Recensioni per
La Felicità
di hipopo

Questa storia ha ottenuto 657 recensioni.
Positive : 654
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
31/10/19, ore 18:17
Cap. 38:

Povera Oscar! Non riesco a credere che sia morta nell'esplosione, sarebbe assurdo.. no? Penso invece che Lefevre sia in qualche modo riuscito ad aprire quella dannata porta, e siano scappati via chissà dove magari un attimo prima della fatidica esplosione.

Recensore Veterano
31/10/19, ore 17:30
Cap. 37:

Un capitolo dove il dolore, quello vero e più dilaniante, la fa da padrone e lo fa dalle prime battute iniziali fino a quel grido finale.
Come si fa a far prevalere la ragione sul sentimento? Come ci si rassegna a fare la
la cosa giusta o meno sbagliata?
L’amore, quello vero, è amore e basta, voglio dire che quando è alla sua massima espressione non si differenzia in gradi diversi, è quello che è, direi immutabile. Non si può far torto all’amore di padre per non rinnegare ed esaltare quello di uomo e vice versa! Tutto è giusto e tutto è ugualmente sbagliato.
André ed Oscar si ritrovano entrambi dilaniati da una scelta difronte alla quale nessun essere umano dovrebbe mai trovarsi e la scena è atroce e straziante.
L’hai descritta in modo magistrale riuscendo a trovare il giusto equilibrio tra ritmo degli eventi, serrato e quasi scandito dal ticchettio di un orologio immaginario nella testa del lettore, e intensità dei dialoghi, che riescono a rendere il senso di malinconia, rimpianto, passione bruciante e disperazione.
Tutti i personaggi sulla scena sono sporchi di umanità, la complessità dei sentimenti li porta oltre le definizioni di torto o ragione. Ad André non è permesso di indossare i panni del “principe azzurro” e non gli è neanche concesso di morire con lei, sembra quasi che davvero non sia destino per lui fare la cosa giusta.
André in questa storia, almeno fino a questo momento, ha ricoperto il ruolo tutto “umano” dell’antieroe, ma credo di poter dire ( e il mio è un azzardo ) che qui, tra le lacrime ed i pugni su quella porta dell’Abbey, lui diventi finalmente eroe, fa la scelta più dolorosa, si separa dall’altra parte di sé ma contemporaneamente si assume la responsabilità di sua sua figlia e con lei del futuro, di quel domani che al momento ad Oscar è negato e precluso.

È molto bello anche il gesto del Tenente Lefevre ma credo che non sia semplicemente il gesto leale di un uomo valoroso e “pio” verso il suo comandante.
Le sue ultime parole ad Alain ed André non sono semplicemente volte a convincere i due ad andare avanti e a salvarsi, intendo dire che sono un atto di pietās fino ad un certo punto.
A me sono sembrate quelle di un uomo che ha consapevolezza e certezza delle proprie capacità e del proprio intento.
Hanno avuto la forza di alleggerire, per quanto possibile, il mio cuore.
Speriamo bene...

Aspetto il prossimo capitolo con trepidazione.

PS mi sfuggono le parole per definire l’operato di Bernard ... anzi no, non mi sfuggono affatto!
Mi costringo a malincuore all’auto censura ma non si merita il mio riguardo!
Che razza di ....

Ciao,

Minaoscarandre

Recensore Junior
29/10/19, ore 19:15
Cap. 15:

Eccomi qua, faccio una breve pausa-recensione. Sto continuando a leggere questa storia a intermittenza e ammetto di essere un po’ lenta. Leggo un paio di capitoli non appena ho un po’ di tempo. La storia è davvero coinvolgente e non credo che la abbandonerò facilmente.
André sposato e prossimo a diventare padre è una novità un po’ amara da digerire, ma ci sta, perché in fondo lui è sempre lui (anche se quest’ultimo capitolo lancia qualche sospetto anche sulla sua irreprensibilità...). Hai stravolto la storia davvero bene, sfruttando i cliché della storia originale per crearne una tutta tua.
Apprezzo molto il “tuo” Fersen, ma il “tuo” Alain ha sicuramente qualcosa di ambiguo. Sarei curiosa di sapere in che occasione ha conosciuto André e com’è successo che lui abbia sposato Diane, ma magari ne parlerai più avanti.
Ora mi chiedo che conseguenze avrà questo sparo finale. La trama si complica e mi intriga.
A presto!

