Recensioni per
If
di Capo Rouge

Questa storia ha ottenuto 577 recensioni.
Positive : 570
Neutre o critiche: 7 (guarda)


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Nuovo recensore
03/08/17, ore 21:35
Cap. 43:

Ci regali sempre tante emozioni Annalisa.. Sublime come al solito! Finalmente quest'"incontro" è avvenuto. Un'insolita Oscar, che non sa rispondere alle torture che le infligge lui, un insolito Andrè che persegue nella sua folle voglia di rivalsa. La punisce ancora e ancora... Mi chiedo dove voglia arrivare, se tutto questo non faccia soprattutto male a lui, a quel difficile noi che stavano costruendo. La lascia ancora sola, abbandonata a se' in questa nuova veste che non conosce, forse ancora malata, reduce da esperienze terribili, in un paese straniero, senza veri legami, se non lui. Certo a pensare a tutto ciò sarebbe da odiare questo Andrè ma... un po' mi piace, beffardo e insolente, in questo finale di capitolo, dove le dice che in fondo preferiva la vecchia Oscar... Una bella rivincita per il silenzioso e solitario attendente che ora ama e può amare con passione, perché sappiamo che è Amore, e questo ce lo fa perdonare, nonostante tutto. Aggiorna presto!

Recensore Master
03/08/17, ore 13:10
Cap. 43:

Cara Annalisa,
capitolo straziante e difficile da leggere. Ho dovuto fare delle pause qua e là, mentre leggevo, per riprendere fiato. Ho tante cose da dire, forse troppe, tanto che non so bene da dove cominciare.
Boh? Magari cominciamo dalle cose più e leggere e carine, per esempio da André che FINALMENTE ha un momento di tenerezza verso Martin e gli da un bacetto sulla fronte e un abbraccio, anche se Martin gli ha appena rivelato qualcosa che di certo non gli ha fatto piacere. Il piccolo ne ha passate anche troppe e, visto che André l'ha adottato, mi sembra il minimo che inizi a comportarsi da padre. Bellissimo anche il momento in cui André ha appoggiato la mano sulla pancia di Oscar. 
Ora passiamo alle cose decisamente meno piacevoli.
André sembra non essere molto toccato dal bacio dell'inglesuccio... mi aspettavo di peggio, dato la fase da stronzo che sta attraversando. Il suo comportamento, a parte nelle scene citate prima, è inqualificabile. Fossi in Oscar, un bel calcio negli zebedei non glielo toglierebbe nessuno.
"E se io adesso ti dicessi che non ti ascolterò e che non mi fermerò?" .... MA STIAMO SCHERZANDO? Oscar ha subito violenza, lui lo sa, e sa quanto lei sia stata male e, nonostante la rabbia, non dovrebbe neanche pensarle certe cose. Non sai che istinto omicida mi ha fatto salire quella frase. 
Un altro pensiero che mi ha un pochetto urtato i nervi è stato quello del "servo", ovvero il momento in cui lui, ripensando al loro passato, si è definito un servo che doveva solo eseguire gli ordini, quando lo sa benissimo che Oscar mai l'ha considerato tale. 
Ma pensa davvero che autoconvicersi di odiarla (e trattarla, di conseguenza, in questo modo) lo porterà a qualcosa di buono? Dio, quanto si pentirà di quello che le sta facendo passare ora. E spero che se ne penta presto, anche se la vedo dura. 
Oscar, povera piccola, sta cercando in tutti i modi di fargli capire che lo ama. Mi fa una tenerezza infinita, così fragile e smarrita e confusa, non solo per il comportamento di lui, ma anche per la gravidanza e tutti i cambiamenti che sta comportando e che comporterà nella sua vita. Stupenda la scena in cui ritrova l'uniforme, ma capisce che ora è tutto cambiato, che ora lei si vede come donna, e moglie, e madre. Sono contenta che, con André così distante e stronzo, lei abbia qualcuno che le sta accanto e la sta aiutando in questo momento così delicato. Viva Donna Lari e Madame Rudolph! 
Artemisia deve sparire, e subito. Non la sopporto proprio più. 
E ora veniamo all'ultima parte del capitolo, quella che più mi ha colpita. Dolcissima e tenera la mia diletta che prepara la cena, mentre André è proprio pessimo. La umilia, prendendosi gioco di lei e facendo lo strafottente, e di nuovo si ubriaca. A questo punto, credo abbiano toccato il fondo. Non credo possano scivolare più in basso di così. Lui ha davvero ottenuto quello che voleva, ovvero prenderla come un amante, fare solo sesso con lei. Niente amore, niente sentimento... che squallore. Quel "sei mia" mi ha fatto accaponare la pelle dal disgusto. Povera Oscar....
Eppure, una parte di me, benché orripilata da quell'amplesso, non può non pensare e sperare che fosse necessario per sbloccare la situazione. Certo è che questi due testoni si amano, e tanto, e non possono andare avanti così ancora a lungo, anche se al momento un riavvicinamento, uno vero, sembra lontano anni luce. Non riesco nemmeno ad immaginare come potrebbero mettere a posto le cose, ora come ora. A meno che non succeda qualcosa ad Oscar e al pupino... davvero non riesco ad ipotizzare uno scenario plausibile in cui possano chiarire. Ma so già che mi stupirai e che il loro ritrovarsi sarà meraviglioso.
Questo capitolo - meraviglioso come sempre - mi ha lasciato con una sensazione di vuoto e rabbia e frustrazione e con un peso nello stomaco. Credo che, finora, sia quello che mi ha fatto stare peggio insieme al 39. Grazie, come sempre, per le emozioni che mi regali, siano esse positive o negative.
Ti lascio con una canzone (famosissima) che mi ha battuto in testa per tutto il tempo, mentre leggevo. Non so se la troverai attinente al capitolo, ma io sì, in particolare perché mi trasmette le stesse sensazioni - quelle di cui ti parlavo prima - che quest'ultimo mi ha trasmesso. (Minuetto, Mia Martini)

è un incongita ogni sera mia
Un'attesa pari a un'agonia. 
Troppe volte vorrei dirti: no!
E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho
Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no
Le mani tue strumenti su di me
Che dirigi da maestro esperto quale sei.

