Recensioni per
La canna e la quercia
di controcorrente

Questa storia ha ottenuto 420 recensioni.
Positive : 420
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/11/21, ore 20:46

Bella questa storia. I personaggi principali Madame, Marie e Erin mi sono piaciute tantissimo con le loro debolezze e la loro forza di andare sempre avanti. Il Generale infondo non era una brutta persona come appare all'inizio e la riconciliazione con la moglie mi è piaciuta tanto. E il resto dei personaggi a modo loro mi sono piaciuti anche se secondari. Devo ammettere che dopo i primi due capitoli volevo smettere di leggerla perché non c'erano Oscar e André, poi ho letto il terzo e alla fine ogni volta che finivo un capitolo non riuscivo a non leggere quello successivo, alla fine in tre giorni ho letto tutta la storia che mi ha preso molto

Recensore Master
10/05/17, ore 08:32

Gran bel finale :)

La Chiesa era stata la promotrice di scuole aperte a tutti per l'istruzione primaria: se il tasso di analfabetismo era sceso era stato grazie all'istruzione parrocchiale. Te lo dico perché la storia la studiamo sempre semplificata, ma quando poi leggiamo la scopriamo complessa.
Ce la vedo poco Oscar come insegnante, ma in fondo ci aveva provato con Rosalie ragazzina, a cambiarle la vita tramite l'istruzione, quindi perché no?

Come giudizio finale... che dire? Quello che un pochino ti ho già detto: per me una storia (non una fanfiction, ma una storia)"funziona bene" per tutta una serie di motivi, alcuni dei quali non so individuare con certezza.
Uno è sicuramente la presenza di un interrogativo della serie "riusciranno i nostri eroi? Qualcosa che ti incuriosisca, ti acchiappi e ti tenga lì incollaat perché vuoi sapere, non una storia senza capo né coda ;P (anche se... ci sono storie belle anche di questo tipo).
In Gente Comune, un vecchio libro da cui Redford trasse il suo primo film come regista, la domanda era se Conrad, il protagonista adolescente, avrebbe superato i suoi impulsi suicidi e trovato la pace. Si trasforma poi in una serie di interrogativi su come funzioni una famiglia, nel bene e nel male (erano gli anni '70).
In Romeo e Giulietta se quei due avrebbero alle fine coronato il loro sogno d'amore - come vedi la domanda c'è ma la risposta può essere tanto si quanto no ;P
Tu questo ce l'hai (a me a volte manca): sarebbe riuscita Madame Marguerite a trovare sua figlia? Che poi si è trasformato in "avrebbe fatto luce sul perché il suo matrimonio non aveva funzionato?"

Poi mi piace se c'è una unità di stile nella storia che tenti di rendere il tutto molto coeso e di eliminare i tempi morti. Su questo si e no: il tuo principio è molto diverso dalla conclusione, come modo di narrare e come situazione, ne converrai con me.

Sul modo di narrare, beh, parti con le descrizioni e le metafore - non male - che poi nel corso dell'opera abbandoni, optando per uno stile più asciutto. Se uno la dovesse leggere tutta di fila non potrebbe non notarlo. Ovviamente è il problema di una storia scritta a "puntate" da un non professionista: cominci come pensi sarebbe giusto sforzandoti anche di avere uno stile più aulico, cercando metafore inusuali, e solo poco per volta trovi la tua vera voce. Oppure: vuoi narrare e basta e non ti sforzi pià di tanto con la forma. Lì è questione di gusti: direi una certa sovrabbondanza di orpelli iniziale e un po' di "tirato via" finale.

