Recensioni per
Fuoco nelle Tenebre
di Himenoshirotsuki

Questa storia ha ottenuto 455 recensioni.
Positive : 450
Neutre o critiche: 5 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
19/12/14, ore 17:12

Prima cosa: Ledah diventa sempre più ultrapowAH. Presto o tardi vorrò la sua morte perché io odio gli ultrapower alla Ash Ketchum/Yugi Muto/Altro a tua scelta. èwé Cioè, li annienterei tutti, dal primo all'ultimo. E li farei morire di gastrite. u.u Ledah vince sempre alla fine, perché è il protagonista e questo non va bene. Non va bene per niente. Me lo fa diventare antipatico! èwé Ecco, l'ho detto. u.ù Adesso sono soddisfatta, ma questo non basterà a farti perdonare per Alan. Nonnò. Scordatelo.
Altra cosa: quanto è alto il drago? Enorme okay, ma quanto? Più di un elefante, più di un palazzo, quanto un T-Rex... insomma, non deve essere poi così grosso, se Baldur riesce a colpirlo alla spalla, ma non può nemmeno essere così piccolo. u.u
Poi, pensandoci, in effetti... se Ledah è Ultrapower - perché lo è - e Airis è più potente di lui, allora è lei a essere ancor più ultrapower o è lui che lo è meno di quanto pensassi? D: ... Mh. Lasciami perdere. Sono impazzita appresso a Matilde di Canossa. Farei più bella figura se mi gettassi da qualche ponte. <_<
Il punto è che questo capitolo è stato dannatamente lungo e sto dando di matto perché non so da dove partire.
Oh, sì: ti è andata bene che i bambini siano ancora vivi. èwé
No, aspetta, ricominciamo. >.<
In questo capitolo è successo di tutto, tanto che a un certo punto non ci ho capito più nulla, ma non ho il coraggio di rileggere. Il mio dubbio principale è: che fine ha fatto Mirya? Pensavo fosse con Fenrir, ma poi è sparita. D: Tutti stanno diventanto superpotenti e questa cosa mi destabilizza. Li amo, poi li odio, poi li amo di nuovo. Un Elfo e un Drow che non solo coesistono, ma sono pure alleati è la cosa più sconvolgente di tutte, ma ormai ci sto - più o meno - facendo l'abitudine. Forse è più incredibile che Baldur - un nano! Io odio i nani! - mi stia simpatico. Ah, no, prima c'è stato Gimli. Non che conti. Sto andando in OT. D:
Del drago ti ho già detto. Ultrapoweroso pure lui. <_<
Lysandra qui non si è vista, ma deve morire male per tutto quello che ha combinato.
Myria è scema, ma scema forte. Per colpa sua Alan è morto e non contenta ha dovuto farsi salvare da Airis e Ledah - che ancora non si sono confessati. <_< Se morirà, non la piangerò! èwé
Intanto, mi aspetto che Melwen tiri fuori i superpoteri da un momento all'altro. xD E il fatto che tu abbia mantenuto il silenzio su Copernico mi inquieta.
Tra l'altro, il finale con gli occhi folli di Ledah mi preoccupa, anche se è evidente che un minimo di senno gli resta, se sa da quale parte combattere. Certo, potrebbe uccidere prima il drago e poi i suoi amici, ma confido nella mia buona stella e spero che torni in sé prima di massacrarli come fece Aiace con le pecore. ... o.o E questa è la prova che ho toccato il fondo, quindi mi ritiro in religioso silenzio e spero non penserai troppo male di me. çwç

Recensore Junior
18/12/14, ore 23:40
Cap. 3:

Ciao!
Quella lenta lumachina della sottoscritta ha finalmente letto anche il terzo capitolo e devo dirti che è davvero bello. No, non è il Natale che mi rende meno puntigliosa ma è che questo capitolo mi è piaciuto molto.
Partiamo dall'inizio: questo nuovo personaggio, Ledah, mi incuriosisce un sacco. Ci dici che è un Rinnegato ma non perché e questo è ottimo perché mi hai messo addosso un sacco di curiosità e gli hai dato quell'alone un po' misterioso che lo rende intrigante. Poi nonostante non hai descritto nè il suo aspetto, né il suo carattere emerge dalle sue azioni che Ledah è un vero guerriero, abituato a uccidere, spietato con gli umani e che non si tira indietro di fronte a niente, nemmeno ad Airis scatenata.
Bella anche la scena iniziale della guerra con i lupi che attaccano, mi ha ricordato lo splendido film Principessa Mononoke, lo conosci?
Un altro splendido punto a tuo favore è la morte di Felther: uno tra i pochi personaggi che conosciamo -finora, effettivamente, sappiamo qualcosa solo di Airis, degli altri generali e della bambina del prologo- muore nel terzo capitolo; così dev'essere la guerra: spietata, mortale, che non distingue personaggi primari dai secondari.
Poi un'altra valanga di punti te la dò per la scena del combattimento tra Airis e Ledah: è difficile trovare scene di lotta descritte bene, soprattutto nel fantasy e la tua è una scena di lotta descritta molto bene. È come se l'avessi avuta davanti agli occhi mentre si svolgeva. Bravissima, davvero.
Bene, ti lascio qui sotto qualche piccola nota (dovevo farlo se no non sembrerei nemmeno io a recensire xD) e ti saluto, al prossimo capitolo ^-^
- quando Ledah colpisce Felther la prima volta, come fa Felther a individuare l'arciere che gli ha scagliato la freccia? È difficile capirlo in mezzo alla mischia. Ovviamente può far parte dei suoi poteri, che purtroppo non abbiamo fatto in tempo a conoscere. Questo mi fa riflettere sulla posizione dei generali: i poteri e le posizioni sono legati tra loro? Diventa generale qualcuno con i poteri o li assume diventando generale? O è un caso che Airis abbia dei poteri e gli altri non ne hanno nessuno? Chissà, vedremo.
- "nuguli", nugoli
- Il punto di vista è di Ledah ma di punto in bianco durante la battaglia cambia in quello di Felther e questo spiazza un po'. Prova a vedere se riesci a tenerlo su Ledah, secondo me sarebbe meglio piuttosto che saltare da uno all'atrlo.
- non ho capito questa frase: "mentre le due frecce scagliate dall'abile arciere si conficcavano nel cadavere." Quale cadavere? Felther l'ha usato come scudo? 
- "Le carni del suo scudo fino a lui" è un po' strano da leggere; lo scudo non ha "carni."
- subito successivamente "L'arma" riferita a scudo; non so, a me suona strano definire lo scudo come arma, però non è sbagliato, credo. Te l'ho annotato solo perché a me fa un'impressione un po' strana e volevo comunicartelo, però non so se suggertirti di cambiarlo o no, vedi tu xD
- Nell'ultima parte Airis viene indicata sia con pronomi femminili che maschili; certo, si capisce che è dovuto al fatto che alcuni siano riferiti al fatto che viene indicata come guerriero a volte, come umana altre ma il tutto risulta un po' strano, magari starebbe meglio concordato con un genere unico, tipo cambiando guerriero in guerriera o definendola solo come "guerriero e umano femmina", tutto maschile.