E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai
Dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
Tutta me, se ti andrà, per una notte
E cresce sempre più la solitudine
Nei grandi vuoti che mi lasci tu

Rinnegare una passione no,
Ma non posso dirti sempre sì, e sentirmi piccola così
Tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore

Sono sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai
Dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
Tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua
La notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua

E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu
Il resto di una gioventù che ormai non ho più
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia
Ora ammetto che la colpa forse è solo mia 
Avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai
Io non so l'amore vero che sorriso ha
Pensieri vanno e vengono, la vita è così.


A presto,
Ele



 
(Recensione modificata il 03/08/2017 - 04:45 pm)

Recensore Master
03/08/17, ore 10:19
Cap. 43:

Allora in qualche modo si parlano, ferendosi e facendo sesso così almeno si sfogano un po'. Sesso per sesso ma almeno la tensione si stempera, la rabbia e la gelosia è ancora fortissima ma forse un piccolo spiraglio si apre. I ruoli si sono invertiti, André chiuso in se stesso per il troppo dolore per l'ennesimo silenzio di lei. Oscar ha compreso l'amore e ora accetta il gioco imposto da lui per riaverlo, riavere il suo amore. Bellissima la scena in cui ritrova la sua divisa e come indossandola comprende appieno che lei è cambiata che tutto sta mutando e che bisogna agire in modo diverso.
Inoltre ha trovato nuove alleate pronte a darle sostegno ed aiuto in modo discreto, Madame Rudolp e Donna Lari.
Che dire sempre If dipendente.

Recensore Master
03/08/17, ore 08:32
Cap. 43:

Bella la tua storia, ogni capitolo mi incanta, le scene di sesso sono sublimi, mi lasci senza parole, ma come fai, ti invidio non sono cosi brava, ma devo dirtelo questo capitolo mi lascia con l amaro in bocca oscar e Andre dovrebvero riniziare tutto da capo, senza tutto l odio e il rancore verso loro stessi. O come diceva un altra lettrice oscar lo dovrebbe mollarlo
e farsi un altra vita.

Recensore Veterano
03/08/17, ore 02:53
Cap. 43:

Bello che tu ci conceda finalmente quella immagine della mano di Andrè sulla pancia di lei, quasi a toccare suo figlio, ed altrettanto magnifica quella di Oscar, che con la sua vecchia divisa addosso, si vede stavolta per quella che è cioè una donna e per giunta anche madre.
Oscar è andata in fondo, neanche la sensazione e l'orrore  della violenza subita l'hanno fermata.  Non giustifico nè biasimo i comportamenti ( isterico quello di lui, se ne pentirà ! ) di nessuno dei due, sono semplicemente umani, non possono fare a meno l'uno dell'altra e quando si avvicinano sono scintille. Quando sono l'uno nelle braccia dell'altra sono a casa, é come se quel sentimento lo avessero  tatuato sulla pelle. Andrè ancora non lo ammette ma è innegabile.
La canzone questa volta è sensuale e liquida, sciolta come il suono di quella chitarra ( versione album e
non edit del singolo ). La si può intreprare pensando ad Oscar ma anche ( e tanto! ) ad Andrè. È difficile accettare l'intensità dei propri, ed anche altrui, sentimenti e allora si mente o si cerca di undo those
feelings. Le difese che Andrè ha costruito intorno al prorio cuore vanno in frantumi, è lei che le manda in pezzi. Credo e spero che lui tornerà sui suoi passi. 
Capitolo degli amplessi interrotti e poi consumati questo! Una volta la canzone in questione fu presentata in un concerto per BBC1 come : " this is a song for everyone who's falling in love cos when you come, you come undone "

Come Undone
Duran Duran

Mine, immaculate dream made breath and skin
I've been waiting for you
Signed with a home tattoo
Happy birthday to you was created for you
Can't ever keep from falling apart at the seams
Can I believe you're taking my heart to pieces?
Ah, it'll take a little time
Might take a little crime to come undone
Now we'll try to stay blind to the hope and fear outside
Hey child, stay wilder than the wind and blow me in to cry
Who do you need?
Who do you love?
When you come undone
Who do you need?
Who do you love?
When you come undone
Words, playing me deja vu
Like a radio tune, I swear I've heard before
Chill, is it something real?
Or the magic I'm feeding off your fingers
Can't ever keep from falling apart at the seams
Can I believe you're taking my heart to pieces?
Lost, in a snow filled sky
We'll make it alright to come undone
Now we'll try to stay blind to the hope and fear outside
Hey child, stay wilder than the wind and blow me in to cry
Who do you need?
Who do you love?
When you come undone
Who do you need?
Who do you love?
When you come undone (Can't ever keep from falling apart)
Who do you need?
Who do you love?
When you come undone (Can't ever keep from falling apart)
Who do you need?
Who do you love? (Can't ever keep from falling apart)
Who do you love?
When you come undone

