Recensioni per
If
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 577 recensioni.
Positive : 570
Neutre o critiche: 7 (guarda)


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Recensore Junior
05/02/16, ore 15:56

~~Questo capitolo non è assolutamente semplice da gestire cara Anna Lisa...troppe tematiche elaborate insieme, troppi avvenimenti che ne fanno da sfondo e che, involontariamente, ne trascinano altre...come le vite dei personaggi a cui le loro scelte sono essenzialmente obbligate dagli avvenimenti circostanti.
Qui ci hai rappresentato le diverse dicotomie tra bene e male, tra luce e ombra, tra principi morali e atti comportamentali assolutamente disciolti......
Paris, ancora, ne è la protagonista, perchè è ancora lei che muove i fili delle varie vite, nella sua drammaticità di scelte scellerate e non , scandite dalla volontà crudele di un nuovo riscatto.
Paris con le vite che trascina è il buio....
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. " (Italo Calvino)
Paris è la tirannide che deve appellarsi a qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzione delle leggi e può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle.... od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità,  e quindi sia ereditario, o sia elettivo, usurpatore o legittimo, buono o triste,  chi  a ogni modo ha una forza effettiva che lo ammette, ogni popolo che lo sopporta, è schiavo.
 E i tuoi Oscar e Andrè, come tutti coloro che li circondano, sono ancora schiavi, nelle loro scelte non libere di vivere e viversi.
Però tu, ad un certo punto, ci rilanci l'altra dicotomia, quella frapposta al male e al bene...ovvero la luce che si frappone all'oscurità .... dove la luce rappresenta la verità, la certezza e la salvezza, mentre le ombre rappresentano una parvenza deformata e ingannevole della realtà....quella che li circonda...
E ci proponi il nostro Generalissimo che vuole riscattarsi di un passato di regole ben definite, dell'amore paterno mai manifestato nella sua piena volontà...verso la figlia più piccola...la più amata....a cui ha riversato un rapporto speciale, anche se nascosto da rigide etichette comportamentali.
Lavorare per solchi profondi che entrano all’interno di questioni interne che, spesso, ci appaiono marginali, esplorando relazioni complesse che si instaurano tra i rapporti di vita, generando, così, nella dialettica tra gli opposti, un lavorare tra le cose, che ravvivano quei luoghi comuni del tempo e che non si mostrano solo come eventi, ma dialogano tra dentro e fuori, tra sopra e  sotto, tra luce e  buio, tra sole e ombra, tra lucido e opaco......
Il suo è un amore di "Dentro e fuori"appunto... il suo è un dialogo verso la figlia assolutamente nuovo, sperimentale, è un dialogo assolutamente sviscerale prima verso sé stesso, e poi nella sua rivelazione di voler essere un padre ...è un  necessario andare a fondo delle cose.
Ed è bellissimo quell'ultimo atto assoluto d'amore che ci regali, nell'inconscio della figlia che si abbandona alle braccia paterne, consapevole di volerlo fare ...è un amore totale e disarmante...è un amore dichiarato nella sua volontà dell'esserci reciprocamente...
E' una grande forza d'amore che ci hai regalato....
"Il vento largo é un vento che non soffia mai nella stessa direzione e di conseguenza disorienta molto... E' come il vento della vita che ti sospinge prima da una parte, poi da un'altra..."  (Francesco Biamonti)
Inevitabilmente ParisIfDipendente

- Angolino di Alain....(ovvero tutti in Taverna!)
Ora, cara Anna Lisa, non so quanto tu possa essere stata nelle tue piene facoltà mentali ad assecondare colei che ormai ci siamo "giocate" in veri deliri...ovvero la cara, e mia amatissima, sorella Emerald...ma ormai, eccoci tutte nel nostro appuntamento ....l'angolino di Alain (ovvero l'uomo che non deve chiedere mai!)
Sorella amatissima, prendila nel verso giusto...Alain è fondamentale....è quel pizzico di effervescenza che serve alla nostra neo coppietta...è quel brio che servirà a farci divertire (spero!)
- Sinceramente mi sto autoconvincendo anch'io perché da Anna Lisa mi aspetto di tutto! :-))) -...però è anche vero che siamo dotate del kit-Paris (Emerald docet!)....
Alain non si potrà mai comportare male..ora che ha capito che ama "quella"....verso l'amico Andrè che finalmente si è rivelato OMO...
Però, credo che dobbiamo cominciare con del vinello "fermo"..un bel rosso (tanto per stordirti!)...perchè credo che il frizzante dovrà ancora arrivare... :-)
Sorelleeeeee...ci siamo tutte in Taverna ???? :-)))))
Il viaggio è appena cominciato...e unite anche qui ;-)))))
 
