Recensioni per
Il cavaliere di Valsgärde
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 420 recensioni.
Positive : 420
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/03/20, ore 13:02
Cap. 8:

Intanto che lasciamo il ragazzotto a combinarne qualcuna - non me la racconta giusta. Ormai ha "deciso" che deve mettersi in pericolo per "dimostrare" quanto vale e che di tutto il discorso dell'asso tedesco lui ha capito solo quello che voleva capire e non ha ascoltato il resto (non l'ha manco sentito!), è stato bello leggere del duello aereo tra i due. Sono davvero contenta che Müller non si fa fregare e riesce a compiere un atterraggio di emergenza. La prima parte di questo capitolo ha fatto sentire a disagio anche me: Stuart non è tipo da scorrettezze e quel piano, fortunatamente fallito, non è da lui. E poi che scorrettezza! Non era una squadriglia contro uno, erano praticamente tutti gli aerei inglesi a disposizione contro il Crucco. E se il Cavaliere fosse crepato per davvero? L'altro non si darebbe pace a vita. Vincere in quel modo sarebbe una sconfitta che lascia il segno come una cicatrice profonda, e certe cicatrici non guariscono mai bene. 

Piuttosto, mio caro, da come ti conosco ho un dubbio atroce: ho il sospetto che tu voglia farli morire di una morte eroica, spero non per colpa del ragazzotto. ^^ Il capitolo precedente non te l'ho commentato perché il von che non vuole essere chiamato von stava troppo di paturnie e non merita un commento. ^^ Mi rifaccio con questo commento, quanto mi era piaciuto il modo di fare di Müller! Quell'uomo è davvero un ragazzone speciale, posso dire che è la versione calma di Mark? Come non affezionarsi a uno così, come non volergli bene! 

Vado a pranzo e poi proseguo con la lettura e con la valanga di commenti. 

Recensore Master
25/03/20, ore 08:28
Cap. 6:

Ah, solo adesso ci faccio caso, per ogni capitolo cambi punto di vista, cioè una volta parli dell'inglese e una volta parli del tedesco.

Poynter fa come me e le indovina tutte. :D
Solo una cosa, mio caro: ***con la profondità di pensiero di un Labrador.*** Quoque tu, Mein Ritter! Parlare dei cani come esempio al negativo! Se lo scrivessi io, tu mi sgrideresti, dovevo fartelo notare.
Scherzo, dai, della sua ossessione per il tedesco l'hanno capito anche i muri, e peccato che gli aerei non possono parlare!

Tornando seri, è bello come il capitano si rivolge al maggiore, può permettersi di fare qualunque osservazione perché l'altro lo ascolta.

***Il primo aereo che mi hanno assegnato ce l’aveva dipinto sulla capottatura del motore, spiegava Müller nell’intervista, e così il nome è rimasto.
Ma chi è il Cavaliere di Valsgärde? chiedeva la giornalista.
Risposta: Non lo so. Un tizio del medioevo?***
Che risate! Anche noi lettori ci aspettavamo chissà quale motivo per un soprannome tanto nobile e bello, invece di: "boh, stava lì"

Recensore Master
24/03/20, ore 18:59
Cap. 5:

Rieccomi, con i capitoli brevi la lettura scorre una bellezza.

E riecco il giovane tenente. Ha ragione, che diamine, non lo tengono in considerazione salvo trattarlo da fattorino per una consegna di polli (il termine runner che va tanto di moda oggi non mi piace)! Al posto suo, chi non si sentirebbe umiliato? Cosa combinerà il raggazzotto? 

 

Recensore Master
24/03/20, ore 18:43
Cap. 4:

***Se prima il Cavaliere era stato una leggenda senza volto, nei giorni successivi divenne per Stuart una specie di ossessione.***
AHAH! Lo dicevo io! A volte si indovina presto.

Strano: il tedesco dipinge di rosso il muso del suo aereo, l'inglese si rifiuta categoricamente di tenere una decorazione che è "un'opera d'arte". Nella vita reale l ii mmagino al contrario: i tedeschi sono quelli con l'imperativo categorico di Kant nel dna (cit. da un autore) e gli inglesi sono quelli "pacchiani". Pacchiano è l'aggettivo usato da Stuart, per i miei gusti gli aerei decorati come si deve sono una vera bellezza. Ma ho una mezza idea del motivo per cui li hai dipinti al contrario dell'immaginario comune, ovvero per mettere in risalto che quei due sono come i poli delle calamite. 

Proseguo nella lettura. Non è che sembro una stalker a commentare tutto?