Sulle situazioni: sei partita con i passaggi segreti, le torce che accendono percorsi luminosi, come nella tradizione di un romanzo gotico o d'avventura, per poi finire con una storia intimista.
E' un male? Non proprio: è la malattia endemica delle long, secondo me. Si parte con una idea ed una trama abbozzata e poi, mentre si scrive la storia, questa si sviluppa anche con vita propria. A parte alcune felici eccezioni che non guastano mai, e a parte chi archivia una storia solo dopo averla scritta completamente, per lo più le nostre long sono da considerarsi "prime stesure" su cui intervenire, più in là, a mente fredda, facendo tagli, spostamenti e rimaneggiando. E' come se all'inizio si sbizzarrisse lo Scrittore Creativo che scrive e scrive e esce dal seminato e ritorna e aggiunge questo e quello e poi dovesse intervenire il Censore, deciso a sfrondare senza pietà. Molte volte, per esempio, scriviamo anche descrizioni e pezzi che servono solo per "fare amicizia" con i nostri personaggi e che, in una fase successiva, andrebbero brutalmente tagliati per essere sostituiti con accenni qua e là, o scene in cui mostriamo una azione o reazione del personaggio piuttosto che descriverlo noi a parole. Questo secondo me, ovviamente.
In particolare, se mi posso permettere, la figlia di LaFayette... nella trama non è servita a molto alla fine, e non è stata né l'ostacolo, né l'aiuto lungo il percorso di Madame, ma piuttosto è stato il contrario: Madame le ha risolto un paio di problemini mica da ridere.
Non dico altro: i personaggi originali sono quelli che amiamo di più e non voglio offendere la "mamma" della ragazza in questione :)
Purtroppo nelle long nostrane il Censore non si sbizzarrisce mai ;P Perché, appunto è un hobby, abbiamo tante altre cose da fare e non possiamo perderci troppo tempo altrimenti non sarebbe più divertente e perché una volta che la storia è conclusa si ha voglia di passare ad un'altra :)
Aggiungo che a quasi tutte noi manca una beta, una persona ciò che legga il nostro capitolo nella sua prima stesura e poi tiri fuori tutte le obiezioni e dica quando si sta maledettamente annoiando :)
E dico anche un'ultima cosa: nessuno ci paga per farlo per cui il piacere sta nello scrivere - accettiamo molto poco le critiche anche quando sono (o tentano di essere) costruttive, racchiudendoci in un bozzolo di condiscendenza, ritenendo che, in fondo, la storia debba piacere principalmente a noi. E per una fanfiction in buona parte - sui contenuti - è così (inutile prendersela con l'autrice se manda il suo personaggio a destra invece che a sinistra) ma sotto altri aspetti - la forma - no.
Se fossimo invece all'interno di un meccanismo di pubblicazione con qualcuno che ci mette la faccia ed il denaro, accetteremmo di buon grado lunghe discussioni con degli editor ;p

Un'altra cosa che mi piace è quando il protagonista finisce in mille guai. Nelle fanfiction è difficile perché (non in tutti i fandom eh!) c'è una componente celebrativa: vuoi narrare dell'amore di Oscar ed André per esempio, e lo vuoi fare come fosse una favola. Per cui questi due non potranno mai scontrarsi e giudicarsi - sarebbe "duro", "cattivo", "da chirurgo"- ma proteggersi.
E' bello? Si, nella vita reale si, tutti vogliamo una storia d'amore delicata e dove l'accettazione sia totale e tutto sia roseo fin dal principio. Però sappiamo che un matrimonio è tutta un'altra faccenda.
Una storia non è reale, al massimo, come diceva Hitchcock è "come la vita, tolte tutte le sue parti noiose". Se la maggior parte delle nostre conversazioni quotidiane venisse filmata e mostrata in una sala cinematografica, diremmo che lo sceneggiatore è una vera bestia ;P
Aggiungo, cosa ci interessa di più? Ascoltare un dialogo in cui uno parla e l'altra da ragione al primo o uno in cui due hanno posizioni contrapposte e devono trovare un punto d'incontro?
In soldoni: con molte storie, se parte l'embolo della celebrazione, si rischia l'effetto "filmino del matrimonio" - bello eh! commovente, ma, dopo un po', noioso ;P
Mentre le storie pubblicate prevedono una struttura, anche nei romanzi rosa comunque alla fine belli e moralmente non discutibili, ma con storie contrastate e personaggi che vengono da mondi diversi e si prendono allegramente in giro per questo (penso a Love Story, che è ben scritto e non convenzionalissimo). E poi ci sono storie con crudo realismo (film come "Scene da un matrimonio"), thriller e sentimenti di inadeguatezza (Rebecca la prima moglie), poesia e crescita (Mignon è partita) e potrei continuare: c'è tutto un mondo oltre la pura celebrazione. E questo mondo di solito ci piace
Da questo punto di vista sei stata brava: Madame ha fatto un gran percorso, ha incontrato gente, è finita in vicoli ciechi, è stata aiutata ed ha aiutato.

Un altro aspetto che ammiro è la coralità di una storia e questo qui c'era: sei partita con madame, ma via via hai arricchito con altri personaggi (minori e inventati, un classico, del resto la Ikeda ha 2 personaggi principali, e 2 un po' meno principali, tutto il resto è minore ;P).