Non riuscirò mai ad esprimere , in una sola misera recensione, il subbuglio di pensieri e sentimenti in cui il sussegurisi di questi capitoli mi sta trascinando, questo capitolo l'ho dovuto rileggere ( cosa che non facevo da tempo!) perciò eccomi qui modificare, o meglio aggiungere a, quello che ho scritto la notte scorsa. Lo faccio con un'altra canzone che ha un'atmosfera incantata, è piu facile esprimersi con parole di altri, almeno io lo trovo piu facile perché non sono brava come te.
Mentre la prima canzone si riferiva letteralmente ed in senso lato allo sciogliersi nell'orgasmo e al contempo allo sciogliersi della coscienza accettando i più intimi sentimenti, questa canzone invece mi parla di Oscar che per una notte ( non so forse piu notti e ancora!) si tramuta in ombra per Andrè o di Andrè, questione di punti di vista.

Shadows The Fool Waterpaint

I know I'm afraid, I know I'm afraid
I'm drunk and I'm tired
And the city I walk in, the city I walk in
It feels like it swallows
With my hand in my pocket
I feel like a shadow
I feel like a shadow

Though I'm afraid
Afraid that I have made mistakes
Now there's nothing here for me
The things you once told me
The thoughts you once gave me
Sound like the wind in my ears
That blows out the knots I've got in my long brown hair

I feel like the shadows
I don't even bother for anymore than that
What did you whisper in my ear?
What did you tell me that I wanted to hear?
What was the answer you wanted me to find out?
There's no lies, the lies, the lies, the lies...

Brought back something
A bit for you, a bit for everyone
You and all your pieces
You and all your pieces made me come
And all that love you gave was strong enough to make me stay and now it will be alright


I feel like the shadows
I don't even bother for anymore than that
I feel like the shadows
I don't even bother for anymore than that

What did you whisper in my ear?
What was the answer you wanted me to find out?
There's no lies, the lies, the lies, the lies...
 
(Recensione modificata il 03/08/2017 - 09:45 pm)

Recensore Junior
03/08/17, ore 00:23
Cap. 43:

Boh, che schifo...non la storia, eh! Ma il comportamento di Andrè, lei è disperata, avrà pure gli ormoni impazziti...quando arrivi a venderti così, devi farti una domanda...la tua donna si sta umiliando per averti e tu fai pure il gradasso? Non ci siamo...grande storia d'amore e poi fanno sesso come due perfetti sconosciuti? Mah, mi viene quasi da piangere...

Nuovo recensore
03/08/17, ore 00:08
Cap. 43:

...e così siamo a questo punto...
non torneranno mai indietro...o meglio, io dopo gli ultimi avvenimenti (spiaggia compresa) non lo vorrei più indietro. Accetterei la constatazione di averlo inesorabilmente perso. Una persona che sa comportarsi così... Non ce la farei a stargli vicino ancora, anche se mi dicesse nuovamente che mi ama. Ogni giorno guardandolo, mi domanderei quale sarebbe il vero André, se quello che dice di amarmi e si comporta "bene" o quello di questo periodo che comunque è stato capace di certi comportamenti. Ci sono comportamenti a mio avviso imperdonabili, non tanto per l'atto in se, quanto per il loro reiterarsi. Andrè è davvero ma davvero a un filo spesso quanto un capello da questo limite. L'autrice con la sua bravura, mi ha portato a uno stato di ansia e frustrazione tali da voler sperare dopo questo capitolo che Andrè se ne vada pure con quella odiosa pittrice (mi sembra di ricordare anche più giovane di Oscar, quindi in lussuria ci guadagnerebbe ancora...) e Oscar che se ne vada proprio da quella casa, senza preavviso, senza farsi vedere e senza dare più notizie di se che, a questo punto della storia Andrè se lo merita. In barba alla mia visione perenne e granitica di "Oscar & André", solo le ultime sensazioni e vivide emozioni mi hanno portato a considerare come conseguenza dei fatti accaduti che la soluzione più franca e più "serena" per Oscar sarebbe quella di non solo lasciare Andrè in toto ma di accettare se mai l'amore (se di amore si tratta però) dell'inglese, senza darsi peso di comunicare alcunché a Andrè. Ecco, mi sono sfogata! Che rabbia! ...e che bello leggerti! Ancora a ancora Grazie per la tua arte e per il tuo tempo! Fabiana

