Recensioni per
Il cavaliere di Valsgärde
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 420 recensioni.
Positive : 420
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/12/16, ore 18:04
Cap. 28:

Capitolo breve ma denso.

Le preoccupazioni di Poynter, dai cui occhi percepiamo il cambio di atmosfera che è avvenuto nello squadron, sono perfettamente legittime e fanno respirare aria di tempesta.
Negli ambienti del genere è logico che le notizie, i pettegolezzi e le dicerie viaggino veloci, molto molto veloci, specialmente a riguardo degli ufficiali. Condito dal fatto che George ha ormai rinunciato a fare qualsiasi cosa per nascondere lo stato delle cose, la tragedia sembra ormai imminente.
Mi chiedo che intenzioni abbia Poynter, e che cosa si farà venire in mente per andare in aiuto del suo amico. Mi chiedo anche se dovrò ringraziarlo, se troverà un modo di uscire da questa situazione, oppure se finirà per peggiorare le cose.

Hans resta incrollabile, adesso preso dal sentimento.
Non lascia George da solo, in qualche modo, deciso ad affrontare il destino. La sua testardaggine è così poetica che capisco che George non tenti di combatterla, almeno non troppo.
Non voglio che finiscano come Romeo e Giulietta, o qualsivoglia esempio di storie d'amore tragiche che finiscono male. Non lo tollero. Non ce la posso fare.
Nonostante i temi che anche io tratto nelle mie storie, ho un cuore fragile a quanto pare ^^"
VADO

Recensore Master
19/12/16, ore 17:53
Cap. 27:

è sempre commovente vedere il modo in cui Poynter si preoccupa per George. Come dicevo qualche capitolo fa, si vede che gli vuole davvero bene, e che a suo modo è disposto a proteggerlo.
E per una volta è veramente fuori di sé, e ci mostra che non è sempre completamente british. In questo ti elogio: è un personaggio che non compare molto, dato che la scena è magistralmente gestita dalla profonda emotività di George e dalla passione di Hans, ma quando c'è Poynter, dimostra di possedere una caratterizzazione profonda per quanto delineata in pochi tratti.
In futuro, sarò perciò felicissima di conoscere altri tuoi personaggi, perché ormai non so cosa aspettarmi, e non vedo l'ora.

Parlando di George e della "nave che affonda", non posso evitare di pensare che il suo comportamento sia perfettamente naturale per quanto molto incosciente.
Primo perché il buon George non è mai stato molto razionale (per quanto si sforzi grandemente), secondo perché ormai non vede vie di fuga, dato che Hans ha deciso di rinunciare alla propria sopravvivenza.
Lo comprendo, mi struggo.
Proseguo (soffrendo molto).

Recensore Master
19/12/16, ore 17:40
Cap. 26:

Hans si mostra sempre più adorabile nel suo ostentare di "saper fare le cose". La dolcezza sua e di George culmina con questo rapporto dolce e appassionato, in cui finalmente questi due riescono a condividere la tanto anelata (per George) intimità.
E dire che lui voleva anche scappare. Meno male che la risoluzione di Hans è venuta in aiuto per entrambi, perché quel fifone di George aveva davvero cambiato idea.
E a venire in aiuto alla situazione c'è stato anche il suo caldo, bellissimo senso di protezione che si è esplicato nel portare degli abiti all'altro, temendo che potesse sentire freddo. Che belli che sono.

Il loro successivo dialogo mi ha spezzata.
“Perché l'hai fatto? (...) hai sentito anche tu cos'hanno detto quelli dell'Intelligence: se non te ne vai, ti uccideranno.”
“Ma se me ne vado uccideranno te.”
Piango. Piango davvero.
Vado al prossimo ç___ç

Recensore Master
19/12/16, ore 17:24
Cap. 25:

Rieccomi! Non sono riuscita a lungo a stare lontano da questa storia XD

Altro capitolo che mi ha fatto battere il cuoricino.
Mi sa che mi sto innamorando anche io di Hans. Il suo carattere ha qualcosa di profondamente dominante, di maschile, di ruvido. Ideali, forza morale, animo adamantino. Passione insomma, che si rivela anche nella sua richiesta schietta e direttissima nei riguardi di Stuart, che rimane spiazzato, incredulo, e ci rimugina da bravo inglese per una giornata intera nonostante abbia già detto di sì.
Inoltre, la descrizione di Hans semidisteso a terra, quasi ignudo, ferito e con lo sguardo inviperito, è una delle immagini più belle di tutta la storia. Se potessi, la incornicerei e l'appenderei sopra al letto, per ricordarmi che al mondo ci sono anche cose belle.

