Recensioni per
If
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 577 recensioni.
Positive : 570
Neutre o critiche: 7 (guarda)


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Recensore Junior
07/06/20, ore 00:39

Ciao, questa volta non sono riuscita a star lontana a lungo da questa storia fantastica forse perché ero impaziente di intraprendere con loro, Oscar e André, il viaggio nella loro nuova vita lontani dalla Francia.
Sono stata investita e da subito dalle parole di miele della poesia di Alda Merini che non conoscevo🙈 e soprattutto dal titolo del capitolo: “l’amore sempre l’amore” e il capitolo inizia davvero all’insegna di quello che di  più c’è di intenso e vero e all’insegna del desiderio tangibile che si instaura tra due amanti. L’amore carnale.
Mi ripeto, sono una persona ripetitiva e mi piace reiterare e ,se l’autrice lo preferisce lo scriverei in maiuscolo: mai vista una Oscar così! Mi ha fatto gridare e non so per che cosa!
Penso di essermi completamente immedesimata in lei nelle sue paure e, principalmente, nei suoi desideri. Volevo gridare con lei, avrei voluto gridare con lei.
L’intensità del personaggio fa male, ti prende gentilmente e poi ti maltratta al punto di farti soffrire e poi, ancora e delicatamente, ti riprende fino a farti risalire la china delle emozioni e gioire per quel che si sta vivendo.
Il capitolo nasce e probabilmente finisce con lo stesso dilemma che, adesso una volta accesa la lucina nella parte più remota del mio cervelletto, rimarrà a scavare e logorare la mia coscienza di gattina pelosa! 
Cioè il mio istinto animalesco e primordiale mi suggerisce che qualcosa è cambiato, cioè che Oscar è in dolce attesa.
Mi sbaglierò ma allora davvero queste parole, anzi pensieri, perché sono solo pensieri, di André come si spiegano?
“Dovette fermarsi, un istante, lo sguardo sgranato davanti a sé a catturare un pertugio di luce.
La mente rimase impigliata alla constatazione…

Il tatto s’era raffinato al punto da riconoscere l’impercettibile mutamento della pelle, quella morbida di seni, quella del collo, quella candida e lieve del ventre.
Dio...


S’immerse in lei, con i sensi, tutti, escluso quello che aveva maledetto da quando aveva preso a vacillare, dopo l’incidente. Adesso gli pareva fosse divenuto inutile, che aveva imparato a conoscerla, lei, così intensamente, così profondamente che forse davvero non avrebbe più avuto  necessità di vederla come un tempo.”
Una sola domanda mi risuona nella mente: Oscar e André aspettano un figlio? 
Cavolo ... ma come è possibile mi chiedo? È rischioso perché lei è malata! E io, ecco, non oso sperare che l’autrice  stia concedendo a loro questa bellissima possibilità.
Dio, sarebbe tremendamente bello e difficile se fosse vero... ma, cavolo, la vita vera è così! Non ci è dato sapere quello che ci si scaraventa contro o a favore!

Il tuo modo, cara autrice, di raccontare e intrecciare gli accadimenti è unico! Ho capito bene?  Lei che il 23 aveva tirato giù da quelle maledettissime scale Dreux adesso è una donna incinta? 😻😻😻
Che Dio lo voglia!
Vorrebbe dire che una donna può, se lasciata in completa libertà, può essere tutto, può fare tutto ed essere tutto. Wow!
La storia è moderna, ci racconta di valori assolutissimamente moderni.
Dio santo! Una donna in tutto e per tutto.
Una donna odiata e disprezzata per il “suo” genere, il suo sesso, prima che per la sua essenza, il suo rango e per la sua intransigenza.
Lo scontro/ incontro tra il Generale De Jarjayes e il Generale Bouillé è raccapricciante perché “Oscar era solo una donna, solo questo!”
Non mi meraviglia affatto che Oscar abbia provato a sovvertire quella che era una realtà dell’epoca.
Meraviglioso il momento in cui il Generale Jarjayes non riconosce più nessun foglio ma solo una figlia, la più piccola!
Oscar è sempre stata una donna e credo che i prossimi capitoli ce lo dimostreranno.
Ti confesso però che sono preoccupata... questo vascello e i suoi ospiti mi fanno venire il mal di mare ed io, al contrario di Oscar, non sono in dolce attesa di marmocchi biondi bruni!
Come si dice? Chi vedrà vivrà😉😉😉😉...
Ti auguro una buonanotte piena di sogni bellissimi, io so già che sognerò dei tuoi personaggi e della tua storia 
Ti rinnovo i miei più sinceri e sentiti complimenti da quel di Milano. 
Ciao,
Gattinapelosa😻

 

Recensore Junior
05/06/20, ore 17:27
Cap. 25:

Ohhh che capitolo mamma mia! 🙀
L’ho riletto tre volte e non perché non avessi capito ma proprio per il gusto di rileggerlo.
L’ho trovato esaltante e commovente allo stesso tempo. Si potrebbe obbiettare che sono una gattina frignona e piagnucolona come la cara Rosalie ma credo proprio che in questo caso l’autore vi abbia messo del suo.
Che meraviglia! 
Ho adorato la tua Oscar di inizio capitolo come non mai, fragile e forte allo stesso tempo ma più matura che in passato, quasi più riflessiva e calcolatrice, non direi timorosa delle conseguenze di un eventuale colpo di testa ma consapevole che non è più sola, che non si può permettere di morire o di essere catturata adesso non solo più per se stessa ma per il bene di altri.
È stato bellissimo vederla duellare in punta di fioretto nello scontro con il nuovo personaggio e il suo scagnozzo! Ma chi cavolo è adesso questo inglese?? Non so il motivo ma “a pelle” non mi è piaciuto. Ho la sensazione netta che i “nostri” lo rincontreranno presto e non per una scampagnata nelle verdi campagne inglesi.
Tremo già, sento puzza di guai seri!
Un capitolo senz’altro ricco di sorprese, insieme ai nuovi incontri si intrecciano, si riallacciano e si rinnovano pure vecchie amicizie e rinnovate alleanze.
Non mi aspettavo di ritrovarmi a leggere ancora di Joaquin Desillan, vecchia conoscenza di trascorse letture, ma di ritrovarmelo impegnato in una simile onorevole causa non lo avrei mai potuto neanche immaginare nei più dolci dei sogni.
Perché è davvero un “sogno” quello che lo spagnolo si è messo a fare. Il modo in cui si è messo a combattere il vecchio fantasma/incubo di un corpicino “appeso” ad una quercia gli fa onore.
Eleva la caratura di un uomo qualunque a quella di grand’uomo. Meravigliose le sue umili parole che ci spiegano in maniera semplice la bellezza del suo progetto è proprio vero allora che “sebbene mondo è crudele dove meno te l’aspetti prima o poi c’è sempre un piccolo fiore che riesce a far breccia nel terreno più duro. Magari giallo come una mimosa.”
Ed io sono convinta che leggere storia come questa rendano reale e ancora più veritiera questa frase dell’autrice “Il mondo è crudele ma anche incredibilmente bello“, ne sono persuasa davvero e perciò non ringrazierò mai abbastanza l’autrice di questo bel regalo.