P.S. Se non aggiorni presto...IO MUOROOOOOO (sempre sorella Emeral docet!)....ha ragione la mia cara amica: assumiti le tue responsabilità perchè ci hai viziato....e poi ricordati che ci hanno dato la medaglia al valor civile perchè ci hai fatto combattere sotto la Bastiglia lo scorso Luglio...e siamo ancora sconvolte... :-))))
(Recensione modificata il 05/02/2016 - 04:06 pm)

Recensore Master
04/02/16, ore 03:13

Cara Annalisa, sovvertiamo le regole.
Gli "angolini", solitamente, vanno messi in coda ad uno scritto, giusto?
E invece, stavolta, lo  metto subito, così ne parlo, mi libero e non ci penso più 😒

L'angolino di Alain: ovvero,  un uomo e i suoi tormenti (io ed i miei deliri) 
Ho come l'impressione che le tecniche di espirazione ed inspirazione adottate per la lettura dei tuoi incredibili capitoli, dovrebbe apprenderle anche Lui. E non gli basteranno tisana, dolcetti, camomille e tutto l'armamentario del  "kit Paris"  (ovvero, tutto ciò che serviva al "perfetto lettore" per affrontare, di volta in volta, letture al cardiopalma). Strano tu non abbia nessuno sulla coscienza (o forse non è cosa nota)...forse è per questo che io e le sorelle siamo ridotte così 😁😇. Eppure il kit in dotazione lo utilizzavamo. Mah😳
Ma torniamo pure ad Alain. La follia della sorella, deve essergli "familiare".
Addirittura sente l'impulso di accarezzare la sua divisa e di ricercarne il suo odore 😭😷. Improvvisamente è il miglior comandante dell'intero universo militare, ma nei suoi pensieri, che ci raccontano le sue motivazioni in merito a ciò, dimentica (e non dovrebbe farlo) che la "scelta" di Oscar, é stata compiuta anche per A-MO-RE e non solo per gli ideali che lui stesso cita. Lei ama un altro. Lei È di un altro. Lei non lo amerà MAI. Lei, l'unica donna che suo malgrado "avrebbe mai potuto amare nella vita"...  (Questa, l'ho dovuta rileggere per capire se avevo capito bene!). E qualcuno, cara autrice, dovrebbe ricordargli che "quell'altro" e "il tirapiedi" hanno un nome....ANDRÉ. E André, questo André, anche se mi ha fatto dannare, è intoccabile e insostituibile. E lo è anche per Oscar.  E dato che l'angolino, sta diventando l'angolone (da retto ad "ottuso" 😁) ...ok , ho capito l'andazzo e  come previsto in altra sede dalla sorella Luna, ci ritroveremo tutte, Alain compreso,  in una taverna a bere quel vino che Tu stessa mi ha consigliato (quando ho letto mi sono leggermente preoccupata, chissà perché?!?!) per dimenticare😱😭😳😷