Sempre parlando di Hans: -Rammentò che quando era piccolo la sua governante tentava di spaventarlo dicendogli che se avesse fatto il cattivo il diavolo sarebbe venuto a prenderlo, e lui regolarmente si appostava dietro la porta della sua camera con qualche oggetto contundente per sorprenderlo prima che lo facesse lui.
Mi sa che questa è una delle cose più adorabili che io abbia mai letto. Sto immaginando un funghetto biondissimo con la faccia cattiva e una statuetta di bronzo fra le mani, appostato dietro al divano in attesa del diavolo.

Ma per spendere anche qualche parola su Stuart: -Magari il Terzo Reich disseminava qua e là ufficiali avvenenti che in realtà avevano il compito di sedurre e trascinare nella perdizione i loro omologhi delle nazioni nemiche.
Qualcuno gli dia un sedativo XD

Volo al prossimo!

Recensore Master
19/12/16, ore 02:41
Cap. 24:

Che capitolo meraviglioso, forse finora il mio preferito.

Non so bene che dire, sono ancora troppo emozionata.
Il climax con cui la scena si svolge, si amplia e poi s'infiamma è perfetto, così come sono perfette le emozioni descritte. In un certo senso, sorvolando sul dramma, è bello vedere come anche una barriera così grande riesca finalmente a cadere, quella della guerra e degli ideali.
Perché alla fine, quello che conta sono le persone, e i sentimenti che provano.

Povero Hans. Sfregiarsi così, farsi ricatturare, ascoltare la conversazione con quelli dell'intelligence. Capisco benissimo che non abbia "retto", e abbia finito per crollare fra le braccia (sia letteralmente che metaforicamente) dell'unico individuo che gli aveva mostrato un minimo di empatia. E per George vale un discorso simile: come poteva mantenersi distaccato, dopo lo stress emotivo a cui era stato sottoposto?
Una scena splendida, quella del bacio. Con George che lo chiama per la prima volta per nome.

Patirò profondamente per la sorte di questi due, già lo so. Non riesco a vedere una speranza per loro che non sia rappresentata da un miracolo; non hanno alleati, sono soli contro un mondo che li vede traditori e anormali, e si trovano a dover combattere contro un destino terribile.
Su queste note, ancora emozionata ma con un velo di profonda tristezza, vado a dormire.
A presto!

~Sky

Recensore Master
19/12/16, ore 02:13
Cap. 23:

George ha lasciato la finestra aperta. Mi chiedo che cosa direbbe Poynter al riguardo.

Ebbene di nuovo bellissimo dialogo tra i due, nonostante stavolta sia stato più breve. Più che legittima la breve parabola sul "a chi interessano le donne?" lanciata da Hans. Non era quello che intendeva, ma mi sa che Stuart stava per avere un mezzo infarto.
“Chi vorrebbe mai perdere tempo con quelle creature vanitose e sciocche quando ci sono così tante cose da imparare sugli aerei?”
Già, Hans. Proprio nessuno XD (Dei, è talmente adorabile che non ce l'ho fatta a non sorridere <3)

La mia attenzione rimane focalizzata su quello sparo. Vado subito a scoprire cos'è successo, sperando niente di grave perché non so se reggo se Hans si è fatto troppo male.

Recensore Master
19/12/16, ore 02:04
Cap. 22:

Che dire, le interazioni e i dialoghi tra Stuart e Von Rohr si fanno sempre più intense ed emozionanti.
E' bello poter leggere dei sentimenti di entrambi, dei turbamenti di entrambi. Non c'è solo una storia di guerra qui, ma anche di profonda umanità, di legami e di emozioni.

