Junior
30/05/17, ore 09:27
Cap. 23:

Ciao Alessandro :)

Questo è stato un capitolo particolarmente doloroso e triste per tutta la colonna umana di gente innocente che ha dovuto subire davvero l'inimmaginabile. 
Sei stato bravissimo ed hai trasmesso perfettamente cosa stesse passando Anahìd in quel tragico momento. 
Soffrire la fame è inspiegabile a parole, è una sofferenza indicibile, che ti logora dentro lentamente. Il corpo inizia a cedere, ma la mente della nostra giovane protagonista è ancora forte e non vuole arrendersi. 
Maria mi fa tanta tenerezza... (credo di avertelo già scritto nella precedente recensione) è rimasta sola e ha bisogno di qualcuno che affronti assieme a lei quell'incubo senza fine. Spero che Sarkìs ed Ana non cambino idea, mi dispiacerebbe tanto. :/ 

Bene, concludo qui rinnovandoti i miei più sentiti complimenti, hai svolto un ottimo lavoro. :)
Sono curiosa di scoprire cosa succederà adesso e quale sarà la prossima destinazione... Attendo il tuo aggiornamento!! 
A Lunedì prossimo! :)
Angelica.

Recensore Master
29/05/17, ore 18:19
Cap. 23:

La tua, caro Alessandro, è una vera e propria testimonianza di ciò che di più atroce possa esserci: la violenza. Quella spietata, che annebbia ogni mente.

Anahìd, così come tutte le persone nella sua stessa situazione, viene trattata malissimo ed è sottoposta a dei traumi psicologici davvero devastanti.
Cosa non si fa per la fame...? Per avere un pezzo di cibo da poter mettere sotto i denti per placare quella fame incessante, per sostenere quel corpo troppo debole.

Complimenti ** ottimo lavoro anche stavolta!

Buona serata :)

-Bigin

Recensore Master
28/05/17, ore 12:58

Ecco che la situazione è davvero precipitata. Un pestaggio brutale ha lasciato in fin di vita il fratello di Anahid, di fronte agli occhi inermi di lei e di sua madre e all'impotente padre, che nulla ha potuto fare per fermarli. Il matrimonio che doveva essere celebrato a breve è quantomeno rimandato a data da destinarsi e la bottega è completamente distrutta.

Cosa faranno ora i nostri protagonisti? Fuggiranno a questi orrori o resisteranno ancora un po', peggiorando la loro situazione?

Una piccola nota:
“Dottore, sarai contento ora di ciò che è successo. Se avevi fatto tacere tua moglie e i tuoi figli, tutto questo non sarebbe accaduto. Adesso goditi al meglio la tua famiglia”
Qui penso intendessi dire "Se avessi"

A prestissimo
Morgengabe

Recensore Veterano
27/05/17, ore 21:37

Ciao caro, allora finalmente Salih è riuscito ad arrivare nella città d'Ankara, e spero che riuscirà a proseguire fin dove richiesto per completare la sua missione, probabilmente avrà altri problemi durante il suo percorso, molto più complicati dei pastori disarmati, ma sono sicura che con la sua intelligenza e l'aiuto di Joseph riuscirà a proseguire sano e salvo fino alla fine.
Un bacio by Candy!

Recensore Master
27/05/17, ore 13:26

Ed ecco, alla fine, la prima vera e propria scena di violenza.
Leggo di molti lettori indignati, ma penso che - vista la situazione - sia andata molto bene alla famiglia di Anahid. Le donne non sono state violentate e sono ancora tutti vivi, anche se con la bottega gravemente danneggiata.

Vista la situazione credo che sarebbe il caso di iniziare a pensare ad una fuga in un posto più sicuro, per quanto difficile possa essere l'idea di mettersi in viaggio, dato che sono le autorità stesse a commettere queste efferatezze e che nessuno quindi aiuterà la famiglia armena, non tra i turchi.

Ottime le descrizioni e le sensazioni che hai voluto trasmettere. Bello il confronto tra la calma serafica del padre e la violenza del giovane turco.

A prestissimo
Morgengabe