Un ulteriore aspetto per me importante è la crescita di un personaggio - che può pure peggiorare eh - mi piace Loki che da bravo ragazza un po' scocciatore e non ben inserito con le sue tensioni verso il fratello ad un certo punto da fuori completamente di testa quando scopre che la sua famiglia gli ha mentito, mi piace Conrad in Gente Comune che trova il suo equilibrio, mi piace Tonio Kroger di Mann e il protagonista di MIgnon è partita, pure Ovosodo, ma anche La Promessa, che finisce malissimo. Qui bene o male ci hai provato un po' con tutti: Madame acquista sicurezza e si butta dietro le spalle le illusioni sul suo primo amore, Girodelle vive la sua vita, Erin cambia, Marie impara che ha un valore e così via.

Un bonus è la presenza di un tema. in Romeo e Giulietta la domanda esplicita è "coroneranno il loro sogno d'amore?" ma quella implicita sembra essere "l'amore muore giovane?"
Tu ci hai provato con la storia della canna e della quercia: la duttilità non è una vera debolezza, e cambiare non è essere dei voltagabbana, ma un modo di evolvere.
E' passato? Si e no. Il titolo suggerisce qualcosa che però nel racconto, onestamente, va perso. Forse dovresti tenerne conto in caso di una riscrittura

Infine conta tanto la forma, ovvero anzitutto una certa solidità grammaticale, ortografica e sintattica - spiace, ma è così. Ho letto recensioni in cui nel passato si massacravano storie per quei difetti, e leggo ora, nel mio presente, recensioni dove su questo aspetto si glissa, chiudendo gli occhi e turandosi il naso. Non si deve scoraggiare qualcuno dallo scrivere solo perché non ha certi strumenti di base ben affilati, ma nemmeno far finta di nulla, a mio parere, dinanzi al massacro dell'italiano. Nel tuo caso: nulla da dire;P

E poi la forza della voce del narratore e tutte le scelte stilistiche che fa per narrare in modo coinvolgente la sua storia. E queste, secondo me, funzionerebbero sempre meglio solo dopo una riscrittura :)

Siccome qui si parla di fanfiction non uso mai il metro di giudizio (tagliente) che avrei con un libro acquistato in libreria ;P

Ma allora non mi è piaciuta? Ma si che mi è piaciuta"! Altrimenti non sarei arrivata fino in fondo!

E veniamo all'aspetto fanfiction! Queste secondo me hanno delle loro regole che esulano da quelle di una storia originale. La prima è "fammi giocare" - la fanfiction soddisfa un desiderio segreto (o non tanto segreto) di poter "giocare ancore una volta a". A cosa? A Lady Oscar ! A Loki contro Thor! Ai Pirati!

La tua non è mainstream: nel fandom i protagonisti sono Oscar ed André ed il loro grande amore. Immagino che in molte l'abbiano abbandonata deluse come hanno capito che non ci sarebbe stata trippa per i gatti in quel senso ;P
Puntare sui personaggi minori è sempre un azzardo :) A me piace farlo proprio perché dopo un po' parlare di quei due sembra molto limitante e parlarne in modi diversi da quelli celebrativi foriero di discussioni, ma di solito si paga un prezzo - faccio un esempio scemo: a me piace scrivere di un personaggio inventato (Sigyn) ed uno minore (Girodelle): hanno avuto una storia (conclusa) ed una sospesa, tutte e due curate allo stesso modo delle OS che scrivo di solito. A me piacciono di più, tra l'altro, ma se guardo gli accessi ed i feedback è come se avessero rimediato dei bei 4 dal fandom. Si si si , d'accordo, non sono una "autrice" popolare e sono pure antipatica e tutto il resto, ma la verità è che se x persone leggono una storia con oscar ed André, x/3 ne leggono una coi personaggi originali e minori e la gradiscono ;P
Ma immagino che di questo tu ne fossi conscia.

Altro punto dolente: OOC e IC. Nelle fanfiction conta moltissimo, e lì ognuna ha il suo metro. Diciamo che ogni tanto ci si può salvare dicendo "ma io scrivo la Oscar del manga!" (che in effetti è diversa). Qui sei rimasta IC: Oscar quando appare è la solita rompicoglioni sotuttoio e André santo subito ;P
Sui minori la Ikeda s'è degnata di dire davvero pochissimo per cui Madame Marguerite ce la possiamo immaginare dolce e bistrattata, oppure seconda moglie sposata per ripiego e mai amata, donna in rotta con il marito, fedifraga che ha un altro focolare di cui nulla sappiamo e magari anche un figlio segreto con un altro uomo: tutto può essere.