Recensore Veterano
20/10/19, ore 12:13
Cap. 36:

Questa è la storia del piedistallo scomparso, parlo ovviamente del piedistallo immaginario dove, almeno io, ho sempre collocato André, quasi troppo perfetto per essere completamente umano, intrappolato in una esistenza di semidio, nell’Anime sbaglia solo una volta quando, nell’unico episodio riprovevole, novello Zeus si fa prendere dall’ira.
Ecco lui è sempre stato più Dio che uomo e solo sporadicamente ho letto di lui esplicitamente travolto da passioni umane, non che l’Andrè vero ne fosse immune o estraneo (anzi!) ma purtroppo lo si trova troppo spesso descritto misurato, in controllo e a volte privo di una volontà propria e spina dorsale!
In questa storia sbaglia, travolto da passioni tutte terrene commette un errore dopo l’altro.
Le parole del generale nello scorso capitolo non erano fuori luogo come non lo sono quelle di Bernard in questo, i rimbrotti sono sacrosanti.
Mi aspettavo un ritorno in scena di Victor, non è stato così, forse è ancora insidiato nella tela del ragno, ma va bene perché stai dando ad André l’opportunità di riappropriarsi del famoso piedistallo riscattandosi e mondandosi degli errori commessi. È stato bello rivederlo in movimento, un André certamente molto determinato e volitivo.
Sposo in pieno la convinzione, o meglio, il dubbio di André sulle effettive possibilità e sulla volontà del “Comandande damerino” di voler o poter far qualcosa per aiutare Oscar o Lefevre, cioè gli individui, perché che ne sposi la causa la vedo dura.
Un capitolo all’insegna dell’azione, orchestrato come sempre in maniera magistrale. Mi ha ricordato un po’ i capitoli 33 e 34 di Perduto Per Sempre, situazione simile ma con i ruoli di Oscar ed André capovolti e scambiati.

Ciao, aspetto i prossimi capitoli.

Minaoscarandre

Recensore Master
20/10/19, ore 10:15
Cap. 34:

Estiqu..i! Ma pensa Alain che fegato che ha! Sfrontato il giovanotto...
E pure Lefevre... che dire? (e ora? che dirà Girodelle? seguirà il cuore e cercherà di salvare l'uomo che ama? o il senso del dovere e lascerà che la giustizia faccia il suo corso?)

Gran bel capitolo!

Recensore Master
20/10/19, ore 09:21
Cap. 33:

A Lefevre ha preso proprio male... il solco c'è e non c'è - non sappiamo quando discutono di cosa discutano - molto bello il fatto che solo lui chiami Victor con il suo nome.
Pure André non scherza: nessuno ride di Dio nel momento dell'incertezza - belle le acque oscure e incerte.

Oscar, invece, attiva come sempre, lavora e pensa alla obbedienza e alla disobbedienza civile, solo che non lo sa.

Capitolo di passaggio che prepara, ne sono certa, a qualche nel ribaltone. Tengo le dita incrociate per Giro, sappilo!

Recensore Master
19/10/19, ore 17:54
Cap. 36:

Che suspance, che ritmo! Molto coinvolgente, e anche ben descritta la situazione tra André, Bernard e Alain. Rimane solo una domanda da fare: dov'è Oscar?

Recensore Junior
19/10/19, ore 10:08
Cap. 3:

Ciao, ho appena iniziato a leggere questa storia e sono arrivata alla fine di questo capitolo quasi senza accorgermene. La tua scrittura è piacevole e scorrevolissima e la storia molto intrigante. È interessante la piega che hai dato alla storia e mi piace come hai caratterizzato Oscar, senza snaturarla affatto. Continuerò a leggere molto volentieri e cercherò di recuperare tutti i capitoli in breve tempo. Intanto mi sono segnata anche la storia Perduto per sempre, di cui ho letto l'inizio e che mi ha incuriosito molto.
A presto e complimenti

Recensore Master
19/10/19, ore 08:37
Cap. 36:

È molto, molto verosimile, mi piace davvero tanto. Il piano è azzardato, ma basato su "fondamenta" decisamente concrete: gli ideali sono una bella cosa ma un bel po' di fucili e di uniformi che potranno di sicuro tornare utili smuovono Bernard e i suoi molto di più del semplice desiderio di giustizia. Peccato che non tutto, sembra, abbia funzionato alla perfezione. Ma spero che tu abbia ancora una carta speciale da giocare per loro, così come spero che non ci lascerai sulle spine per troppo tempo: la tua è una scrittura potente, coinvolge, avviluppa e trasmette emozioni a piene mani quindi...ti prego, pensa alla mia ansia e aggiorna appena puoi! Sempre incredibilmente brava, una volta ancora i miei complimenti.

Recensore Master
16/10/19, ore 23:18
Cap. 35:

Questa storia è troppo bella. L ho scoperta solo ieri ma sono già arrivata fin qui. Aspetto il seguito. Complimenti!! 😍😍😍

Recensore Veterano
15/10/19, ore 18:12
Cap. 35:

Ed ecco che anche il momento di stasi di André subisce uno scossone degno della forza di un maremoto.
Il contrasto di inizio capitolo con il suo proseguo ha colori vividi e vibranti, quella tranquillità solo apparente e ricercata nell’amenità quotidiana di palazzo Jarjayes ( Oscar sembra averne fatto, e non a torto, la sua oasi ) viene spezzata dal profumo dei biscotti, quasi un controsenso, che raggiunge le nari di André e che va ad insinuarsi fra le sue considerazioni, convinzioni tutte proprie, sul Generale e soprattutto su quel rapporto di stima reciproca che André pensa si sia istaurato tra loro nel corso di quasi una vita trascorsa in quel palazzo.
C’è una lotta di sensi, una battaglia, dove olfatto, gusto, vista e non ultimo l’udito ( a proposito la piccola Amélie è dolce e pestifera al punto giusto, semplicemente adorabile!) si schierano tutti assieme a scudo e contro i fucili del sesto senso che attentano alla vita della felicità. I cinque sensi canonici cercano di arginare la super potenza del sesto e vincono con l’arrivo di Alain.
L’atmosfera in quella cucina è satura della mistura di non detto e di parole falsamente innocue, sembra che i personaggi: la nonna, i bambini, Louise ed André si muovano all’interno in una bolla di sapone gigante e che Alain arriva a disintegrare con la forza del rumore della porta sbattuta contro il muro e del suo proprio silenzio.
E così il mondo di André deraglia in un attimo, non dubita neanche mezzo secondo di quella che potrebbe e sarà la reazione del Generale alla notizia che Oscar è stata arrestata, forse è convinto che lui non sappia ancora o, addirittura, si illude che non sia al corrente dell’accaduto.
Non ho trovato il Generale particolarmente duro, lui è semplicemente figlio del mondo in cui è nato, così come non credo che i pensieri di inizio capitolo di André sul Generale fossero del tutto ingannevoli; la disamina di quest’ultimo sulle “mancanze” di André negli anni è durissima, gli “adempimenti” di Oscar ai doveri, consoni e degni di un capofamiglia sono lodevolissimi! Un pugno allo stomaco e di contro una carezza al cuore del lettore.
La prospettiva del Generale è diversa dalla nostra e da quella di André, non lo giustifico e non lo biasimo perché la sua reazione ci sta tutta, ma credo che la caparbietà di André abbia fatto breccia, che abbia creato un piccolo pertugio nel cuore e nel volere di un padre o, almeno, così mi auguro!
Il generale deve desistere dal voler sempre ed unicamente accettare e egoisticamente amare l’aspetto della figlia che più gli aggrada, che abbandoni i discorsi di convenienza e che “abbracci ” Oscar, tutta, nella sua interezza e per quello che è, carattere ed intelligenza compresi!

Ed ora mi aspetto Victor, anzi mi piacerebbe leggere di Victor.

Brava, grazie e alla prossima.