Recensore Master
17/12/14, ore 22:24
Cap. 21:

Ciao! (che veloce questa volta, eh? xD)
Pur essendoci diversi errori, di cui alcuni non banali, in entrambi, sono abbastanza soddisfatta di questi due e ti do l’ennesima positiva, anche per i notevoli miglioramenti che ho riscontrato nella punteggiatura e nel suo uso. Non perchè la mia falce è, come dici te, “smussata”, ma perchè spesso non calco volutamente la mano sulla forma troppo presa dalla trama. E poi, hai una beta, non mi va di svalutare troppo il suo lavoro che, comunque, è davvero notevole (già che ancora non ti ha avvelenato, ha tutta la mia stima xD).
Stesse modalità di sempre, ovviamente. Inserirò poi, in vari momenti, appunti non usati nel precedente, ma starò sempre attenta a rendere le annotazioni coerenti col quadro generale, non preoccuparti.

CAPITOLO 20:
L’immagine di apertura, purtroppo, non mi è piaciuta molto, mi è sembrata troppo..irrealistica e luminosa, sembra quasi un alveare fatto di cristallo e l’idea che ne emerge è parecchio inquietante, mentre io, al contrario, l’avevo pensato come un frammento cristallino non troppo strano, quasi comune, che sembra confondersi in mezzo a tutte le pietruzze e che cela la sua (vera) natura. Comunque, non te ne faccio una colpa, sei sempre bravissima e che non sempre è facile, lo capisco, trovare un’illustrazioen adatta.
Passiamo ora al testo vero e proprio, invece.
Airis in abiti femminili è quasi buffa, se la scena non fosse seria e mi chiedo se, da quando ha smesso i panni di Caillean, le sia mai capitato di mettere abiti che non fossero quelli dei guerrieri. Comunque sta bene e spero possa tirare fuori un po’ della femminilità che sicuramente ha, prima della fine. Forse il suo rifiuto può essere collegato anche a Lysandra, che invece, lo è moltissimo, perlomeno nella forma in cui le si presenta? (ok, ricerco cause psicologiche ovunque, passamela, da domani dovrei tornare sana di mente, spero u.u)
Il capitolo, poi, in generale è piuttosto leggero, soprattutto rispetto al solito, un po’ di normalità prima della tempesta, come già detto?
Per il resto, ho trovato molto interessante questa frase, che trovo un po’ una “profezia” di quello che sarà l’epilogo della vicenda: “Forse, alla fin fine, il mondo umano e quello elfico non erano così diversi come aveva sempre pensato durante tutti quegli anni.” Forse, alla fin fine, capiranno di stare ammazzandosi per niente come capita in ogni guerra e, conseguentemente, in ogni buon fantasy?
Ho notato, poi, che Ledah ha ripreso a chiamarla (ex) Generale: un caso, o è anche questo voluto? E quell’ex davanti? Non si resta, forse, generali tutta la vita, come sembra suggerire più avanti, quando ci saranno scene di battaglia?
E ora Copernico...
La sua spiegazione è stata molto interessante e mi piacerebbe sapere un po’ da dove l’hai tratta perchè mi ha fatto tornare alla mente Platone e il mondo delle idee, sai, le anime che si slegano dal corpo e tornano nell’iperuranio a “svolazzare libere” (parole del mio ex prof, non mie!). Tuttavia, la questione delle catene del corpo non è in contraddizione con l’idea e la realtà dei Risvegliati? Come è stato aggirato il vincolo...?
Il senso di protezione dell’uomo per la sua famiglia, poi, è lodevole e tenero (non mi fa presagire nulla di buono), forse il paragone è con il padre di Caillean, che gli somigliava molto? Forse che i buoni padri di famiglia sono destinati tutti a fare una fine orribile e atroce?
Ho adorato Airis in questo pezzo, perchè penso che, quando ti nascondi bene come fa lei (e Ledah), devi avere sofferto dannatamente ed essere arrivata quasi ad annullarti: “Era come se Airis avesse frammentato il suo vero essere in tanti minuscoli pezzi per impedire agli altri di comprenderla, di afferrare i suoi segreti e penetrare sotto la superficie.”
Il “nostro” Ledah mi è sempre parso molto sveglio, possibile che ancora non abbia unito gli indizi e abbia capito chi è davvero la guerriera?

CAPITOLO 21:
“Cosa sei davvero, Ledah di Llanowar?” Sinceramente, è la stessa domanda che mi sto facendo io e, benchè la tua risposta alla mia precedente recensione mi abbia aiutato meglio a capire, continuano a esserci molti, troppi punti oscuri che non vedo l’ora di vedere svelati. Come dicevi te, Ledah è una personalità estramamente complessa e mi chiedo se sia possibile, anche in futuro, riuscire a comprenderla completamente. Credo proprio di no e, forse, è anche meglio così.
Dall’altra parte abbiamo Airis, che per certi versi è altrettanto profonda, ma che affoga nel dovere la sua umanità, giungendo a concentrarsi solo sulla sua missione nel tentativo di eliminare tutto il resto. Ma sarà davvero la soluzione giusta? Per esperienza, so che difficilmente conduce a qualcosa di buono, anzi, prima o poi si trasforma sicuramente nella ricetta per il disastro.
“Si disse che l'aveva fatto altre volte e che quella era solo una delle tante vite che avrebbe stroncato per una causa maggiore”, poi ancora “le mani di un assassino” (una frase che ripeti spessissimo e che riconduco, se non erro, a suo padre), è quasi... commuovente come Airis cerchi di giustificare le sue azioni nella sua seconda vita da non-morta, ma, come le dirà più avanti la stessa Lysandra, può davvero essere giustificata nei suoi gesti? Davvero l’istinto animale e la paura della follia sono sufficienti? Un quesito interessante a cui, ora, non so darti una risposta e che sicuramente, se colto, ci spinge a farci molte domande, sia su di noi, che sul nostro modo di vedere e di approcciarci al mondo.
Quante altre cose in questo capitolo! L’incontro fra due delle persone più importanti del regno, ognuna con i suoi fantasmi e i suoi motivi per nascondersi, la vera storia di Lysandra e Ledah (sei stata terribile con lui, non lo merita!), la storia che ci hai raccontato su Esperya attraverso la bocca di Copernico, la discriminazione dei mezzielfi (forse una motivazione di fondo per la loro estrema crudeltà, per quanto ingiustificata comunque?) e mille altre cose che liquido in poche righe, ma su cui vorrei scriverne almeno cento.
“Mi sembra che da quando sono tornata in vita, ogni cosa abbia preso una piega davvero originale” e ancora
“Mi stai dicendo che sono agli ordini della donna che ha fatto scoppiare una delle guerre più sanguinose della storia di Esperya e che tu non hai ucciso il re che aveva fatto di tutto per evitare un conflitto di questo genere?! E come se non bastasse, Lysandra è la nostra regina”, mi è venuto da dire “Benvenuta a Esperya, Airis!” ahahah
Ultima cosa: ho notato che Copernico continua a scostarsi ciocche di capelli dal viso, è casuale o no? Perchè di solito è segno di nervosismo, ma probabilmente sono stata troppo maniacale io ad aver notato un simile dettaglio.
Concludo con due frasi bellissime su cui concordo molto, soprattutto la prima: “Vedi, Airis, non si è Consigliere del re solo quando si indossa una stola purpurea e ci si esibisce in un'arringa davanti ad altri illustri colleghi” e la migliore “Forse. Comunque hai troppa fiducia nell'umanità”. Sempre speranzosa, eh?