George sta abbassando la guardia sempre di più, e Hans lo sta facendo a sua volta. Il suo essere giovane, in un certo modo inesperto riguardo le "cose della vita" e pieno di ideali, gli fa dimenticare che è nel mondo reale che si vive (un po' anche a Stuart, ma in modo diverso. sicuramente più amaro).
In definitiva, tra i due si sta sviluppando un legame, volente o nolente da parte loro. Ed è terribile conoscere il peso dell'incombenza, l'intelligence che verrà a prenderlo, la sua morte che sembra così inevitabile. Rende queste scene gravi, difficili da mandare giù, e ancora più emozionanti.

Mi dilungo un attimo anche su Poynter, giusto per dire che il modo in cui vuole bene a Stuart ha qualcosa di (come al solito, perché è di Poynter che stiamo parlando) profondamente british.
Non so bene come spiegarlo, ma anche il suo modo di arrabbiarsi è così tremendamente inglese XD
E ha qualcosa di veramente adorabile. Era evidentemente preoccupato per lui. L'avrei abbracciato in quel momento ~
Vado al prossimo!

Recensore Master
19/12/16, ore 01:52
Cap. 21:

Si è fatto molto più tardi del previsto ma non potevo non passare u.u
Vedrò finché gli occhi mi reggono, dunque.

Fiato sospeso per Stuart, stavolta. Poynter è stato quasi profetico nel suo consiglio a non volare per quel giorno, e meno male che George riesce a mantenere il sangue freddo nella situazione più che critica, e nonostante la carenza di sonno.
Molto bello che i ragazzi siano preoccupati per lui. La dice lunga sul fatto che George ha effettivamente una bella anima, e chi gli sta attorno finisce per volergli bene.
Altro dettaglio che mi è piaciuto particolarmente: il fatto che ormai George riesce a riconoscere il Cavaliere tra mille altri Messerschmitt, nonostante non ci sia più il muso rosso. Quasi avesse una sorta di radar incorporato nel sistema nervoso che comincia a beeppare non appena l'aereo giusto fa la sua comparsa.
Bellissima anche l'immagine dell'aereo che sale dal pelo dell'acqua come una sorta di orca assassina, e soprattutto, che ansia. Il Cavaliere sarà anche un uomo come tanti altri, ma quando è sul suo aereo sembra la Morte in persona.

Come al solito, le descrizioni dei voli sono condite da un realismo enorme e una grande cura per i dettagli, che quasi si direbbe che ci hai volato tu stesso su uno Hurricane o un Messerschmitt. Mi dicesti che avevi il patentino di volo e che sei in generale un appassionato, e si vede.

Vado al prossimo!

Recensore Master
18/12/16, ore 14:34
Cap. 20:

Altro capitolo bellissimo e intenso.
L'arrivo di Poynter mi ha fatto inizialmente tirare un (enorme) sospiro di sollievo, e successivamente mi ha strappato un sorriso. Insomma, sembra che anche la sorte si sia adattata al suo stile british, e quello che gli è accaduto sta talmente nel personaggio che non fatico a comprendere l'incredulità sollevata di George.
Con una rinnovata gioia per il destino di John, mi sono quindi dedicata a Voh Rohr e poi a Stuart.

Il fatto che Hans sia così agitato ha qualcosa di adorabile e quasi di drammatico. Si angoscia profondamente per qualcosa che non è nemmeno lontanamente paragonabile, dal punto di vista della "gravità", con quello che è il suo reale destino. E quasi sembra che preferirebbe affrontare il pensiero della condanna a morte più che quello che rischia di succedere con Stuart.
Stuart, dal canto suo, mantiene un invidiabile savoir faire nei suoi dialoghi con Hans, senza sbilanciarsi di fronte alla veemenza appassionata del più giovane. Per quanto poi, nel buio della sua camera, si angosci profondamente.
Di nuovo fantastica la descrizione dei sogni, che gettano luce sul suo animo in maniera precisa e accurata, mettendo a nudo sia le sue angosce che i suoi desideri. Tra l'altro con un realismo invidiabile.
Devo prendere ad esempio da te per come illustri i sogni del tuo personaggio, realizzandone magistralmente l'introspezione.

Il mio tempo è scaduto e devo scendere per andare a pranzo dalla famiglia (la piaga della domenica XD), ma stasera proseguirò sicuramente, appena riuscirò a tornare al pc.
Per cui a presto ^^

Recensore Master
18/12/16, ore 14:12
Cap. 19:

Capitolo veramente splendido.