Quello su cui casca la tua storia, ma già lo sai, è l'aspetto anagrafico.

E quindi? Concludendo?E quindi io comunque sia mi sono divertita moltissimo con questa storia lunghissima :)
(Recensione modificata il 10/05/2017 - 09:17 am)

Recensore Master
06/05/17, ore 08:22

Mancano appena due capitoli e questa storia già comincia a mancarmi.

Sassolini sconnessi? hmmm non suona un granché.

Oscar istitutrice di figli di Re? Ha iniziato a lavorare a 15 anni in un'epoca in cui esistevano le grands écoles per i nobili interessati, è davvero la persona più colta in giro o semplicemente quella con più amicizie passate e presenti?

André sempre santo e comprensivo - penso a Love Story, perfino 150 anni dopo è scontato che prima si soddisfano le ambizioni dell'uomo (che, i quel caso, voleva studiare legge) e poi. se non ci si mette di mezzo il destino, quelle della donna - ma lui è femminista prima del femminismo :) o forse la realtà è che in questa coppia lui è la dolce signora Jarjayes che fa la casalinga e si trasferisce assieme al marito organizzando i dettagli del trasloco, spicciando casa, trovando chi vende dei buoni formaggi francesi e occupandosi dei bambini.
Lei è il signor Jarjayes e giustamente nemmeno abbraccia questa mogliettina così comprensiva che non batte ciglio mentre le si annuncia che a breve le scaravolteranno la vita senza nessun vantaggio per lei. Che si accontenti di una fiammata negli occhi - metaforica eh!
D'altro canto questa coppia è così, inutile spiacersi per le dinamiche.

La scena tra Bernard e Rosalie è speculare: c'è sempre uno i cui occhi brillano o scintillano o sfiammano e c'è sempre un altro che segue, occupandosi di intagliare giocattoli, o girare mestoli, trovando la sua felicità in quella altrui.

Capitolo breve, ma che annuncia una fine ordinata, con la partenza verso nuove avventure :)

Recensore Master
01/05/17, ore 09:53

Carina la tenerezza tra coniugi. Alain lo hai reso un omone in fondo buono anche se un po' troppo smargiasso - ma anche l'anime va verso questa strada, c'è poco da fare. Marie finalmente in qualche modo liberata.
Avrebbero fatto meglio a sposarsi subito - ma io sono precisetta e avrei pensato che con tutta la sfortuna di Marie, ci mancherebbe solo una morte di parto ed una bambina su cui non si ha nessun diritto. Comunque stanno in un'isoletta e troppi guai non possono capitare.

Hai fatto fare un arco di crescita a Marie - non solo a lei - e questa è una delle cose belle di questa storia lunga e con tante caratteristiche che un po' ha preso un po' ha mollato, un po' come un fiume, insomma, che non va dritto fino al mare.

Recensore Master
30/04/17, ore 07:29

Bene!
Del lemon si può tranquillamente fare a meno perché non aggiunge nulla: tutti e due hanno avuto le loro esperienze e sanno molto bene come va la faccenda da quel punto in avanti e non è quella la cosa che mancava al loro rapporto o quanto andavano cercando e con cui finalmente si sono liberati.
Venti anni prima sarebbe stato diverso. Tra venti anni avranno costruito qualcosa e sarà ancora diverso.