Un carissimo saluto,
Viviana

p.s. Ch. 20
"La gonna del bel vestito blu, già abbondantemente imbrattata di fango, strisciò sull'acciottolato e il corpetto era umido a causa del sudore." (lega meglio le due parti della frase, perchè così sembrano scollegate)
"Le gambe ancora tremanti sorreggevano a malapena il suo peso, tuttavia aveva il netto sentore che avrebbero potuto cedere da un momento all'altro" (sei sicura che quel "tuttavia" sia la scelta giusta? La prima frase concorda con la seconda, ma se usi questo connettivo le metti su due piani diversi)
"Non sapeva spiegarsi cosa ci trovasse" (senza il "ci")
"un qualche indizio che spiegasse la propria follia, che giustificasse il suo gesto insensato" ("proprio gesto insensato" se si riferisce ancora a Ledah!)
"L'elfo non era sicuro se stesse mentendo o meno" (meglio un semplice "L'elfo non era sicuro che stesse mentendo")
"So che ci sono ben poche donne nell'esercito umano, ma non così poche!" (ripetizione di "poche"!)
"ma aveva anche ricominciato" (senza "anche")
"dove il mago volesse arrivare" (voleva)
"credo che per lei, signorina, sia tardi per tornare a casa. Per stasera puoi rimanere da noi. Non abbiamo una vera e propria stanza per gli ospiti, ma nella camera di Melwen possiamo mettere un po' di pagliericcio e allestire un letto, se per te va bene" (prima usi il lei, poi, il tu, quale delle due è quello giusto?)

Ch. 21
"annientando Ignus in uno schiocco di dita. O quel che rimaneva di lui dopo che era stato resuscitato." (così le due frasi sembrano scollegate, o aggiungi un pezzo, oppure penso che "o [...]" andrebbe meglio dopo "Ignus": "[...] Ignus, o [...] in uno schiocco di dita")
"con sospiro" ("con UN sospiro")
"la notte scorsa" ("prima", sta parlando al passato, non al presente!)
"doveva trattarsi una specie d'infuso" ("DI una specie")
"facendo scroccare le ossa della schiena" ("scrocchiare"?)
"gli pensava sul petto" ("pesava"?)
"Anche che stava indagando" ("anche se")
"Copernico la fissò perplesso, poi si alzò e prese dalla credenza un piatto di biscotti dorati con piccole scaglie di cioccolato, che poi posò al centro del tavolo" (ripetizione di "poi"!!)
"Inoltre, nutro seri dubbi che il popolo elfico" ("sul fatto che")
"pur di ottenerla" ("ottenerlO")
"con enormi quadri enormi" (ripetizione!)

Recensore Master
16/12/14, ore 22:36
Cap. 19:

Ciao!
So di doverti delle scuse per la pigrizia che, pur permettendomi di andare avanti con la lettura (non poteva essere altrimenti, vista la mia Fuoco-dipendenza), mi tratteneva dal commentare. Comunque ho tonnellate di appunti, quindi è solo questione di tempo. A proposito di questo, come ben sai, sono già arrivata alla fine, quindi spero di non fare spoiler; cercherò di essere il più fedele possibile alle mie note, ma, lo sai, quando si “uniscono i puntini” (sai cosa intendo) qualcosa può sfuggire sempre. Ti prego di scusarmi in anticipo.
Modalità consueta, valutazione positiva, come puoi vedere, generalmente, diciamo, sono molto soddisfatta di questi due e anche la sintassi è notevolmente migliorata, forse si è trattato di un periodo momentaneo? Dimentico sempre di guardare la data di pubblicazione, per cui faccio solo ipotesi.
Ma iniziamo, che è meglio.

CAPITOLO 18:
L’immagine è bellissima, anche se io, personalmente, la trovo positiva. Non so, mi ricorda la Vergine Primavera della Bradley, ricordi nel ciclo di Avalon, a Samaine (mi pare) la Fanciulla e il Re Cervo? O anche la Primavera nelle opere d’arte, eh, solo che ovviamente paragonare il ciclo di Avalon a un fantasy viene un po’ più spontaneo, ecco. Mi fa pensare ad Airis, ma, a rifletterci bene ora, è un po’ troppo “innocente” per essere lei.
Il punto di vista, qui, è solo di Ledah e penso che questo, insieme col successivo (che, invece, vediamo attraverso gli occhi di Airis), formino un po’ una coppia e vadano letti insieme, come ho fatto io per poter essere capiti meglio. Sono un po’ come due specchi, come nel seguito di Alice (di Carroll), i due lati al di qua e al di là dello specchio magico.
Smettendo di divagare, è interessante vedere come l’elfo si muove in una situazione per lui nuova, o, perlomeno, diversa dal solito (ci sarà stato un tempo in cui Lysandra era ancora una donna, spero), come reagisca di fronte a una bambina pura come Melwen, che sembra un po’ riportarlo in mondi/realtà da cui è escluso da tempo. Volontariamente o meno, questo è da vedere, anche se io tendo più per la seconda ipotesi. In particolare, trovo esemplificativa di questo suo atteggiamento un po’ da orso questa frase “Per quasi dieci anni aveva vissuto in completa solitudine, ascoltando e guardando da lontano la vita che le persone comuni conducevano”. Credo ci faccia intuire molto della sua vita prima dell’inizio del racconto, ma anche delle sue scelte e della sua personalità.
Eppure, nonostante tutto, non posso non riporre in lui una speranza (e tienilo a mente per i capitoli successivi questo), soprattutto dopo essere andata avanti nella lettura fino a quando Ledah cerca un po’ di pace nell’ambiente famigliare della foresta, a lui molto più famigliare. Qui, ecco, torni un po’ nel solco della tradizione, che vede gli elfi creature legate con un filo indissolubile alla Natura (ma anche alle sue sorti), anche se ovviamente con tutte le varianti del caso trattandosi di Fuoco (non sono gli elfi protettori della Natura e quasi “santi” di cui ci hanno riempito le orecchie, per intenderci).
Sto scoprendo di avere parecchi tratti in comune con Ledah, anche se continua a non convicnermi del tutto e nella scena di lui che quasi impazzisce in mezzo alla folla, nella testa solo il desiderio di scappare, mi ci sono immedesimata molto (come ben sai). E’ sicuramente un particolare interessante, ma anche un po’ “stonante” (si può dire?) visto che stiamo pur sempre parlando di un guerriero, che di certo aveva dei compagni assieme a sè in battaglia.
Riguardo alla cittadina e alle sue caratteristiche commento dopo, mentre per l’incontro fra i due, beh, è stato un vero tocco di genio, Hime, sono ancora con gli occhi sgranati, ferma in quella piazza assieme a Ledah. Devo aggiungere altro?