Tutta la prima parte è condita di una gigantesca angoscia, l'angoscia dell'attacco improvviso, quella dell'apparizione del vero Cavaliere, quella della caduta dell'aereo di Poynter.
Spero che John non sia morto. Lo spero ardentemente, anche se so che la guerra funziona così, sia per lui stesso (a cui mi sono ormai profondamente affezionata) sia per George, che sta evidentemente provando un grande dolore per la perdita.
La sua speranza di rivederlo è commovente, così come lo è il fatto che non riesce a smettere di pensare a lui. Le sue forti emozioni arrivano in maniera intensa e quasi tangibile.
La seconda parte, lo scambio di battute tra George e Von Rohr, ha tinte vagamente malinconiche. Entrambi devono morire, ovvio, solo che il destino di Von Rohr è stato in un certo senso tracciato. Giusto e normale il fatto che Stuart voglia parlare con lui anche solo per distrarsi, e ci riesce, a quanto pare, data l'appassionata dialettica di Hans.
La scena finale, questa qui -Bevve cauto un sorso, e quando riabbassò il bicchiere lo sguardo di Stuart non poté fare a meno di correre al suo labbro inferiore macchiato di rosso.- ha qualcosa di poetico e bellissimo che riassume alla perfezione l'atmosfera di quella scena.
Non mi dilungo perché sono ansiosa di leggere il prossimo capitolo!

Recensore Master
18/12/16, ore 13:58
Cap. 18:

Povero, povero Von Rohr, che non si rende conto della situazione.
Anche lui, similmente a Stuart (come in effetti Stuart ha considerato in precedenza) crede nell'onore e nei giusti ideali, e non sospetta minimamente che vogliano farlo impiccare.
è ancora tutto preso dal suo personalissimo stato di prigionia e dalle sorti della guerra, senza riflette sul fatto che l'hanno scambiato per il Cavaliere. Evidentemente non ne sa così tanto di dinamiche di guerra, se crede che lo terranno chiuso lì fino alla fine della guerra.
Molto bella questa frase: "C’era in corso una guerra in cui si sarebbero decisi i destini dell’Europa, sarebbe stato quanto meno egoista anteporre il proprio onore alla vittoria finale della Germania."
Dice parecchio sia sul suo carattere, sia proprio su quanto radicati e profondi siano i suoi ideali.
Mi domando se riuscirà a mettere in atto il suo proposito prima di venire consegnato all'intelligence, dato che lì non ci sarà nessuno Stuart che gli mostra un minimo di empatia e compassione.

Bellissima la scena del distintivo, quella in cui Stuart si sente come se un daino gli avesse appena mangiato dal palmo della mano per poi tornare a nascondersi. L'ho trovata quasi poetica, e soprattutto delicatissima.

Bene, volo al prossimo!

Recensore Master
18/12/16, ore 13:47
Cap. 17:

Ed eccomi finalmente!

Come mi era mancata l'incrollabile forza d'animo di George, che fa di tutto per restare fedele a se stesso e ai propri principi.
Da parte sua c'è una certa ingenuità, chiaro, ma è perfettamente incasellata nel suo animo pieno di ideali. Molto bello il fatto che non sopporti che lo si definisca un romantico come se fosse un insulto.
In particolare, il suo discorso sull'ingiustizia è capace di smuovere gli animi (non certo quelli dei due membri dell'intelligence, o quello di Poynter, ma il mio sicuramente). Quanto gli do ragione. Mi sono trovata quasi a fare il tifo per lui, durante lo scambio di battute.

Certo è che si tratta di una questione di punti di vista, come sottolinea Poynter in un certo modo. Von Rohr è un ufficiale nemico, a prescindere che sia il Cavaliere o meno, ed è quindi strano e in qualche modo fuori luogo che George se lo sia preso così a cuore. Ma è anche vero che Von Rohr è prima di tutto un ragazzo, un ragazzo giovane che crede di fare la cosa giusta, come ce ne sono tanti altri, e George sembra esserne perfettamente consapevole.
Si è illuso, ha sbagliato nella sua ingenuità a chiamare l'intelligence, ha sbagliato a credere che non avrebbero ucciso Von Rohr come criminale di guerra, trasformandolo in uno spauracchio.
Ma nelle sue azioni intravedo una sorta di fiducia per il mondo. Da inguaribile romantico, sembra quasi che voglia credere che le persone agiscano per il giusto, e gli ultimi accadimenti pare gli abbiano rovesciato un catino pieno di realtà sulla testa.
Proseguo subito per conoscere gli sviluppi!

