Dalle lacrime risorgi, Regina
delle primavere mai spente, dolce
sorella della Luce…

Qui abbiamo la sorella di Vector!!.. Una ragazza con un carattere forte e fredda.

Il male che facciamo, il dolore che causiamo... siamo noi. Schiavi della lugubre figura che siede sul cuore di ognuno. Chiamarla "rabbia", è solo un modo per averne meno paura.
Ma a volte perdiamo il controllo, ed è ora per lei di uscire a giocare.

Dawn tira fuori un oggetto da una scatola:
Una bambola, un po' impolverata, con i vestiti tutti rovinati e i capelli un po' anneriti.
Sorride amaramente, Raggio di Luna.
Un altro anno è passato.
Un altro anno senza la proprietaria di quella bambola.
Ok, ci sto prendendo gusto a raccontare il passato familiare dei personaggi di TD, ma che posso dire?
Quando l'ispirazione arriva non la si può ignorare.
Buona lettura.

[Questa storia partecipa al contest “The one about Slytherins” indetto da Soficoifiocchi (DeaPotteriana) sul forum di EFP.]
Ciao Daphne.
La faccio breve perché so che odi i convenevoli.
Scusami se sono sparita. Ti spiegherò quando torno.
Prenditi cura di tua sorella.
Vi voglio bene.
Artie.

"Concepite nel ventre caldo della terra e sputate in questo mondo in un'asettica stanza di ospedale. Subito sculacciate: è questo che la vita ti riserva, imparalo subito, sorella mia."

"Anche se saremo distanti l’uno dall’altra ,tu rimarrai sempre nel mio cuore, e sono sicuro che per te sarà lo stesso….. "
Breve lettera di c17 alla sua cara sorella c18...
Perchè i legami di sangue sono indissolubili..

Gli ultimi istanti di vita di Yue Kato. La soddisfazione, i rimpianti. E la profonda sofferenza per l'addio alla sorella, Sae. Un ultima, dolce dichiarazione per l'unica persona che l'abbia amato. Per l'unica che lui abbia amato.

Sembri ancora lontana ed estranea, Sorella Morte, sovrasti come stella gelida al mio destino.
[Il viandante alla morte, Hermann Hesse]

Solitudini che si intrecciano all'ombra del Grande Tempio di Atene: il "prima" e il "dopo" la battaglia delle Dodici Case raccontati attraverso quattro diversi – ma collegati – punti di vista.
Storia completamente revisionata

All’individuo fortunato
quando nasce, un carro vien dato.

Una piccola riflessione sulla Morte.
A me capita spesso di immaginare come potrebbe essere la mia morte. Immagino scenari grandiosi di alto titanismo e coraggio e lacrimosi momenti lirici. Quando però ci si trova faccia a faccia con lei, tutto cambia, perché ci si rende conto che è reale, non è solo una fantasia, e prima o poi arriverà davvero. Ecco allora che la Vita assume tutta un'altra luce.

Storia che si collega alla raccolta "Rose appassite".
I sentimenti e le reazioni di Rosalie di fronte al suicidio di Charlotte.
"Perchè avrebbe dovuto piangere? Charlotte era solo un' estranea. Tentava di convincersi che fosse così; non poteva fermarsi a pensare che avessero lo stesso sangue."

Erano entrambi vestiti di scuro, i due fratelli.
La blu indossava un grazioso vestito nero, lungo fino alle ginocchia e ravvivato da qualche fiocco bianco qua e là.
Era proprio un bel vestito. E le stava anche bene.
Però a lei non piaceva – non era mai piaciuto - quel colore così cupo.
Kidou invece indossava, per l’occasione, la sua vecchia uniforme della Teikoku.
Era bello, il suo adorato fratellone, serio e austero in quella divisa.
Bello, nella sua invisibile sofferenza.

Dopo secoli prigionia in Tracia, Ares, il crudele dio della guerra violenta, si risveglia dal suo sonno per eliminare Athena, la sua acerrima rivale, e rivendicare il dominio sulla Terra. Ma Athena non è l'unico ostacolo che dovrà essere abbattuto... Infatti la stessa notte in cui lo spirito di Ares si manifesta, una forza misteriosa riporta in vita tutti i Cavalieri periti nelle ultime battaglie...

|Introspettivo|One shot|Post guerra|
Ron osserva Hermione e si ritrova a riflettere sul suo passato, sui suoi sbagli e sul suo legame con la donna che ama. E' arrivato il momento di lasciarla libera...
Ti vedo china sui libri, intenta in qualche ricerca. Hai legato i capelli in una crocchia, ma alcune ciocche sono sfuggite al tuo severo controllo e ricadono ai lati delle tue orecchie. Vorrei allungare una mano e accarezzarti il viso.
Sembri stanca, anche stanotte non hai dormito, e io con te. Non hai fatto altro che rigirarti nel letto alla ricerca di un po’ di pace, ma anche nei sogni c’è qualcosa che ti tormenta. O forse dovrei dire qualcuno. Sei sempre stata una donna sveglia, ma credo che con gli anni tu abbia cominciato a ignorare persino le cose evidenti.