CAPITOLO 19:
Uso l’immagine per commentare un po’ il tuo modo di descrivere la cittadina, dato che mi sembra molto calzante: vediamo, infatti, una città che sembra distrutta, ma che, ad avvicinarsi meglio (pure con la lente, fra un po’!), si scopre essere in festa, le strade piene di gente serena, incurante del pericolo che incombe su di loro. La quiete prima della tempesta? Un ulteriore indizio che si sta per scatenare l’inferno, come già ci avevi suggerito mediante la visione-premonizione-sogno di Airis?
Proprio suo, infatti, è il punto di vista attraverso il quale vediamo le vicende, ora. E’ come se lei e Ledah fossero due sentieri diversi che si stanno studiando da lontano e che si incroceranno di nuovo fra poche righe, in quella piazza affollata; come se, pur avendo fatto scelte e aver preso strade diverse, i due fossero... destinati a ritrovarsi e continuare insieme il viaggio.
Pur essendo due persone e due prospettive completamente diverse, però, non si può non notare che il loro atteggiamento, la loro paura, le loro ansie sono le stesse: due lupi solitari che si ritrovano di colpo catapultati in un mondo cui non appartengono più e da cui sono stati prepotentemente e violentemente scacciati via, non dopo umiliazioni e derisioni di ogni sorta per il loro essere “diversi”. Come se fossimo colpevoli della nostra storia, delle nostre... radici (discorso che poi si vede bene con Copernico).
Quando parli dell’orologio e del suo scandire sei momenti non ho potuto fare a meno di ripensare all’indovinello della Sfinge e, più in generale, all’antico paragone giorno-vita dell’uomo, con l’affinità quasi ovvia fra ciclo del sole e ciclo della vita. Solita paranoia mia, vero?
Il rapporto fra Airis e Lysandra meriterebbe fiumi di parole da solo, perchè ci pone di fronte a miriadi di interrogativi, soprattutto sull’uomo, sulla natura, sulla vita e la non-vita. Il fatto, poi, che la ragazza, sempre così sicura di sè, decisa, combattiva, si ritrovi inerme come un neonato di fronte al Lich, beh, è uno stridente contrasto che ci fa capire come, in realtà, sia davvero la sua anima (ma l’avrà ancora?). Lysandra è la sua condanna, colei che sta “lordandole l'anima con la sua corrosiva oscurità”, ma anche il suo nutrimento, la sua “fonte di vita”, esemplificato, a mio parere, anche dal fatto che è proprio del sangue del Lich che si ciba. E questa sostanza non è sempre stata associata alla vita? Il paragone con la mantide è quasi scontato (non mi ricordo se l’hai fatto anche tu nel testo, purtroppo).
Tuttavia, ho una domanda: non riesco a seguire la logica dietro le visite del Lich ad Airis per nutrirla, c’è oppure no?
I dubbi della guerriera di fronte a ciò che, lo sa, la tiene in vita, ma la spinge sempre di più nell’abisso, ci fanno capire quanto sia ancora dannatamente umana e ci fanno presagire che, il giorno che abbandonerà la ragione e finirà come gli altri non-morti (se mai accadrà, ovviamente), sarà davvero il trionfo del Male che il Lich incarna. “perché ogni volta che doveva sottomettersi alle brame di quella donna si sentiva sempre così sporca, così... sbagliata?” Perchè Airis ha scelto la non-vita? Sicuramente il giorno che risponderai a questa domanda, lo farai soddisfacendo ogni mia curiosità, ma, al tempo stesso, dando anche una risposta netta e definitiva alle questioni che la seconda vita di Airis e le scelte che è obbligata a fare (uccidere, cibarsi di Ignus spinta da un istinto famelico, etc.) ci pone.
Avrei tantissimi altri appunti su questo capitolo, ma rimando perchè ho veramente ciarlato troppo e non voglio annoiare te o chi altro leggerà. Le rimando, quindi, e concludo con una citazione bellissima, credo riferita ad Airis, ma che, in realtà, vale anche per Ledah: “Nessuno può amare un nemico, tanto meno un mostro”.

Un carissimo saluto e a prestissimo,
Viviana

p.s. Ch. 18
"scossero la quiete che regnava" (scosse)
"fu la schiena una donna alta" ("[...] schiena DI una è [...]")
"Hai ragione, ci farò più attenzione" (senza il "ci")
"gustandosi il sapore della mollica ancora calda" ("gustando")
"Chissà cosa starà facendo ora" (sta facendo)
"i suoi occhi verdi" ("gli occhi verdi")
"Che la benedizione della luna scenda su di te..." (io la metterei in corsivo, un po' per farla risaltare, un po' perchè sembra proprio un pensiero di Ledah, che altro)
"che tornava a gravargli sul petto" (era tornato)
"aromi proveniente dalle cibarie" (provenienti)
"Ledah e pian piano perse" (Ledah, che pian piano)
"Ma tu non credi questo" (meglio "Ma tu non ci credi,")
"cosa stesse accadendo" (stava accadendo)
"non ci fosse altro" (fossero)
"scendo a prenderlo" (prenderla)
"in cui cui si fissa un idiota"
"le capacità di mercanteggiare" (la)
"gustandosi quel gusto" (gioco di parole?)

Ch. 19
"Però gli abitanti di Amount-vinya" (sarebbe meglio "Al contrario" per sottolineare il contrasto)
"a Seleneide" (ci aggiungerei un ", vero?" alla fine)
"che provava lei" ("che provava PER lei")
"un piccolo drappello di guardie si era appropriato" ("[...] CHE si era appropriato")
"Quando le capitava varcare la soglia" ("[...] DI varcare")
"a Seleneide. era"
"in più in fretta possibile" (il)
"tutti vestite" ("vestiti", inoltre fai attenzione perchè, messa giù così, sembra che tutti indossino una maschera, mentre invece sono solo gli uomini)
"dal quel gorgo" (da)
"non ora che finalmente quell'odioso mal di testa aveva finalmente deciso di concederle una tregua" (ripetizione!)

Nuovo recensore
16/12/14, ore 15:53
Cap. 8:

Ciao, Hime :3
'Spetta due minuti che mi riprendo dall'ultima parte del capitolo o.o! Che scena...macabra? Sì, è la parola giusta! Nonostante sia macabra, io la trovo un'immagine bellissima da un punto di vista "letterario" (?). Hai dscritto molto bene il coacervo di cadaveri mangiucchiati dai corvi e rimasti quasi pietrificati nella posa esatta assunta prima di morire: le madri abbracciate ai figli, i contadini con gli attrezzi, altre persone che urlavano.
E' inquietante, ma è meravigliosa!
Poi, passando ad Airis. Ok, diciamo che ho una mia teoria su cosa sia realmente la nostra protagonista, magari te lo scrivo per MP se capita.
E ora, la grammatica: nulla di sbagliato. La punteggiatura, la sintassi e tutto il resto sono apposto, quindi nulla di cui preoccuparti :)
A presto,
Bahamuth!

Nuovo recensore
15/12/14, ore 20:39

Ehi!
 Oggi ho molto tempo libero e quindi posso leggere un paio di capitoli in più rispetto al solito :3
 Quindi, bando alle ciance e iniziamo subito a recensire senza ulteriori indugi. Prevedo guai, guai grossi... (la smetto prima di iniziare a citare il Team Rocket lol). Ok, a parte gli scleri, è scritto veramente bene.
 Sono certo che qui ad Alfheim i due protagonisti (ho iniziato a shipparli, sappilo :3) troveranno tante belle sorprese.
 A presto,
 Bahamuth!