P.S.
“Ha sbagliato, Linwood! Invece di una medaglia e una promozione, avrebbe dovuto propormi trenta denari!”
Lo adoro.

Recensore Junior
30/11/16, ore 21:04
Cap. 32:

Nella danza d'addio dei due aerei nemici, guidati rispettivamente da George e Hans, ho visto l'intrecciarsi di Eros e Thanatos, concretizzazione dell'apollineo e del dionisiaco che caratterizzano tutte le tue opere - e questa in particolare. Se potessi descriverla utilizzando una metafora artistica, la paragonerei alla fusione perfetta di una scultura del Canova con una di Bernini: razionalità e passione, rigore morale e lascivia combaciano armoniosamente, creando tra le righe un leitmotiv di continui rimandi e contrasti. Si denota ancora una volta una spiccata propensione verso la causa nazionalsocialista tedesca, preferenza(?) scottante che potrebbe far torcere il naso dei benpensanti. Tuttavia, credo che non fosse tuo obiettivo mandare avanti un capzioso discorso politico. Nel tuo modo di elaborare i fatti storici e di narrarli - al di là di ogni elemento puramente sentimentale - è encomiabile la tua analisi critica, quasi scientifica, e volontariamente oggettivata. Si potrebbe aprire un dibattito, ma non mi pare il caso. x3
Bene, credo a questo punto di aver letto ogni cosa da te scritta, a parte quella che stai ancora postando (attendo che sia completa). Penso che tu sia un orafo, piuttosto che uno scrittore. Sì, un orafo che fa della propria creatività letteraria una gemma sottoposta a labor limae di estrema raffinatezza, e il prodotto che ne consegue è un pregevole gioiello dalle molteplici sfaccettature.
Perdona la recensione strampalata, ma sono abituata a scrivere di getto (per fortuna o purtroppo).
Buona serata!
F.

Recensore Master
13/11/16, ore 20:56
Cap. 16:

Di nuovo viene fuori tutta la disperata umanità di George, e qui anche una certa ingenuità se posso. Insomma, non si rende conto di essere un libro assolutamente aperto.
Sicuramente lo è per Poynter, che non sembra faticare a leggerlo con un singolo sguardo.
Il suo tentare in tutti i modi di estraniarsi dai pensieri scomodi ha qualcosa di vagamente vigliacco e di assolutamente adorabile, come il fatto che cerchi di convincersi che l'intelligence non farà del male ad Hans ma che si limiterà a "strapazzarlo un po'".
Non voglio nemmeno immaginare che cosa succederebbe nel momento in cui Hans venisse giustiziato in una pubblica piazza e George lo scoprisse da un notiziario. Probabilmente si sentirebbe in colpa per il resto della sua vità.

Dunque, sono arrivata a metà di questa splendida storia e credo che per oggi mi fermerò qui: non voglio divorarla tutta di un colpo, non sarebbe giusto poiché non riuscirei a dare le mie impressioni e a commentare come si conviene, presa dalla foga di scoprire cosa succede.
Per cui faccio una sosta, e ti assicuro che tornerò presto perché dubito che riuscirò a restare a lungo a distanza di questi signorini qui :)
Ancora complimenti, mi ha preso tantissimo!

Recensore Master
13/11/16, ore 20:44
Cap. 15:

Per quanto breve, questo capitolo mi è piaciuto tantissimo specialmente nella descrizione del sogno. Credimi, non ho mai visto un sogno descritto con così tanto realismo, senza sbavature. Mi sembrava davvero il racconto di un sogno che avrebbe potuto farmi un mio amico.
E direi che ci da un ottimo spaccato sul subconscio di George.
Si è innamorato del Cavaliere di Valsgärde, non importa chi sia poi il Cavaliere in effetti.

La sua breve interazione con Hans invece è adorabile, com'è adorabile Hans nel suo imbarazzo giovanile e nel suo tentativo assurdo di restare decoroso e coerente con se stesso.
Voglio troppo bene a questo maledetto ragazzino <3