Dio quanto ho pianto e poi sorriso al gesto di Oscar che ha lasciato che il piccolo Didier, senza cognome 😢, le toccasse il viso con lei che ammette di essere una donna!
Il cuore mi è saltato fuori dal petto, una a Oscar bellissima e mai vista davvero!
Una Oscar che ormai non ha timore di mostrare al mondo quel lato di sé e quella sensibilità che la vita le aveva imposto di tener nascoste.
Tremendo e bellissimo il racconto di André a Desillan, il racconto di quello che sono diventati, dei timori e del futuro su cui non si può permettere di sperare.
E poi solo lacrime ad innaffiare questo foglio immaginario del tuo libro con Oscar che “rispolvera” Paris con la barchetta ricavata dal guscio di noce e che dà cognomi, dignità e nuova vita ai soldatini meravigliosi di ieri che adesso avranno un futuro nella e con le vita dei piccoli “ranocchi” di oggi che, ripuliti dalle acque perdite del pantano in cui hanno vissuto finora, adesso avranno possibilità di vivere davvero.
Magnifico l’ultimo saluto ai bambini e alla Francia, ho ancora gli occhi umidi mentre non riesco a staccarmi dalla magia appena letta.
Meraviglioso capitolo e storia strabiliante!
Grazie! Grazie! Grazie! 
Gattinapelosa 😽

Nuovo recensore
17/05/20, ore 23:56

Primero "París", y luego "Si" jamás pensé que un fic me mantendria tan conectada! Excelentes ambas historias y magistralmente conectadas. Me gustó mucho tu forma de escribir, es bastante particular y muy buena Muchas gracias, realmente tu escritura es excelente.

Recensore Junior
13/05/20, ore 13:58

Purtroppo i miei più tetri timori si stanno concretizzando. E credo, anzi temo, che le cose per Oscar e André non potranno che peggiorare.
Il piano tanto accurato, ben congegnato e pronto in ogni dettaglio, del generale Jarjayes penso che non potrà essere messo in atto. Manca il tempo.
Non solo, Oscar e André ora sono separati, addirittura André è stato convinto che Oscar sia morta in quell'incendio. E poi il massacro continuo a cui è sottoposto non può permettergli di fuggire e di cercare di capire che fine ha davvero fatto Oscar.
Capisco perfettamente che, in qualche modo si sia arreso, non trova uno spiraglio di speranza, di dubbio in ciò che gli ha detto il generale Bouillé, né in ciò che continuano a dirgli i tirapiedi del suddetto generale.
Non ha più una ragione per vivere André, il suo unico desiderio è quello di raggiungere Oscar, di non vivere più, di mettere fine alle sue sofferenze. Ecco perché non reagisce al continuo e violentissimo pestaggio.
La comparsa di Adeline, bellissimo personaggio, potrebbe essere la sua salvezza, grazie anche alla figlia di Adeline. Grazie a questi nuovi personaggi ho potuto capire meglio il generale Bouillé. O per meglio dire ne ho compreso meglio il fanatismo, la cattiveria, direi quasi la sua follia. Perché non è stato il tradimento di Oscar, non è stata la scelta di schierarsi con il popolo quel fatidico 14 luglio, a scatenare l'odio e la sete di vendetta del generale Bouillé.
Il generale è davvero un uomo dalla morale a dir poco discutibile e dal comportamento crudele e vendicativo.
Oscar è viva, grazie ad Alain è scampata ad una morte atroce. Lei ed Alain sono ancora nei pressi di Parigi, in pericolo e senza notizie di André.
È bellissimo vedere come ogni pensiero, ogni respiro, ogni volontà di Oscar sia protesa verso André di cui non sa nulla e teme ciò che potrebbe accadere li perché vulnerabile senza sue notizie e con la vista compromessa.
Lo "scontro" con l'irrevente fermezza di Alain ha l'effetto di scuotere Oscar, di riaccendere in lei il desiderio di lottare per ritrovare André.
Ma lo "scontro" mette nei guai Alain che deve lottare contro un desiderio che cresce ad ogni istante, seppur soffocato.
Questa situazione decisamente infiammabile, mi preoccupa un pò, non perché non creda all'amore di Oscar per André, ma perché tutto può succedere.
Non mi resta che leggere il seguito e sperare che il piano del generale Jarjayes possa ancora essere attuato.
Ortensia 🌹