Ritornando seri e sui binari della storia, SE vogliamo dare per buono che Alain provava dei sentimenti per oscarina, Tu hai descritto il suo tormento in modo incredibile. 
Bellissimo l'incontro tra lo stesso, il generalissimo e la cara nonna. 
"C'era da perdere il senno in quella famiglia": e per le motivazioni citate non gli si può dar mica torto. 
Ma veniamo ai veri protagonisti. Splendidi, meravigliosi, deliziosamente unici.
E se, a fine  lettura, è chiaro come André sia tanto OMO (sempre per citare la sorella Luna 😘) io non posso non adorare la mia prediletta "Oscar l'indifendibile".
Sempre con la testa incasinata, sempre piena di fisime. Ma il timore di lasciarlo solo e lì, davanti a Lei, così vicino,"dannazione" , da poterlo toccare. Il futuro di André prima di tutto, prima della sua salute, prima dei suoi problemi. E la paura fa brutti scherzi, perché non dovrebbe neanche chiedersi chi bacerà e amerà André dopo di Lei, perché André non potrebbe amare nessuna che non  sia Lei, Oscar, Lui non vivrebbe un secondo di più senza di lei, anche se è quello che lei vuole..e infatti lui, a riguardo, non le promette niente. Non potrebbe mai mantenere una promessa del genere.
E André, che ormai conosce troppo bene i suoi silenzi (e anche noi) capisce la follia che le sta passando per la testa e in un modo incredibile, deciso ed efficace, la mette davanti alla verità, l'unica e la sola che deve considerare e rispettare: il loro amore.
Mossa vincente!!! E a quel "perdonami" l'ho adorata  ancora di più (e il tutto davanti ad Alain 😁...si, mi piace vincere facile) 
Sarà anche per poco, ma questo amore vale la pena di essere vissuto. Sembra che l'abbia capito...che con questi due c'è sempre da stare all'erta....povera me 😫.
Ed arriviamo al momento clou: Antigone ed Edipo a confronto.
Ci hai raccontato di questo incontro. Ci hai aperto le porte del cuore di un padre che riconosce i suoi sbagli, riconosce, in una fugace carezza,  l'amore che ha portato sua figlia, "la più piccola",  a scelte che condizioneranno il seguito della sua vita. Hai messo a nudo la preoccupazione di un padre per la salute e la sorte incerta (segnata irrimediabilmente?) della sua prediletta. Impossibile perdonarla, impossibile non amarla. E se oscarina, sentendosi ancora addosso quella divisa che ormai non le appartiene più, dà inizialmente battaglia al padre, poi è costretta a cedere nell'udire le sue parole d'amore paterno, nel sentire, sulla sua pelle, il calore del tocco lieve del padre. Padre e figlia, semplicemente. Edipo lascia libera Antigone.
E il generalissimo, da generalissimo qual è, sa come abbattere la fortezza delle convinzioni di quell'adorabile testona che é la figlia, per convincerla a lasciare la città: giocare la carta André. Battaglia vinta, complimenti Generale.
P.s.1: stupendi, come sempre, gli scorci su Paris che ci regali.
P.s.2: il generalissimo é uno che la sa lunga...Alain dovrebbe seguire il suo consiglio è levarsi dalle $£%~%< ...., ops....scusa....arruolarsi nella nuova milizia così da non rischiare la vita...
P.s. 3: grazie sempre per sopportarmi e perdona sempre la mia lungaggine, ma ormai mi conosci, non ci riesco proprio ad essere sintetica
P.s.4: l'ansia da aggiornamento si è rifatta viva... Senza chiederti l'impossibile ... aggiorna prestooooo.... Siamo viziate, ma ci hai viziato tu.... (Prossimo grido di battaglia ...SE NON AGGIORNA, MUORO)

Indiscutibilmente superlativa, inesorabilmente ParisIFdipendente😘

Recensore Junior
22/01/16, ore 23:33
Cap. 3:

Ho seguito attentissimamente tutto dall'inizio, ma in fase di trasloco mi è stato impossibile farti i complimenti prima. 
Non è solo bellissima la storia e la resa. è che io ricordo con dolcezza la versione "1820" di questa storia, e la trovavo già bella, tenera, ma ora... è diventata stringente, graffiante, intensa. E bellissima. 
Ti sei evoluta moltissimo nello scrivere, lasciando inalterata la storia è lo stile che la rende preziosa. 
LA rivincita in tutti i sensi, lei che si sveglia con gli incubi e se lo trova accanto.
Sei... il senso dell'anima.... 
La speranza che va oltre... Beati quelli che nel buio della notte credono nello splendore dell'alba... 
Grande ritorno carissima =) 
A presto 
Anna 
 

Recensore Master
21/01/16, ore 20:03
Cap. 3:

Annalisa cara, sei riuscita a zittire anche me. Da non credere!
Ma davvero stavolta non riesco a trovare le parole adatte. 
Non voglio essere originale, mi basterebbe non essere ripetitiva, ma stavolta mi arrendo. Perché talvolta, davanti alle cose che ci colpiscono, emozionano, sorprendono è giusto rimanere in contemplazione e tenere un po' per sè questa emozione perché so che comunque, non riuscirei a descriverla come merita.
Quindi cito solo alcuni aspetti di questo capitolo immensamente bello.
- il tatto, fra i cinque sensi, è quello che li caratterizza maggiormente e non solo per ovvie ragioni "carnali" ma perché tutto nasce da una stretta impressa sui polsi, che ha perseguitato Oscar per parecchio tempo.
- "i miei soldati" ... Oscar in tutto e per tutto, comandante fino in fondo.
- "sottotitolo del capitolo: la tinozza .... La rivincita! 
    Sono le esatte parole che la sorella Luna mi scrisse nell'annunciarmi questo    aggiornamento. E anche in questo caso non c'è bisogno di aggiungere altro.
- “Ti amo” - gli disse lei piano - “Credo di averti sempre amato, anche se non lo sapevo. Non sapevo cosa fosse l’amore perché se l’amore è questo allora non l’avevo mai conosciuto, non l’avevo mai incontrato…". André avrebbe meritato davvero queste parole. L'unico e il solo. L'infatuazione dissolta nel nulla. In Paris amai quel " non conosco che te, non ho amato che te" questa è la sua degna risposta.
Prima di lasciarti....
P.s. André con un velo di barba doveva essere strafigo.
Pps. Come annunciato, inauguro "l'angolino di Alain" 😁: se la faccia passare l'ansia e la preoccupazione per Oscarina che a Lei ci pensa André. Come lui stesso dice, non ha senso che il suo cuore batta così forte per colei che fino a poco tempo fa era chiamata "quella". 
(Ahhhhhhh, mi sono levata questo sfizio, ma ammetto che lo hai delineato benissimo. Mi auguro che i suoi principi, così chiari dalla tua descrizione, che si basano su amicizia e rispetto, non li dimentichi strada facendo....tisana calmante vieni a me....)

Nuovamente vittima di una dipendenza per colpa tua... Inevitabilmente ParisIFdipendente (come coniato dalla sorella Luna)
Un abbraccione a te e un saluto affettuoso a tutta la sorellanza.

Recensore Master
20/01/16, ore 14:28
Cap. 3:

Innanzitutto una precisazione, cara Annalisa. Giungo con questo riprovevole a recensire sostanzialmente per una mia totale incapacità di trovare parole che riescano a definire ciò che mi ha regalato questo capitolo. Così come non si può tradurre in parole l'emozione che ti prende davanti al mare al mattino presto o quando guardi un bambino che sorride o un cucciolo che rincorre uno straccio. Leggerli, in quella camera, annegati uno nell'altra, dopo aver sofferto ogni loro singolo attimo in Paris mi ha regalato un momento di emozione vera, unica ed indescrivibile. Pochissimi altri scritti sanno serrarmi così forte la gola con le loro parole e credimi, non mi riferisco solo ad Efp... Sono loro, gli stessi di allora, dolenti e disperati e affamati di viversi eppure sono nuovissimi, in questo essere uniti, in questo non voler più sacrificarsi, né negarsi nulla... Potrei continuare ma correrei i il rischio di scivolare nel banale o nel retorico e non voglio farlo, sarebbe un'offesa a questo tuo piccolo immenso capolavoro. Mi unisco al coro delle sorelle: Paris if dipendente, più che mai. Un abbraccio

Nuovo recensore
19/01/16, ore 23:22
Cap. 3:

...mentre disarmato scioglieva sé stesso dentro di lei......
Ancora non mi sono arresa e dato che non ho letto la prima versione di IF,posso ancora sperare che arrivi una gravidanza x la nostra Oscar?
Come accennato in un altra recensione di Paris,mi piacerebbe leggere dalla tua scrittura cosi dettagliata e intima di questo momento così importante nella vita di una donna.

P.s.:ammiro chi riesce a recensire in modo cosi acuto un capitolo,spero di migliorare anch'io con il tempo!....

