Gran bel finale :)
La Chiesa era stata la promotrice di scuole aperte a tutti per l'istruzione primaria: se il tasso di analfabetismo era sceso era stato grazie all'istruzione parrocchiale. Te lo dico perché la storia la studiamo sempre semplificata, ma quando poi leggiamo la scopriamo complessa.
Ce la vedo poco Oscar come insegnante, ma in fondo ci aveva provato con Rosalie ragazzina, a cambiarle la vita tramite l'istruzione, quindi perché no?
Come giudizio finale... che dire? Quello che un pochino ti ho già detto: per me una storia (non una fanfiction, ma una storia)"funziona bene" per tutta una serie di motivi, alcuni dei quali non so individuare con certezza.
Uno è sicuramente la presenza di un interrogativo della serie "riusciranno i nostri eroi? Qualcosa che ti incuriosisca, ti acchiappi e ti tenga lì incollaat perché vuoi sapere, non una storia senza capo né coda ;P (anche se... ci sono storie belle anche di questo tipo).
In Gente Comune, un vecchio libro da cui Redford trasse il suo primo film come regista, la domanda era se Conrad, il protagonista adolescente, avrebbe superato i suoi impulsi suicidi e trovato la pace. Si trasforma poi in una serie di interrogativi su come funzioni una famiglia, nel bene e nel male (erano gli anni '70).
In Romeo e Giulietta se quei due avrebbero alle fine coronato il loro sogno d'amore - come vedi la domanda c'è ma la risposta può essere tanto si quanto no ;P
Tu questo ce l'hai (a me a volte manca): sarebbe riuscita Madame Marguerite a trovare sua figlia? Che poi si è trasformato in "avrebbe fatto luce sul perché il suo matrimonio non aveva funzionato?"
Poi mi piace se c'è una unità di stile nella storia che tenti di rendere il tutto molto coeso e di eliminare i tempi morti. Su questo si e no: il tuo principio è molto diverso dalla conclusione, come modo di narrare e come situazione, ne converrai con me.
Sul modo di narrare, beh, parti con le descrizioni e le metafore - non male - che poi nel corso dell'opera abbandoni, optando per uno stile più asciutto. Se uno la dovesse leggere tutta di fila non potrebbe non notarlo. Ovviamente è il problema di una storia scritta a "puntate" da un non professionista: cominci come pensi sarebbe giusto sforzandoti anche di avere uno stile più aulico, cercando metafore inusuali, e solo poco per volta trovi la tua vera voce. Oppure: vuoi narrare e basta e non ti sforzi pià di tanto con la forma. Lì è questione di gusti: direi una certa sovrabbondanza di orpelli iniziale e un po' di "tirato via" finale.
Sulle situazioni: sei partita con i passaggi segreti, le torce che accendono percorsi luminosi, come nella tradizione di un romanzo gotico o d'avventura, per poi finire con una storia intimista.
E' un male? Non proprio: è la malattia endemica delle long, secondo me. Si parte con una idea ed una trama abbozzata e poi, mentre si scrive la storia, questa si sviluppa anche con vita propria. A parte alcune felici eccezioni che non guastano mai, e a parte chi archivia una storia solo dopo averla scritta completamente, per lo più le nostre long sono da considerarsi "prime stesure" su cui intervenire, più in là, a mente fredda, facendo tagli, spostamenti e rimaneggiando. E' come se all'inizio si sbizzarrisse lo Scrittore Creativo che scrive e scrive e esce dal seminato e ritorna e aggiunge questo e quello e poi dovesse intervenire il Censore, deciso a sfrondare senza pietà. Molte volte, per esempio, scriviamo anche descrizioni e pezzi che servono solo per "fare amicizia" con i nostri personaggi e che, in una fase successiva, andrebbero brutalmente tagliati per essere sostituiti con accenni qua e là, o scene in cui mostriamo una azione o reazione del personaggio piuttosto che descriverlo noi a parole. Questo secondo me, ovviamente.
In particolare, se mi posso permettere, la figlia di LaFayette... nella trama non è servita a molto alla fine, e non è stata né l'ostacolo, né l'aiuto lungo il percorso di Madame, ma piuttosto è stato il contrario: Madame le ha risolto un paio di problemini mica da ridere.