Recensore Veterano
29/07/17, ore 01:40

Non ho letto l’ “If” originale. Ho letto a spizzichi e bocconi “Paris”, apprezzandone soprattutto l’ultima parte. Ho letto bene questa rinnovata “If” fino alla reunion dei due, dopo essersi creduti reciprocamente morti; poi ho di nuovo leggiucchiato fino all’imbarco. Poi niente. Fino a ieri sera quando, non trovando nuove ff da leggere per dissolvere lo stress lavorativo e prepararmi a dormire, ho letto questo ultimo capitolo, dapprima con la lettura veloce e poi bevendomi ogni singola parola, ogni singola immagine, ogni sensazione.
Questa non sarà una recensione né corta né facile, come del resto le tue storie non sono mai corte né facili. Ma sento di dovertela scrivere, come riconoscimento del tuo impegno, dell’attenzione e della cura che metti nella tua scrittura, del metterci te stessa dentro quello che scrivi al punto da doverla riscrivere una storia se nel frattempo tu sei cambiata in quel percorso di evoluzione, talvolta di involuzione, che ci porta ad essere persone uniche. Si sente dalla fermezza con cui proteggi la tua storia. E sento di doverla scrivere per me, come se non solo scrivere una storia possa essere terapeutico ma anche scrivere una banale recensione. Questa è la mia recensione terapeutica.
Tutte le recensioni che ho scritto, non molte, le ho scritte perché le sentivo veramente, non per captatio benevolentiae o per affondare critiche senza costrutto. Semmai mi sono trattenuta dallo scrivere recensioni troppo severe e anche le poche critiche, spero, costruttive, le ho scritte per autrici che stimo molto e verso cui, nella mia stupida presunzione, mi sono arrogata l’illusione di poter spronare e contribuire al loro ulteriore miglioramento. Ma questa è la recensione che sento più di tutte e che sento di dover scrivere.
Perché non posso dire che la tua storia mi piaccia. Eppure, quando inizio a leggerla, ogni volta, non riesco a smettere dal volerne ancora, come una droga, come un’ossessione, come qualcosa che sai ti cambierà, ti potrebbe fare male, anche, eppure non riesci a dire di no.
E allora le normali categorie del giudizio non hanno più valore: mi piace / non mi piace; sono gli Oscar e Andrè dell’anime, del manga, della mia fantasia / sono dei perfetti e irriconoscibili sconosciuti; si sono comportai bene / male, io avrei fatto così… lui non ha tenuto conto della violenza da lei subita…; è giusto / ingiusto, buono / cattivo. Non valgono nulla. E poi la storia è tua e tu li conduci, ci conduci dove vuoi tu. A te la libertà della sceneggiatura e della regia; a noi la libertà di giudizio. Ma queste categorie non mi servono: se voglio capire perché la tua storia abbia il potere di tenermi per ore incollata al video fino a notte fonda, facendomi fremere con essa, al punto che il cuore, o quella cosa che intendiamo con “cuore”, sia in subbuglio, a livello emotivo ma anche fisico, devo lasciare queste categorie e cercare un’altra strada.
Inizio col dirti che una tua frase di questo capitolo finirà nei miei quaderni delle citazioni. Le parole hanno un peso, risuonano di una vibrazione particolare e le tue sono subito entrate in risonanza con la parte più profonda ed autentica di me, arrivando diritte, come un colpo allo stomaco ben assestato, alla mie essenza, a quella parte che taluni ritengono immortale. “… per comprendere se davvero lei, in quell’istante, fosse stata sua, anima e corpo, fino in fondo, fin dove non c’è più nulla, nell’istante in cui persino la coscienza è sospesa e non si è che puro spirito informe e fulgido.” La migliore descrizione che abbia trovato dell’orgasmo. E, dato che ormai le ff di Lady Oscar sono assurte nel mio quaderno al livello della più nobile letteratura, ci finirà un’altra frase, di un’altra ff, questa dedicata alla descrizione della morte. “Dellamorte Dellamore”, citazione dylandogiana, e non è per caso. Due esperienze estreme dell’esistenza, l’apice del piacere e l’apice del dolore, così diverse eppure accomunate da quell’annullarsi del sé e del suo perdersi in qualcosa di superiore ed indefinibile, come descrivi tu. La petit mort.
Ma non basta. Quello che mi affascina della tua storia, delle tue storie è lo spietato lavoro di introspezione che fai coi personaggi, nei personaggi, e lo fai con i protagonisti come con le comparse, al punto che i tuoi racconti sono corali, un compendio dell’umanità intera. Tu scavi nella carne, ti infili nelle pieghe, incidi, sezioni, analizzi ogni minimo pensiero, ogni apparentemente insignificante gesto, ogni emozione, ogni istinto e lo amplifichi, quasi con approccio scientifico e apparente distacco. Con freddezza, lucidità, obiettività. Sollevi cortine di fumo, veli pietosi, maschere, alibi, tutte quelle scuse e giustificazioni che usiamo normalmente per noi stessi, per sentirci tutto sommato brave persone, a posto con la nostra coscienza. Tu no, tu non ti fermi a quel livello e i tuoi personaggi sono come siamo fatti noi: in fondo, nonostante millenni di evoluzione, cultura, di educazione, di sovrastrutture, siamo fatti di carne, nuda, spesso inerme, corruttibile, a volte corruttrice, e di ancestrali istinti, primo fra tutti quello della sopravvivenza, mors tua vita mea, ma anche l’antico istinto dei lombi e del ventre, la paura, la rabbia, i bisogni primordiali. E con questo lato scuro di noi dobbiamo fare i conti, tutti i giorni, che ne siamo coscienti o meno.
Scuote di più la vista di un corpo nudo o un’anima nudamente esposta allo sguardo altrui, senza più difesa alcuna? Che cosa è più erotico? Che cosa più sconvolgente? Ed ecco che anche quello che, inizialmente, avevo annoverato come un “difetto” della tua scrittura, quel ripetere eccessivo di alcuni concetti e di alcune frasi, ha un suo scopo e una sua logica. Sono i nostri pensieri e quante volte ci torniamo sopra, affinandoli di volta in volta, modellandoli, adattandoli alla nostra realtà perché siano come li vogliamo, come ci fa comodo che siano. Quante volte frasi o idee o sensazioni ritornano, in maniera confusa e disorganizzata, nella nostra testa, nel cuore, nell’anima, spesso senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Tu porti a livello di coscienza tutto questo e la tua storia non è poetica ma ha una sua musicalità, con questo ripetersi talvolta ossessivo, come ossessivi sono certi pensieri, come una cantilena, come una nenia. E’ musica anch’essa.
La tua scrittura è spietata, cinica, amorale e immorale ed impudica per questo. Non ci risparmi niente, vai fino in fondo, alle estreme conseguenze, giri e rigiri finchè non arrivi all’essenza. E per questo mi tocchi intimamente, nella mia essenza. E’ così raro quando accade, di persona o per mezzo di un libro, di un film, che, quando accade, è cosa notevole, che sia un incubo o un incanto. Giri e rigiri finchè non arrivi al nostro lato nascosto, oscuro, noir. Se decidessi mai di scrivere un romanzo noir, sappi che ne acquisterei subito una copia ciecamente, così, sulla fiducia. Perché sensazioni come queste me le davano i libri di Faletti, per quanto stilisticamente siate diversi, in certe cose molto diversi. Ma la potenza è quella, identica. Oppure Dylan Dog (eccolo che ritorna), anche se lui, pur piacendomi, mi lascia attaccato all’animo un velo di tristezza, quasi di depressione, per cui devo prenderlo a modiche dosi e staccarmi da lui per lunghi periodi. Così come sento di dover fare con le tue storie.
Che, inconsapevolmente, mentre leggo, entro davvero nella testa, nel corpo, nel cuore dei tuoi personaggi e, senza accorgermene, loro sono già entrati dentro di me.
La tua storia non è in nessuna delle mie categorie, né nelle seguite né nelle ricordate né nelle preferite, e questo non influisce sulle statistiche del sito né nelle gare tra autrici per accaparrarsi il maggior numero di recensioni e di preferenze.
La tua storia è dentro di me, e questo credo, per un’autrice, abbia molto più valore.
Grazie per questo viaggio al centro di me stessa.