Nuovo recensore
15/12/14, ore 18:42

Hola, carissima!
Ma...ma...è io che pensavo che Airis fosse un puro e casto agnellino o.o (tralasciando il fatto che uccide come pochi u.u.)! E ora me la ritrovo a bere sangue da un demone che...ok, calmiamoci.
Decisamente vedere la nostra guerriera in veste di succhiasangue fa un certo effetto, ma d'altro canto è una svolta intrigante e inaspettata. Meraviglioso! Non vedo l'ora di vederne lo svolgimento, perchè è tremendamente interessante :)
Ora, passando a Lysandra (immagino sia la tizia nell'immagine, nevvero?): è un demone decisamente fantastico: subdola, forte, ingannatrice...sì, è decisamente un personaggio che, per quel poco che ho letto, mi suscita una curiosità inimmaginabile e tantissime domande che, ovviamente, esigono delle risposte, che scoprirò leggendo i prossimi capitoli (sto procedendo a passo di lumaca, perdonami ^///^)
Detto questo, ti saluto.
Bahamuth!

P.S. Questa storia vola nelle preferite, Hime :3

Recensore Master
15/12/14, ore 13:06

himeeeee! capitolo superbello, con colpi di scena, azione e introspezioni, tutti e tre mischiati in maniera magistrale! complimenti davvero!
dunque, ribadirò ancora una volta la broccolaggine di ledah, ma non è una novità. cioè, è stato fantastico lo scontro con il guerriero nero verso la fine (non il primo duello sul molo, ma quello nella piazza): della serie, ledah combatte come un dannato, si foga, fa il figo tenebroso ma viene sconfitto; poi arriva airis e con quel "ci peeeeeenso io, ragashi!" zan zan zan! morto stecchito in un battibaleno. questo la dice lunga u.u e va beh, anche 'sta volta faremo pat-pat sulla testa di ledah e gli diremo "dai che la prossima volta andrà meglio", con un gran sorrisone indulgente.
però, se questa parte mi ha fatta ridacchiare, la morte di alan mi ha straziata. è stato molto commovente, soprattutto quando lui sta per esalare l'ultimo respiro. una scena descritta benissimo e tutte le emozioni traspaiono chiaramente, quelle di myria in primis.
per quanto riguarda le descrizioni in generale, devo dire che le ho amate. è tutto molto dinamico e si capisce quanto nella città regni il caos. la gente si disperde, ognuno pensa solo a se stesso e alla propria pellaccia, tanto da non badare nemmeno ai bambini (quando melwen e zefiro vengono trascinati via dalla folla mi è preso male).
poi c'è fenrir, il mio secondo marito (il primo è copernico). volevo vedere più fenrir u.u voglio vederlo nudo e sudato e ricoperto del sangue dei nemici *^* comunque, quando scaglia quel nugolo di frecce nere sul drago stavo sbavando senza ritegno per la sua figaggine. è così che si fa! non come ledah, che si mette a parlare con le vocine nella sua testa (òa schizofrenia è palese) e perde tempo. che poi fa pure il codardo. airis, baldur e fenrir sono lì che sgobbano per sconfiggere il drago e lui invece resta in disparte, convinto che l'idea migliore sia fuggire. che razza di eroe è????? fa tanti bei discorsi ad airis, e poi alla prima occasione vuole darsela a gambe?! mi prende per i fondelli?! aaaaah, mi sento offesa. nello scorso capitolo gli avevo regalato dei punti, invece in questo si è dimostrato più broccolo del solito. ahimé.... sigh. però la sua trasformazione finale è figa e almeno si dà una svegliata e salva i bambini. era anche un po' l'ora, eh. ma va beh.
mmm, vediamo... boh, non mi viene in mente altro da dire, spero di non essermi dimenticata niente XD
bravissima! aspetto con ansia il prossimo aggiornamento!
un bacione e a presto!
lady1990

Recensore Veterano
14/12/14, ore 21:05
Cap. 3:

Sentinella Elfica N.142: Ehi, 143! Te dici che la vinciamo, 'sta guerra?
Sentinella Elfica N.143: Sicuro sicurissimo! Siamo er mejo der mondo, noi! Oh, li abbiamo saccagnati per tre volte...no, guarda: per batterci, gli umani dovrebbero tirarsi fuori dal cu** la bomba atomica, altroché!
Sentinella Elfica N.142: Siamo in un fantasy, testa di corteccia! Non ci sono le bombe atomiche! Non ci sono le bombe e basta.
Sentinella Elfica N.142: E allora questa che roba è? La chiamano "Santa Bomba a mano d'Antiochia."
Sentinella Elfica N.143: L'hai trovata dove, quella roba?
Sentinella Elfica N.142: Nel tenebroso bazar del castello di AAAaaaaaargh!
Sentinella Elfica N.143: Cos'è stato?! Che ti succede?!
Sentinella Elfica N.142: Ma che ti prende? Ho detto AAAaaaaargh, è un nome di luogo!
Sentinella Elfica N.143: Tu sei tutto scemo.
Sentinella Elfica N.142: Detto da te, poi...a te piacciono tutte quelle cose idiote e sceme come Eragon, Troisi e Dragonlance!
Sentinella Elfica N.143: Già...*lo guarda pensoso* mi piacciono solo le cose stupide...
*boato, rombo e triangolo*
Sentinella Elfica N.142: What the fvq?!
*boato in crescendo*
Sentinella Elfica N.143: Ma hanno evocato un drago?!
Sentinella Elfica N.142: Non li hanno i draghi, scemo! Questa è...
Entrambi: Oh fvq, gli umani hanno la bomba atomica! FOTTUTI CHEATER! COSI' NON VALE!
Un istante prima di morire, Sentinella Elfica N.143: 142, devo dirti una cosa! Ti amo! Ti amo più di ogni altra cosa al mondo e...
Sentinella Elfica N.142: ...that's GAAAAAAAAAA...yaaaaaaaaaAAAAAAAAAAAAAAAAaaaaaaaaaargh!
-e morirono tutti bruciati e scontenti.
THE END
-


Gli elfi di Llanowar avrebbero dovuto studiare un detto importante per la strategia bellica tutta: quando le cose ti stanno andando bene, vuol dire che stanno andando male.
Chi non lo impara è destinato a perdere sempre, già solo per il fatto che quando vince non sta vincendo e quando sta vincendo sta facendo il gioco del nemico. Non in ultimo, un paio di pensieri se li sarebbero dovuti fare.
Fu Annibale Barca il primo a premettere che quando stai combattendo sul TUO territorio contro un nemico invasore, stai comunque perdendo per metà.
Ma va anche detto che gli umani non sono molto meglio.
Trascorrere decenni a combattere un nemico in un solo continente è incredibilmente dannoso per ogni forma d'economia e premette che qualcuno del tuo schieramento, molto semplicemente, non VUOLE vincere.