Non dico altro: i personaggi originali sono quelli che amiamo di più e non voglio offendere la "mamma" della ragazza in questione :)
Purtroppo nelle long nostrane il Censore non si sbizzarrisce mai ;P Perché, appunto è un hobby, abbiamo tante altre cose da fare e non possiamo perderci troppo tempo altrimenti non sarebbe più divertente e perché una volta che la storia è conclusa si ha voglia di passare ad un'altra :)
Aggiungo che a quasi tutte noi manca una beta, una persona ciò che legga il nostro capitolo nella sua prima stesura e poi tiri fuori tutte le obiezioni e dica quando si sta maledettamente annoiando :)
E dico anche un'ultima cosa: nessuno ci paga per farlo per cui il piacere sta nello scrivere - accettiamo molto poco le critiche anche quando sono (o tentano di essere) costruttive, racchiudendoci in un bozzolo di condiscendenza, ritenendo che, in fondo, la storia debba piacere principalmente a noi. E per una fanfiction in buona parte - sui contenuti - è così (inutile prendersela con l'autrice se manda il suo personaggio a destra invece che a sinistra) ma sotto altri aspetti - la forma - no.
Se fossimo invece all'interno di un meccanismo di pubblicazione con qualcuno che ci mette la faccia ed il denaro, accetteremmo di buon grado lunghe discussioni con degli editor ;p
Un'altra cosa che mi piace è quando il protagonista finisce in mille guai. Nelle fanfiction è difficile perché (non in tutti i fandom eh!) c'è una componente celebrativa: vuoi narrare dell'amore di Oscar ed André per esempio, e lo vuoi fare come fosse una favola. Per cui questi due non potranno mai scontrarsi e giudicarsi - sarebbe "duro", "cattivo", "da chirurgo"- ma proteggersi.
E' bello? Si, nella vita reale si, tutti vogliamo una storia d'amore delicata e dove l'accettazione sia totale e tutto sia roseo fin dal principio. Però sappiamo che un matrimonio è tutta un'altra faccenda.
Una storia non è reale, al massimo, come diceva Hitchcock è "come la vita, tolte tutte le sue parti noiose". Se la maggior parte delle nostre conversazioni quotidiane venisse filmata e mostrata in una sala cinematografica, diremmo che lo sceneggiatore è una vera bestia ;P
Aggiungo, cosa ci interessa di più? Ascoltare un dialogo in cui uno parla e l'altra da ragione al primo o uno in cui due hanno posizioni contrapposte e devono trovare un punto d'incontro?
In soldoni: con molte storie, se parte l'embolo della celebrazione, si rischia l'effetto "filmino del matrimonio" - bello eh! commovente, ma, dopo un po', noioso ;P
Mentre le storie pubblicate prevedono una struttura, anche nei romanzi rosa comunque alla fine belli e moralmente non discutibili, ma con storie contrastate e personaggi che vengono da mondi diversi e si prendono allegramente in giro per questo (penso a Love Story, che è ben scritto e non convenzionalissimo). E poi ci sono storie con crudo realismo (film come "Scene da un matrimonio"), thriller e sentimenti di inadeguatezza (Rebecca la prima moglie), poesia e crescita (Mignon è partita) e potrei continuare: c'è tutto un mondo oltre la pura celebrazione. E questo mondo di solito ci piace
Da questo punto di vista sei stata brava: Madame ha fatto un gran percorso, ha incontrato gente, è finita in vicoli ciechi, è stata aiutata ed ha aiutato.
Un altro aspetto che ammiro è la coralità di una storia e questo qui c'era: sei partita con madame, ma via via hai arricchito con altri personaggi (minori e inventati, un classico, del resto la Ikeda ha 2 personaggi principali, e 2 un po' meno principali, tutto il resto è minore ;P).
Un ulteriore aspetto per me importante è la crescita di un personaggio - che può pure peggiorare eh - mi piace Loki che da bravo ragazza un po' scocciatore e non ben inserito con le sue tensioni verso il fratello ad un certo punto da fuori completamente di testa quando scopre che la sua famiglia gli ha mentito, mi piace Conrad in Gente Comune che trova il suo equilibrio, mi piace Tonio Kroger di Mann e il protagonista di MIgnon è partita, pure Ovosodo, ma anche La Promessa, che finisce malissimo. Qui bene o male ci hai provato un po' con tutti: Madame acquista sicurezza e si butta dietro le spalle le illusioni sul suo primo amore, Girodelle vive la sua vita, Erin cambia, Marie impara che ha un valore e così via.