Forse è un po' estrema e poco credibile per le sue differenze sociali nel contesto storico in cui si muovono, ma questa coppia è molto amabile per un occhio moderno.
Sono proprio contenta di vederne una così più che realistica "ancorata nella realtà", disincantata ed anche tenera, in una storia del fandom Lady Oscar; soprattutto di vederne una che non è formata da Oscar ed André - quei due mi piacciono molto sia ben chiaro e ci sono storie su loro due che mi sono rimaate nel cuore, ma, come dire? Tento un paragone... JK Rowling coi suoi libri su Harry Potter ha creato a suo tempo tutto un mondo, con il medioevo dei Quattro Fondatori, la generazione di Silente, quella di Voldemort, quella dei Malandrini e quella del Trio, con altre due scuole di magia, il Ministero, e con gli "extracomunitari" del loro mondo, con personaggi buoni, cattivi e mezzo e mezzo - sognare un pochino in tutto quel guazzabuglio è un gran piacere.
La Ikeda, con Dezaki, ha creato un personaggio. Tutti lo amiamo, ma quando prendiamo a prestito questo universo per giocare, volendo essere creativi e non solo sognatori, non abbiamo infinite variazioni possibili e tanto territorio vergine da esplorare e caratteri timidi e sfrontati sensibili ed acidi a disposizione - aggiungo anche una certa reverenza per la Coppia ed il fatto che scoppiarla anche temporaneamente sia un quasi un tabù (lui non può avere rimpianti, lei non può fare altre esperienze)-
Capisco quindi il desiderio ed il piacere di lavorare sui personaggi minori e su quelli originali, senza che questi siano una copia esageratamente bella di noi stessi (i famigerati Mary Sue e Gary Stue) mantenendo l'atmosfera, i luoghi ed alcuni deei personaggi che abbiamo tanto amato nello sfondo.

Con questa coppia hai fatto davvero un buon lavoro!

Recensore Master
30/04/17, ore 07:05
Cap. 92:

Ed eccoci a Girodelle, un po' meno gentiluomo del solito, ma giusto un pochettino - e così lapida Erin ma non h amai osato farlo con Oscar, c'è di mezzo una connotazione biblica? Le da della adultera?
Scherzo: mi piace come lo hai narrato in questo capitolo - anche a me piace narrarlo così.
Delle tre coppie da riunire è quella cui hai dato, fino ad ora, il capitolo più piacevole.

Recensore Master
25/04/17, ore 09:54

Il passaggio segreto mi piace. All'inizio ne avevi messi in abondanza ed era una cosa carina, molto da cappa e spada e/o da vecchi film in binaco e nero, anche se poi hai scelto una evoluzione diversa - o forse la storia ha trovato una sua evoluzione.

Madame ha ragione: il Generale avrebbe dovuto dirle qualcosa, in trent'anni e passa. Magari non del tesoro, quelli potevano anche essere fatti del Generale, ma farle capire che era amata, desiderata ed apprezzata, quello sì. E quelle sono cose che dovrebbero "passare" anche senza il bisogno di tanti discorsi - ci sono momenti in cui ci si racconta, si cerca rassicurazione nella coppia o ci si fanno domande sul futuro e si cerca di pianificarlo. E' l'unica cosa poco credibile di questa storia, se l'ha amata fin dall'inizio. Toglie molto valore al loro matrimonio che, appunto, sembra composto da un bel nulla, nemmeno dall'amicizia e, in fondo, alcuni matrimoni del Settecento erano così, unioni di complici che si divertivano in altri letti.
Ma questo, lo sai tu e lo so io, è il problema delle date. Forse la storia poteva funzionare anche in un momento pre rivoluzione, cercando bene le giuste circostanze e giocando sulla storia di Oscar con qualche what if intricato. Potrebbe succedere per una riscrittura.
Se dovessi puntare alla storia originale Oscar ed André sullo sfondo non turberebbero però ci sarebbero tante cose che noi sappiamo in quanto appassionate della storia Ikeda/Dezaki, che non "passerebbero".

Mi piace che il padre di Victor appaia come una brava persona :)

Il finale mi fa piacere di pancia perché è chiaro che tutta la storia si è tifato per questo momento.
Razionalmente no: un matrimonio troppo lungo e con tante cose che hanno condiviso.

Recensore Master
25/04/17, ore 09:39
Cap. 90:

Altro microcapitolo accorpabile - che te lo dico a fare? - che torna sulla coppia principe della storia: Madame ed il Generale.
E riecco Girodelle, il mio "cocco", che guarda spassionatamente il Generale e lo giudica - temerario!
"Roba da pazzi!" dice e verrebbe voglia di fargli una linguaccia: ha sprecato anni appresso ad Oscar che lo considerava tanto quanto un ventaglio da sera - e cioè meno di zero - ed ora critica il Generale che, in fondo, ha chiesto Madame Marguerite, l'ha avuta, se l'è coccolata per anni - hanno avuto anche un figlio, direi che la consumazione c'è stata - ed è stato da lei servito e riverito.
Stendiamo un velo pietoso su quello che immagino farà per Erin, altra energumena che lo tratta con lo stesso rispetto che avrebbe per un pitale.