Recensore Junior
08/05/20, ore 14:51

Questo capitolo mi ha davvero stupita, piacevolmente stupita. Perché ha risposto ad alcune domande che mi ero posta nel precedente capitolo.
Apprezzo molto il modo in cui i personaggi "vivono" tra queste pagine ( ovviamente pagine virtuali).
Mi ero domandata perché la nonna non fosse la solita nonna un pò invadente, perché non tormentasse André con domande su domande sulla sua bambina, su Oscar.
E la risposta arriva subito e in un modo che mi soddisfa molto.
Il personaggio della nonna non è il solito personaggio un pò ridicolo, iperprotettivo e quasi assurdo nei suoi atteggiamenti.​ È una donna anziana consapevole dei rischi che sta correndo suo nipote, che ha sempre corso suo nipote per vivere accanto alla persona di cui doveva occuparsi.
La nonna sa che il mondo, come lei lo conosce, sta per mutare per sempre.
E da vera nonna, si preoccupa solo per suo nipote, perché la devozione per la famiglia aristocratica per cui si lavora non vale la felicità di André.
La risposta​ di André è davvero magnifica, e la nonna non può che arrendersi, comprendere finalmente il grande amore che li lega.
Dopo questo faccia a faccia, c'è la spiegazione del piano del generale Jarjayes. E anche qui è l"uomo a prevalere. Un uomo che, come ho già detto, è diventato solo un padre, eppure resta un fine stratega. Mette tutte le sue conoscenze militari al servizio della salvezza di sua figlia. Una figlia che sa condannata a morte a causa di una malattia, sa che non la rivedrà più ma vuole saperla salva. Vuole saperla al sicuro e darle un pò di serenità, per quanto possibile,​ per il tempo che le resta.
Ora ha capito il generale Jarjayes che Oscar, seppur un ottimo soldato, resta una donna e sarebbe terribile la vendetta del generale Bouillé e dei suoi uomini.
Si accanirebbero contro la donna per umiliare e denigrare il soldato, una sorte ben peggiore di un patibolo o di un plotone di esecuzione.
E questo il generale Jarjayes, il padre che ama davvero sua figlia non può permettersi.
"Meglio piangere la sua assenza che la sua morte" questo è vero amore paterno.
In quel palazzo in cui André ha vissuto tutta la vita accanto a lei, e che ora anela a lasciare per tornare a Parigi, perché lei è lì, André ha l'ultimo incontro con una persona che è costretta a non poter dire addio a Oscar. Madame Jarjayes.
Non è un personaggio maggiore in questa storia, probabilmente non la incontrerò più, eppure anche lei emoziona.
Madame Jarjayes non sa che la sua Oscar è malata, sa che deve fuggire per sempre, sa che non potrà abbracciarla per l'ultima volta. Sa che non potrà neanche ricevere una lettera da lei, o da André. Perché ogni ricordo, ogni traccia della presenza di Oscar nella famiglia Jarjayes dovrà scomparire affinché possa salvarsi.
Bellissimo il regalo che fa ad Oscar, spero che possa essere usato un giorno.
Il lasso di tempo che hanno Oscar e André per poter mettere in atto il piano del generale Jarjayes è davvero eseguo, mi chiedo se potranno farcela.
Il tempo scorre e André, munito della sua nuova lente, del regalo di Madame Jarjayes e del piano del generale, corre a Parigi.
Dove stanno succedendo molte, troppe cose orribili.
È bello sapere che, nonostante non sia più il loro comandante e sia ricercata come il peggiore dei traditori, alcuni soldati ancora le sono fedeli. È una fortuna perché Alain può correre da Oscar appena in tempo. Oltre al generale Bouillé chi è riuscito a trovare Oscar nel suo rifugio e chi vuole ucciderla, per ora resta un mistero.
Ciò che mi stupisce moltissimo è l'odio di Bouillé per Oscar. Capisco che la consideri un traditore della famiglia reale, che non accetti che un ufficiale nobile abbia guidato il popolo contro la monarchia, ma il suo è puro odio.
Odio e follia, perché non vuole giustizia, vuole vendetta. È pura follia ciò che fa, uccidere decine di persone innocenti per vendicarsi di un traditore meriterebbe la corte marziale.
E anche ciò che fa ad André dimostra tutto il suo odio non solo per Oscar ma per tutta la sua famiglia, mi fa pensare che le sue motivazioni siano più oscure e personali.
André non può davvero credere alle parole del generale Bouillé, non può credere che tutto sia finito. Il tempo è poco, ora sono separati, spero non per sempre, la salvezza sembra sempre più lontana. Ma io spero che André riesca a "sentire" nuovamente Oscar.
Una storia davvero appassionante.
Ortensia 🌹

Recensore Junior
07/05/20, ore 14:09
Cap. 6:

Anche se con lentezza esasperante, non voglio perdere questa storia.
Alcuni piccoli particolari mi fanno pensare che sarà una storia ancora più intensa e dura, se posso usare questo termine, di Paris. Eppure, anche se il​ mio tempo scarseggia e non sempre posso leggere anzi direi che non posso leggere quasi mai, il fascino di Paris mi porta a voler conoscere il seguito.
Come immaginavo, il desiderio di lasciare Oscar da sola a Parigi è praticamente nullo in André.​ Lui è consapevole, molto direi, del pericolo che corre Oscar se venisse scoperta e catturata da una delle due fazioni.
Sinceramente ero convinta che la convocazione del generale Jarjayes fosse una trappola. Un pò di fiducia la concedo al generale Jarjayes, e non credo che potrebbe consegnare sua figlia nelle mani di Bouillé.​
Ma visto quanto è accaduto nella precedente storia,​ un pò di timore lo avevo.
André è​ in quel palazzo dove tutto è iniziato, la sua vita accanto ad Oscar, il suo amore per lei.​ Tutto parla di lei, di loro. Ora che sono uniti veramente,​ come solo due persone che sono destinate ad esserlo, André sente ancora di più la sua assenza.
È stata una decisione saggia quella di far tornare indietro Alain e affidargli Oscar, non so cosa accadrà, ma è meglio essere prudenti.
L'incontro con la nonna è un pò strano, carico di emozioni, ma mi è sembrato strano che sia stata così silenziosa, così riservata. Non ha travolto André con decine e decine di domande, soprattutto su Oscar. È un comportamento decisamente insolito per la protettiva nonna.
Mi piace la trasformazione del generale Jarjayes, o forse dovrei dire la sua evoluzione emotiva, la sua presa di coscienza. L'uomo duro, intransigente, estremamente ligio alle regole e alla fedeltà alla famiglia reale, ha lasciato il posto ad un uomo che ama sua figlia. Non il suo erede maschio che ha immaginato di avere per tutta la vita, ma una figlia che si è dimostrata più capace di qualunque figlio maschio.
Ora è consapevole dei pericoli che le ha fatto vivere, della malattia che la porterà via per sempre. Di tutto ciò che il generale Bouillé ha ordito contro Oscar.
Ciò che il generale Jarjayes spiega ad André non può essere frainteso, stavolta nessuno può aiutare Oscar, soltanto lui, il generale e può farlo solo come padre.
Grazie al generale Jarjayes André potrà vedere ancora per un pò di tempo, è importante che possa farlo perché sarà lui, André, a portare via Oscar da Parigi. Sarà André che dovrà prendersi cura di lei finché la malattia non la porterà via per sempre.
Per fare questo, il generale Jarjayes deve rinunciare a sua figlia, la dovrà disconoscere.
Davvero un pensiero terribile per un padre. Ed è questa scelta che rende grande questo generale Jarjayes.
Intanto a Parigi, Oscar aspetta il ritorno di André. Non avrei mai immaginato quanto potesse diventare profondo e intenso il loro amore.
Ciò che ho letto in Paris raggiunge ben altre intensità, sono talmente in simbiosi Oscar e André, come mai prima.
Non mi sorprende invece vedere un Alain così innamorato di Oscar, un amore meno pronto al sacrificio del desiderio fisico, Alain è poco disposto a sacrificare tutto se stesso rispetto ad André. Anche Alain è disposto a morire per lei, ma è meno santo di André. Per non soccombere al desiderio che inevitabilmente prova per Oscar ogni volta che la vede, deve allontanarsi da lei.
Che devi aver provato André?
Come ci sei riuscito?
Se lo chiese Alain, nella testa, mentre le dita fremevano…
Se lo chiese mentre il silenzio di Parigi accoglieva i suoi passi.