Recensore Veterano
29/07/17, ore 00:54

Cioè io sono ancora qui che tremo tutta!! Oddio  mi sento morire a  quell'immagine di dita in e bocca, di labbra e di lingua! Se avessero consumato lì all'istante non sarebbero stati così sensuali. Sei eccezionale, non mi stancherò mai di dirtelo.
Un'altra perla meravigliosa questo capitolo!
E così Oscarina se l'è andato a riprendere. Anche gelosa è fantastica,
Andrè dovrà cederle di nuovo perché è chiaro che non può fare a meno di lei. Lei lo vuole così tanto che lui non avrà scampo, lei non gli permetterà di tirarsi indietro, sono convinta che Oscar non si fermerà e non importa quali sono o possono essere i pensieri di Andrè, per lei non sarà solo sesso come lui le continua a rinfacciare, non può impedirle di amarlo, non potrà censurare il sentire di lei, pensa di essere in controllo

ma si illude, lei infondo sta rivendicando il suo diritto di amare.
Su Joria non mi espongo, non potrei mai essere obbiettiva, sono se possibile 
ancora più gelosa di Oscar. Dovrà stare attenta perché sappiamo tutti di cosa è stata capace Oscar per gelosia. Non vedo l'ora, Andrè ha giocato con il fuoco Joria brucerà !
La gelosia mi ha fatto venire in mente la canzone più rabbiosa del secolo che all'epoca della sua uscita digerivo pochissimo ma che ,con il tempo, ho imparato ad apprezzare per la sua sincerità.

You Oughta Know
Alanis Morissette


  • [You Oughta Know] I want you to know that I'm happy for you I wish nothing but the best for you both An older version of me Is she perverted like me Would she go down on you in of theater? Does she speak eloquently And would she have your baby I'm sure she'd make a really excellent mother Cause the love that you gave that we made Wasn't able to make it enough for you to be open wide, no And every time you speak her name Does she know how you told me you'd hold me Until you died, 'til you died But you're still alive And I'm here to remind you Of the mess you left when you went away It's not fair to deny me Of the cross I bear that you gave to me You, you, you oughta know You seem very well, things look peaceful I'm not quite as well, I thought you should know Did you forget about me Mr. Duplicity I hate to bug you in the middle of dinner It was a slap in the face how quickly I was replaced And are you thinking of me when you fuck her Cause the love that you gave that we made Wasn't able to make it enough for you to be open wide, no And every time you speak her name Does she know how you told me you'd hold me Until you died, 'til you died But you're still alive And I'm here to remind you Of the mess you left when you went away It's not fair to deny me Of the cross I bear that you gave to me You, you, you oughta know Cause the joke that you laid in the bed that was me And i'm not going to fade As soon as you close your eyes and you know it And everytime I scratch my nails down someone else's back I hope you feel it ... well can you feel it? And I'm here to remind you Of the mess you left when you went away It's not fair to deny me Of the cross I bear that you gave to me You, you, you oughta know.