 Nota personale: trovo i due generali degli stolti.
Stolti che capiscono di dovere tenere alto il morale -braaavi- ma sempre stolti. Dal cinema e dalla televisione siamo stati abituati all'idea del principe o del re o del gran generale che combatte dalla prima linea con i suoi uomini, ma questa era una assoluta rarità.
In media, lui la battaglia la vedeva poco e la direzionava tanto. Non perché fosse un vigliacco, generalmente eh, ma perché...lui è insostituibile. Se è un alto graduato devi tenere a mente che sono serviti anni ed anni ed anni di studi costosi per farli avere quel grado.
Se è un reale od un nobile alto, la sua morte anche incidentale può precipitarti mezzo regno nel caos della guerra di successione. 
In breve: generali e principi, in un setting che considera il grado, non combattono *troppo* in prima linea perché NON sono spendibili. Non sono sacrificabili.
Ti servono solo sei settimane per trasformare un contadino in un buon soldato, se sai come fare ed hai una motivazione da dargli.
Ti servono decenni per formare una persona che sappia come dirigere un esercito e t'assicuro, t'assicuro che NON vuoi che si trovi dove può morire senza avere fatto il suo scopo.
Oltretutto...
Gli elfi hanno ottimi arcieri, giusto? Mettersi in testa all'esercito, con alfieri e vessilli e pantomine, è come disegnarsi un bersaglio sul petto e chiedere di venire impallinati! D:
Si comanda una battaglia dal centro o dalla retroguardia, ove si può dirigere senza perdersi nella foga dello scontro e ove non si rischia di crepare per un dardo od una sparuta asta di giavellotto u.u
Tienilo a mente! ^.^

...Aaaaargh!
Caricare frontalmente un bosco, a ranghi stretti ma non compatti? D: 
Hime, cosa mi combini? Noooon ti riconosco piuuuuuuuuuuù!
Ribadisco fermamente la mia offerta: se vuoi consigli od aiuti sul come impostare scene di cosa bellica e senti di avere bisogno di un aiuto, non esitare a chiedermi tutto quello che ti passa per la testa :) 
Capisco che spiegare per filo e per segno una battaglia sia noioso e pesante, ma vuoi essere realistica -cosa per la quale t'apprezzo tantissimo- ed il realismo ha un prezzo :)
Questa parte dell'attacco, e davvero mi dispiace dirlo, è Hollywood! 

Mi spiego: quando il tuo nemico ha il vantaggio del terreno ma non possiede il numero, cercherà d'imbottigliarti dove il TUO numero conta poco o nulla.
Conoscendo il terreno, diventa facile dirigere l'azione del nemico sui reparti capaci di gestirlo ed imbottigliare le sue forze per fiancheggiarle e metterle in rotta. 
Nella sostanza questa tattica la si può spiegare con una situazione ipotetica: è mettere uno scranno contro la porta contrio alla quale bussano tante persone e passare poi dalla finestra e da questa buttargli in faccia uno sciame di api.
Non so se mi spiego bene ^.^
Accettare una simile battaglia a schermaglie, come fanno gli elfi, è volere perdere. Non hanno il numero per reggere quello degli umani; verrebbero presto soverchiati e spinti indietro.
Ma l'errore grande, qui, è degli umani stessi.
Attaccare "a massa", senza coesione, disturba la comunicazione reparto-reparto e causa la perdita del vantaggio dato dal numero stesso. Non lo si riesce ad impiegare e ci si riduce a battersi contro il nemico un gruppetto alla volta, perdendo maree di uomini per attrito e stanchezza.
Vedi i greci contro i persiani. 

L'esercito degli umani presenta tantissime armi diverse, ma sono usate senza coesione e risultano quindi poco efficaci.
Le picche sono utili SOLTANTO in formazione. Sciolte, sono ingombranti lunghe aste che disturbano chi è dietro di te e risultano facili da rompere. Una formazione di picchieri non deve mai, mai sciogliersi ed andare ognuno a singolar tenzone: si scoprono e muoiono piuttosto facilmente.
La lancia ha un discorso simile, ma al contempo diverso. E' un tipo d'arma che ti permette lo scudo, al contrario della picca medioevale, e di colpire restando coperto a patto di fare Stoccata-ritiro-stoccata-ritiro-stoccata e non stoccata-stoccata-stoccata...mi prendo una spada nel fianco o perdo un polso.
Le spade da combattmento sono buone quando hai sfondato la linea nemica e ti serve tenere i loro disingaggiati lontani dalle tue formazioni in ricostituzione. Per essere usata bene, una spada richiede una vasta area di movimento che in una mischia non è offerta con semplicità. 
Se uno spadaccino non ha spazio di manovra, si ritrova a girare con un bastone appuntino che poco fa e poco lo protegge :)
Gi arcieri poi non tirano mai mentre i compagni sono in mischia: rischi di farti vittime per fuoco amico. Gli arcieri fiancheggiano, muovendosi dunque ai lati, e tirano sulle ali della formazione nemica per deteriorarla man mano. Mangiucchiata ai fianchi e spinta all'indietro dalla pressione frontale, la formazione cede e si scompagina.
Allora usi cavalleria leggera, con aste e spade lunghe, per spingerli a retrocedere e quindi riprendi il meccanismo di partenza.
Picche-lance-spade-picche-lance-spade.

Ultima cosa: Airis, non stai giocando alla guerra xD
La stai combattendo per davvero. Parlare e duellare allo stesso tempo non fa bene alla concentrazione, che per te è indispensabile...visto che non puoi vedere una mazza. La tua voce disturba il senso che ti fa da stampella, l'udito, e ti porta a scoprirti o muoverti in maniera casuale.
E siccome il tuo corpo non ha l'equilibrio-per-vista, questo facilmente ti farebbe rovinare con la faccia nel fango se non fossi protetta dall'armatura-del-plot :)
Meno parlare e più duellare, non ci stai giocando con Ledah! :)

Apprezzo però che Airis usi anche l'elsa della sua spada in battaglia. Questo è un tocco davvero carino, in quanto è qualcosa che veniva fatto per davvero. Però, ragazza mia, tiri troppi colpi per ferire e pochi per uccidere.
Ed il tuo lavoro è UCCIDERE i guerrieri nemici, non ferirli. In un setting del genere, non credo sussista la politica del riscatto e pertanto non si mira a stordire e sottomettere ma ad uccidere e passare al prossimo.

E poi l'esplosione nucleare xD
Ah, I bloody called it!

La bandierina verde te la tributo per la qualità dello scritto e la prosa del duello, ma sul piano del realismo tattico-bellico mi sei scivolata un bel po' e la cosa mi dispiace :(
Questa battaglia richiederebbe un certo lavoro di ricostruzione, secondo me. Ora come ora è un bel capitolo d'azione, ma solo l'aura di "fantasy" la salva dall'essere becchettata tanto sul concetto della sua presa concreta.
Devo dirti che se ci fosse stata una battaglia del genere nella storia autentica, questa si sarebbe risolta in un disastro per gli attaccanti nel peggiore dei casi od in una vittoria di pirro ad essere buoni.
Ci sono parecchi strafalcioni tattici che, con pochi accorgimenti ben piazzati, potrebbero mutare in concrete prese su come davvero si combatte con queste tecnologie :)
La cosa che più prude è la carica frontale: così i soldati arrivano esausti, sgolati e scomposti in mille macchie che non possono offrire coesione al contrattacco del nemico.
In seconda posizione, i lupi ed il loro fermare l'impetum dell'attacco. Per respingerli è sufficiente un muro di scudi ed un pavimento di lance: assorbirebbero l'impatto ed anzi lo girerebbero in faccia agli assalitori, lasciandoli a guaire male xD

Io resto a disposizione per domande e repliche in cui premetti di volermi linciare! :)


Ed aspetto un tuo nuovo commento su "I Figli delle Colonie" ^.^ 
 
Bandierina verde del 7.2 e...al prossimo capitolo, il POST-ESPLOSIONE! 