E la risposta André la sta dando ad un padre, ad un nobile, ad un generale.

André lo stava raccontando cosa fosse stata la sua vita accanto a lei.
Molto semplicemente…
“Sono stato accanto a vostra figlia per tanti anni e so cosa significa temere per lei…ma lei ha fatto le sue scelte e le ha fatte in piena coscienza, in piena libertà, qualsiasi sarà il prezzo che dovrà pagare. Ne è consapevole. Lo siamo entrambi…non ci sono ragioni per amare una persona…si ama e basta…altrimenti non sarebbe amore…andremo via e io sarò con lei per il resto della sua vita, in qualunque direzione essa andrà…”.
Jarjayes annuì.
Per amore…

Davvero splendido questo capitolo.
Ortensia 🌹

Recensore Junior
02/05/20, ore 00:52

Dunque, prima di tutto vorrei scusarmi se ogni tanto sparisco, mi spiace ma sto attraversando un periodo nero e anche se non mi sono mai allontanata davvero da questa tua storia bellissima e continuo a leggerla appena mi è possibile, anzi sono avanti nella lettura di un paio di capitoli rispetto a questo che mi appresto a commentare proprio adesso, spesso alla sera non ho l’energia necessaria per prendere in mano “carta e penna” virtuali e annotare un paio di impressioni.
Non per questo il mio interesse e amore per questo tuo “seguito” è mai scemato semmai è cresciuto nel tempo e nell’intensità.
Poco male, questa è una storia che va assaporata tutta e nel tempo.
Preferisco davvero prendere tempo ed indugiare su ogni parola e pensiero.
Dopo questa mia dichiarazione d’amore 🙈 ecco che mi avventuro nei meandri di questo capitolo eccezionale, l’ennesimo!
Questa è una storia più “intimistica” rispetto all’altra di cui ne è il seguito e questo capitolo ne è l’emblema.
Questa storia è diversa! Sono agli inizi ma ne sono già convinta.
Credo di non aver mai letto, qui o in altri lidi, neanche dove leggevo la tua Paris prima di approdare su EFP, una introspezione dei personaggi (di Oscar e André principalmente, ma anche degli altri e primo fra tutti di quell’idiota di Alain) così profonda! 
C’è davvero il rischio di annaspare e annegare nella profondità “limpida” dei loro sentimenti.
Sono sinceramente ammirata e innamorata di ogni piccolo grande risvolto o aspetto del momento che stanno vivendo, anzi mi permetto di azzardare di dire della nuova vita che stanno vivendo, ti ringrazio di avergliela concessa perché a me non era mai andato giù l’epilogo dei due originali, manga e Anime.

Cioè, spiegami bene, i due testoni sono insieme, solo loro  come quando erano bambini, ovvio che lo siamo in maniera diversa,  ma/e vogliono di più?
Ma tu lo sai che io ho sempre sognato tali risvolti? 
Oscar che si interroga, Oscar che si rammarica di non aver vissuto l’amore di lui e per lui prima di adesso, Oscar che rivive momenti passati e remoti nella nuova realtà e con occhi diversi, Oscar gelosa e curiosa di scoprirsi e riscoprirsi (e qui è difficile!) nel trascorso e nel passato di episodi di vita monchi, non completi e che ora si riscoprono arricchiti da quello che in realtà c’era pure allora, che c’era sempre stato e che non si era visto.
Episodi “pieni” ma allo stesso tempo mamancanti di una certa  consapevolezza  cioè  di “quella” consapevolezza! André l’ha amata in ogni momento ed istante della loro vita e anche in passato avrebbe voluto amarla con la stessa libertà di adesso.
Oltre ad essere bellissimi mi hanno fanno tenerezza con lei che vuole essere sempre con lui e gli dà il tormento, con lui che si preoccupa per lei e che credo sia ancora incredulo difronte alla nuova realtà.
Oscar ed Andrè sono tanto intensi quanto innocenti.
Dico la verità, è strano perché non saprei spiegarlo con parole adeguate e pertinenti: questa è una storia “pura”, nel senso che i sentimenti descritti sono tutti immancabilmente “puri”.
Anche quelli non positivi lo sono! I sentimenti di odio e di vendetta, ad esempio, sono depurati di orpelli inutili. Sono crudi e spogli tanto da apparire “puliti”. Sono lustrati a lucido tanto da abbagliare.
Questa è una storia vera e di sostanza dove ogni parola è  soppesata, valutata e scelta senza però sottrarla  assolutamente, nemmeno un po’ , alla spontaneità e alla  immediatezza.
Voglio dire che essa rimane “fresca” nonostante si evinca che sia davvero “pensata”
Per quanto concerne la trama in sé che altro dire se non che i piccoli topolini (o meglio dovrei chiamarli ranocchie... ho letto il prossimo capitolo e  pure il successivo e perciò spoilero) sono tenerissimi?
Nulla è casuale in questa storia e immagino che la loro “azione”  non si esaurisca in questa scena/ capitolo.

Lo ripeto, sono ammirata!

Bravissima.
Per ora ti auguro la buonanotte, al prossimo capitolo e commento.
Gattinapelosa 😻
 

Recensore Junior
03/04/20, ore 20:52

Purtroppo dei gravi problemi mi hanno tenuta lontana da questa bellissima storia, non certo un interesse scemato.
Dopo aver letto Paris, ho imparato a conoscere, apprezzare e ammirare il tuo stile che, di certo non tradisce neanche in questa storia.
Sono solo ai primi capitoli, eppure non posso non notare che ogni singolo personaggio, anche il più insignificante ha un carattere ben definitivo, una sua precisa funzione.
Alain deve provare davvero strane emozioni ritrovandosi li dove tutto è iniziato. Nella caserma dove ha conosciuto i suoi amici, Voltaire, Romanov e Lassalle che ora non ci sono più. Eroi sconosciuti di una battaglia per degli ideali altissimi, per un popolo che rivendica i suoi diritti.
Li, in caserma Alain ha conosciuto Oscar François de Jarjayes, una donna con uno spirito indomito, un coraggio senza uguali e una nobiltà d'animo superiore a chiunque altro. Il comandante è un nobile, ma è riuscita a guadagnarsi il rispetto e una devozione unica nei suoi uomini. Soprattutto in Alain che è pronto a tutto per proteggere lei, anche se sa che è André l'unico uomo che ha il cuore del comandante.
Alain può capire chiaramente che tutti gli ufficiali e i soldati di Parigi cercano Oscar, che le spie sono state sguinzagliate ovunque. Lui stesso è stato "inviato " a tenere occhi e orecchie aperte.
Anche altri cercano Oscar, e per denaro sono disposti a tutto. E, mi è sembrato di capire, il nascondiglio di Oscar e André è stato scoperto. O almeno quel losco individuo ha messo sulle sue tracce sia un personaggio davvero poco tranquillizzante e i soldati di Bouillé.
Persino Bernard ha paura perché sa che persino tra i rivoluzionari suoi amici ci sono persone pronte a tradire Oscar e André per denaro.
In tutto questo, nonostante il pericolo che incombe, Oscar e André finalmente possono vivere il loro amore, possono conoscere e assaporare la passione e il desiderio che ormai li divora.
Non mi piace la strana convocazione del generale Jarjayes. È emozionante vedere finalmente la paura di perdere André da parte di Oscar. Separarsi anche solo per poche ore è un tormento troppo grande da sopportare per lei.