Recensore Junior
19/01/16, ore 11:09
Cap. 3:

~~Pablo Neruda: Sonetto XVII
"Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno"

Credo che questo capitolo sia così intenso che ogni parola  dedicata sembra sciocca...non ci si può fermare alla sola carnalità dei gesti...non è quello...è l'"oltre"...quello non detto, quello taciuto, quello insperato, quello rincorso e poi ritrovato...non è la materialità ma la spiritualità...perchè loro sono sempre stati, sono sempre esistiti solo e soltanto loro e per loro...questa è solo l'accettazione dell'unione attraverso il trasporto, il sentirsi anche attraverso il tocco, attraverso le parole finalmente rivelate prima a sè stessi e poi all'amato.E' pura poesia nel raccontare di due anime fuse totalmente...
Il buio che ancora li circonda è ancora Paris, architetto inviolabile delle loro vite...il buio è ancora il passato e il presente....quello interiore rivelatosi po nella luce di quelle candele, come fosse l'unica luce da seguire...quella dei sensi e delle percezioni...quella del loro "tocco" che da timido si fa intenso, per rivelare che, nonostante tutto,  loro sono VITA....
Solo...ParisIfDipendente
P.S. Cara sorella Monica.... Ho detto ad Annalisa che con questo capitolo ha zittito tutta la sorellanza!!!:)))))
(Recensione modificata il 20/01/2016 - 09:09 pm)

Recensore Veterano
18/01/16, ore 21:41
Cap. 3:

Cara Anna Lisa sono rimasta anch'io senza parole. Questo capitolo è pura poesia... non pensavo potessi superare te stessa ma con questa nuova versione di "If" ci sei riuscita! Bravissima!!!!

Recensore Master
18/01/16, ore 17:26
Cap. 3:

Sorella cara,la nostra if è semplicemente stupenda :un concentrato di emozioni ,di batticuori,di intrecci, di tutto..il loro amarsi è una escalation ed io ne sono 'rapita 'tanto da contare i giorni tra un capitolo ed un altro . Beh hai ricreato la magia,siamo qui ad attendere cosa hai in serbo per noi. .tanto lo sappiamo con te nulla è certo. .un abbraccio a te e a tutte le sorelle

Recensore Veterano
18/01/16, ore 12:12
Cap. 3:

Ciao Anna Lisa. Non si può non recensire questo capitolo. È stupendo e non perché sei tu . Questa If è anche meglio della precedente che ancora conservo nel mio tablet.

Recensore Junior
12/01/16, ore 11:23

~~Ha ragione la "sorella" Adry: è l'autrice che fa la differenza! Come non si può rimanere incatenati ai tuoi Oscar e Andrè? Come non puoi rimanere visceralmente presa dalle loro vicissitudini, dai loro tormenti, dalle gioie e dai dolori...è tutto troppo intimo, carnale e vero! Ce li rendi, cara Annalisa, così reali che quasi sono palpabili...le loro scene sono "toccabili" e noi spettatori quasi intrusi nei loro tormenti e nel loro vivere e viversi quotidiano. E la tua Parigi...ops...perdonami, ormai la nostra Paris ancora da sfondo, ancora protagonista e involontariamente "manovratrice" delle loro vite. Come non si può amare tutto ciò. Ormai intrappolata anch'io nelle viuzze medioevali della città...in quella cantina dove respiro e ne riesco a percepire il colore verdastro della muffa e della sua umidità, ormai quasi percezione in quel buio dove l'unica luce che ne filtra, va a toccare la scena saliente di quelle mani, prima paterne, e poi dell'amato, che accarezzano e si fermano sui quei capelli d'oro, e dove ne vengono fermati da quel grumo di sangue vermiglio, ricordo tangibile di quella Paris cruenta e partecipe del cambiamento di vite dei nostri amati. Ed è sempre in quell'intreccio di mani posate sui capelli di Oscar, altra fonte luminosa nel buio del fondaco, che si snodano i veri pensieri e i reali sentimenti paterni...il tuo è un Generalissimo che non puoi non amarlo: è vero, è terreno , è finalmente padre (ammissione di sè stesso), vuole ed ammette di essere padre...in barba a tutte le imposizioni dell'epoca e del loro vissuto. Ed è un padre che vuole il bene della figlia,  è un padre che ammettendo gli sbagli passati, vuole avere una possibilità verso la figlia più piccola...la più amata!
 Il Generalissimo diventa così anche un padre "rivoluzionario": è lui che chiedendo ad Andrè se anche Oscar ricambia i suoi sentimenti, gliela dona...lui ammette di abbattere finalmente quelle differenze sociali...perchè non c'è più tempo...perchè Oscar deve "vivere"....
 Tu ci fai percepire il tormento di entrambi...ed è bellissimo nella loro drammaticità....in parole ci materializzi una scena che potrei paragonare ai quadri del mio amato Caravaggio: solo la scena saliente illuminata, il resto da sfondo ma dove si percepisce tutto, e dove anche i più piccoli dettagli hanno una loro storia...
 E poi come non amare anche Alain (scusami Adry!)...nella sua rabbia anche verso se stesso...nell'ammissione intima di capire realmente di amare la donna del suo migliore amico.....perchè  i pensieri di Alain sono rabbiosi, sono fisici e carnali....da uomo del popolo che grida a sè il suo bisogno anche di felicità, ma anche il suo essere onesto verso Andrè....
 E poi il richiamo ad Helena...e qui come non pensare agli amati soldatini di Paris...perchè Alain ha ragione: Oscar DEVE vivere soprattutto per onorare il loro sacrificio...e quanto ci mancheranno a noi lettrici!!! Paris non  esiste senza If...e viceversa (Annalisa docet!)...ed è verissimo....
 E poi quel bisogno di "sentire" nelle carezze di Andrè verso la sua amata...andando a toccare quei punti del corpo pulsanti ma che parlano di vita....
 Annalisa...che dirti? Ormai nel tunnel senza ritorno...Ormai innegabilmente ParisIfDipendente! E si ricomincia....
 P.S. Sorellanzaaaaaaa....un enorme saluto...il "viaggio" ricomincia, e sarà meraviglioso viverlo insieme....perchè anche grazie a Paris, ho conosciuto meravigliose donne come voi.
 P.S.S. E benvenuta alla sorella Ilanak...ci mancavi nel gruppo ;-)
 