    Poi però succede che quando sono insieme tutto il resto davvero non conta più anche se, da bravi testoni, non lo vogliono ammetere, ed ecco allora che mi vengono in mente  una miriade di altre canzoni certamente piú adeguate a descrivere la storia dell'amore ( quello tra i nostri ) più bello di sempre. Le parole d'amore di Oscar per Andrè sono sublimi,  cavolo glielo sta gridando che è puro amore e che lei è ciò e come lui la vuole.
    Sono
    come tu mi vuoi
    e t'amo
    come non ho amato mai
    Io sono
    la sola
    che possa
    capire
    tutto quello che c'è da capire in te.
    Forse
    se baciassi me

    T
    forse

    la 
    capiresti meglio che
    io sono la sola
    che tu
    possa amare
    non lo vedi che sono a due passi
    da te.
    Non sai quanto bene di un anno
    e non sai quanto amore sprecato
    aspettando in
    silenzio che tu
    ti accorgessi di me
    per capire
    quello che già sai
    che io sono
    sono come tu mi vuoi
    come tu
    mi vuoi.
    Io
    sono
    la sola
    che tu
    possa amare
    non lo vedi che sono a due passi
    da te.
    Non sai quanto bene di un anno
    e non sai quanto amore sprecato
    aspettando in silenzio che tu
    ti accorgessi di me
    per capire
    quello che già sai
    che io sono
    sono come tu mi vuoi
    come tu mi vuoi
    come tu mi vuoi
    come tu mi vuoi

    Beh credo che lui riesca a coprenderlo perché davvero tempo non ce ne più!

    Ed adesso dimmi come faccio ad aspettare una settimana ??
    Un bacione






     
    (Recensione modificata il 29/07/2017 - 01:01 am)

  • Recensore Junior
    28/07/17, ore 13:57

    La bellezza di questo capitolo è sicuramente racchiusa nel mettere in evidenza la tua maestosa bravura.
    Con ammirazione infinita, non posso non chiedermi come Tu faccia a calarti nei pensieri di ognuno (così diversi), nei loro stati d'animo, nel loro dolore, nel loro amore, nella loro rabbia. Poi, tutto questo, ce lo racconti, regalandoci un piccolo sogno, un battito accellerato del cuore, una botta infinita d'ansia, grazie alla Tua capacità di coinvolgimento che ormai è risaputa. Complimenti infiniti.
    Ho letto in stato di trans, totalmente rapita e non volevo che finisse...volevo sapere come va a finire...aspetterò!
    Non so cosa aspettarmi sinceramente! Azzardo (il vizio non riesco proprio a togliermelo) che sarà Andrè a fermarsi in questo gioco davvero troppo pericolo. Davvero la "vorrebbe" in questo modo? Dopo che non si toccano da una vita? E' davvero questo che voleva ottenere da Lei? Solo questo?
    Lo dico: Andrè ha bisogno davvero dell'esorcista.
    Veleggia a vele spiegate dalla parte della ragione a quella del torto. Dice che ha imparato da Oscar...ok, ha avuto una buona maestra (non glielo si può negare) ma è stato un alunno diligente, studioso e motivato, visto che sta di gran lunga superando la maestra.
    Questi, pseudo attributi (perchè "farsi valere" secondo me è ben altro) avrebbe dovuto tirarli fuori in ben altri periodi...
    E poi, che non la ami più non ci crede ne Lui, ne Oscar, ne Noi.
    Vorrebbe, ma non può e non sa farlo.
    Mi chiedo solo come potrà tornare il sereno dopo tutto quello che si stanno rovesciando addosso.
    Scusa se ripeto sempre lo stesso concetto, ma davvero, Lui con le parole ci va giù troppo pesante e il fatto che non abbia esperienza con le donne fa si che non sappia che tutto ciò potrebbe giocare a suo svantaggio.
    Poverino, non sa in che guaio si è cacciato. La memoria di una donna è qualcosa di misterioso e talvolta incomprensibile (soprattutto per un uomo): riusciremmo a rinfacciare al nostro partner qualcosa, anche il più stupido, minuzioso gesto accaduto in passato, descrivendolo con dovizia di particolari, figuriamoci le parole, le offese (gratuite e non).
    Forse Oscar perdonerà tutti i complimenti che le sta dedicando perchè riuscirà a giustificare il tutto col fatto che ogni volta che ha aperto bocca era ubriaco perso ( non che sia una giustificazione, anzi, così è troppo facile. Prima si aggredisce e poi si chiede scusa perchè si sragionava....uhmmmm, no, Andrè, così non va proprio!).
    Oscar, dal canto suo, si muove su un terreno nuovo, e si vede: la gelosia.
    Però mi piace che abbia il coraggio e il piglio per affrontarla. Mi fa tenerezza.
    Si vede che cerca di salvare il salvabile, ma si vede anche che i suoi sono atteggiamenti nuovi, che non le appatengono o almeno non le appartenevano fino a quando ha capito che l' amore per andrè la deve fare andare oltre. Oltre se stessa.
    Ho l'impressione che appena beccherà a tu per tu Joria la farà nera, facendola pagare per Tutte quelle che, dai tempi di Paris, sono corse dietro Andrè (seppur per brevi attimi). Joria vittima sacrificale della gelosia di Oscar: potrebbe essere uno spettacolo inedito.
    Bellissima la sua dichiarazione d'amore, che detta da una che non ha mai saputo parlar d'amore vale il quadruplo. Peccato che non sia stata capita, apprezzata, ma solo beffeggiata.
    Ritenta Oscar, sarai più fortunata!
    ...e intanto, così impegnati a litigare e a costruire barricate dietro le quali trincerarsi, ci si scorda del nascituro, del fatto che Oscar potrebbe avere i giorni contati, della loro vita in "incognito", di quel "qualcuno" che forse li cerca ancora.
    Seguirti è sognare, sperare, soffrire, emozionarsi, è viverli, è incazzarsi, é attendere spasmodicamente il nuovo capitolo, è rubare un attimo tutto per se per vivere questo viaggio meraviglioso tra le tue righe, ormai diventate un po' nostre.
    Sempre magnifica.
    Sempre ParisIfdipendente.


