Recensioni per
Il cavaliere di Valsgärde
di Old Fashioned
E il soldato è tornato a fare il soldato. Per lui sembra più facile dimenticare l'accaduto e ripiombare nella realtà; si sente la sua fresca giovinezza nella sua personalità e nei suoi modi di reazione. Il che mi fa pensare però, che il divario di età tra lui e Stuart non sia poi molto; quindi, i diversi modi di reagire alla situazione non sono solo il segno della diversa psiche tra i due, ma anche dell'esperienza fatta. Nonostante il periodo di prigionia, Hans non ha ancora veramente toccato la guerra, né ne ha assaggiato le implicazioni, una fra tante, il trovarsi avversario del caro inglese. |
Sempre il solito distaccato, avrei voluto i suoi pensieri al centro dell'azione, durante il fatto, non dopo:( |
Ora riconosco il mio personaggio preferito. Certo, la situazione lo ha liberato in parte da una grave decisione che gli pesava sull'animo, ma si è comunque deciso per la scelta più amichevole che potesse concedere al suo amico. |
Più che altro è stato un capitolo lampo: ho pensato di averlo divorato, e invece è colpa tuaXD |
Ok, avevo immaginato un Poynter un po' meno intransigente, libero di pensiero e complice dell'amico. In certi punti sembrava quasi volergli aprire gli occhi, ma adesso capisco che voleva metterlo in guardia da se stesso fin dall'inizio. |
L'indolenza di von Rhor è spiazzante! |
Beh, ok che ho detto che von Rhor era impulsivo, ma passare da un momento all'altro dal tutto al niente...ok... |
E questo capitolo schizza al primo posto della classifica. La tua storia cresce in bellezza di capitolo in capitolo, cosicché è impossibile dire quale momento sia il più coinvolgente. |
Ahi, ahi! Mi chiedo, è stato il suo subconscio a lasciare quella via di fuga? Consapevole o no, Stuart avrà i suoi guai. |
Il piccolo von Rhor è preoccupato; ma non per se stesso, ma per il maggiore nemico. Povero, povero cucciolo... |
E si ritorna in volo; confesso che mi era mancata un po' la battaglia e il movimento dell'azione. |
Eccomi di ritorno! |
Ho apprezzato molto questa storia; l’ho trovata curata e ben dettagliata, e ho amato decisamente il contesto. In alcuni passaggi, romanticherie slash a parte, ho seriamente creduto di tornare a leggere certi racconti di Richard Bach e dei suoi amati aeroplani (anzi, mi sa che mi rileggerò qualcuno dei suoi libri, che non tocco da anni e mi mancano): il modo in cui sia von Rohr che Stuart sognano (a occhi chiusi e aperti) di volare è commovente, fa venire una voglia matta di volare anche alla sottoscritta. Quell’ultima danza in cielo che si sono concessi, prima di tornare a fare i soldati, è stata triste e gioiosa al tempo stesso, e assurdamente toccante per la sua delicatezza. |
Caro Old Faschioned, |
Ed ecco ancora la tua bravura che riemerge in quello che ho visto essere un tuo tratto distintivo: la doppia faccia della stessa medaglia. Se da un lato abbiamo Stuart che prende pian piano coscienza delle sue "anomalie", dall'altro von Rohr vi cede ancora prima di lui per pura voglia di evadere e raggiungere quella gloria da romantico tanto agognata. |