Recensore Master
10/01/16, ore 17:39

È l'autrice che fa la differenza.
Lo sapevo, ma ora ne ho la certezza.
Perché io, sempre trincerata nella mia visione granitica che il Generalissimo non avrebbe "mai" accettato il loro amore, mi ritrovo spiazzata e piacevolmente sorpresa da quanto letto su di Lui, sul suo amore per la figlia, sull'affidarsi e affidarla ad André.
Sei tu che fai la differenza, mia cara.
E me la rendi credibile questa possibilità, facendomi andare oltre le mie convinzioni.
Duro ed emozionante questo incontro. Difficile accettare che quel corpo arreso a se stesso sia sua figlia, "la  più piccola", la prediletta. Pochi giorni prima tutto era diverso, Oscar era diversa, loro tutti lo erano, Paris lo era. Ed adesso se la ritrova lì, in quelle condizioni, che c'è solo da sperare che si stia ancora vivendo quel sogno che tanto lo aveva angosciato. Bello come tutto sembri azzerato ai suoi occhi e l'unica cosa che conta sia Oscar e la sua sopravvivenza. Un bellissimo ritratto della sua figura resa, con maestria, estremamente paterna, ma lo è altrettanto quell'accenno al padre di André e a quella trottola costruita con l'acciaio buono che gli ha salvato la vita.
Due uomini a confronto, il generalissimo e André. Due splendide figure che tu hai onorato con la tua narrazione.
Due uomini che non si capacitano di come non si siano accorti della malattia di Oscar.
Due uomini che parlano d'amore conoscendo già tutte le risposte.
Non ho dubbi che questo generalissimo farà di tutto per aiutarli.
Resosi necessario spostarsi, mi è piaciuta questa soluzione e che l'aiuto sia arrivato da Helena. Ti confesso che mi mancano tanto i "soldatini", figure eccezionali e sublimi di Paris. E veniamo ad André. E qui è difficile...perché André è André ...perché tu ce lo racconti e lo fai parlare con una intensità assoluta.
E io non potuto far altro che commuovermi.
Ci sono gesti, sguardi e carezze che dicono tutto. C'è il bisogno di Lei, di trattenerla lì, con lui, a tutti i costi. C'è un dolce rimprovero con la consapevolezza di aver fatto lo stesso. Celare, nascondere, omettere la malattia. C'è il continuare a toccare punti vitali (cuore, polsi, collo) per continuare a credere in un miracolo. C'è la voglia di cullarla con un ricordo che, sinceramente, è uno delle cose più belle che abbia mai letto.
D'effetto quell'alternanza scelta, tra le parole di André ad Oscar e le loro voci di allora. Un parallelismo perfetto. È tutto prende forma e consistenza grazie alla tua, come sempre, impeccabile narrazione. Sono loro, sono André ed Oscar. Sono loro nella maturità che tu gli hai donato. Uomo e donna. Ho già ritrovato André (quello che ho amato e non quello che in Paris ho più volte maltrattato) non vedo l'ora di ritrovare la mia "indifendibile" (ma sempre sfacciatamente difesa) Oscar.
Sono davanti ad una nuova dipendenza? O si tratta del prolungamento della precedente? Di certo so che Paris era ed è un capolavoro, che l'ho amata tanto e che ci sono tutte le premesse per un nuovo amore letterario. 
Di certo c'è che tu sei infinitamente brava, intensa, unica e speciale.

