Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94
Ciao! :) |
Ciao! |
Buongiorno! |
Carissimo amico! |
Ciao! :) |
Ciao, Ale! |
Aràm vuole vivere la sua vita, parlando della ragazza che vuole sposare, e spezzando così quel rapporto di sudditanza psicologica vissuto con il padre. Del resto, tutte le società patriarcali pretendono che i figli obbediscano sempre senza fiatare, anche quando sono ormai adulti. Anahìd, come figlia femmina, resta quindi da sola sotto l'egida dei genitori, come purtroppo era tipico delle famiglie sino a pochi decenni fa: la sua figura è silenziosa e raccolta nel suo angolo. Ne avrebbe di notizie da dare, così come gliele ha trasmesse il suo amico Salih, ma non può farlo, almeno non per il momento. |
Buongiorno e grazie di averci regalato anche questo capitolo. in effetti la storia sta diventando sempre più interessante. eventi più grandi di loro si stanno palesando all'orizzonte e come sempre una nuova alba nascendo alle loro spalle sta facendo nuova luce su tutta questa faccenda. |
Ciao! :) |
Ciao, |
Rieccomi, mio talentuosissimo amico! |
Carissimo amico! |
Carissimo! |
Ciao! :) |
In questo bel capitolo ci fai conoscere meglio la famiglia di Anahìd: di stampo eminentemente patriarcale, come tutte le famiglie dell'epoca, pure in Occidente. E, come all'epoca pure in Occidente, le figlie femmine non valgono quanto i figli maschi. Oggigiorno questo concetto desueto di famiglia fa storcere il naso, ma un tempo era cosa accettata da tutti, donne comprese. La cosa bella era però, come nel caso dei tuoi personaggi, il rapporto molto stretto tra madri e figlie femmine, relegate nel loro cantuccio di custodi del focolare: ma la saggezza femminile aveva modo di essere preservata e custodita gelosamente. Madre e figlia, nella tua storia, si capiscono al volo, con un battito di ciglia. Immagino che la madre sappia benissimo che non sono stati affatto i gatti randagi a far rumore, la notte precedente... |