Un bonus è la presenza di un tema. in Romeo e Giulietta la domanda esplicita è "coroneranno il loro sogno d'amore?" ma quella implicita sembra essere "l'amore muore giovane?"
Tu ci hai provato con la storia della canna e della quercia: la duttilità non è una vera debolezza, e cambiare non è essere dei voltagabbana, ma un modo di evolvere.
E' passato? Si e no. Il titolo suggerisce qualcosa che però nel racconto, onestamente, va perso. Forse dovresti tenerne conto in caso di una riscrittura
Infine conta tanto la forma, ovvero anzitutto una certa solidità grammaticale, ortografica e sintattica - spiace, ma è così. Ho letto recensioni in cui nel passato si massacravano storie per quei difetti, e leggo ora, nel mio presente, recensioni dove su questo aspetto si glissa, chiudendo gli occhi e turandosi il naso. Non si deve scoraggiare qualcuno dallo scrivere solo perché non ha certi strumenti di base ben affilati, ma nemmeno far finta di nulla, a mio parere, dinanzi al massacro dell'italiano. Nel tuo caso: nulla da dire;P
E poi la forza della voce del narratore e tutte le scelte stilistiche che fa per narrare in modo coinvolgente la sua storia. E queste, secondo me, funzionerebbero sempre meglio solo dopo una riscrittura :)
Siccome qui si parla di fanfiction non uso mai il metro di giudizio (tagliente) che avrei con un libro acquistato in libreria ;P
Ma allora non mi è piaciuta? Ma si che mi è piaciuta"! Altrimenti non sarei arrivata fino in fondo!
E veniamo all'aspetto fanfiction! Queste secondo me hanno delle loro regole che esulano da quelle di una storia originale. La prima è "fammi giocare" - la fanfiction soddisfa un desiderio segreto (o non tanto segreto) di poter "giocare ancore una volta a". A cosa? A Lady Oscar ! A Loki contro Thor! Ai Pirati!
La tua non è mainstream: nel fandom i protagonisti sono Oscar ed André ed il loro grande amore. Immagino che in molte l'abbiano abbandonata deluse come hanno capito che non ci sarebbe stata trippa per i gatti in quel senso ;P
Puntare sui personaggi minori è sempre un azzardo :) A me piace farlo proprio perché dopo un po' parlare di quei due sembra molto limitante e parlarne in modi diversi da quelli celebrativi foriero di discussioni, ma di solito si paga un prezzo - faccio un esempio scemo: a me piace scrivere di un personaggio inventato (Sigyn) ed uno minore (Girodelle): hanno avuto una storia (conclusa) ed una sospesa, tutte e due curate allo stesso modo delle OS che scrivo di solito. A me piacciono di più, tra l'altro, ma se guardo gli accessi ed i feedback è come se avessero rimediato dei bei 4 dal fandom. Si si si , d'accordo, non sono una "autrice" popolare e sono pure antipatica e tutto il resto, ma la verità è che se x persone leggono una storia con oscar ed André, x/3 ne leggono una coi personaggi originali e minori e la gradiscono ;P
Ma immagino che di questo tu ne fossi conscia.
Altro punto dolente: OOC e IC. Nelle fanfiction conta moltissimo, e lì ognuna ha il suo metro. Diciamo che ogni tanto ci si può salvare dicendo "ma io scrivo la Oscar del manga!" (che in effetti è diversa). Qui sei rimasta IC: Oscar quando appare è la solita rompicoglioni sotuttoio e André santo subito ;P
Sui minori la Ikeda s'è degnata di dire davvero pochissimo per cui Madame Marguerite ce la possiamo immaginare dolce e bistrattata, oppure seconda moglie sposata per ripiego e mai amata, donna in rotta con il marito, fedifraga che ha un altro focolare di cui nulla sappiamo e magari anche un figlio segreto con un altro uomo: tutto può essere.
Quello su cui casca la tua storia, ma già lo sai, è l'aspetto anagrafico.
E quindi? Concludendo?E quindi io comunque sia mi sono divertita moltissimo con questa storia lunghissima :) (Recensione modificata il 10/05/2017 - 09:17 am) |