Ma...non posso non concludere con qualcosa che alla prima lettura avevo "ignorato volutamente" andando velocemente oltre, ma alla seconda non ho potuto (ma avrei voluto) sorvolare e mi si è insinuato prepotentemente un dubbio ... atroce ... ehm ... uff... ma questo Alain...che vuole?????😱😱😱. Ebbene, tu non sai che io ho qualche, diciamo così, problemino con gli Alain innammmmmmmorati segretamente e blablabla. In Paris non c'era stato bisogno di manifestare questa mia antipatia perché Alain aveva altro a cui pensare. 
Qui mi devo preoccupare? Perché di solito scappo a gambe levate da certe storie, ma qui non posso scappare, si tratta di IF, si tratta di te... E stavolta non basteranno gli ansiolitici....incomincio gli esercizi per il training autogeno???????
Mi sa che è meglio.
Un bacione grande...e immensamente brava

Recensore Master
10/01/16, ore 12:31

Riecco la magia... La tua incredibile capacità di farceli sentire, dentro, come se fossero davanti a noi vivi e veri, con il carico di emozioni che li caratterizza e li rende speciali, unici. La morsa allo stomaco, l'ansia di leggere, riga dopo riga, per "essere" sempre di più insieme a loro. Ho adorato questo André dolente ed addolorato, caparbio ed irriducibile nel tentare di mantenere un contatto con lei, aldilà di ogni evidenza, di ogni verdetto che la vorrebbe già perduta. E quel tenerla serrata a sé ed alla vita con le parole, con i ricordi della loro infanzia lontana mi ha commosso, mi ha fatto male e bene al tempo stesso. Male come ogni volta che penso a quanto hanno perduto in quel voler rispettare regole e decisioni che altri hanno preso per loro e bene come ogni volta che mi rendo conto che l'amore che li ha tenuti legati anche nei momenti più bui, quelli in cui le distanze tra loro sembravano incolmabili, alla fine li ha "salvati": dalle pallottole, dai cannoni, e chissà, forse potrà salvarli ancora... Mi unisco alle sorele: If-dipendentente, carissima Annalisa, felicissima di ricominciare un nuovo viaggio, con te e con loro. Un grandissimo abbraccio.

Recensore Veterano
09/01/16, ore 23:47

Avevo cominciato a leggere Paris incuriosita e incoraggiata da un'amica.. Tu sai , perché te l'ho già detto , Paris è una di quelle storie che ricorderò a distanza di anni ..forse non ricorderò alcuni nomi, luoghi, intrecci... Ma ricorderò "loro". I " tuoi" Oscar e André. Ed ero quasi rassegnata all'idea che non potesse più ricrearsi una tale magia , proprio perché così unica, capace di toccarti nel profondo.. Ed ecco che arrivi con questo meraviglioso capitolo e si ricomincia... Più leggevo e più sentivo, sentivo "loro".. Così come tu li descrivi.. Ed è un viaggio, ogni volta è un viaggio indimenticabile. Quell'abbraccio e quel non voler smettere di parlare per tenerla in vita... Il ricordo...Ma quante emozioni ci trasmette André!! Mi hai commosso!
E siamo solo all'inizio! Dove ci porterai? Una cosa è certa, il viaggio ne vale la pena!
 

Nuovo recensore
09/01/16, ore 23:36

Grazie per aver ripubblicata, riveduta e corretta, e spero ampliata, questa magnifica storia, che vorrei non finisse mai.
Hai creato un continuum con Paris e l'hai resa ancora più grandiosa.
Ancora grazie.