Ah Victor! Bisogna scriverti una storia d'amore carina che tu manderai all'aria per colpa di Madamigella, pentendone - te ne pentirai eccome se te ne pentirai! Con qualcuna che è simpatica e che ti adora.

Oscar si degna di narrare qualcosa ad André - comprendiamo che il legame con le cinque sorelle è morto da quel dì e che il Generale aveva delle preferenze tra i figli, cosa veramente sgradevole e che ricorda LaFayette. E se una figlia scrivesse le memorie: "Io, una delle altre figlie del Generale"? eh? sttintendendo che loro, le "altre" hanno avuto anche loro i rovi in abbondanza e che nessuno se ne è curato?
Comprendiamo anche che il carattere di padre e figlia è molto simile: tutti e due "non fanno" quella cosa dei sentimenti. Trent'anni per lei per dire un sì e trent'anni per il Generale per un po' di confidenza con la moglie. Questa è la sola nota davvero incredibile del tuo racconto, ma lo sai già. Sei stata brava a rendere credibile /accettabile ogni premessa delal tua storia, tranne che questa vicenda avrebbe dovuto vedere Madame e d il Generale più giovani. Accidenti alla Ikeda che ha voluto far nascere Oscar nel 1755!

La fine si intuisce che è vicina - mancano solo due coppie :)

Recensore Master
23/04/17, ore 10:48

Il giudizio finale sulla storia, come è giusto, arriverà all'ultimo capitolo, e non è una minaccia ;P Questo tipo di storie (le fanfiction) si scrivono per divertimento e per spirito di condivisione - l'aspetto "community" innegabilmente c'è e in più di un aspetto - lo scopo è l'intrattenimento tra appassionate di una storia che l'autrice originale ha concluso a suo tempo e per cui non sono previsti seguiti, e nemmeno nuove versioni, rimaneggiamenti o adattamenti televisivi.
Giocare insieme, insomma e fare, a volte, anche amicizia ;P

Data l'origine è difficile e forse disonesto pretendere di approcciarle come si farebbe con una storia originale e forse il terreno su cui andrebbero giudicate (tutte, non solo la tua e sicuramente anche le mie) è quello del "romanzo d'appendice" anche se adesso la consideriamo una categoria da guardare con sufficienza: una macchina narrativa cioè capace di rielaborare trame giocando con ciò che sotto sotto più ci piace (la storia d'amore travagliata, le morti che spaccano il cuore ed il ritorno dal regno dei morti con una scusa ben plausibile, le infanzie tristi e tormentate). Quello che manca un po' a tutte è una tensione tematica dentro la storia - ma quello è arte e mestiere e qui siamo tutte, chi più, chi meno, a livello amatoriale. Anche se molte storie pubblicate sono anch'esse così - intrattenimento puro - eh! E mi p capitato di leggere fanfiction, che, se fossero state pubblicate, me le sarei comprate senza problemi - altre no.

Molte cose te le ho dette in corsa - inutilmente, per molti versi, perché la storia ormai la hai scritta e terminata da molto tempo e non credo ne tenterai una riscrittura. Quello che posso dire è che hai tentato un progetto ambizioso, più curato nei primi capitoli dal punto di vista di linguaggio, descrizioni, e più tirato via verso la fine, anche se alla fine hai saputo puntare su temi più "maturi", per esempio con Rosalie e Bernard.

Le coppie sono state decise all'inizio "Marguerite e Agustin", "Rosalie e Bernard", "Oscar e André" (queste ultime due vista pià di striscio), "Erin e Victor, "Marie e Alain" e a nessuna hai dato la gioia del rimescolamento ;P va benissimo eh!
Però sarebbe stato divertente pensare che come madame Marguerite ha seguito un impulso indisciplinato del cuore amando La Fayette e scoprendo solo nel tempo che quell'amore forse era solo il primo tentativo di amore di un cuore giovare, così Marie avrebbe potuto apprezzare Alain perché in fondo è il primo uomo che la guarda in un certo modo, e poi scoprire che vuole di più, un uomo che non scappi, per esempio, o che non debba "vedere e considerare bene" prma di prendersi un impegno quando ormai il guaio l'ha fatto. Potevano non sposarsi, ma Alain non prende nessun impegno economico verso il figlio eppure sa benissimo e lo saprà molto meglio dopo, che cosa può succedere ai bambini indesiderati o non amati o che restano senza nessuno.