Recensore Master
23/03/20, ore 18:27
Cap. 3:

“Diamoci di fare, ragazzi,” - da fare
Ho letto anche il capitolo 3 e a me ha colpito quanto Stuart è rimasto colpito dalla morte di Carter. Anche secondo me c'era qualche motivo in più del dispiacere: sì, era giovane; ok, l'ha visto cadere con i suoi stessi occhi (e da vicino, e mentre comunicava con lui!); il crucco ha fregato alla grande tutti i piloti inglesi... qualcosa però mi fa credere che il problema sia la "vanità" ferita. Non intendo vanità in senso dispregiativo, ma non è neanche corretto parlare di orgoglio. In questo momento mi portano fretta e non so quanto riesco a spiegarmi, in pratica anche George è bravo, anche lui è ammirato da tutti e resta umile, non si vanta di nulla, anche perché gliinglesi mi pare di capire che di fronte ai nuovi aerei nemici si trovano davvero in difficoltà e davanti a certe difficoltà nessuno si vanta di portare a casa la pelle, però lui che di sicuro è stato trattato come un asso almeno tanto quanto il rivale, si accorge di valere di meno e questo lo porta a riflettere su vari livelli, come se prima avesse una consapevolezza grande come una montagna e ora quella montagna gli appare piena di terrazzamenti.
L'esisstenza dell'altro dapprima non era certa, dopo averlo incontrato per la prima volta l'inglese ha iniziato a porsi diversi interrogativi infine, ora che ha visto l'altro all'opera, sa che il nemico è speciale e che merita di essere visto come una leggenda, molto più di lui. Immagino che ora in mente non avrà altro che scoprire cosa lo rende tanto speciale. 
Grazie per aver scritto questa bella storia, amo le storie sui piloti, amo anche le storie lunghe un sacco di capitoli, questa ha entrambe le caratteristiche. 

Non mi spoilerare niente, mi raccomando!

Recensore Master
23/03/20, ore 16:18
Cap. 2:

Ciao, rieccomi.

E da questo capitolo imparitamo che l'asso, il Cavaliere del titolo, si chiama Heinz Müller. D'improvviso anch'io vorrei fare la giornalista e chiudermi nell'ufficio assieme a lui. Hai idea di quante domande gli farei? Tu sì, :P lui non sa a cosa andrebbe incontro, specie se mi capitasse in un giorno in cui sto di chiacchierata.

Ho un pensiero anche per il giovane pilota appena uscito dalla scuola di volo e giudicato ancora inesperto, noto qualche somiglianza con Sven Friedrichsen, il ragazzino di Perdizione aveva gli occhi color pervinca, doveva essere più belloe più nobile di questo ragazzo, entrambi però sono giovanissimi, pieni di buona volontà e di ideali, desiderosi di dimostrare il proprio valore e ignari di quanto potrebbero complicare la vita di chi ha la responsabilità di far loro da mentore. Essere usciti uno dalla scuola ufficiali e l'altro dalla scuola di volo col massimo dei voti, non garantisce di essere i migliori. La preparazione è un punto a favore ma l'esperienza è l'elemento cruciale. Müller e gli altri sarebbero  contenti di farlgi fare esperienza ma non in un periodo complesso come quello. Chissà quanto è stressante badare ai nemici, immaginiamo quanto diventerebbe stressante volare dovendo anche stare attenti ai novellini!

Devo aspettarmi che il ragazzotto ne combinerà, che si intrometterà, ecc. come l'altro? Dal primo capitolo sappiamo che Müller è visto come una leggenda, tradotto: chi non lo conosce penserà che fa quando è sulla terraferma fa il vip che se la tira, invece è un ragazzone gentile simpatico e popolare. Spero che possa restare così, pieno di virtù, che gli eventi non lo cambieranno e che nessuno rovinerà il suo modo di essere. 
Il ragazzotto sappi che lo guardo con sospetto già da adesso, è troppo buono e ingenuo, perciò può ancora diventare tutt'altra persona nel bene e nel male.
Alla prossima!

Recensore Master
21/03/20, ore 02:17
Cap. 1:

Recensione premio 2/3 per il contest "My favourite things"

Ehi, ma è breve, sono rimasta fregata. Mi aspettavo di leggere quattro volte tanto.
Questa stora mi ha sempre incuriosita per il titolo, ma sapevo che non mi sarei trovata davanti a un cavaliere a cavallo, e anche se ti avevo promesso di commentare La mandria del Diavolo, oggi non ho resistito alla tentazione e ho scelto questo, è giusto qualche capitoletto in più. :D

Riguardo a questo primo capitolo, posso limitarmi alle supposizioni: funge da introduzione, e immagino che sia il motivo per cui è così breve. O sono più brevi del solito anche gli altri?
Per adesso abbiamo conosciuto un nome, Stuart, che salta all'attenzione perché il protagonista assoluto non è lui, è il tedesco! Quest'ultimo però è considerato una leggenda, non si sa se esiste davvero oppure no, tant'è che per adesso non ne conosciamo la vera identità.

