~~Un capitolo che è stato un susseguirsi di emozioni e novità.
Un capitolo come sempre scritto magistralmente, strutturato per incantare il lettore… impossibile resistere.
Quindi, se da un lato Andrè cerca di fare le barricate intorno ad Oscar, dall’altro lato, purtroppo, non può prevedere tutto. Non può essere ovunque, non può avere occhi e orecchie ovunque e allora ci si deve alleare… Rouge e compari…Hornett… si, stavolta, in questa discussione su quanto sta accadendo in Francia, l’ho sentito il rispetto tra i due, quel darsi del Tu che è un passo avanti verso…un’amicizia? Potrà essere Hornett un vero e fidato amico? Se queste sono le premesse, credo di si… ma non vorrei concedergli di colpo tutta quella fiducia che finora gli avevo negato.
Del resto, Andrè mi sembra deciso sulla linea da seguire, sui comportamenti da tenere, su ciò che Oscar deve o non deve sapere. Che uomo il Grandier!!!
E se la rabbia viene sbollita così… scena e descrizione bellissima.
Meravigliose anche tutte le parole che dedichi a Jibril. Tutto ciò che lo riguarda viene descritto con autentica bravura, con dolcezza e tenerezza. Sembra proprio di vedere ogni suo movimento, ogni sua piccola scoperta… sembra proprio di guardare ciò che c’è intorno con i suoi occhi. Intenso il Loro momento alla caldera, ormai luogo di forti emozioni per eccellenza.
Sul versante francese invece… molto forte l’incontro tra il generalissimo e Alain. Lo sgomento di Alain contro il dolore di un padre. Perché questo mi ha trasmesso il Generale: dolore.
Sembra chiaro che sta rispettando un ruolo per proteggere Oscar e Andrè. Non so se riusciranno ad incontrarsi nuovamente, ma dopo questo dialogo così sofferto, spero vivamente che almeno riuscirà ad avere loro notizie, a sapere che stanno bene, che è diventato nonno… spero che i disegni di Martin possano essere un piccolo sollievo…spero che arrivino nelle mani giuste.
Alain mantiene il piglio rivoluzionario. Ora è marito, padre. Leggere di questo mi ha fatto pensare ad una cosa. Tanti bambini stanno affollando gli ultimi capitoli: il figlio di Rosalie, quello di Oscar, quella di Alain. Chissà se si incontreranno mai…chissà se parleranno tra di loro dei rispettivi genitori…
Ciò mi ha portato inevitabilmente a pensare al finale di questa storia.
Lo sai, arriverò fino in fondo… quindi lo scrivo ora e non lo farò più: mi sarebbe piaciuto che If finisse così, con loro felici, sereni, la loro famiglia, la terra, la casa… ma non è così che Tu hai deciso. Tutti questi bambini, che rappresentano il futuro, non so perché, ma mi hanno fatto venire in mente che forse ci sarà un salto temporale, che forse li ritroverò tutti, seduti attorno ad un tavolo, chissà se su suolo francese o italiano, a parlare dei loro genitori e mi turba un po’ pensare di poter leggere della Loro assenza … li seguo da così tanto tempo che gli sono tremendamente affezionata.
Ma so anche che mi prenderai per mano, in questa eventuale lettura, come del resto, hai sempre fatto.
E ho anche la certezza che alla fine, tutto sarà spiegato, e niente di questa narrazione, rimarrà incompiuto. Così è sempre stato e così di certo sarà.
Sempre ParisIfdipendente
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