“Sei stato accanto a me tutti questi anni, in silenzio. Se io ora so che cos’è l’amore lo devo a te. Se ora so cosa significa sentirsi vivi lo devo solo a te. Ho pensato…quello che hai provato in tutti questi anni in cui io...io non avevo capito. Eri accanto a me…c’eri…e a me questo bastava. Ma cosa provassi tu io non me l’ero mai chiesta fino in fondo. E ora…ora che riesco a capire che cos’è l’amore e posso sentirti e posso sentire me stessa mentre amo te, mi chiedo come tu abbia fatto? Senza mai dirmi nulla, senza poter dire nulla…”.


Splendida questa ammissione, mi ha fatto davvero emozionare. Ancora più bella la risposta di André. E la promessa che si scambiano è da brividi.

Lui le prese le mani e gliele tenne strette e poi le se mise sul viso, per affondare in esse, per sentire il loro calore e l’odore di lei e di sé.
“Non ho mai pensato nemmeno per un istante che tu fossi una sofferenza…mai…mai. Ti amavo come eri e ti amo come sei…e ti amerò sempre…per sempre. Tu non sai quanto…Dio mio non so nemmeno trovare le parole…non so come fare a dirlo, a farti capire cosa sei stata per me…ora siamo qui, siamo insieme e io sento che nulla potrà più dividerci…nemmeno la distanza…nemmeno…”.
“Nemmeno il tempo?” – chiese lei, le dita strette nelle dita…
“No, nemmeno il tempo…” – rispose André.
“Allora…” – lo sussurrò piano – “Allora aprile piano queste dita perché loro non riusciranno a lasciarti andare…”.
Avrebbe voluto. Avrebbe voluto tanto tenerlo lì e non sentire il dolore asciutto e gelido del tempo che avanzava.
Più stavano stretti e più s’avvicinava il tempo di staccarsi…
La baciò con dolcezza, leggero, lentamente baciò ad una ad una le dita della mano che s’aprirono,
arrendendosi a ciò che sarebbe dovuto accadere.

Ora lui sta andando a Palazzo Jarjayes, saranno separati per qualche ora, almeno spero.
Sono appena all'inizio di questa nuova storia, eppure so che saranno molte le emozioni che vivrò.
Ortensia 🌹

Recensore Junior
01/04/20, ore 12:47

Ciao, eccomi di nuovo a commentare un altro capitolo di questa storia fantastica.
Un capitolo pieno di tante cose brutte ma anche, grazie al cielo 🙏, belle.
Tutta la parte iniziale del capitolo è sconvolgente, dai contenuti veramente forti, prendiamo atto, noi con i protagonisti, che Parigi è là, è dovunque, e che i mali e i vizi e la disperazione dei bassifondi della città sono comuni alla Francia tutta.
Anzi certe pratiche e depravazioni sono comuni anche in ambiente più altolocati e “nobili”.
Mi è piaciuta molto la determinazione di Oscar, nella prima parte del capitolo, a voler insistere affinché si facesse a modo suo per sbarazzarsi del problema che richiede risoluzione immediata.
Mi sono sorpresa io con lei che l’energumeno non riuscisse a capacitarsi di trovarsi al cospetto di una donna, dama non so, cavaliere è certo.
Quando non si ha scelta nella vita, si dà fondo a tutte le risorse e si ricorre a tutto quello che in quella vita si è imparato... il classico caso, come avrebbero detto i latini, di mors tua vita mea, i nostri hanno scelto di aiutare una povera mamma ad uccidere un uomo per salvare lei, i suoi figli e chissà chi altro.
Sfido chiunque a biasimarli per il gesto, non so se loro però riusciranno a non biasimare se stessi.
Le immagini di loro che si prendono cura delle mocciosette sono meravigliose, da stretta al cuore. Chissà se un giorno anche loro, mi piace perdermi ad immaginare che in questa storia forse glielo concederai, si prenderanno cura di mocciosetti propri, li vedrei bene come genitori e credo che per loro, nonostante la vita sui generis vissuta finora, sia un passaggio naturale anzi per lei un ritorno alla sua vera natura fisica.
Oscar che si scopre ogni secondo a desiderare André è bellissima, anche le sue insicurezze lo sono e a tratti mi ha fatto un po’ di tenerezza.
Comunque il loro viaggio verso una nuova vita in una terra lontana continua, così come va avanti il percorso di conoscenza dei vecchi e dei nuovi se stessi, anche questa credo debba essere una tappa obbligata perché, anche se è vero che si conoscono da una vita, loro insieme così non lo sono mai stati.
Tutta la seconda parte del capitolo è di una sensualità sfacciata ma sempre delicata. 
La poesia di Neruda ce lo avava preannunciato e il capitolo ha tenuto fede alle aspettative.
Oscar che chiede ad André cosa si dicono due amanti e da tramandare ai posteri! La risposta di lui sibilata, calata in quella situazione ed i quel momento è perfetta perché è vero  che “due amanti…pregano…pregano d’aversi…ogni istante…” 
Dopo le parole di André pensavo non vi potesse essere niente più bello da raccontare, se l’autrice avesse ritenuto di finire il capitolo lì mi sarei ritenuta completamente soddisfatta e appagata, ma, no, non è stato così perché, questo lettore è stato sfinito e finito da quello che, l’autrice, ci ha raccontato subito dopo.
Geniale il colpo di scena che rimette in scena, chiedo scusa per il gioco di parole 😅, la stessa scena mitica e indimenticata con loro a San Pietroburgo, quella che era sembrata una occasione mancata allora, adesso invece viene vissuta in maniera completa e meravigliosa, con loro due assolutamente consapevoli di loro stessi e di ciò che sono per loro stessi.
Finalmente!
Storia assolutamente fantastica e non mi stancherò mai di reiterarlo.
Ciao e grazie,
Gattinapelosa 😻

 

Recensore Junior
25/03/20, ore 21:51
Cap. 22:

Ohhhh una cosa la devo dire subito: ma André? La risposta che mi sono mentalmente data alla domanda retorica è troppo colorita e dialettale per poter essere proposta in sede di recensione ma l’immagine di André resta!
Lui è perfetto sempre, cioè lo è sempre stato, ma in questa storia lo è di più, è un capolavoro di  umanità divina anche quando è reduce da una battaglia di sesso e vino come quella della notte/capitolo precedente.
Oscar sulla soglia della porta in atteggiamento da moglie gelosa è impagabile! La raffica di domande ed affermazioni (Dove – sei – stato!?” – “Mi sono svegliata, non c’eri...non sei rientrato...che è successo?”) tradisce terrore non solo perché ormai Oscar non riesce a star lontana da André neanche per un istante ma anche terrore per quella “cosa” che potrebbe essere accaduta e che lei non riuscirebbe mai ad accettare e che mai gli perdonerebbe.