L'inglese trova strano che l'altro pilota abbia tanto fascino, non ammette che lui stesso ci fantastica quanto le ragazze, intendo dire che non smette di sperare di incontrarlo. Pensa se fosse una leggenda, e lui che ogni volta si illude! ^^

Per fortuna però riesce a incontrarlo. Quanto prima verrò a leggere il seguito.

Commento colorato (se non ho sbagliato niente), quasi quasi lo scelgo come colore fisso. Un po' di giorni fa ho scritto un commento e dopo averlo postato ho visto che era di questa tonalità, devo aver selezionato il colore mentre scrivevo e sinceramente mi è piaciuto

(Recensione modificata il 21/03/2020 - 02:22 am)

Recensore Veterano
05/08/19, ore 22:45
Cap. 31:

Allora, siccome ho già recensito l'ultimo capitolo un mese fa, lo ri-recensisco qui. Mi scuso se la recensione sarà un po' troppo lunga.

Intanto abbiamo Hans che, felice come una Pasqua, ha avuto la sua investitura. Eh, già, ora è anche lui un membro della cricca dei bravi piloti tedeschi.
Ora che ci penso, quando dice che mentire non è una cosa che un buon tedesco farebbe mai, ha ragione. Credo ci fosse una legge prussiana su questo ^^

Dunque, questa frase mi ha toccata nel profondo: "ciò significava ripensare a lui, a quello che c’era stato fra loro e al fatto che lui non c'era e non ci sarebbe stato più." Poverino. Finalmente aveva trovato qualcuno che lo capiva, e l'ha perso subito.

In quanto al finale, sempre molto apprezzato. Trovo estremamente toccante che George abbia mantenuto sul suo aereo il solito simbolo, e che Hans si sia reso riconoscibile, perché "si rincontreranno lassù".

Se senti degli applausi, quella sono io.

Penso che rileggeró questa storia un altro millione di volte, tanto mi è piaciuta.

Non ho ben chiara una cosa: ma alla fine, George ha ricevuto la Distinguished Flying Cross? Infondo lui ha abbattuto il "cavaliere", ed è diventata anche una cosa ufficiale.

Pronto per un altro elogio sui tuoi personaggi? Sai benissimo quanto io abbia apprezzato i due britannici, l'ho detto parecchie volte. Ma ancora non ho parlato di quanto mi sia piaciuto Hans. Al contrario di altri personaggi "" "" simili""" ", come Sven, lui ha una serie di convinzioni immutabili anche nel tempo e nello spazio. Sven combatte per necessità, perché lo chiede la società, e non è neanche tanto bravo. Hans ha lo spirito dell'eroe. Medioevo, guerre napoleoniche, guerre coloniali... Sarebbe rimasto comunque valoroso e con saldi principi. Infondo, se si toglie quel poco di indottrinamento nazista, lui ha degli ideali precisi e giusti. Un metaforico punto d'appoggio, insomma.

Grazie mille, e alla prossima storia! ^^

(P. S. Qualche recensione fa, io ti avevo chiesto se tu fossi un romantico, e tu hai risposto di essere un cinico, un idealista deluso. Sai che ti capisco? Hai perfettamente ragione.)

Recensore Veterano
05/08/19, ore 22:18
Cap. 30:

L'aquilotto è tornato a casa!
Gioisce per questo, è contento di rivedere il capitano Muller e il maggiore Graf, e di essere di nuovo tra i suoi compatrioti, peró si rifiuta di pensare a George.

Adesso bisogna capire se rimpiange ció che stava per fare (probabilmente, a mente lucida non avrebbe fatto lo stesso, ma perdoniamolo, era innamorato... ).

Faró una recensione più approfondita nel prossimo capitolo.

Alla prossima^^

Recensore Veterano
05/08/19, ore 07:19
Cap. 27:

La cosa più orribile è la distruttiva noncuranza di George. Oramai non gli importa più di nulla: Guerra, patria, onore, fidanzata... C'è solamente Hans Von Rohr.

Certo, se neanche nasconde i "corpi del reato", come il flacone di olio per armi, è ovvio che i soldati iniziano a sospettare qualcosa.

John ci prova in tutti i modi, povero caro, ma niente. George non rinsavisce.

"Uscì dalla baracca del comando e andò alla canonica come un drogato si sarebbe diretto ad una fumeria d'oppio, consapevole che vi avrebbe trovato il più inebriante piacere ma anche la più abietta rovina."
Mi sono corsi i brividi lungo la schiena...

Alla prossima^^

Recensore Veterano
04/08/19, ore 22:52
Cap. 29:

Okay, ho quasi finito.

Dio benedica John.
È stato un genio, poco da fare. Ha salvato capra e cavoli e ha anche avuto il tatto di voltarsi dall'altra parte mentre i due piccioncini si scambiavano un ultimo bacio d'addio. È stato la definizione di amico.