Uno " :D " va solo e soltanto per quella esplosione xD
FEEEEEL THE HEAT'S BITE, POINTY-EARS!
FEEEEEEEEL IIIIIIIIIIIIT!

Recensore Master
14/12/14, ore 13:15

Okay, devo prendere un respiro profondo. Mi è piaciuto tantissimo, premetto immediatamente. Mi sono commossa alla morte di Alan, il modo in cui eroicamente e onorevolmente ha salvato la donna a cui teneva di più.
Ledah, confido in lui e so che riuscirà a domare le sue tenebre. Non vedo l'ora che dica ad Airis cosa prova, cosa sente per lei, perché credo che assieme possano domare la loro oscurità.
Airis è sempre enigmatica, ma è un personaggio che ha struttura e parecchia personalità.. Il Cavaliere del Lupo.
Vorrei conoscere appieno la storia di Ledah che poverino sembra avere un'infausta infanzia/vita. Sono proprio curiosa.
Odio assolutamente, ma già lo saprai, la Lich. Il personaggio, oggettivamente, è strutturato benissimo, ma ovviamente mi procura antipatie u.u
Non mi sembra ci siano errori, o almeno io non ne ho notati.
Brava.
Ora rimane solo da domandare... Quando il prossimo? :D
un bacione,
Juliet

Nuovo recensore
14/12/14, ore 11:20

Ehilà, Hime!
Questo capitolo è...è..wow! La descrizione è macabra e inquietante al punto giusto: sei riuscita a rendere molto bene l'idea della foresta deturpata dall'esplosione, ottimo lavoro!
Ok, Airis è ufficialmente il mio protagonista preferito :Q_____ . Ok, tralasciando tutti i miei scleri psicotici, devo dirti che la trovo ben caratterizzata, così come Ledah, ma lui devo riuscire ancora ad inquadrarlo bene, ti farò sapere più avanti cosa ne penso :3
Mi è piaciuta davvero l'idea del famiglio (che, ad essere sincero, mi ricorda molto i famigli di Zero no Tsukaima/ i Daimon di "Queste oscure materie" di P. Pullman; questo, ovviamente, è un punto a tuo favore xD)
Saluti,
Bahamuth!

P.S. Ti da fastidio se dichiaro fan di questa storia xD?

Nuovo recensore
12/12/14, ore 21:11

~~Yo, Hime!
 Questo capitolo, seppure improntato più sulle descrizioni che sull'azione, mi è piaciuto particolarmente poichè hai saputo creare un'ambientazione deliziosa, in perfetto stile fantasy. Ti dirò, Sheelwood mi ricorda molto un villaggio dei Puffi (per i funghi giganteschi lol) in chiave più fantastica e con una specie di gerarchia per le abitazioni. Me gusta, ottimo lavoro! Nonostante ciò, ho un brutto presentimento: questo villaggio brucierà/verà raso al suolo/[inserisci motivazione per cui Sheelwood dovrebbe finire al Creatore]; non chiedermi il motivo, ma sento che i suoi abitanti non faranno una fine eccelsa.
 Quanto a grammatica non ho trovato nessun errore, quindi nulla da contestare.
 Ah, dimenticavo: mi piace l'idea di fare questi flashback su Ledah; ho come l'impressione che 'sto tizio avrà un ruolo chiave nella trama.
 Detto ciò, ti saluto!
 Alla prossima :3
 

Recensore Master
12/12/14, ore 12:48
Cap. 17:

Ciao!
Purtroppo sono costretta a lasciarti un’altra neutra e, se da una parte mi dispaice perchè potrei dare l’impressione di non apprezzare la storia, dall’altra non ne sono pentita, perchè, se vuoi davvero che non sia solo una storia postata su efp, i livelli devono essere altissimi. Altrimenti non sarebbe tanto diversa dalle centinaie di altre che popolano il sito.
Come sempre, la modalità è la medesima. Cercherò di essere il più specifica e sintetica possibile, ovviamente, in modo da farti capire appieno i motivi di questa mia decisione.

CAPITOLO 16:
Per prima cosa devo segnalarti che il titolo nell’index (Vecchi legami) è diverso da quello indicato nel testo (Vecchi ricordi), una svista dovuta a una revisione?
Passando invece al capitolo vero e proprio, devo dire di averlo apprezzato abbastanza, nonostante i problemi di forma di cui parlerò dopo, perchè ci aiuta a capire qualcosina di più del “nostro” Ledah e ci dà un’ulteriore panoramica sulla personalità di questo ragazzo così complesso. Inoltre, ci permette di iniziare a capire e a farci un’idea della tua scelta di rendere gli elfi cattivi, contrariamente a quanto succede di solito. Ovviamente so bene che esistono delle motivazioni generali legate alla tua concezione degli esseri viventi dotati di raziocinio (giacchè non posso chiamarli “umani”, essendo due razze diverse) alla base di questa decisione, ma sicuramente sono convinta che anche un po’ di storia personale abbia contribuito. Non mi uccidere per quanto sto per dire, ma, oltre a te, che io sappia, solo un altro autore di fantasy non ha condiviso l’idea degli elfi come creature superiori, pur considerandoli comunque più o meno buoni: la Rowling. Tu detesti HP, ma, oggettivamente, spero ammetterai che alcune sue modifiche rispetto al genere sono alquanto interessanti.
Ma smetto di divagare e vado avanti.
Vedere finalmente chi è davvero Ledah mi ha aperto abbastanza gli occhi; in fondo, penso che lui e Airis non siano poi così tanto diversi, il che spiega quella sottile attrazione (non fisica, nè sessuale, attenzione, probabilmente solo intellettuale) che intercorre fra i due e che nessuno sa spiegarsi. Non loro, perlomeno. Penso che entrambi siano due persone (ragazzi?) che vogliono apparire forti e che lo devono essere per il ruolo che hanno deciso di ricoprire nella società, ma che, in fondo, siano estremamente fragili, solitari per scelta o forse per necessità, ma, soprattutto, desiderosi di amore e comprensione, due cose che nella vita sono state loro tolte dagli eventi, anche se ancora non sappiamo quali sono. E l’ho capito da questa frase, che ho trovato un po’ un dogma e un indizio importante per capire (se potessi, te lo metterei in corsivo. Tu considera come se lo avessi fatto, ok?): “Sentirsi amato, anche solo per un attimo, gli avrebbe tolto di dosso l'angoscia per quelle parole non dette e la sensazione di solitudine che gli attanagliava le viscere, anche se quello era l'unico sentimento a cui poteva aspirare: un amore che non portava via, che incendiava rapidamente il corpo e alla stessa velocità si esauriva.”
Ora penserai: se il capitolo le è piaciuto così tanto, perchè mi ha rifilato una neutra? Beh, perchè, se come contenuto ci siamo, come forma ho riscontrato parecchie criticità: in particolare, oltre a errori diffusi di grammatica, spesso è la sintassi a essere carente o, ancora meglio, confusa, con le frasi scollegate fra loro o in contraddizione. Dovresti stare più attenta a quest’aspetto e, soprattutto, ai connettivi che scegli, perchè sono importanti ai fini della comprensione della relazione causa-effetto.
Inoltre, mi piacerebbe sapere qualcosa di più su alcune sostanze (?) che hai nominato, senza darci ulteriori spiegazioni, lasciando lì dei nomi quasi a caso. Sto parlando del cristallo nero di Valhalla, dell’argento alchemico e del ferro freddo, ovviamente.
Un’altra domanda riguarda, invece, gli edifici importanti in Fuoco, che, a giudicare dal lessico che usi, sembrano delle chiese, anche se la loro funzione non è religiosa, come in questo capitolo. E’ un’impressione mia o è voluto?
E’ interessante scoprire che Ledah ha una sorella, ma credo che, visti i capitoli successivi, aspetterò a farti domande su questo.
Infine, una frase riguardo Ledah che pare più una condanna di morte, che altro, quasi un monito che non si avrà mai la pace, che sarà sempre una lotta continua e incessante, fino a trascinarsi attraverso l’esistenza: “Noi non dimentichiamo chi sei stato”.