    ... e dato che, l'egoismo e l'avidità di sapere di ogni lettore appassionato e coinvolto, sono infiniti....aggiorna prestoooooo!!!
     

    Recensore Master
    27/07/17, ore 16:24

    Cara Annalisa,
    di questo passo il Grandier morirà di cirrosi epatica.
    Scherzi a parte (c'era davvero bisogno di sdrammatizzare un poco, dopo questo capitolo), André continua ad essere fuori di sé, a bere come una spugna, ad ignorare il piccolo Martin, a trattare Oscar come se non contasse nulla e anche a sfuggirle, visto che si è trasferito nella torre, e forse è vero quello che ha pensato Oscar, ovvero che lui sta tentando di farsi disprezzare da lei. Mi ha fatto sorridere il suo comportamento in quella bettola, quando, anche se in maniera poco credibile, stava tentando di provocare Oscar con quella cameriera. Pensa di odiarla, la tratta malissimo, eppure non riesce a non preoccuparsi per lei; dopo averla aiutata con quell'energumeno, l'ha accompagnata a casa, e la scenaè davvero una meraviglia, dal modo in cui descrivi i loro sentimenti a quello in cui, quasi inconsapevolmente, i loro corpi cercano di avvicinarsi. Ma, naturalmente, il riavvicinamento sembra sempre più lontano: lui, ancora una volta, le riversa addosso una crudeltà e una rabbia esagerate, e lei, invece, lo vuole e lo ama più che mai, e le parole che gli rivolge sono bellissime. è una vera meraviglia questa Oscar fragile, dolce, gelosa, questa Oscar che vuole amare e vuole dimostrarlo, e che è  più donna che mai. A proposito di gelosia, Joria sta diventando sempre più insopportabile e gattamorta: mi viene il dubbio che anche le lezioni a Martin siano uno strattagemma per allungare gli artigli su André, e spero che lui rinsavisca prima di lasciarsi abbindolare da quella pittrice da strapazzo. 
    Un'ultima osservazione su André: potrei sbagliarmi, ma a me sembra molto distaccato sia da Martin sia dal pupino che Oscar sta aspettando. Forse è solo la sua (spero momentanea) follia.
    L'ultima scena fra i nostri due testoni è stata davvero difficile da leggere, seppure credo sia una delle mie preferite, fino ad ora. Che brutta sensazione ho provato, soprattutto quando lui ha pensato che l'avrebbe guardata senza amore. Non lo so se andranno fino in fondo, ma in parte spero di sì, perché forse toccare il fondo è l'unico modo che hanno per sbloccare questa situazione e ritrovarsi.
    Il capitolo mi ha lasciato una sensazione strana addosso, di certo non piacevole. Questo la dice lunga sulla tua capacità di descrivere sentimenti ed emozioni, e di trasmetterle a chi legge, dono raro e prezioso. Un capitolo meraviglioso, forse il mio preferito insieme al 39.
    Ti ringrazio ancora per le emozioni che ci regali con questa storia stupenda e ti lascio con un brano che trovo adattissimo a questo capitolo, in particolare ad Oscar (fire and ice, within temptation).

    Every word you're saying is a lie
    Run away my dear
    But every sign will say your heart is dead

    Bury all the memories
    Cover them with dirt
    Where's the love we once had
    Our destiny's unsure

    Why can't you see what we had
    Let the fire burn the ice
    Where's the love we once had
    Is it all a lie?


    And I still wonder
    Why heaven has died
    The skies are all falling
    I'm breathing but why?
    In silence I hold on

    To you and I

    Closer to insanity
    Buries me alive

    Where's the life we once had
    It cannot be denied


    You run away
    You hide away
    To the other side of the universe
    Where you're safe from all that hunts you down
    But the world has gone
    Where you belong
    And it feels too late so you're moving on
    Can you find your way back home?


    Alla prossima,
    Ele
     

    Recensore Junior
    27/07/17, ore 16:22

    Quello di Andrè non è amore, è puro egoismo. Nessun amore ti dà la patente per costringere la madre di tuo figlio a venire a letto con te, neanche dopo 20 anni di attesa, tutto quello che vuoi tu, ma dai ricatti non nasce un fico secco, men che meno l'amore. Mi sta crollando un mito,un sogno.