"Tentò di imprimerselo nella memoria così, mentre si stagliava contro il cielo tormentato in piedi sull’ala del caccia, con lo sguardo fiero e i capelli appena scompigliati."
È...bellissima. Non la finirò mai di farti i complimenti per queste frasi.

Alla prossima! ^^

Recensore Veterano
04/08/19, ore 22:25
Cap. 28:

Eh già, John. Il tuo amico è drogato, che fai? Non gli abbatti la droga a sangue freddo, questo è certo. Allora cerca di trovare un'altra soluzione.
(Divertente la parte dell'indigestione di crauti...)

“Hans, hai diciannove anni,” disse, continuando ad accarezzargli lentamente i capelli.
“Non è che tu sia molto più vecchio di me.”
Questa frase mi uccide ogni volta. In effetti, ci si dimentica che George non arriva ai venticinque anni. Non hanno così tanti anni di differenza. E pensano già al doppio suicidio. Alè.

Nulla ormai puó cambiare la loro situazione... A meno che non si spera nell'intervento divino.

Ottimo capitolo!
Alla prossima! ^^
(Recensione modificata il 04/08/2019 - 10:38 pm)

Recensore Veterano
03/08/19, ore 23:16
Cap. 26:

(Voce narrante fuoricampo)
"Dopo anni di matrimonio, Margaret ancora non afferrava il perché suo marito, prima di andare a letto con lei, le facesse indossare un'uniforme della Luftwaffe. Non riusciva proprio a capirlo."

Stupidaggini (che non meritavano neanche di essere scritte, in quanto attentato all'intelligenza) a parte, su una cosa devo dare ragione a George: Hans è un tedesco cocciuto con la testa di legno. Ti aprono la porta, ti illuminano la via con le frecce luminose, ti dicono come dove e quando scappare. Più facile di così. Ma lui rimane.
Di nuovo, al cor non si comanda.

Questo capitolo è stato molto bello, l'ho molto apprezzato.
Tutto quel parallelismo tra la cultura classica e quella germanica, applicate all'epoca in cui si svolge la storia, mi hanno fatto andare fuori di testa. Molto molto belle.

Una cosa che apprezzo molto dei tuoi personaggi, è che non fanno tante scenate inutili. Nel senso che uno scrittore meno bravo sarebbe caduto in una serie di clichés sulla loro caratterizzazione molto tempo fa.

Dovró aspettare domani per leggere gli altri capitoli, e questo qui finisce con una frase che ti tritura il cuore nel macinino: "io non voglio che tu muoia, che dio ti strafulmini!".

Alla prossima! ^^

Recensore Veterano
03/08/19, ore 22:57
Cap. 25:

Questo capitolo l'ho divorato.
Intanto Hans che vuole comunque essere coerente e "fare le cose fino in fondo" mi fa morire, nonostante la tragicità della situazione.

George accetta e, solo dopo, realizza ció che ha fatto: ha promesso ad un altro uomo, un nemico, di fare l'amore con lui, il che significherebbe tradire la sua fidanzata e la patria, ma d'altra parte al Cuor non si comanda.

Si iniziano a vedere i primi segni della perdita di fiducia dei piloti nei confronti del loro ufficiale. Se perdi la fiducia degli uomini hai finito. Poynter prova a chiedergli se qualcosa non va, ma lui è abbastanza abile e corregge il tiro.

In tutto questo, c'è anche la spada di Damocle dell'esecuzione che pende sulla testa di entrambi, soprattutto su quella del biondo teutonico.

La situazione si fa incandescente e precipita sempre più.

Alla prossima! ^^

Recensore Veterano
03/08/19, ore 22:04
Cap. 24:

Ah, L'Amour...
Hans è ferito e George, con grande soddisfazione, lo comunica all'intelligence.
Ebbenesì, la sua è stata una vera e propria vittoria di Pirro.
Se non consegna il Prigioniero, ci saranno due esecuzioni e non una.
“Siete tutti cavalieri della Tavola Rotonda, qui? Non c'è nessuno che si limiti ad eseguire gli ordini senza sentire il bisogno di fornire il proprio parere in merito?”
“Probabilmente siamo gente un po' all'antica,” rispose Stuart sullo stesso tono, “non molto al passo con i tempi. Crediamo ancora che l'onore e il rispetto valgano qualcosa, pensi un po' quanto siamo strani.”
Sei anche tu un "romantico", vero? (prendilo assolutamente come un complimento, è una qualità che io apprezzo tantissimo).

Poi: plot twist. Hans ha sentito tutto e, giustamente, entra un po' nel panico.
Morte sì, disonore no.

Non si capisce bene se per disperazione o per vera e propria attrazione, scatta la scintilla e i due si baciano.

Adesso George dovrà convivere con questo...

Bel capitolo, come sempre!
Alla prossima ^^