Ed ecco che poi succede di tutto, è plausibilissimo che in una storia “differente” come questa, che l’autrice si prenda tutto il tempo del modo, nell’economia della storia, e trovare il modo di (seppure nel sogno e nel delirio della maledettissima febbre di Oscar) di riuscire a prendere un episodio già raccontato in una sua storia precedente e ribaltarlo e prenderlo a pretesto per fare in modo di riempire un momento mancante della vita di Oscar ed André e che non avevano, forse, avuto ancora modo di parlare e sviscerare.
Mi è piaciuto che André, a quella pistola puntata contro, abbia fatto scorrere la mente a quel preciso episodio e che abbia pensato che Oscar stesse cogliendo l’occasione per vendicarsi di torti o tradimenti  (mai subiti in realtà!) perpetrati da André ai sui danni.
È come se tutto il male che è esistito nella loro vita, anche quello scampato s’intende, debba essere trascinato fuori da ogni poro della loro esistenza in modo da ripulirla tutta, perché solo così si potrà permettere a quella esistenza di proseguire su una strada nuova.
E, nel mentre che la trama si dipana, l’autrice ci regala perle di saggezza sulle questioni della vita come la gelosia che “s’annidia nell’amore”.
E poi arriva anche, tra le mille parole bellissime, anche il chiarimento/spiegazione sulla grande “colpa” di André.
Parole amare ma bellissime: “Invece...sei stata proprio tu a voler provare a vivere da sola ed io...questo mi ha sconvolto. Eri stata tu a rifiutarmi, eri stata tu a chiedermi di uscire dalla tua vita e non un accidente qualsiasi, un duello o un matrimonio. In quel momento era la tua volontà che mi travolgeva e mi spazzava via e dentro di me, per un istante, ho davvero creduto che la mia vita fosse irrimediabilmente finita. Non accettavo che la mia vita finisse così e... te l’ho fatto comprendere nel peggiore dei modi...”

Meraviglioso anche il racconto di lei “ladra” di lui e vedere e sentire lui felice.
Addirittura arriva anche la confessione di Oscar a se stessa, perché sarebbe ormai inutile negare che lei farebbe tutto per lui e lei si “ritrovò furiosa e felice tanto che non riscì a trattenere le lacrime.
Amarlo, fino alla fine dei giorni, per mille anni e per mille anni ancora, non più nel dubbio, non più nella paura”.
È appagante per il lettore vederli finalmente bagnarsi nella stessa “acqua”.

Non mi stancherò mai di ripetere, magari anche  tediandoti 😉, che sei infinitamente brava.

Grazie.
Gattinapelosa😻

P.S. anche il disegno fa "sangue"!!!

Recensore Junior
25/03/20, ore 12:40

Carissima autrice, spero che perdonerai la mia assenza prolungata.
Niente smart working per me ed orari di lavoro più impegnativi di prima.
Questi i motivi che mi hanno tenuta lontana da questa storia meravigliosa.
Confesso che prima di leggere questo capitolo sono dovuta andare un po’ a ritroso in cerca del filo perduto, la storia è troppo impegnativa e mi sono accorta che mi stavo perdendo, non mi  posso assolutamente permettere di abbandonare “il libro” in soffitta, solo riprendendolo in mano mi sono resa conto di quanto mi fosse mancato!
Prima di tutto direi che quello che tu hai chiamato “esperimento” è riuscito.
Il capitolo è molto intimo, inizia con loro che parlano del passato è come se i due  lo stessero ricostruendo visto che lo avevano già vissuto assieme ma da dividi, come se si stessero raccontando due diversi punti di vista per crearne uno unico. Forse i “non detti” della loro vita sono talmente tanti che, ora che possono,  devono e vogliono dargli voce.
Finora, nonostante siano passati alcuni mesi dalla notte delle lucciole, non ne avevano mai avuto l’opportunità perché gli eventi (la battaglia, la malattia e la separazione forzata)  avevano appunto sottratto loro il tempo per raccontarsi.
Credo che il passaggio fosse quasi obbligato, che fosse una tappa fondamentale della loro vita insieme perché non credo che basti una sola notte assieme, non importa quanto meravigliosa ed agognata sia stata, a renderli marito e moglie.
Mi fa un po’ tenerezza questa Oscar così indifesa dinnanzi ai suoi propri stessi pensieri, lei che arriva a pensare d’essere stata derubata, suo malgrado, di sé stessa, immaginata e vissuta da André, senza il proprio consenso. Un tempo che lei non aveva vissuto, lui si invece.
Credo che Oscar stia prendendo le misure alla nuova se stessa, come dimostrano queste parole:Lei voleva sapere chi era stata quando era solo lui ad amarla. Voleva conoscere sé stessa attraverso di lui.
Voleva sapere tutto di sé e di lui.
È molto bella anche perché non mi sembra che sia mai stata raccontata in questo modo e mai nessun altro André ce l’ha mai descritta come il tuo.
È meraviglioso come lui le spieghi la “nascita” non “nascita” del proprio amore per lei.
Dice di non sapere esattamente quando...non un giorno preciso, non una stagione, non un anno...ma  che è accaduto, che lei non è  entrata dentro di lui ma era già lì, come se ci fosse  sempre stata. Meraviglioso quando le dice che non ha  vissuto il tempo d’innamorarmi di lei perché in realtà era già accaduto in un tempo indefinito.
La seconda parte del capitolo è più dinamica, vede i nostri in azione anche su fronti “inaspettati” ma che sul piano personale ce li mostrano in maniera profonda, inedita ma molto molto plausibile.
Adesso sinceramente non so cosa ci racconterai col prossimo capitolo,  l’ultima scena di questo è conturbante, evocativa e, ne sono sicura, non sarà fine a se stessa.
Conoscendo Oscar direi che andrà a scavare nei recessi del sogno e pure di quelli della realtà.
È solo mezzogiorno ma credo di aver bisogno di una camomilla!