    Nuovo recensore
    27/07/17, ore 14:46

    Come ringraziarti ancora? Una storia talmente "viva" nei sentimenti (rabbia, amore, frustrazione, speranza, gelosia) a volte da lasciarti con le tempie che pulsano mentre la si legge e il respiro mancare. Dio come odio le donne come joria! Incontrano un uomo a dir poco piacente e senza curarsi del suo passato (...possibile che "alla veneranda età sia ancora libero?!...) e fanno di tutto per accaparrarselo! Insiste, insiste e insiste joria e io che vorrei strattonarla, portarla in un angolo e riempirla di botte! In questo capitolo finalmente Oscar espone a Andrè con la dovuta rimarchevole insistenza la domanda su "quell'altra". Mi domando però come Oscar, possa tollerare che quella insegni pittura a Martin; una scusa come un altra per entrare a far parte della vita di Andrè a mio avviso. Non oso immaginare cosa stia per accadere. L'artista è indubbiamente l'autrice di questo stupendo e avvincente racconto e nonostante le mie non nascoste speranze in una sorta di lieto fine, quello che anelo da qualche capitolo a questa parte è che Oscar e Andrè, si confrontino con gli stessi sentimenti o meglio con le stesse anime che c'erano e che sono state sempre loro fino a prima dell'inizio della rabbia incontrollata (seppur a mio avviso giusta) di Andrè. Mi domando però come si può tornare a parlarsi con l'anima di sempre (come mi fa desiderare questo capitolo) dopo aver ferito tanto, sia con le azioni fatte che con quelle non smentite. Vorrei palesare la mia perplessità sul "fattore" figlio: mi domando come sia possibile (ma in effetti è stato così e lo accetto pienamente nel rispetto del genio dell'autrice) che André avendo seppur una possibilità inficiata dalla violenza subita da Oscar di essere il padre del bambino che Oscar porta in grembo, sino a ora, non si sia soffermato sulla concretezza del fatto in sé. Un orfano come lui e non ultimo una persona tanto sensibile come lui, che si preoccupa solo a che il futuro nascituro abbia il sostentamento fisico. L'autrice ha mostrato a mio avviso un André (almeno sino a ora ma per rimediare in tal senso almeno per me è troppo tardi) completamente asciutto di sentimenti paterni e non ultimo dato di fatto che non si preoccupa minimamente di come proceda la gravidanza e di come fra l'altro tutto quello a cui sta sottoponendo Oscar si riversi inesorabilmente sul bambino che non dimentichiamo lui stesso ha ammesso potrebbe essere suo figlio. Per me è più che chiaro perché Oscar non ha avuto il coraggio di rivelargli che si è scoperta incinta (come credo anche a molte altre lettrici). Lui invece, si è comportato come se non ci fosse alcun dubbio che la gravidanza non potesse scaturire dalla violenza subita da Oscar e quindi ha preso il silenzio di Oscar come un fatto personale e l'affronto di non essere riconosciuto come compagno con cui si dividono gioie e dolori da parte di Oscar. A me sarebbe servito ugualmente del tempo prima di dirglielo, seppur conscia che più tempo fosse passato rispetto al momento di averlo saputo a quello della mia "rivelazione" (come è accaduto a Oscar) e più avrei ammesso tacitamente che avevo il grande timore che il bambino, non fosse dell'uomo che amo. Sbaglio (grande sbaglio!) da parte di Oscar però di non averglielo detto neanche dopo le numerose suppliche e preoccupazione verso di lei da parte di André, il quale però a mio avviso è stato oltremodo superficiale (nonostante le sue premure) nel sottovalutare le violenze subite da Oscar e le loro conseguenze. Questo bel capitolo, se non tutta la storia sin qui a scrivere il vero, mi lascia al momento con sentimenti forti di odio e rancore che prevalgono su tutto il resto. Posso affermare però con certezza che oggi, saltare la palestra all'ora di pranzo per continuare a leggere e non interrompere la lettura del capitolo scorto online poco prima dell'inizio della pausa pranzo, né è valsa la pena. Grazie Anna Lisa! p.s. però "mi devi" 1500 calorie che avrei bruciato oggi fra corsa e sala pesi! :-) Fabiana

    Recensore Master
    27/07/17, ore 14:24

    La luna di miele è finita e adesso bisogna rimpostare un rapporto, crearne uno forte e stabile e visto il caratterino dei due non sarà cosa facile.
    Oscar ha iniziato ad accettare la sua femminilità grazie all'amore che André le ha fatto scoprire e ora ha compreso quanto lui sia importante per lei e quindi ha deciso che vuole lottare, lui deve essere parte della sua vita. Ha in parte capito le ragioni di André e quindi è pronta a tutto per riaverlo.
    Lui resta fermo nella sua posizione lui vuole, ha un bisogno disperato di appartenerle ma non più come suo subalterno ma come suo pari, come il compagno che vuole essere forse un po' troppo egocentrico.
    Devono riscoprire il loro ritmo, il loro stare insieme .
    Ci stai regalando due personaggi fantastici, grazie.

    Nuovo recensore
    22/07/17, ore 13:10
    Cap. 41:

    mi sono presa tempo e ho iniziato a leggere...ringrazio Dio di averlo fatto. Questa è certamente a mio avviso una delle storie che più mi ha colpito, sia in positivo che regalandomi anche tanta "rabbia" e frustrazione a cui con il senno di poi, non rinuncio perché parti fondamentali della storia. In verità mi chiedo perché alcuni "momenti" (non necessariamente erotici) non siano stati descritti con la straordinaria dovizia di particolari con cui innegabilmente è stata scritta tutta la storia sino a qui. Mi sono trovata "spaesata" alcuni momenti quando, in verità prevedevo e anelavo mio malgrado la descrizione della conseguenza dell'atto precedente. A mio avviso lavoro ammirevole e assolutamente Imperdibile. Ho paura di quello che accadrà ora dopo questo ultimo capitolo. ho fatto delle congetture mio malgrado basandomi su storie anche di altri autori che ho letto avidamente e in verità, sperino che esse non si avverino. Rimango sempre profondamente sconvolta (per giorni e giorni anche dopo la lettura) quando Andrè si comporta come se non amasse Oscar o peggio, avendola davanti non la "calcola proprio" oppure cerca profondamente di ferirla, senza il fine di rimettersi con lei. Con questa sono tre le storie che ho letto (su centinaia) in cui Andrè si comporta così e io soffro...
    Tantissime grazie per il tuo lavoro. Attendo non con poco timore il seguito a cui non potrei comunque rinunciare. Ancora Grazie. Fabiana