CAPITOLO 17:
Bella l’immagine della cittadina, ma, sinceramente, ho trovato che l’orologio sia un po’ troppo umano per Esperya, mi è parso quasi stonasse rispetto al resto e rispetto alla descrizione nella storia. Probabilmente è per averlo visto tante volte, ma mi ha ricordato il Big Ben e quindi mi ha riportato bruscamente alla realtà, cosa che con un fantasy non dovrebbe mai accadere.
La storia di Caillean è molto triste ed è interessante esaminare il contrasto fra lei e Airis, sopratutto dopo, quando quest’ultima userà questo nome, quasi a voler ritornare al passato, a essere ciò che era PRIMA. L’idea che sia stata isolata dal paese per una diceria la dice lunga sulla natura umana per prima cosa, e, per seconda, mi ha ricordato la figlia della protagonista della “Lettera Scarlatta” di Hawthorne, Perla, con cui condivide anche uno spirito indipendente e selvaggio e i capelli rossi. Sperando non faccia una brutta fine, visto che sono ancora a metà libro u.u
Il fatto che, poi, sia stata accusata di omicidio mi ha ricordato Ethernia, anche se so che le due storie sono indipendenti; il problema è che, inevitabilmente, esistono dei paralleli fra le due, essendoci qualcosa di tuo in entrambe, anche se Fuoco è molto più... “matura” e complessa dell’altra e presenta un disegno molto più definito. Insomma, si vede che ci tieni molto di più e ci investi molte più energie e tempo.
Collegata all’accusa che le è stata mossa, invece, copio questa frase, che penso sia un po’ alla base della durezza e della scontrosità della guerriera nei confronti delle persone (parlo di quando diventa adulta, ovviamente): “Tutti quelli che si sono avvicinati a me sono morti. Non voglio avere sulla coscienza un'altra persona innocente”. L’idea che possa pensare questo è agghiacciante e qualcosa mi dice che si è isolata ANCHE per questo motivo. Per non parlare della guerra: è molto più facile uccidere un soldato, anche se vicino, di cui non sai nulla apparte la fazione di appartenenza, dimenticandoti di tutta la dimensione emotiva e “umana” legata ai rapporti fra persone (quel soldato è un tuo simile, perchè ucciderlo?). E, in tutto questo, la cecità che avanza prepotenente, pronta a strapparle via il periodo di tregua concessole.
I problemi di forma sono analoghi a quelli del capitolo precedente, quindi non mi ripeto. L’unica nota riguarda le virgole, il cui uso non sempre condivido, che ti ho segnalato soltanto quando la loro posizione, a mio parere, influenza la lettura del testo e il senso della frase.

Buona giornata,
Viviana

p.s. Ch. 16
"Nessuno, nemmeno gli antichi maghi avevano mai avuto il potere di contrastare il quasi eterno inverno della foresta; nessuno poteva astenersi dal cercare riparo durante i temporali." (prova a rivedere la frase, perchè non mi suona bene, le due parti sembrano scollegate)
"che finisse il suo turno" (senza il "suo")
"era suo padre a fargli da guida" (era stato)
"se ne fossero andate" (se ne erano andate)
"Non voleva averci più nulla" (avere)
"notò che il portone era rimasto socchiuso" (era socchiuso)
"da quelli occhi severi (quegli)
"da delle lunghe ciglia" (senza il "delle")
"Se fai "cra" sei perfetto." (facessi, saresti)
"Dicono che sia [...] ma io non credo" (senza il "che", "io non ci credo")

Ch. 17
"fissava l'entrata della sua bottega" (ripetizione di "bottega"!!)
"Stupidi idioti. Cosa ne sapete voi di me e della mia famiglia?!” (qui ci vedo meglio semplicemente solo il punto di domanda)
"se non sono lucida" (sarò)
"Magari acchiappo un coniglio" (acchiapperò anche)
"in cui Caillean era riuscita" (sarebbe meglio renderla "Quando Caillean [...]")
"per ancora qualche ora" ("ancora per qualche ora")
"celata dal fitto fogliamo" (fogliame)
"ci deve per forza essere" ("ci deve essere per forza")
"null'altro che le forme sfocate e opache" (senza "le")
"gliel'aveva detto" ("le aveva detto")
"nella ricerca disperata" (alla)
"O perché te l'ha ordinato Aesir?!" (senza "!")
"attraverso i sentieri tortuosi di una città" ("della città")
"il campanile della chiesa con un enorme orologio veniva divorato dalle fiamme" ("il campanile della chiesa con l'enorme orologio venne [...]")
"l'oro delle lancette e dei simboli che indicavano le ore si scioglieva come neve al sole, le campane suonavano forsennatamente, come impazzite." ("[...] si sciolse [...], mentre le campane ]...]")
"come se fossero fatte sabbia" (state fatte di sabbia)
"di cadaveri, brucia" (senza la virgola di mezzo)
"e lontano suono" ("e il lontano suono")
"La case erano quelle tipiche di ogni piccolo villaggio, con tetti spioventi alternati e piccole finestre, e si alternavano a edifici più signorili," (attenzione alla ripetizione di "alternati/alternarsi"!)
"Il lontananza" (In)
"si diffondeva per tutta la vallata" (si diffuse)

Nuovo recensore
10/12/14, ore 16:40
Cap. 3:

Hola Hime!
Perdona il ritardo, ma ultimamente sono molto impegnato (dannato latino!).
Tralasciando gli scleri, eccomi qui a recensire anche il terzo capitolo di questa storia. Mi è piaciuto molto, senza dubbio, soprattutto per quanto riguarda le descrizioni (nelle quali ho notato che sei particolarmente brava) dell'ambiente e della guerra; ho trovato squisito il modo in cui hai descritto le uccisioni di Ledah e il duello fra quest'ultimo e Arys ("Morte Bianca" mai soprannome fu più azzeccato :3).
Da un punto di vista grammaticale, non posso farti appunti di alcun genere.
Quindi...good job, Hime!
Saluti,
Bahamuth!

Recensore Master
09/12/14, ore 21:59
Cap. 1:

Ciao :) Bella storia, ma inizio triste direi, mi dispiace per la ragazza.
Allora... Storia scritta bene, non ho notato errori, ripetizioni, quindi brava.
Devo farti i complimenti per i nomi, davvero, sono complicati e strani, ma hanno qualcosa di magico quasi dentro. Io di solito so già come deve finire la storia che devo scrivere, ma non so i nomi dei personaggi.
La guerra, cosa difficile da gestire, ed è curioso il modo di vedere i vari punti di vista dei generali, come ognuno veda la stessa cosa in modi completamenti diversi. Brava davvero.