Ciao e grazie.

Gattinapelosa😻

Recensore Junior
22/02/20, ore 22:23

Che meraviglia! Un capitolo dal richiamo mitologico. I nostri si devono perdere prima di potersi ritrovare, devono percorrere tutte le strade, arrivare al centro di loro stessi  per poi ripercorre la strada a ritroso, ma per vie nuove, e ritrovarsi a vivere, uniti, una vita diversa, scevra delle antiche certezze e pronta a crearsene nuove, meraviglioso che tu li faccia passare, nel loro viaggio verso il futuro, per un punto preciso della loro fanciullezza! Fantastico anche che il Generale De Jarjayes si sia ricordato, nel suo scopo e piano ben preciso, di quel momento felice della loro vita.
Ed ecco in fatti che in questo capitolo Oscar ed André rincontrano Madame Glacé, la nonna, che rappresenta la certezza affettuosa ed amorevole di loro bambini e della loro spensierata fanciullezza.
È bello che tu abbia concesso loro di rivederla (ti confesso che la immaginavo distrutta e quasi morta nel suo letto di incertezza e dolore!) e soprattutto a lei di rivedere loro.
Anche lei doveva assolutamente e fortemente avere un ruolo decisivo sulla strada della salvezza dei suoi adorati bambini che poi  bambini non sono più da tanto tempo!
Quasi esilarante la scena  al convento de Les Jacobins! Bellissimo il regalo simbolico di Madame De Jaryaies, quasi in netto contrasto con la praticità spietata ed oltraggiosa del suo consorte.
Per un solo istante ho anche immaginato e pregato che Oscar ed André accogliessero la richiesta della nonna a voler unirsi a loro nel loro viaggio verso una nuova vita ignota.
Che dire poi dei dialoghi (tutti indistintamente!) che hai imbastito, tagliato e cucito addosso a tutti i personaggi, e non parlo solo degli ovvi protagonisti, profondi e pieni di significati e verità reconditi!
Ti giuro che mi ci perdo dentro, la lettura è scorrevole eppure impegnata. Mi ritrovo spesso a tornare sui miei passi per indugiare ancora, forse solo per un attimo, sulle parole e su di esse sognare spudoratamente, nel tentativo anche di  raccogliere una minuscola briciola di pane sfuggita alla foga di ingurgitare tutto all’istante nella fame insaziabile che ho di leggere di loro.
Con questo dialogo mi hai “finita” e sfinita: “Ieri...”.
Gli occhi sgranati, sì, forse adesso comprendeva...
“Io...” - balbettò per prevenirlo.
Una mano sulla bocca: “Ti prego...lasciami...finire...”.
Lei annuì scivolando con le dita sulla mano, intrecciando un poco le dita.
“Ho dubitato di me stesso e questo ha portato te a dubitare di te stessa e di noi...”.
“No...ho solo...”.
“Hai paura...lo so. E ne ho anch’io ma...”.
Oscar rimase in silenzio.
Immagini veloci si susseguivano, impresse nei sensi.
La calda notte di luglio, l’odore della polvere da sparo, le ore fredde della notte, la pioggia, l’abbraccio, la febbre, il terrore...
I corpi fusi e poi separati, l’esplosione, il cammino, i muscoli sfatti, la coscienza annientata...
“Ti amo...” – sussurrò piano voltandosi a guardarlo.
Glielo doveva. Dopo tutto e dopo aver dubitato di sé stessa.
Lo doveva anche a sé stessa.
Ti amo...” – sussurrò lei di nuovo mentre la bocca affondava nel palmo della mano – “Ti amo...mille volte te lo ripeterò e mille volte lo ripeterò a me stessa. Non ho altre risposte. Perdonami per non aver creduto in te e per aver pensato che strapparti a me ti avrebbe strappato al dolore che stai vivendo. Ti chiedo di amarmi e di non avere paura...tanta quanta ne ho io. Ti chiedo di amarmi anche se soffrirai. Di amarmi e di aiutarmi ad amarti sempre, anche sapendo che un giorno potrei non essere più con te…”.

Ho pianto, sul serio! 😢 Questa storia è così vera da essermi quasi insopportabile!

Grazie.

Gattinapelosa 
 
 

Recensore Junior
16/02/20, ore 17:49
Cap. 19:

Con questo capitolo mi hai tramortita!
È stato un colpo basso, tanto basso che non so da dove iniziare! 
Dalla “musica” bellissima forse, dedicata certamente a loro protagonisti ma anche suggerimento e  sottofondo sublime alla lettura di questo capitolo meraviglioso, addirittura forse il più bello che tu abbia mai scritto, perché almeno per me lo è.
L’incipit di loro due messi uno difronte all’altro in una sorta di confronto a distanza e allo specchio è struggente perché le parole che sei riuscita a mettere insieme, una in fila all’atra, hanno creato una visione d’insieme (di chi sono loro e di chi sono l’uno per l’altra reciprocamente) unica e strabiliante! Un inizio che pure essendo solo un punto di partenza racchiude già in sé tutto.

L’hai incontrata un giorno di marzo...
Hai stretto la sua mano e l’hai seguita dentro la vita, verso un’esistenza diversa, unita al suo destino.

L’hai cercata in ogni cosa, in ogni dove.
In ogni istante…
In un respiro come in un sogno in un passo come in uno sguardo.
Hai accostato al tuo cuore la sua voce e l’hai portata con te ovunque tu fossi nella luce del giorno nella pioggia d’autunno nel freddo dell’inverno nella notte lunga e senza sogni se non quello di ritrovarla al mattino come luce dopo il buio.
Luce che inonda gli occhi e ti conduce e ti indica la strada.
Sei stato con lei in ogni momento…
In ogni istante…
In ogni battito di cuore che scorreva lento e costante, accanto a lei che sapeva di rosa e d’estate di pioggia che punge la pelle scaldata dal sole di nuvole leggere che solcano i cieli d’inverno di pianto di bambino che grida alla vita.

Un punto di vista che racchiude l’immensità della loro storia a cui tu stai dando una nuova linfa di vita per perpetuarne la grandezza.
Parole meravigliose a suggellare ancora una volta la straordinarietà di questa fan fiction che però, a dire il vero, ha tutti i requisiti di una composizione di levatura più elevata quale può essere un romanzo.
Nello specifico di questo capitolo e con riferimento al suo  titolo, Oscar qui sembra davvero attraversare un periodo di autunno, ma si sa che per arrivare a vivere la “primavera” si deve passare per via di cose anche per l’inverno.
Da paura la sua fuga via da André e dalla sua vita, ho davvero temuto per lei!
L’espediente, cioè l’errore, usato per farsi “involontariamente” trovare è stato il classico colpo di genio, intuizione, che sposta ed eleva il prodotto su uno scaffale più alto e costoso.
Il finale invece è da antologia, il dialogo tra i protagonisti è per bellezza di contenuto e stile da rileggere e da studiare.