Sarebbe stato divertente un Girodelle che seduce una Madame Marguerite e tutti e due che si narrano questi loro lunghi innamoramenti senza fondamento, lei per LaFayette e lui per Oscar, tutti e due soldati ignari, intenti ad obbedire alle loro famiglie ed in fondo un pochino deludenti.
E sarebbe statao bello un Girodelle che decide che si vuole davvero divertire, fare qualcosa di nuovo, andare in Inghilterra ed aprire una stamperia, che ne so? o diventare mercante d'arte e che aiuta Erin a rifarsi una vita ma non se la sposa perché ci vedrebbe solo una "coazione a ripetere" fare cioè sempre sempre e sempre lo stesso gesto autolesionista: amare una donna che è troppo danneggiata per riuscire ad amarlo e a dargli qualcosa.

Ma ovviamente queste sono idee e giustamente tu mi puoi dire "ma riscrivitela tu una storia così!"
ahahahaha!


Il finale di questo capitolo è carino, anche ben costruito, ma lascia l'amaro in bocca.

Recensore Master
22/04/17, ore 23:00

Bel capitolo dove Rosalie e Bernard funzionano molto bene insieme e mostrano di non essere solo due decerebrati sullo sfondo.
Per il resto, non so che dire: il Generale dovrebbe essere n grado, da solo di gestire il proprio matrimonio, ha davvero bisogno di consigli da aprte di oscar che in fondo di setimenti ne sa davvero molto poco?

Recensore Master
22/04/17, ore 22:55
Cap. 87:

Marie, per piacere manda a quel paese Alain e corri da Girodelle prima che questo riveda Erin, anche se fatico a capire perché mai gli piaccia.
Corri, sposatelo e poi apri un negozio di vestiti, cuci, ricama, cucina e fai un altro paio di bébé.

madame siete troppo anziana ed avete atteso troppo. Avrete il vostro lieto fine, ma sarebbe stato meglio se non foste stata la madre di oscar, ma una donna di 26 anni.
(Recensione modificata il 22/04/2017 - 10:56 pm)

Recensore Master
22/04/17, ore 22:51
Cap. 86:

Allora qui c'è il problema dell'età, ma quando madame si reca da Girodelle per un attimo che sarebbe stato carino se fosse stato come Il Laureato: la signora Robinson che seduce il giovane fringuello.
Madame in fondo ha avuto un solo uomo ed è giusto che provi a confrontare ciò che ha appreso in trent'anni di vita matrimoniale con le esperienze di Girodelle - sarebbe stato istruttivo per tutti e due e magari avrebbero anche fatto una bella coppia.

oscar insopportabile che dispensa consigli quando di faccende di cuore non sa un caspita di nulla, le è andata solo di gran culo ;P

Marie che se pensa ancora ad Alain la strangolo.

Recensore Master
22/04/17, ore 22:46
Cap. 85:

ma l'incendio chi l'ha appiccato? il prete? e perchè?
Il generale finalmente si palesa.
Nel finale delal tua storia sei andata di fretta - è lunga e capisco che è probabilmente "cresciuta" con te e forse te ne sei in parte disamorata.
Marie poteva chiudere bene con Alain diversi capitoli fa, così hai allungato la storia, ma hai reso il loro rapporto poco credibile.

Recensore Master
22/04/17, ore 22:42
Cap. 84:

Le tue donne, a parte Rosalie ed Oscar amano uomini che di fatto sono evanescenti.
Marguerite ha avuto accanto un marito di cui sa poco o nulla e che era pieno di segreti, Pe run anno potrebbe andare, pure due, ma qui si parla di 30 anni:; in una storia reale un mazzolino di fiori non basterebbe.
Marie sembra amare uno stronzo.
Erin ama suo padre di cui ho capito molto poco.

Recensore Master
22/04/17, ore 22:36
Cap. 83:

Bon il Generale dispensa fiori, passerà pure ai pappagalli parlanti? Quando si deciderà a parlare con sua moglie?
Marie ha mal di schiena, a che mese è?
Alain da quanto è in giro? E' un peccato che tu non abbia fatto innamorare Giro e Marie, sarebbe stata una conclusione divertente per quegli altri due stronzerelli in fuga.
André è troppo apprensivo. Il dottore invece dovrebbe imparare a controllarsi.
(Recensione modificata il 22/04/2017 - 10:37 pm)

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