Ciao

Minaoscarandre

Recensore Veterano
14/10/19, ore 21:05
Cap. 35:

Avevo letto tempo fa la storia e adesso l'ho riletta tutta d'un fiato spero in un prossimo aggiornamento

Recensore Master
13/10/19, ore 10:57
Cap. 35:

Anche questa storia mi piace tantissimo, nonostante mi metta un po'  di ansia per le vicende non proprio rosee che accadono ai nostri Oscar e André, spero che qualcuno possa aiutare la nostra eroina,visto che il padre è  più  attaccato all'onore della famiglia che alla vita di sua figlia.Sono contenta che le hai dato un proseguio .
Bravissima! 
lupin3 

Recensore Master
11/10/19, ore 18:15
Cap. 35:

Il Generale è di coccio. Ma non è tutta colpa sua, appartiene ad un mondo sbagliato con valori falsi. Speriamo invece che André possa fare qualcosa per Oscar.

Recensore Veterano
06/10/19, ore 12:42
Cap. 34:

E dopo la staticità del capitolo precedente i personaggi adesso conquistano e si animano di quel movimento che temevano e che, al contempo, bramavano !
Il ragno, tronfio di superbia, ha rafforzato la propria tela con le braccia ed i fucili dei soldati, l’ordine sputato è di quella viltà che nemmeno l’ignavo più impudente ed incallito potrebbe non comprendere e decidere di eseguire.
L’attesa è finita, la stasi è finita. Oscar, Lefevre e Alain si ritrovano a vivere e condividere lo stesso momento ed il medesimo stato d’animo.
Ad Oscar non importa più della “pioggia” proprio così come hai scritto tu : “non la infastidiva più”!
La battaglia è stata lunga ma ella è arrivata “alla fine di una lunga fatica, il peso che ha sentito per settimane sulle spalle è sparito”.

Lefevre, anche lui, si sente “stranamente calmo, la tensione, l’ansia che lo avevano pervaso nelle ultime settimane lo hanno abbandonato. L’attesa è finita anche per lui.

Alain Soisson aveva iniziato a scalpitare e a sentirsi irrequieto, che era stato “in riga immobile, sotto la pioggia, da troppo tempo” adesso sente che “ qualcosa sta per succedere”, qualcosa di spiacevole ma pregno di significato e foriero di cambiamenti importanti.

È quel movimento di Rivoluzione lui lo coglie lassù in alto, con gli occhi puntati dietro a quel vetro lacrimante di pioggia.
Sembra proprio che tutte e tre le anime, in questo momento topico, rivolgano il proprio sguardo ad altro e più precisamente ad altri!
Oscar a Robespierre, Lefevre ad Oscar (seppur con il pensiero sempre rivolto a Victor.... ohh... l’amore, sempre l’amore! ) ed Alain semplicemente rivolto a lei, Oscar, che qui incarna davvero e per la prima volta in senso assoluto la Rivoluzione!
Più che cercare l’approvazione dell’interlocutore, reale o immaginario che sia, o della persona amata, sembrano sfidarli tutti a rimirare le “grandi” persone che sono diventati spostando l’accento non tanto sui nuovi se stessi, su cosa sono e su cosa sono diventati, ma sulla possibilità di una nuova realtà, sulla consapevolezza di stare scrivendo la Storia e di entrare a farvi parte non in punta di piedi ma a grandi falcate e dalla porta principale.
I tre sembrano anche sorridere dello stesso sorriso dolce e al contempo amaro ma indubbiamente ricco di consapevolezza!
Credo però che ora i grandi assenti del capitolo, Andrè e Victor, dovranno raccogliere i cocci e forse rimboccarsi le maniche. Andrè è Andrè, posso prevedere ciò che farà, Victor, con tutto il bene che gli voglio, rimane un aristocratico, io sono possibilista per natura ergo credo che tutto sia possibile anche con lui ma non posso sapere fin dove lo vorrai spingere, infondo nell’originale per amore anche lui non eseguirà un ordine. Mi ripeto: l’amore è l’amore e per amore tutto è possibile e forse non gli si può davvero rifiutare nulla. Ma si vedrà, lo scopriremo solo leggendo.

La tua è davvero una rilettura intrigante dell’originale a noi tanto caro, non vedo l’ora di leggere il seguito.

Grazie e alla prossima,

Minaoscarandre