“Piangi...pure...” – sussurrò André mentre affondava il viso nei capelli e nelle narici l’odore sublime della resa, accolta ed accarezzata, nel silenzio dell’affondo non ripetuto.” 

Ed io piango e mi arrendo con Oscar e per Oscar alla tua somma bravura.

Grazie veramente per la lettura.
Alla prossima,
Gattinapelosa 😽
 

Recensore Junior
15/02/20, ore 14:55

Dopo aver letto Paris, ho intrapreso questa lettura un pò dubbiosa, come poteva esserci un futuro diverso per loro, mi sono chiesta. Temevo di imbattermi nella solita storia zuccherosa, dove un futuro meraviglioso li attendeva. E per fortuna non è così, almeno per ora.
Ogni personaggio è ben caratterizzato, ha un suo spazio, non esiste solo in funzione di Oscar e André.
Questo passaggio mi è piaciuto molto.

Ci credeva Alain in quel mondo nuovo, non troppo, ma di certo un poco di più di prima, quando ancora non la conosceva.
Ci credeva adesso perché c’era lei che chissà come, con quella voce tesa, calda e femminile, gli aveva detto che ci si poteva credere in quel mondo, che sotto le torri della Bastiglia loro c’erano finiti, lui figlio del popolo, lei figlia della nobiltà.

Alain adempie la sua missione, quasi riuscendo a vedere la vita che Oscar e André hanno condiviso a Palazzo.
Ciò che mi ha colpito maggiormente è la reazione di Oscar all'idea di lasciare solo André e fa la sola cosa che sa fare : scappa. Metaforicamente, mentalmente, si isola nella solitudine e non permette più ad André di sentire il suo cuore. André legge dentro di lei, sa che le parole, i ragionamenti non porterebbero a nulla e fa l'unica cosa possiede. Le mostra cosa sia fisicamente la solitudine.

“Perdonami…” – ripetè lei a denti stretti, seppure altre parole non ne uscirono, che non era facile d’accettare la visione di sé di nuovo sola, senza quell’amore che non era solo parola espressa dalle labbra, ma labbra che s’adagiavano ad assaggiare il senso della pelle e dita che si stringevano, e gola che invocava il nome sussurrato.

Mai resa fu più vittoriosa, mai una richiesta di perdono fu più dolorosa per chi la riceve. Oscar ha capito che senza di lui sarebbe una morte in vita.
Eppure non vuole cedere, solo una cosa può smuovere il suo desiderio di combattere.

“André non esiterà a restarti accanto e se tu restassi anche lui sarebbe in pericolo, anche lui rischierebbe la sua vita per te…lo capisci questo!”
“Io non potrei mai…mettere in pericolo la sua vita…”.
“Lui…è legato a te…e se tu…”.

E Oscar, per lui, solo per lui, cede al desiderio di suo padre.
In queste poche frasi ho fermato solo alcune mie riflessioni, per ora mi fermo qui.
IF sarà un viaggio da assaporare lentamente.
Ortensia 🌹

Recensore Junior
14/02/20, ore 17:09
Cap. 18:

Confesso di essere diventata una sorta di Rosalie!
Ormai piango per ogni minima cosa 😢. Non ho idea di cosa questa storia mi stia facendo, so solo che  mi scombussola tutta!
Qui poi ho iniziato subito, dalle prime battute del capitolo, dal momento in cui a Oscar va a trovare Adeline, la signora che ha avuto il coraggio di salvare il suo André.  
E lì sarebbe stato difficile, insensato e forse anche poco onesto, raccontare alla brava donna soltanto  mezze verità. Credo che questa sia stata la prima volta che Oscar ammette, esplicitandolo e dandogli cioè voce e vita, raccontandolo ad alta voce quello che lei ha fatto e quello che lei è diventata:

“Oscar annuì. Non aveva più senso nascondere l’origine di quella vicenda dalle radici lontane.
“Ero il Comandante dei Soldati della Guardia Metropolitana di Parigi...”.
Adeline Nivette sgranò lo sguardo: “Davvero vostro padre vi ha fatto questo? Davvero ha fatto di voi…”.
“Il suo erede…” – sentenziò Oscar per tagliar corto – “Ero il suo erede…ma ho tradito la sua causa…e la mia famiglia…è difficile da spiegare...”.

Secondo me questo è un momento cruciale nella vita di Oscar, della sua nuova vita intendo, il punto d’arrivo di ciò che la sua vita passata è stata fino a questo momento preciso della loro storia ed anche il punto di inizio di quella che verrà.
Preso atto di ciò che si è diventati (una ribelle, una traditrice ed non ultimo un disertore!) ora si va avanti con il piano scelto per lei da altri. Lei finora non ha avuto scelta, era incosciente mentre il Generale ed André pianificavano una via d’uscita, un’altra via che, conoscendo Oscar, potrebbe non piacere.
Oscar però come si evince da queste parole è consapevole della sua situazione e di non avere scelta: “Le scelte si pagano madame...chi tradisce la devozione verso il re non può continuare a vivere. Soprattutto se si tratta di una donna che deve fedeltà assoluta ai sovrani e dopo di essi alla propria famiglia...”.
L’altra era senza parole...”

Penso che accetterà il piano scelto per lei da altri.

Il racconto su quello che è successo ad André quando loro sono rimasti separati l’uno dall’altra è agghiacciante!
Suppongo che Oscar doveva venire a conoscenza pure di quello! Sapere dalla bocca di altri chi e cosa è André e subito dopo avere la terribile certezza che André si ritroverà a desiderare di voler morire quando lei non ci sarà più:

Amore mio...
Tutto perchè pensavi fossi morta.
Saresti morto anche tu...
Forse è questo che è accaduto…
E quando accadrà davvero”

Questa storia è così dannatamente vera! A prescindere dal contesto e dalla situazione particolare in cui i nostri amati si ritrovano e si ritrovano ad affrontare, è una storia universale sempre valida ed attuale perché i sentimenti degli uomini nel corso dei secoli rimangono sempre quelli, sono sempre validi e soprattutto sono comuni a tutti.
Quello che stai facendo, cioè come stai rielaborando la storia originale di Oscar ed André, sa di straordinario, mi mancano gli aggettivi, davvero sono tutti troppo scontati e banali.
Ciao e alla prossima 

Gattinapelosa 😽