Ciao!
Ancora un paio e poi sarò (finalmente) in pari con le recensioni. Anche se sono stata veloce a leggere tutti i capitoli, devo ammettere che Fuoco mi mancherà, Sarà dura aspettare come gli altri tuoi lettori, ora, soprattutto sapendo che ti stai dedicando alla revisione. Vabbè, mettiamo da parte tutto quanto e recensiamo o inizi ad accusarmi di non fare manutenzione alla falce u.u
Il contrasto nell’immagine di apertura è fortissimo e, secondo me, molto esemplificativo: lui è scuro, grigio-nero, lei, invece, a terra e, apparentemente priva di sensi, rosso-rosa, comunque chiara. E poi, sembra quasi che questo cavaliere (?) la stia guardando, o forse proteggendo. Insomma, ci ho passato dieci minuti solo cercando di cogliervi tutti i significati che ha.
Ma, passando al capitolo, l’inizio mi ha divertito molto, soprattutto quando Ledah, costretto all’immobilità, si ritrova alla mercé della guerriera, che non è certo famosa per la sua pietà se si tratta dell’elfo, anzi. Un piccolo momento divertente e leggero che ho trovato azzeccatissimo. In fondo, non si può sempre parlare di morte, distruzione e battaglia, non trovi? Diventeresti ben presto noiosa e scontata, se fosse così. Per non parlare delle fantasie di Ledah. Vogliamo parlarne? xD
Tuttavia, sono rimasta sconvolta nello scoprire l’età di Airis. 16-17 anni?!? Ma è giovanissima! No, seriamente, l’ho sempre immaginata come una ragazza di, più o meno, la nostra età, forse un paio d’anni più vecchia, non così giovane. Ma, forse, anche io sono stata portata fuori strada dalla sua bravura in battaglia e dal suo essere così... spregiudicata? Così... matura, neanche fosse una donna vissuta.
“La guerra è ovunque”. E’ forse un monito a guardarci sempre alle spalle?
Ma torniamo al nostro generale (a proposito, perché spesso lo metti maiuscolo, adesso?).
“mi sembra quasi rassegnata, come se la vita non avesse più niente da offrirle. Combatte perché deve farlo, più per sopravvivere che per convinzione.” Volevi forse ricordarci che, anche se Caillean sognava di essere un soldato come il padre, era soltanto una bambina in quel momento e quindi non poteva conoscere tutto l’orrore della guerra, che, invece, ora ad Airis è anche fin troppo famigliare? E che quella vocazione a combattere che lei ha sentito sia diventata, col tempo e dopo quello che è successo (la sua morte), un qualcosa che fa in automatico, per inerzia, perché l’alternativa è andare a unirsi alle schiere di Lysandra di non-morti senza raziocinio?
“E' come se fosse morta. Morta dentro”. Ma lei E’ morta, quindi, che differenza fa? E’ davvero un vantaggio – mi chiedo – avere la ragione, se significa una vita come la sua? E, diciamocelo, è più una non-vita che altro, visto che è oggetto di istinti selvaggi e animali a cui non può (e una parte di lei non vuole) resistere. “Aveva ucciso senza fare distinzioni, non aveva mai ceduto alla pietà o alla compassione, per il terrore che il coraggio le morisse in gola”.
Comunque, dopotutto, mi piace questo tuo esplorare la donna che sta dietro il Generale, Airis come persona, con tutto ciò che questo comporta.
Ora, invece, passiamo a Ledah e ai suoi pensieri, comprese le vocine crudeli e suadenti (che straordinario vocabolo! Molto evocativo...).
“Io sono un elfo e lei un'umana!” Non riesco a capire, sinceramente, perché l’amore fra razze diverse sia ostacolato, ma immagino sia per la mia posizione riguardo a certi argomenti, più che altro. Mi sembra tanto quel tipo di ignoranza di cui m’è capitato di discutere con un’amica che vive a Siena, inquietata dagli atteggiamenti degli abitanti delle contrade, spesso aggressivi e violenti solo per l’appartenenza a un diverso rione. Folle, vero?
Ho apprezzato anche il contrasto fra queste due frasi: “Intravide uno scorcio di un futuro irrealizzabile e al contempo dolce come il miele”, seguita da “Ricorda chi sei, Ledah. Tu sei un mostro.”, “É inutile che continui a scappare. Prima o poi, ti prenderemo”. A me paiono in contraddizione, ma non trovo questo un errore, anzi, lo sarebbe stato il contrario; infatti, non è forse la vita di tutti, ma soprattutto di loro due (e dell’elfo in special modo) caratterizzata dalla contraddizione fra ciò che è la realtà e ciò che, nel profondo, ogni tanto, è portato a desiderare, malgrado tutto? Non dico che voglio che si mettano insieme e facciano tanti piccoli bambini, ma spero perlomeno che trovi la pace. Anzi, trovino. Se lo meritano, non trovi?
L’aiuto di Myria (mi piace molto questa sua frase “Pensi che una ragazza come Caillean si sarebbe fatta toccare così, se non si fosse trovata a suo agio? “) e Melwen è stato fondamentale per i nostri due protagonisti e penso che saranno ancora delle valide aiutanti nel loro viaggio, se riusciranno a tirare fuori ciò che era la prima e a mantenere la sua purezza, pur crescendo, la seconda.
In definitiva, ancora un’ultima cosa, riguardo Airis e la sua natura: forse che i sentimenti sono la chiave? Forse che la soluzione è così... “semplice”? Perchè lei dice questo, se non erro “i sentimenti l'avrebbero potuta far sentire viva, umana”. Eppure, è davvero sicura di non provarne? A volte penso che la cecità della guerriera sia anche mentale, per certe cose, soprattutto quando si tratta dei limiti che la sua seconda vita le pone e comporta. Dovrebbe “forzarli” un po’ di più e ricordarsi che l’essere dipendente da Lysandra per il nutrimento, non l’autorizza a comportarsi come un’automa.
Chiudo con una delle frasi più dolci di sempre (ma che spero non si realizzi, perchè non serve la vista per vedere il mondo, se vuoi davvero): “Io ti farò di nuovo vedere il mondo, te lo prometto”
Buona serata e buon week-end,
Viviana
p.s. "per fortuna' non aveva"
"esser assassinato" ("essere")
"di avercela sempre" (averla)
"Per tutti il tempo" (tutto)
"Una vocina crudele s'insinuò nei suoi pensieri, crudele, suadente. " (ripetizione di "crudele"!)
"Si portò le mani coprire le orecchie per smetterle di sentirle" ("A coprire le mani", "smettere")
"mentre i gelidi brividi" (senza "i")
"la fece sussultare entrambe" (le)
"sul punto svenire un'altra volta" ("sul punto DI svenire")
"distendendosi anche nel piccolo" ("anche lei"?)
"Perché ti interessi così a me" ("così tanto"?)
"lo accogliesse" (cogliesse)
"Sarebbe bello poter vivere per sempre così... non sarebbe affatto male." |